CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 marzo 2011
453.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-03625 Motta: Misure per affrontare le criticità del sistema scolastico in provincia di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'atto parlamentare in discussone, si fa presente che sono state acquisite le necessarie informazioni presso il competente Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna il quale, sentito l'Ambito territoriale per la provincia di Parma, ha comunicato i dati informativi che si espongono.
Nella fase di adeguamento dell'organico alla situazione di fatto, a seguito delle esigenze segnalate dall'Ufficio territoriale di Parma, sono stati assegnati alla provincia stessa posti aggiuntivi rispetto alla dotazione organica già autorizzata nella fase di definizione dell'organico di diritto, e precisamente 14 posti in data 17 agosto 2010 ed ulteriori 10 posti in data 2 settembre 2010.
Si è così potuto rispondere alle necessità che erano emerse a livello provinciale e che di seguito si riportano:
attivazione di una prima classe di Liceo musicale - nuova istituzione in ambito regionale presso il Liceo scientifico «Bertolucci»;
attivazione di una prima classe presso il Liceo «D'Annunzio» di Fidenza;
attivazione di una quinta classe - corso serale - presso l'Istituto professionale per i servizi alberghieri «Magnaghi»;
sdoppiamento della prima classe della Scuola primaria «De Amicis» di Fidenza;
sdoppiamento di una prima classe della Scuola media di Fontevivo;
attivazione di una prima classe presso la Scuola media di Solignano;
prosecuzione del progetto di educazione motoria nella Scuola primaria «Giocampus Scuola»;
attivazione di una prima classe presso il Liceo classico «Maria Luigia» - corso di Liceo europeo;
attivazione di una prima classe - corso serale - presso l'Istituto professionale per i servizi alberghieri «Magnaghi» di Salsomaggiore;
sdoppiamento dei laboratori per le classi seconda e terza serali dell'istituto professionale per i servizi alberghieri «Magnaghi» di Salsomaggiore;
sdoppiamento dei laboratori della seconda classe del corso moda presso l'IPSIA di Parma;
sdoppiamento delle ore bilingui presso l'istituto tecnico commerciale «Melloni», il Liceo scientifico «Ulivi» ed il Liceo «D'Annunzio» di Fidenza;
istituzione di una sezione ad orario completo presso la Scuola dell'infanzia «Montessori» di Collecchio;
istituzione di una sezione ad orario completo presso la Scuola dell'infanzia «Lodesana» di Fidenza.

Quanto al «rapporto alunni/classe», l'Ufficio territoriale per la provincia di Parma ha ricevuto una sola notifica da parte di un dirigente scolastico in merito al mancato rispetto dei parametri di sicurezza previsti dalla normativa vigente, ed ha fornito risposta adeguata, indicando

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le modalità e le procedure da seguire al fine di rispettare la normativa stessa.
Per quanto riguarda il «ricorso all'istituto della reggenza», si fa presente che nella provincia le autonomie scolastiche ammontano a 55, di cui 38 assegnate a dirigenti scolastici titolari e 17 a reggenza.
Relativamente al «tempo pieno nella scuola primaria», sono state richieste 25 nuove prime classi che non è stato possibile attivare; tuttavia, i dirigenti scolastici, nell'esercizio della loro autonomia, attraverso forme di flessibilità e organizzazione interna, hanno attivato 16 classi con funzionamento a tempo pieno, di cui 9 nel Comune di Parma.
Per quanto attiene al «tempo prolungato ed ai corsi ad indirizzo musicale nella scuola secondaria di primo grado», l'Ufficio territoriale, nell'assegnazione delle risorse, ha dato priorità alla formazione delle classi nel rispetto delle norme previste dal regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009. È stata confermata, pertanto, la mancata attivazione delle prime classi a tempo prolungato; si evidenzia, tuttavia, che in questo settore formativo la richiesta del tempo prolungato tende a non essere particolarmente sostenuta dalle famiglie, che si orientano principalmente nella scelta del tempo scuola a 30 ore settimanali.
Ugualmente, non sono state attivate le prime classi ad indirizzo musicale delle Scuole medie «D'Acquisto» e «Verdi» di Parma, in quanto si è ritenuto di dare priorità alle attività strettamente curricolari. Nella provincia di Parma sono, comunque, attualmente presenti 6 corsi ad indirizzo musicale.
In relazione alla «scuola secondaria di II grado», è stato comunicato che:
in ordine alla classe prima del corso «amministrazione finanza e marketing» presso l'istituto Penitenziario, la mancata attivazione è dovuta all'insufficiente numero degli iscritti, che risultavano essere soltanto 12;
riguardo alla classe terza del corso serale «sirio-programmatore» presso l'istituto tecnico commerciale «Bodoni» di Parma, alla data del 6 luglio 2010 il numero degli alunni iscritti era notevolmente inferiore al numero minimo necessario per la sua attivazione. Soltanto ad anno scolastico già avviato è pervenuta formale richiesta di attivazione della classe serale, con 27 alunni iscritti;
relativamente alla classe prima del biennio elettrico presso l'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato di Busseto, il numero degli alunni iscritti - pari a 19 - non ha consentito, a norma delle disposizioni vigenti, l'istituzione delle classe, trattandosi di sezione staccata dell'IPSIA di Parma.

Passando alla «dotazione organica di sostegno», la Direzione scolastica regionale, in data 8 ottobre 2010, ha integrato la dotazione organica complessiva della provincia di Parma con ulteriori 34 posti in deroga, a seguito della segnalazione di particolari esigenze da parte dell'Ufficio territoriale. Con questa ulteriore assegnazione di risorse, il rapporto alunni/posti è migliorato rispetto al biennio precedente dell'1,96 per cento.
Riguardo all'assegnazione dei «fondi finanziari per spese di funzionamento», si precisa preliminarmente che vengono assicurate alle scuole le risorse necessarie per lo svolgimento delle attività d'istruzione, di formazione e di orientamento. Inoltre, la competente Direzione generale del Ministero effettua monitoraggi diretti sulla gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche autonome attraverso il sistema informativo (flussi di cassa), al fine di verificare la giacenza finanziaria e gli impegni di spesa delle scuole medesime. Ad eventuali esigenze conseguenti a maggiori impegni di spesa si fa fronte con integrazioni di fondi, come è avvenuto con l'assegnazione della rata XXI del 2010; in particolare, per le scuole della provincia di Parma, tali ulteriori assegnazioni sono state pari a complessivi euro 1.088.637,03. Si precisa che dette integrazioni vengono disposte per le

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scuole il cui fondo di cassa più i crediti vantati verso terzi sia inferiore al totale dei passivi (cioè degli impegni di spesa assunti e non ancora pagati). In questo caso, la scuola ha la necessità di ricevere ulteriori somme, iscritte nel proprio bilancio come residui attivi, poiché il fondo di cassa disponibile, oltre ai crediti vantati verso terzi, non è sufficiente a coprire gli impegni assunti.
Inoltre, in base ai dati di una rilevazione effettuata su 51 scuole, è risultato che alla data del 31 dicembre 2010 le istituzioni scolastiche della provincia di Parma disponevano di un fondo cassa pari ad euro 8.936.027,76, a fronte di passività pari ad euro 5.823.427,81 e di un avanzo di esercizio di euro 8.683.778,58. Quindi, il fondo di cassa, di per sé, senza considerare i residui attivi verso terzi, è ampiamente sufficiente a coprire gli impegni assunti dalle scuole. Si fa anche presente che le somme erogate dal Ministero alle scuole della provincia di Parma per l'anno 2007 ammontavano ad euro 15.284.276,06, per l'anno 2008 erano pari ad euro 13.060.992,92, per il 2009 ammontavano ad euro 16.408.082,65, ed il totale erogato per l'anno 2010 è stato pari ad euro 21.834.411,46.
Quanto al «rapporto con gli enti locali», l'Ufficio territoriale di Parma ha comunicato di non essere stato coinvolto negli incontri organizzati tra Amministrazione comunale di Parma, Dirigenti scolastici e Presidenti dei consigli di Istituto, né nella raccolta dei dati informativi riguardanti l'organico e le risorse finanziarie, pur essendo l'ufficio competente, a livello provinciale, della definizione degli organici e dell'assegnazione delle risorse, ed in possesso, dunque, dei dati corretti.
In conclusione, l'impegno dell'Amministrazione scolastica, a livello sia regionale sia provinciale, ha consentito di concludere entro il 31 agosto 2010 le operazioni preliminari all'avvio dell'anno scolastico 2010/2011, senza registrare particolari situazioni di criticità, nonché di fornire nella provincia più volte citata un'offerta qualificata e innovativa, come ad esempio il Liceo per l'Europa, il Liceo musicale, vari progetti di qualificazione, e quant'altro di meglio offre la scuola di Parma.

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ALLEGATO 2

5-04195 Gianni: Definizione del IV Polo universitario in Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Uno dei punti cardine della riforma universitaria è quello di dare nuovamente dignità e valore all'Università italiana, che aveva registrato una degenerazione proprio nella proliferazione di sedi decentrate, con corsi di laurea senza alcuna prospettiva occupazionale e anche slegate dalle vocazioni territoriali.
Questo fenomeno ha riguardato anche la regione Sicilia dove, al fine di contemperare le esigenze e le aspirazioni del territorio con la distribuzione della domanda e dell'offerta di formazione universitaria, è stato avviato un importante tavolo interistituzionale tra Ministero, Regione, CRUS ed il Comitato per la promozione del quarto polo, i cui esiti sono stati un pre-accordo per il potenziamento del sistema universitario siciliano.
Tale pre-accordo prevedeva che la Regione Sicilia e gli Enti locali, attuali finanziatori delle sedi distaccate di Ragusa e Siracusa, garantissero per almeno nove anni gli stessi livelli di finanziamento in corso, al fine della costituzione di un IV Polo universitario a rete con sedi distribuite e federate nelle provincie di Enna, Ragusa e Siracusa e che, in ogni sede territoriale provinciale si istituissero due facoltà, individuate nell'ambito di una revisione dell'intera offerta formativa universitaria regionale.
In questo modo, sarebbe stata avviata una trasformazione della Libera Università della Sicilia Orientale Kore con sede ad Enna, con la conseguente confluenza della stessa nel costituendo IV Polo.
Firmato dal Ministero, dalla Regione, dal Comitato promotore del IV Polo e da tutti e quattro i Rettori delle Università pubbliche e non statali siciliane, nonostante non fossero ancora definite le modalità della confluenza della Kore nel costituendo IV Polo, l'accordo è stato rigettato dagli organi di governo della stessa Kore, che hanno provveduto ad informare gli altri firmatari.
Il processo di nascita del IV Polo si è quindi interrotto, considerato che il presupposto sempre dichiarato dal Ministero era la partecipazione della Kore alla riorganizzazione ed al potenziamento dell'intero sistema universitario siciliano.
A tal proposito, proprio al fine di dare una migliore attuazione ai principi espressi nella riforma dell'università, si fa presente che il decreto ministeriale del 23 dicembre 2010, n. 50 «Linee generali di indirizzo della programmazione delle università per il triennio 2010-2012», inviato alla Corte dei Conti per la registrazione, prevede, tra l'altro, all'articolo 5, comma 2, che «con successivi decreti ministeriali, da inviare alla Corte dei Conti, possono essere definiti, sentiti CRUI, CUN, CNSU, criteri e modalità per la trasformazione in università statali di università non statali».
Infine, si sottolinea che il comma 1 del medesimo articolo 5 stabilisce che nel corso degli anni 2010-2012 si può dare luogo alla istituzione di nuove università statali, solo ad esito dei processi di razionalizzazione e riorganizzazione di cui all'articolo 4 dello stesso decreto ministeriale 23 dicembre 2010 n. 50.

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ALLEGATO 3

5-04222 De Pasquale: Sull'erogazione alle scuole paritarie delle risorse previste nella legge finanziaria per il 2011.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante esprime preoccupazione circa l'acquisizione delle risorse aggiuntive di 245 milioni di euro da destinare alle scuole non statali previste dalla legge di stabilità per l'anno 2011 - Legge 13 dicembre 2010, n. 220, articolo 1, comma 40.
Il citato comma 40 prevede che: «La dotazione del fondo di cui all'articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito con modificazioni dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, è incrementata di 924 milioni di euro per l'anno 2011. Una quota delle risorse di cui al primo periodo, pari a 874 milioni di euro per l'anno 2011, è ripartita, con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, tra le finalità indicate nell'elenco 1 allegato alla presente legge».
Al primo rigo di detto elenco è riportato: «Sostegno alle scuole non statali attraverso il rifinanziamento del programma di interventi di cui all'articolo 2, comma 47, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, pari a 245 milioni di euro».
Quest'ultima norma prevede che il decreto per la definizione dei criteri di distribuzione alle regioni delle risorse finanziarie occorrenti alla realizzazione delle misure relative al programma di interventi in materia di istruzione, sia adottato di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni ed il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Questo prevedono le norme; pertanto, per avviare la procedura prescritta, è stata inoltrata, a firma del Ministro, alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministro dell'economia e delle finanze la richiesta di assegnazione della predetta somma di 245 milioni di euro su un capitolo di bilancio, di nuova istituzione, del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca.
È indubbio l'impegno del Governo a ridurre il più possibile, compatibilmente con quanto previsto dalle norme, i tempi per l'adozione dei provvedimenti necessari.

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ALLEGATO 4

5-04231 Ghizzoni: Chiarimenti sulla corretta interpretazione delle disposizioni relative alla copertura dei posti di assegnista di ricerca presso le Università.

TESTO DELLA RISPOSTA

Come riferito dall'onorevole Interrogante, si ricorda preliminarmente che l'articolo 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, reca disposizioni in materia di «Assegni di ricerca» e che, pertanto, a decorrere dalla data di entrata in vigore della citata legge, è abrogata la previgente normativa in materia (articolo 51, comma 6, legge 27 dicembre 1997, n. 449).
Per ciò che riguarda tutti gli assegni banditi prima dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni normative dovrà essere applicata la normativa precedente. Stesso discorso vale per i rinnovi di assegni previsti da bandi contrattualizzati ai sensi delle previdenti disposizioni.
Si comunica, infine, che il 9 marzo il Ministro Gelmini ha firmato il decreto ministeriale relativo alla definizione dell'importo minimo degli assegni di ricerca e che lo stesso è stato trasmesso il 10 marzo, per il tramite dell'Ufficio Centrale del Bilancio, alla Corte dei Conti per la prevista registrazione.