CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 marzo 2011
452.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM(2011)11 def.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminata la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi (COM(2011)11 def.);
premesso che:
la presente Comunicazione costituisce l'atto con il quale si avvia, per la prima volta, il semestre europeo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche;
sulla base dell'analisi annuale il Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011 individuerà le priorità per gli Stati membri in materia di riforme strutturali e di risanamento di bilancio, nonché quelle per l'Unione europea nei settori di competenza diretta, in particolare il mercato interno;
in coerenza con gli orientamenti delineati dal Consiglio europeo, gli Stati membri presenteranno entro aprile, contestualmente, i rispettivi Programmi nazionali di riforma (PNR) e i Programmi di stabilità o di convergenza (PSC);
nel prossimo mese di giugno, sulla base dei Programmi nazionali di riforma (PNR) e dei Programmi di stabilità o di convergenza (PSC), la Commissione europea elaborerà le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati membri;
l'obiettivo del nuovo procedimento, secondo quanto indicato dal Consiglio e dalla Commissione, è quello di fornire elementi per una discussione ex ante sulle politiche di bilancio;
in tale quadro, la Comunicazione sull'analisi annuale della crescita indica i requisiti e le misure ritenute necessarie per rispondere alla crisi e attuare gli obiettivi della Strategia per la crescita e l'occupazione UE 2020, approvata dal Consiglio europeo di giugno 2010, prospettando dieci azioni relative a tre aspetti principali (prerequisiti fondamentali per la crescita; mobilitare i mercati del lavoro e creare opportunità occupazionali; accelerare la crescita);
il rapporto dell'UNEP (il programma per l'ambiente delle Nazioni Unite) ha quantificato in circa 1.300 miliardi di dollari all'anno (circa 950 miliardi di euro, pari al il 2 per cento del PIL mondiale) l'ammontare degli investimenti per avviare la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio e per contrastare efficacemente i cambiamenti climatici, indicando alcuni settori chiave per la sostenibilità e lo sviluppo economico globale, tra i quali l'edilizia, i trasporti, le risorse idriche, la gestione dei rifiuti e, soprattutto, il settore dell'energia; la parte maggiore degli investimenti (1,25 per cento del PIL mondiale) dovrebbe infatti essere destinata ad elevare i livelli di efficienza energetica e ad aumentare il ricorso alle fonti rinnovabili, con l'obiettivo di ridurre

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la domanda di energia del 9 per cento nel 2020 e di circa il 40 per cento nel 2050; gran parte delle risorse potrebbero essere reperite da una redistribuzione dei sussidi che riguardano comparti ed attività produttive non più compatibili con un'economia a basse emissioni di carbonio, in particolare nel campo dell'energia, dell'agricoltura e della pesca che, secondo il rapporto, già pesano per oltre l'1 per cento del PIL mondiale;
l'Unione europea riconosce la necessità di promuovere in via prioritaria le fonti energetiche rinnovabili, attribuendo a tali fonti un'importanza strategica per la protezione dell'ambiente, lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici e anche ai fini del raggiungimento della sicurezza degli approvvigionamenti energetici nell'ambito del mercato interno dell'elettricità;
nel corso dell'attuale legislatura sia la VIII Commissione sia l'Assemblea della Camera dei deputati hanno approvato più volte atti di indirizzo, condivisi da maggioranza e opposizione, volti ad impegnare il Governo ad avviare misure dirette a favorire uno sviluppo ambientale sostenibile, ritenendo necessario elaborare misure che, nell'interesse di tutti, possano conciliare la tutela dell'ambiente e la salvaguardia del patrimonio naturale con le prospettive di sviluppo e stabilità economica, a partire dalle nostre imprese, che non devono essere penalizzate in modo iniquo;
la Comunicazione sull'analisi annuale della crescita reca inoltre alcuni richiami alle iniziative che la Commissione europea intende assumere in settori di competenza della Commissione Ambiente che si riferiscono ai project bond europei per contribuire ai finanziamenti nei settori prioritari, fra i quali figura il potenziamento delle infrastrutture dei trasporti delle energie, nonché quello delle infrastrutture nei settori dell'energia sostenibile e dei trasporti;
nell'ambito di tali investimenti prioritari occorre inserire i settori connessi ai lavori di manutenzione del territorio finalizzati alla prevenzione dei rischi idrogeologici, attraverso una politica europea capace di favorire, anche derogando dai regimi concorrenziali degli appalti e delle concessioni pubbliche, la nascita di soggetti mutualistici o di associazioni senza fini di lucro formate essenzialmente da giovani che, per conto degli enti pubblici territoriali, possano eseguire lavori infrastrutturali per la mitigazione o l'eliminazione dei pericoli connessi alle calamità naturali e meteoriche,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
siano inserite tra le priorità del Programma nazionale di riforma, da sostenere mediante adeguate risorse finanziarie, nell'ambito del Piano di stabilità e convergenza, misure volte:
a) a sostenere, incentivandolo, il settore della green economy, al fine di rilanciare politiche di risparmio energetico utili all'economia del Paese ed alla soluzione dei principali problemi dell'ambiente, quali ad esempio, la stabilizzazione delle detrazioni fiscali del 55 per cento per la riqualificazione energetica degli edifici, prorogate, da ultimo, dalla legge di stabilità 2011, anche in considerazione degli evidenti benefici che essa ha prodotto finora in termini di sviluppo economico, sostegno alla piccola e media impresa ed emersione del lavoro non regolare;
b) a confermare la scelta strategica sulle energie rinnovabili, tra cui il fotovoltaico che rappresenta un settore in crescita occupazionale e di fatturato, oltre che un settore tecnologicamente in evoluzione e in linea con una produzione a basso impatto ambientale, e a programmare con certezza e gradualità il nuovo regime di incentivazione - esercitando controlli e monitoraggi costanti contro fenomeni speculativi che al contrario potrebbero recare danni alle risorse ambientali naturali ed al medesimo settore - al

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fine di assicurare alle imprese che investono un quadro regolatorio stabile e certo, in linea con i regimi di incentivazione degli altri Paesi europei, non assistenzialistico, da utilizzare ai fini degli investimenti nella ricerca e dello sviluppo di un settore industriale che sia capace di muoversi in piena autonomia;
c) a sostenere i progetti infrastrutturali in materia di trasporto, assegnando particolare rilievo alle opere collegate alle reti Ten-T e ai Corridoi europei, definiti nell'ambito del Programma delle opere strategiche previsto della cosiddetta legge obiettivo (legge 443 del 2001), la cui realizzazione è di fondamentale importanza per il perseguimento degli obiettivi di Lisbona in termini di crescita economica e di rafforzamento della coesione sociale e territoriale, prevedendo, al contempo, la destinazione di adeguati fondi per la realizzazione di piccole opere immediatamente cantierabili volte a rilanciare, nell'immediato, lo sviluppo economico nel Paese;
d) a risolvere la questione della regolazione del settore delle risorse idriche, così come della regolazione nel settore dei trasporti e delle concessioni autostradali, anche in relazione all'obiettivo di migliorare il rapporto qualità-prezzi dei servizi e di ripartire equamente i margini di recupero di efficienza tra investitori e consumatori;
e) ad inserire tra gli investimenti prioritari dell'Unione europea i settori connessi ai lavori di manutenzione del territorio finalizzati alla prevenzione dei rischi idrogeologici e a sostenere una politica europea capace di favorire, anche derogando dai regimi concorrenziali degli appalti e delle concessioni pubbliche, la nascita di soggetti mutualistici o di associazioni senza fini di lucro formate essenzialmente da giovani che, per conto degli enti pubblici territoriali, possano eseguire lavori infrastrutturali per la mitigazione o l'eliminazione dei pericoli connessi alle calamità naturali e meteoriche.