CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 dicembre 2009
256.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi (C. 1524 Lo Presti).

EMENDAMENTI

ART. 1.

Al comma 1, capoverso 3, inserire, in fine, le seguenti parole: Al fine di migliorare i trattamenti pensionistici degli iscritti alle casse di cui al presente decreto legislativo e a quelle di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che adottano il sistema di calcolo contributivo è riconosciuta la facoltà di destinare parte del contributo integrativo all'incremento dei montanti individuali, previa delibera degli organismi competenti e secondo le procedure stabilite dalla legislazione vigente e dai rispettivi statuti e regolamenti.
1. 5. (Nuova formulazione). Il Relatore.

Al comma 1, capoverso 3, inserire, in fine, le seguenti parole: Al fine di migliorare i trattamenti pensionistici degli iscritti alle casse di cui al presente decreto legislativo e a quelle di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che adottano il sistema di calcolo contributivo è riconosciuta la facoltà di destinare parte del contributo integrativo all'incremento dei montanti individuali, previa delibera degli organismi competenti e secondo le procedure stabilite dalla legislazione vigente e dai rispettivi statuti e regolamenti. Le predette delibere concernenti la modifica della misura del contributo integrativo ed i criteri di destinazione dello stesso sono valutate dai Ministeri vigilanti sulla base della sostenibilità della gestione complessiva e delle implicazioni in termini di adeguatezza delle prestazioni.
1. 5. (Ulteriore nuova formulazione). Il Relatore.
(Approvato)

Al comma 1, capoverso 3, inserire, in fine, le seguenti parole: L'aliquota relativa non può eccedere il 5 per cento.
*1. 1. Lo Presti, Damiano, Gnecchi, Di Biagio, Vincenzo Antonio Fontana, Mariarosaria Rossi, Pelino.
(Approvato)

Al comma 1, capoverso 3, inserire, in fine, le seguenti parole: L'aliquota relativa non può eccedere il 5 per cento.
*1. 3. Poli, Delfino, Damiano, Gnecchi.
(Approvato)

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ALLEGATO 2

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di microfinanziamento per l'occupazione e l'integrazione sociale (strumento di microfinanziamento Progress) (COM(2009)333).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XI Commissione,
esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la «Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di microfinanziamento per l'occupazione e l'integrazione sociale (strumento di microfinanziamento Progress)» (COM(2009)333 definitivo) presentata dalla Commissione europea il 2 luglio 2009;
valutata l'opportunità di recepire le osservazioni contenute nel parere approvato dalla XIV Commissione, in data 25 novembre 2009, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento;
rilevato che l'esclusione dall'accesso al credito e agli altri servizi finanziari è sempre più riconosciuta come uno dei principali ostacoli allo sviluppo e all'integrazione sociale;
espresso apprezzamento per l'iniziativa della Commissione europea che, pur rappresentando una risposta immediata e concreta volta ad ovviare alle conseguenze sociali ed occupazionali nella difficile congiuntura economica, configura al contempo una misura per l'occupazione che potrà opportunamente assumere carattere stabile;
preso atto delle priorità individuate dalle istituzioni dell'Unione europea nell'ambito della strategia per l'occupazione, che appaiono ampiamente condivisibili, e, segnatamente, della necessità di migliorare l'accesso all'occupazione, ribadita da ultimo nella comunicazione della Commissione europea «Un impegno comune per l'occupazione» (COM(2009)257) del 3 giugno 2009, che propone, tra l'altro, di rafforzare la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e tra le parti sociali per un impegno comune sulle priorità definite;
condivisi gli obiettivi prioritari definiti nelle conclusioni del Consiglio europeo dell'8 giugno del 2009 sulla flessicurezza: sostenere l'occupazione, migliorando il contesto imprenditoriale mediante regimi di previdenza che forniscano incentivi al lavoro e la riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese; mantenere gli incentivi per l'accesso e il ritorno all'occupazione e a concentrarsi sul sostegno ai gruppi più vulnerabili;
tenuto conto, altresì, delle priorità individuate dal Consiglio europeo nell'ambito dei pacchetti per la ripresa: i) mantenere l'occupazione, creare nuovi posti di lavoro e promuovere la mobilità; ii) migliorare le competenze e rispondere alle esigenze del mercato del lavoro; iii) migliorare l'accesso all'occupazione, nonché dell'esigenza di utilizzare tutti gli strumenti comunitari disponibili;
tenuto altresì conto degli orientamenti che il Consiglio europeo incoraggia gli Stati membri ad esaminare: impatto della fiscalità e dei regimi previdenziali sugli incentivi a lavorare; eliminazione del divario di genere nel settore dell'occupazione; politiche attive per evitare lunghi

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periodi di disoccupazione; rafforzare il profilo delle competenze per quanto riguarda l'offerta di lavoro e valorizzare il ruolo dei partner sociali nella definizione e anticipazione delle competenze necessarie e nel fornire i programmi di formazione, nonché rafforzare il passaggio dei giovani all'attività lavorativa; promozione della qualità del lavoro;
preso atto dei pareri del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale dell'Unione europea sulla proposta in esame;
considerato che nel caso specifico dell'Italia, le PMI rappresentano una realtà per la quale appare strettamente necessario coordinare le funzioni e raccordare le iniziative assunte in un quadro europeo chiaramente definito, che rappresenta un'opportunità anche per il Governo italiano per predisporre una specifica regolamentazione che favorisca lo sviluppo del settore della microfinanza e del microcredito;
evidenziato che nell'ambito del consolidamento dello strumento, può risultare utile la leva fiscale, e pertanto si potrà tenere conto delle iniziative nazionali, anche legislative, con particolare riferimento ad interventi per i lavoratori che, fruendo dei trattamenti di sostegno al reddito in seguito alla perdita del posto di lavoro, abbiano intenzione di avviare un'attività d'impresa;
rilevata l'esigenza che il presente documento, unitamente al parere della XIV Commissione sia trasmesso alla Commissione europea, nell'ambito del dialogo politico, nonché al Parlamento europeo,
esprime le seguenti valutazioni, invitando il Governo ad adoperarsi nelle competenti sedi decisionali comunitarie affinché:
sia garantita una dotazione finanziaria adeguata per il nuovo strumento, atteso che la somma di 100 milioni di euro appare insufficiente a mobilitare risorse che possano provocare l'auspicato effetto leva che secondo le previsioni consentirebbe di mobilitare 500 milioni di euro, per circa 45.000 prestiti;
si valuti, a tale proposito, l'opportunità di assicurare, mediante l'inclusione di un'apposita voce nel bilancio annuale dell'UE per il 2010, un'evidenza contabile distinta da Progress, anche al fine di garantire una maggiore trasparenza nella destinazione e nella gestione delle risorse, siano reperite risorse aggiuntive attraverso una cooperazione con la BEI, anche nell'ottica di dare stabilità al finanziamento;
siano rispettati i tempi programmati per le azioni proposte, al fine di soddisfare tempestivamente ed efficacemente la domanda dei disoccupati e dei gruppi vulnerabili destinatari dell'iniziativa; a tal proposito, si ritiene opportuno definire con chiarezza e maggiore precisione la platea dei beneficiari - includendo tra i gruppi più vulnerabili anche i lavoratori non più giovani ancora attivi sul piano professionale - tenendo conto dei cambiamenti nella composizione della disoccupazione derivanti dalla crisi - ai quali offrire altrettanto chiare e fruibili misure di sostegno;
siano, altresì, definite procedure di accesso standardizzate con l'obiettivo di evitare adempimenti troppo onerosi e disincentivanti; nonché individuati criteri di riferimento per assicurare una distribuzione delle risorse che tenga conto e privilegi i progetti che rispondono a determinati requisiti, quali la particolare attenzione all'introduzione di strumenti innovativi di sviluppo sostenibile;
considerata la varietà e il numero degli strumenti individuati per affrontare la crisi economica, al fine di renderli più efficaci e di agevole accesso, sia garantito un coordinamento tra gli stessi, per evitare la dispersione delle risorse ed assicurare un significativo miglioramento, segnatamente per quanto concerne, oltre all'automaticità e alla trasparenza delle procedure, le attività di valutazione;

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si consolidino le azioni di affiancamento, monitoraggio e tutoraggio attuate dalle organizzazioni della microfinanza operanti a livello nazionale, attraverso iniziative e programmi dedicati, e comunque nell'ambito di uno scambio di migliori pratiche con le organizzazioni affiliate alla rete europea «European Microfinance Network»; sia garantita al contempo una migliore informazione sull'entità della potenziale domanda attraverso un adeguato monitoraggio e valutazioni ex post, nonché attraverso una strategia di coordinamento tra tutti i soggetti interessati anche della società civile, tra cui le associazioni no profit;
siano garantiti tutti gli strumenti necessari a facilitare l'accesso alla microfinanza e al microcredito e si assicuri che l'Italia benefici di una congrua percentuale delle risorse erogate dal nuovo strumento finanziario europeo, tenuto conto della natura di progetto pilota dell'iniziativa e del fatto che il tessuto italiano è costituito per oltre il 95 per cento da piccole e medie imprese.