CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 luglio 2010
349.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2010 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea, presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese (COM(2010) 135 def. - 17696/09).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XI Commissione,
esaminati il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per l'anno 2010 (COM(2010)135 def.) e il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalla Presidenze spagnola, belga e ungherese (17696/09);
rilevato come la trasmissione integrale in italiano dei due documenti da parte della Commissione europea sia avvenuta solo alla fine del maggio scorso, ben oltre l'inizio dell'anno cui essi fanno riferimento, riducendo pertanto di molto la significatività dei documenti stessi, che risultano, di fatto, in parte già obsoleti;
sottolineato, peraltro, che i suddetti documenti di programmazione politica e legislativa si limitano ad indicare alcuni obiettivi a lungo termine, senza recare le priorità riferite all'intero mandato della Commissione europea, dalla quale ci si sarebbe attesi una specifica attenzione al coordinamento delle politiche dell'occupazione e delle politiche sociali;
preso atto, altresì, che anche le conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo recano riferimenti occasionali e marginali a tali aspetti, attraverso essenzialmente un rinvio all'attuazione della strategia UE 2020;
considerato che la governance economica deve potere integrare, all'interno dei meccanismi di coordinamento preventivo e di valutazione ex-post, anche gli obiettivi delle politiche nazionali ed europee in materia, aspetto sottolineato già nel documento approvato dalle Commissioni riunite V e XIV sulla strategia UE 2020 e dalla risoluzione del Parlamento europeo in materia, approvata con il voto favorevole dei cinque maggiori gruppi politici rappresentati nello stesso Parlamento;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti osservazioni:
a) tenuto conto che l'Europa è ancora in una fase di uscita da una crisi economico-finanziaria di vaste proporzioni, è necessario dotare tempestivamente l'UE di specifici strumenti per finanziare la crescita, definiti con chiarezza nel quadro degli orientamenti per l'occupazione e lo sviluppo, come ad esempio un piano europeo globale per il lavoro;
b) occorre dare priorità all'obiettivo della piena occupazione, sostenibile e di qualità, promuovendo le misure previste dall'iniziativa faro «Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro», con particolare attenzione a quelle dirette a garantire maggiore equilibrio tra offerta e domanda di lavoro, a rafforzare la capacità delle parti sociali per la risoluzione dei problemi del dialogo sociale a tutti livelli, nonché allo sviluppo di un quadro europeo per le capacità, le competenze e l'occupazione;
c) considerato che la Commissione europea si riserva di dedicare specifica

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attenzione alla riforma del bilancio dell'UE, attraverso un suo riesame che consenta di modificare l'equilibrio, le priorità e le procedure di bilancio, è necessario assicurare che il quadro finanziario pluriennale dell'UE dopo il 2013 rispecchi le priorità della Strategia UE 2020, anche attraverso la previsione di strumenti per garantire il valore aggiunto degli interventi finanziari, nonché per portare a termine con successo e in tempi certi le iniziative richiamate;
d) occorre sviluppare ed integrare i meccanismi per la sorveglianza sull'attuazione della strategia 2020 e delle linee direttrici integrate per la crescita e l'occupazione, prospettati dalla Commissione europea nella comunicazione «Rafforzare il coordinamento delle politiche economiche per la stabilità, la crescita ed i posti di lavoro - strumenti per una governance economica più forte in ambito UE» (COM(2010)367), del 30 giugno scorso, affinché siano applicati meccanismi sanzionatori e premiali, non soltanto in relazione agli obiettivi in materia di competitività e di bilancio, ma anche di occupazione, lavoro e politiche sociali;
e) risulta opportuno avviare una specifica riflessione sulla necessità di coordinare le politiche fiscali e sociali, come prospettato da Mario Monti nel rapporto «Una nuova strategia per il mercato unico», consegnato il 10 maggio scorso al Presidente della Commissione europea, con particolare riferimento ad uno sviluppo degli apparati produttivi secondo precisi standard di riferimento, da negoziare nell'ambito del WTO, al fine di evitare fenomeni di dumping sociale e di concorrenza fiscale dannosa;
f) si ritiene importante approfondire con attenzione i contenuti del recentissimo Libro verde sul futuro delle pensioni in Europa, di iniziativa della Commissione europea - sul quale è aperta una consultazione pubblica dal 7 luglio al 15 novembre 2010 - che illustra le varie opzioni con le quali garantire la sostenibilità dei regimi pensionistici, alla luce dell'invecchiamento della popolazione, dei modelli di mobilità in Europa e del funzionamento dei mercati finanziari;
g) considerato il carattere di lungo termine degli obiettivi principali della Strategia UE2020, da ultimo ribaditi dal Consiglio europeo del 17-18 giugno scorsi, si raccomanda di monitorare i progressi verso il conseguimento degli stessi, anche attraverso l'intensificazione del dialogo tra gli Stati membri e la Commissione;
h) occorre che le azioni volte all'attuazione della nuova Strategia 2020 per la crescita e l'occupazione prevedano interventi finanziari specifici e significativi per tutte quelle aree caratterizzate, per effetto della crisi economica e finanziaria, da un rilevante scostamento percentuale - rispetto al periodo che ha preceduto la crisi economica - del numero di occupati; a tale scopo, risulta peraltro necessario che le istituzioni dell'UE si avvalgano adeguatamente e tempestivamente della nuova base giuridica introdotta dal Trattato di Lisbona per la coesione territoriale, nonché si dotino di specifici strumenti per la tutela sul mercato del lavoro di soggetti più esposti agli effetti della crisi globale, quali giovani, donne, disabili e ultracinquantenni disoccupati.