CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 dicembre 2011
580.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi (Nuovo testo unificato C. 1934 Froner e abb.).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 1934 Froner e abbinate, recante «Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi», come risultante dall'esame degli emendamenti in sede referente;
   considerato che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alla materia «professioni», che l'articolo 117, terzo comma, attribuisce alla competenza legislativa concorrente tra lo Stato e le regioni;
   rilevato che la Corte costituzionale ha più volte affermato, con riferimento alla competenza concorrente in materia di professioni, che determinati profili – quali l'individuazione delle figure professionali, con i relativi profili e titoli abilitanti – devono ritenersi comunque riservati alla disciplina statale, per il loro carattere necessariamente unitario, rientrando invece nella competenza delle regioni la disciplina degli aspetti che presentano uno specifico collegamento con la realtà regionale;
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione della Convenzione concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, conclusa all'Aja il 19 ottobre 1996 (Testo base C. 3858 Di Biagio ed altri ed abb.).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminata la proposta di legge C. 3858 Di Biagio ed altri, recante «Ratifica ed esecuzione della Convenzione concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, conclusa all'Aja il 19 ottobre 1996»,
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
   rilevato che:
    l'articolo 4 dispone l'abrogazione, a decorrere dalla data di entrata in vigore della Convenzione, delle disposizioni con quest'ultima incompatibili della Convenzione sulla competenza delle autorità e sulla legge applicabile in materia di protezione dei minori del 5 ottobre 1961, resa esecutiva dalla legge 24 agosto 1980, n. 742 con essa;
    il termine «abrogazione» appare improprio con riferimento a norme di un accordo internazionale, mentre sarebbe più pertinente fare riferimento alla cessazione degli effetti delle disposizioni della Convenzione internazionale in questione nell'ordinamento interno;
    rilevato che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   all'articolo 4, comma 1, valuti la Commissione di merito se sostituire le parole «sono abrogate» con le seguenti: «cessano di avere efficacia».

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica di Croazia e il Governo della Repubblica italiana in materia di cooperazione culturale e d'istruzione, fatto a Zagabria il 16 ottobre 2008 (C. 3744 Rosato ed altri).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminata la proposta di legge C. 3744 Rosato ed altri, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica di Croazia e il Governo della Repubblica italiana in materia di cooperazione culturale e d'istruzione, fatto a Zagabria il 16 ottobre 2008»,
   considerato che l'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione, riserva la materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
   rilevato che non sussistono motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 4

5-05806 Tassone: Iniziative per fronteggiare la situazione di emergenza in cui si trova la città di Rosarno.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Tassone ripropone all'attenzione di codesta Commissione un problema ben noto alla Camera dei Deputati per aver formato oggetto di precedenti dibattiti nel corso dei quali sono state riferite tutte le iniziative adottate per migliorare le condizioni di vita degli immigrati che operano a Rosarno.
  Ricordo innanzitutto che una delle priorità dell'Esecutivo è quella di favorire, all'interno del nostro Paese – caratterizzato da tradizioni di civiltà ed accoglienza – l'integrazione di cittadini stranieri provenienti da contesti economici, sociali, culturali e religiosi diversi.
  Venendo al caso specifico, rispondo sulla base degli accertamenti disposti per il tramite del Prefetto di Reggio Calabria.
  Obiettivo della locale Prefettura, dell'amministrazione comunale di Rosarno e di tutte le altre istituzioni coinvolte è quello di garantire il rispetto della legalità e l'effettiva integrazione degli immigrati nell'ambito della comunità rosarnese, assicurando condizioni alloggiative dignitose a quanti sono impegnati nei lavori stagionali.
  A tal fine, presso la Prefettura, è stato istituito un tavolo tecnico permanente – del quale fanno parte oltre al Sindaco del Comune di Rosarno, anche rappresentanti della Regione Calabria, delle associazioni di categoria del settore agricolo e delle organizzazioni di volontariato – per definire tutte le iniziative necessarie a scongiurare il ripetersi di situazioni critiche, a prevenire situazioni di degrado igienico-sanitario e ad assicurare ai lavoratori immigrati sistemazioni dignitose.
  Dai lavori del tavolo sono emerse importanti indicazioni sulla fisionomia attuale del fenomeno.
  In particolare, è risultato che il numero degli extracomunitari si aggira attualmente intorno alle 1.000 unità, ed è superiore di oltre il doppio rispetto a quello registrato lo scorso anno.
  Tale dato appare, peraltro, in controtendenza rispetto all'andamento del settore agrumicolo che ha subito gli effetti della grave crisi del mercato, con una preoccupante caduta dei prezzi, tale da comprimere i ricavi delle imprese agricole, scoraggiando l'assunzione di lavoratori da adibire a tale attività.
  Al fine di dare adeguata sistemazione alloggiativa ai lavoratori extracomunitari, su impulso della Prefettura, il Sindaco di Rosarno ha disposto la riapertura del centro di accoglienza situato in località Testa dell'Acqua, in grado di ospitare circa 120 stranieri. La Regione Calabria, inoltre, si è impegnata ad erogare le somme necessarie a sostenere le spese di ristrutturazione del centro.
  La struttura non può accogliere, tuttavia, tutti gli immigrati che hanno richiesto alloggio, i quali – secondo i dati forniti dal Comune – sono circa duecentosessanta.
  Il Ministero dell'interno, pertanto, ha disposto che vengano dislocati in un'area limitrofa a quella del centro altri moduli prefabbricati, previa realizzazione degli interventi di adeguamento a carico dell'amministrazione comunale.
  Nel medio periodo, tra l'altro, risulterà disponibile un'ulteriore struttura destinata Pag. 30all'ospitalità, relativa al progetto «utilizzo di un bene confiscato per la realizzazione di un centro di accoglienza e di formazione per migranti, per l'inserimento sociale e lavorativo» finanziata con risorse del PON sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno, i cui lavori sono stati già aggiudicati alla ditta vincitrice del relativo appalto.
  Alle iniziative di carattere istituzionale si aggiungono quelle promosse dalle organizzazioni di volontariato che operano nel territorio, tra cui la Caritas che assicura banchi alimentari a favore dei migranti e servizi di assistenza presso una struttura di proprietà del Comune di Rizziconi ove sono ospitati circa 40 extracomunitari.
  L'associazione Medici senza Frontiere, inoltre, ha provveduto a distribuire kit di assistenza sanitaria mentre l'ONLUS Emergency ha reso disponibile un ambulatorio mobile per attività di primo soccorso.
  Desidero, infine, ribadire che la situazione è oggetto di costante attenzione in occasione delle periodiche riunioni di coordinamento delle Forze di Polizia ed è stata ulteriormente approfondita in sede di Comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica, che, riunitosi questa mattina, ha dato indicazioni affinché presso il centro di accoglienza in località Testa dell'Acqua vengano predisposte 20 tende – fornite dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco – per assicurare ulteriori 120 posti letto.
  Certamente l'obiettivo invocato dall'onorevole Tassone può essere raggiunto non soltanto con una costante attività di vigilanza e prevenzione da parte delle Forze di Polizia, ma anche con la predisposizione di una rete che coinvolga gli enti locali e tutte le altre istituzioni che operano sul territorio nonché le associazioni di volontariato, in un'ottica di responsabilità e solidarietà.

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ALLEGATO 5

5-05807 Livia Turco e Bressa: Circolare del 1o aprile 2011 del Ministro dell'interno sul divieto di accesso per la stampa ai centri di identificazione ed espulsione (CIE) e ai centri di accoglienza per richiedenti asilo politico (CARA).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, gli onorevoli Turco e Bressa pongono all'attenzione del Governo la questione dell'accesso ai centri di accoglienza, trattenimento e assistenza destinati agli immigrati.
  Il tema costituisce da anni oggetto di approfondita riflessione da parte del Ministero dell'interno, in un'ottica di garanzia della sicurezza degli stranieri presenti nelle suddette strutture.
  Dal 2005 ad oggi sono state emanate diverse disposizioni di natura amministrativa volte a disciplinare le visite nei centri per immigrati.
  Ricordo, in particolare, la direttiva del Ministro dell'interno del 24 aprile 2007 che forniva una compiuta disciplina della materia, riconoscendo anche alla stampa la possibilità di accesso a tali centri, nel rispetto, tuttavia, di alcune prescrizioni poste a tutela del diritto alla riservatezza degli stranieri.
  In seguito alla grave emergenza determinata dall'eccezionale afflusso di migranti provenienti dai Paesi del Nord Africa e della necessità di apprestare con tempestività ed efficacia adeguate misure di accoglienza ed assistenza, si è reso necessario imporre temporaneamente alcune restrizioni.
  In particolare, con la direttiva del Ministro dell'interno del 1o aprile 2011 – integrata con ulteriori disposizioni il successivo 8 aprile – la possibilità di accesso ai centri destinati all'accoglienza nonché a quelli di identificazione ed espulsione degli stranieri è stata limitata ai soli delegati dell'UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), dell'OIM, della Croce rossa italiana, di Amnesty International, di Medici senza frontiere, di Save the Children e della Caritas e alle associazioni che avevano in corso di realizzazione progetti in collaborazione con il Ministero dell'interno, nonché ai Parlamentari europei e nazionali e ai Consiglieri regionali.
  Tali disposizioni, tengo a precisarlo, erano volte a fronteggiare situazioni eccezionali.
  Il superamento della fase più acuta dell'emergenza umanitaria e il potenziamento del sistema di accoglienza ed assistenza hanno fatto progressivamente venire meno i motivi che avevano indotto il Ministero dell'interno ad imporre restrizioni nell'accesso alle strutture.
  Sulla base di tali considerazioni, con la direttiva di ieri 13 dicembre, il Ministro dell'interno ha ritenuto opportuno ripristinare i contenuti della direttiva del 24 aprile 2007, revocando quelle diramate nel 2011. Ad integrazione, è stato riconosciuto ai Prefetti il potere di differire l'accesso ai centri, oltre che per motivi di ordine pubblico, anche per ragioni di sicurezza nei casi in cui la struttura sia interessata da interventi di ristrutturazione o, comunque, dall'esecuzione di rilevanti lavori di manutenzione straordinaria. Infatti, le strutture sono quasi quotidianamente oggetto di tali interventi e, pertanto, non sempre risultano completamente accessibili ai visitatori a causa dei continui danneggiamenti provocati dagli immigrati.

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ALLEGATO 6

DL 201/2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (emendamenti C. 4829-A Governo).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esprime

PARERE CONTRARIO

sull'articolo aggiuntivo Borghesi 22.02, limitatamente al comma 3, che viola l'autonomia organizzativa delle regioni, disponendo la riduzione dei trasferimenti statali a qualunque titolo spettanti alle regioni nel caso in cui queste non sopprimano le proprie sedi di rappresentanza all'estero e non si avvalgano della sede unica (Palazzo Italia), prevista dal comma 2 del medesimo articolo aggiuntivo;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti e articoli aggiuntivi contenuti nel fascicolo n. 1.