CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 giugno 2012
661.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO

Programma di lavoro della Commissione per il 2012 (COM(2011)777 def.).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII-bis, n. 2).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   esaminati congiuntamente il Programma di lavoro della Commissione per il 2012 (COM(2011)777 def.) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII-bis, n. 2);
   rilevato che i suddetti documenti di programmazione politica e legislativa elaborati dalle istituzioni italiane ed europee delineano sia un quadro strategico di lungo termine sia un piano operativo riguardante le questioni che si prevede di affrontare nell'arco dei prossimi mesi e rappresentano, pertanto, l'occasione per una valutazione delle politiche del lavoro;
   preso atto del ritardo con il quale il Governo ha trasmesso al Parlamento la relazione programmatica per il 2012 e auspicato che, in futuro, sia adeguatamente garantita la portata innovativa della modifica alla legge n. 11 del 2005, che richiede di anticiparne la presentazione alle Camere all'anno precedente;
   valutato il contenuto specifico dei due documenti nelle materie di competenza della XI Commissione e svolte le necessarie riflessioni al riguardo;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) sul tema delle politiche del lavoro, risulta indispensabile che le necessarie iniziative del Governo per sostenere le misure presentate dalla Commissione europea, in attuazione del suo programma di lavoro per il 2012 (tra le quali si segnalano il pacchetto occupazione, le proposte in materia di distacco dei lavoratori, nonché il «Libro verde» su ristrutturazione e adeguamento economico), pongano al centro dell'attenzione l'obiettivo di favorire l'ampliamento dell'occupazione, facendo seguito agli indirizzi comunitari che sollecitano gli Stati membri a rafforzare le proprie politiche nazionali, attraverso – ad esempio – sussidi alle assunzioni, spostamento del carico fiscale dalla tassazione che grava sul lavoro alle tasse ambientali, sostegno ai lavoratori autonomi, nonché incremento del grado di formazione e qualificazione professionale dei lavoratori, per accrescere la qualità del «fattore lavoro»;
   b) in questo contesto, a fronte del «pacchetto» di proposte presentato dalla Commissione europea per una migliore attuazione della direttiva sul distacco dei lavoratori, si sottolinea che l'obiettivo del Governo italiano dovrà essere quello di contribuire alla stesura di un testo normativo chiaro, facilmente applicabile e mirato a stabilire un livello minimo di tutela dei lavoratori, comune a tutti gli Stati membri, scongiurando soprattutto fenomeni di «dumping sociale»;
   c) sui temi concernenti l'organizzazione del lavoro, appare senz'altro condivisibile la necessità di rafforzare la capacità delle parti sociali per la risoluzione dei problemi del dialogo sociale a tutti i livelli; a questo proposito, occorre Pag. 180che il Governo tenga costantemente informato il Parlamento sulla posizione che intende portare avanti nei negoziati europei in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, anche al fine di un miglioramento dell'applicazione del quadro giuridico dell'Unione europea e delle strategie nazionali;
   d) relativamente all'esame, tuttora in corso da parte delle istituzioni dell'Unione europea, della proposta di direttiva (COM(2008)637), concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro della lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, si auspica che il Governo continui a partecipare attivamente al negoziato, mirando sostanzialmente alla salvaguardia della disciplina già vigente in Italia e ad un impegno per favorire un'impostazione culturale collegata al riconoscimento della pari responsabilità genitoriale, anche allo scopo di riavviare l'iter della predetta proposta di direttiva, attualmente in fase di stallo, e sostenere gli emendamenti presentati dal Parlamento europeo, riguardanti la durata e la retribuzione del congedo di maternità, nonché l'introduzione di un congedo di paternità;
   e) con specifico riferimento all'attuazione della direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, e della direttiva 2006/100/CE, relativa agli adeguamenti alla libera circolazione a seguito dell'adesione all'UE di Bulgaria e Romania, si raccomanda al Governo di adottare ogni utile iniziativa finalizzata a scongiurare le difficoltà di copertura del personale adibito ai servizi medici sul territorio; a questo proposito, occorre completare il recepimento della normativa europea con quanto indicato dall'articolo 28, paragrafo 5, della citata direttiva 2005/36/CE, attribuendo alle regioni il compito di rilasciare i diplomi di formazione specifica in medicina generale al medico abilitato all'esercizio professionale che ne faccia richiesta, purché in possesso di un diploma specialistico ai sensi dell'Allegato V, punti 5.1.2 e 5.1.3 del decreto legislativo n. 206 del 2007 e di una esperienza professionale, per un minimo di ore, svolta in seno ad un ambulatorio di medicina generale o un centro in cui si dispensano cure primarie;
   f) infine, relativamente alla partecipazione del Governo ai negoziati in sede europea sui temi della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, delle politiche sull'occupazione (reinserimento lavorativo, esclusione sociale, occupazione dei giovani e dei soggetti più svantaggiati), nonché sulle questioni demografiche e dell'invecchiamento attivo, sarebbe auspicabile un raccordo tra le competenti Commissioni parlamentari e l'Esecutivo, affinché siano relazionati al Parlamento in tempi più brevi, rispetto alle relazioni consuntive annuali, gli esiti dei singoli tavoli negoziali.