CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 marzo 2012
622.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06119 De Pasquale: Sulle modifiche agli ordinamenti dell'istruzione di II grado

TESTO DELLA RISPOSTA

L'onorevole interrogante chiede chiarimenti sulle iniziative che il Ministro intenda adottare riguardo alla situazione professionale degli insegnanti tecnico-pratici i quali, a seguito delle recenti riforme del sistema scolastico, hanno visto ridurre il monte ore del loro insegnamento, e in merito ai corsi di riconversione per la riqualificazione degli stessi.
Al riguardo occorre ricordare che l'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008), ha previsto la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico mediante la predisposizione di interventi finalizzati a una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili e al raggiungimento di migliori livelli di efficacia e efficienza.
Gli interventi previsti rientrano nell'ambito del processo di riqualificazione del sistema scolastico e mirano a realizzare il riordino complessivo dello stesso attraverso la valorizzazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, il pieno coinvolgimento delle regioni e delle autonomie locali e una nuova governance territoriale dell'istruzione-formazione.
Per il conseguimento di tali obiettivi è stato redatto un piano programmatico che individua una sequenza di azioni strettamente correlate e interdipendenti riferite alle seguenti macro aree: a) revisione degli ordinamenti scolastici; b) riorganizzazione della rete scolastica; c) razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole.
I provvedimenti attuativi di tali linee programmatiche sono stati adottati secondo i seguenti criteri:
la razionalizzazione e l'accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell'impegno dei docenti;
la ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orario, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali.

La revisione dei quadri orario nei diversi ordini di scuola, finalizzata al più proficuo utilizzo del personale docente e all'estensione del servizio, viene realizzata attraverso l'assestamento dei curricoli e la razionalizzazione dei piani di studio che comportano quadri orario di durata più contenuta, con il superamento della duplicazione di indirizzi corrispondenti e la revisione delle attuali forme di compresenza degli insegnanti.
I nuovi quadri orario elaborati per gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado hanno comportato, mediamente, una riduzione di 4/6 ore settimanali di insegnamento frontale, normalmente impartito da docenti laureati. Conseguentemente si è proceduto a ridurre anche le ore di insegnamento tecnico-pratico, nella quasi totalità impartito in compresenza con il docente titolare della materia.

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Quanto ai corsi di riconversione per riqualificare e meglio utilizzare i docenti facenti parte delle classi di concorso in esubero, gli stessi sono in fase di progettazione e sicuramente interesseranno anche gli insegnanti tecnico-pratici; ovviamente la riconversione dovrà tenere conto del titolo di studio da ciascuno posseduto.
Si rappresenta infine che laddove si realizzino maggiori disponibilità di organico non si mancherà di tenere in debita considerazione la situazione degli insegnanti tecnico-pratici, favorendo in tal modo anche l'attività laboratoriale che contribuisce all'apprendimento degli studenti.
Si ricorda, inoltre, come già noto all'Onorevole interrogante, che la Camera dei Deputati nella seduta del 13 marzo 2012 ha approvato l'ordine del giorno 9/4940-A/66 che impegna il Governo a valutare l'opportunità di incrementare l'attività laboratoriale negli istituti d'istruzione di secondo grado.

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ALLEGATO 2

5-06213 Siragusa: Sui criteri adottati nel piano di dimensionamento della rete scolastica siciliana

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione a quanto prospettato dall'Onorevole interrogante si rappresenta preliminarmente che ai sensi della normativa di riferimento, anche di rango costituzionale, le attribuzioni in materia di dimensionamento della rete scolastica fanno capo alla Regione siciliana che le esercita con proprie autonome potestà decisionali. Anche gli eventuali contenziosi che dovessero essere proposti avverso l'intervenuto dimensionamento sono rivolti esclusivamente nei confronti della suddetta Regione.
La richiamata normativa non consente al Ministero e ai relativi uffici scolastici di porre in essere interventi diversi da quelli concretamente esercitati, che si va di seguito ad illustrare sulla base delle informazioni fornite dal competente Direttore generale scolastico.
Nei giorni 30 e 31 gennaio e 1o febbraio 2012, l'Assessorato dell'istruzione della Regione siciliana ha presentato la proposta di dimensionamento della rete scolastica al tavolo tecnico regionale costituito dai dirigenti del citato assessorato, dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale, dai rappresentanti dell'ANCI e dell'UPI, dei consigli scolastici provinciali e dei sindacati di categoria.
Nel corso degli incontri è emersa l'intenzione, da parte della Regione, di applicare parametri minimi rispetto a quelli previsti dalle disposizioni introdotte dal decreto legge n. 98 del 2011 e dalla legge di stabilità n. 183 del 2011.
L'Ufficio scolastico regionale, che è intervenuto ai lavori del suddetto tavolo anche con i dirigenti degli uffici territoriali per assicurare il necessario supporto tecnico, pur formulando le proprie perplessità, nel riscontrare la richiesta di intesa avanzata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 246 del 1985 (recante norme di attuazione dello Statuto della Regione Sicilia in materia di pubblica istruzione) ha preso atto di quanto deliberato dalla Regione nell'ambito delle proprie autonome potestà decisionali e responsabilità. Ciò al fine di assicurare la tempestiva definizione della procedura in questione che costituisce atto preliminare alle procedure di definizione degli organici delle scuole per l'anno scolastico 2012/2013. Un eventuale intervento su singole situazioni avrebbe infatti implicato il riesame dell'intero piano regionale, con imprevedibili effetti sulle operazioni connesse all'avvio del prossimo anno scolastico. L'Assessore regionale ha reso operativi gli interventi previsti nel piano con decreto n. 806 del 6 marzo 2012.
Per quanto concerne le variazioni successivamente apportate dall'assessorato al piano definito in sede di tavolo tecnico, il citato Direttore scolastico ha fatto presente che non se ne conoscono le relative motivazioni in quanto non comunicate dall'assessorato.
In merito alle manifestazioni di protesta richiamate dall'interrogante, gli studenti hanno contestato la cessione di classi da istituti sovradimensionati ad altri istituti ma, giova osservare, gli interventi in questione non comportano trasferimenti di studenti in quanto le classi funzionano da anni nei locali degli istituti riceventi.

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ALLEGATO 3

5-06215 Murgia: Sul piano industriale relativo al Teatro lirico di Cagliari

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Murgia, sulla situazione del Teatro cagliaritano.
Vorrei comunicare che, dai dati aggiornati sulla gestione, forniti dal Sovrintendente, dott. Gennaro Di Benedetto, risulta che, nel corso del 2011, la Fondazione ha svolto integralmente l'attività prevista dal programma artistico, conseguendo risultati significativi sia di critica che di pubblico.
Il bilancio consuntivo del 2011 - dai dati a preconsuntivo - dovrebbe asseritamente chiudere con un margine positivo di oltre due milioni di euro, che consentirebbe di colmare la perdita d'esercizio registrata nell'esercizio 2010, pari a 1.507.000 euro, così come sottolineato dall'Onorevole interrogante.
Vorrei aggiungere che, recentemente, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha approvato un «piano di risanamento economico» che prevede la sottoscrizione di un mutuo bancario di durata ventennale, per un importo di 15.000.000 di euro, che consentirà alla Fondazione di pareggiare la situazione finanziaria, garantendone la regolarità dei pagamenti e recuperando pregresse situazioni di ritardo negli stessi. La Regione Sardegna ha inoltre recentemente deliberato - nella propria legge finanziaria 2012 - un provvedimento con il quale assisterà la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari nella sottoscrizione del mutuo bancario di cui sopra, prestando una garanzia fideiussoria.
La Fondazione è attualmente impegnata nello svolgimento della propria attività istituzionale, svolgendo il calendario della stagione sinfonica, mentre ha presentato al pubblico, il 9 marzo scorso, il calendario della stagione lirica e di balletto 2012 che prenderà il via il prossimo 20 aprile, per dipanarsi lungo l'intero arco dell'anno.
I pagamenti delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti dalla Fondazione sono stati assicurati con tempestività e sono regolari.
Premesso quanto sopra, ed in attesa di ricevere gli atti formali contabili relativi all'esercizio 2011, la situazione gestionale generale sotto il controllo degli amministratori appare stabile ed addirittura migliorata rispetto alle risultanze dell'esercizio 2010.
In merito ai riferiti scontri in atto tra Sovrintendente ed organizzazioni sindacali, risulta a questo Ministero che lo svolgimento della stagione sinfonica viene regolarmente assicurato come da programma; al momento non sono inoltre annunciati scioperi che potrebbero determinare variazioni alla programmazione ufficiale dell'attività istituzionale lirica e di balletto, il cui inizio è fissato al 20 aprile prossimo, come dianzi riferito.
Quanto al richiesto tavolo di confronto, vorrei rammentare che il Sig. Ministro ha già incontrato i sovrintendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche lo scorso 17 febbraio.
Non ho per ora notizie in merito ad un distinto incontro sulla situazione specifica cagliaritana.