CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 febbraio 2012
611.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06237 Vanalli, Rivolta e Nicola Molteni: Sulle partenze dei volontari del servizio civile per il 2012.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Gli interroganti, in merito alla questione della sospensione del bando del servizio civile nazionale per il 2012, a seguito del contenzioso instaurato dal cittadino pakistano Syed Shahzad Tanwir, chiedono al Governo quali provvedimenti organizzativi e finanziari intenda adottare per accelerare le immissioni dei volontari.
Preliminarmente, si fa presente che le partenze differite dei volontari non sono connesse alla vicenda giudiziaria del giovane pakistano Syed Shahzad Tanwir, bensì derivano dall'esigua disponibilità di fondi assegnati al servizio civile, notevolmente ridotti delle manovre finanziare degli ultimi anni.
Infatti, per far fronte alla difficile situazione economica, le partenze dei volontari sono state distribuite da gennaio a ottobre 2012, proprio per garantire l'avvio al servizio civile dei circa 19.000 giovani interessati.
Il Fondo nazionale per il servizio civile ha subito una diminuzione di circa il 40 per cento delle risorse assegnate: per l'anno 2012, le dotazioni sono passate da 113 milioni di euro a 69 milioni di euro.
A fronte della descritta riduzione degli stanziamenti, l'Ufficio nazionale per il servizio civile ha ritenuto di dover assicurare l'avvio di tutti i giovani risultati idonei a seguito delle selezioni, seppur attraverso un sistema di partenze differite, piuttosto che avviare, a inizio anno, solo una parte del contingente dei volontari.
Questa scelta, infatti, avrebbe precluso la possibilità ad un rilevante numero di giovani già selezionati di svolgere l'importante esperienza del servizio civile ed avrebbe determinato una grave delusione delle loro aspettative.
Attualmente, nonostante il vivo interesse, non appare possibile adottare alcuna altra misura organizzativa per modificare i tempi di avvio dei volontari.
È evidente che, a causa della sfavorevole congiuntura economica per il 2012 non sarà possibile garantire la presentazione dei progetti di servizio civile da parte degli Enti e, di conseguenza, non potrà essere avviato alcun volontario nel corso del 2013.
In tale situazione assicuro che il Governo, consapevole della rilevanza del servizio civile in settori di vitale importanza per il Paese, si sta adoperando al fine di reperire le necessarie risorse finanziare.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06238 Bressa e Livia Turco: Sull'ammissione degli stranieri al servizio civile.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli Bressa e Turco interrogano il Governo in merito al ricorso presentato dal cittadino pakistano da lungo tempo residente in Italia Syed Shahzad Tanwir, davanti al Giudice del lavoro di Milano per partecipare alla selezione di 10.481 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all'estero, pubblicato il 20 settembre 2011 dall'Ufficio nazionale per il servizio civile.
Gli interroganti chiedono al Governo quali iniziative intenda adottare:
a) per rispettare la decisione del Tribunale di Milano di sospendere le procedure di selezione e di modificare il relativo bando per permettere agli stranieri legalmente soggiornanti in Italia di svolgere il servizio civile;
b) per assicurare il rispetto delle partenze dei volontari per il 2012.

Si ricorda che la problematica riguardante l'ammissione degli stranieri al servizio civile nazionale ha assunto particolare rilievo proprio in seguito all'iniziativa del signor Syed Shahzad Tanwir, che è stata oggetto di attenzione da parte della stampa, dell'opinione pubblica, delle istituzioni e del Parlamento.
Il Giudice del lavoro di Milano si è pronunciato, con ordinanza n. 15243/11 del 9 gennaio 2012, dichiarando il carattere discriminatorio dell'articolo 3 del bando di selezione dei volontari del servizio civile nazionale, laddove richiede il requisito imprescindibile della cittadinanza italiana per la partecipazione al servizio civile. Pertanto, il Giudice ha ordinato la sospensione delle procedure di selezione e la modifica del bando per consentire l'accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia.
In esecuzione di tale ordinanza l'Ufficio nazionale per il servizio civile ha immediatamente sospeso la partenza dei volontari selezionati per i progetti inseriti nel bando nazionale. La sospensione degli avvii ha riguardato circa 18.000 giovani.
Nel frattempo, l'Amministrazione ha impugnato l'ordinanza di sospensione, tenuto conto che la vigente normativa non consente agli stranieri la partecipazione al servizio civile (articolo 5 della legge 6 marzo 2001, n. 64 e articolo 3 del decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77) poiché il Legislatore nazionale ha considerato tale attività alla stregua del servizio militare. Pertanto, si è ritenuto che la pronuncia eccedesse la competenza processuale del Tribunale.
La Corte d'appello di Milano, con la decisione del 26 gennaio 2012, ha sospeso gli effetti dell'Ordinanza del Giudice del lavoro nella parte in cui disponeva all'Amministrazione di interrompere le procedure di selezione dei volontari e ha rinviato la pronuncia sul carattere discriminatorio del bando al merito del giudizio.
Di conseguenza, l'Ufficio nazionale per il servizio civile ha ripreso la partenza dei volontari, rispettando il calendario già programmato.
Al riguardo, mi pare opportuno far presente che, su un caso analogo, il Giudice del lavoro di Brescia, lo scorso 31 gennaio, si è dichiarato incompetente, in quanto la struttura del servizio civile prescinde da ogni presupposto di corrispettività

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e dunque non è riconducibile a forme di collaborazione coordinate e continuative di carattere personale.
Occorre però osservare che, stante la normativa vigente, l'ammissione degli stranieri al servizio civile nazionale avrebbe l'inevitabile conseguenza di stravolgere la finalità di difesa della Patria, così come enunciato dalla Corte costituzionale nella nota sentenza n. 228 del 2004.
Gli interroganti evidenziano, poi, la partecipazione degli stranieri al servizio civile in alcune regioni. Questo «doppio binario» è espressione dell'esercizio dell'autonomia regionale, che trova anche conforto nei principi enunciati nella Carta europea delle autonomie locali, non sempre conosciuta ed applicata nel nostro ordinamento (legge 30 dicembre 1989, n. 439).
La partecipazione al servizio civile regionale da parte degli stranieri trova piuttosto fondamento nell'ambito del principio di solidarietà, sancito dall'articolo 2 della Costituzione.