CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 marzo 2011
449.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-04077 Iannuzzi: Sugli eventi alluvionali verificatisi nella provincia di Salerno nei giorni 8, 9 e 10 novembre 2010.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'atto di sindacato ispettivo presentato dalla S.V. onorevole concernente risorse finanziarie per i territori della provincia di Salerno colpiti dagli eventi alluvionali nel novembre 2010 e in conformità a quanto comunicato dal Dipartimento della Protezione civile e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, si fa presente quanto segue.
Dal 7 all'11 novembre 2010 il territorio della provincia di Salerno è stato colpito da eccezionali eventi atmosferici che hanno provocato l'esondazione di corsi d'acqua e una serie di diffusi dissesti idrogeologici, con conseguenti danni e situazioni di pericolo per la popolazione.
Le piogge, deboli e continue, in alcuni casi localmente più intense, hanno fatto registrare valori maggiori di 200 mm. In particolare sono stati rilevati 215,6 mm al pluviometro di Contursi Meteo, 214,4 mm al pluviometro di Mercato San Severino e 218 mm al pluviometro di Ponte Camerelle.
In proposito la regione Campania, ai sensi della Direttiva del 27 febbraio 2004, nei giorni tra sabato 6 e venerdì 12 novembre, aveva emesso una serie di Avvisi di avverse condizioni meteo e di criticità idrogeologica e idraulica regionale.
Relativamente agli effetti al suolo, in seguito alle comunicazioni delle Prefetture di Salerno e di Avellino e alle segnalazioni pervenute alla Sala Situazioni Italia nel corso dell'evento meteorologico, è emerso che molti comuni sono stati interessati da allagamenti, disagi alla circolazione stradale, cadute di alberi e smottamenti, mentre si è verificata l'esondazione dei fiumi Sarno, Sele, Solofrana e Tanagro.
Tali criticità hanno comportato evacuazione, anche a scopo cautelativo, di nuclei familiari in diversi Comuni (Nocera Inferiore, Angri, San Marzano, Sala Consilina, Santa Cecilia di Eboli, Capaccio, S. Pietro Attanagro, S. Rufo, Montesano, Roscigno), nonché la chiusura al traffico di alcune strade provinciali.
Inoltre nel Comune di Postiglione, a seguito dell'esondazione del fiume Sele, la tubazione dell'acquedotto, che serve la città di Salerno e numerosi comuni limitrofi, ha subito danni a causa del disassamento del pilone del ponte canale, provocando una grave crisi idropotabile per la mancata erogazione del servizio agli oltre trecentomila abitanti della provincia di Salerno e alle aziende e alle attività produttive.
A causa di tali eventi, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 novembre 2010, è stato dichiarato lo stato di emergenza fino al 30 novembre 2011.
Successivamente, in data 24 novembre 2010, è stata emanata l'Ordinanza n. 3908 relativa agli «Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della provincia di Salerno nei giorni 8, 9 e 10 novembre 2010».
Detta ordinanza ha affidato al professor Edoardo Cosenza, Assessore ai lavori pubblici, alla difesa del suolo e alla protezione civile della regione Campania, nominato Commissario delegato per l'ambito territoriale di competenza, il compito di

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eseguire, in via di somma urgenza, i lavori di realizzazione di una variante al tracciato dell'acquedotto del Basso Sele, nonché della connessa opera provvisionale, da potersi espletare anche per stralci funzionali o per singoli lotti.
Per la realizzazione dei suddetti interventi è stata stanziata la somma di 5 milioni di euro, da porre a carico del Fondo della Protezione civile, integrata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il Dipartimento della protezione civile provvederà al trasferimento delle risorse, a favore del Commissario delegato, non appena le stesse saranno rese disponibili dal suddetto Ministero competente.
Attualmente l'acquedotto è stato ripristinato in via provvisoria ma, a causa dei numerosi fattori di criticità che necessitano di interventi urgenti, successivamente, è stata emanata l'ordinanza n. 3922 del 9 febbraio 2011 in cui sono stati stanziati ulteriori 5 milioni di euro a valere sul fondo della protezione civile, opportunamente integrato con decreto n. 93132 del dicembre 2010 del Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Si precisa, inoltre, che, in data 12 novembre 2010, è stato sottoscritto, tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la regione Campania, un Accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Esso ha previsto 97 interventi per un importi complessivo di 220 milioni di euro, di cui 110 a carico del suddetto Dicastero e 110 a carico della regione Campania.
Per il territorio della provincia di Salerno sono stati previsti 35 interventi per un totale di circa 93 milioni di euro.
Riguardo agli interventi compensativi ex-post del Fondo di Solidarietà Nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali, si fa presente che la richiesta formale d'intervento, da parte della regione Campania, è pervenuta al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in data 4 febbraio 2011 ed è attualmente in fase d'istruttoria per la verifica dei requisiti di legge. Al termine di detta verifica potrà essere adottato il provvedimento per l'attivazione degli interventi compensativi del suddetto Fondo di solidarietà nazionale nelle aree colpite.

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ALLEGATO 2

5-04304 Marchignoli: Sulla destinazione delle risorse già stanziate per la realizzazione della metropolitana di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il progetto della metrotranvia per la città di Parma, linea A «Autostrada-Stazione FS-Campus Universitario» e linea C «Collegamento Stazione FS-Aeroporto», è stato inserito, con delibera CIPE n. 121 del 21 dicembre 2001, tra le opere prioritarie di interesse nazionale, comprese nel «1o Programma delle Infrastrutture Strategiche», con riferimento a quanto disposto dalla Legge 21 dicembre n. 443/2001, cosiddetta «Legge Obiettivo».
Con delibera del dicembre 2004, il CIPE ha approvato il progetto preliminare delle linee A e C del sistema di trasporto a guida vincolata per la città di Parma, stabilendo in 306.836.642 euro il limite di spesa per tale intervento e rinviando l'individuazione della copertura finanziaria in sede di approvazione del progetto definitivo dello stesso.
Con delibera del maggio 2005, il CIPE, considerate le risorse ex legge obiettivo resesi disponibili a seguito di definanziamento di alcuni interventi nel territorio della regione Emilia Romagna, ha assegnato in via programmatica, un contributo di 172.112.022 euro, rinviandone l'assegnazione definitiva all'approvazione del progetto definitivo dell'intervento.
Nel gennaio 2009 la società Metro Parma spa ha trasmesso il progetto definitivo di variante della metrotranvia, nel quale si tiene conto delle prescrizioni del CIPE e di quanto prescritto dal Committente nel capitolato d'oneri, oltre a successivi affinamenti miranti ad accogliere sopravvenute esigenze del territorio ed a risolvere interferenza con altre opere esistenti o in corso di realizzazione.
Con nota del luglio 2009, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a seguito del parere favorevole espresso Commissione Interministeriale per le metropolitane, di cui alla legge n. 1042 del 1969, ha rilasciato il nulla osta tecnico ai fini della sicurezza, ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1981, sul progetto definitivo della metrotranvia.
Per quanto attiene la richiesta dell'interrogante, si ricorda che il decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito in legge n. 73 del 22 maggio 2010, all'articolo 4, commi 7 e 8 ha revocato il finanziamento statale previsto per l'opera «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la città di Parma» ed ha contestualmente stabilito che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti competente, la quota di finanziamento statale residua all'esito della destinazione delle risorse per le finalità di cui ai commi 6 e 7 può essere devoluta integralmente, su richiesta dell'ente pubblico di riferimento del beneficiario originario, ad altri investimenti pubblici.
Il Comune di Parma, in data 31 dicembre 2010, ha chiesto, quale ente pubblico territoriale di riferimento del soggetto beneficiario del predetto finanziamento revocato, al sensi del comma 8 della legge n. 73, la devoluzione della quota residua del finanziamento in questione, il cui ammontare esatto è alla valutazione del competente Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economia e delle Finanze, per

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la realizzazione di diversi investimenti nel contesto urbano del capoluogo di provincia.
Gli interventi proposti, il cui costo globale è di 72,838 milioni di euro, sono i seguenti:
Centro intermodale PRU Stazione;
Boulevard: riqualificazione di viale Europa;
Trasporto Pubblico Ecologico;
Mobilità della città sostenibile;
Corridoio Ecologico Urbano-Greenways;
Accessibilità in sicurezza alla città sostenibile;
Accessibilità delle famiglie alla città dell'innovazione;
Parma Social House - progetto dell'abitare di qualità;
Velare Community Center - cittadella multi-assistenziale e intergenerazionale.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sta effettuando, per quanto di propria competenza, l'istruttoria per il rilascio del parere sulle proposte di cui sopra.

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ALLEGATO 3

5-04306 Delfino: Realizzazione del nuovo Tunnel del Colle di Tenda.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'iter di appalto dei lavori del tunnel di Tenda, iniziato nel giugno 2009 con la pubblicazione del bando di gara, è stato notevolmente rallentato dalla problematica emersa in sede di riunione della Conferenza Intergovernativa (CIG) del novembre 2009 riguardante le modalità di smaltimento dei materiali di risulta degli scavi in territorio francese (denominati anidriti), modalità che non sono state del tutto chiarite nella documentazione a suo tempo predisposta dalla Francia all'atto dello svolgimento della procedura per l'ottenimento della valutazione d'impatto ambientale.
La documentazione di gara (lettera di invito a presentare offerta - Capitolato Speciale di appalto) predisposta dall'ANAS Spa nel gennaio 2010 per procedere nell'iter dell'appalto, non ha potuto essere tempestivamente inviata ai concorrenti in assenza di una definitiva individuazione del sito in territorio francese ove poter prevedere la discarica delle anidriti.
Infatti, a seguito di vari incontri avuti con le amministrazioni locali francesi, ANAS Spa ha riferito la difficoltà di una certa individuazione di tale sito, difficoltà confermata anche dal capo della Delegazione francese in seno alla CIG.
Proprio per cercare di riprendere il prima possibile l'iter dell'appalto, il capo della Delegazione italiana della CIG nell'ottobre 2010 ha fornito ad ANAS Spa le indicazioni per operare una ricognizione in territorio italiano, volta alla possibile ricerca di un sito idoneo per consentire lo smaltimento dei citati materiali di scavo provenienti dal lato francese.
Tale attività si è concretizzata in vari incontri con i tecnici delle Amministrazioni della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo e si è conclusa con la definizione di una soluzione che prevede il trasporto del materiale in territorio italiano ed il conferimento in un sito autorizzato. Resta ferma in ogni caso per il concorrente la possibilità, prevista dal bando di gara, di proporre una modalità differente per realizzare la gestione dei materiali di scavo. Quest'ultima soluzione è stata approvata nella riunione della CIG del 31 gennaio 2011.
Al fine di pervenire all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni, ANAS Spa ha quindi provveduto a chiedere una riapertura sia delle procedure di VIA regionali (4 febbraio 2011) che della procedura riguardante la valutazione di impatto transfrontaliera (10 febbraio 2011).
Infine in data 18 febbraio 2011 ANAS Spa ha provveduto all'invio delle Lettere di invito a presentare offerta.
Per quanto riguarda i tempi attualmente previsti per pervenire all'inizio dei lavori, i medesimi si evincono dal crono programma delle attività aggiornato e presentato da ANAS Spa all'ultima riunione della CIG del 31 gennaio 2011.
In particolare, allo stato, la tempistica risulta essere la seguente:
Termine presentazione offerte - 31 maggio 2011;
Termine dell'esame delle offerte - 8 settembre 2011;

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Aggiudicazione provvisoria - 9 settembre 2011;
Aggiudicazione definitiva - 24 ottobre 2011;
Termine redazione progetto esecutivo - 22 febbraio 2012;
Approvazione progetto esecutivo - 19 settembre 2012;
Inizio lavori sorgente San Macario - 8 aprile 2012;
Inizio lavori nuovo tunnel - 4 novembre 2012.

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ALLEGATO 4

5-04307 Piffari: Realizzazione del nuovo casello autostradale di Dalmine, a carico di Autostrade per l'Italia (ASPI).

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla realizzazione del nuovo casello di Dalmine, si precisa quanto segue.
Nella Convenzione Unica tra Anas e Autostrade per l'Italia, approvata per legge nel giugno 2008, l'opera relativa al nuovo casello di Dalmine non fu inserita, sia perché non era ancora consolidato lo scenario infrastrutturale dell'area, sia perché tra gli enti locali coinvolti non esisteva un accordo sulla localizzazione del casello. Le relative risorse vennero quindi destinate ad interventi di più immediata realizzazione.
A tal proposito si precisa che l'ipotesi progettuale all'epoca presentata era finalizzata, in particolare, a consentire l'allacciamento della prevista autostrada Pedemontana alla A4 Milano-Bergamo, che avrebbe dovuto essere realizzato in corrispondenza del casello di Dalmine.
Nelle successive fasi progettuali, tale ipotesi è stata modificata e, allo stato attuale, il collegamento Pedemontana - A4 è previsto, con un'apposita stazione, in località Osio Sotto, a circa 5 km da Dalmine. Non sarebbe, pertanto, riproponibile la soluzione prospettata per Dalmine nel progetto originale.
In quest'ottica, in un recente incontro con il Sindaco di Dalmine, la società concessionaria Autostrade per l'Italia ha dato la propria disponibilità allo sviluppo di nuove soluzioni progettuali per il casello che tengano conto della situazione attuale e del nuovo assetto infrastrutturale conseguente agli interventi previsti in ambito locale.
Tali ipotesi progettuali, tuttavia, potranno essere definite solo al momento in cui risultino disponibili i dati sui flussi di traffico previsti per le nuove opere infrastrutturali che interesseranno il casello di Dalmine.
Autostrade per l'Italia è al momento in attesa di ricevere tali informazioni, indispensabili per la prosecuzione della propria analisi.