CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 aprile 2012
642.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06637 Lanzarin: sulla bonifica del sito di interesse nazionale di Rodano e Pioltello.

TESTO DELLA RISPOSTA

In risposta all'interrogazione n. 5-06637 presentata dall'onorevole Lanzarin e inerente la bonifica dell'area ex SISAS nei comuni di Rodano e Pioltello, si rappresenta quanto segue.
Il Sito di Interesse Nazionale di Pioltello e Rodano, in provincia di Milano, è stato incluso nell'elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale con la Legge n. 388 del 2000 ed è stato perimetrato con decreto ministeriale 31/08/2001 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 252 del 29/10/2001.
Il suo perimetro, esteso per circa 830.000 m2, include interamente il Polo chimico ubicato al confine tra i territori comunali di Pioltello e di Rodano, è allegato alla presente un elenco dettagliato delle aree inserite nel SIN.
Il Ministero dell'ambiente, in favore di tale sito, con decreto ministeriale n. 468 del 2001 ha assentito la somma di 6.707.856,66 euro e, successivamente, l'articolo 77, comma 6, della Legge n. 289/2002 ha assentito, sempre in favore dello stesso sito, ulteriori 2 milioni di euro per l'anno 2003, 1 milione di euro per l'anno 2004 ed 1 milione di euro per l'anno 2005. Le risorse indicate sono già nella disponibilità della Regione Lombardia.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 aprile 2010, è stato dichiarato lo «stato di emergenza per lo svolgimento delle attività di bonifica delle discariche A e B del sito di interesse nazionale ex area SISAS nei comuni di Pioltello e Rodano in provincia di Milano» e, successivamente, in data 30 aprile 2010, con Ordinanza n. 3874 del Presidente del Consiglio dei ministri, (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 maggio 2010), è stato nominato il Commissario delegato per l'esecuzione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prosecuzione e al completamento delle attività di bonifica delle discariche A e B dell'area ex SISAS. A favore del Commissario delegato sono state assentite le seguenti ulteriori risorse finanziarie:
euro 20.000.000,00 a valere sulle risorse già impegnate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a favore della Regione Lombardia e destinati ad interventi di riqualificazione ambientale ed infrastrutturale nei comuni di Pioltello e Rodano, a seguito delle previsioni urbanistiche dell'Area ex SISAS, nell'ambito dell'Accordo di Programma Quadro in materia di Ambiente ed Energia - Stralcio bonifiche e riqualificazione siti inquinati Regione Lombardia - II Atto Integrativo del 23 dicembre 2008. Del predetto importo, ad oggi, il Dicastero dell'Ambiente ha trasferito nella Contabilità Speciale del Commissario delegato euro 11.497.047,87;
euro 9.873.069,79 risorse ordinarie del Ministero dell'ambiente, trasferite al Commissario delegato con decreto ministeriale 542 del 10 agosto 2010;
euro 20.000.000,00 dalla Regione Lombardia.

Il 17 dicembre 2010, è seguita la sottoscrizione di una Convenzione tra il Ministero dell'ambiente, la Regione Lombardia e la Sogesid S.p.A., con la quale, a quest'ultima, è stato affidato l'incarico di predisporre un progetto di bonifica delle acque di falda ricomprese nel Sito. Il fabbisogno finanziario della predetta Convenzione

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ammonta ad euro 300.000,00 (IVA esclusa) e la copertura finanziaria è assicurata dalle risorse già citate disposte con il predetto decreto ministeriale n. 468/2001 e dalla legge n. 289/02 articolo 77, comma 6.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 maggio 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 109 del 12 maggio 2011) è stato prorogato sino al 31 ottobre 2011 lo stato di emergenza per il completamento degli interventi relativi al sistema di emungimento delle acque di falda e interventi complementari nelle discariche A B e C.
Con nota del 3 ottobre 2011 il Commissario Delegato ha reso noto che il 29 settembre 2011 il Collegio dei Commissari dell'Unione Europea ha archiviato la procedura di infrazione riguardante l'area ex SISAS del Sito d'Interesse Nazionale di Pioltello e Rodano.
Gli interventi ad oggi attivati hanno visto la conclusione dell'attività di caratterizzazione da parte di tutti soggetti obbligati.
Con riferimento gli interventi di messa in sicurezza di emergenza dei suoli, questi sono stati realizzati nell'area Antibioticos ed AirLiquide, tramite la rimozione del terreno contaminato in area impianti. Per l'area ex Sisas, invece, sono in corso di completamento le attività di bonifica condotte dal Commissario Delegato.
È stato approvato ed autorizzato il Progetto definitivo di bonifica dei suoli (con Decreto Interministeriale del 01.10.2004) per l'area RFI, l'attività di bonifica è stata conclusa e certificata dalla Provincia di Milano.
Sono stati presentati ed approvati i progetti definitivi di bonifica per le aree Air Liquide Italia Produzione ed Energheia, mentre per l'area Olon (ex Antibioticos) è stato presentato, ma non approvato, il Progetto preliminare di bonifica dei suoli.
Con specifico riferimento, invece, agli interventi programmati per le acque di falda, con nota del 19 novembre 2010 la Sogesid S.p.a. (società in house del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), ha trasmesso il documento relativo allo Studio di fattibilità ed il «Progetto (preliminare) di bonifica delle acque di falda, comprensivo del modello idrogeologico della falda» e ne è seguita la convenzione sopra citata del 17/12/2010 avente ad oggetto lo studio di fattibilità ed il successivo progetto di bonifica delle acque di falda.
Il progetto di bonifica è stato esaminato dal Ministero in data 12 gennaio 2011, che ha promosso ulteriori prescrizioni recepite dalla SOGESID SpA, come risulta dall'apposita nota del 21 febbraio 2010.
Successivamente, con note del 31 maggio e 3 ottobre 2011, sempre la Sogesid, ha trasmesso il «Progetto Preliminare - Interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda nel Sito d'Interesse Nazionale di Pioltello e Rodano», comunicando la fase di redazione del Progetto (definitivo) di bonifica.
Per lo stesso progetto, un aggiornamento, quale stato di avanzamento, sempre come preliminare, è stato trasmesso dalla SOGESID il 30 novembre 2011.
Con riferimento, invece, agli adempimenti in carico ai soggetti privati, devono essere ancora realizzati i seguenti interventi:
l'integrale rimozione dei rifiuti presenti in area Olon (ex Antibioticos);
la realizzazione degli interventi di bonifica dei suoli per le aree Olon (ex Antibioticos), Air Liquide Italia Produzione, Energheia;

Per le aree Olon, con nota del 1o aprile 2011, a seguito della Ordinanza n. 269/11 del 31 gennaio 2011, con la quale il TAR Lombardia ha respinto l'istanza di sospensiva dell'azienda ed ha accolto la tesi ministeriale che richiedeva interventi di messa in sicurezza d'emergenza della falda e approfondimenti di indagini, la Società ha comunicato, tra l'altro, «di aver individuato e di voler intraprendere misure di prevenzione provvedendo a porre in emungimento le acque di falda...».
Riguardo alla scadenza dell'incarico commissariale al prof. ing. Giovanni Pietro Beretta, così come segnalato nell'interrogazione, giova sottolineare che con Ordinanza

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n. 4011 del 22 marzo 2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 79 del 3 aprile 2012, è stato prorogato al 31 maggio 2012 il termine della gestione commissariale per «consentire il completamento degli adempimenti tecnico-amministrativi necessari alla chiusura delle attività».
Con nota del 3 aprile 2012 il Commissario Delegato ha precisato che, a seguito della riunione del 30 marzo 2012, presso la Regione Lombardia, gli interventi sulle aree occupate dalle discariche sono stati ultimati, salvo un modesto settore dell'argine Sud del lobo C ed un limitato reintegro della discarica C.
Al fine del completamento degli adempimenti tecnico-amministrativi, il Commissario palesa la necessità di produrre il documento che attesta c/o certifica il raggiungimento degli obiettivi degli interventi realizzati. Pertanto, quest'ultimo ha richiesto alla Regione Lombardia, alla Provincia di Milano all'ARPA Lombardia ed all'ASL di eseguire e completare celermente le verifiche più opportune. La redazione di tale documento è necessaria per poter richiedere la restituzione dell'area alla proprietà e per procedere in danno verso la stessa Società, da parte dell'Avvocatura di Stato.
Il Commissario Delegato sottolinea inoltre che attualmente la sorveglianza dell'area è gestita dalla Società General Smontaggi, ma deve essere individuata, con requisiti d'urgenza, una gestione alternativa da parte dell'Autorità pubblica, anche al fine di ridurre e/o eliminare i costi da parte della P.A. per la custodia dell'area e consentire il celere ripristino della funzionalità dell'impianto di emungimento delle acque (interrotta dal furto di cavi elettrici, avvenuto in data 26 marzo 2012), ciò soprattutto nel caso in cui la restituzione dell'area alla proprietà non possa avvenire entro il termine fissato del 31 maggio 2012, data della cessazione della gestione commissariale.
In ogni caso sarà cura del Ministro monitorare ed assicurare, in caso di bisogno, la dovuta e opportuna continuità delle azioni di bonifica.
Le aree incluse nel SIN sono le seguenti:

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Settore Aziende Superficie (m2) Criticità
Farmaceutico Antibioticos Oggi Olon 369.000 Stabilimento farmaceutico dal 1959.
La produzione attuale comprende:
- produzione di principi attivi e intermedi per i medicinali;
- produzione, confenzionamento, deposito e spedizione di reagenti e prodotti chimici.
Chimico Air Liquide Italia Produzione 53.460 Gruppo Air Liquide.
Lo stabilimento opera nella produzione e stoccaggio di gas liquefatti (Ossigeno, Azoto, Argon).
L'attività è classificata come «Industria a rischio di incidente rilevante».
Produzione elettrica Energheia 17.000 Gruppo Air Liquide.
Centrale termoelettrica.
Industriale Air Liquide Italia Service 35.000 Gruppo Air Liquide.
Nello stabilimento è svolta attività stoccaggio di gas tecnico-industriali e farmaceutici.
Chimico C.G.T. 11.000 Stabilimento chimico dal 1956, opera nella produzione acetilene idrato di calcio da carburo di calcio.
Meccanico Thermo Electron 24.708 Produzione e commercializzazione di apparecchi scientifici per analisi chimiche da laboratorio e da processo.
Chimico Area ex-SISAS (area commissariata) 305.800 La Società SISAS, attiva dal 1947, operava nell'industria chimica di base. È stata oggetto di dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Milano in data 18 aprile 2001.
Servizi (spedizioni) Immobiliare 2C 10.200 Nell'area opera la Società Wilson Logistics Italia S.p.A., nel settore delle attività di spedizioni merci per conto terzi (carico e scarico merci e stoccaggio)
Ferrovia RFI 4.690 Area interessata dall'intervento di quadruplicamento della linea ferroviaria Pioltello-Treviglio.
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ALLEGATO 2

5-06638 Piffari: sulla sospensione dei lavori di costruzione della discarica «La Zingara».

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli PIFFARI e CIMADORO, concernente la realizzazione di una discarica nel comune di Melicuccà (Reggio Calabria) si rappresenta quanto segue.
Sulla questione, rientrando nelle competenze regionali, sono stati acquisiti elementi informativi dalla Regione Calabria, Dipartimento Politiche dell'Ambiente, dalla Provincia di Reggio Calabria, dal Comune di Melicuccà, dal Commissario Delegato per a Superamento della Situazione di Emergenza nel Settore dei Rifiuti nel Territorio della Regione Calabria e dall'ARPACAL, Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria.
La discarica in oggetto, sita nel comune di Melicuccà (Reggio Calabria), in località «La Zingara», è stata autorizzata dal Commissario Delegato per il Superamento della Situazione di Emergenza nel Settore dei Rifiuti nel Territorio della Regione Calabria, avvalendosi dei poteri in deroga conferitigli dall'articolo 4 Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3731 del 16 gennaio 2009 («Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti urbani nel territorio della Regione Calabria» - Gazzetta Ufficiale n. 23 del 29 gennaio 2009).
L'esercizio della discarica è vincolato al rispetto delle condizioni previste dall'articolo 9 del decreto legislativo 36/2003 e, in fase di gestione, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, (ARPA), è individuata dal decreto legislativo 59/2005, quale soggetto preposto ai controlli periodici circa la corretta gestione dell'impianto.
La realizzazione della discarica, da utilizzarsi a servizio del sistema di trattamento dei rifiuti solidi urbani denominato «Calabria Surf», è stata preceduta, già in fase progettuale, da tutte le dovute verifiche ed approfondimenti tecnici necessari al fine di verificare la compatibilità del sito prescelto con la realizzazione dell'opera.
Il Comune di Melicuccà ha evidenziato come, in fase di individuazione dell'area, è emerso che parte del sottosuolo dei terreni interessati dai lavori presentava notevoli quantità di rifiuti che oggi sono stati caratterizzati, classificati ed in parte rimossi ed avviati in idonei siti di smaltimento o in attesa di collocamento nel nuovo impianto.
Durante le verifiche sono stati, tra l'altro, approfonditi i criteri costruttivi, nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale, e la scelta localizzativa del sito, tenendo debitamente conto di tutte le osservazioni fatte emergere dagli organi competenti e dalle associazioni ambientaliste.
Con Ordinanza n. 8486 del 17 settembre 2009 il Commissario Delegato per l'emergenza ambientale ha approvato il progetto preliminare per la realizzazione della discarica e successivamente con Ordinanza n. 9046 del 29 giugno 2010 è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo ed è stata individuata la Società T.E.C. S.p.A. per la realizzazione e la gestione della discarica.
La provincia di Reggio Calabria, con delibera del consiglio provinciale n. 9 del 25 gennaio 2011 ha, in seguito, approvato il Piano provinciale per la gestione integrata

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dei rifiuti urbani nel quale, tra l'altro, la costruenda discarica di Contrada «La Zingara» è stata individuata quale parte del sistema di smaltimento dei rifiuti.
In termini autorizzativi, il progetto della discarica è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale (VIA) dal competente Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, con esito favorevole, giusto Decreto di compatibilità ambientale n. 2862 del 11 marzo 2010 e con successivo Decreto n. 10348 del 23 agosto 2011, ed ha conseguentemente ottenuto il rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione, preceduta da Conferenza di Servizi, ove tutti gli Enti territorialmente competenti (ArpaCal, Provincia di Reggio Calabria, ASP, Comune di Melicuccà, Dipartimento Politiche Agricole della Regione Calabria) hanno potuto valutare le scelte tecniche e localizzative dell'opera, esprimendo parere favorevole alla realizzazione della stessa.
Con riferimento alla presenza di una falda acquifera sottostante l'area destinata alla discarica, giova sottolineare che i tecnici del Settore 15-Ambiente-energia-demanio Idrico e fluviale-APQ Infrastrutture della Provincia di Reggio Calabria, sollecitati anche dalle informazioni diffuse dai media, durante l'esecuzione dei lavori, pur confermando l'idoneità del sito, ai fini di una maggiore tutela del corpo idrico sotterraneo, si è ritenuto tuttavia di incrementare lo strato argilloso del pacchetto di impermeabilizzazione di fondo del primo lotto di discarica.
L'Arpacal, Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria - Servizio Suolo e Rifiuti - nel sottolineare che il decreto legislativo del 13 gennaio 2003, n. 36 «Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti», nell'allegato 1 (Criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica) - al comma 2 punto 4 - definisce i criteri generali da rispettare per la protezione del terreno e delle acque, ha riferito che 1,1 presenza di falde acquifere non costituisce vincolo per la costruzione di una discarica.
Nel corso delle indagini preliminari sulle acque sotterranee, un approfondimento della situazione idrogeologica dell'area, ha portato alla redazione di una relazione idrogeologica integrativa che ha evidenziato l'esistenza di un punto anomalo dove si riduceva il franco tra il piano di posa dell'argilla ed il livello idrico delle acque. Tale situazione ha determinato, per garantire una maggiore protezione della falda, l'introduzione di un miglioramento nell'esecuzione dell'impermeabilizzazione del fondo nel sollevamento dello stesso. Tali miglioramenti sono stati effettuati e verificati durante il collaudo avvenuto il 13 settembre 2011.
La suddetta Agenzia ha riferito che continua a seguire i lavori di realizzazione della discarica, eseguendo i monitoraggi ambientali che, di volta in volta, si riterranno opportuni per la salvaguardia ambientale ed ha inoltre precisato che è previsto un monitoraggio costante, a mezzo di piezometri e pozzi esistenti, delle acque sotterranee e delle acque superficiali.

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ALLEGATO 3

5-06639 Mariani: sull'introduzione di nuove regole burocratiche nel settore delle fonti rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Mariani, riguardante la riduzione fondi e le rigide regole burocratiche nel campo del fotovoltaico, si rappresenta quanto segue.
Gli schemi dei decreti per l'incentivazione della produzione di energia elettrica, rispettivamente da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili: devono essere emanati, il primo dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'ambiente, sentita la Conferenza unificata e per quanto riguarda il secondo dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'ambiente e, per i profili di competenza, con il Ministro per le politiche agricole, sentite la Conferenza unificata e l'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Gli schemi dei due decreti sono stati oggetto di condivisione tra gli uffici dei Ministeri coinvolti e inviati ai soggetti chiamati a formulare i rispettivi pareri.
A riguardo si evidenzia preliminarmente quanto segue:
1) Si condivide l'asserzione degli interroganti che le fonti rinnovabili possano costituire un volano per la crescita economica e si aggiunge, anzi, che esse devono costituire un pilastro della politica energetica: si intendono infatti confermare e se possibile superare gli obiettivi assunti dall'Italia per il 2020;
2) Proprio perché si condividono le predette affermazioni, si ritiene che il sistema di sostegno alle fonti rinnovabili elettriche debba essere sostenibile anche sotto il profilo degli oneri generati per i consumatori elettrici: ciò è possibile e doveroso per diverse ragioni:
a) Gli incentivi italiani per la produzione di elettricità per tutte le fonti rinnovabili sono i più generosi in Europa e, pur tenendo conto di alcune specificità del nostro Paese, sussistono margini di razionalizzazione.
b) Per il fotovoltaico, in particolare, si è verificata nell'ultimo anno riduzione dei costi degli impianti assai più accentuate della pur prevista riduzione degli incentivi: ciò ha determinato una diffusione del fotovoltaico assai più rapida del previsto;
c) Corrispondentemente, si è registrata una rapida crescita degli oneri sulle tariffe elettriche: il costo su base annua degli impianti a rinnovabili è cresciuto da 3 miliardi di euro nel 2008 a circa 9 miliardi di euro nel 2011, in larga misura imputabili al fotovoltaico. Tale incremento viene a cadere in un contesto di difficoltà economiche per le famiglie e le imprese e rappresenta, in particolare per le piccole e medie imprese, un ulteriore elemento di compromissione delle capacità di competizione;
d) Gran parte dei Paesi europei ha adottato politiche di riduzione degli incentivi, anche per stimolare la riduzione dei costi; in alcuni casi (Spagna e Portogallo) si è deciso per la sospensione degli incentivi.

Sulla base di quanto sopra esposto, e fermo restando che il Governo intende agire su tutte le voci che concorrono a

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rendere l'elettricità italiana più costosa di quella prodotta in altri Paesi europei, con gli schemi di decreti in questione si sono effettuate scelte mirate, per un verso, a meglio orientare le politiche di sostegno, per altro verso a perseguire la sostenibilità economica e sociale delle stesse politiche di sostegno.
Il miglior orientamento delle politiche di sostegno si è tradotto nella scelta di privilegiare le fonti e le applicazioni in grado di assicurare maggiori ricadute economiche e ambientali, innovazione tecnologica, migliore integrazione nel sistema elettrico, prospettive di sviluppo in assenza di incentivi. Sotto questi profili, lo schema di decreto sul fotovoltaico stimola, ad esempio, la realizzazione di piccoli impianti sugli edifici, con priorità per gli edifici a maggiore prestazione energetica e sui quali venga rimosso l'amianto. Parimenti lo schema di decreto per le altre fonti rinnovabili privilegia i piccoli impianti a biomasse e biogas che utilizzano residui e sottoprodotti, in quanto meglio in grado di integrarsi con la filiera agroalimentare. Sono inoltre premiati gli impianti, a biomassa, biogas e geotermici, in grado di eliminare o ridurre le emissioni di inquinanti nell'ambiente.
Per quanto attiene alla sostenibilità economica e sociale delle politiche di sostegno, si è intervenuti, come già anticipato, operando innanzitutto una razionalizzazione degli incentivi, avendo a riferimento i costi degli impianti e gli incentivi riconosciuti in altri Paesi europei. Ciò ha condotto a valori degli incentivi che, benché ridotti, saranno ancora più elevati di quelli di altri Paesi europei, e dunque renderanno il nostro Paese assai attraente per gli investitori. Ciò vale in particolar modo per il fotovoltaico, al quale saranno riconosciuti incentivi di valore circa doppio rispetto a quelli tedeschi e francesi.
Tenuto conto della rapidità di crescita del fotovoltaico (e, seppure in misura nettamente minore, anche delle altre fonti rinnovabili), è stato introdotto un meccanismo di prenotazione degli incentivi mediante iscrizione ad appositi registri, con capienza determinata, per il fotovoltaico, sulla base della spesa preventivata per il periodo e, per altre fonti, sulla base degli obiettivi di potenza; peraltro in linea con la programmazione di settore effettuata con il Piano di azione sulle fonti rinnovabili. Il meccanismo 8 stato disegnato con criteri semplici, che prevedono, come requisiti di ingresso, il possesso dell'autorizzazione e del preventivo di connessione alla rete elettrica, accettato dal proponente, e come criteri di formazione delle graduatorie parametri oggettivi e facilmente riscontrabili.
Tale scelta risponde all'esigenza di assicurare una crescita graduale e controllata del settore e dei relativi oneri.
Nel caso del fotovoltaico la scelta risponde anche, contrariamente a quanto sostenuto dagli interroganti, alla necessità di assicurare al settore continuità di sostegno fino al raggiungimento della cosiddetta grid parity, prevista da molti analisti entro un paio di anni.
Quanto alla lamentata riduzione dei fondi per il fotovoltaico: il provvedimento mette a disposizione del settore risorse che, cumulate a quanto già impegnato, assommeranno a 6,5 miliardi di spesa annua per 20 anni. Gli ulteriori 0,5 miliardi di spesa annua (sempre per 20 anni) previsti dallo schema di decreto, ripartiti in parti uguali in cinque semestri, consentiranno la realizzazione di una potenza crescente da circa 600 MW nel primo semestre fino a circa il doppio nel quinto e ultimo semestre.
In ogni caso i ministeri concertanti terranno nella dovuta considerazione le eventuali proposte migliorative che potranno scaturire dai previsti pareri della Conferenza unificata e, ove previsto, dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.

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ALLEGATO 4

5-06640 Dionisi: sulla nomina del nuovo presidente del Parco nazionale dell'arcipelago toscano.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Dionisi ed altri, circa il mancato coinvolgimento dei Sindaci ricadenti nell'Isola d'Elba, nella procedura attuata per la nomina del Presidente del Parco dell'Arcipelago Toscano, si rappresenta che questa Amministrazione ha seguito la procedura indicata dalle disposizioni normative. L'articolo 9, comma 3, della legge n. 394, del 6 dicembre 1991, prevede infatti che la nomina del Presidente dell'Ente Parco sia effettuata dal Ministro dell'ambiente, d'intesa con la Regione interessata.
Trattandosi di Parco Nazionale, la consultazione con la Comunità del Parco non è prevista, mentre la legge individua nell'intesa con la Regione lo strumento del necessario coinvolgimento dei territori interessati relativamente alla nomina del Presidente del Parco.
Ripercorrendo gli eventi, si rammenta che in data 19 novembre 2011 è venuto a scadenza l'incarico del precedente Presidente del Parco in questione, il quale ha operato in regime di prorogatio fino al 3 gennaio 2012. Successivamente, la governance del Parco è stata assicurata dal Consiglio Direttivo (guidato dal vice Presidente) fino alla scadenza del 1o marzo 2012, in prorogatio fino al 15 aprile 2012.
Nel frattempo il Presidente della Regione Toscana in data 2 novembre 2011 aveva richiesto l'avvio di un confronto con il Ministro per la nomina in argomento. Tale richiesta è stata accolta dal Ministro che, a seguito di molteplici contatti intervenuti, di recente, lo scorso 4 aprile ha incontrato formalmente presso il Ministero l'assessore all'ambiente e all'energia della Regione Toscana. Da quell'incontro è emersa la candidatura del dottor Sammuri, concretizzatasi nella proposta sulla quale si è richiesta intesa formale al Presidente della Regione Toscana.
Attualmente, per garantire il funzionamento del Parco, è stato nominato Commissario del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano il dottor Avancini, alto funzionario della Direzione vigilante del Ministero dell'Ambiente, con decorrenza dal 16 aprile 2012.