CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 settembre 2010
368.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02980 De Torre: Raccolta di dati sulla presenza di alunni con cittadinanza non italiana nell'a.s. 2009/10.

TESTO DELLA RISPOSTA

Com'è già noto all'Onorevole interrogante nel marzo 2010 l'ufficio statistica del Ministero ha pubblicato un focus in breve sulla scuola riguardante la presenza degli alunni stranieri nelle scuole statali nell'anno scolastico 2009-2010.
I dati riguardanti gli alunni con cittadinanza non italiana relativi all'anno scolastico 2009-2010 sono stati effettivamente raccolti ed elaborati dal medesimo ufficio per la pubblicazione che avverrà on line con un notiziario avente lo stesso contenuto informativo di tale fenomeno in forma meno discorsiva.
Si fa presente infine che nel sito web del Ministero è disponibile il Notiziario «Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano - anno scolastico 2008-2009» -, contenente un'ampia disanima del fenomeno, pubblicazione che si ritiene possa adeguatamente soddisfare le esigenze dell'informazione.

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ALLEGATO 2

5-02993 Ghizzoni: Sbocchi lavorativi del diploma di istruzione professionale in Produzioni industriali e artigianali, articolazione Industria.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, contenete il regolamento sul riordino degli istituti professionali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 2010, n. 137, è stata profondamente modificata l'identità di tali istituti, prevedendo, nel nuovo assetto, solo il rilascio di un diploma di istruzione secondaria superiore al termine di un percorso di durata quinquennale e demandando alle Regioni, per effetto della modifica del titolo V della Costituzione, l'offerta di percorsi di istruzione e formazione triennali e quadriennali che si concludono rispettivamente con il rilascio dei titoli di qualifica e dei diplomi professionali.
In altre parole, si è inteso affidare prioritariamente agli istituti professionali il compito di far acquisire agli studenti saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del mondo del lavoro, ma anche per accedere all'università e all'istruzione tecnica superiore.
Gli indirizzi previsti dal previgente ordinamento sono confluiti, a partire dalle prime classi funzionanti nell'a.s. 2010/2011, nei nuovi indirizzi in base alla tabella D) allegata al citato regolamento, nella quale è precisato che, in relazione ai piani di studio effettivamente realizzati dai predetti istituti, può essere riconosciuta dal competente ufficio scolastico regionale una diversa confluenza. Ciò stante, numerosi istituti professionali per l'abbigliamento e la moda sono confluiti nei nuovi istituti professionali dell'articolazione «Artigianato» (e non «Industria») del settore industria e artigianato, come nel caso dell'istituto professionale di Carpi.
I nuovi ordinamenti degli istituti professionali hanno un carico orario più sostenibile per gli allievi e offrono alle istituzioni scolastiche ampi spazi di autonomia e flessibilità per rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e del territorio, come specificato anche nelle linee guida emanate con direttiva del Ministro n. 65/2010.
Per quanto riguarda invece il conseguimento di qualifiche professionali di durata triennale, nel rispetto delle norme costituzionali in materia, si fa presente che gli istituti professionali potranno continuare a realizzare i relativi percorsi in regime di sussidiarietà. In assenza di specifiche determinazioni delle Regioni, per il corrente anno scolastico, gli istituti professionali continuano comunque a realizzare i suddetti percorsi in regime surrogatorio, in relazione alle qualifiche preesistenti. Nel luglio scorso, il Coordinamento tecnico della IX commissione della Conferenza delle Regioni ha avviato, d'intesa con il Ministero e il Dicastero del lavoro, i lavori per la predisposizione, nei tempi più brevi, delle linee guida di cui all'articolo 13 della legge n. 40/07 per la realizzazione di un'offerta coordinata di istruzione e formazione professionale, che interesserà anche i corsi già avviati.

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ALLEGATO 3

5-02997 Zazzera: Riconoscimento della professionalità degli insegnanti abilitati in informatica nell'ambito del riordino delle classi di concorso.

5-03018 Gatti: Riconoscimento della professionalità degli insegnanti abilitati in informatica nell'ambito del riordino delle classi di concorso.

TESTO DELLA RISPOSTA

Rispondo congiuntamente alle interrogazioni n. 5-02997 dell'onorevole Zazzera e n. 5-03018 dell'Onorevole Gatti, in quanto hanno entrambe ad oggetto l'insegnamento dell'informatica nel biennio degli istituti tecnici e negli istituti professionali e mirano ambedue all'affidamento di detto insegnamento agli abilitati in informatica anziché ai docenti titolari delle classi di concorso A075 e A076 (dattilografia, stenografia e trattamento testi).
Come è noto, negli istituti tecnici e professionali si impartisce l'insegnamento di dattilografia e stenografia soprattutto nel primo biennio. La riforma ha previsto, in via graduale, l'insegnamento dell'informatica e non più del trattamento testi, con l'evidente intento di superare la precedente logica in base alla quale appariva necessario offrire al discente la possibilità di avvicinarsi alle principali apparecchiature informatiche, attualmente ormai alla portata della gran parte della popolazione, soprattutto quella giovanile.
È tuttavia evidente come per l'inserimento dell'informatica nella prima classe dei tecnici e dei professionali non si potrà non considerare sia la preparazione iniziale del discente sia le capacità del medesimo, non ancora in possesso delle indispensabili conoscenze e competenze provenienti dallo studio di scienze come la matematica.
Per tali peculiari ragioni è ragionevole considerare come i docenti attualmente in servizio e titolari delle classi di concorso A075 e A076 (dattilografia, stenografia e trattamento testi), opportunamente avviati a corsi di riconversione professionale, che attualmente sono in fase di predisposizione, possano degnamente impartire le principali conoscenze di base dell'informatica, utilizzando le acquisite capacità professionali metodologiche e di comunicazione, certamente non ancora in possesso dei giovani laureati in informatica.

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ALLEGATO 4

5-03015 De Pasquale: Sugli interventi necessari per la sicurezza degli edifici scolastici del comune di Campi Bisenzio (FI).

TESTO DELLA RISPOSTA

Nell'atto in discussione l'onorevole interrogante rappresenta che, in occasione di sopralluoghi effettuati da tecnici del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Toscana-Umbria, è emersa la necessità della messa in sicurezza di alcune parti dell'edificio che ospita la scuola secondaria di primo grado «Felice Matteucci» di Campi Bisenzio. A questo proposito, segnala che la competente amministrazione comunale ha fatto richiesta di finanziamento ai sensi dell'articolo 2, comma 239, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010) e, inoltre, chiede di conoscere se il Comune di Campi Bisenzio possa derogare al patto di stabilità interno.
Per brevità, non mi soffermerò sulle competenze in materia di edilizia scolastica e di messa in sicurezza dei relativi edifici, attribuite - come è noto - alle Regioni e agli Enti locali puntualmente obbligati; né mi soffermerò sull'impegno di questa amministrazione in ordine al tema della messa in sicurezza delle scuole, sul quale si è peraltro già riferito lo scorso 11 marzo in Aula Camera, rispondendo all'interpellanza urgente n. 2-00635 di cui è primo firmatario proprio l'Onorevole De Pasquale.
Per ciò che concerne la richiesta di finanziamento ai sensi della citata disposizione della legge finanziaria 2010, va preliminarmente evidenziato che detta norma prevede l'attivazione di un piano di interventi per la messa in sicurezza e l'adeguamento antisismico nelle scuole «previa approvazione di apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari permanenti, competenti per materia nonché per i profili di carattere finanziario».
Al momento, però, il previsto atto di indirizzo delle competenti Commissioni parlamentari non risulta ancora definito dalle Commissioni medesime.
Per quanto riguarda, poi, la richiesta di deroga alla disciplina del Patto di stabilità interno, finalizzata ad escludere dal saldo finanziario le spese sostenute per gli interventi di messa in sicurezza ed adeguamento a norma degli edifici scolastici, il competente Ministero dell'economia e delle finanze ha comunicato che l'eventuale esclusione dal Patto di stabilità interno di voci di entrata e di spesa diverse da quelle previste dalle disposizioni vigenti comporta effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica, con la conseguente necessità di rinvenire le adeguate risorse compensative a salvaguardia degli equilibri di finanza pubblica. Il medesimo Dicastero ha quindi fatto presente che la problematica potrebbe essere affrontata in sede di redazione del nuovo quadro di riferimento del Patto di stabilità interno 2011-2013.

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ALLEGATO 5

5-03043 Coscia: Sulla soppressione di 68 classi «a tempo pieno» nella città di Roma.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante nella interrogazione in discussione chiede iniziative per garantire agli allievi e alle famiglie della città di Roma il tempo pieno richiesto.
Al riguardo, giova premettere che le richieste di tempo pieno da parte delle famiglie sono da sempre molto superiori alle possibilità di soddisfarle integralmente, in quanto il tempo pieno può essere concesso solo nell'ambito delle risorse complessive assegnate a ciascun ufficio scolastico regionale.
Per quanto riguarda la scuola primaria, per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario.
Infatti, nell'anno scolastico 2010-2011 sono attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più per un totale di 37.275.
Sono state quindi mantenute le promesse assunte dal Governo per una risposta positiva alla richiesta delle famiglie.
Nella circolare n. 37 del 2010 è stato precisato che nulla è innovato e che, pertanto, restano confermati l'orario di 40 ore settimanali per classe, comprensive del tempo dedicato alla mensa, l'assegnazione di due docenti per classe e l'obbligo dei rientri settimanali. È stato inoltre evidenziato che le quattro ore residuate rispetto alle 40 settimanali per classe (44 ore di docenza a fronte delle 40 di lezioni e di attività), comunque disponibili nell'organico di istituto, potranno essere utilizzate prioritariamente per l'ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie e, in subordine, per la realizzazione di altre attività volte a potenziare l'offerta formativa (compreso il tempo mensa per le classi che attualmente praticano i rientri pomeridiani).
Con riguardo alle note dell'ufficio scolastico provinciale di Roma del 20 aprile 2010 e del 27 aprile 2010 si fa presente che con le medesime l'ufficio in questione nel comunicare ai dirigenti scolastici i criteri seguiti per la determinazione degli organici degli insegnanti nelle istituzioni scolastiche ha sottoposto all'attenzione dei medesimi la possibilità prevista nella circolare ministeriale n. 37 del 2010 di utilizzare parte delle ore derivanti dal recupero delle compresenze per l'attivazione di classi di tempo pieno sempre a 40 ore in egual numero dell'anno precedente. E ciò anche per consentire la prosecuzione del tempo pieno delle classi prime autorizzate per l'anno scolastico 2009-2010 e diventate seconde, tenuto conto che la popolazione scolastica della scuola primaria di Roma e provincia registra un incremento di 2.150 alunni.
Quanto poi alle notizie apparse in alcuni giornali circa operazioni di taglio agli organici delle classi prime degli istituti primari ed alla conseguente riduzione del numero delle medesime classi a tempo pieno, faccio presente che sono stati assegnati all'ufficio scolastico provinciale di Roma ulteriori 63 posti per il tempo pieno.
Per effetto dell'assegnazione delle ulteriori risorse l'ufficio territoriale di Roma ha potuto integrare l'organico delle scuole interessate ripristinando nelle forme originarie l'organico medesimo.
L'assegnazione delle ulteriori citate ulteriori risorse, così come l'adeguamento dell'organico, dove intervenuto, è stato comunicato alle istituzioni scolastiche medesime alla fine del mese di luglio.