CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 maggio 2012
659.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04724 Codurelli: Requisiti per la domanda di residenza nel comune di Missaglia (Lecco).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna, l'onorevole Codurelli chiede di conoscere le valutazioni del Ministero dell'interno in merito al provvedimento con il quale il Sindaco del Comune di Missaglia in data 13 novembre 2009 aveva fornito indicazioni per le iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri.
  Al riguardo, le disposizioni del Sindaco richiedevano, seppure in via facoltativa, l'esibizione di certificati attestanti le condizioni igienico-sanitarie della dimora, nonché la consistenza dei redditi individuali.
  In materia – com’è noto – spetta al Prefetto la vigilanza sulle anagrafi delle popolazioni residenti, affinché siano tenute in conformità alle norme e siano rigorosamente osservate le modalità e i termini previsti per l'aggiornamento degli atti.
  La Prefettura di Lecco – che soltanto il 25 marzo 2011 aveva avuto notizia del provvedimento – ha chiesto con immediatezza al Sindaco chiarimenti sui contenuti delle disposizioni, che apparivano contrastanti con la legge in materia di anagrafe.
  Secondo l'Amministratore locale il provvedimento non aveva alcuno scopo discriminatorio, ma esclusivamente finalità di monitoraggio: la documentazione – spontaneamente esibita – non costituiva condizione per ottenere l'iscrizione anagrafica, potendo invece contribuire ad accrescere il quadro delle conoscenze in materia di locazione degli immobili e di sicurezza dei locali dati in affitto a particolari categorie di utenti, particolarmente svantaggiati.
  Nell'esercizio dei poteri conferiti dall'Ordinamento, il Prefetto ha comunque personalmente richiamato l'attenzione del Sindaco sulla normativa di riferimento, che consente l'iscrizione anagrafica sulla base del solo presupposto della dimora abituale.
  È stata conseguentemente adottata in data 11 maggio 2011 una nuova disposizione da parte del Sindaco in materia di iscrizioni anagrafiche, priva delle indicazioni contestate.

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ALLEGATO 2

5-05871 Rubinato: Nuova caserma dei Carabinieri di Conegliano Veneto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno della seduta odierna l'onorevole Rubinato pone il problema della situazione di impasse in cui si trova la caserma sede della stazione dell'Arma dei Carabinieri di Conegliano in Veneto e chiede al Governo di dare adeguate indicazioni affinché la Prefettura di Treviso possa procedere alla stipula del relativo contratto di locazione.
  Rispondo sulla base degli accertamenti disposti.
  Voglio precisare, innanzitutto, che la Compagnia e la Stazione dell'Arma dei Carabinieri di Conegliano sono accasermate dal 1964 in un immobile di proprietà dell'amministrazione comunale con un contratto di locazione rinnovabile tacitamente fino al 2014, ad un canone annuo di circa 33 mila euro.
  L'amministrazione comunale di Conegliano, riconosciuta la necessità di adeguare lo stabile alle accresciute esigenze logistiche e operative, senza alcuna formale autorizzazione da parte del Ministero dell'interno, nel gennaio 2003 ha sottoscritto un accordo di programma con l'ATER di Treviso per la realizzazione di lavori di ristrutturazione e di ampliamento a spese della stessa azienda cui, tuttavia, l'ente locale ha ceduto il diritto di superficie impegnandosi a corrispondere un canone annuo di 204 mila euro.
  Il Ministero dell'interno – dopo aver esperito un tentativo di riduzione della spesa con la proposta, non accolta dal Comune, di diminuzione del canone o di disponibilità di un comodato gratuito di sei anni – aveva autorizzato la stipula di un atto integrativo al vigente contratto di locazione stabilendo la corresponsione di un canone annuo di circa 63 mila euro, elevabile a partire dal terzo anno secondo quanto stabilito dall'Agenzia del Demanio.
  A conclusione di lunghe e complesse trattative – considerato che solo il 28 maggio 2010 l'Agenzia del Demanio ha congruito il maggior canone annuo di circa 237.000 euro da corrispondere a partire dal terzo anno – il Ministero dell'interno ha autorizzato la stipula dell'atto aggiuntivo al contratto di locazione.
  Tuttavia, non è stato possibile rilasciare all'Agenzia del Demanio – che in base alle disposizioni introdotte con la legge finanziaria 2010 era diventata «il conduttore unico» nei rapporti di locazione passiva di interesse delle Amministrazioni dello Stato – la dichiarazione sulla capacità di sostenere la spesa per la locazione, da imputarsi sul competente capitolo di bilancio, a causa dall'assoluta indisponibilità di fondi.
  Nel frattempo, interveniva il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in base al quale la competenza a stipulare i contratti di locazione è stata nuovamente ricondotta in capo all'amministrazione locataria.
  Pertanto, all'Agenzia del Demanio resta demandata la sola competenza al rilascio del relativo nulla osta, rilascio effettivamente avvenuto nel caso di specie, il 3 maggio scorso, per un contratto di locazione di sei anni, rinnovabile per altri sei, al canone annuo di circa 237.000 euro. Il nuovo iter si perfezionerà con l'autorizzazione alla stipula dell'atto aggiuntivo.Pag. 15
  Questi gli elementi che posso fornire in relazione allo specifico quesito posto dagli onorevoli interroganti.
  Il problema segnalato è all'attenzione del Ministero dell'interno e si manifesta anche in altre località per effetto della politica di contenimento della spesa e dei tagli, che non può non avere riflessi sulle situazioni debitorie delle Amministrazioni centrali dello Stato e per la cui soluzione è in corso l'individuazione delle misure ritenute opportune.

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ALLEGATO 3

5-06892 Pizzetti: Messa in memoria di Mussolini e Farinacci.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione all'ordine del giorno della seduta odierna gli onorevoli Pizzetti e Bressa chiedono le valutazioni del Governo in merito ad alcune attività promosse, a Cremona, dall'organizzazione «CasaPound» e le iniziative che intende assumere per assicurare il rispetto della legalità.
  Rispondo sulla base degli accertamenti disposti.
  Relativamente alla pubblicazione, lo scorso 27 aprile, nella pagina degli annunci mortuari di un quotidiano locale, di un necrologio sull'anniversario del decesso di Benito Mussolini, con l'indicazione della celebrazione di una Messa di suffragio per la mattina del giorno successivo desidero informare gli onorevoli interroganti che si tratta di un'iniziativa che si svolge ormai da oltre 20 anni.
  Per evitare tensioni tra gruppi antagonisti locali, il Prefetto nel corso di riunione di coordinamento interforze ha disposto adeguate misure di vigilanza e controllo.
  La funzione religiosa è stata officiata dal Cappellano del cimitero comunale in memoria dei caduti cremonesi della Repubblica Sociale Italiana ed al termine della stessa i partecipanti, dopo aver trasportato lungo il percorso cimiteriale una bandiera tricolore con al centro l'aquila e il fascio littorio, hanno deposto una corona d'alloro sulle lapidi del gerarca Roberto Farinacci e dei militi della «Repubblica Sociale Italiana» intonando, poi, la canzone «Giovinezza».
  All'evento hanno aderito circa un'ottantina di persone, tra le quali parenti dei defunti, esponenti locali del movimento «CasaPound», nostalgici provenienti anche da province limitrofe, nonché delegazioni estere in rappresentanza della «Falange Spagnola» e del «Fronte Francese».
  Nel corso della commemorazione, che si è interamente svolta nell'area cimiteriale, non si sono verificate turbative per l'ordine pubblico. Preciso, inoltre, che la Questura ha trasmesso, il 30 aprile scorso, come negli anni precedenti, una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica, al fine di consentire all'Autorità Giudiziaria le necessarie valutazioni di competenza.
  La stessa Questura ha, inoltre, confermato la recente costituzione, anche nella provincia, del sodalizio politico-culturale «CasaPound», facendo presente che lo stesso, al momento, raccoglie pochi aderenti. A fronte di difficoltà economiche, non è in grado di disporre di una propria ed autonoma sede, ma ha ottenuto la disponibilità dei locali dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra, al fine di riunirsi saltuariamente, in modo riservato e senza l'esposizione di simboli riconducibili a «CasaPound».
  Il movimento ha dato luogo, finora, nel capoluogo a sporadiche iniziative quali un presidio per il tesseramento di nuovi aderenti, una manifestazione, lo scorso 4 febbraio, contro l'Agenzia «Equitalia» e un volantinaggio, il 14 aprile, per sensibilizzare i consumatori sulla crisi del piccolo commercio locale.
  Tra i nuovi aderenti al movimento è stata rilevata la partecipazione di alcuni componenti del «Blocco Studentesco», evidenziatisi lo scorso 28 marzo in occasione di un volantinaggio presso gli istituti scolastici del capoluogo. L'episodio aveva Pag. 17alimentato la reazione degli studenti antagonisti – aderenti al «Movimento studentesco» ed assidui frequentatori del sodalizio anarchico «C.s.a. Kavarna» – che nelle giornate del 2, del 3 e del 4 aprile hanno risposto con volantinaggi, sempre dinanzi alle scuole di Cremona, rivolti contro i movimenti di estrema destra.
  Assicuro che le Autorità provinciali di pubblica sicurezza svolgono un costante monitoraggio sulle attività dei movimenti estremisti, sia di destra che di sinistra, finalizzato alla prevenzione e al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  In particolare, pongono la massima attenzione nel prevenire e reprimere tutte le iniziative dei gruppi e movimenti politici, sia di estrema destra che di estrema sinistra, che possano sfociare in episodi di violenza.
  L'attività di contrasto delle forme di intolleranza politica si sviluppa sia con l'adozione di misure di carattere preventivo, sia con indagini di polizia giudiziaria.
  In tale contesto vengono costantemente monitorati anche i luoghi di aggregazione dei simpatizzanti del movimento politico «CasaPound» e le iniziative assunte dai medesimi.
  Per quanto concerne, infine, la richiesta di scioglimento di movimenti che si ispirano al fascismo, si evidenzia che l'ordinamento vigente consente l'adozione di tale provvedimento (XII disposizione transitoria e finale della Costituzione) solo a seguito di una sentenza penale irrevocabile che abbia accertato il verificarsi in concreto della fattispecie della riorganizzazione del disciolto partito fascista (articolo 3 della legge 20 giugno 1952, n. 645, così come modificata dall'articolo 7 della legge 22 maggio 1975, n. 152).
  Allo stato attuale non si è a conoscenza di pronunce giurisdizionali che consentano l'adozione di provvedimenti di tale natura.