CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 settembre 2010
376.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
Pag. 88

ALLEGATO 1

5-03504 Libè: reperimento delle risorse necessarie per il completamento della tangenziale Sud di Parma

TESTO DELLA RISPOSTA

La Tangenziale sud di Parma, realizzata nel 1989 dall'amministrazione comunale, è stata ceduta all'ANAS il 14 gennaio 2004, in forza della convenzione sottoscritta tra le parti il 17 aprile 2003 ed avente per oggetto «la nuova ripartizione delle rispettive competenze gestionali e il programma delle future realizzazioni per il completamento del Sistema Tangenziale di Parma».
Il Compartimento ANAS di Bologna aveva predisposto nel dicembre 2004 un progetto dell'importo complessivo di euro 4.600.000,00 per l'adeguamento delle barriere di sicurezza dell'intero sistema «Tangenziale di Parma» nell'ambito del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale e nel Piano Quinquennale per la Manutenzione Straordinaria.
Ad oggi, tuttavia, il progetto non ha copertura finanziaria.
Le condizioni di sicurezza della tangenziale sud di Parma potrebbero indubbiamente essere migliorate con l'inserimento di barriere spartitraffico conformi alle normative vigenti e la creazione di corsie di accelerazione e decelerazione, dimensionate in base agli attuali volumi di traffico, che, peraltro, risultano di competenza del Comune di Parma, gestore degli svincoli e delle piste ciclabili attorno alla Tangenziale Sud.
Tuttavia, ANAS in data 7 gennaio 2010, ANAS ha predisposto il progetto di adeguamento delle barriere di sicurezza, limitatamente al tratto della Tangenziale Sud, che riveste maggiore criticità ai fini della sicurezza.
Purtroppo, le priorità determinatesi a seguito degli eventi alluvionali che hanno interessato all'inizio dell'anno gran parte del territorio del Paese con interruzione di numerose viabilità statali, hanno ritardato il reperimento dei fondi occorrenti per i lavori di cui sopra.
L'ANAS assicura, comunque, che sono state impartite precise istruzioni ai propri uffici periferici affinché l'intervento venga avviato nel più breve tempo possibile.

Pag. 89

ALLEGATO 2

5-03501 Ghiglia: realizzazione del sistema di trasporto rapido costiero (TRC) Rimini Fiera - Cattolica

TESTO DELLA RISPOSTA

L'intervento denominato «Trasporto Rapido Costiero (TRC) Rimini Fiera-Cattolica» nella sua più ampia definizione di «sistema di trasporto a guida vincolata nell'area metropolitana della costa romagnola: Riccione-Rimini-Cattolica» era già stato finanziato ai sensi della legge n. 211 del 1992, ma a seguito del mancato rispetto dei tempi prefissati, le risorse assegnate per la realizzazione del sistema di Trasporto Rapido Costiero sono andate in economia ai sensi della legge n. 246 del 2002, che disponeva che i contributi assegnati all'intervento avrebbero dovuto essere impegnati entro il 31 dicembre 2002.
Successivamente, tale intervento è stato reinserito nella delibera CIPE attuativa della legge 443 del 2001 (cosiddetta Legge Obiettivo) ed è stato ritenuto prioritario, nell'ambito di quelli ricadenti nella Regione Emilia Romagna inseriti in Legge Obiettivo.
A valle dei pareri favorevoli resi dalle competenti Commissioni parlamentari ed a seguito del recente decreto di accesso al «Fondo di compensazione» previsto dalla normativa, emesso dal Ministero dell'economia e delle finanze, è stato predisposto il decreto interministeriale tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero dell'economia e delle finanze che è attualmente alla valutazione del signor Ministro per la firma e la successiva sottoposizione al Ministro dell'economia e delle finanze. A conclusione del suesposto iter amministrativo, i fondi potranno considerarsi sbloccati.

Pag. 90

ALLEGATO 3

5-03502 Mariani: sui tempi deliberazioni CIPE per l'avvio della progettazione definitiva delle opere di accesso al Tunnel del Brennero

TESTO DELLA RISPOSTA

Occorre premettere con chiarezza che il processo di revisione che la Commissione europea ha attivato nel secondo semestre di quest'anno riguarda l'utilizzo dei contributi TEN-T da parte dei 27 Stati dell'Unione europea.
È una revisione di natura prevalentemente contabile il cui scopo è di verificare che le risorse allocate siano tutte utilizzate entro il 2013, ovvero che sussistano i presupposti da parte degli Stati interessati affinché vengano comunque utilizzati, per intero, tutti i contributi assegnati.
Trattandosi di una revisione intermedia, questa ha luogo a metà del periodo di vigenza degli impegni finanziari assunti dalla Commissione europea, che copre un arco di sette anni, che va dal 2007 al 2013.
Le valutazioni degli stati di avanzamento dei singoli progetti europei verranno effettuate a novembre prossimo sulla base della documentazione che i Ministeri dei trasporti hanno inviato alla Commissione europea nel primo trimestre del 2010.
L'Italia infatti, attraverso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha inviato a marzo del 2010, così come previsto dai regolamenti comunitari, gli stati di avanzamento di tutti i progetti nazionali finanziati con fondi TEN-T, tra cui quello relativo alla linea ferroviaria di accesso meridionale al tunnel di base del Brennero.
I dati trasmessi agli inizi del 2010 fanno ovviamente riferimento allo stato di avanzamento conseguito sino alla data del 31 dicembre 2009.
La Corte dei Conti, con la delibera n. 18 del 2 luglio 2010, ha precisato come il ritardo nel precedente avanzamento della progettazione sia da mettere in relazione alla insufficiente disponibilità di risorse per la copertura finanziaria delle relative opere di realizzazione del collegamento ferroviario.
Nel corso dell'incontro con il nuovo coordinatore europeo del PP1, Pat Cox, svoltosi a Roma lo scorso 14 settembre, è stato esposto che l'Italia ha adottato una serie di provvedimenti che consentiranno di recuperare buona parte del tempo decorso sinora inutilmente, dalla data di concessione del contributo, vale a dire dal 5 dicembre 2008.
Al tempo stesso è stata avanzata richiesta di inviare una lettera al Direttore delle reti TEN-T per informarlo dei provvedimenti adottati dal Governo italiano, evidenziando come tali provvedimenti siano in grado di consentire di attivare un processo di spesa che assorba, per intero, il suddetto contributo di 58 milioni di euro, pari al 50 per cento dell'intera spesa prevista tra il 2008 e il 2013.
In questo senso, è stato chiesto alla Commissione europea di valutare attentamente tutte le misure adottate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, prima di prendere qualsiasi decisione in ordine alla rimodulazione del contributo europeo assegnato al progetto in questione.
La citata lettera è stata inoltrata il 17 settembre, subito dopo l'incontro con il

Pag. 91

Coordinatore Pat Cox, e, a quanto risulta, è ora all'attenta valutazione della Commissione europea.
Gli elementi sostanziali, messi in evidenza sia nella lettera che nel corso dell'incontro, vertono sugli effetti positivi indotti dalla Legge Finanziaria 2010, e mi riferisco ai commi 232, 233 e 234 dell'articolo 2 che consentono di realizzare le opere prioritarie TEN-T attraverso «lotti costruttivi», dimensionati in modo congruo rispetto ad una programmazione di spesa effettivamente sostenibile, valutata come tale dal Governo.
La procedura prevista dai commi citati crea effettivamente un vincolo di bilancio e di impegno di spesa a favore delle opere selezionate come prioritarie dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e successivamente ratificate come tali dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Una volta imboccata la strada dei «lotti costruttivi» per uno specifico progetto appartenente alla rete TEN-T, si crea un vincolo di destinazione a favore di quest'opera, che si realizzerà quindi attraverso una pianificazione tecnico-finanziaria molto stringente e determinata.
In questo senso, accogliendo le conclusioni della Corte dei Conti, è stato dato mandato di completare l'istruttoria del primo dei quattro lotti principali della linea ferroviaria di accesso sud al tunnel di base del Brennero e di prevedere l'esame da parte del CIPE nel più breve tempo possibile.
L'altra fondamentale misura adottata dal Governo per assicurare continuità di risorse nazionali per il progetto del Tunnel del Brennero e della relativa linea ferroviaria di accesso riguarda quella introdotta con l'articolo 47 della legge 122 del 2010. Questo articolo, modificando la legge del 1997, amplia sia in termini finanziari che in termini di destinazione, il cosiddetto fondo di accantonamento per la ferrovia del Brennero, alimentato attraverso una parte dei proventi dell'A22. Le risorse accantonate sino ad oggi, nonché quelle future, posto che la norma dell'accantonamento è stata estesa oltre la data di scadenza dell'attuale concessione (2014), opportunamente attualizzate, sono in grado di garantire una copertura determinante per la realizzazione sia del tunnel di base che del progetto delle relative opere d'accesso.

Pag. 92

ALLEGATO 4

5-03503 Piffari: realizzazione del nuovo casello autostradale di Dalmine

TESTO DELLA RISPOSTA

Lo svincolo e la stazione di Dalmine rientrava tra gli interventi da realizzare da parte di Autostrade Concessioni e Costruzioni Autostrade S.p.A. nell'ambito della convenzione sottoscritta con ANAS S.p.A. in data 4 agosto 1997 e successivi atti aggiuntivi.
Successivamente, in sede di definizione del nuovo testo di «convenzione unica» sottoscritta in data 12 ottobre 2007, approvata dalla legge n. 101 del 2008 - novativa e sostitutiva dei precedenti atti convenzionali, ANAS S.p.A. ed Autostrade per l'Italia S.p.A. hanno valutato, a fronte del non ancora consolidato scenario in-frastrutturale, con particolare riferimento al tracciato ed alla realizzazione della Pedemontana Lombarda, di stralciare la realizzazione di detto intervento, destinando il relativo impegno di spesa ad altri interventi di più immediata realizzazione.
Al ricrearsi dei presupposti per la realizzazione dell'intervento, ANAS S.p.A., d'intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, potrà richiedere ad Autostrade per l'Italia S.p.A. di svilupparne la progettazione e valutarne congiuntamente l'inserimento nell'ambito degli impegni di convenzione, nella relativa voce Altri Investimenti.