CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 febbraio 2012
606.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disposizioni per l'insegnamento dell'inno nazionale nelle scuole del primo ciclo dell'istruzione (C. 4117 Frassinetti e C. 2135 Coscia).

TESTO UNIFICATO ELABORATO DAL COMITATO RISTRETTO ADOTTATO COME NUOVO TESTO BASE

Norme su acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione e insegnamento dell'inno di Mameli nelle scuole

ART. 1.

1. A decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, nelle scuole di ogni ordine e grado e nell'ambito delle attività finalizzate all'acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», sono organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto all'Unità nazionale, alla scelta dell'Inno di Mameli, della bandiera nazionale e all'approvazione della Costituzione, anche alla luce dell'evoluzione della storia europea.
2. Nell'ambito delle iniziative di cui al comma 1, è previsto l'insegnamento nelle scuole dell'inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali.
3. Per i fini di cui ai commi precedenti, la Repubblica riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione in Torino, nell'anno 1861, dell'Unità d'Italia, quale «Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera», senza effetti civili, allo scopo di ricordare e promuovere, nell'ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica.
3. Le attività di cui alla presente legge sono realizzate nell'ambito delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

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ALLEGATO 2

Estinzione dell'Istituto SS. Trinità e Paradiso di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense (C. 3772 Piccolo e C. 3788 Gioacchino Alfano).

TESTO UNIFICATO ELABORATO DAL COMITATO RISTRETTO ADOTTATO COME TESTO BASE

ART. 1.

1. L'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense, dichiarato istituto di educazione e istruzione femminile ai sensi del regio decreto 18 novembre 1869, n. 2301, nonché dei regi decreti 23 dicembre 1929, n. 2392, e 1o ottobre 1931, n. 1312, è estinto.
2. Il patrimonio mobiliare e immobiliare dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è trasferito in proprietà al comune di Vico Equense che subentra in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Istituto stesso.
3. Alle operazioni di consegna al comune di Vico Equense effettuate in attuazione del comma 2 provvede il presidente del consiglio di amministrazione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso», d'intesa con il dirigente scolastico regionale per la Campania.
4. Il patrimonio dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» è utilizzato dal comune di Vico Equense per fini di istruzione e culturali, in attuazione delle volontà dei fondatori dell'Istituto medesimo.

ART. 2.

1. Il trasferimento di cui alla presente legge e i relativi atti sono esenti da ogni tributo.

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ALLEGATO 3

Comunicazioni del Presidente sulla missione svolta a Beirut, dal 21 al 23 dicembre 2011.

1. Una delegazione della VII Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, formata dai deputati Emerenzio Barbieri (Capo delegazione) e Paola Goisis, ha svolto una missione a Beirut dal 21 al 23 dicembre 2011, allo scopo di approfondire la conoscenza del sistema di promozione della lingua e della cultura italiane in tale Paese, ed acquisire utili elementi di conoscenza anche in riferimento all'indagine conoscitiva su analoga materia in corso di svolgimento da parte della Commissione con la Commissione Affari esteri.
2. All'arrivo a Beirut, mercoledì 21 dicembre, la delegazione ha incontrato l'Ambasciatore d'Italia a Beirut, Giuseppe Morabito, e il direttore dell'Istituto italiano di cultura, Wanda Grillo. L'onorevole Barbieri ha presentato la delegazione e gli scopi della missione, ringraziando i presenti per l'impegno profuso nell'organizzazione. Ha fatto seguito un dibattito incentrato sul ruolo svolto dall'Istituto italiano di cultura a Beirut, avente sedi non solo nella capitale libanese ma anche a Tripoli, dove ha sede pure l'Istituto Dante Alighieri. Ai quesiti posti dall'onorevole Barbieri per approfondire la conoscenza del sistema di diffusione della lingua e della cultura italiane in tale territorio, la dottoressa Grillo ha risposto fornendo cifre e chiarimenti. In primo luogo, la direttrice Grillo ha ricordato che il bilancio dell'Istituto sfiora i 500.000 euro, comprese le cosiddette sponsorizzazioni anche indirette, e che il Ministero dell'istruzione, università e ricerca dovrebbe fornire per il 2012 un contributo pari a circa 120.000 euro.
La dottoressa Grillo ha precisato inoltre che esiste un'associazione di architetti che si sono formati in Italia, molto presente in area libanese, e che vi è la possibilità di avere professori e personalità autorevoli nel mondo della cultura disponibili ad accettare forme di collaborazione con l'Istituto con cachet ridotti o meramente simbolici. L'Ambasciatore Morabito ha aggiunto che è previsto il finanziamento di lettori per la diffusione della lingua italiana come lingua curricolare, tenuto conto che si tratta di un efficace veicolo di occupazione e di inserimento professionale. L'Ambasciatore d'Italia ha ricordato, al riguardo, che il primo Paese esportatore verso il Libano, superando Cina e USA, è proprio l'Italia, pertanto investire nella cultura e mantenere contatti con chi ha seguito i corsi di italiano è fondamentale. L'Ambasciatore Morabito ha concluso, quindi, ricordando che il sistema di istruzione privata e pubblica è di tipo duale, ovvero a due velocità, analogamente a quello americano.
Al termine dell'incontro, la delegazione della Commissione ha quindi visitato la sede dell'Istituto italiano di cultura, ubicato presso l'Ambasciata. In quest'occasione, la dottoressa Grillo ha fornito ulteriori dati sull'attività svolta in campo culturale, ricordando che nell'arco del 2011 sono state attuate 22 manifestazioni culturali e si sono registrate 1.470 iscrizioni ai corsi di lingua organizzati in loco. Ha rilevato, d'altro canto, che l'istituto offre corsi di lingua e cultura italiana a vari livelli e, secondo la scansione del Quadro Comune Europeo di riferimento, è sede degli esami di Certificazione di Italiano come Lingua Straniera (CILS) dell'Università per Stranieri di Siena. L'Istituto organizza anche corsi di formazione per gli insegnanti di lingua italiana e partecipa attivamente al «Progetto L2S» di insegnamento dell'italiano come seconda

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lingua straniera, che si svolge nelle scuole pubbliche libanesi dall'anno scolastico 2000/2001. Nel corso della presentazione è stato ricordato, peraltro, che anche grazie a tale importante iniziativa, nell'anno scolastico 2010/2011, l'idioma italiano è stato insegnato in 22 scuole pubbliche, disseminate su tutto il territorio libanese, a circa 2.578 giovani iscritti. È stato precisato, inoltre, che la lingua italiana si insegna sia all'Università Libanese, dov'è istituita una cattedra di lingua italiana, sia all'Università Saint-Esprit di Kaslik, nonché presso scuole private, per un totale di circa 460 iscritti. La direttrice ha ricordato, infine, che l'istituto offre un ampio ventaglio di servizi, tra i quali una biblioteca, una videoteca e un'emeroteca, presso la sede di Hamra, un servizio di informazione e documentazione sull'Italia in campo culturale. L'Istituto fornisce, altresì, supporto a ricercatori e studenti italiani per le loro attività di studio in Libano.
L'onorevole Barbieri ha quindi espresso apprezzamento per le molteplici attività organizzate dall'Istituto, rilevando quanto sia prezioso poter contare su una rete di istituti di cultura in grado di operare proficuamente sul territorio nei settori di competenza, pur se misurandosi con la riduzione di fondi oggetto di diffuse lamentele da parte degli addetti ai lavori. A tali considerazioni si è unita l'onorevole Goisis, la quale ha sottolineato che proprio l'importanza del ruolo ricoperto dagli istituti italiani all'estero in ambito culturale è stata tra i motivi alla base della decisione di avviare una specifica indagine conoscitiva congiuntamente con la Commissione Affari esteri.
Al termine della giornata la delegazione è stata quindi accolta dal consigliere Federico Calabrese per una cena di lavoro, nel corso della quale sono stati forniti ulteriori elementi di informazione in merito ai temi oggetto della missione.
3. Nella giornata di giovedì 22 dicembre, la delegazione ha incontrato, presso la sede del Parlamento libanese, alcuni rappresentanti della Commissione educazione e istruzione dell'Assemblea Nazionale del Libano. La delegazione è stata accolta in particolare dal deputato Riyad Rahhal, relatore per la Commissione sui temi dell'istruzione, e da Mohammad Hajjar, rappresentante della medesima Commissione, il quale ha rivolto un caloroso saluto di benvenuto ai deputati Barbieri e Goisis, ricordando che la Commissione è composta da dodici membri. L'onorevole Rahhal ha quindi introdotto i temi oggetto di interesse della missione, illustrando altresì le modalità di svolgimento del procedimento legislativo previste dall'ordinamento libanese. Ha infatti osservato che, sulla base della richiesta avanzata dal Presidente della Commissione, entro il termine di un mese la Commissione esprime un giudizio su un progetto di legge; su progetti implicanti materie diverse, possono essere competenti Commissioni congiunte. L'onorevole Barbieri ha quindi ringraziato il rappresentante del Parlamento libanese per i dettagli forniti e, dopo aver presentato la delegazione, si è soffermato sugli scopi della missione collegata all'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione cultura, congiuntamente con la III Commissione Affari esteri della Camera. L'onorevole Barbieri ha illustrato in particolare la recente riforma del sistema universitario italiano, basata sul concetto di autonomia dei singoli atenei. Il deputato Rahhal ha, a sua volta, replicato osservando che la Commissione di cui è membro ha controllo diretto sull'università pubblica e indiretto su quella privata. Ha quindi auspicato che anche l'italiano possa, al pari di altre lingue estere come tedesco e spagnolo, essere maggiormente diffuso e parlato, incentivando la promozione di borse di studio per studiare in Italia. All'incontro, dopo il rituale scambio di doni di cortesia, è quindi seguita la visita del palazzo del Parlamento.
4. La delegazione si è poi trasferita all'Università Saint-Esprit di Kaslik (USEK), dove ha incontrato il Rettore, Padre Mahfouz, dell'Ordine libanese della Chiesa Maronita, svolgendo una visita da lui guidata del Campus. Il Rettore Mahfouz ha ricordato in particolare che l'Università, che dispone di una copertura

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totale di rete wi-fi, ha l'ambizione di diventare la prima università del Medio oriente di tipo Green University, cioè all'avanguardia nel settore delle forme di energia alternativa. Ha ricordato quindi che gli studenti - che ammontano a circa 8.000 - affluiscono all'università prevalentemente da Beirut, ma anche da tutto il territorio libanese; pochi per ora invece provengono da altri Paesi. Il professore Mahfouz ha ricordato che proprio questo motivo si è inteso incentivare in Università l'uso della lingua inglese, per ora molto recente rispetto all'uso tradizionale del francese, allo scopo di favorire il più possibile la frequenza di studenti non francofoni. Il Rettore ha ricordato quindi che i docenti fissi sono circa 170, mentre quelli presenti a rotazione sono 600, grazie alle collaborazioni con università straniere, tra le quali l'Università di Roma Tre. Alla richiesta dell'onorevole Barbieri circa il rapporto tra ragazze e ragazzi in ambito universitario, il Rettore ha chiarito quindi che è superiore la percentuale di ragazze frequentanti, dato che rispecchia il rapporto in Libano. Ha inoltre precisato che la Chiesa Maronita è unita al Pontefice che nomina il Patriarca, eletto dai vescovi, e che la situazione dei cristiani non è semplice, come dimostra il fatto che nel 1943 erano il 60 per cento della popolazione, mentre in seguito, sino al 2005, sono stati schiacciati a tutti i livelli. L'onorevole Goisis è quindi intervenuta esprimendo piena soddisfazione per il lavoro svolto dall'Università, soprattutto in un'area di confine, in cui si avverte ancora la difficoltà di una completa pacificazione tra le diverse comunità religiose. La delegazione ha quindi svolto una visita in una classe di italiano, formata da circa 30 studenti, assistendo ad una parte della lezione di lingua italiana tenuta dal professor Cappelli.
Nel corso del pomeriggio la delegazione della Commissione si è quindi recata presso la sede dell'Istituto italiano di cultura di Beirut, dove erano in corso di svolgimento gli esami conclusivi di livello per studenti stranieri. Gli onorevoli Barbieri e Goisis hanno potuto quindi prendere atto direttamente dell'eccellente livello medio di preparazione degli allievi e dell'organizzazione dell'attività didattica da parte dei docenti, personale amministrativo ed impiegati dell'Istituto.
Nel corso della cena di saluto alla delegazione, offerta dall'Ambasciatore d'Italia a Beirut il quale ha espresso il senso della sua più alta soddisfazione per l'iniziativa assunta dalla Commissione cultura, l'onorevole Barbieri ha voluto esprimere, anche a nome della presidente Aprea, impossibilitata a parteciparvi, la più alta soddisfazione della delegazione per gli incontri svolti, pienamente realizzati, pur in un periodo di imminente avvio della sospensione delle attività istituzionali per le festività natalizie.
La missione si è quindi conclusa con il rientro della delegazione in Italia nella giornata di venerdì 23 dicembre.