CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 giugno 2011
491.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
Pag. 411

ALLEGATO 1

7-00552 Desiderati: Controlli nelle zone di confine del Nord-est per verificare il rispetto delle disposizioni vigenti sulla circolazione stradale da parte di camion pesanti nazionali, comunitari ed extracomunitari.

NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La IX Commissione,
premesso che:
la polizia stradale italiana effettua regolarmente controlli sui camion e sui mezzi pesanti che circolano sulle strade del territorio nazionale, per verificare il rispetto, da parte dei vettori nazionali, comunitari ed extracomunitari, delle disposizioni vigenti in materia di tempi di guida, pause e riposi degli autisti, e delle altre disposizioni volte a garantire la sicurezza nella circolazione;
sono stati recentemente divulgati i dati contenuti nel rapporto biennale della Commissione europea, relativa al periodo 2007-2008, sui controlli, da parte delle autorità competenti degli Stati membri, sul rispetto del regolamento n. 561/2006 sui tempi di guida e di riposo;
dai dati del rapporto emerge che in Italia le verifiche sono state effettuate sull'intero territorio nazionale: nell'80 per cento dei casi, su veicoli e autisti nazionali e, nel restante 20 per cento dei casi, su veicoli e autisti stranieri;
bisogna per altro considerare che tali dati non tengono conto dell'attività specialistica di controllo sui veicoli commerciali promossa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in stretta collaborazione con il Servizio di Polizia stradale e svolta in servizi congiunti, che operano sul territorio nazionale - ed in particolare nelle aree dove è maggiore la penetrazione del traffico svolto da veicoli esteri - una significativa e capillare attività di verifica sui veicoli commerciali con particolare riguardo a quelli impiegati nelle operazioni di autotrasporto internazionale;
in tali operazioni congiunte, a fronte di un traffico di veicoli commerciali esteri stimato intorno al 18 per cento dei mezzi circolanti sul territorio nazionale, il numero dei veicoli stranieri verificati si è attestato su una percentuale superiore al 30 per cento;
dai dati relativi all'attività svolta nell'ambito dei citati servizi congiunti nel periodo 2007-2010 emerge un significativo incremento dei controlli a carico dei veicoli esteri, pari complessivamente al 139 per cento;
per assicurare l'incremento e la specializzazione dell'attività di controllo in una delle regioni a maggiore densità di traffico, soprattutto internazionale, in data 29 ottobre 2010, è stato sottoscritto in Friuli Venezia Giulia un protocollo di intesa tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, prefetture territorialmente competenti, Forze di polizia, Capitaneria di porto e Agenzia delle dogane, che prevede l'attivazione di dispositivi di controllo mirati al contrasto dell'abusivismo, anche con riferimento ai trasporti di cabotaggio svolti in Italia da vettori esteri, ed un efficace coordinamento della funzione di controllo;
la polizia stradale, inoltre, sta realizzando un innovativo progetto denominato

Pag. 412

TEN T Italian Road Checks Operation, volto al controllo dell'autotrasporto passeggeri e merci sui principali assi viari transeuropei, che dovrebbe essere esteso nei prossimi mesi anche ai Paesi confinanti con l'Italia;

impegna il Governo

a proseguire le iniziative volte allo sviluppo di controlli congiunti con i Paesi confinanti col territorio italiano, soprattutto nelle zone di confine del Nord-est, per verificare il rispetto delle disposizioni vigenti in termini di circolazione stradale da parte dei camion e dei mezzi pesanti nazionali, comunitari ed extracomunitari, prevedendo la progressiva istituzione di centri mobili di revisione in tutti i punti di accesso del territorio italiano e in ogni provincia.
(8-00123) «Desiderati, Fugatti».

Pag. 413

ALLEGATO 2

5-04252 Desiderati: Iniziative intraprese dalla compagnia aerea Alitalia per la riduzione delle emissioni di gas inquinanti da parte dei propri velivoli.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In risposta ai quesiti posti dall'interrogante rappresento che, allo scopo di limitare l'impatto ambientale della propria flotta, la soc. Alitalia, in aggiunta alle previste procedure di decollo con abbattimento delle emissione acustiche - definite dal progettista dell'aeromobile -, effettua normalmente le operazioni di decollo dei propri aeromobili con regime dei motori in modalità «flexible». Tale modalità comporta spinte inferiori ai valori massimi disponibili, con conseguente riduzione delle emissioni acustiche e gassose.
La citata procedura non viene applicata solo nei casi di decollo in condizioni atmosferiche o di caratteristiche particolari della pista tali da richiedere l'uso della spinta normale di decollo per motivi di sicurezza.
Inoltre, per completezza di informazione preciso che Alitalia, già dall'inizio del 2009, ha avviato il programma di dismissione degli aeromobili più inquinanti della flotta di lungo raggio (MD80 e B767) passando, già al 12 gennaio 2009, da 73 esemplari MD80 a soli 19. Inoltre, lo stesso vettore, ha programmato anche il rinnovo di parte della flotta di corto raggio.
Il programma completo di fuoriuscita degli aeromobili più inquinanti, come riferito da Alitalia, dovrebbe completarsi nel 2013.

Pag. 414

ALLEGATO 3

5-04602 Bobba: Scarsa qualità dei servizi ferroviari nel territorio piemontese e mancata promozione della libera concorrenza tra le società di trasporto passeggeri Trenitalia e Arenaways.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In merito alla problematica in esame su cui il Governo ha già avuto modo di rispondere più volte, da ultimo, con la question time dell'On.Di Biagio discussa in data 18/05/2011, ritengo doveroso porre l'attenzione sul fatto che, ai sensi dell'articolo 59 della legge 23 luglio 2009, n. 99, che recepisce quanto stabilito dalla Direttiva 2007/58/CE, lo svolgimento dei servizi ferroviari passeggeri in ambito nazionale, ivi compresa la parte dei servizi internazionali svolta sul territorio italiano, può essere soggetto a limitazioni nel diritto di far salire e scendere passeggeri in stazioni situate lungo il percorso del servizio, nei casi in cui il loro esercizio possa compromettere l'equilibrio economico di un contratto di servizio pubblico in termini di redditività di tutti i servizi coperti da tale contratto.
Senza dilungarmi oltremodo sulle ampie e circostanziate motivazioni, già peraltro esternate in risposta ai predetti atti ispettivi, pongo l'attenzione sul fatto che, alla luce della vigente normativa, la decisione assunta dall'Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari, in merito ai servizi richiesti dalla Società Arenaways, si è dimostrata essere legittima, motivata e ragionevole tanto che, il Tar Lazio, cui era stato presentato ricorso, ha respinto la richiesta di sospensiva.
In merito alla richiesta di intervento diretto sulla questione non posso che rammentare che non è nelle facoltà dell'organo politico modificare e/o revocare decisioni assunte dagli apparati amministrativi sulla base di precise disposizioni di legge se non, qualora se ne ravvedesse la necessità, con la modifica della stessa normativa.
Al proposito, ribadisco anche in questa sede che, in virtù della vigente normativa, spetta alle Regioni e non al Ministero definire contenuti e modalità dei contratti di servizio pubblico per il trasporto regionale e che, solo l'attivazione da parte delle Regioni di gare per l'affidamento dei contratti di servizio pubblico, garantirà il potenziamento della libera concorrenza e la salvaguardia dei cittadini-utenti.
Infine, in relazione ai segnalati disservizi, ritardi, assenza di manutenzione, di pulizia e di sicurezza, ritengo opportuno depositare una dettagliata relazione, richiesta a Ferrovie dello Stato, in merito alle suddette contestazioni dalla quale emerge un investimento previsto, nei prossimi 6 anni, di 280 milioni di euro per il rinnovo del parco rotabili oltre a vari altri interventi, alcuni dei quali in avanzato stato di esecuzione, tesi ad un innalzamento del livello di qualità del servizio prestato.

Pag. 415

ALLEGATO 4

5-04655 Messina: Necessità di coordinamento tra le norme tecniche di gestione del traffico aereo e le disposizioni del codice civile e penale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione alle problematiche poste nell'atto in esame, concordo con gli interroganti nell'evidenziare l'inesistenza, nel diritto italiano, di una specifica disciplina che regoli, in maniera chiara ed univoca, le competenze e le responsabilità dei controllori di volo. A tale inadeguatezza si è per lungo tempo sopperito con l'attuazione extragiuridica delle norme internazionali, sotto forma di circolari interne o istruzioni.
Ritengo doveroso evidenziare come la consolidata giurisprudenza dell'ultimo decennio abbia ritenuto la normativa internazionale non efficace nel nostro ordinamento, fondando la responsabilità del Controllore del traffico aereo, in carenza di norme interne, sull'obbligo giuridico di impedire l'evento dannoso, in virtù di un'asserita «posizione di garanzia» che tale soggetto assume dinanzi all'equipaggio ed ai passeggeri. Con tale interpretazione si è giunti ad una estensione dell'ambito di responsabilità di tale categoria di operatori, fino ad includervi poteri di vigilanza ed intervento sulla circolazione aerea che prescindono dal reale recepimento della normativa dell'Organizzazione dell'Aviazione civile Internazionale - ICAO.
L'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, in merito, si è attivato affinché, anche con l'intesa del Ministero della Difesa, si possa giungere ad un provvedimento legislativo che chiarisca definitivamente l'esclusività e la prevalenza delle norme internazionali e comunitarie nella complessa materia dei Servizi della Navigazione Aerea recependo, in campo penale, il principio della responsabilità limitata.
A tal fine l'ENAC, in data 14 aprile 2011, ha istituito un Tavolo Tecnico, cui partecipano rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Difesa nonché, dell'Ente Nazionale Assistenza al Volo (ENAV S.p.A.), delle Organizzazioni Sindacali e dell'Associazione Nazionale Assistenti e Controllori della Navigazione Aerea (ANACNA), con il compito di acquisire ogni elemento utile allo sviluppo di una nuova normativa, volta a fare chiarezza sulle competenze dei Controllori del Traffico Aereo.
Infine, a conferma del reale impegno e dell'attenzione del Governo per la risoluzione di tale problematica, è stato anche istituito, presso l'Ufficio Legislativo del Ministero che rappresento, un gruppo di lavoro per lo studio delle norme necessarie ad integrare e raccordare la normativa nazionale in materia di responsabilità degli addetti al controllo del traffico aereo e dei piloti con quella comunitaria ed internazionale.

Pag. 416

ALLEGATO 5

5-04819 Lovelli: Realizzazione del terzo valico ferroviario dei Giovi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Ritengo opportuno sintetizzare le tappe fondamentali che hanno contraddistinto l'iter amministrativo-procedurale dell'opera in esame.
Il contenzioso in atto tra il Consorzio COCIV e RFI fu attivato dal Consorzio con domanda di Arbitrato notificata a TAV in data 29 gennaio 2007. Con l'avvenuta scissione per incorporazione di TAV in RFI, l'arbitrato ricade nell'esclusiva competenza di RFI.
Il Consorzio ha avanzato al Collegio Arbitrale le proprie richieste relativamente alle spese sostenute, al risarcimento dei danni subiti e al mancato utile causato dai presunti inadempimenti di TAV.
TAV, di contro, ha richiesto al Collegio Arbitrale di dichiarare la propria incompetenza e l'improponibilità/inammissibilità delle domande presentate dal Consorzio.
Gli Arbitri hanno disposto lo svolgimento di una Consulenza Tecnica d'Ufficio per la risoluzione della controversia che, è stata depositata in data 31/05/2011 e che, attualmente, è all'esame dei legali di RFI.
L'emissione del lodo definitivo è previsto per il 23 novembre 2012.
Si ricorda, infine, che il Consorzio - come stabilito dall'articolo 2, comma 232, della legge 191/2009, a seguito della quale il CIPE nella seduta del 18 novembre 2010 ha approvato la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi per lotti costruttivi - ha sottoscritto l'Atto di Impegno con il quale il Consorzio, anche in nome e per conto delle Consorziate, si è irrevocabilmente impegnato, subordinatamente alla sottoscrizione dell'Atto Integrativo, a rinunciare a tutte le pretese risarcitorie, a qualsivoglia titolo o ragione, derivanti da fatti, atti o eventi verificatisi fino alla data dell'Atto Integrativo.
Inoltre il Consorzio si è impegnato a rinunciare a qualunque pretesa, anche futura, connessa all'eventuale mancato o ritardato finanziamento della tratta o dei Lotti Costruttivi successivi al Primo Lotto Costruttivo, senza che il Consorzio e le Consorziate possano pretendere alcunché anche, ove occorra, in deroga a qualsiasi diversa disposizione contenuta nella Convenzione.
Precisato quanto sopra comunico che a seguito dell'intervenuta registrazione in data 1 giugno 2011, da parte della Corte dei Conti, dell'ultima delibera CIPE interessante il Terzo Valico dei Giovi sono stati perfezionati e resi efficaci tutti gli atti di competenza pubblica.
Il General Contractor ha trasmesso l'offerta economica ad RFI come previsto dalla convenzione in essere e, analogamente, RFI ha inviato al General Contractor lo schema di atto integrativo. Pertanto, tutti gli atti previsti da norme o da regolamenti, sono stati compiuti dalle parti.
In conseguenza di ciò entro un tempo assolutamente breve si dovranno concretizzare le seguenti ipotesi fra loro alternative:
a) le parti procedono alla sottoscrizione dell'atto integrativo e, quindi, al concreto avvio del cantiere avendo, le stesse, accettato le reciproche obbligazioni;
b) le parti non trovano l'accordo e, in conformità alla convenzione, si scioglie il rapporto in essere e, di conseguenza, RFI procederà alla pubblicazione del bando

Pag. 417

per individuare un General Contractor per la realizzazione dell'opera.
Ove non si verificassero o tardassero i suddetti adempimenti, il Commissario Straordinario appositamente nominato per tale intervento, notizierà la struttura tecnica di missione per le relative comunicazioni alla competente Procura regionale della Corte dei Conti, per i profili di danno erariale conseguenti alla mancata realizzazione dell'opera, pur disponendo del relativo finanziamento.
In merito al potenziamento del volume dei trasporti delle merci da e per il Porto di Genova comunico che l'Autorità portuale di Genova sta realizzando, con risorse dirette, un'articolata serie di interventi sull'infrastruttura ferroviaria, sia nel bacino di Sampierdarena sia a Voltri, in modo da realizzare un qualificato miglioramento dei servizi ferroviari merci di origine/destinazione portuale, necessari per assicurare lo sviluppo dei traffici.
Tali interventi si attestano su complessivi 62,2 milioni di euro di investimento, ripartiti tra opere in corso, ed opere da inserire nelle prossime programmazioni finanziarie. A tale proposito deposito, per opportuna visione, una documentazione illustrativa dei citati interventi.
L'insieme di tali interventi, oltre ad essere una necessità operativa portuale, sono la conferma della volontà di attuare, quanto possibile, al fine di creare le migliori condizioni al servizio del trasferimento dei carichi via ferrovia.
In tal senso e, con tali obiettivi, è stato avviato un nuovo confronto con Ferrovie dello Stato che si potrà, a breve, tradurre in un accordo tecnico-operativo.
Al riguardo, e con riferimento al traffico di container, le opere portuali in corso di realizzazione, appronteranno una capacità produttiva pari a circa 3,5 milioni di TEUs - Misura standard di volume dei container - entro il 2015.
Inoltre, l'Autorità Portuale di Genova, unitamente a quella di Savona, ha avviato e orientato investimenti programmati verso iniziative, anche di tipo societario, per la realizzazione di soluzioni retro-portuali alimentate da servizi di navettamento dedicati.

ALLEGATODOCUMENTAZIONE DEPOSITATA

Interventi di competenza Autorità Portuale di Genova.

Opere finanziate ed in corso:
tre fasci da tre binari (oltre 400 metri) nel parco Rugna-Bettolo, con elettrificazione sino alla radice e con impianto di traslazione dei locomotori, importo 9 milioni;
un nuovo fascio da tre binari retrostante le calate Massaua - Inglese, importo 1,6 milioni;
un nuovo raccordo su ponte Libia con tracciato a doppio binario (circa 450 metri), per un importo di 1,6 milioni;
realizzazione del parco ferroviario al servizio del terminal Ronco-Canepa, sei binari di circa 360 metri per un importo di 2 milioni;
nuova bretella di ponente per ingresso ed uscita treni da/verso il bacino di Sampierdarena, opera progettata da Sviluppo Genova SpA nell'ambito del progetto della nuova strada urbana di scorrimento (lungomare Canepa);
ristrutturazione parco Fuori Muro con allungamento binari verso ovest, elettrificazione, automazione segnalamenti, controlli di sicurezza, per un importo di 11 milioni;
completamento della nuova dorsale ferroviaria parallela a viale Africa con

Pag. 418

raccordi e riduzione interferenze con la viabilità stradale, importo di 3,5 milioni.

Opere da inserire nelle prossime programmazioni finanziarie:
nuovo sistema di passaggi a livello con segnalamenti in ambito Etiopia e Derna, per un importo di 1 milione;
nuova elettrificazione delle tratte Campasso - Bettolo e Ronco - sommergibile con connessa automazione scambi, per un importo di 2 milioni;
elettrificazione e rifacimento impianto ferroviario nella galleria molo nuovo (verso parco Campasso), importo di circa 1 milione;
nuovo raccordo ferroviario elettrificato a tre binari (circa 550 metri) con interconnessione con il parco interno al terminal di Voltri, importo di circa 4,5 milioni.

Il complesso degli interventi si completa con un progetto di più lungo periodo che prevede la realizzazione di una nuova galleria di collegamento tra la radice est del parco Fuori Muro ed il parco esterno del Campasso, in modo da poter realizzare un vero e proprio anello ferroviario attorno al porto che possa, senza interferenze, consentire la circolazione dei treni da/verso ogni direzione ovvero verso ogni parco esterno, importo stimato circa 25 milioni.