CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 gennaio 2010
268.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02315 Paladini: Situazione occupazionale dello stabilimento Unilever di Caivano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla interrogazione dell'onorevole Paladini inerente la situazione occupazionale della Unilever Italia Manufacturing srl, sulla base delle informazioni acquisite presso i competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, del Ministero dello sviluppo economico e della regione Campania, passo ad illustrare quanto segue.
Il 9 ottobre dello scorso anno, la società in parola ha dato avvio (ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223/1991) alla procedura di riduzione del personale e alla successiva collocazione in mobilità nei confronti di 127 dei 1.095 lavoratori impiegati presso lo stabilimento di Caivano (Napoli), in considerazione dell'aumento del costo delle materie prime e dei costi di gestione nonché della notevole riduzione dei volumi di vendita registrata dall'azienda a livello europeo (con perdite pari a circa il 9 per cento nell'ultimo anno delle attività e notevoli costi aggiuntivi per esigenze di mercato).
Lo scorso 19 dicembre è stato sottoscritto, presso l'Assessorato alle attività produttive della regione Campania, un accordo, tra le rappresentanze aziendali e le organizzazioni sindacali di categoria, con il quale è stata prevista la collocazione in mobilità, entro il 29 dicembre 2009, di 90 lavoratori da individuare prioritariamente, ferme restando le esigenze tecnico-organizzative e produttive dell'azienda, tra i lavoratori in possesso dei requisiti per il pensionamento di anzianità (su base volontaria). La società, in quell'ambito, si è altresì impegnata ad incrementare, a decorrere dal 1o gennaio 2010, il monte ore del contratti part-time (tipo verticale) a tempo indeterminato.
Ad oggi, risultano occupati presso lo stabilimento di Caivano 809 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, dei quali 852 operai, 151 impiegati-quadri e 6 dirigenti.
Faccio altresì presente che non risulta pervenuta, presso i competenti Uffici della Amministrazione che rappresento, alcuna domanda di CIGS relativa alla azienda in parola, con specifico riferimento allo stabilimento di Caivano.
In conclusione non posso che ribadire che il Governo segue con attenzione tutte le vicende che hanno dirette implicazioni sul piano occupazionale in considerazione delle loro ripercussioni sulla vita dei lavoratori e dello loro famiglia. In questo senso posso garantire, qualora richiesto, la più ampia disponibilità da parte del Governo a valutare, in sede di confronto con le parti istituzionalmente coinvolte, soluzioni alternative a quelle fin qui individuate.

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ALLEGATO 2

5-02316 Di Biagio e Antonino Foti: Situazione occupazionale dei dipendenti del gruppo Delta.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo presentato dall'onorevole Di Biagio, faccio innanzitutto presente che l'Amministrazione che rappresenta non ha, ad oggi, gestito procedure relative al Gruppo societario in argomento.
Passo quindi ad illustrare gli elementi informativi trasmessi dal Ministero dell'economia e delle finanze.
Il Gruppo Delta Spa e la controllata SediciBanca Spa, sono state sottoposte, su proposta dell'Autorità dl Vigilanza, alla amministrazione straordinaria con decreto ministeriale del Ministro dell'economia e delle finanze del 27 maggio 2009, dopo un periodo di gestione provvisoria, in considerazione delle gravi violazioni normativa e delle irregolarità nella gestione [riconducibili alla situazione illecita di controllo esercitato dalla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino (CRRSM)] accertate in sede ispettiva dalla Banca d'Italia.
Con provvedimento del 18 agosto scorso, la Banca d'Italia ha disposto la revoca delle autorizzazioni a detenere le partecipazioni nella capogruppo Delta SpA, in capo a CRRSM e ad altri soci alla stessa collegati, e il conseguente obbligo di alienazione delle stesse entro il termine di tre mesi.
Gli accertamenti svolti dagli organi straordinari sulla complessiva situazione del gruppo, hanno evidenziato il deterioramento degli equilibri produttivi e tecnici, dovuto alle maggiori previsioni di perdita sui crediti erogati, e una grave situazione di squilibrio finanziario, in relazione alla quale è stata promossa la definizione di un accordo interbancario per la prosecuzione del sostegno finanziario al Gruppo.
Al fine di favorire la dismissione unitaria del controllo sul Gruppo, CRRSM ha raggiunto accordi con gli altri soci di Delta; nel contempo ha avviato contatti e negoziati con altri operatori di mercato potenzialmente interessati ad acquisire il business aziendale.
CRRSM, attraverso i propri consulenti, ha recentemente prospettato le linee generali di un articolato progetto per la sistemazione degli assetti proprietari e operativi del Gruppo. In relazione a tale iniziativa la Banca d'Italia ha rilasciato una breve proroga del predetto obbligo di alienazione delle partecipazioni di controllo.
Il piano, nelle sue linee generali, prevede, tra l'altro, la cessione di parte delle attività operative a uno dei maggiori gruppi bancari italiani, la riallocazione di alcune delle società del Gruppo, il trasferimento dei crediti. La tutela dell'elemento occupazionale è stata tenuta in considerazione nel citato progetto che, attesa la situazione di crisi del Gruppo, si propone di salvaguardare, per quanto possibile, la continuità dei complessi operativi.
Specifiche interlocuzioni con le rappresentanze sindacali del gruppo Delta sono state curate sia dagli Organi straordinari sia dalla stessa Banca d'Italia, che ha ricevuto alcuni rappresentanti dei dipendenti lo scorso 16 dicembre. In occasione di detto incontro, nel prendere atto delle preoccupazioni espresse dai rappresentanti dei dipendenti, è stata confermata l'attenzione della Banca d'Italia e degli organi straordinari ai profili occupazionali delle iniziative in corso per la soluzione della crisi del gruppo.

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ALLEGATO 3

5-02317 Gnecchi ed altri: Finanziamento del piano d'azione per le pari opportunità nell'accesso al lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'atto ispettivo presentato dall'onorevole Gnecchi, passo ad illustrare gli elementi informativi forniti dai competenti Uffici dell'amministrazione che rappresento e dal Ministero per le pari opportunità.
Come riferito dall'onorevole interrogante, il 1o dicembre scorso è stato presentato, a Palazzo Chigi, dal Ministro del lavoro e dal Ministro per le pari opportunità, il «Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato dei lavoro.» Tale programma si articola nelle seguenti linee principali di intervento:
servizi di assistenza per la prima infanzia e la sperimentazione dei buoni lavoro;
revisione dei criteri e delle modalità per la concessione di contributi ad aziende per progetti che favoriscano la conciliazione;
nuove relazioni industriali per la promozione della flessibilità del lavoro;
incentivazione dei lavori verdi al femminile.

Faccio, inoltre, presente che, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni di promozione dell'attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini sul lavoro, a gravare sulla quota del Fondo di competenza dell'Ufficio della Consigliera nazionale di parità anno 2009, sono già state impegnate risorse per la realizzazione di attività progettuali, che verranno sviluppate nel corso di tutto il 2010, volte allo sviluppo e promozione degli strumenti e delle azioni prevista nel Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro (flessibilità di orario, pacchetto servizi ai soggetti non autosufficienti, impiego di soggetti negli asili condominiali, e relativo sistema di accreditamento).
Fra le attività principali programmate mi sembra importante menzionare:
il potenziamento dei servizi di assistenza per la prima infanzia e la sperimentazione dei buoni lavoro per la strutturazione dei servizi privati di cura e assistenza alla persona;
nuove relazioni industriali per il rilancio del lavoro a tempo parziale e degli altri contratti a orario ridotto, modulato e flessibile. In particolare, con riferimento all'Osservatorio sul lavoro a tempo parziale e sulle forme di lavoro a orario ridotto, modulato e flessibile, si sottolinea l'importante funzione di verificare quanto avviene nei singoli settori produttivi, nelle diverse aree del Paese, nei contratti collettivi di secondo livello e nella prassi aziendali con l'obiettiva di raccogliere e divulgare buone prassi;
nuova occupazione nel campo delle energie rinnovabili con particolare riferimento ai lavori verdi trattandosi di un settore d'alto potenziale per l'incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro anche al fine di contribuire a diminuire i tassi di segregazione di genere in settori di occupazione non tradizionali.

Per quanto concerne, infine, lo specifico punto di domanda inerente le risorse

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finanziarie da destinare alla realizzazione degli impegni e degli obiettivi per l'anno 2010, faccio presente che il decreto ministeriale del Ministro dell'economia e delle finanze del 30 dicembre 2009 ha previsto per il capitolo di bilancio 3971, relativo al Fondo Nazionale per l'attività delle Consigliere e dei Consiglieri di parità, di cui all'articolo 18 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, per l'anno 2010, una dotazione finanziaria, in termini di competenza, pari ad euro 4.389.462,00.

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ALLEGATO 4

5-02318 Delfino e Poli: Risorse da destinare agli ammortizzatori sociali.

TESTO DELLA RISPOSTA

I provvedimenti recentemente varati dal Governo in funzione «anti-crisi», hanno perseguito la finalità di ampliare la platea dei lavoratori da tenere indenni, sotto il profilo retributivo, nel periodo interessato dalla contingente crisi internazionale.
In particolare, mi sembra importante evidenziare che, negli ultimi anni, il sistema degli ammortizzatori sociali cosiddetti in deroga ha consentito l'estensione delle misure di sostegno del reddito anche a quelle categorie di lavoratori esclusi in ragione della tipologia di contratto di cui sono titolari, dell'appartenenza settoriale dell'azienda di cui sono dipendenti o della dimensione aziendale.
In merito alla disponibilità di risorse per gli ammortizzatori sociali, faccio presente che l'articolo 18, del decreto-legge 185 del 29 novembre 2008 (convertito con modifiche nella legge n. 2 del 28 gennaio 2009) dispone, in considerazione della eccezionale crisi economica internazionale e della conseguente necessità della riprogrammazione nell'utilizzo delle risorse disponibili, l'assegnazione di una quota delle risorse nazionali disponibili del Fondo aree sottoutilizzate (FAS).
Detto articolo trova, altresì, attuazione nella delibera CIPE del 6 marzo 2009, che a valere sulle risorse del FAS complessivamente disponibili, assegna, per gli anni 2009-2010, risorse pari a 4 miliardi di euro a favore del Fondo sociale occupazione e formazione di cui al punto 1 lettera a) del sopra citato articolo 18, per gli ammortizzatori sociali in deroga, di cui:
euro 980 milioni per l'anno 2009, con la percentuale di ripartizione del 73,75 per cento per il centro-nord e del 26,25 per cento per il Mezzogiorno;
euro 3.020 milioni per l'anno 2010, con la medesima percentuale del 73,75 per cento per il centro-nord e del 26,25 per cento per il Mezzogiorno.

Nel rispetto delle percentuali sopra indicate, euro 895 milioni sono state assegnati alle Regioni per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
Inoltre con delibera del 3 novembre 2009, sempre a far fondo sul FAS, sono state assegnate ulteriori risorse pari a 500 milioni così divisi:
euro 368 milioni e 750 mila euro, per il centro-nord e euro 131 milioni e 250 mila euro per il sud, con le sopra citate percentuali del 73,75 per cento per il centro-nord e 26,26 per cento per il Mezzogiorno.

La programmazione degli impegni previsti dal Governo per gli anni 2009-2011 è stata confermata, con la legge n. 191 del 23 dicembre 2009 (Legge Finanziaria per il 2010), mediante la previsione della proroga di tutti gli strumenti di sostegno al reddito individuati e previsti dai precedenti provvedimenti normativi che sono stati emanati a completamento delle tutele

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già accordate in forza degli ammortizzatori sociali tradizionali.
Ai sensi dell'articolo 2, comma 140, della legge finanziaria, gli oneri derivanti sono posti a carico delle risorse di cui alla delibera del CIPE n. 2/2009 del 6 marzo 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 18 aprile 2009, al netto delle risorse anticipate al 2009 dalla delibera del CIPE n. 70/2009 del 31 luglio 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 258 del 5 novembre 2009, e delle risorse individuate per l'anno 2010 dall'articolo 1, commi 2 e 6, del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
Il comma 141 della predetta legge finanziaria per il 2010 reca, inoltre, disposizioni inerenti ai monitoraggio da parte dell'INPS, con successiva pubblicazione nella borsa continua nazionale del lavoro, dei dati relativi ai percettori di misure di sostegno al reddito per i quali la normativa preveda incentivi all'assunzione.