CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 luglio 2011
510.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05098 Piffari: Procedure per l'affidamento dei lavori per le opere pubbliche.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito alla richiesta di chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato all'affidamento diretto dei lavori dell'asse ferroviario Treviglio Brescia, Pedemontana lombarda, Brebemi e Tangenziale Est Esterna Milano, si precisa che per quanto concerne la tratta ferroviaria Brescia-Treviglio questa fa parte delle Convenzioni tra le Ferrovie dello Stato ed i General Contractor che sono state confermate con il decreto-legge n. 112 del 2008.
Si precisa che tale progetto, con relativa conferma del General Contractor, è stato oggetto di apposita Delibera del CIPE e di registrazione da parte della Corte dei Conti.
Nel caso della BreBeMi, della Pedemontana e della TEEM, siamo in presenza, invece, di convenzioni autostradali sottoposte all'approvazione del CIPE, registrate dalla Corte dei Conti e verificate dalle Commissioni competenti della Unione Europea.
In relazione ai costi/km delle infrastrutture in genere ed in particolare dell'Alta Velocità, è da sottolineare come l'apparente differenza tra i costi sostenuti dai nostri partners europei e quelli italiani, è legata sostanzialmente ad una serie di motivazioni che vanno dalle specifiche progettuali dettate dall'orografia del territorio alla sua sismicità, dalla antropizzazione degli ambiti attraversati al valore delle aree. Queste voci, a cui si aggiungono le conseguenti prescrizioni ambientali, pesano sul maggior costo a km della infrastruttura per circa l'80-90 per cento.
In merito alla stasi nell'attuazione del Piano delle Infrastrutture nel 2010, segnalata dagli interroganti, si precisa che nel 2010 il CIPE ha approvato interventi per oltre 40 miliardi di euro e sono stati appaltati e/o cantierati, sempre nel 2010, opere per circa 22 miliardi di euro. Due dati che, alla luce anche della limitatezza delle risorse, non possono assolutamente ritenersi modesti.

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ALLEGATO 2

5-05099 Mariani: Revoca dei finanziamenti CIPE delle infrastrutture strategiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito all'interrogazione in esame l'onorevole Mariani, riferendosi ai commi 2, 3 e 4 dell'articolo 32 del decreto-legge n. 98 del 2011 ed in particolare alla prevista revoca dei finanziamenti CIPE per una serie di interventi, precisa che «l'attività di individuazione delle singole opere non può prescindere da una attenta verifica in ordine alla emanazione o meno di atti e provvedimenti ministeriali».
Senza dubbio tale lavoro impone un capillare processo di analisi dello stato dei singoli provvedimenti.
Tale attività allo stato è in corso.
Si precisa, inoltre, che i commi 2, 3 e 4 contengono criteri oggettivi e misurabili e si riferiscono a progetti approvati dal CIPE e, come tali, previsti nell'Allegato Infrastrutture prima al DPEF e, negli ultimi due anni, alla Decisone di Finanza Pubblica.
Si ricorda che le modalità di approvazione dell'Allegato Infrastrutture al DEF, anche alla luce della legge n. 39 del 2011, prevedono lo stesso iter del documento di programmazione nazionale, iter che comporta il varo da parte del Governo, l'approvazione delle competenti commissioni parlamentari, l'approvazione del Parlamento, il passaggio al CIPE, il controllo della Corte dei conti e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Pertanto, senza dubbio, le scelte che faranno seguito alla revoca delle risorse delle opere di cui ai commi 2, 3 e 4 saranno sottoposte, come previsto dal comma 7 dello stesso articolo 32, all'approvazione del CIPE.
Si ritiene, infine, opportuno precisare che l'aggiuntività del fondo alimentato con le revoche dei finanziamenti a quello previsto dal comma 1 dell'articolo 32 dello stesso disposto legislativo, insieme alle riserve derivanti dall'applicazione dell'articolo 46 della legge n. 122 del 2010, garantisce la continuità degli investimenti di Legge Obiettivo.

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ALLEGATO 3

5-05100 Libè: Realizzazione di due tratti della complanare della Via Emilia nel territorio di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo in esame faccio presente che, attualmente, per gli interventi inseriti nella convenzione, siglata tra ANAS, Comune e Provincia di Parma, relativa alla realizzazione del nuovo asse viario, complanare alla Statale 9 «Emilia», si prevede un costo complessivo aggiornato pari a circa 234 milioni di euro così suddiviso:
Asse Fidenza-Provincia RE complanare alla SS 9 Stralcio Est-Tratto Viabilità Est-Tangenziale Nord di Parma euro 49.018.750;
Asse Fidenza-Provincia RE complanare alla SS 9 Stralcio Ovest-Tratto Asse Cispadano-Sanguinaro euro 84.755.000;
Asse Fidenza-Provincia RE complanare alla SS 9 Stralcio Ovest-Tratto Loc. Sanguinaro-Tangenziale di Fidenza euro 59.455.000;
Asse Fidenza-Provincia RE complanare alla SS 9 Stralcio Est-Tratto Ponte sul fiume Enza-Sistema tangenziale di Parma euro 40.796.250.

Gli interventi sopradescritti risultano inseriti nei programmi di ANAS S.p.A. e dovranno essere sottoposti all'approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che rappresento), compatibilmente con le risorse stanziate (l'ultimo contratto di programma siglato tra MIT e ANAS prevede principalmente interventi di manutenzione straordinaria) e con le esigenze complessive della rete stradale nazionale.
Si precisa, infatti, che le esigue risorse finanziarie destinate negli ultimi anni ad ANAS, non hanno consentito l'inserimento di tali interventi nei piani programmatici, anche nella considerazione che è stata ritenuta prioritaria la realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria volti a rendere più sicura la percorribilità di alcune tratte stradali.
Il Ministero che rappresento e ANAS assicurano, in ogni caso, che non appena possibile si farà fronte all'impegno preso.

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ALLEGATO 4

5-04399 Cavallaro: Lavori di completamento della direttrice Perugia-Ancona.

TESTO DELLA RISPOSTA

Da notizie acquisite presso la Società Quadrilatero, confermate da ANAS S.p.A., si è accertato che la Società Quadrilatero ha inoltrato una diffida di rescissione del contratto per grave inadempimento a DIRPA e ai suoi soci, Consorzio Operae, Toto Costruzioni e Consorzio Ergon.
Con tale diffida la Società ha richiesto a DIRPA di assumere le iniziative necessarie al potenziamento di mezzi e risorse ed all'aumento della produzione già dal mese di marzo 2011. Dai riscontri effettuati si è verificato l'effettivo incremento delle attività di cantiere.
Relativamente all'ipotesi di coinvolgere aziende locali per il completamento dei lavori, evidenzio che Quadrilatero non dispone della facoltà di determinare la partecipazione di nuovi soggetti imprenditoriali in quanto è nel diritto del Contraente generale DIRPA, scegliere i propri affidatari nel rispetto delle norme di legge.
Qualora Quadrilatero dovesse ricorrere all'estrema ipotesi di rescissione del contratto per grave inadempimento, sarebbe obbligata ad indire una nuova gara pubblica internazionale.
Va infine ricordato, come peraltro segnalato dallo stesso interrogante, che il 4 febbraio 2011, BTP ha fatto ricorso all'articolo 182-bis della legge fallimentare che ha determinato la designazione, da parte del Tribunale di Prato, di un Amministratore giudiziale, il cui percorso prevede la cessione del ramo di azienda BTP «lavori pubblici». Nelle more, lo stesso Amministratore giudiziale ha provveduto a pagare i salari dei lavoratori, che hanno sospeso le agitazioni, e a sottoscrivere nuovi contratti con i sub affidatari, i fornitori e le maestranze.
Per maggiore chiarezza ritengo opportuno allegare una sintesi dei passaggi più significativi dell'intera vicenda.

Allegato:

Statale 318 direttrice Perugia-Ancona

La direttrice Perugia-Ancona si compone di tratte connesse, (alcune già realizzate ed altre da completare) ad opera dell'Anas e della società controllata Quadrilatero Marche-Umbria. I lavori di competenza della Quadrilatero, per oltre 30 km complessivi, riguardano il tratto umbro della SS 318 Pianello-Valfabbrica e tratti marchigiani della SS 76 Fossato di Vico Cancelli e Albacina-Serra San Quirico. Tali interventi si inseriscono nell'ambito del potenziamento dell'intero asse attraverso l'adeguamento a quattro corsie dell'attuale sede stradale. Le opere viarie della Quadrilatero lungo la direttrice Perugia-Ancona, per un investimento di 485 milioni di euro, sono totalmente finanziate con fondi pubblici assegnati dal Cipe tramite delibera n. 13/04 e del Piano triennale Anas 2002-2004. Il completamento è previsto nel 2014.

Contraente generale

Gli interventi del maxilotto 2 riguardano la direttrice Perugia-Ancona e la Pedemontana delle Marche e sono affidati al Contraente Generale DIRPA S.C. a r.l.

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la Società di Progetto costituita dall'A.T.I. Consorzio Operae-Toto Costruzioni-Consorzio Ergon, aggiudicataria dei lavori nel giugno 2006 per un importo totale di 798 milioni di euro.
Successivamente alla costituzione di DIRPA, i soci Consorzio Ergon e Toto Costruzioni hanno ceduto la quasi totalità delle proprie quote al Consorzio Operae che oggi ne detiene il 99,8 per cento. La società BTP S.p.A., azionista di maggioranza del Consorzio Operae, è il principale affidatario di DIRPA in qualità di soggetto terzo rispetto al Contraente generale.

Ritardi dei lavori e criticità.

L'avanzamento delle attività lungo la direttrice Perugia-Ancona ha registrato fasi alterne.
La consegna dei lavori sulle SS 318 e SS 76 è avvenuta tra fine 2008 ed inizio 2009. Il ritardo registrato dalla data di aggiudicazione (giugno 2006) è da imputare al prolungamento dei tempi di progettazione. Infatti, l'applicazione della nuova normativa antisismica, successiva all'aggiudicazione, ha comportato la richiesta a DIRPA da parte di Quadrilatero di ripetute progettazioni esecutive per rientrare nel finanziamento stanziato. In tale quadro va sottolineato che la consegna dei lavori, peraltro parziale, è avvenuta in via potestativa da parte del Responsabile Unico del Procedimento, a seguito di valutazioni economico-temporali dell'ultimo progetto esecutivo predisposto dal Contraente generale.
In fase di avvio dei cantieri, i ritardi sono riconducibili essenzialmente ai seguenti aspetti comunque superati nell'aprile del 2010:
interferenze e richieste integrative progettuali degli Enti terzi e Istituzionali,
criticità di natura finanziaria in capo al Contraente generale DIRPA per difficoltà di attivazione delle linee di credito con BNL per la copertura della quota di prefinanziamento pari al 20 per cento, anche a seguito dell'acquisizione di questo istituto da parte di BNP Paribàs.

Con il superamento delle suddette problematiche DIRPA ha dato inizio ai lavori, seppur con un lento andamento a causa dell'accentuarsi della crisi che dal febbraio 2010 aveva investito la società BTP. Nell'obiettivo di conseguire la concreta operatività dei cantieri, la Società ha ulteriormente sollecitato il nuovo vertice di DIRPA, nominato nel giugno 2010.
Gli effetti sono stati positivi, essendosi DIRPA impegnata nel luglio 2010 a realizzare alcune opere entro la fine dell'anno e a consegnare una variante al progetto esecutivo della SS 76.
Dalla metà 2010 quindi i lavori hanno registrato un maggiore avanzamento, tant'è che nel novembre 2010 è stato abbattuto il diaframma della galleria «Collalto» sulla SS 76 presso Fossato di Vico. Tale opera rappresenta una concreta testimonianza dell'impegno del contraente generale, le cui attività di cantiere sono avanzate anche nelle gallerie «Della Donna», «San Gregorio» e «Colle Maggio» e sul viadotto per lo svincolo di Valfabbrica, relativamente alla SS 318, e maggiormente nella galleria «Gola della Rossa» sulla SS 76.
Tra la fine del 2010 e l'inizio dei 2011 si è verificato un nuovo rallentamento di tutte le operazioni a seguito di maggiori criticità finanziarie che hanno interessato BTP, con conseguenti mancati o parziali pagamenti di quest'ultima ai propri sub affidatari, fornitori e maestranze coinvolti nella realizzazione dell'asse viario.