CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 aprile 2012
640.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
Pag. 164

ALLEGATO 1

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria. Testo unificato C. 2744 Cenni e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 2744 Cenni e abb. recante «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria», come modificato dagli emendamenti approvati;
sottolineata la positiva finalità del provvedimento, che si colloca nell'ambito della nuova strategia lanciata dalla Commissione europea per proteggere e migliorare lo stato della biodiversità in Europa nel prossimo decennio, con la Comunicazione del maggio 2011 «La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: una Strategia europea per la biodiversità verso il 2020»;
ricordata la difficile situazione delle imprese del settore agricolo, rispetto alle quali la tutela della biodiversità agraria potrebbe non sempre tradursi in un fattore positivo di sviluppo ed valutata positivamente la disposizione introdotta con l'articolo 12-bis, che istituisce un Fondo destinato a sostenere l'avvio dell'attività degli agricoltori «custodi» per la tutela della biodiversità agraria;
osservato che il provvedimento istituisce un sistema di tutela e conservazione della biodiversità agraria, da realizzarsi attraverso la creazione dell'Anagrafe unica della biodiversità agraria e di repertori e registri regionali, nonché attraverso il coinvolgimento degli agricoltori e delle aziende agricole;
ricordato che l'obiettivo della semplificazione della politica agricola comune, e più in generale degli oneri burocratici e amministrativi nel comparto, è stato indicato dalla Commissione europea quale fattore fondamentale per migliorare la competitività del settore agricolo, come evidenziato nella Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio del 18 marzo 2009, intitolata «Una PAC semplificata per l'Europa: un successo per tutti» (COM(2009)128 def.) e ribadito nelle diverse proposte di atti normativi contenute nel pacchetto di riforma della PAC 2014-2020;
rilevato altresì che gli oneri amministrativi e burocratici sono al primo posto tra i problemi che ostacolano lo sviluppo e la competitività delle piccole e medie imprese, come evidenziato nella relazione della Commissione europea sui risultati della consultazione relativa allo «Small Business act», del 2008; nelle stime della Commissione europea, l'obiettivo di riduzione degli oneri del 25 per cento entro il 2012 era associato a un incremento del PIL pari a circa l'1.5 per cento;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di acquisire una valutazione dell'impatto amministrativo del provvedimento al fine di evitare che le misure ivi contenute possano tradursi in un aggravio, sotto il profilo degli adempimenti amministrativi

Pag. 165

e burocratici, per le piccole e medie imprese agricole e per gli agricoltori;
b) valuti la Commissione di merito la necessità, con riferimento alle azioni positive per la biodiversità agraria di cui all'articolo 18 del provvedimento, di tenere conto che i soggetti pubblici promotori - quali ad esempio istituti scolastici e universitari, mense scolastiche, ospedali - dovranno poi rispettare, negli acquisti, i vincoli europei in materia di procedure di gara.

Pag. 166

ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/36/UE concernente la modifica della direttiva 98/18/CE, come rifusa dalla direttiva 2009/45/CE, relativa a varianti di ordine tecnico riguardanti la navigazione marittima (Atto n. 447).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato lo Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/36/UE concernente la modifica della direttiva 98/18/CE, come rifusa dalla direttiva 2009/45/CE, relativa a varianti di ordine tecnico riguardanti la navigazione marittima (Atto n. 447);
ricordato che il 24 novembre 2011 la Commissione europea ha inviato all'Italia un parere motivato (procedura n. 2011/851) per non aver comunicato le misure di recepimento della direttiva 2010/36/UE e che, in mancanza di una notifica delle misure in questione da parte dell'Italia entro due mesi dalla data di adozione del parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia dell'UE;
verificato che il Governo ha già provveduto a comunicare alla Commissione europea la prossima adozione dello schema di decreto legislativo in oggetto, una volta espletato il passaggio parlamentare presso le competenti Commissioni;
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 167

ALLEGATO 3

Schema di decreto legislativo concernente modifiche e integrazioni alla legge 9 luglio 1990, n. 185, recante «Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento», in attuazione della direttiva 2009/43/CE che semplifica le modalità e le condizioni dei trasferimenti all'interno della Comunità di prodotti per la difesa, come modificata dalla direttiva 2010/80/CE per quanto riguarda l'elenco di prodotti per la difesa (Atto n. 449).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (politiche dell'Unione europea),
esaminato lo Schema di decreto legislativo concernente modifiche e integrazioni alla legge 9 luglio 1990, n. 185, recante «Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento», in attuazione della direttiva 2009/43/CE che semplifica le modalità e le condizioni dei trasferimenti all'interno della Comunità di prodotti per la difesa, come modificata dalla direttiva 2010/80/CE per quanto riguarda l'elenco di prodotti per la difesa (Atto n. 449);
ricordato che il 29 settembre 2011 la Commissione europea ha inviato all'Italia due lettere di messa in mora per la mancata attuazione, rispettivamente, della direttiva 2009/43/CE (procedura 2011/1072) e della direttiva 2010/80/UE, (procedura 2011/1077), direttive che il presente Schema di decreto è volto a recepire;
osservato che nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 24 marzo 2012 è stata pubblicata la direttiva 2012/10/UE della Commissione del 22 marzo 2012 che, analogamente alla direttiva n. 80 del 2010, modifica anch'essa la direttiva 2009/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'elenco di prodotti per la difesa;
tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 2 della legge 4 giugno 2010, n. 96 (legge comunitaria 2009), che stabilisce che nella predisposizione dei decreti legislativi di recepimento di una direttiva comunitaria si tiene conto delle modificazioni ad essa apportate fino al momento di esercizio della delega e che le direttive che riguardano le stesse materie o che comunque comportano modifiche degli stessi atti normativi, quando non sono di ostacolo i diversi termini di recepimento, sono attuate con un unico decreto legislativo;
osservato che lo schema di decreto legislativo in esame non reca alcun riferimento alla direttiva 2012/10/UE;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
provveda il Governo a valutare le modalità di integrazione dello Schema di decreto in oggetto al fine di recepire anche la direttiva 2012/10/UE.

Pag. 168

ALLEGATO 4

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/50/CE sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (Atto n. 450).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato lo Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/50/CE sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (c.d. Carta blu UE) (Atto n. 450);
ricordato che il 27 ottobre 2011 la Commissione europea ha inviato all'Italia un parere motivato (ex articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) per mancato recepimento della direttiva 2009/50/CE (termine per il recepimento 19 giugno 2011), che fa seguito alla lettera di messa in mora del 18 luglio 2011 (procedura di infrazione 2011/0843);
rilevato che lo schema di decreto introduce nel Testo unico sull'immigrazione, di cui al D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 e successive modificazioni, l'articolo 27-quater (Ingresso e soggiorno per lavoratori altamente qualificati. Rilascio della Carta blu UE), che consente ai lavoratori altamente qualificati l'ingresso al di fuori delle «c.d. quote d'ingresso» ex articolo 3, comma 4, del T.U. medesimo, analogamente a quanto già previsto per gli ingressi a titolo di ricerca scientifica;
osservato che tra le cause di esclusione dall'applicazione della nuova disciplina non appare recepita la clausola - prevista esplicitamente dall'articolo 3, comma 2, lettera i) della direttiva 2009/50/CE - che esclude dalla richiesta di Carta Blu i cittadini di Paesi terzi la cui espulsione sia stata sospesa per motivi di fatto o di diritto;
viste altresì le disposizioni di cui ai commi 4-10 del nuovo articolo 27-quater, che disciplinano le procedure relative alla richiesta del nulla osta al lavoro per i lavoratori altamente qualificati;
preso atto che sul punto la direttiva 2009/50/CE (articolo 11, par. 1) richiede che la decisione sulla domanda di Carta blu UE deve essere adottata dalle autorità competenti degli Stati membri entro novanta giorni dalla presentazione della domanda, mentre nulla dispone al riguardo lo schema di decreto in esame, né richiama le altre garanzie procedurali previste dall'articolo 11, par. 2 e 3, della direttiva;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
provveda il Governo a modificare le disposizioni richiamate in premessa - in materia di cause di esclusione dall'applicazione della nuova disciplina e di procedure relative alla richiesta del nulla osta al lavoro - al fine di renderle conformi alle disposizioni recate dalla direttiva 2009/50/CE.

Pag. 169

ALLEGATO 5

Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati (COM(2011)815 def.)

PROPOSTA DI PARERE FORMULATA DAL RELATORE

La XIV Commissione politiche dell'Unione europea,
esaminata l'Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati (COM(2011)815 def.);
rilevato che il documento costituisce uno dei passaggi fondamentali, nell'ambito del Semestre europeo, per l'individuazioni delle priorità cui gli Stati membri debbono attenersi relativamente alle politiche macroeconomiche;
considerato che:
l'aggravamento della crisi economico-finanziaria ha dimostrato che il recupero di più elevati tassi di sviluppo rappresenta la questione fondamentale su cui le istituzioni europee sono chiamate a misurarsi;
in assenza di tassi di crescita dell'economia adeguati risulterebbe, infatti, assai difficile perseguire le politiche, stabilite a livello europeo, per il risanamento delle finanze pubbliche;
l'Europa, e in particolare l'UEM, sono oggetto di continui attacchi, spesso di carattere speculativo, la cui gravità è tale per cui gli stessi effetti delle manovre correttive molto gravose per i cittadini europei che in rapida successione vengono poste in essere rischiano di essere vanificati;
un aggravamento della crisi economica potrebbe alimentare una diffusa sfiducia nei confronti delle istituzioni europee e della loro capacità di fronteggiare situazioni molto critiche, tale da pregiudicare le stesse prospettive di integrazione europea;
le iniziative già poste in essere dall'UEM, a partire dalla strategia Europa 2020, non appaiono sufficienti ad invertire le tendenze negative del ciclo che in assenza di iniziative tempestive e più efficaci, supportate dalle necessarie risorse finanziarie, potrebbe generare una fase di vera e propria recessione di lunga durata, tale da differire indefinitamente il momento della ripresa;
il confronto a livello europeo su alcune altre proposte in discussione, quali l'incremento delle risorse stanziate a bilancio ovvero l'ipotesi di emissione di project bond, non sembrano prossime a pervenire a risultati concreti suscettibili di consentire l'attivazione di misure in grado di correggere le attuali tendenze alla stagnazione;
occorre conseguentemente avviare presso le sedi europee un confronto ampio per verificare se e in che misura possano concretamente individuarsi spazi adeguati di manovra per l'adozione di politiche volte al sostegno della domanda interna, in modo da prevenire un aggravamento delle condizioni economiche già critiche che potrebbe ridurre la base produttiva dei paesi europei e allargare il tasso di disoccupazione;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 170

con le seguenti osservazioni:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo, e contestualmente alle istituzioni europee, l'esigenza di:
a) avviare un confronto ampio e privo di pregiudizi sull'idoneità delle politiche sino ad ora adottate a concorrere all'avvio di una effettiva e duratura ripresa delle economie europee, in modo da recuperare tassi di crescita adeguati a favorire la sostenibilità delle finanze pubbliche;
b) verificare se e quali soluzioni innovative possano essere individuate, eventualmente anche attraverso una temporanea e limitata attenuazione dei vincoli di finanza pubblica, almeno relativamente a tipologie di spesa in grado di innescare una ripresa dell'economia, in modo da porre effettivamente al centro delle politiche dell'Unione europea il tema della crescita.

Pag. 171

ALLEGATO 6

Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati (COM(2011)815 def.)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione politiche dell'Unione europea,
esaminata l'Analisi annuale della crescita per il 2012 e relativi allegati (COM(2011)815 def.);
rilevato che il documento costituisce uno dei passaggi fondamentali, nell'ambito del Semestre europeo, per l'individuazioni delle priorità cui gli Stati membri debbono attenersi relativamente alle politiche macroeconomiche;
considerato che:
l'aggravamento della crisi economico-finanziaria ha dimostrato che il recupero di più elevati tassi di sviluppo rappresenta la questione fondamentale su cui le istituzioni europee sono chiamate a misurarsi;
in assenza di tassi di crescita dell'economia adeguati risulterebbe, infatti, assai difficile perseguire le politiche, stabilite a livello europeo, per il risanamento delle finanze pubbliche;
l'Europa, e in particolare l'UEM, sono oggetto di continui attacchi, spesso di carattere speculativo, la cui gravità è tale per cui gli stessi effetti delle manovre correttive molto gravose per i cittadini europei che in rapida successione vengono poste in essere rischiano di essere vanificati;
un aggravamento della crisi economica potrebbe alimentare una diffusa sfiducia nei confronti delle istituzioni europee e della loro capacità di fronteggiare situazioni molto critiche, tale da pregiudicare le stesse prospettive di integrazione europea;
le iniziative già poste in essere dall'UEM, a partire dalla strategia Europa 2020, non appaiono sufficienti ad invertire le tendenze negative del ciclo che in assenza di iniziative tempestive e più efficaci, supportate dalle necessarie risorse finanziarie, potrebbe generare una fase di vera e propria recessione di lunga durata, tale da differire indefinitamente il momento della ripresa;
il confronto a livello europeo su alcune altre proposte in discussione, quali l'incremento delle risorse stanziate a bilancio ovvero l'ipotesi di emissione di euro bond e di project bond, non sembrano prossime a pervenire a risultati concreti suscettibili di consentire l'attivazione di misure in grado di correggere le attuali tendenze alla stagnazione;
richiamati infine i contenuti della mozione presentata unitariamente da Pd, Pdl e Terzo polo sugli impegni italiani nel quadro della politica europea dell'Italia, approvata dall'Assemblea della Camera dei deputati lo scorso 25 gennaio 2012;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare al Governo, e

Pag. 172

contestualmente alle istituzioni europee, l'esigenza di:
a) avviare un confronto ampio e privo di pregiudizi sull'idoneità delle politiche sino ad ora adottate a concorrere all'avvio di una effettiva e duratura ripresa delle economie europee, in modo da recuperare tassi di crescita adeguati a favorire la sostenibilità delle finanze pubbliche;
b) verificare se e quali soluzioni innovative possano essere individuate e applicate, eventualmente anche attraverso una temporanea e limitata attenuazione dei vincoli di finanza pubblica, almeno relativamente a tipologie di spesa - quali ad esempio spese per ricerca e per infrastrutture materiali e immateriali - in grado di innescare una ripresa dell'economia, in modo da porre effettivamente al centro delle politiche dell'Unione europea il tema della crescita;
c) impegnarsi per l'adozione di iniziative politiche, economiche e legislative, che possano costituire la base per un nuovo patto economico e sociale per la crescita, necessario completamento del Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria (c.d. Fiscal compact).