CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 giugno 2011
490.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-04008 Grimoldi: Sul caso del dirigente scolastico dell'Istituto Marconi di Gorgonzola (Mi).

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto rappresentato dall'Onorevole interrogante circa l'assemblea studentesca tenutasi all'interno dell'Istituto Superiore «Marconi» di Gorgonzola sulla «Riforma Gelmini», è stato interessata la Direzione scolastica regionale per la Lombardia, cui spetta la vigilanza sulle istituzioni scolastiche di quella regione nonché la valutazione sui dirigenti scolastici che vi prestano servizio.
La competente Direzione scolastica regionale ha in proposito acquisito una circostanziata relazione dal Dirigente dell'Istituto «Marconi» che illustra dettagliatamente lo svolgimento dei fatti.
Il dirigente scolastico in parola ha riferito che, in data 9 dicembre 2010, è stato concesso agli studenti in agitazione (riconducibili ai rappresentanti degli stessi in consiglio d'istituto e a un interno «collettivo studentesco») di recarsi in aula magna e discutere, su loro esplicita richiesta, in merito a tematiche d'attualità riconducibili alla Riforma Gelmini, dopo che era stato preannunciato un tentativo di occupazione da parte di studenti che, di fatto, non si è poi verificato.
Il numero degli alunni presenti a scuola e, per la maggior parte, in agitazione, è risultato essere di n. 525 unità su un totale di n. 856. Si è quindi creata una situazione di autogestione, peraltro presidiata da docenti che hanno svolto attività di vigilanza.
A quanto riferito dal dirigente, il dibattito in aula magna è risultato essere stato condotto in modo sereno e partecipato, con varietà d'interventi e di contributi. Gli interventi - a detta di studenti e docenti presenti - sono stati assolutamente liberi e ognuno ha potuto esprimere le proprie opinioni.
Nessuno studente del centro sociale «Il cantiere» è stato autorizzato a presenziare.
Come confermato al capo d'istituto dalla docente vicaria, alcuni alunni hanno comunque svolto regolare attività didattica con i rispettivi docenti.
Venerdì 10 dicembre erano presenti a scuola n. 300 alunni su n. 856. Il motivo presumibile dell'assenza, secondo quanto comunicato dal dirigente scolastico, era la partecipazione ad un preannunciato corteo studentesco di protesta contro la Riforma Gelmini. Le attività didattiche per i 300 alunni presenti a scuola si sono svolte regolarmente.
Sabato 11 dicembre erano presenti a scuola n. 624 studenti, con parziale blocco delle ordinarie attività didattiche, in quanto è proseguita l'autogestione, con gruppi di studio sulle seguenti tematiche: mafie, droghe, informazioni sulla Riforma Gelmini, musica, attività di cineforum, tematiche sul disagio adolescenziale. Alcuni studenti - sia pure in quota minoritaria - hanno svolto attività didattica regolare con i rispettivi docenti.
La dirigenza dell'istituto ha comunque chiesto che fosse garantita, per ogni gruppo, la presenza di alcuni docenti con funzioni di vigilanza e di coordinamento.
Il numero degli studenti presenti in Istituto il giorno 11 dicembre 2010 va ulteriormente suddiviso tra coloro che hanno partecipato ai predetti gruppi di studio e coloro che hanno svolto comunque regolare attività didattica. Inoltre, non necessariamente ogni alunno ha optato per l'una o per l'altra modalità in modo definitivo per tutta la mattinata, poiché è stato verificato dal dirigente che parecchi

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studenti hanno alternato attività didattica con partecipazione ai gruppi di studio, attesi gli orari differenziati d'inizio dei lavori dei predetti gruppi.
È stato chiesto dai rappresentanti degli studenti il proseguimento dell'autogestione per altri 2 giorni, ma la risposta della dirigenza è stata negativa, stante l'esigenza - caldeggiata da più parti - che l'agitazione si concludesse nel più breve tempo possibile, entro comunque la giornata di sabato. La risposta dei promotori è stata positiva, con l'impegno, mantenuto, di concludere l'autogestione.
Il dirigente scolastico ha assicurato di aver costantemente vigilato, unitamente ai collaboratori ed ai docenti (con i quali si era realizzata una costruttiva identità di vedute sul come affrontare la situazione), affinché, in considerazione della peculiarità della situazione e per scongiurare inasprimenti di posizioni e peggioramenti nella sostenibilità del quadro d'insieme, fosse garantito il servizio a due differenziati livelli:
a) gruppi di studio;
b) attività didattica ordinaria, ove possibile.
Lunedì 13 dicembre le attività didattiche sono riprese regolarmente. Il giorno successivo, tuttavia, diversi studenti non si sono recati a scuola, dichiarando la partecipazione ad una manifestazione studentesca a Milano.
Il dirigente scolastico ha inoltre precisato che nei giorni antecedenti la riunione d'insediamento del nuovo Consiglio d'Istituto, il 29 novembre 2010, essendo pervenuta richiesta di autogestione/cogestione da parte dei rappresentanti degli studenti eletti in seno al medesimo, la presidenza provvedeva a convocare questi ultimi, evidenziando loro che era preliminarmente necessario, per valutare eventuali proposte in sede di consiglio d'istituto, indicare tempi, modi, contenuti di eventuali gruppi di studio, attingendo dal monte-ore di assemblee d'istituto e avendo cura di garantire il più ampio e pluralistico dibattito, con la precisazione - in caso di richiesta di relatori esterni - che fosse esplicitato il contenuto degli interventi e venisse garantita la pluralità delle opinioni e degli orientamenti. Ciò al fine di porre il consiglio d'istituto nelle condizioni di valutare la fattibilità e l'opportunità formativa delle proposte.
Il dirigente riferisce che né in sede di consiglio d'istituto, né in altra sede, alcuna proposta è mai stata formalizzata o, comunque, avanzata dagli studenti: soltanto con l'intensificazione del fenomeno delle autogestioni e delle occupazioni a livello nazionale è scaturita, con modalità indubbiamente improvvisate ma non per questo prive di una certa serietà e correttezza, l'autogestione all'ITIS Marconi. Tale iniziativa si è comunque svolta, assicura il capo d'istituto, con moderato impatto sulla complessiva attività didattica e, soprattutto, garantendo condizioni di agibilità e di dibattito, senza contrapposizioni, intolleranze o intimidazioni, anche in ragione dell'azione di prevenzione e organizzazione poste in essere dalla scuola nel suo insieme, con buona collaborazione da parte di tutte le componenti.
Il clima percepito, a giudizio del dirigente, è stato sereno e sicuramente aperto al dialogo e chiunque ha avuto la possibilità di parlare e dissentire. Pertanto eventuali dichiarazioni dalle quali parrebbe desumersi che «la situazione fosse imbarazzante e che fosse praticamente impossibile esprimere opinioni diverse da quelle illustrate» non troverebbero, a suo parere, riscontro nella realtà.
La Presidente del consiglio d'istituto, avendo personalmente constatato la situazione di tranquillità di autogestione, ha espresso al dirigente scolastico, secondo quanto sostenuto dallo stesso, soddisfazione per la serenità e serietà del clima all'interno dell'istituto.
Il dirigente medesimo ha assicurato di essersi prodigato al meglio, con tutto il personale della scuola, con pazienza e disponibilità al dialogo, garantendo un ordinato svolgimento delle attività di gruppi di studio richieste sulle tematiche di più viva attualità e di prevalente interesse, secondo una modalità il più possibile orientata a garantire, parimenti, le attività didattiche ordinarie, là dove effettivamente svolte.

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ALLEGATO 2

5-04664 Ghizzoni: Tagli agli organici della scuola e piano straordinario di immissioni in ruolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante chiede che vengano sospese le procedure previste dalla circolare ministeriale n. 21 del 14 marzo 2011 e dalle note n. 271/11 e 272/11 in materia di definizione degli organici per l'anno scolastico 2011/2012, al fine di evitare la terza tranche di tagli disposti in applicazione dell'articolo 64 del decreto-legge 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008; chiede inoltre l'adozione di un piano straordinario di immissioni in ruolo.
In primo luogo, si conferma quanto è stato dal Governo riferito in Parlamento in varie occasioni, anche in questa stessa sede, in risposta ad atti di sindacato ispettivo, e si ricorda che il Governo Prodi era consapevole del sovradimensionamento degli organici come risulta dal «Quaderno bianco sulla scuola» pubblicato dalla precedente gestione.
Infatti, già la legge finanziaria per il 2007 prevedeva interventi di razionalizzazione finalizzati, in particolare, all'incremento del rapporto alunni/classe e prevedeva, altresì, la revisione dei criteri e parametri di riferimento ai fini della riduzione organica del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA). Tali obiettivi sono stati conseguiti solo in parte; ciò ha comportato l'applicazione della «clausola di salvaguardia», prevista dalla stessa legge, che ha determinato, da un lato, una rimodulazione negli anni successivi dei tagli previsti e non operati e, dall'altro, una diminuzione lineare degli stanziamenti del Ministero dell'istruzione.
Si ricorda che le misure e gli interventi previsti dall'articolo 64 sopra citato sono preordinati al conseguimento «di una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente». A tal fine, lo stesso articolo ha disposto, fra l'altro, l'adozione per un triennio, a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010, di interventi e misure per incrementare gradualmente di un punto il rapporto alunni/docenti, in coerenza con gli standard europei e tenendo anche conto delle necessità relative agli alunni disabili, nonché a ridurre del 17 per cento la consistenza del personale ATA rispetto all'anno 2007/2008.
L'azione del Governo tende, dunque, al conseguimento degli obiettivi indicati dall'articolo 64 e dal relativo piano programmatico.
In particolare, per quanto riguarda gli organici, è noto che con l'anno scolastico 2011/2012 verranno completate le riduzioni previste per il triennio di riferimento. Le dotazioni organiche vengono definite nel loro complesso a livello nazionale; spetta, poi, al direttore di ciascun ufficio scolastico regionale di provvedere alla ripartizione della dotazione assegnata a ciascuna regione e alla riduzione delle consistenze tenendo conto delle situazioni locali. Il Ministero attua un continuo monitoraggio che consente di verificare le singole situazioni e di proporre possibili soluzioni migliorative.
Lo schema di decreto interministeriale relativo alla determinazione dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2011/2012 e la circolare ministeriale n. 21 del 14 marzo 2011 danno attuazione a quanto stabilito dalla legge e vanno nella direzione degli obiettivi indicati dal legislatore.

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Va peraltro evidenziato che detti provvedimenti sono atti propedeutici rispetto alle successive procedure (trasferimenti personale di ruolo, utilizzazioni, nomine in ruolo, nomine a tempo determinato) volte ad assicurare il corretto e ordinato avvio dell'anno scolastico 2011/2012. Il congelamento richiesto dall'Onorevole interrogante avrebbe l'effetto di bloccare in corsa le complesse operazioni di avvio del prossimo anno scolastico, provocando così danni gravi nei confronti non solo del personale scolastico ma, soprattutto, per gli alunni della scuola pubblica e per le loro famiglie. Ciò rilevato, si fa presente che il Ministero ha proposto appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR 3251/2011, citata nell'interrogazione.
Per quello che riguarda, infine, la proposta di adottare un piano straordinario di immissioni in ruolo, si fa presente che il recente decreto-legge n. 70 del 13 maggio 2011, in corso di conversione, contiene una norma che va nella direzione auspicata. Il comma 17 dell'articolo 9 di detto decreto stabilisce, infatti, che «è definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA per gli anni 2011-2013, sulla base dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale e degli effetti del processo di riforma previsto dall'articolo 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133 ...».
Con tale piano di assunzioni, del quale è prevista annualmente la verifica da parte del Ministero, d'intesa con i Ministeri dell'economia e della pubblica amministrazione, si intende perseguire il fine di «garantire continuità nella erogazione del servizio scolastico ed educativo e conferire il maggiore possibile grado di certezza nella pianificazione degli organici della scuola, nel rispetto degli obiettivi di programmati di finanza pubblica...».
Questo provvedimento mira a sfoltire le graduatorie ad esaurimento e a porre progressivamente fine al precariato in atto ed è in linea con il quadro riformatore delineato dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008.

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ALLEGATO 3

5-04367 Zucchi: Chiarimenti sull'intervento delle Forze dell'ordine presso il liceo «Foscolo» di Pavia.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante chiede una valutazione sull'episodio verificatosi nel mese di dicembre 2010 presso il Liceo classico «Ugo Foscolo» di Pavia, ove, nel corso di un'occupazione messa in atto dagli studenti per protestare contro la «riforma Gelmini», i Carabinieri e la DIGOS, richiamati da Dirigente scolastico, hanno effettuato un intervento per sgomberare i locali ed hanno in seguito spedito 34 informazioni di garanzia ad altrettanti alunni preventivamente identificati.
Si informa, al riguardo, che l'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia ha proceduto agli opportuni accertamenti. Il Dirigente scolastico, invitato a riferire su quanto avvenuto, ha prodotto una dettagliata relazione sulla dinamica dei fatti.
Dall'indagine è risultato che l'Istituto era oggetto da qualche mese da interventi di ristrutturazione e che, al tempo dei fatti citati nell'interrogazione, alcuni operai stavano procedendo al rifacimento di tutti i tetti dell'edificio scolastico.
Proprio per la presenza di un cantiere edile nell'edificio, gli studenti erano stati a suo tempo esortati a trovare forme diverse da quella dell'occupazione dei locali della scuola per esprimere il loro dissenso; forme che, oltre a tutelare il diritto allo studio, non pregiudicassero la sicurezza di alcuno, vista la situazione di oggettivo pericolo per i giovani, quasi tutti minorenni, che sarebbero rimasti all'interno dello stabile senza la sufficiente sorveglianza.
Nonostante le dette sollecitazioni, gli studenti rispondevano negativamente sia a tutte le proposte della dirigenza che ai successivi inviti a sgomberare da parte di agenti della DIGOS, chiamati dal capo d'istituto, che li esortavano a valutare i rischi di ordine legale connessi ad un'occupazione. Ribadivano ancora la volontà di occupare, mettendo successivamente in atto i loro propositi. L'iniziativa degli studenti, oltre ad interrompere un pubblico servizio, impediva la prosecuzione dei lavori di rifacimento, in quanto agli operai stessi veniva precluso l'ingresso.
Valutati i fatti nel loro concreto svolgimento, il Direttore scolastico regionale ha ritenuto che il dirigente scolastico, nell'ambito della facoltà decisionale a lui riconosciuta dall'autonomia scolastica, si sia attenuto ai suoi doveri di responsabilità gestionale dell'Istituto a lui affidato e di vigilanza e sorveglianza sugli alunni, soprattutto in considerazione delle circostanze contingenti e con particolare riferimento al cantiere edile allestito nell'edificio, che poteva costituire un concreto pericolo per l'incolumità di giovani privi del necessario controllo da parte dei docenti e del personale della scuola.
Tanto rappresentato, la Direzione scolastica regionale in data 6 giugno ha comunicato, da informazioni assunte per le vie brevi dal dirigente dell'ambito territoriale di Pavia, che il Tribunale dei minori di Milano proprio nei giorni scorsi ha chiesto per i 28 indagati l'archiviazione «perché il fatto non sussiste». Gli studenti non sono stati oggetto di sanzione disciplinare; ciò a conferma che la richiesta di intervento della forza pubblica da parte del Dirigente scolastico era finalizzata esclusivamente alla tutela dell'incolumità dei ragazzi.
È stato altresì segnalato che una delegazione dei genitori degli studenti coinvolti nella vicenda è stata ricevuta presso l'ufficio scolastico territoriale di Pavia.

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ALLEGATO 4

5-04522 Zazzera: Mancata rappresentanza dell'Italia nel polo tecnologico della Silicon Valley.

TESTO DELLA RISPOSTA

Premesso che, ai sensi dell'articolo 16 della legge 22 dicembre 1990, n. 401 in materia di nomine degli esperti presso gli Istituti italiani di Cultura, il Ministero degli Esteri ha la competenza istituzionale, si precisa che l'unico coinvolgimento del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nella questione, consiste nella partecipazione al conferimento dell'incarico, qualora l'addetto scientifico appartenga ai propri ruoli od a quelli di amministrazioni vigilate; infatti, il Direttore generale per l'Internazionalizzazione della ricerca controfirma il decreto interministeriale di nomina dell'addetto scientifico, a conclusione dell'iter burocratico previsto dalla normativa vigente in materia.
Pertanto, si risponde sulla base degli elementi riferiti dal Ministero degli Esteri.
«La figura venuta a scadenza a San Francisco non è quella di addetto scientifico (articolo 168 del decreto del Presidente della Repubblica 18/1967), ma di un esperto ai sensi dell'articolo 16 della legge 22 dicembre 1990, n. 401 relativa agli Istituti italiani di Cultura.
Il ruolo degli addetti scientifici è soprattutto quello di promuovere la scienza e la tecnologia italiana nel Paese in cui sono accreditati e tali figure, negli Stati Uniti, continuano ad essere tre (due sono attualmente presenti in sede, mentre il terzo si appresta a prendere servizio), basati presso l'Ambasciata a Washington che continueranno pertanto ad operare in stretto raccordo con tutti i Consolati ed Istituti italiani di Cultura presenti sul territorio statunitense.
Nonostante il contenuto contingente degli addetti scientifici di cui il Ministero degli Affari Esteri si può avvalere, gli Stati Uniti sono l'unico Paese in cui ne è accreditato più di uno, a riprova della centralità che il Ministero attribuisce a tale Paese anche in termini di rilevanza per la cooperazione scientifica e tecnologica.
Ad ulteriore conferma della particolare attenzione riservata agli Stati Uniti, nell'ambito dell'esistente rete di cinque Istituti Italiani di Cultura negli Stati Uniti, opereranno anche due esperti ex articolo 16 L. 401/90 sul totale di dieci unità previste dalla legge per l'intera rete. Tra i loro compiti rientra quello di promuovere la collaborazione con la realtà accademica e scientifica statunitense.
È, comunque, intenzione dell'Amministrazione degli Affari Esteri, compatibilmente con le risorse disponibili, continuare a garantire una presenza istituzionale qualificata in quelle aree, come la Silicon Valley, che si presentano particolarmente significative sul piano scientifico e tecnologico».

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ALLEGATO 5

5-04827 Mazzuca: Sull'utilizzazione della graduatoria regionale del concorso pubblico per esami a 30 posti di archeologo indetto dal MiBAC nel 2008.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione degli Onorevoli Mazzuca e Cazzola, relativa alla assunzione, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, di personale da destinare all'espletamento di funzioni di tutela del patrimonio culturale, mediante l'utilizzazione delle graduatorie di merito dei concorsi pubblici già effettuati dallo stesso Ministero.
Come correttamente riferito dagli Onorevoli interroganti, il decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, nel periodo di presentazione dell'atto di sindacato ispettivo in argomento, era ancora all'esame delle Camere per la sua conversione in legge.
Ora che il procedimento parlamentare di conversione si è concluso (la legge di conversione 26 maggio 2011, n. 75 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 122 del 27 maggio 2011), il Ministero sta avviando le procedure per l'assunzione di personale dipendente appartenente a diverse qualifiche e profili professionali, mediante il ricorso alle graduatorie in corso di validità, ivi incluse quelle regionali per ciò che concerne il personale appartenente alla II e III Area funzionale.
In particolare, tali procedure interesseranno anche la graduatoria del concorso pubblico per esami su base regionale a 30 posti di archeologo - terza area - fascia retributiva F1.