CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° dicembre 2010
409.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02826 Codurelli: Sulla violenza nella confronti delle donne.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati, il Governo, fin dal suo insediamento, ha sempre dedicato la massima attenzione allo studio e all'attuazione di ogni tipo di intervento volto a prevenire gli episodi di violenza, abuso e vessazione di cui, frequentemente, le donne sono vittime, formulando risposte sempre più adeguate.
Al fine di prevenire e circoscrivere tali fenomeni, il Governo è intervenuto con il decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, convertito, con modificazioni, nella legge 23 aprile 2009, n. 38, recante «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori». Innanzitutto, con il nuovo articolo 612-bis del codice penale, è stata introdotta (articolo 7 del decreto-legge) una nuova fattispecie di reato finalizzata a far venir meno la pericolosa condotta «persecutoria» nei confronti soprattutto delle donne. Inoltre, è stato specificamente previsto (articolo 11) che le forze dell'ordine, i presidi sanitari e le istituzioni pubbliche che ricevono dalla vittima notizia del reato di atti persecutori, o stalking, hanno l'obbligo di fornire alla vittima stessa tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza presenti sul territorio.
Nel provvedimento vengono, inoltre, previste significative modifiche e innovazioni al codice penale ed al codice di procedura penale, quali, ad esempio, l'introduzione di una nuova circostanza aggravante in caso di omicidio che comporta l'applicazione della pena dell'ergastolo allorché tale reato sia perpetrato in occasione della commissione di delitti di violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo e atti persecutori.
Quanto alle misure cautelari, si estende l'obbligatorietà dell'applicazione della custodia cautelare in carcere per i delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo.
Il Governo si è preoccupato di dare subito la massima efficacia alla nuova legge, soprattutto sotto il profilo della prevenzione. Ed infatti ha tempestivamente diramato alle Questure un'apposita circolare per sensibilizzare le articolazioni periferiche affinché venissero adottati tutti gli opportuni dispositivi di tipo preventivo e di contrasto al reato di «atti persecutori».
Alle medesime articolazioni periferiche sono state impartite, altresì, direttive per monitorare costantemente il fenomeno, anche con riferimento ai provvedimenti di «ammonimento», previsti dall'articolo 8 della stessa legge, e rivolti proprio alla prevenzione di ulteriori e più gravi situazioni delittuose.
Dall'entrata in vigore della normativa al 30 settembre 2010 risultano commessi complessivamente 10.149 delitti di stalking ma l'azione di contrasto delle Forze di polizia è stata particolarmente significativa. Nello stesso periodo, infatti, i Questori hanno adottato, complessivamente, 1.891 provvedimenti di «ammonimento», mentre sono state denunciate 10.385 persone per il reato di «atti persecutori», di cui

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1.811 sono state arrestate. Le persone assoggettate alla misura di «divieto di avvicinamento» sono 2.629.
Sul più generale versante dei reati di violenza a sfondo sessuale, dai dati statistici emerge nel 2010 (al 30 settembre) una diminuzione del fenomeno pari al 13 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009 (3.374 episodi contro i 3.879 del 2009).
Nel dettaglio, la maggior parte dei reati è costituita dalle violenze sessuali non aggravate che nel 2010 (al 30 settembre), con 2.795 episodi, fanno registrare una diminuzione del 13,6 per cento rispetto al medesimo periodo del 2009; anche le violenze sessuali aggravate hanno mantenuto un trend decrescente (-1,4 per cento) e i casi di violenza sessuale di gruppo hanno registrato una sensibile diminuzione, pari al 36,9 per cento.
Anche nel 2010 (al 30 settembre) - come per l'anno precedente - le vittime risultano essere, prevalentemente di nazionalità italiana (1.876 rispetto alle 2.867 dell'intero anno 2009), con una incidenza sul totale del 67,9 per cento. A seguire le vittime romene (273, con una incidenza pari al 9,9 per cento) e quelle marocchine (70, con una incidenza pari al 2,5 per cento).
Nel 2010 (al 30 settembre) le vittime di violenza sessuale minori degli anni 18 sono state 723 ed hanno rappresentato il 26,2 per cento del totale, con una diminuzione del 25,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'incidenza maggiore è stata registrata per le vittime di sesso femminile pari all'81,6 per cento del totale. Relativamente alla nazionalità, l'80,2 per cento di esse è di cittadinanza italiana, il 5,2 per cento romena e l'1,5 per cento marocchina.
Nell'ambito dei 578 omicidi volontari compiuti nell'anno 2009, 194 sono avvenuti in contesti familiari/affettivi (con una incidenza pari al 33,56 per cento) e 126 con vittime di sesso femminile (con una incidenza pari al 21,80 per cento). Nel 2010 (al 31 ottobre) su un totale di 437 omicidi volontari, 147 sono maturati in contesti familiari/affettivi e 92 con vittime di sesso femminile.
In relazione all'episodio avvenuto nella provincia di Mantova e citato nell'atto di sindacato ispettivo, preciso che il pluriomicida - che lo scorso 25 aprile ha dapprima ucciso la sua ex coniuge e altre due persone - è stato rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto nella stessa giornata e, successivamente, arrestato.
Su un piano ancor più generale, nell'ambito delle recenti iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza sessuale, segnalo il protocollo di intesa siglato il 3 luglio 2009 dal Ministro dell'interno e da quello per le pari opportunità, allo scopo di rendere più efficace l'azione di prevenzione e di contrasto.
L'accordo, di durata triennale, prevede, tra l'altro, lo sviluppo di iniziative volte a ottimizzare il servizio telefonico di pubblica utilità antiviolenza «1522» estendendolo alla nuova fattispecie penale degli atti persecutori, con la realizzazione di un raccordo tra il call center e le Forze di polizia; è prevista, inoltre, la specifica formazione del personale di polizia per uniformare le linee di comportamento nel rapporto con le vittime di violenza.
A tal fine, un sensibile impulso è stato conferito alla formazione professionale degli operatori della Polizia di Stato, anche mediante l'attuazione di programmi di portata europea.
Tra questi, il progetto europeo «S.A.R.A. - Spousal Assault Risk Assessment», condotto in collaborazione con una associazione Onlus e finalizzato alla messa a punto di una metodologia per la precoce identificazione dei fattori di rischio di recidiva nei casi di maltrattamento familiare. Si tratta di un metodo messo a punto in Canada da un gruppo di esperti per individuare se e quanto un uomo che ha agito con violenza nei confronti della propria partner o ex partner corre il rischio, nel breve o nel lungo termine, di usare nuovamente violenza.
Nell'ambito di tale progetto è stata realizzata una mirata attività di formazione

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per 200 operatori della Polizia di Stato, con il coinvolgimento di docenti specializzati in criminologia e psicologia forense e di magistrati con esperienze maturate nel settore. Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti «pratici» sotto forma di esercitazioni nelle tecniche di ascolto ed approccio alla vittima, testimonianze simulate, valutazione del rischio, individuazione di strategie di protezione.
Negli ultimi anni le Forze di polizia hanno intensificato le iniziative di collaborazione con enti e associazioni che si occupano della tutela di soggetti deboli, contribuendo alla costituzione di una rete di protezione per le vittime.
Un ruolo importante è svolto dalle Squadre mobili delle Questure, che, da oltre un decennio, sono dotate di sezioni specializzate, per lo svolgimento delle indagini riguardanti i reati perpetrati in danno di minori, le violenze sessuali, gli abusi ed i maltrattamenti in ambito familiare e, da ultimo, lo stalking. A tali sezioni viene assegnato personale qualificato, costantemente formato anche per avere un approccio adeguato nei confronti di chi subisce tali reati.
Ogni Ufficio di polizia deve riservare un apposito locale per la ricezione delle denunce e querele per tali delitti, che devono essere raccolte con l'utilizzo di tecniche ed impostazioni delle domande da porre ai soggetti passivi dei reati, tali da evitare loro il riacutizzarsi dei trauma psicologico subito.
Il ruolo delle forze di polizia, infatti, è importante per la vittima di violenza, che può cadere nell'errore di isolarsi o di sottovalutare il problema.
Chi subisce violenza non deve aver timore di denunciare i fatti, poiché dal confronto con gli operatori di polizia possono scaturire strategie di protezione, grazie agli strumenti previsti dalla legge come, per esempio, la misura dell'ammonimento, che può essere adottata per il reato di stalking, oppure, semplicemente possono ottenersi informazioni sui centri antiviolenza più vicini.
Non mancano le iniziative di sensibilizzazione generale sulla problematica: ad esempio, lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato presentato in Prefettura a Bologna un progetto di formazione per 30 agenti delle forze dell'ordine, con la presenza di una famosa rappresentante del mondo dello spettacolo come testimonial dell'impegno verso una cultura di rispetto delle donne.
Il progetto pilota mira a dare competenze specifiche in tema di violenza, a conoscerne la tipologia, la gravità, la possibilità di recidiva e ad affrontare i bisogni delle vittime.

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ALLEGATO 2

5-03407 Contento: Procedura di selezione per l'abilitazione dei segretari comunali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati, la legge 30 luglio 2010, n. 122 - che ha soppresso l'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali - ha previsto il trasferimento di tutte le funzioni precedentemente esercitate dall'Agenzia stessa al Ministero dell'interno.
A seguito della decadenza degli organi di gestione il Ministro dell'Interno, al fine di garantire la continuità del servizio, con propri decreti ha istituito un'Unità di missione per svolgere tutte le attività degli organi soppressi fino al perfezionamento del processo di riorganizzazione previsto dalla citata legge.
Tra le attività in itinere rientrano appunto le procedure concernenti il concorso pubblico per esami - richiamato dall'On. Contento - relativo all'ammissione di 390 borsisti al terzo corso-concorso selettivo di formazione per il conseguimento dell'abilitazione richiesta ai fini dell'iscrizione di 300 segretari comunali nella fascia iniziale dell'Albo dei segretari comunali e provinciali (COA III).
Allo stato attuale, 365 candidati sono stati ammessi a partecipare al previsto tirocinio che si concluderà con un esame finale consistente nella discussione di una tesi e in una prova orale, dal cui esito e dal profitto conseguito durante il corso scaturirà la valutazione finale di ogni candidato e la conseguente graduatoria.
La predisposizione e l'approvazione della graduatoria finale, che individuerà ufficialmente i candidati vincitori e quelli ritenuti idonei, dovrebbero avvenire entro il mese in corso.
Per quanto concerne l'eventuale scorrimento della graduatoria con l'ampliamento del numero degli abilitati previsti dal bando, risulta che il Consiglio nazionale di amministrazione dell'Agenzia, prima della soppressione, aveva deciso, con deliberazione n. 108 del 21 luglio 2010, di procedere all'iscrizione all'albo di tutti i candidati risultati idonei al termine dell'esame finale del corso (COAIII).
Ciò in applicazione del principio generale, adottato nell'ambito dei concorsi pubblici, dello scorrimento delle graduatorie ed in forza della oggettiva carenza di segretari sul territorio nazionale.
In proposito, l'Unità di missione ha richiesto al Dipartimento della funzione pubblica chiarimenti sulle procedure concorsuali per segretari comunali attualmente in corso, con particolare riguardo alla possibilità di procedere all'iscrizione di tutti gli, idonei dei predetto concorso in base alla citata deliberazione n. 108 del 2010, in considerazione delle risorse già spese per la formazione di personale che potrebbe essere immediatamente utilizzato per ridurre la carenza dei segretari su tutto il territorio nazionale.
Attualmente, infatti, i segretari della fascia di accesso (fascia C) sono 22 rispetto ad un numero di 1.181 sedi di IV classe, a dimostrazione di una forte carenza di organico che interessa tutto il territorio nazionale.
A seguito della circolare, diramata dal Dipartimento della funzione pubblica in

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data 18 ottobre 2010 - con la quale vengono fornite istruzioni per l'avvio delle procedure di autorizzazione ad assumere per l'anno 2010 - l'Unità di missione ha richiesto l'autorizzazione ad assumere tutti i 365 tirocinanti, richiesta che verrà in ogni caso sottoposta alle competenti valutazioni dello stesso Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero dell'economia e delle finanze, in relazione all'effettivo fabbisogno nazionale di segretari comunali e provinciali e alla relativa copertura finanziaria.

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ALLEGATO 3

5-03264 Garagnani: Impianti autovelox nella provincia di Bologna.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati, il Ministero dell'interno segue con particolare attenzione il problema dell'incidentalità stradale che, nonostante una recente lieve flessione, mantiene livelli di mortalità molto elevati, dovuti in buona parte all'eccessiva velocità.
Per contrastare il fenomeno - il cui contenimento rientra, tra l'altro, nei programmi prioritari dell'Unione Europea - vengono apprestati strumenti normativi ed operativi tali da consentire, da un lato, un'efficace azione preventiva e repressiva, scongiurando, dall'altro, il pericolo di un uso distorto del potere sanzionatorio, che non può costituire un improprio strumento per reperire risorse finanziarie da immettere nei bilanci degli enti pubblici.
Le strategie adottate negli ultimi anni hanno tenuto conto anche delle esigenze di razionalizzare l'utilizzo delle risorse umane disponibili, attraverso il ricorso a moderne tecnologie di controllo a distanza, adeguate a rilevare talune infrazioni particolarmente frequenti e pericolose per gli utenti della strada.
L'obiettivo, peraltro, va perseguito nel rispetto delle esigenze di tutela della riservatezza personale e del diritto di difesa delle persone sanzionate e tenendo presente che l'impiego di dette tecnologie - anche in alternativa alla contestazione immediata al trasgressore - deve essere sempre in stretta correlazione con l'effettiva finalità di contrasto del fenomeno infortunistico.
A tale proposito il Ministro dell'interno ha diramato, il 14 agosto 2009, una direttiva ai Prefetti e agli Organi di polizia stradale affinché gli strumenti di controllo della velocità siano utilizzati in modo efficace, garantendo il diritto di informazione degli utenti.
In particolare, la direttiva affida ai Prefetti il compito di monitorare il fenomeno dell'eccesso di velocità e di pianificare le attività di controllo avvalendosi del contributo delle Conferenze Provinciali Permanenti, in cui sono rappresentati tutti i soggetti pubblici interessati alla materia e nel cui ambito è prevista la costituzione di un apposito Osservatorio, cui è attribuito il compito di acquisire i dati sull'andamento del fenomeno infortunistico e di studiare l'efficacia delle attività di contrasto adottate.
Pertanto, attraverso l'Osservatorio, i Prefetti hanno modo di effettuare, tra l'altro, le opportune verifiche in ordine all'uso legittimo ed appropriato degli apparecchi di rilevazione automatica della velocità.
Merita di essere evidenziato, peraltro, che, in base a quanto disposto dall'articolo 208 del Codice della strada - concernente l'impiego da parte degli enti locali dei proventi di loro spettanza delle sanzioni amministrative pecuniarie - determinate quote di tali somme devono essere destinate esclusivamente ad iniziative finalizzate al miglioramento della circolazione e della sicurezza stradale, nonché a studi, ricerche, aggiornamenti professionali atti a rendere più efficiente il servizio di polizia municipale, in conformità ad apposita delibera annuale dell'organo esecutivo dell'ente.
Inoltre, per disciplinare in modo dettagliato l'utilizzo dei citati proventi, il Legislatore è recentemente intervenuto con l'articolo 25 della Legge 120 del 29

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luglio 2010, modificando l'articolo 142 del Codice della strada (con l'introduzione dei commi 12-bis, 12-ter e 12-quater), prevedendo, tra l'altro, disposizioni ed adempimenti a carico degli enti locali che assicurano che l'attività di controllo dell'eccesso di velocità rappresenti uno strumento reale di prevenzione e non un escamotage per fare cassa.
Quanto allo specifico caso della provincia di Bologna, la Prefettura ha comunicato che l'installazione degli autovelox, effettuata da parte degli enti locali, non risulta in contrasto con la vigente normativa, per quanto attiene alla taratura, alla funzionalità ed alla gestione.
La rete degli impianti di rilevazione della velocità della Provincia è composta da 20 postazioni fisse, in punti autorizzati, che permetterebbero il controllo di 27 direzioni di marcia. Di queste tuttavia ne vengono controllate simultaneamente solo 14 in quanto 14 sono i dispositivi di rilevazione (autovelox) in possesso dell'Ente.
Nelle more dell'emanazione del decreto attuativo della legge 120/2010, la Provincia ha peraltro precisato di aver provveduto a sospendere il controllo, per cautela, su 7 direzioni di marcia, in attesa di chiarimenti interpretativi circa la conformità degli impianti alla nuova normativa e a riattivarlo su altre 7 direzioni per le quali non si presentavano problemi di conformità.
Anche la Prefettura di Bologna ha istituito, in sede di Conferenza Provinciale Permanente nello scorso febbraio, l'Osservatorio per la prevenzione e il contrasto dell'eccesso di velocità, con il compito di raccogliere tutti i dati necessari ad avere un quadro approfondito della problematica, di svolgere analisi e predisporre proposte operative al fine di adottare soluzioni volte ad ottimizzare le modalità di contrasto alla guida ad alta velocità.
La Prefettura, infine, ha ripetutamente provveduto a richiamare l'attenzione degli enti territoriali della provincia sulla necessità che la segnaletica venga sempre apposta in maniera tale da assicurarne la massima visibilità, allo scopo di garantire la peculiare funzione preventiva cui essa è destinata.

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ALLEGATO 4

5-03380 Vannucci: Soppressione dell'Agenzia per l'albo dei segretari comunali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati, in relazione al passaggio delle competenze dell'Agenzia dei segretari comunali al Ministero dell'interno, evidenzio che, in sede di conversione del decreto-legge n. 78 del 31 maggio 2010 con legge n. 122 del 30 luglio 2010, la soppressione dell'Agenzia autonoma ha fatto decadere gli Organi di gestione (Consiglio di amministrazione nazionale, Consigli di amministrazione delle Sezioni regionali, Presidente, Vice Presidente) e cessare dagli incarichi il Direttore generale ed il Vice Direttore generale.
Per assicurare la continuità del servizio, il Ministro dell'interno ha istituito una unità di missione, presieduta da un Prefetto, al quale è stato anche affidato l'incarico di svolgere le attività dei soppressi Organi fino al perfezionamento del processo di riforma previsto dalla citata legge.
Il processo di riforma è tuttora in corso per essere completato in tutti gli aspetti.
In ordine, poi, alla prospettata ipotesi di non procedere alla riduzione dei trasferimenti, devo sottolineare che l'articolo 7, comma 31-sexies del citato decreto-legge n. 78 del 2010, prevede espressamente la riduzione dei contributi ordinari delle amministrazioni provinciali e comunali, in corrispondenza del venir meno del contributo a carico delle stesse amministrazioni già previsto dal comma 5 dell'articolo 102 del decreto legislativo n. 267 del 2000.
In proposito, sono in corso riunioni tecniche per definire i criteri di tale riduzione, da formalizzare con decreto del Ministro dell'Interno di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l'innovazione, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali.

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ALLEGATO 5

5-03794 Marco Carra: Contratti di lavoro a tempo determinato nelle prefetture e nelle questure.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati, le questioni sollevate nell'atto di sindacato ispettivo vanno inquadrate nel più ampio contesto delle diverse iniziative che - su molteplici versanti - sono state adottate proprio per garantire la migliore funzionalità degli uffici delle Prefetture e delle Questure che si occupano di immigrazione.
Si tratta di misure imposte da esigenze di carattere temporaneo e straordinario, adottate per attuare specifiche strategie organizzative.
La proroga dei contratti a tempo determinato cui si riferisce l'interrogante non è al momento consentita dalle esigenze di contenimento del disavanzo pubblico che ha portato ad interventi di eccezionale rigore. Peraltro, le medesime esigenze di razionalizzazione e di contenimento dei costi delle pubbliche amministrazioni hanno imposto al Ministero dell'Interno un'ulteriore riduzione delle dotazioni organiche del personale.
Più in particolare, anche il contenuto dell'ordine del giorno approvato dalla Camera dei Deputati - cui fa riferimento l'interrogante - deve al momento conciliarsi con i vincoli di finanza pubblica imposti dalla vigente normativa che, allo stato, non possono essere disattesi, in quanto anch'essi sono stati approvati dal Parlamento, ma con provvedimenti di legge.
D'altra parte, gli uffici di Prefetture e Questure fanno fronte ai relativi compiti d'istituto avvalendosi delle altre misure organizzative e di sistema che - a partire dal 2009 - sono state adottate per la velocizzazione delle istruttorie e lo smaltimento dell'arretrato, facendo ricorso soprattutto sull'implementazione della tecnologica negli uffici. Sono state, infatti, assegnate agli Uffici Immigrazione delle Questure 300 nuove postazioni di lavoro, anche al fine di consentire l'apertura di nuovi sportelli al pubblico.
Sono state, altresì, distribuite 70 nuove apparecchiature visascan di ultima generazione, per il più rapido rilevamento delle impronte digitali.
Si è provveduto, inoltre, ad affrontare situazioni di forte criticità degli Uffici maggiormente impegnati, con l'invio in loco di un'apposita «unità di intervento rapido», istituita presso la Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, una vera e propria task force specializzata per risolvere le problematiche via via emergenti.
Le iniziative adottate hanno fatto registrare significativi risultati nella concessione dei titoli di primo soggiorno, nei rinnovi dei permessi e nei tempi medi di conclusione del procedimento. Questi i dati: nel 2008 sono stati rilasciati 169 mila permessi di soggiorno; nel 2009 242 mila, con un incremento del 43 per cento. Per quanto riguarda invece i rinnovi, nel 2008 sono stati 386 mila a fronte dei 528 mila del 2009 con un incremento di oltre il 50 per cento.
Dal 1o gennaio al 31 ottobre 2010 sono stati definiti con esito favorevole complessivamente 1.144.198 procedimenti relativi a titoli di soggiorno, comprendenti sia i rinnovi che i rilasci. Nello stesso arco temporale, sono stati emessi 4.022 provvedimenti di diniego.

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Si sono, inoltre, progressivamente ridotti i tempi medi assoluti di conclusione dei procedimenti: si è passati dai 303 giorni del 2007 ai 271 del 2008, ai 101 del 2009, con una riduzione del 67 per cento rispetto al 2007 e del 63 per cento rispetto al 2008. Nel 2010, i tempi medi di produzione dei titoli di soggiorno risultano attestati intorno ai 40/45 giorni. Il trend di questi dati è suscettibile di progressivi, ulteriori miglioramenti, fino al raggiungimento dell'obiettivo dei venti giorni, previsto dalla legge, che il Governo intende perseguire.
L'attività degli uffici, pertanto, non subirà né pause né soluzioni di continuità, e ciò grazie all'implementazione delle tecnologie e alle misure organizzative adottate.
Va altresì segnalato l'impiego - nei mesi scorsi - di ulteriori 650 unità di personale, grazie all'Ordinanza di protezione civile n. 3828 del 27 novembre 2009, che ha autorizzato il Ministero dell'interno e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali «ad utilizzare, per un periodo di sei mesi, tramite una o più agenzie di somministrazione di lavoro, prestatori di lavoro con contratto a termine, nel limite massimo, rispettivamente, di 650 e 300 unità, da ripartire tra le sedi di servizio coinvolte nelle procedure di regolarizzazione dei lavoro irregolare».
Il ricorso a tale personale, per il quale si è provveduto alla copertura dei conseguenti oneri con le risorse derivanti dal versamento del contributo forfetario di 500 euro per ciascuna istanza di emersione dal lavoro irregolare, si è reso necessario al fine di consentire l'espletamento, in termini di urgenza, di tutte le misure organizzative indispensabili per una efficace gestione delle procedure amministrative connesse alle dichiarazioni di emersione. Il personale è stato infatti destinato esclusivamente all'espletamento dell'attività relativa alla procedura di emersione, con il risultato che ad oggi è stato evaso oltre l'80 per cento delle istanze.

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ALLEGATO 6

Disposizioni in favore dei territori di montagna (Nuovo testo unificato C. 41 Brugger ed abb.)

PARERE APPROVATO

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
esaminato il nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 41 e abbinate,
richiamati i pareri espressi sul precedente testo il 14 luglio 2010 e, a seguito della richiesta di riesame formulata dal Presidente della Commissione di merito, il 5 ottobre 2010,
preso atto che la Commissione di merito ha recepito tutte le condizioni poste nel parere espresso il 5 ottobre scorso,
esprime

PARERE FAVOREVOLE