CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 aprile 2012
634.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05584 Goisis: Sulla riduzione degli organici di fatto nelle scuole del Friuli Venezia Giulia.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'atto parlamentare in discussione segnala una situazione di grave disagio delle scuole di ogni ordine e grado del Friuli-Venezia Giulia a seguito della riduzione degli organici.
È stato interessato in proposito il Direttore del competente Ufficio scolastico regionale il quale, nel precisare che al predetto ufficio non sono pervenute, da parte dei dirigenti degli uffici di ambito territoriale, segnalazioni situazioni di grave disagio per l'utenza, ha fatto presente che a talune situazioni di difficoltà si è provveduto a porre rimedio con l'autorizzazione di posti e ore aggiuntive nelle operazioni di adeguamento dell'organico di diritto alla situazione di fatto, utilizzando i 50 posti aggiuntivi di personale docente assegnati dal Ministero.
In particolare, con riguardo ai diversi ordini di scuole è stato fatto presente che:
sono state accolte tutte le richieste di iscrizioni alla scuola dell'infanzia, nel limite della disponibilità dei locali all'interno delle singole istituzioni scolastiche;
riguardo alla scuola primaria, è stato garantito il funzionamento delle classi con modello orario di 24 e 27 ore e, ove l'organico dell'istituzione scolastico lo permetteva, fino a 30 ore. Sono state autorizzate le classi a tempo pieno nello stesso numero di quelle funzionanti nel precedente anno scolastico 2010/2011, e in alcune province si è notato un leggero incremento delle richieste. Il trend di iscrizioni alle classi prime per il corrente anno 2011/2012 è orientato verso il modello di 24 ore settimanali;
riguardo alla scuola secondaria di primo grado la rilevazione effettuata sulle iscrizioni alle classi prime ha evidenziato che la richiesta da parte delle famiglie si è espressa prevalentemente per il tempo normale a 30 ore settimanali, con un rapporto medio di 5 a 1 rispetto al tempo prolungato;
relativamente alla scuola secondaria di secondo grado non sono pervenute alla direzione scolastica regionale segnalazioni di grave disagio per affollamento delle classi.

Per quanto riguarda gli alunni disabili non sono state evidenziate per la provincia di Pordenone situazioni di sofferenza o di insufficiente assegnazione del personale docente di sostegno. Per il circolo didattico di Campoformido, all'avvio dell'anno scolastico si sono verificati spostamenti di alunni disabili con conseguente variazione delle ore di sostegno. Il tutto è stato risolto con le dovute compensazioni dall'ufficio di ambito territoriale per la provincia di Udine.
Il citato Direttore regionale scolastico ha fatto altresì presente che risulta destituita di fondamento l'informazione relativa al contenuto della nota n. 7325 del 6 giugno 2011, che non riporta alcuna ipotesi di partecipazione contributiva al pagamento del personale richiesto da parte delle famiglie interessate, quanto, piuttosto, indicazioni operative ai dirigenti scolastici per l'adeguamento alla situazione di fatto dell'organico di sostegno.

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ALLEGATO 2

5-05609 Zazzera: Provvedimenti urgenti per preservare l'attività del Teatro Petruzzelli di Bari.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On. Zazzera chiede notizie in merito ai contributi statali riservati al Teatro Petruzzelli di Bari.
Preciso che la ripartizione dei contributi a favore del settore delle fondazioni lirico-sinfoniche è regolata dal decreto ministeriale 29 ottobre 2007 recante criteri generali e percentuali di ripartizione della quota FUS di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163.
Tale ripartizione viene effettuata tenuto conto:
dei costi delle piante organiche riconosciute;
dell'attività offerta dai Teatri;
degli elementi qualitativi della programmazione, valutati dalla competente commissione consultiva per la musica la quale è, nello specifico, dotata di due esperti particolarmente versati nel campo della organizzazione di spettacoli lirici.

Per l'esercizio 2011 la Fondazione è risultata assegnataria, sulla base degli elementi oggettivi sopra cennati, di un contributo complessivo di euro 6.503.229 di cui 305.000 in quota qualità.
È comprensibile il paragone posto dall'Onorevole interrogante con altra Fondazione lirica, destinataria di maggiori finanziamenti, tuttavia, appare difficile operare una comparazione diretta tra le diverse fondazioni lirico sinfoniche che, per storia, natura e volume di attività svolta, risultano differenti ed incomparabili tra loro. I contributi sono infatti differentemente individuati sia per ragioni tecniche predefinite nel citato decreto ministeriale, che non consente agli Uffici margini di discrezionalità, che per ragioni di qualità estetica. Per quanto riguarda la cosiddetta quota qualità, per la quale la commissione consultiva emette un giudizio estetico collegato a molteplici criteri, giova evidenziare che, nel caso concreto, l'esercizio di tale discrezionalità non ha dato luogo ad impugnazione da parte della Fondazione Petruzzelli che, evidentemente, non ha ravvisato in esso profili di disparità di trattamento.
L'On.le interrogante poi chiede per quale motivo il Ministero non abbia concesso un contributo straordinario «per l'inaugurazione né per lo start up delle attività» del Teatro Petruzzelli. A tale proposito rappresento che la normativa non prevede al riguardo particolari contributi, considerato che tali fasi sono comuni a tutti i teatri che intraprendono una nuova stagione.
Vorrei, da ultimo, specificare che la situazione del Teatro Petruzzelli è monitorata, in sede di vigilanza, da questa Amministrazione, e che, sotto il profilo amministrativo, il nuovo commissario straordinario si sta accingendo a preparare un nuovo bilancio preventivo 2012.
Sotto il profilo finanziario comunico che, relativamente al 2012 ed in attesa del decreto di riparto, è stata già liquidata alla fondazione Petruzzelli una prima trance di finanziamenti pari a euro 4.548.009,17.

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ALLEGATO 3

5-05824 Pes: Sull'erogazione del contributo a favore delle sezioni primavera, con particolare riferimento all'Istituto comprensivo di Carloforte (CI).

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'atto parlamentare in esame vengono chiesti chiarimenti in merito all'erogazione dei contributi per le sezioni primavera, richiamando in particolare la situazione dell'Istituto comprensivo di Carloforte.
Al riguardo si rappresenta preliminarmente che i contributi per il funzionamento delle sezioni primavera attivate nell'anno scolastico 2010/2011 sono stati determinati in conformità a quanto previsto dall'articolo 4 dell'Accordo definito dalla Conferenza Unificata del 7 ottobre 2010, in base al quale hanno concorso al funzionamento delle stesse il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per 18.500.000 euro, il Dipartimento delle politiche per la famiglia per 5.000.000 euro e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per ulteriori 1.400.000 euro.
La ripartizione delle predette somme tra gli uffici scolastici regionali è stata disposta da questo Dicastero con decreto dipartimentale del 9 novembre 2010: per le scuole della regione Sardegna il contributo complessivo è stato pari a 1.484.040 euro, di cui 84.040 a carico del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e i restanti 1.400.000 euro a carico del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Quest'ultimo Dicastero, con ordinativo del 15 novembre 2011, ha accreditato in favore della Direzione scolastica regionale per la Sardegna 700.000 euro, corrispondenti al 50 per cento del contributo previsto e, in data 29 novembre 2011, ha provveduto ad accreditare la restante parte del contributo.
All'istituto comprensivo di Carloforte sono stati quindi destinati dapprima 11.880 euro con provvedimento del 3 novembre 2011 e in data 15 dicembre 2011 ulteriori 10.120 euro. La scuola ha così percepito l'intero contributo concesso.
Per quanto riguarda il corrente anno scolastico, si informa che il contributo per il funzionamento delle sezioni primavera per l'esercizio finanziario 2011 è stato pari a 16.571.007 euro, di cui 11.571.007 a carico del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e 5.000.000 di euro a carico del Dipartimento per la famiglia.
Il Ministero del lavoro ha rappresentato l'impossibilità di concorrere, per il corrente esercizio, al finanziamento delle sezioni primavera.
La somma suddetta è stata ripartita tra le regioni con decreto del Direttore generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica del 21 settembre 2011.
All'Ufficio scolastico regionale per la Sardegna sono stati destinati 689.632 euro per la quota afferente a questo Ministero e 298.000 per quella relativa al Dipartimento per la famiglia.

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ALLEGATO 4

5-06131 Ghizzoni: Sull'utilizzazione delle risorse finanziarie del fondo introdotto dalla legge 240 del 2010.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante pone una serie di quesiti riguardanti il piano straordinario di chiamata di professori di seconda fascia di cui all'articolo 29, comma 9, della legge n. 240 del 2010 e al decreto interministeriale 15 dicembre 2011, richiamando in particolare la procedura selettiva bandita ai sensi delle citate disposizioni dall'Università di Roma «La Sapienza» con decreto rettorale n. 4776 del 30 dicembre 2011.
Riguardo alle questioni sollevate in ordine a quest'ultima procedura è stato interpellato l'ateneo interessato che ha rappresentato quanto segue.
Il bando emanato con il citato decreto rettorale n. 4776, pur non prevedendo espressamente una riserva ex articolo 24, comma 6, della legge n. 240 del 2010, ha tuttavia suddiviso i posti su base proporzionale in relazione proprio al numero di ricercatori a tempo indeterminato in servizio presso l'ateneo e in possesso di idoneità conseguita in concorsi a professore associato ex lege n. 210/98.
L'università ha assunto il relativo impegno di spesa entro la fine dell'esercizio finanziario 2011 con decreto rettorale n. 4774 del 30 dicembre 2011 e il medesimo è stato ratificato nella prima seduta utile del Consiglio di amministrazione, giusta delibera n. 2/12 del 24 gennaio 2012, non risultando necessario che la ratifica intervenga prima dell'emanazione del bando di concorso.
Riguardo alla circostanza che il bando prevede la partecipazione anche dei vincitori dei programmi di ricerca di alta qualificazione finanziati dall'Unione Europea o dal MIUR (di cui all'articolo 29, comma 7, della citata legge n. 240 del 2010 e al decreto ministeriale 1o luglio 2011, n. 276), l'università precisa come ciò non determina alcun pregiudizio sulle posizioni degli altri candidati destinatari dell'intervento straordinario, considerato che le eventuali prese di servizio dei suddetti vincitori di programmi di ricerca sono rigorosamente subordinate alla sussistenza di risorse al di fuori appunto del piano straordinario.
Il bando in esame non prevede poi di demandare le procedure di chiamata al Senato accademico; l'articolo 7 dispone che la chiamata del candidato che ha superato la selezione, se ricercatore strutturato presso la Sapienza, verrà effettuata dal Dipartimento di afferenza, mentre per il candidato esterno la chiamata sarà di competenza in ogni caso di un Dipartimento che verrà individuato dal Senato accademico sulla base della pertinenza disciplinare.
Il bando è stato strutturato per raggruppamenti di settori concorsuali coincidenti con le aree CUN per garantire la più ampia possibilità di partecipazione, ivi compresa quella dei ricercatori della Sapienza idonei. Riguardo all'indicazione di settori di interesse strategico per l'ateneo, di cui alla nota del Ministero del 28 dicembre 2011, il Senato accademico ha stabilito, con delibera n. 52/12 in data 21 febbraio 2012, di riservarsi di deliberare, anche in più fasi, sulla destinazione delle risorse ai dipartimenti competenti per la chiamata, anche non proporzionalmente al numero dei candidati dichiarati in possesso dei requisiti CUN dalle commissioni di valutazione, ma tenendo presenti le

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esigenze strategiche connesse con la programmazione didattica e l'eccellenza della ricerca dei dipartimenti.
Il bando di selezione prevede che vi siano ulteriori fasi della procedura, con la riassegnazione dei punti organico residui alle singole aree, tenuto conto sia delle scoperture di organico in relazione alla programmazione didattica, che della necessità di potenziamento della ricerca in determinate aree, disponendo la riapertura del bando stesso a nuove candidature, anche al fine di consentire la partecipazione di coloro che abbiano conseguito nel 2012 l'abilitazione nazionale. Il Senato accademico, nella richiamata delibera n. 52/12, nel ribadire tale assunto, ha precisato che le risorse da destinare ai nuovi abilitati dovranno essere assegnate secondo i seguenti criteri: per un terzo all'area CUN, per un terzo ai dipartimenti in relazione alla loro produttività scientifica e per un terzo ai dipartimenti con carenza di docenti rispetto alla programmazione didattica.
Con riguardo all'ulteriore quesito posto dall'onorevole interrogante, in merito alle indicazioni che il Ministero intende fornire sulle modalità di applicazione delle disposizioni in esame si rappresenta che, oltre alla nota del 28 dicembre 2011, richiamata nell'atto al quale si risponde, la competente Direzione generale (nota al Presidente della CRUI dell'11 novembre 2011) ha chiarito che le procedure relative al «piano straordinario» devono essere effettuate secondo quanto previsto dall'articolo 18, comma 1, della legge n. 240, tenuto conto che l'articolo 24, comma 6, della medesima legge non può essere applicato per il piano 2011 in quanto non vi sono al momento soggetti in possesso dell'abilitazione scientifica nazionale e a tale abilitazione, al contrario di quanto previsto per le procedure ex articolo 18 (ai sensi dell'articolo 29, comma 8), non è equiparata la vecchia idoneità conseguita nelle valutazioni comparative di cui alla legge n. 210/1998.
Alle procedure in questione prendono parte, dunque, soprattutto coloro che sono idonei nelle vecchie procedure di valutazione comparativa ex lege n. 210/1998 dovendo ritenersi che le altre due categorie richiamate nella disposizione (docenti già in servizio e studiosi stabilmente impegnati all'estero) costituiscano ipotesi residuali.

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ALLEGATO 5

5-06385 Siragusa: Sui criteri adottati nel piano di dimensionamento della rete scolastica siciliana.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante, richiamando anche la precedente interrogazione n. 5-06213 a cui è stata fornita risposta nella seduta del 15 marzo 2012, chiede nuovamente notizie sul piano di dimensionamento della rete scolastica nella Regione Siciliana, citando in particolare il caso della mancata fusione della Direzione didattica di Ganzirri e dell'Istituto comprensivo «Petrarca» di Messina.
Al riguardo si conferma quanto esplicitato in occasione del precedente intervento circa la competenza della Regione siciliana in materia di dimensionamento della rete scolastica e la circostanza che al Ministero non è consentito un intervento su quanto stabilito in ambito regionale essendo rimessa a tale ambito ogni valutazione sulle implicazioni relative al territorio di riferimento.
Parimenti si confermano sia le considerazioni riguardanti l'interesse a una tempestiva definizione della procedura sia quelle relative agli imprevedibili effetti che sarebbero potuti scaturire da un riesame delle decisioni adottate.
Quanto alla proposta di fusione delle sopra citate istituzioni scolastiche, che non ha trovato attuazione nella stesura definitiva del piano di dimensionamento, sono state richieste informazioni, tramite la Direzione scolastica regionale per la Sicilia, all'Assessore regionale all'istruzione e alla formazione professionale. Nel dare riscontro, l'Assessore ha comunicato che, nel predisporre il piano in questione, si è posto l'obiettivo di un progressivo adeguamento ai parametri nazionali, privilegiando prioritariamente il conseguimento dei parametri previsti dalla legge regionale n. 6 del 2000. Allo stato attuale ciò ha portato alla soppressione dell'autonomia di 143 istituzioni scolastiche e ulteriori risultati potranno essere raggiunti nei prossimi anni, conseguendo nell'arco di un triennio il dimensionamento delle scuole della regione in conformità ai parametri nazionali.
L'Assessore rileva che, coerentemente con questa impostazione, si è scelto di limitare gli interventi a quelli strettamente necessari per il raggiungimento degli obiettivi programmati nelle città capoluogo e nei centri ad alta densità demografica.
In tal senso è stato predisposto un piano di dimensionamento che prevede circa 260 interventi fra fusioni, accorpamenti e aggregazioni, coniugando il mantenimento delle autonomie scolastiche ritenute essenziali nei diversi territori con l'efficacia del servizio scolastico e la graduale riduzione della spesa.
Relativamente al caso specifico della mancata fusione fra la Direzione didattica di Ganzirri e l'Istituto comprensivo «Petrarca», inizialmente prevista dal tavolo tecnico, l'Assessore ha chiarito che nella zona interessata del comune di Messina risultavano operanti quattro istituzioni scolastiche: la Direzione didattica «Paradiso», la Direzione didattica di Ganzirri, l'Istituto comprensivo «Petrarca» e l'Istituto comprensivo «Evemero». Tutte queste istituzioni presentavano una popolazione scolastica superiore alle 500 unità e quindi il possesso dei requisiti minimi previsti dalla legge regionale n. 6 del 2000.
Su questi presupposti, nella consapevolezza di un programma che sarà completato solo dopo gli ulteriori interventi di

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dimensionamento prima richiamati, l'Assessore ha ritenuto opportuno discostarsi dalla proposta formulata dal Tavolo tecnico per coerenza con i criteri adottati e per evitare risultati discriminanti nei confronti delle altre istituzioni scolastiche che insistono sullo stesso territorio.
Pertanto, nella prospettiva di una riorganizzazione complessiva, articolata nell'arco di un triennio, che risponda alla esigenze della contiguità territoriale, nonché da un approfondimento della realtà sociale dei territori interessati, l'Assessore ha ritenuto di mantenere al momento le istituzioni scolastiche di primo grado presenti nella zona Nord di Messina.
Sul fronte della spesa relativa ai revisori l'Assessore ha sottolineato che il contenimento è stato perseguito nella regione con la riduzione, alla fine del 2010, dello stanziamento di bilancio delle spese di funzionamento delle scuole del 20 per cento. Nel perseguimento di una maggiore efficienza, con l'aggregazione degli istituti scolastici nello stesso ambito territoriale, sono stati ridotti i collegi da 401 a 297 con una flessione della spesa pari a euro 510.640, passando da 1.968.910 a 1.458.270 euro.
In conclusione, l'Assessore ha osservato che dall'accorpamento delle classi l'utenza avrebbe subito l'inevitabile discontinuità didattica per l'avvicendarsi dei docenti e che, in caso di intervenuto dimensionamento, l'Istituto comprensivo «Petrarca» avrebbe «assorbito» la Direzione didattica di Ganzirri in considerazione del maggior numero di alunni, con le inevitabili conseguenze in materia di assegnazione della titolarità di sede al dirigente scolastico e al direttore dei servizi generali e amministrativi.