CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 giugno 2010
337.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02486 Ghizzoni: Sull'assunzione dei vincitori dei concorsi per vari profili professionali indetti dal MiBAC nel 2008.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Ghizzoni con la quale chiede informazioni sullo stato delle procedure di assunzione relative ai concorsi pubblici per esame a 500 posti presso l'Amministrazione centrale e periferica del Ministero per i beni e le attività culturali.
A tal proposito voglio rappresentare che, a seguito della rimozione del blocco delle assunzioni disposta con legge n. 25 del 26 febbraio 2010, la procedura di nomina dei vincitori si è conclusa.
Per quanto concerne, invece, l'eventuale assunzione degli idonei, al momento non sussistono le relative autorizzazioni, condizionate al turn-over del 20 per cento riferito alle cessazioni intervenute nell'anno 2009.

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ALLEGATO 2

5-02683 Vico: Sulla restituzione della statua della «Persefone» dal Museo di Stato Pergamon di Berlino alla città di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione presentata dall'On.le Vico ed altri con la quale si chiedono informazioni circa le iniziative del Ministero per i beni e le attività culturali per la restituzione, anche solo per contingentati periodi di tempo, dell'antica statua di marmo della Persefone.
A tal proposito giova subito premettere che, trattandosi di un bene culturale uscito dal territorio dello Stato italiano precedentemente all'adozione della Convenzione Unesco del 1970 sulla illecita esportazione di opere d'arte e ai provvedimenti comunitari in materia, non è allo stato possibile richiederne giuridicamente la restituzione.
Non per questo, però, il Ministero ha rinunciato a porre in essere importanti iniziative finalizzate a recuperare - sebbene in via non definitiva - alla fruizione della collettività locale un'importante testimonianza della propria identità collettiva.
Rammento soltanto, in questa sede, che la vicenda vede impegnate non solo le strutture amministrative periferiche e centrali del Ministero, ma anche il Comitato per il recupero dei beni culturali, massimo organo di indirizzo politico-amministrativo in materia, che il Ministro, appena nominato, ha provveduto a ricostituire presso gli uffici di sua diretta collaborazione.
Voglio, pertanto, rassicurare gli Onorevoli interroganti che anche la specifica vicenda della Persefone è considerata dal Ministero di estrema rilevanza.
In proposito, ricordo che da tempo sono in corso trattative con il museo tedesco per ottenere il prestito temporaneo, ma di lungo periodo, dell'importante reperto archeologico in cambio del prestito di beni provenienti dal territorio pugliese.
Nell'iniziativa, peraltro, è stata coinvolta anche la Regione Puglia, cui è stata chiesta una proficua collaborazione, anche di natura finanziaria, rimasta ineseguita soltanto a causa delle recenti elezioni per il rinnovo delle istituzioni locali e che sarà prontamente riproposta.

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ALLEGATO 3

5-02719 De Pasquale: Sui mancati fondi indispensabili al funzionamento dell'istituto comprensivo di Vicchio (FI).

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito alla situazione finanziaria dell'istituto comprensivo di Vicchio, alla quale fa riferimento l'Onorevole interrogante, faccio presente che la Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio del Ministero ha comunicato che da rilevazione effettuata il 30 aprile 2010 l'istituto a quella data disponeva di un fondo cassa pari a 66.549,26 euro a fronte di passività pari a 137.520,44 euro. Nel fondo cassa sono presenti anche importi riguardanti spese di supplenze e fondo d'istituto relativi al 2009.
I finanziamenti complessivi per l'anno 2009 ammontano a 202.920,76 euro e gli impegni complessivi assunti dalla scuola nello stesso anno sono stati interamente finanziati.
Per l'anno finanziario 2010, alla data odierna, è stata erogata alla scuola in parola la somma complessiva di 99.001,37 euro.
Faccio presente, infine, per quanto riguarda le supplenze, che da quest'anno il Ministero attribuisce le risorse finanziarie alle scuole non più in due sole trance annuali sulla base dei criteri stabiliti dal decreto ministeriale n. 21 del 2007, bensì con cadenza mensile in modo da intervenire con tempestività con eventuali integrazioni qualora si evidenziassero reali ed accertate situazioni di difficoltà.

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ALLEGATO 4

5-02800 De Biasi: Sulla possibile chiusura della Biblioteca-Donazione De Micheli nel comune di Trezzo sull'Adda (MI).

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione presentata dall'On.le De Biasi concernente la «Donazione De Micheli» acquisita dal Comune di Trezzo sull'Adda e collocata nella locale Biblioteca civica Alessandro Manzoni, voglio anzitutto premettere che essa non rientra nelle competenze di tutela bibliografica, né museale previste in capo alla Direzione Generale per i Beni librari del Ministero.
Il lascito della consistenza di 26.000 volumi ed opuscoli, libri d'artista, fotografie, diapositive, manoscritti e carteggi, riviste, disegni e stampe d'arte, come noto all'Onorevole interrogante, avvenne nel 1984 da parte dei coniugi Ada e Mario De Micheli ed esso venne costantemente arricchito dal donante negli anni successivi, fino al 2007, quando gli eredi conferirono un ulteriore fondo di libri e l'archivio personale.
Aggiungo, inoltre, che i volumi sono stati catalogati con il contributo della Regione Lombardia e che, in data 8 novembre 2008, la Biblioteca della donazione è stata inaugurata ufficialmente.
Ribadendo che si tratta di una problematica non di diretta competenza del Ministero, faccio comunque presente che la Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Lombardia ha svolto un sopralluogo e si sta occupando della vicenda, con particolare riferimento agli aspetti legati all'eventuale volontà del Comune di delocalizzare il patrimonio della donazione in argomento.

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ALLEGATO 5

5-02813 Mancuso: Sulla visibilità del Museo archeologico di Baia (NA).

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione presentata dall'On.le Mancuso ed altri riguardante il Museo archeologico dei Campi Flegrei, faccio presente quanto segue.
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei sito nel Castello Aragonese di Baia (Bacoli), già aperto al pubblico nel 1993 con due sale museali, cui si aggiunse una terza nel 1997 nella Torre Tenaglia, presenta oggi altre 53 nuove sale distinte per sezioni topografiche e per contesti tematici, allestite dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei nell'ambito del progetto POR Campania 2000-2006, previo restauro architettonico del Monumento eseguito dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli.
A tal proposito faccio presente che i lavori sono stati regolarmente ultimati e regolarmente collaudati entro il mese di dicembre 2008, con l'esposizione di quasi 1450 reperti.
Detti reperti, finora conservati prevalentemente nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, proprio grazie agli interventi in questione sono stati selezionati, trasportati a Baia, restaurati, allestiti e pubblicati in 3 volumi di catalogo generale, così come peraltro già noto anche all'Onorevole interrogante.
Voglio altresì rappresentare che il complesso allestimento museale si svolge lungo un articolato percorso di visita, attraverso tutti i corpi di fabbrica e gli spazi esterni della fortezza, dai quali è visibile l'intero territorio flegreo anche con immediato rapporto paesaggistico tra i luoghi di provenienza e i reperti esposti nelle sale.
L'allestimento, inoltre, presenta un ulteriore valore aggiunto, costituito dalla presenza di una villa romana inglobata nel maschio del Castello, nel quale è sembrato appropriato e suggestivo allestire la sezione di Baia con l'esposizione di contesti relativi alle decorazioni di ville baiane (pitture e sculture) e alla bottega baiana dei calchi in gesso, unici al mondo.
Giova evidenziare che proprio per tutti questi motivi il Museo è stato premiato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Museo dell'Anno 2009 e visitato anche dal Presidente Giorgio Napolitano.
Ciò premesso, non posso nascondere che esiste un problema di gestione che non consente di aprire al pubblico tutte le 56 sale soprattutto per carenza di personale di vigilanza, progressivamente ridotto a causa di pensionamenti.
Per risolvere tale problema che riguarda, oltre il Castello di Baia, anche la gestione di altri siti archeologici dei Campi Flegrei, è stato predisposto il 18 febbraio 2009 un Accordo di Programma Quadro tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Campania.
Il Comitato previsto da tale Accordo, costituito da 6 membri, di cui tre nominati dal Ministero e tre dalla Regione, ha inoltre come componenti di diritto il Direttore Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania e l'Assessore al Turismo della Regione Campania che hanno predisposto l'accordo di gestione il quale, appena sarà esecutivo, permetterà di definire la problematica relativa all'utilizzazione del personale interno e alla selezione di altre unità operative.
Voglio infine aggiungere che nell'ambito dell'accordo stipulato tra Ministero e Regione Campania, quest'ultima ha assunto l'impegno di finanziare, per il Castello di Baia, impianti essenziali proprio per assicurare l'apertura complessiva del Museo.

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ALLEGATO 6

5-02831 Coscia: Mancata entrata in vigore del decreto interministeriale per la determinazione degli organici personale docente per l'anno scolastico 2010-2011.

TESTO DELLA RISPOSTA

È dovere dell'Amministrazione scolastica assicurare l'ordinato e regolare avvio dell'anno scolastico ponendo in essere per tempo tutti gli adempimenti preordinati a tal fine.
La determinazione degli organici del personale della scuola, ed in particolare del personale docente, costituisce uno dei più importanti adempimenti ed è il risultato di un articolato e ponderato lavoro di analisi e di elaborazione dei dati e degli elementi che concorrono alle diverse esigenze gestionali ed operative nonché alla quantificazione del personale occorrente per il corretto funzionamento del sistema d'istruzione, lavoro reso particolarmente articolato e complesso per l'avvio della riforma del secondo ciclo che nell'anno scolastico 2010-2011 coinvolgerà le classi prime e l'articolazione oraria delle classi seconde, terze e quarte dell'istruzione tecnica e seconde e terze dell'istruzione professionale.
Al fine di consentire agli uffici scolastici regionali di porre a loro volta in essere tutti gli adempimenti necessari alla allocazione delle risorse in ambito regionale in tempo utile, è prassi amministrativa anticipare con una circolare i contenuti dello schema di decreto sulle dotazioni organiche nazionali, prassi che è stata costantemente seguita nel tempo.
Giova far presente anche che la consistenza delle dotazioni organiche a livello nazionale è stata definita secondo quanto previsto dall'articolo 64 del decreto legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008 che ha previsto l'attivazione di una serie di interventi e di misure volti ad incrementare gradualmente nell'arco del triennio 2009-2011 il rapporto docenti-alunni, nonché sulla base delle previsioni contenute nel piano programmatico e nei regolamenti ivi previsti.
A tale riguardo rappresento che i regolamenti concernenti il riordino del secondo ciclo di istruzione sono stati registrati dalla Corte dei Conti, ed in particolare:
il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è stato registrato dalla Corte dei Conti il 10 giugno 2010, registro 9, foglio 213;
il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è stato registrato dalla Corte dei Conti il 1o giugno 2010, registro 9, foglio 214;
il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è stato registrato dalla Corte dei Conti il 1o giugno 2010, registro 9, foglio 215.

I medesimi regolamenti sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale di oggi 15 giugno.

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Ciò premesso, per quanto riguarda il tempo pieno assicuro che anche il prossimo anno vi sarà un incremento di n. 782 classi; un primo incremento di n. 2.176 classi rispetto all'anno scolastico 2008-2009 si è già avuto nell'anno scolastico in corso. Pertanto dall'anno scolastico 2008-2009 vi sarà un incremento complessivo di n. 2.958 classi.
Sono state pertanto mantenute le promesse assunte dal Governo per una risposta positiva alla richiesta delle famiglie di servizio di tempo pieno, in coerenza con le attuali esigenze di razionalizzazione delle risorse.
L'aumento riguarda tutte le regioni d'Italia; gli incrementi maggiori si verificheranno in Puglia (+233), Lombardia (+162), Sardegna (+150) e Veneto (+113).
Anche per quanto riguarda la regione Lazio, sia pure in modo più contenuto, il monitoraggio effettuato l'8 maggio 2010 ha dato un numero ed una percentuale di classi a tempo pieno che è superiore rispetto ai dati dell'anno in corso sia nella provincia di Roma che nel territorio laziale; in tutta la regione, infatti le classi a tempo pieno passeranno complessivamente da n. 5.168 del corrente anno scolastico a n. 5.189 del prossimo anno scolastico con un incremento complessivo di n. 21 classi. Nella provincia di Roma si passerà da n. 4.875 a n. 4.878 classi; pertanto non si sono avute riduzioni di classi a tempo pieno.

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ALLEGATO 7

5-02833 Ginefra: Sulla protesta dei dipendenti del Teatro alla Scala di Milano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione presentata dall'onorevole Ginefra ed altri con la quale si chiedono informazioni in ordine alle proteste poste in essere da un gruppo di dipendenti del Teatro alla Scala di Milano in data 24 aprile 2010 avverso il decreto legge di riforma degli assetti fondamentali del settore dello spettacolo in particolare lirico-sinfonico.
Voglio anzitutto premettere che per quanto riguarda i fatti denunciati dagli onorevoli interroganti, il Ministero dell'Interno, opportunamente interessato, ha fatto presente quanto segue.
Il 24 aprile scorso, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha partecipato a Milano alla cerimonia commemorativa del 65o Anniversario della Liberazione, organizzata dall'ANPI.
In tale occasione il Presidente ha ricevuto in Prefettura una delegazione di circa 20 rappresentanti sindacali dei dipendenti degli Enti lirici e di due aziende milanesi in crisi, la Eutelia e la Italtel.
In particolare, la delegazione degli orchestrali del Teatro alla Scala ha chiesto al Capo dello Stato un intervento per bloccare l'iter del decreto-legge recante norme in materia di «Riforma degli assetti fondamentali del settore dello spettacolo in particolare lirico-sinfonico».
A fronte della sensibilità dimostrata dal Presidente Napolitano sul tema, i sindacalisti hanno dato rassicurazioni circa l'annullamento di tutte le iniziative di protesta in programma sia prima sia dopo la cerimonia commemorativa prevista nel pomeriggio presso il Teatro alla Scala.
Ciononostante, una sessantina di lavoratori degli Enti lirici non ha desistito dal proposito di manifestare il proprio dissenso al Decreto in esame e al fine di guadagnare maggiore visibilità, ha tentato di esporre striscioni nella piazza antistante il Teatro, transennata - come sempre in circostanze simili - per motivi di ordine pubblico.
Per garantire un'adeguata distanza dall'ingresso principale del Teatro ed evitare gesti inopportuni nonché l'esposizione di striscioni e bandiere, le Forze dell'Ordine hanno contenuto i manifestanti tra la Galleria Vittorio Emanuele e Piazza Scala.
Alle 16.50 circa, i manifestanti si sono spostati sino all'ingresso laterale di via Filodrammatici, asserendo di dover accedere al Teatro per svolgere il proprio lavoro. In effetti, una parte di essi, costituita dagli orchestrali, è entrata per dare esecuzione all'Inno Nazionale, mentre la restante parte si è fermata all'esterno.
All'arrivo delle Autorità cittadine, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Repubblica - entrati in Teatro attraverso l'ingresso principale senza alcuna turbativa - i lavoratori in protesta hanno cercato di forzare il «cordone» delle Forze dell'Ordine per esternare il loro dissenso e ottenere maggiore visibilità grazie alla presenza di giornalisti, telecamere e fotografi. Nella conseguente azione di contenimento ad opera del personale di Polizia, sono rimasti contusi alcuni agenti di Pubblica Sicurezza e due manifestanti. Si precisa, a tale riguardo, che i lavoratori per forzare il «cordone» hanno lanciato ai piedi degli agenti alcuni sacchi di sabbia, rinvenuti presso i segnali mobili di divieto di sosta.

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Dopo tale episodio, i manifestanti si sono riuniti in piazzetta Cuccia all'angolo di via Filodrammatici fino alle 18.40 circa, quando si è conclusa la cerimonia all'interno del Teatro, dove intanto, dopo gli interventi dei vari oratori previsti, ha preso la parola il Presidente della Repubblica.
Questi, nell'attraversare le quinte per raggiungere il palco, è stato accolto dagli applausi dei lavoratori - circa una cinquantina -, presenti nel retropalco per allestimento della rappresentazione teatrale prevista in serata, che lo invitavano a viva voce a non firmare il Decreto presentato dal Ministro Bondi.
Il Presidente Napolitano ha ricordato ai suoi interlocutori quelle che sono le prerogative costituzionali del Capo dello Stato e i provvedimenti, come quello in argomento, di competenza del Governo.
Per quanto concerne, invece, la specifica parte di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali, rappresento quanto segue.
Il decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, che detta le nuove disposizioni in materia di spettacolo e attività culturali ed in particolare in materia di fondazioni lirico - sinfoniche, ha come obiettivo primario quello di porre in essere un primo, immediato e urgente intervento volto a riformare, negli assetti fondamentali, un settore in profonda crisi come quello dello spettacolo ed in particolare il settore lirico-sinfonico. Ciò tenendo conto, peraltro, delle più recenti istanze formulate, in tale ambito, anche dall'Associazione nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche, al fine di razionalizzare le spese degli enti lirici e nel contempo implementare, oltre alla produttività del settore, i livelli di qualità delle produzioni offerte.
La necessità e l'urgenza di tale riforma, invocata per il settore lirico-sinfonico dagli stessi amministratori degli enti lirici, è resa, ormai, non più procrastinabile dalla difficile situazione in cui versano molte delle quattordici fondazioni liriche del nostro Paese, dovuta alle consistenti spese di mantenimento di tali enti ed in particolare alle spese per il personale, circa 5.500 unità, che assorbono risorse il cui ammontare supera il finanziamento pubblico.
A tal proposito voglio evidenziare, ad esempio, che nel 2008, a fronte di 235 milioni e 500 mila euro di contributo sono stati sostenuti costi per euro 340 milioni 150 mila.
Dal 2002 al 2008 risultano accumulate dal settore lirico-sinfonico notevoli perdite, a fronte di una situazione patrimoniale che vede in molti casi eroso anche il patrimonio indisponibile costituito dal diritto d'uso gratuito degli immobili.
Elevatissimi risultano essere, inoltre, gli interessi passivi, che nel 2008 ammontavano ad euro 9 milioni, 426 mila, a causa del continuo ricorso al credito bancario e nonostante la tempestività dell'erogazione dei contributi da parte dello Stato.
Il suddetto intervento normativo reca sia disposizioni per il riordino dell'intero settore lirico-sinfonico, in coerenza con i principi di efficienza, correttezza, economicità ed imprenditorialità, sia disposizioni volte a migliorare l'efficienza e l'efficacia delle procedure della contrattazione collettiva nazionale ed integrativa in tale ambito.
Si evidenzia, inoltre, quanto dichiarato più volte dal Ministro sia agli organi di informazione e di stampa sia nel corso dell'incontro con le organizzazioni sindacali del 6 maggio 2010, circa l'intenzione del Governo di voler tener conto, nel corso dell'iter parlamentare di conversione in legge del decreto in argomento, delle proposte provenienti dai gruppi parlamentari, dalle organizzazioni sindacali nonché degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo.
A tal proposito voglio rappresentare agli Onorevoli interroganti che, alla luce di quanto emerso finora sia in sede parlamentare che in sede di confronto con le Organizzazioni sindacali e con i Sovrintendenti dei Teatri lirici, il Ministro si è detto disponibile a valutare positivamente eventuali proposte migliorative del testo del decreto legge, provenienti sia dalla maggioranza che dall'opposizione.

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E ciò con particolare riguardo, in primo luogo, al tema di «sblocco» dell'attuale divieto del turn over, al fine di consentire, alle fondazioni lirico-sinfoniche più virtuose, sulla base di determinati parametri e nel rispetto del principio di neutralità finanziaria, di procedere ad assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato a partire già da quest'anno.
Inoltre, con riferimento al trattamento economico accessorio, il taglio paventato non solo può essere ridotto in termini percentuali, ma può fungere - atteso il grave stato di crisi in cui versano le fondazioni liriche e l'insufficiente produttività delle stesse - da sicuro stimolo per pervenire alla definitiva sottoscrizione, in tempi brevi, del nuovo accordo collettivo.
Accordo che è senza dubbio necessario per ricondurre il sistema di contrattazione integrativa nell'ambito dei principi, degli istituti e delle risorse previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, che nel corso dell'ultimo decennio è stato oggetto di numerose deroghe.

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ALLEGATO 8

5-02689 Siragusa: Sull'assunzione dei vincitori del concorso pubblico per assistente area B indetto dal Miur nel 2007.

TESTO DELLA RISPOSTA

Com'è noto all'Onorevole interrogante in data 12 ottobre 2007 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto dirigenziale del 4 ottobre 2007 con il quale è stata regolamentata la procedura concorsuale a 100 posti per l'accesso al profilo professionale di assistente - area B - posizione economica B2 - del ruolo del personale del Ministero della Pubblica istruzione per gli uffici dell'amministrazione centrale e periferica.
Il concorso si è svolto su base circoscrizionale e si è provveduto alla nomina del personale risultato vincitore.
La questione, pertanto è superata nel senso auspicato dall'Onorevole interrogante.