CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 ottobre 2010
388.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011 (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

EMENDAMENTI

TAB. 2

Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione (24) Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, programma (24.7), apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: + 30.000;
CS: + 30.000.
2012:
CP: + 30.000;
CS: + 30.000.
2013:
CP: + 30.000;
CS: + 30.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione (29) Politiche economiche-finanziarie e di bilancio, programma, (29.7) apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: - 30.000;
CS: - 30.000.
2012:
CP: - 30.000;
CS: - 30.000.
2013:
CP: - 30.000;
CS: - 30.000.
3779/XI/Tab. 2. 1. Damiano, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

Allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione (24) Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, programma (24.8), apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.
2012:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.
2013:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, missione (29) Politiche

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economiche-finanziarie e di bilancio, programma, (29.7) apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: - 6.000;
CS: - 6.000.
2012:
CP: - 6.000;
CS: - 6.000.
2013:
CP: - 6.000;
CS: - 6.000.
3779/XI/Tab. 2. 2. Damiano, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011 (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

EMENDAMENTI

TAB. 4

Allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione (26) Politiche per il lavoro, programma (26.10), apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.
2012:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.
2013:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.

(Cap. 5061, Cap. 5062)

Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione (33), Fondi da ripartire, programma, (33.1), apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: - 6.000;
CS: - 6.000.
2012:
CP: - 6.000;
CS: - 6.000.
2013:
CP: - 6.000;
CS: - 6.000.
3779/XI/Tab. 4. 1. Damiano, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

Allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione (26) Politiche del lavoro, programma (26.8), apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: + 5.000;
CS: + 5.000.
2012:
CP: + 5.000;
CS: + 5.000.
2013:
CP: + 5.000;
CS: + 5.000.

(Cap. 7984)

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Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, missione (33), Fondi da ripartire, programma, (33.1), apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: - 5.000;
CS: - 5.000.
2012:
CP: - 5.000;
CS: - 5.000.
2013:
CP: - 5.000;
CS: - 5.000.
3779/XI/Tab. 4. 2. Damiano, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

Alla tabella C, Missione 17, Programma 17.4 voce Ministero dell'economia e delle finanze legge D.L. 233 del 2006 capitolo 2108, apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.
2012:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.
2013:
CP: + 6.000;
CS: + 6.000.

Conseguentemente, le restanti voci di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 6 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.
3778/XI/Tab. C. 1. Damiano, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

Alla tabella C, Missione 1, Programma 1.3 voce Ministero del lavoro e delle politiche sociali legge 206 del 2006 capitolo 7682, apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: + 5.000;
CS: + 5.000.
2012:
CP: + 5.000;
CS: + 5.000.
2013:
CP: + 5.000;
CS: + 5.000.

Conseguentemente, le restanti voci di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.
3778/XI/Tab. C. 2. Damiano, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011 (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XI Commissione,
esaminato, limitatamente alle parti di competenza, lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2: limitatamente alle parti di competenza) del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e del bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013 (C. 3779), nonché le connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011 (C. 3778);
rilevata in termini positivi l'impostazione relativa alle limitate parti di interesse della XI Commissione, che non può che scontare gli effetti delle misure già adottate con il decreto-legge n. 78 del 2010;
considerata in particolare l'importanza, all'interno del citato stato di previsione, nell'ambito della Missione n. 26 (Politiche per il lavoro), del programma n. 26.2 (Infortuni sul lavoro);
atteso al contempo che, nell'ambito della Missione n. 24 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), si registrano solo lievi decrementi delle dotazioni relative ai programmi 24.5 (Protezione sociale per particolari categorie), 24.6 (Garanzia dei diritti dei cittadini), 24.7 (Sostegno alla famiglia) e 24.8 (Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità);
ritenuto opportuno segnalare, per i riflessi in materia di parità di genere in ambito lavorativo, che nell'ambito della stessa Missione n. 24, il programma n. 24.4, denominato «Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità», presenta una previsione per il triennio 2011-2013 pari a 12,80 milioni di euro annui;
giudicato, in ogni caso, importante evitare di realizzare risparmi di elevate dimensioni in un settore delicato come quello dell'uguaglianza di genere;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con la seguente osservazione:
si ritiene che debba essere incrementato, nell'ambito della Missione n. 24, lo stanziamento relativo al programma n. 24.4 (Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità), in modo da assicurare l'efficace attuazione delle principali azioni positive in materia di rafforzamento della parità nel mondo del lavoro tra uomini e donne e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

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ALLEGATO 4

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011 (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XI Commissione,
esaminato, limitatamente alle parti di competenza, lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4: limitatamente alle parti di competenza) del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e del bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013 (C. 3779), nonché le connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011 (C. 3778);
rilevata in termini positivi l'impostazione relativa alle parti di interesse della XI Commissione, che non può che scontare gli effetti delle misure già adottate con il decreto-legge n. 78 del 2010;
rilevato in particolare che, nell'ambito della Missione n. 25 (Politiche previdenziali) dello stato di previsione, il programma 25.3 (Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali) presenta un decremento dei trasferimenti dello Stato in favore di enti e istituti;
valutate in termini sostanzialmente positivi anche le disposizioni del disegno di legge di stabilità 2011 di interesse della XI Commissione, con particolare riferimento a quelle contenute all'articolo 1, commi da 2 a 4;
osservato con favore che nella Tabella A (Fondo speciale di parte corrente, per la copertura degli oneri di parte corrente derivanti da provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio), pur non essendovi stanziamenti per il 2011 relativamente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è invece previsto, per gli anni 2012 e 2013, uno stanziamento di 40 milioni di euro per ciascun anno;
rilevato che nella relazione illustrativa si specifica come l'accantonamento in questione sia preordinato - tra le altre cose - alla copertura degli oneri derivanti dalla proposta di legge n. 2424 (primo firmatario Antonino Foti, approvata dalla Commissione per l'Assemblea lo scorso 6 ottobre), nonché a una pluralità di interventi, tra cui figurano l'adozione dei provvedimenti attuativi del cosiddetto «collegato lavoro» (A.C. 1441-quater-F, approvato in via definitiva dalla Camera dei deputati il 19 ottobre 2010 e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) e l'approvazione del progetto di legge recante norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili (A.S. 2206, attualmente all'esame della Commissione Lavoro del Senato e già approvato dalla Camera dei deputati il 19 maggio 2010, in un testo risultante dall'unificazione delle proposte di legge n. 82 e abbinate);

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osservato, peraltro, che nella Tabella B (Fondo speciale in conto capitale, per la copertura degli oneri in conto capitale derivanti da provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio) non sono previsti stanziamenti relativamente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno 2011, mentre per il biennio 2012-2013 è stato previsto uno stanziamento che, nella relazione illustrativa, risulta esclusivamente preordinato alla stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili nella città di Napoli;
ritenuto opportuno, in questo contesto complessivo, rafforzare le misure che possono contribuire a sostenere i redditi da lavoro e, più in generale, l'occupazione, anche al fine di fronteggiare con la massima efficacia gli effetti che possono ancora derivare dall'attuale fase di uscita dalla crisi economica;
valutato che, in tale ambito, occorre muoversi su più fronti, non soltanto attraverso gli ordinari interventi sugli strumenti tradizionali del lavoro, ma anche incidendo su talune innovative misure;
auspicato, a tale ultimo fine, che sia quanto prima presentato alle Camere - anche a seguito di un apposito avviso comune tra le parti sociali - il disegno di legge che il Governo ha preannunciato per introdurre nell'ordinamento uno «Statuto dei lavori», ossia uno strumento normativo diretto a rendere più moderno e vitale l'impianto dello Statuto dei lavoratori;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti osservazioni:
1) sia realizzato ogni possibile sforzo per l'incremento del Fondo per l'occupazione di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, che svolge una importante funzione per l'attivazione di politiche per incentivare l'occupazione e per agevolare i processi di mobilità territoriale finalizzati al reimpiego, oltre che per incoraggiare l'occupazione femminile;
2) in questo contesto, si raccomanda di disporre la proroga, quanto meno per il prossimo anno, degli strumenti di ammortizzazione sociale e dei relativi finanziamenti, con particolare riferimento alla cassa integrazione guadagni in deroga;
3) in relazione alle misure previdenziali introdotte dall'articolo 12 del decreto-legge n. 78 del 2010, si valutino eventuali iniziative che consentano di ampliare l'ambito dei soggetti nei cui confronti continuano ad applicarsi, in deroga, le disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della data di entrata in vigore del citato decreto-legge (casi di prosecuzione volontaria con i versamenti in regola, disoccupati o persone che abbiano concordato la «extra-liquidazione»), nonché interventi che tengano conto dei nuovi termini di decorrenza della pensione nei casi in cui le amministrazioni pubbliche decidano di avvalersi della facoltà di risolvere il rapporto di lavoro di quei soggetti che abbiano raggiunto il quarantesimo anno di servizio; in relazione a tali situazioni, infatti, occorre evitare che il pubblico dipendente collocato a riposo debba restare per un periodo eccessivo senza stipendio e senza pensione ovvero che, nel settore privato, i lavoratori possano perdere il posto di lavoro nel periodo intercorrente tra il momento della maturazione del diritto al pensionamento e la data di decorrenza della pensione stessa, un anno dopo;
4) si rileva l'esigenza di dare piena e sollecita attuazione all'articolo 22-ter, comma 3, del decreto-legge n. 78 del 2009, come modificato dall'articolo 12, comma 12-sexies, del decreto-legge n. 78 del 2010, relativo all'utilizzo dei risparmi di spesa derivanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego, confluiti nel «Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale»;
5) si verifichi la possibilità di differire all'anno 2011 l'autorizzazione di spesa

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relativa al Ministero dello sviluppo economico, di cui all'articolo 39, comma 4-quater, del decreto-legge n. 78 del 2010, in modo da destinarla prioritariamente ad interventi sperimentali di ristrutturazione aziendale sul territorio, volti a promuovere - d'intesa con le parti sociali - l'occupazione e l'innovazione strategica per favorire il ricollocamento produttivo e il recupero della redditività delle imprese, anche attraverso innovazioni di processo;
6) con riferimento alla Tabella B, nella parte relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, occorre evitare che l'utilizzo del previsto stanziamento sia esclusivamente vincolato, come invece risulterebbe dalla relazione illustrativa, ad interventi per la stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili nella città di Napoli, attesa anche la natura del predetto stanziamento, che riguarda spese in conto capitale, nonché l'esigenza di intervenire in misura più equa e generalizzata sul complesso delle attività svolte dai lavoratori sul territorio nazionale.

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ALLEGATO 5

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011) (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAI DEPUTATI DAMIANO ED ALTRI

La XI Commissione,
esaminate per le parti di propria competenza il disegno di legge n. 3779 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013 (Tabella 2)»;
premesso che:
nella tabella 2 del Bilancio di previsione del Ministero del Lavoro per le parti di interesse della XI Commissione, nell'ambito della missione 24 «Diritti sociali, politiche sociali e della famiglia» il programma 27 denominato «Sostegno alla famiglia» a fronte di una previsione assestata 2010 pari a 185,29 di euro presenta un decremento di 132 milioni di euro per cui la previsione per il 2011 è pari a 52,47 milioni di euro. Inoltre per il 2012 è prevista una spesa pari a 52,54 milioni di euro, mentre per il 2013 è previsto un importo pari a 31,39 milioni di euro;
per quanto riguarda il programma 24.8 denominato «Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità» continua il taglio operato già nel Bilancio di previsione dell'anno passato. Infatti a fronte di una previsione 2010 pari a 18,73 milioni di euro, presenta un decremento di 5,93 milioni di euro, per cui la previsione per il 2011 è pari a 12,80 milioni di euro. Analoga spesa è prevista per gli anni 2012-2013;
nell'ambito della la missione 26 «Politiche per il Lavoro», programma 26.2 denominato «Infortuni su lavoro» presenta una previsione assestati per l'anno 2010 pari a 5,83 milioni di euro e non sono previsti aumenti di risorse per il triennio 2011-2013,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO.

«Damiano, Berretta, Bellanova, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru».

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ALLEGATO 6

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011) (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAI DEPUTATI DAMIANO ED ALTRI

La XI Commissione,
esaminate per le parti di propria competenza il disegno di legge n. 3779 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013 (Tabella 4)» e le parti corrispondenti del disegno di legge n. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)»,
premesso che:
il disegno di legge di Stabilità è stato formalmente predisposto sulla base della nuova disciplina introdotta dall'articolo 11 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 che ha riformato le procedure di finanza pubblica e ha delineato una nuova configurazione del ciclo della programmazione e degli strumenti di bilancio;
dopo la trasmissione in gravissimo ritardo dello schema di Decisione di Finanza Pubblica e senza aver aspettato l'approvazione della risoluzione da parte di un ramo del Parlamento, il Governo ha presentato un disegno di legge sostanzialmente tabellare e di contenuto assai ristretto che non produce effetti sui saldi di finanza pubblica poiché, si legge nella relazione introduttiva, la manovra per il triennio 2011-2013 è stata effettuata con il decreto-legge 78 del 2010;
nel metodo, ciò costituisce la riproposizione di uno schema consolidato: una manovra per decreto, l'abbandono di qualunque logica programmatoria, lo svuotamento della sessione di bilancio e delle sue regole e, per questa via, l'impossibilità per il Parlamento di discutere e di esercitare il suo ruolo di indirizzo sulla politica economica;
nel merito, le misure contenute nel decreto, che hanno determinato una, correzione dell'indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 e 25 miliardi per gli anni 2012 e 2013, sono riconducibile prevalentemente (67 per cento) a tagli di spesa nel settore delle Amministrazioni centrali regionali e locali, nel pubblico impiego e in materia previdenziale;
è necessario sottolineare che sulla sostenibilità delle misure per le amministrazioni pubbliche e sulla effettiva realizzabilità dei risparmi attesi si riflette l'inadeguatezza di tagli indifferenziati e non selettivi che potrebbero tradursi o in un rallentamento della spesa in conto capitale o in meri slittamenti nel tempo di pagamenti o nella formazione di debiti

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sommersi e, certamente, nella riduzione della funzionalità della pubblica amministrazione e dei servizi ai cittadini;
si tratta, in ogni caso, di misure che avranno effetti recessivi e porteranno ad una riduzione del tasso di crescita del PIL pari a 0,5 punti percentuali nel periodo di riferimento 2010-2012;
poiché nel prossimo biennio sull'attività economica dovrebbe continuare a gravare una dinamica debole dei consumi, frenati dalla stazionarietà del reddito disponibile, la previsione di un tasso di crescita del 2 per cento nel biennio 2012-2013, senza cui sarebbe impossibile conseguire gli obiettivi di finanza pubblica, appare fin troppo ottimistica;
il Governo sembra non considerare che il riequilibrio duraturo dei conti pubblici passa soprattutto per il rafforzamento del potenziale di crescita dell'economia. L'uscita dalla crisi deve essere un'opportunità per porre le basi per attuare riforme strutturali, a partire da quella del fisco, che accrescano la produttività e la competitività del nostro Paese;
pur non avendo indicato nella DFP alcun disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, il Governo sta annunciando, negli incontri con le parti sociali e gli attori economici, la presentazione a fine anno dell'ennesimo decreto riducendo così al minimo il ruolo, il dibattito e la capacità di intervento del Parlamento;
considerato che:
il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica contiene misure in materia pensionistica estremamente penalizzanti per i lavoratori;
per reperire risorse, infatti, si è tornati ad agire sulle pensioni: pur avendo avuto rassicurazioni dal presidente dell'INPS Mastropasqua proprio alla Camera il 27 aprile 2010 che i fondi pensione sono in attivo di ben 9 miliardi e 700 milioni di euro;
un modifica particolarmente rilevante è quella relativa all'introduzione delle finestre cosiddette «di scorrimento», che si applica a tutti i regimi pensionistici, e introduce il nuovo principio di accesso al trattamento di quiescenza un anno dopo dal compimento dei requisiti;
le finestre di scorrimento si applicano anche a coloro che maturano i 40 anni di contribuzione, mentre ai lavoratori parasubordinati si applicano le finestre di scorrimento previste per i lavoratori autonomi (vale a dire non 12 ma 18 mesi dal momento del conseguimento dei requisiti) così come per le pensioni conseguite con la totalizzazione;
alcune norme del medesimo decreto, inoltre, sono state pensate solo ed esclusivamente contro le donne. Infatti, per impedire alle lavoratrici pubbliche di andare in pensione prima, scegliendo di dimettersi volontariamente e di trasferire la propria posizione assicurativa all'INPS ai sensi dell'articolo 1, primo comma, della legge 7 febbraio 1979, n. 29, il Governo ha ritenuto, a decorrere dal 1o luglio 2010, di rendere onerose per tutti (lavoratrici e lavoratori), tali ricongiunzioni, fino ad ora completamente gratuite;
da ultimo non vi è alcuna salvaguardia per coloro che sono autorizzati alla prosecuzione volontaria del versamento dei contributi ed è la prima volta che non è stata prevista tale clausola di garanzia. Le riforme del 1992 e del 1995 e le successive modificazioni avevano sempre cristallizzato i requisiti per tutti coloro che si trovavano in possesso di autorizzazione alla prosecuzione volontaria per il versamento dei contributi;
senza che vi sia stata alcuna condivisione con le parti sociali, il Governo, inoltre, sempre con il decreto citato, ha introdotto l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego a 65 anni a partire già dall'anno in corso,

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modificando una precedente previsione, contenuta nel decreto 78 del 2009 che nel differiva l'entrata in vigore;
tale disposizione non ha nulla di egualitario se si pensa la totale mancanza di politiche di conciliazione tra i tempi di lavoro e i tempi di cura che grava sulle spalle delle donne, oltre alla completa assenza di strumenti di sostegno alla maternità;
recentemente si è appreso che è impossibile per i lavoratori precari accedere via web al tipo di pensione che si stanno costruendo al fine di «evitare sommosse popolari», come ha recentemente dichiarato il presidente dell'INPS, Mastropasqua;
il Center for research on pensions and welfare policies ha preparato una tabella dalla quale si evince che un lavoratore precario che inizi a versare i contributi intorno ai trent'anni, riceverebbe al compimento dei sessant'anni una pensione pari a 4.695 euro lordi l'anno, vale a dire 361 euro lordi per tredici mensilità;
osservato che:
per quanto riguarda la legge di stabilità i commi da 2 a 4 dell'articolo 1 prevedono meramente il trasferimento di risorse dovuti dallo Stato all'Inps in materia previdenziale;
non è contenuto nulla di quanto espresso in premessa, né per quanto riguarda 'il miglioramento della condizione delle lavoratrici, in materia previdenziale, né tantomeno per quanto riguarda risposte adeguate alle aspettative dei lavoratori atipici e precari al fine di garantire loro una pensione dignitosa;
nella tabella 4 del Bilancio di previsione del Ministero del Lavoro per le parti di interesse della XI Commissione, si segnala, tra l'altro nel macroaggregato 1.9 «Interventi», specificatamente, il cap. 3892, «Fondo per il diritto al lavoro dei disabili» a fronte di una previsione assestata di 42 milioni di euro presenta un decremento di 30,24 milioni di euro, per cui la previsione 2011 è pari 11,76 milioni di euro, 11,79 milioni di euro per il 2012 e di 2,73 per il 2013;
nella medesima tabella la missione 25, «Politiche previdenziali», ed il particolare il programma 25.3 «Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali» presenta un decremento di 3.733,47 milioni con una previsione assetata per il 2011 di 50.156,35 milioni a fronte di una previsione per il 2011 pari a 53.889,82;
nel macroaggregato 1.3 «Investimenti», in particolare il capitolo 7206 recante «Fondo sociale per l'occupazione e la formazione», a fronte di una previsione assestata 2010 pari a 3.226,32 milioni di euro, presenta un decremento di 2.340,04 milioni di euro con la conseguente previsione per il 2011 pari a 886,28 milioni di euro. Per gli anni 2012-2013 è previsto uno stanziamento pari a 627,38 milioni di euro;
nell'ambito della missione 24 «Diritti sociali, politiche sociali e della famiglia» per quanto riguarda il programma 24.2 denominato «Terzo settore: associazionismo, volontariato, ONLUS e formazioni sociali» si evidenzia che la previsione assestata 2010, pari a 14,32 milioni di euro, viene proposto un decremento di 12,50 milioni di euro. In particolare il cap. 5242 recente «Fondo per il volontariato e contributi alle associazioni sociali» che aveva uno stanziamento nelle previsioni assestate 2010 pari a 9,46 milioni di euro viene ridotto dello stesso importo, vale a dire viene completamente azzerato. Analoga operazione avviene per il cap. 5246 recante «Fondo per l'associazionismo sociale», con una dotazione di 2,61 milioni di euro nelle previsione assestate 2010,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO.

«Damiano, Berretta, Bellanova, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru».

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ALLEGATO 7

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011) (C. 3778 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (C. 3779 Governo).

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAI DEPUTATI PALADINI E PORCINO

La XI Commissione,
esaminato per le parti di propria competenza lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le parti corrispondenti del disegno di legge n. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)»;
premesso che:
il disegno di legge di stabilità tiene conto dello scenario delineato dalla Decisione di finanza pubblica approvata a settembre, in base al quale si prevedono per il 2010 un tasso di crescita del PIL reale dell'1,2 per cento e un deflatore pari all'1,6 per cento;
la legge di stabilità, introdotta con la legge di riforma del bilancio (articolo 11 legge n. 196/2009), sostituisce da quest'anno la legge finanziaria;
il suddetto provvedimento, insieme al disegno di legge di bilancio, compone la manovra triennale di finanza pubblica e, in particolare, dispone il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale 2011-2013, esprimendolo sotto un aspetto essenzialmente tabellare;
gli interventi ammontano a circa 1000 milioni per l'anno 2011, 3.000 milioni per il 2012 e 9.500 milioni per il 2013, da attribuire, essenzialmente, a rimodulazioni di risorse finanziarie già inserite in bilancio;
la manovra economico-finanziaria per il prossimo triennio, per un valore di circa 25 miliardi di euro, di fatto, è stata anticipata con il decreto-legge n. 78 del 2010 e questa deve essere considerata la vera e propria manovra economica cui fare riferimento. Una manovra pesantissima, di «soli e ingentissimi tagli» soprattutto nei confronti degli enti locali e incredibilmente priva di qualsiasi misura a sostegno dello sviluppo economico;
Confindustria ha calcolato in 124 miliardi di euro l'ammontare dell'evasione fiscale, una cifra che risulta 5 volte superiore alla manovra correttiva impostata dall'attuale Governo il cui cuore è tutto nel blocco delle retribuzioni del pubblico impiego, nel taglio dei fondi ai comuni e alle regioni (complessivamente quasi 13 miliardi di euro) e nel rinvio del pensionamento dei cittadini. Secondo le recentissime stime elaborate dal centro studi di Confindustria, nel mese di settembre 2010, il reddito pro capite in Italia continuerà ad essere «in retromarcia»

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e con la crisi attuale è ritornato ai livelli del 1998;
è infatti una «Italia più povera, in assoluto e ancor più in rapporto agli altri paesi avanzati» quella descritta dal rapporto di autunno del Centro studi di Confindustria, che, rinnovando l'allarme per il ritardo nelle riforme, sottolinea alcune questioni cruciali sul fronte dei «ritardi per la modernizzazione»: semplicità e chiarezza delle regole per le imprese (a partire dalla riforma della pubblica amministrazione); il carico fiscale sulle imprese e sui lavoratori; l'istruzione; la ricerca e l'innovazione, terreno su cui siamo «in forte svantaggio»; la concorrenza: «le liberalizzazioni da sole aumenterebbero la produttività del 14,1 per cento»;
l'attuale Governo non è in grado di proporre una politica economica anticiclica convincente tale da aggredire la crisi che attanaglia il nostro Paese;
il provvedimento al nostro esame contiene una manovra finanziaria inesistente, uno strumento di intervento del tutto inadeguato e insufficiente, che fa semplicemente da ponte tra ciò che non si è voluto fare prima e ciò che non si sa o non si vuole fare dopo;
il nostro Paese necessita invece di interventi che correggano la politica economica e la politica fiscale dell'attuale governo: stimolando di più la domanda interna, prevedendo nell'immediato una vera manovra di almeno un punto di PIL che vada a sostegno dei redditi, della domanda, e delle piccole imprese;
considerato inoltre che, per quanto concerne in particolare gli aspetti all'attenzione della XI Commissione:
la manovra contenuta nel decreto 78 del 2010 sta producendo e continuerà a produrre solo effetti depressivi sull'economia e sull'occupazione;
l'Istat ha confermato che il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2010 è salito al 8,5 per cento, in aumento dell'1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, senza calcolare i lavoratori in cassa integrazione guadagni;
stanno diventando una terribile realtà le stime sulla disoccupazione fatte dall'OCSE nel suo rapporto di fine 2009, secondo le quali in Italia, nell'ultima fase del 2010, la disoccupazioni arriverà al 10,5 per cento, il che significa che in alcune aree del Paese, specie nel mezzogiorno, si toccheranno punte di disoccupazione vicino al 30 per cento della popolazione attiva, con la regione Campania in testa all'orribile classifica;
i dati sul tasso di disoccupazione «reale», se possibile, sono ancora peggiori delle previsione OCSE, in quanto si attestano all'11,5 per cento nel secondo trimestre del 2010, come ha di recente confermato la Banca d'Italia nel suo Bollettino economico e di cui si è fatto beffa in maniera deplorevole il Ministro del lavoro;
dopo i 528 mila posti di lavoro distrutti negli ultimi due anni, sono così a rischio altri 246 mila posti di lavoro. I più svantaggiati sono sempre i giovani, le donne, le basse professionalità, gli immigrati, oltre ai lavoratori con contratti temporanei o atipici, i lavoratori del mezzogiorno, come si è già detto, e coloro che hanno già perso un'occupazione;
la situazione dei giovani è drammatica, perché oltre un giovane su quattro in Italia è disoccupato. Nel secondo trimestre del 2010 l'Istat segnala che il tasso di disoccupazione dei giovani di 15-24 anni, raggiunge il 27,9 per cento;
dal primo trimestre del 2009, e nonostante un incremento del numero di occupati, il tasso di occupazione degli stranieri continua a ridursi, posizionandosi al 63,6 per cento, rispetto al 65,2 per cento nel secondo trimestre 2009;
altri gravi problemi ai conti pubblici e al buon andamento della pubblica amministrazione stanno producendo alcune innovazioni introdotte dal Governo con il decreto 78 sul pubblico impiego. Su tutti va segnalata la corsa al pensionamento,

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in particolare nella scuola, negli enti pubblici e tra i magistrati, per evitare la rateizzazione fino a tre anni della buonuscita. La misura adottata non porterà alcun beneficio perché gli effetti del maggior risparmio in termini di retribuzioni, verranno del tutto annullati da più forte crescita della spesa pensionistica a causa dell'esodo massiccio;
è del 18 ottobre 2010, l'allarme lanciato dal Vice-presidente del Consiglio superiore della Magistratura, alla presenza del Ministro della giustizia per «una situazione di assoluta urgenza». Il numero dei magistrati che, avendo maturato il massimo dell'età pensionabile, non intendono vedersi rateizzata la corresponsione della buonuscita, è di circa 350 unità; parte non trascurabile di costoro lasceranno improvvisamente scoperta la direzione di molti uffici giudiziari. Si tratta di un ulteriore colpo al funzionamento della macchina giudiziaria che andrebbe assolutamente impedito, perché le scoperture, che sono già troppe, paralizzino tribunali e procure;
a fronte di tutto ciò le previsioni di spesa in termini di competenza dello stato di previsione Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell'esercizio finanziario 2011 risultano complessivamente pari a euro 80.140.203.747 (di cui 79.204.532.415 per spese correnti e 935.671.332 per spese in conto capitale);
vi è una riduzione delle risorse complessive a disposizione del Ministero, in quanto il Bilancio 2010 stanziava 81.621.773.328 euro, mentre le previsioni assestate prevedevano 84.279.583.822 euro. Per il 2012 e 2013 sono previste spese per, rispettivamente, 81.125.764.190 euro e 81.905.293.193 euro;
nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali le principali Missioni riguardanti il settore del lavoro e della previdenza sociale sono:
1) Politiche previdenziali. Nell'ambito di questa missione, il programma «Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali», assorbe sostanzialmente gran parte delle risorse della suddetta Missione. Il Bilancio per il 2011 riduce di 3.676 milioni di euro le risorse rispetto alle previsioni assestate 2010;
2) Politiche per il lavoro. Il Bilancio per il 2011 riduce di 559 milioni di euro le risorse rispetto alle previsioni assestate 2010, portando la dotazione complessiva della Missione da 5.231,44 milioni di euro a 4.672, 17 milioni di euro;
3) Diritti sociali, politiche sociali e famiglia. La Missione prevede solo un lievissimo incremento di circa 146 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2010, passando da 25.016,30 milioni di euro a 25.162,59 milioni di euro;
4) Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti. Nell'ambito di questa missione, il programma denominato «Flussi migratori per motivi di lavoro e politiche di integrazione sociale delle persone immigrate» assorbe interamente le esigui risorse della suddetta Missione. Il Bilancio per il 2011 riduce di 14,56 milioni di euro le risorse rispetto alle previsioni assestate 2010, portando la dotazione complessiva della Missione da 16,32 milioni di euro a soli 1,79 milioni di euro;
si evidenza la riduzione del «Fondo per il diritto al lavoro dei disabili», le cui risorse sono ridotte del 72 per cento nel 2011, e del 93,5 per cento nel 2013;
inoltre viene di fatto eliminato il programma relativo al «Terzo settore: associazionismo, volontariato, ONLUS e formazioni sociali», la cui dotazione viene ridotta dell'87,3 per cento rispetto al 2010 e viene cancellato il «Fondo per il volontariato e contributi alle associazioni sociali»;
per le ragioni illustrate in premessa,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO.

«Paladini, Porcino».

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ALLEGATO 8

Disposizioni concernenti la sospensione e la revoca del trattamento pensionistico per i soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale o condannati per reati di terrorismo o di criminalità organizzata (C. 3541 Fedriga).

EMENDAMENTI APPROVATI DALLA COMMISSIONE

ART. 1.

Al comma 1, sopprimere la parola: definitiva.
1. 100. Il Relatore.

Sopprimere il comma 2.
1. 101. Il Relatore.

Al comma 3, sostituire le parole: dei trattamenti sociali con le seguenti: delle prestazioni di natura assistenziale.

Conseguentemente, sostituire la rubrica con la seguente: Disposizioni concernenti la revoca del trattamento previdenziale o assistenziale per i soggetti condannati per reati di terrorismo o di criminalità organizzata.
1. 102. (Nuova formulazione) Il Relatore.

ART. 2.

Al comma 1, dopo le parole: per concorso nel inserire la seguente: medesimo e dopo le parole: 378 del codice penale inserire le seguenti: nei confronti dei medesimi soggetti.
2. 100. Il Relatore.

Al comma 1, sopprimere le parole: e, se già percettori del trattamento, il medesimo è revocato dalla data di entrata in vigore della presente legge.
2. 101. Il Relatore.

ART. 3.

Al comma 1, sostituire le parole: devolute dagli enti interessati con le seguenti: versate annualmente dagli enti interessati all'entrata del bilancio per essere riassegnate ai capitoli di spesa corrispondenti.
3. 100. Il Relatore.