CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 aprile 2010
308.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02443 Giulietti: Sulla situazione dell'istituto IMAIE

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'onorevole Giulietti con la quale chiede informazioni sull'attuale situazione e sulle iniziative che si intendono intraprendere in favore dell'IMAIE.
Voglio anzitutto premettere, così come già detto in occasione della risposta all'interpellanza urgente n. 2-00524 fornita in Aula Camera in data 14 gennaio 2010, che il Ministero per i beni e le attività culturali ha prestato grande attenzione alle vicende dell'IMAIE, in considerazione del fatto che, nonostante la natura privata dell'Istituto, le attività ad esso demandate dalla legge hanno indubbia rilevanza pubblicistica. Infatti, l'IMAIE:
a) incassa e ripartisce i proventi maturati dagli artisti interpreti esecutori quale conseguenza della pubblica diffusione di registrazioni fonografiche o di opere cinematografiche od audiovisive;
b) incassa e ripartisce i proventi di pertinenza della detta categoria derivanti dalla cosiddetta copia privata;
c) utilizza le somme di cui sopra, per le quali non sono stati individuati gli aventi diritto, in attività di studio, di ricerca, di formazione e di sostegno professionale della categoria.

Nella consapevolezza della delicatezza e dell'importanza del ruolo da svolgersi nel descritto contesto, e a seguito delle note vicende che hanno determinato da parte del Prefetto di Roma l'adozione del provvedimento di estinzione dell'Istituto, il Ministero ha ipotizzato una nuova soluzione legislativa, volta a:
1) istituire un nuovo istituto con autonomia privatistica cui affidare le predette attività, nel quale è assicurata agli artisti la presenza della loro associazione di categoria;
2) garantire il miglior assolvimento da parte del costituendo Istituto delle finalità pubblicistiche, mediante la previsione di idonee forme di controllo, soprattutto nel primo periodo di operatività dello stesso, ovvero sino alla costituzione degli organi associativi e nella fase immediatamente successiva;
3) mantenere il medesimo livello occupazionale con riguardo al lavoratori dipendenti dell'istituto estinto.

La predisposizione dello schema del nuovo disegno normativo è stata grandemente agevolata dalla collaborazione prestata dai commissari liquidatori nominati, all'esito del provvedimento di estinzione, dal Presidente del Tribunale di Roma, nonché dagli elementi emergenti dal loro efficace lavoro.
In particolare, la celere ricognizione della situazione creditoria e debitoria dell'Istituto ha permesso di prevedere già per il 19 aprile 2010 il deposito dello stato passivo della liquidazione, rendendo possibile, subito dopo, e previo parere favorevole del Presidente del Tribunale di Roma, un primo parziale riparto delle somme spettanti agli artisti aventi diritto.

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ALLEGATO 2

5-02469 Vannucci: Sul riconoscimento del titolo di restauratore ai laureati di alcuni corsi di studio presso le Università di Urbino, Palermo e Torino

TESTO DELLA RISPOSTA

La procedura per la definizione del Decreto Interministeriale Ministero Istruzione, Università e Ricerca e Ministero Beni e Attività Culturali riguardante la laurea magistrale a ciclo unico, abilitante per il Restauro, che ha come fonte normativa l'articolo 9, comma 9, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e l'articolo 1, comma 4, del Decreto Ministeriale n. 87/2009, è al momento in fase conclusiva.
Infatti, a seguito di un incontro con il MIBAC, avvenuto a fine febbraio, l'Amministrazione ha provveduto ad apportare alcune modifiche alla bozza di provvedimento per raggiungere al più presto il necessario concerto.
Per quanto riguarda le tre Università di Urbino, Palermo e Torino che hanno già attivato dei percorsi, in via sperimentale, della laurea triennale della classe 41 e della laurea specialistica della classe 12/S, prevedendo una parte pratica delle attività formative, si fa presente che nel citato provvedimento, tenuto conto del valore legale dei titoli e dell'autonomia universitaria in materia di valutazione dei singoli curricula formativi, è prevista una norma che consente alle Università che istituiranno la nuova classe di laurea magistrale a ciclo unico, il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti dagli studenti iscritti negli attuali corsi di studio, al fine di consentire loro il conseguimento del titolo abilitante.
In merito, infine, alla costituzione della Commissione Tecnica indicata dal citato Decreto Ministeriale n. 87/2009, che valuterà il possesso dei requisiti relativi ai futuri percorsi abilitanti, si fa presente che è in via di definizione l'istruttoria preordinata all'emanazione del Decreto Interministeriale di costituzione.

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ALLEGATO 3

5-02474 De Pasquale: Sulla chiusura dei forum «Conosci e commenta la riforma», presenti sul sito istituzionale dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ex Indire)

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante chiede chiarimenti in merito alla notizia riportata su alcune testate giornalistiche, in particolare dal quotidiano l'«Unità», circa l'oscuramento dello spazio creato nel sito e dedicato ai commenti di insegnanti e operatori scolastici sulla riforma dell'istruzione scolastica di secondo grado, da parte dell'Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica avvenuto il 4 febbraio 2010.
A tale riguardo, sono stati già forniti chiarimenti dal Direttore generale dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS) con un apposito comunicato stampa.
Come precisato nel suddetto comunicato stampa, «Lo spazio dedicato era funzionale alla raccolta di opinioni e riflessioni provenienti dalla base, allo scopo di raccogliere suggerimenti e proposte finalizzate al miglioramento dei Regolamenti che sarebbero andati in approvazione. Molti suggerimenti sono stati accolti ed alcuni insegnanti, autori di proposte interessanti, sono stati chiamati a collaborare nei gruppi che hanno operato a livello ministeriale. In seguito all'approvazione dei Regolamenti avvenuta lo scorso 4 febbraio da parte del Consiglio dei Ministri, la funzione del Forum è venuta naturalmente a cessare. È sembrato inutile e ingannevole lasciare uno spazio a proposte delle quali non si sarebbe più potuto tenere conto.»
Per quanto riguarda l'oscuramento momentaneo del sito si è trattato di un problema tecnico, durato per poco tempo, connesso alla fase di montaggio del nuovo regolamento. Dopo di che il sito è tornato disponibile e i commenti prodotti sono stati ripristinati visibili in sola lettura.
Vorrei anche precisare che, come già sperimentato in occasione della revisione del regolamento sui licei, è già iniziata una vasta consultazione sulle Indicazioni nazionali sugli obiettivi specifici di apprendimento dei licei, che sta coinvolgendo associazioni professionali e disciplinari, esperti, accademici, sindacati, insegnanti, forum degli studenti e la pubblica opinione. Sul sito http://nuovilicei.indire.it è possibile, fino al 23 aprile, commentare dette Indicazioni. La bozza del testo è consultabile sia per ogni singola disciplina che per ogni tipo di liceo. I risultati del dibattito saranno valutati da una Commissione appositamente nominata che avrà altresì il compito di procedere all'armonizzazione delle Indicazioni nazionali del primo ciclo dell'Istruzione.

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ALLEGATO 4

5-02500 Contento: Richiesta di contributi per servizi scolastici da parte del comune di Valvasone (PN) e di piccoli enti locali

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione a quanto rappresentato nell'atto in discussione circa la richiesta di contributo avanzata dal Comune di Valvasone per l'acquisto di arredamento scolastico per la scuola media «Erasmo di Valvasone», faccio presente quanto segue.
Va premesso che, con decreto ministeriale n. 264 dell'8 giugno 1998, sono stati a suo tempo indicati criteri e modalità per la presentazione delle richieste di forniture di arredamento per le scuole elementari e per le scuole secondarie di primo grado.
Con lo stesso decreto sono state, fra l'altro, impartite disposizioni relativamente alle richieste degli enti locali finalizzate alla concessione di contributi per forniture dirette di arredamento, ai sensi delle leggi n. 675 del 1o giugno 1942 e n. 106 del 17 febbraio 1968; a tale riguardo, è stato precisato che possono essere concessi contributi ai comuni, nei limiti dello stanziamento di bilancio, per arredare le scuole dell'obbligo ove i comuni stessi non siano in condizione di far fronte agli oneri imposti in materia e in tutti quegli altri casi in cui gli uffici scolastici territoriali ne ravvisino la necessità od opportunità.
Con le annuali circolari, poi, viene ricordato che le richieste per ottenere dette provvidenze devono pervenire, come previsto dal suddetto decreto, entro il 30 aprile.
Per l'anno 2009, al quale si riferisce la richiesta presentata dal Comune di Valvasone, per sopperire alle necessità delle istituzioni scolastiche delle zone dell'Abruzzo colpite dal sisma, in base alle disposizioni dell'articolo 4, comma 5, del decreto-legge n. 39 del 28 aprile 2009 e della successiva ordinanza n. 3813 del 29 settembre 2009 ed in relazione alle esigenze rappresentate dall'Ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo, le risorse destinate agli arredi scolastici sono state assegnate alle suddette istituzioni scolastiche abruzzesi.
Per l'anno 2010, è stata emanata la circolare n. 27 del 12 marzo 2010, nella quale si raccomanda ai direttori degli Uffici scolastici regionali di valutare opportunamente le singole richieste considerando quelle per le quali esistono accertate carenze qualitative e quantitative, atteso che le risorse finanziarie disponibili, ammontanti a 427.705,00 euro, non consentono interventi generalizzati atti a sopperire a tutte le esigenze della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
Pertanto, qualora dovesse pervenire da parte dell'Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia richiesta di fabbisogno per sopperire alle esigenze di arredo della scuola secondaria di primo grado di Valvasone, la richiesta stessa, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e le esigenze rappresentate dagli altri uffici scolastici regionali, sarà oggetto della massima attenzione da parte del Ministero.

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ALLEGATO 5

5-02505 Scarpetti: Chiarimenti in ordine alla denominazione dei diplomi rilasciati dall'Istituto tecnico commerciale «F. Pacini» di Pistoia

TESTO DELLA RISPOSTA

La questione segnalata nell'atto in discussione, riguardante la denominazione dei diplomi che verranno rilasciati agli allievi frequentanti gli indirizzi sperimentali funzionanti presso l'Istituto tecnico commerciale «F. Pacini» di Pistoia, ha trovato soluzione.
Infatti, a seguito degli equivoci che in proposito erano insorti, la Direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale è intervenuta fornendo i necessari chiarimenti con nota n. 1916 in data 19 febbraio 2010, nella quale è stata confermata la corrispondenza dei titoli di studio rilasciati al termine dei percorsi di studio sperimentali attivi presso l'Istituto «Pacini».
Detti percorsi di studio, come previsto dai regolamenti di riordino dell'istruzione secondaria superiore, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, confluiranno dall'anno scolastico 2010-2011 nei corrispondenti indirizzi di «Liceo linguistico» e «Liceo scientifico - opzione scienze applicate».

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ALLEGATO 6

5-02552 Zampa: Sulla contestazione studentesca della scuola secondaria di secondo grado di Bologna

TESTO DELLA RISPOSTA

Nell'atto in discussione vengono espresse critiche in merito alla nota stampa emessa il 9 febbraio scorso dall'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna, con riferimento alle manifestazioni studentesche che si sono svolte a Bologna in seguito all'approvazione dei regolamenti di riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali; in particolare, secondo quanto affermato nell'interrogazione, dal comunicato trasparirebbero «elementi di forte compressione del diritto all'organizzazione studentesca di forme di contestazione autogestite».
Innanzi tutto, vorrei ribadire quanto già fatto più volte presente in questa sede, riferendo a proposito di atti di sindacato ispettivo riguardanti manifestazioni contrarie ai provvedimenti di politica scolastica promossi dal Governo.
Siamo aperti al confronto dialettico e all'ascolto delle diverse posizioni, anche critiche, che sui provvedimenti proposti si possono avere; ciò nel convincimento che dall'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero e dal legittimo esercizio del diritto di critica, nei modi consentiti dall'ordinamento, possano scaturire elementi di crescita e di arricchimento culturale nell'interesse di tutti e, in primo luogo, nell'interesse della scuola che - va ricordato - secondo la definizione datane nello Statuto delle studentesse e degli studenti è, innanzi tutto, «luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica» nonché «una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni.»
Coerentemente con quanto sopra, riteniamo che per migliorare la scuola sia importante il dialogo con gli studenti, oltre che con i genitori, per ascoltarne le opinioni liberamente esposte, senza strumentalizzazioni, e per comprenderne i problemi e le esigenze.
Risulta funzionale a tale obiettivo il suddetto Statuto delle studentesse e degli studenti - frutto di un lungo confronto che ha coinvolto tutte le componenti della scuola, in primo luogo gli studenti, attraverso le loro associazioni e le loro rappresentanze istituzionali - le cui norme sostanziano la cittadinanza studentesca, ne legittimano il sistema di rappresentanza e di partecipazione indicando, altresì, diritti e doveri.
In merito, poi, alla richiesta di indicazioni sui regolamenti di riordino della scuola del secondo ciclo, faccio presente che, per consentire agli studenti che terminano quest'anno la frequenza del primo ciclo d'istruzione di orientarsi nelle scelte della tipologia di scuola secondaria superiore, dal 23 febbraio scorso sul sito del Ministero è pubblicata la «Guida alla nuova scuola secondaria superiore», diffusa anche in formato cartaceo attraverso le istituzioni scolastiche.
Faccio pure presente che - come già sperimentato in occasione della revisione del regolamento sui licei - il 23 marzo scorso è iniziata sul web una vasta consultazione sulle Indicazioni nazionali sugli

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obiettivi specifici di apprendimento dei licei. La consultazione coinvolge associazioni professionali e disciplinari, esperti, accademici, sindacati, insegnanti, forum degli studenti e la pubblica opinione e, fino al prossimo 23 aprile, è possibile commentare, sul sito http:/nuovilicei.indire.it, le suddette indicazioni nazionali. La bozza del testo è consultabile sia per ogni singola disciplina che per ogni tipo di liceo. I risultati del dibattito saranno valutati da una Commissione appositamente nominata che avrà altresì il compito di procedere all'armonizzazione delle Indicazioni nazionali del primo ciclo dell'Istruzione.
Tutto ciò premesso, vengo alla specifica questione segnalata nell'interrogazione, concernente la nota stampa del 9 febbraio 2010 pubblicata dall'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna.
A tale proposito, la Direzione scolastica regionale ha evidenziato che il tono dell'intero comunicato, pensato in seguito alle manifestazioni sorte in città nella settimana precedente, è stato ispirato nella forma e nella sostanza al dialogo con tutta la comunità educante, alla disponibilità nei confronti delle famiglie e degli studenti ed alla prudenza nell'individuazione di argomenti e destinatari, come ripetutamente osservabile nel testo.
Nel comunicato si invitano, altresì, i dirigenti scolastici ad adottare un dialogo continuo con ragazzi e famiglie per far conoscere le motivazioni della riforma e garantire le condizioni di sicurezza ed il diritto allo studio di tutti gli studenti.
Contestualmente, con senso di responsabilità da parte dell'Ufficio scolastico regionale e provinciale, la nota attira l'attenzione su un dato di fatto, vale a dire che (si cita testualmente) «la scuola e l'amministrazione scolastica hanno il dovere di tutelare il diritto di tutti gli studenti alla validità dell'anno scolastico (200 giorni effettivi di lezione), che potrebbe essere pregiudicato allo stato attuale da ulteriori interruzioni delle attività, considerando i 205 giorni di lezione programmati in genere dalle scuole».
Inoltre, l'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna ha svolto un'azione tempestiva di informazione delle scuole e della stampa e, per il loro tramite, delle famiglie e degli studenti, in varie fasi: sin da novembre, con le conferenze di servizio informative della fase di dialogo con le scuole, riservate ai licei, agli istituti tecnici e agli istituti professionali; dall'inizio di febbraio, amplificando in maniera immediata le informazioni diffuse dal Ministero per il tramite degli uffici scolastici provinciali e sugli organi di informazione stampa, radiofonica, televisiva, utilizzando anche tutti i mezzi offerti dalle moderne tecnologie (newsletter, comunicati stampa on line, sito www.istruzioneer.it); infine, proprio per le scuole di Bologna, con l'iniziativa «Il direttore generale risponde alle domande delle famiglie» attivata in collaborazione con il Corriere della sera - Edizione di Bologna.

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ALLEGATO 7

5-02556 Ghizzoni: Sulla circolare del Miur relativa a collocamenti fuori ruolo e comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente

TESTO DELLA RISPOSTA

Nell'atto in discussione viene rappresentato che la circolare ministeriale n. 13 del 12 febbraio 2010, concernente i collocamenti fuori ruolo e comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente ai sensi dell'articolo 26 della legge n. 448 del 1998, commi 8, 9 e 10, nella parte in cui indica gli elementi che le richieste di assegnazione dovranno contenere, non contiene più, diversamente dal passato, anche l'indicazione dell'ordine di priorità del personale richiesto da parte dell'associazione richiedente.
A tale riguardo, faccio presente quanto segue.
L'articolo 26 della citata legge n. 448 del 1998, al comma 8, nel prevedere l'abrogazione dell'articolo 456 del decreto legislativo n. 297 del 1994, ad eccezione dei commi 12, 13 e 14, ha introdotto sostanziali modifiche alla previgente disciplina delle utilizzazioni in compiti connessi con la scuola, dei dirigenti scolastici e del personale docente.
Detta norma, in aggiunta al contingente di 500 unità di personale docente, educativo e dirigente scolastico da collocare in posizione di fuori ruolo presso l'amministrazione scolastica per lo svolgimento di compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica, all'articolo 26, comma 8 (secondo e terzo periodo), prevede la possibilità di assegnare personale docente e dirigente della scuola, nel limite massimo di cento unità, presso enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione dal disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti; prevede, inoltre, la possibilità di assegnare un ulteriore contingente di detto personale, nel limite massimo di cento unità, ad associazioni professionali del personale direttivo e docente ed agli enti cooperativi da esse promossi, nonché agli enti ed istituzioni che svolgono, per la loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica.
Per l'anno scolastico 2010-2011, le disposizioni riguardanti le assegnazioni di cui all'articolo 26, comma 8, secondo e terzo periodo, nonché le assegnazioni previste dal comma 10 del medesimo articolo 26, sono state impartite con l'anzidetta circolare n. 13 del 12 febbraio 2010.
Nella stessa circolare è stato precisato che non devono essere prodotte nuove istanze per l'anno scolastico 2010-2011 per le assegnazioni presso enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti in quanto, ai sensi della circolare n. 25 del 2 marzo 2009, le assegnazioni in questione hanno durata biennale con conseguente collocamento fuori ruolo per gli anni scolastici 2010-2011. È stato pertanto pubblicizzato l'avviso rivolto alle associazioni in possesso dei prescritti requisiti, aspiranti all'assegnazione di personale scolastico per l'anno 2010-2011 ai sensi del comma 8, terzo periodo e del comma 10 dell'articolo 26 succitato.
Le associazioni interessate, oltre a dimostrare il possesso dei requisiti previsti, devono presentare anche il tipo di programma

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e le iniziative che intendono attivare con l'indicazione del numero di unità di personale che deve essere correlato alla struttura ipotizzata per la ricerca.
L'indicazione del numero delle unità del personale richiesto permette ai responsabili delle associazioni interessate la specifica autonomia progettuale per la migliore utilizzazione delle risorse assegnate, anche nella prospettiva del particolare momento di avvio delle riforme di politica scolastica.
Come già avvenuto in passato, la scelta e le successive assegnazioni tra le centinaia di richieste che annualmente pervengono avverrà anche quest'anno attraverso il vaglio dei progetti che verranno presentati, secondo una visione globale delle finalità educative dei progetti medesimi, anche in relazione agli indirizzi di politica scolastica.
Nella stessa circolare è inoltre previsto che al termine di ciascun anno scolastico gli enti e le associazioni presso cui il personale presta servizio sono tenuti a presentare una relazione sull'attività svolta dal personale loro assegnato e sugli obiettivi raggiunti.
Alla luce di quanto esposto, le preoccupazioni espresse nell'interrogazione non hanno ragione d'essere.

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ALLEGATO 8

5-02581 Siragusa: Sull'attivazione dei licei musicali e coreutici, in particolare in Sicilia

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione a quanto rappresentato nell'atto in discussione circa l'avvio dei licei musicali, desidero in primo luogo rassicurare l'onorevole interrogante circa la presunta, mancata attivazione, dal prossimo anno scolastico, dei licei medesimi nelle regioni del Sud.
Sono infatti previsti tre licei musicali in Campania (Benevento, Salerno e Napoli), tre in Puglia (Taranto, Brindisi, Acquaviva delle Fonti), uno in Calabria (Cinquefrondi), due in Sicilia (Palermo e Modica).
Inoltre, tutti i Licei musicali e coreutici attivati per il 2010/2011 sono comunque previsti nel piano dell'offerta formativa regionale, anche se non è stato possibile indire, dati i tempi ristretti, la Conferenza Stato-Regioni, che, in ogni caso, sarà convocata per le attivazioni di tale percorso scolastico dall'anno scolastico 2011/2012.
Con riguardo, poi, alle classi di concorso relative alle discipline specifiche dei licei musicali e coreutica, le classi stesse sono in via di definizione. Faccio pure presente che, in fase di prima applicazione, si è ritenuto di attivare 34 licei musicali e 5 licei coreutici, individuando i relativi istituti scolastici tra quelli che già da anni effettuavano una sperimentazione consolidata.
Concludendo, è da ritenere - che le preoccupazioni espresse nell'interrogazione non abbiano ragione d'essere.