CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 giugno 2012
674.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-05905 Pili: Sull'avvio e messa in opera della bonifica dell'area industriale di Porto Torres.

TESTO DELLA RISPOSTA

   Per quanto indicato nell'interrogazione n. 5-05905 presentata dall'onorevole Pili e riguardante, in particolare, la bonifica delle aree di proprietà della Syndial S.p.A. all'interno del sito di bonifica «Aree industriali di Porto Torres», si rappresenta quanto segue.
  L'area di proprietà Syndial S.p.A., di circa 1.144 ettari, occupa la quasi totalità dell'area del Polo Petrolchimico e comprende l'Area Parco Serbatoi Aromatici, ubicata all'interno del Settore A, con una superficie di circa 7 ettari. Per tale area, ritenuta critica per la contaminazione del terreno insaturo al disotto del piano di posa del serbatoi, la Conferenza di Servizi decisoria del 14 ottobre 2011 ha già approvato, con prescrizioni, il Piano di caratterizzazione.
  Il predetto Settore A, esteso per circa 310 ettari, ospita gli impianti produttivi e i serbatoi in esercizio e delimita, a sud, l'area della darsena servizi del porto industriale, che conta una superficie complessiva di circa 38.000 mq. Proprio in quest'area sono state rilevate criticità ambientali, citate anche nelle premesse dell'interrogazione, dovute alla presenza di valori di concentrazione di benzene nelle acque dello specchio marino della darsena, nell'aria sovrastante la darsena e nelle aree limitrofe, superiori ai limiti fissati dalla vigente normativa per le rispettive matrici ambientali certificati dall'ARPA Sardegna – Dipartimento Provinciale di Sassari.
  La presenza delle criticità ambientali suddette ha indotto il Comune di Porto Torres ad emettere varie ordinanze contingibili e urgenti: la prima, in data 18 agosto 2010 e l'ultima in data 6 aprile 2012, con le quali è stata interdetta e successivamente reiterata l'interdizione all'accesso all'area della darsena servizi e alle zone limitrofe.
  Con la prima ordinanza, è stato ordinato alla Syndial anche: «di procedere all'attività di monitoraggio delle matrici aria e acqua della Darsena servizi del Porto Industriale di Porto Torres, secondo la specifica di THEOLAB S.p.A. inviata in data 13 agosto 2010, e alla redazione di un piano di indagine del suolo e sottosuolo che sarà illustrata dalla medesima società nell'ambito di una Conferenza di Servizi che verrà all'uopo convocata dal Sindaco di Porto Torres».
  A seguito di tale ordinanza, la Syndial S.p.A., in data 31 agosto 2010, ha trasmesso il «Piano di indagine della Darsena Servizi del porto industriale di Porto Torres», che è stato approvato con prescrizioni dalla Conferenza di Servizi tenutasi in sede locale e dalla Conferenza di Servizi decisoria del 18 novembre 2010.
  Nonostante ciò, con ricorso ritualmente notificato al TAR Sardegna, la Syndial S.p.A. ha chiesto l'annullamento del verbale della predetta Conferenza di Servizi decisoria, lamentando che le prescrizioni indicate circa il Piano di indagine della Darsena Servizi si inserirebbero in uno speciale procedimento di esclusiva competenza dell'Autorità comunale, adottato nell'ambito dell'emergenza sanitaria e di igiene pubblica, del tutto svincolato dal procedimento di bonifica di competenza ministeriale. Pag. 53
  In ordine al suddetto contenzioso, il Ministero dell'ambiente ha già fornito i propri elementi all'Avvocatura Distrettuale dello Stato al fine di una efficace difesa dell'Amministrazione in sede di trattazione del merito in udienza pubblica, allo stato non ancora fissata.
  La Syndial S.p.A. ha avviato le indagini previste dal piano approvato in sede locale ma, attualmente, risulta siano state interrotte in attesa dell'esecuzione di un incidente probatorio, disposto dalla Procura della Repubblica di Sassari, essendo in corso anche un'indagine giudiziaria da parte della stessa Autorità Giudiziaria.
  Anche lo stato di contaminazione delle acque di falda sottostanti le aree del citato Settore A risulta particolarmente grave in quanto si tratta di contaminazione di tipo diffuso, con la presenza di metalli, Solventi organici aromatici (BTEXs), Solventi clorurati, Idrocarburi policiclici aromatici (IPA), altri Idrocarburi e Clorobenzeni, nonché di notevoli spessori di prodotto surnatante e, talvolta, anche di sottonatante (concentrazioni di sostanze non mescibili con acqua in cui la fase liquida – surnatante – si sia separata da quella solida).
  Anche se all'interno dell'area dello Stabilimento Petrolchimico sono presenti interventi di messa in sicurezza di emergenza, costituiti da una trincea drenante e da una barriera idraulica, la Conferenza di Servizi decisoria del 14 ottobre 2011 ha espresso una posizione decisamente critica nei confronti di tali attività poste in essere dalla Syndial S.p.A., in quanto non è garantita la chiusura idraulica della barriera e l'efficacia della trincea. Pertanto, a valle di tali interventi non è garantito il contenimento del flusso delle acque di falda contaminate, costituendo, così, la causa più probabile dei fenomeni gravissimi dal punto di vista ambientale verificatisi nella Darsena Servizi del Porto Industriale.
  La medesima Conferenza di Servizi decisoria del 14 ottobre 2011 ha ritenuto approvabile, con prescrizioni, il Progetto Operativo di Bonifica delle acque di falda dell'intero Stabilimento Petrolchimico Syndial S.p.A. e con decreto ministeriale del 28 ottobre 2011, notificato alla Syndial S.p.A. in data 8 novembre 2011, è stata concessa l'autorizzazione provvisoria all'avvio dei lavori.
  In ordine, poi, al ricorso presentato dalla Syndial S.p.A. al TAR Sardegna in data 15 novembre 2011, si precisa che lo stesso è stato promosso avverso l'ordinanza della Provincia di Sassari del 31 agosto 2011, emessa ai sensi dell'articolo 244 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, con la quale si è intimato alla Società Syndial di provvedere immediatamente alla messa in sicurezza di emergenza, alla predisposizione del piano di caratterizzazione e alle conseguenti attività di bonifica dello specchio d'acqua della Darsena Servizi. In risposta a tale ordinanza, la Syndial avrebbe dovuto ottemperare agli ordini contenuti nella stessa entro 30 giorni dalla notifica, avvenuta il 5 settembre 2011. La società intimata, non solo non ha provveduto a quanto richiesto con l'ordinanza di cui trattasi ma, il 15 novembre 2011, ha notificato alla Provincia il ricorso al TAR Sardegna avverso il predetto atto. A fronte di ciò, la Provincia di Sassari ha nominato un legale di fiducia per essere rappresentata e difesa innanzi al TAR Sardegna. In relazione a ciò, anche il Ministero dell'ambiente sta predisponendo i propri elementi a supporto di quelli della Provincia di Sassari, che saranno trasmessi all'Avvocatura Distrettuale dello Stato.
  Da quanto detto, appare chiaro che il procedimento amministrativo di bonifica di cui trattasi, è all'attenzione non solo del Ministero dell'ambiente ma anche delle altre Amministrazioni istituzionalmente coinvolte, compresa l'Autorità Giudiziaria.
  Anche in pendenza di un giudizio, nonché di una indagine della magistratura, nel corso dei quali, come accennato, il Ministero dell'ambiente sta già esercitando ogni sua prerogativa, il Ministero non mancherà di assumere ogni altra iniziativa utile ad evitare ulteriori ritardi nello svolgimento delle necessarie attività di bonifica.Pag. 54
  Da ultimo, appare utile ricordare che la procedura operativa ed amministrativa per la bonifica di cui all'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 per siti di interesse nazionale è attribuita alla competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministero dello sviluppo economico, avvalendosi anche del supporto dell'ISPRA, delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, delle regioni interessate e dell'Istituto Superiore di Sanità. Pertanto, da quando l'area è stata inserita tra i siti di interesse nazionale, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha proceduto e procede alla conduzione del complesso e articolato procedimento amministrativo di bonifica ai sensi della normativa vigente, che prevede il ricorso all'istituto della Conferenza di Servizi.
  Dunque l'ipotesi di attivazione di un'apposita cabina di regia istituzionale al fine di monitorare le fasi di avvio e di messa in opera della bonifica dell'area industriale di Porto Torres, auspicata dall'interrogante, trova già riscontro nel ricorso all'istituto della Conferenza di Servizi che per sua natura, poiché destinata a costituire un raccordo tra amministrazioni diverse, è caratterizzata dalla contestuale partecipazione delle amministrazioni portatrici degli interessi coinvolti e per la stessa il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è amministrazione procedente.

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ALLEGATO 2

5-06343 Sani: Sugli interventi nella laguna di Orbetello.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta all'interrogazione n. 5-06343 presentata dall'onorevole Sani, relativa agli interventi per la conservazione dell'equilibrio della laguna di Orbetello, si rappresenta quanto segue.
  Il Sito di Bonifica d'Interesse Nazionale (S.I.N.) denominato «Orbetello – Area ex Sitoco», che inizialmente comprendeva l'area dello stabilimento di fertilizzanti ex Sitoco, nonché lo specchio lagunare antistante lo stabilimento stesso, è stato perimetrato con decreto ministeriale del 2 dicembre 2002, ed ampliato, in un primo momento, con decreto ministeriale del 26 novembre 2007, inserendo totalmente la Laguna di Orbetello (Laguna di Ponente e di Levante). Successivamente con l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3841 del 19 gennaio 2010, sono state incluse anche altre aree a terra, tra le quali quella denominata «Patanella».
  Per la Laguna di Orbetello (Laguna di Ponente e di Levante), con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2002, recante: «Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione al grave inquinamento della Laguna di Orbetello», è stata sancita l'emergenza relativa alla necessità di rimuovere e smaltire le alghe, bonificare i sedimenti ricchi di sostanze nutrienti che innescano cicli periodici di eutrofizzazione-distrofia, con rischio di morie delle specie ittiche presenti in laguna e che creano serie ripercussioni sulla salute pubblica delle popolazioni circostanti.
  Tale stato emergenziale è stato prorogato con successivi decreti, attraverso i quali si è provveduto a far fronte ai rischi, con interventi finalizzati alla rimozione degli scarichi di sostanze nutrienti dall'ambiente lagunare, avviando un processo di progressiva e costante riduzione del potenziale energetico del sito e riducendo il rischio ambientale, sino ad arrivare al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 gennaio 2008 che, prorogando lo stato di emergenza in relazione agli interventi di bonifica da realizzare nel sito, ha tra l'altro modificato i motivi dello stato di emergenza, questa volta legati anche alla presenza di alti tenori di mercurio riscontrati nei sedimenti lagunari prelevati nella Laguna di Levante (in particolare davanti all'ex Miniera Ferromin ed in una piccola area davanti ad Ansedonia) ed all'elevato rischio ambientale e sanitario ad essi connessi.
  Con l'ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 dicembre 2011, lo stato di emergenza algale della Laguna di Orbetello è stato prorogato sino al prossimo 30 giugno 2012.
  Nell'ambito di tale situazione «giuridico/ambientale» si colloca anche l'area di «Patanella», sulla quale, dal 1993 ad oggi, in virtù delle deroghe ambientali concesse ai vari Commissari delegati al risanamento ambientale della Laguna di Orbetello, sono state stoccate oltre 100.000 tonnellate di materiale algale, rimosse dalla Laguna stessa. In tale area, di oltre 30.000 mq, insiste quindi questo impianto di trattamento algale, costituito da un capannone industriale con tamponatura laterale e copertura in pannelli di vetroresina, con un volume di circa 7.500 mc.
  Nel 2007 il Commissariato Delegato ha fatto redigere un progetto preliminare per la realizzazione di un «Impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante produzione di terreni artificiali ed energetica» in località Pag. 56«Patanella» (area allora non ancora inserita nel S.I.N., al pari dell'intera Laguna di Ponente e Levate di Orbetello);
  Nell'O.P.C.M. n. 3706 del 2 ottobre 2008 recante: «Ulteriori disposizioni concernenti gli interventi necessari per il completamento delle attività finalizzate al risanamento della laguna di Orbetello», all'articolo 1, comma 1, si evidenzia, in particolare, che il Commissario delegato, oltre alle funzioni attribuite ai sensi delle ordinanze citate, pone in essere le seguenti attività:
   a) la predisposizione della progettazione definitiva ed individuazione del connesso quadro finanziario per la realizzazione di un impianto di trattamento/smaltimento dei rifiuti prodotti dagli interventi di bonifica e depurazione in località Patanella;
   b) lo studio delle migliori tecniche atte a consentire il naturale apporto di acqua di mare in laguna anche, ove ritenuto utile, mediante il ripristino del deflusso del fiume Albegna.

  A seguito di ciò, l'articolo 2, comma 1, dell'O.P.C.M. n. 3726 del 29 dicembre 2008 ha assegnato al Commissario delegato al risanamento ambientale della Laguna di Orbetello la somma di euro 5.000.000,00 a valere sulle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'esercizio finanziario 2008 – Programma 18.1 – capitolo 7510, trasferite sull'apposita contabilità speciale intestata al Commissario delegato per la messa in esercizio dell'impianto di trattamento delle biomasse algali in località Patanella, di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a) dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 ottobre 2008, n. 3706.
  Successivamente, il 2 gennaio 2011, in una riunione tenutasi presso il Dipartimento della Protezione Civile, alla presenza del Direttore Tecnico pro tempore del Dipartimento stesso, ed in sede di sopralluogo sul posto, avvenuto nei giorni successivi, è stato concordato che, in pendenza dell'appalto e della successiva costruzione dell’«Impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante produzione di terreni artificiali ed energetici in località Patanella», di procedete all'adeguamento dell'impianto esistente, per poter ricondurre in tempi brevi l'attività di risanamento ambientale della laguna di Orbetello, a condizioni tali da poter essere gestita senza ricorso a deroghe normative.
  Nell'O.P.C.M. n. 3937 del 7 maggio 2011, recante: «Disposizioni urgenti di protezione civile», si evidenzia che il Commissario delegato provvede all'espletamento delle seguenti iniziative:
   a) completamento dell'impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante la produzione di terreni artificiali ed energetica in località Patanella, rivisto ed integrato sulla base delle indicazioni contenute nella deliberazione n. 17 del 18 maggio 2010 dell'Assemblea dei Comuni della Comunità di ambito Toscana Sud, ed adeguamento ambientale dell'impianto provvisorio;
   b) realizzazione delle opere di collegamento necessarie per innescare il naturale apporto di acqua di mare in laguna, se del caso anche mediante il ripristino del fiume Albegna;
   c) promozione di tutte le attività necessarie a favorire la celere individuazione del Soggetto pubblico cui trasferire, entro e non oltre il 31 dicembre 2011, i rapporti giuridici pendenti, le competenze, delle opere e gli interventi relativi al sito di interesse nazionale comprendente la laguna di Orbetello.

  Pertanto, l'attività commissariale ha portato avanti due iniziative parallele:
   1. le procedure per l'affidamento della concessione di lavori pubblici per la realizzazione dell'impianto definitivo, denominato «Impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante la produzione di terreni artificiali ed energetica in località Patanella»;
   2. le procedure per la progettazione, l'approvazione, l'affidamento e la realizzazione Pag. 57degli «Interventi di adeguamento ambientale dell'impianto provvisorio di trattamento delle biomasse algali in località Patanella».

  In merito ai due progetti sopracitati, si evidenzia che il primo progetto (impianto definitivo) è stato trasmesso dal Commissario delegato alla Direzione generale per le valutazioni ambientali del Ministero dell'ambiente, per la verifica di assoggettabilità a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e la Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale – VIA e VAS, con parere n. 544 del 7 ottobre 2010, si è espressa sulla assoggettabilità a VIA del progetto stesso.
  Anche il secondo progetto, adeguamento ambientale dell'esistente impianto provvisorio, è stato trasmesso nel mese di febbraio 2012, dal Dipartimento della Protezione Civile sempre alla medesima Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali, e si è in attesa di una sua pronuncia.
  Tali progetti, relativi rispettivamente all'adeguamento dell'esistente impianto e la realizzazione dell'impianto definitivo di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante la produzione di terreni artificiali ed energia in località Patanella, sono quelli che hanno condotto alle ben note vicende di contenzioso.
  In merito alle problematiche di contenzioso si evidenziano: la Delibera della Giunta comunale di Orbetello, n. 15 del 18 gennaio 2012, con la quale si è dato atto della necessità di intraprendere ogni necessaria iniziativa riguardo all'affidamento, da parte del Commissario Delegato al risanamento ambientale della Laguna di Orbetello, dei lavori relativi all'impianto di trattamento di Patanella e la Delibera n. 28 del 7 febbraio 2012, con la quale il comune di Orbetello ha deciso di agire in sede penale, civile e amministrativa avverso gli atti e comportamenti tenuti dal Commissario delegato.
  Da ultimo, l'ordinanza cautelare n. 1229/2012 del TAR Lazio, a seguito del ricorso presentato dal comune di Orbetello, nei confronti del Commissario.
  In merito alle problematiche di valenza ambientale, nel corso della riunione tenutasi in data 24 maggio 2012 presso il Ministero dell'ambiente, gli Enti locali territorialmente competenti, compreso il comune di Orbetello, che ha aperto il contenzioso in atto con il Commissario Delegato, hanno convenuto per:
   a) la sospensione della gara relativa all'impianto definitivo di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante la produzione di terreni artificiali e di energia. Gli Enti Locali stessi si impegnano nella ricerca di soluzioni a questo alternative purché rispondenti ad esigenze di sostenibilità ambientale ed economica;
   b) la necessità di un impianto di raccolta e trattamento primario delle alghe (lavaggio, asciugatura, triturazione e grossolana vagliatura), da utilizzare per almeno un triennio presso il sito di Patanella, per la preparazione delle alghe stesse, che dovranno essere successivamente conferite presso idoneo impianto già esistente ma ancora da definire;
   c) che quest'ultimo impianto non dovrà costituire in alcun modo una prima installazione del progettato impianto definitivo di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante la produzione di terreni artificiali ed energia, che non verrà più realizzato nell'area inizialmente prescelta.

  Da qui, il contenzioso relativo alla necessità di sottoporre il progetto definitivo per l'impianto di trattamento e valorizzazione energetica alla procedura di VIA è, di fatto, superato, in quanto la realizzazione dell'impianto stesso è stata sospesa.
  Per quanto riguarda la possibilità di procedere alla nomina di un nuovo commissario delegato, il Dipartimento della protezione Civile reputa inopportuno procedere in tal senso stante la prossima chiusura dell'emergenza e le novità apportate dal decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, attualmente in sede di conversione.

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ALLEGATO 3

5-06651 Bordo: Sulle contaminazioni dell'area dell'ex petrolchimico Enichem a Manfredonia – Monte Sant'Angelo (Foggia) e relativo processo di bonifica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione parlamentare n. 5-06651 dell'onorevole Bordo, riguardante la bonifica dell'area del Petrolchimico Enichem di Manfredonia, si rappresenta quanto segue.
  Il sito di cui trattasi è incluso nell'elenco dei Siti di Bonifica di Interesse Nazionale, di cui all'articolo 1, comma 4, della legge 9 dicembre 1998, n. 426, ed è stato perimetrato con decreto del Ministro dell'ambiente e tutela del territorio del 10 gennaio 2000. L'area perimetrata a terra è pari a circa 201 ettari, mentre l'area a mare è circa 8,6 Km2.
  All'interno del perimetro sono presenti le aree private:
   1. Stabilimento Agricoltura S.p.A. in liquidazione, ora Syndial S.p.A (sito dismesso) ed aree contermini;
   2. Area «ex Enel», ora Syndial S.p.A., ubicata ad est dello stabilimento ora Syndial S.p.A;
   3. Area interna allo Stabilimento ora Syndial S.p.A. di proprietà Agip Fuel (ex Atriplex);

  e le aree pubbliche:
   1. Area delle discariche pubbliche denominate Conte di Troia, Pariti I (RSU e liquami) e Pariti II, ubicate nel comune di Manfredonia;
   2. Aree attigue allo Stabilimento Agricoltura S.p.A. in liquidazione, ora Syndial S.p.A., costituite da piccole aree di proprietà di soggetti privati a destinazione d'uso agricola;
   3. Tratto di mare antistante lo stabilimento industriale, esteso per 3 km dalla costa.

  Il sito è caratterizzato dalla presenza di alcune discariche non controllate di rifiuti urbani ed industriali e i contaminanti presenti nei suoli sono costituiti prevalentemente da: benzene, etilbenzene, toluene, xilene, caprolattame, idrocarburi policiclici aromatici, arsenico, mercurio, piombo e zinco mentre nelle acque di falda sono presenti benzene, etilbenzene, toluene, xilene, caprolattame, idrocarburi policiclici aromatici, arsenico, mercurio, zinco, alluminio, nichel, piombo, nonché azoto ammoniacale.
  In merito all'Isola 16, segnalata nell'interrogazione, gli interventi di rimozione e
smaltimento dei rifiuti dalle discariche A, B e C sono stati completati nel dicembre 2006 e le quantità di rifiuto asportato ammontano a circa 193.030 tonnellate, contro le 60.000 tonnellate inizialmente previste a progetto.
  La Conferenza di Servizi decisoria del 19 ottobre 2006 ha preso atto del completamento degli interventi di messa in sicurezza di emergenza mediante asportazione della fonte inquinante, costituita dai rifiuti presenti nell'isola 5 e nell'isola 16.
  In particolare per quanto riguarda il piano di caratterizzazione, l'area è stata oggetto di asportazione di materiale di rifiuto e terreni di copertura e la Conferenza di Servizi istruttoria del 23 febbraio Pag. 592012 ha ritenuto approvabile il Piano della caratterizzazione, con la richiesta alla Syndial S.p.A. di trasmettere, entro 60 giorni dalla data della Conferenza di Servizi istruttoria medesima, i risultati dello stesso sulla base di una serie di osservazioni/prescrizioni.
  Per quanto riguarda, invece, il progetto di bonifica, l'attività sperimentale di campo, che ha interessato un'area di ca. 140 metri quadri, per una profondità intorno ai 15 m, era finalizzata a verificare le più idonee modalità di lavaggio del terreno tramite iniezione di acqua (soil flushing), quantificando i corrispondenti volumi di acqua defluita nel terreno insaturo e raccolta nei pozzi di emungimento. L'esercizio continuativo dell'impianto è stato protratto sino al 7 dicembre 2007 e il soil-flushing ha mostrato di avere buone capacità degradative nei confronti del caprolattame in condizioni aerobiche; l'aggiunta di fertilizzanti azotati e fosforici ha migliorato, accelerandolo, il processo degradativo, ma non è risultata determinante.
  La Conferenza di Servizi decisoria del 18 aprile 2003 aveva deliberato di ritenere approvabile il progetto di bonifica mediante impianto pilota di soil flushing per le aree contaminate da caprolattame ubicate nell'isola 16 e il decreto interministeriale del 21 novembre 2003, notificato all'Azienda in data 5 febbraio 2004, prevedeva la conclusione dei lavori in 51 settimane (meno di 1 anno).
  In data 6 agosto 2006 è stata avviata la sperimentazione del suddetto impianto pilota.
  La Conferenza di Servizi decisoria del 27 febbraio 2009 ha deliberato di chiedere alla Syndial S.p.A. di trasmettere, entro 30 giorni dalla data di ricevimento del verbale, sia la variante al progetto di bonifica dei suoli inquinati da caprolattame mediante test pilota sperimentale di soil-flushing, sia il progetto di bonifica dei suoli relativo alla restante area contaminata da caprolattame nell'Isola 16.
  In data 17 agosto 2009, la Syndial S.p.a. ha trasmesso il Progetto operativo di bonifica dei terreni dell'Isola 16, esclusa l'area delle discariche, e la Conferenza di servizi istruttoria del 23 febbraio 2012 ha richiesto una rielaborazione del Progetto operativo di bonifica dei terreni dell'Isola 16, esclusa l'area delle discariche, sulla base di una serie di prescrizioni.
  Infatti, su segnalazione del Comune di Manfredonia, sono state eseguite da Syndial S.p.a., nel periodo tra agosto e settembre 2011, indagini ambientali di approfondimento presso la zona denominata «ex Pista Vigili del Fuoco», area ubicata nella porzione meridionale dell'Isola 16 ed all'interno dell'area già inclusa negli interventi di bonifica previsti nell'ambito del citato Progetto, trasmesso dalla Società nell'agosto 2009.
  Le ricerche hanno previsto una prima fase di indagini indirette, mediante tecniche di sismica a rifrazione e geoelettrica, ed una seconda fase di indagini dirette, mediante esecuzione di sondaggi con prelievo e analisi di campioni di suolo, al fine di verificare le anomalie di tipo geofisico rilevate nel sottosuolo nella precedente fase.
  Gli esiti delle indagini in tale zona hanno confermato la contaminazione di caprolattame, in linea con quanto rilevato nella precedente caratterizzazione, già approvata dal Ministero dell'ambiente, inoltre, hanno rilevato:
   presenza di uno strato di materiale bituminoso, pari a circa 300 mc, su un'area di circa 300 mq., per uno spessore di circa 1,0 m. e la cui caratterizzazione ha identificato tale materiale come rifiuto pericoloso;
   presenza di terreno contaminato, in parte misto a materiale bituminoso e pari a circa 7.800 mc., su un'area di circa 5000 mq., per uno spessore di 1,5 m.

  Come comunicato nel corso della Conferenza di servizi istruttoria del 23 febbraio 2012 e ribadito con nota del 23 aprile 2012 al Comune di Manfredonia, la Syndial S.p.a. si è impegnata a trasmettere Pag. 60a tutti gli Enti una revisione del Progetto Operativo di bonifica dell'Isola 16, escluse le aree di discarica, che include anche l'intervento di rimozione ed invio a smaltimento presso impianto esterno autorizzato di rifiuti rinvenuti nella zona «ex Pista Vigili del Fuoco» e l'applicabilità delle tecnologie previste nel suddetto Progetto dell'agosto 2009.
  In attesa di acquisire tale ulteriore documentazione progettuale, si assicura che verrà espletata ogni utile iniziativa per la corretta realizzazione dei necessari interventi di bonifica.

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ALLEGATO 4

5-06797 Tortoli: Sui rischi connessi alla bonifica degli ordigni bellici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione all'atto di sindacato ispettivo, concernente la bonifica degli ordigni bellici e in seguito alle informazioni acquisite dal Ministero della difesa, si fa presente quanto segue.
  Sulla base del quadro normativo di riferimento, costituito dall'articolo 22, comma 1, lettera c-bis, del Codice dell'Ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, così come modificato dal decreto legislativo 24 febbraio 2012, n. 20, si precisa che, in linea generale, le attività di bonifica connesse con la realizzazione di opere pubbliche/private rientrano, normalmente, tra quelle finalizzate alla tutela della pubblica incolumità e della sicurezza dei cantieri e come tali sono eseguite, a cura e spese, dall'impresa appaltatrice mediante ditte specializzate nel settore. Tali attività riguardano la sola fase di ricerca, individuazione e scoprimento di eventuali ordigni esplosi residuati bellici interrati: la cosiddetta bonifica sistematica.
  In caso di rinvenimento di ordigni, rientra nei compiti della locale Prefettura coordinare la fase di disinnesco, rimozione e/o brillamento degli stessi; si tratta della bonifica occasionale che viene espletata con il concorso del personale dipendente (militare o civile) della Difesa in possesso della qualifica EOD (Esplosive Ordinance Disposal).
  In particolare, le attività di bonifica sistematica si configurano in un rapporto tra soggetti privati, laddove l'Amministrazione militare, in virtù delle vigenti disposizioni in materia, è chiamata attraverso gli organi tecnici periferici a:
   impartire le prescrizioni alle quali le ditte specializzate dovranno attenersi per eseguire la ricerca;
   espletare le previste funzioni di sorveglianza che si concretizzano nella verifica delle attrezzature e del personale specializzato impiegato e, al termine delle attività, nell'effettuazione di un sopralluogo sul cantiere per constatare, a campione, che la ditta specializzata abbia operato, conformemente alle prescrizioni impartite.

  Tutte le responsabilità derivanti da danni a persone o cose, imputabili ad una imperfetta e incompleta esecuzione della ricerca, ricadono sulle rispettive ditte specializzate interessate che, per tale aspetto, rilasciano specifica Dichiarazione di Garanzia sull'attività svolta.

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ALLEGATO 5

5-07192 Samperi: Sul completamento della «Variante di Caltagirone».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli Interroganti hanno posto l'attenzione sull'importanza del completamento dell'intervento «Strada a scorrimento veloce Licodia Eubea – Libertinia – A19 PA-CT – II Stralcio funzionale-Svincolo Regalsemi/Svincolo San Bartolomeo (escluso)».
  Come è noto la Commissione Europea, a seguito dell'istruttoria compiuta, ha dichiarato l'intervento non ammissibile al finanziamento Programma Operativo Nazionale (PON) reti e mobilità 2007/2013 in quanto lo ha ritenuto non coerente con la strategia delineata dal PON, stante la valenza di livello locale più che nazionale dell'intervento stesso e, dunque, più rispondente ai criteri di un Programma Operativo Regionale (POR).
  Come gli stessi Onorevoli Interroganti riferiscono, successivamente, in data 6 giugno 2011, si è svolta presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una riunione alla presenza di rappresentanti della Regione Siciliana, dell'Autorità di gestione del PON e dell'ANAS al fine di individuare eventuali soluzioni alternative quali la possibilità, come del resto segnalato dalla stessa Commissione Europea, di presentare una richiesta di finanziamento a valere sui fondi POR.
  Anas in data 21 settembre 2011 ha fatto richiesta alla Regione Siciliana di individuare finanziamenti alternativi per la realizzazione dell'opera.
  Pertanto, nel quadro venutosi in tal modo a delineare, dovrà essere cura della Regione Siciliana individuare le necessarie risorse.
  Al riguardo, sulla base delle informazioni assunte presso il Ministero dello sviluppo economico, faccio presente che, ad oggi, non risulta avvenuta la notifica del progetto in argomento alla Commissione Europea da parte del POR Sicilia che sarebbe dovuta seguire alla ventilata ipotesi di finanziamento dell'opera sul POR Sicilia stesso.