CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 maggio 2012
656.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06352 Schirru: Misure occupazionali e richieste di CIG per i dipendenti del gruppo Italcementi.
5-06476 Fedriga: Misure occupazionali e richieste di CIG per i dipendenti del gruppo Italcementi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le interrogazioni che passo ad illustrare vertono entrambe sulle prospettive industriali e occupazionali della società Italcementi Spa, azienda operante nel settore della produzione di leganti idraulici; per tale ragione fornirò per esse una trattazione congiunta.
  Per fronteggiare la pesante crisi del settore della produzione dei leganti idraulici, conseguente la più ampia contrazione dell'edilizia che dura ormai da alcuni anni, Italcementi, dopo una serie di interventi di razionalizzazione del settore produttivo e distributivo, ha fatto richiesta – d'intesa con i rappresentanti dei lavoratori – di attivazione della cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale.
  A tal proposito faccio presente che il Ministero che rappresento, con decreto direttoriale n. 65650 del 7 maggio scorso, ha approvato il programma di crisi aziendale ed ha autorizzato la corresponsione del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1o febbraio 2012 al 31 gennaio 2013, per un totale di n. 198 unità lavorative appartenenti a varie unità produttive dislocate sul territorio nazionale.
  L'Azienda, tuttavia, ha anche attivato – con nota del 7 marzo 2012 – una procedura di mobilità, conclusasi con un accordo del 2 aprile 2012, che prevede, con pari decorrenza, la possibilità di licenziare fino ad un massimo di 148 lavoratori entro il 31 gennaio 2013. Tale mobilità dovrà essere non oppositiva e dovrà consentire agli interessati il conseguimento della pensione di anzianità o vecchiaia nell'ambito del periodo di mobilità ovvero rispondere alle esigenze tecnico organizzative e produttive aziendali.
  Tali misure sono supportate da una serie di incentivi economici, tra i quali ricordo il riconoscimento di:
   un'indennità sostitutiva del preavviso contrattualmente previsto;
   un importo pari alla differenza lorda fra pensione e indennità di mobilità – per tutta la durata di fruizione di quest'ultima e fino al momento di effettiva percezione della pensione;
   un importo aggiuntivo pari a duemila euro lordi per coloro la cui permanenza in mobilità è prevista oltre l'anno.

  Nella eventualità in cui all'atto del pensionamento – trascorso il periodo di mobilità – l'Inps liquidasse una pensione di importo difforme rispetto a quello considerato per il calcolo dell'incentivo economico innanzi detto, oppure con una decorrenza differita rispetto a quella ipotizzata, l'Azienda si è impegnata ad effettuare i conguagli prendendo a riferimento la pensione effettiva a tutela delle condizioni reddituali dei lavoratori interessati.
  Inoltre, nel caso in cui intervenissero modifiche alla normativa pensionistica tali da posticipare la decorrenza della pensione oltre il termine previsto di chiusura della mobilità, l'Azienda si è impegnata ad assumere i lavoratori interessati per il tempo necessario al conseguimento del diritto alla pensione o a concordare soluzioni alternative.Pag. 77
  Come ha già avuto modo di chiarire il Ministro Fornero in risposta a recenti atti di sindacato ispettivo relativi alle prospettive di Gruppi industriali di rilevanza nazionale, in questa fase l'impegno principale del Governo è volto alla creazione di un ambiente favorevole alle imprese in termini di economicità di produzione, di produttività e anche di buone relazioni industriali. Ciò al fine di rafforzare le imprese già operanti in Italia e di attrarre imprese per nuovi investimenti. A questi principi, tra l'altro, è ispirata la recente riforma del mercato del lavoro (A.S. 3249, recante «Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita») attualmente all'esame del Senato. Tale riforma prevede una serie di misure in grado di contribuire alla creazione di occupazione in qualità e quantità attraverso la realizzazione di un mercato del lavoro inclusivo e dinamico. Allo stesso tempo la riforma vuole rendere più efficiente, coerente ed equo il sistema degli ammortizzatori sociali.
  In quest'ultima prospettiva occorre infatti superare forme di sostegno cui si è fatto ricorso in passato – che peraltro non appaiono più conformi con il quadro di riferimento europeo – che in molti casi non tenevano conto delle reali prospettive produttive delle nostre aziende. Tutto ciò non è conveniente per l'economia, non è conveniente per l'occupazione, non è conveniente per la sostenibilità e per la economicità delle produzioni.
  Con particolare riferimento al rilancio del settore dell'edilizia, faccio presente che l'articolo 14 della legge n. 180/2011 (c.d. Statuto delle imprese) prevede specificamente una misura per questo settore, ovvero l'istituzione del Consorzio obbligatorio Laterizi. Tale Consorzio ha lo scopo di promuovere l'efficientamento dei processi produttivi nel settore dei laterizi, la riduzione del loro impatto e il miglioramento delle performance ambientali nonché la valorizzazione della qualità e l'innovazione dei prodotti.
  Da ultimo, faccio presente che il Ministero dello sviluppo economico – consultato sulla questione – nel ricordare di essere impegnato congiuntamente ai rappresentanti del settore all'attuazione del predetto consorzio, ha fatto sapere di essere disponibile ad istituire un tavolo di lavoro ad hoc qualora le parti ne facciano espressa richiesta.

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ALLEGATO 2

5-06827 Bobba: Ratifica della convenzione OIL n. 189/2011 su lavoratrici e lavoratori domestici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'On. Bobba relativo alla ratifica della Convenzione OIL n. 189 del 2011, sul lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici, adottata – unitamente alla Raccomandazione n. 201 – al termine della 100a sessione della Conferenza internazionale del lavoro, iniziata il primo giugno dello scorso anno.
  Com’è noto, la Convenzione OIL n. 189 del 2011 e la relativa Raccomandazione n. 201, costituiscono Strumenti volti ad introdurre, per la prima volta, una disciplina che riconosca un livello minimo di tutele ai lavoratori domestici i quali, in precedenza, non hanno mai goduto di alcuna attenzione specifica sul piano internazionale.
  Per entrare in vigore, la citata Convenzione dovrà essere ratificata da almeno due Paesi membri e, successivamente, registrata dal Direttore Generale dell'OIL. Decorsi dodici mesi dalla registrazione la Convenzione diventerà efficace.
  A tutt'oggi, la Convenzione – anche in considerazione del breve lasso di tempo trascorso dal momento della sua adozione – non è stata ratificata da nessuno degli Stati membri.
  Con specifico riferimento alla situazione del nostro Paese, faccio presente che è già stata espletata la procedura – prevista dall'articolo 19 (par. 5 e 6) della Costituzione OIL – finalizzata a promuovere la ratifica della Convenzione.
  In base al predetto articolo, infatti, gli Stati membri sono tenuti a sottoporre la Convenzione – e la relativa Raccomandazione – alle Autorità competenti entro 12 mesi (o, in casi eccezionali, entro 18 mesi) dalla chiusura della Conferenza internazionale del lavoro, in vista dell'introduzione nell'ordinamento giuridico interno.
  In conformità a tale obbligo, con lettera dello scorso 12 febbraio il Ministro degli Affari Esteri ha trasmesso i testi della Convenzione e della Raccomandazione alle nostre Autorità competenti (Presidenti della Camera e del Senato).
  Per quanto concerne le procedure di avvio dell’iter di ratifica della Convenzione, tengo a precisare che l'Amministrazione che rappresento ha già provveduto all'acquisizione del parere favorevole alla ratifica delle Parti sociali e ha altresì predisposto la relazione tecnica in merito alla conformità della legislazione nazionale con la Convenzione.
  In quest'ultima, in particolare, si evidenzia come l'assetto normativo nazionale sia sufficientemente in linea con le prescrizioni contenute nella Convenzione, atteso che – in linea di massima – ai lavoratori domestici viene già garantito un livello di tutele anche più elevato di quello richiesto.
  Posso quindi assicurare il massimo impegno del Governo e del Ministero che rappresento in particolare, affinché il nostro Paese – all'esito delle necessarie verifiche di carattere legislativo normativo – possa quanto prima dotarsi di questo importante strumento internazionale a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori domestici.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (C. 4434 Governo, approvato dal Senato, ed abb.).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge n. 4434, approvato dal Senato, nel testo risultante dagli emendamenti (al quale sono abbinate ulteriori proposte di legge di iniziativa parlamentare);
   rilevato che il provvedimento è stato modificato e integrato in diverse parti, anche con riferimento alle competenze della XI Commissione;
   preso atto che all'articolo 1, comma 4, è stata inserita la lettera e), con cui si attribuisce al Dipartimento della funzione pubblica anche il compito di definire criteri per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione;
   osservato che il nuovo articolo 2-bis introduce condivisibili criteri per la trasparenza delle attribuzioni di posizioni dirigenziali;
   considerato che all'articolo 4 si prevede una specifica forma di tutela per i pubblici dipendenti che segnalino illeciti;
   preso atto delle nuove disposizioni introdotte con l'articolo 8-ter, che reca interventi per il collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e degli avvocati e procuratori dello Stato,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.