CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 dicembre 2009
255.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

DL 170/09: Disposizione correttiva del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2009, n. 167, in materia di concorsi per dirigenti scolastici (C. 2990 Governo).

PARERE APPROVATO

La VII Commissione,

esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 27 novembre 2009, n. 170, recante disposizione correttiva del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2009, n. 167, in materia di concorsi per dirigenti scolastici,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:

appare necessario prevedere che fino all'avvenuta rinnovazione, a seguito di annullamento giurisdizionale, della procedura concorsuale a posti di dirigente scolastico, di cui al decreto direttoriale 22 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 26 novembre 2004, il personale in servizio con funzioni di dirigente scolastico, a seguito della proceduta concorsuale annullata, continui ad esercitare le funzioni medesime in via transitoria, facendo salvi gli atti adottati dal predetto personale nell'espletamento degli incarichi indicati.

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ALLEGATO 2

5-01689 Ghizzoni: Sull'acquisto da parte dello Stato di un Crocifisso ligneo di controversa attribuzione.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Ghizzoni con la quale chiede informazioni sull'acquisizione del Crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo Buonarroti al patrimonio artistico dello Stato.
A tal proposito evidenzio anzitutto che la vicenda in argomento è stata dettagliatamente ricostruita dalla competente Direzione Generale del Ministero per i beni e le attività culturali con una relazione, che deposito agli atti di questa Commissione, nella quale sono riportati tutti i passaggi salienti, ordinati cronologicamente, relativi in particolare all'interesse storico artistico dell'opera ed all'iter procedurale seguito per la sua acquisizione.
Voglio comunque anticipare che dalla predetta relazione si evince in conclusione che:
sul piano dell'interesse culturale, l'opera è stata dichiarata di interesse storico artistico particolarmente importante ai sensi dell'articolo 10 comma 3 del Codice, con decreto del 4 ottobre 2004 emanato dell'allora Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Prof. Paolucci al termine della prevista procedura amministrativa nei confronti della quale non è stato eccepito alcun rilievo;
sul piano delle attribuzioni, nell'arco di tempo che va dal 2004 al 2008 si registra un ampio e autorevole dispiegamento di valutazioni attributive in forma di dichiarazioni e di articoli di carattere scientifico, tali da non far dubitare alcunché. Nel medesimo arco di tempo non si registrano valutazioni contrarie all'attribuzione dell'opera a Michelangelo Buonarroti, nonostante le numerose presentazioni pubbliche dell'opera (2004 Firenze, Museo Home; 2004 Tokyo, Metropolitan Art Museum; 2005 Kyoto, Municipal Museum of Art; 2005 Torino, Biblioteca Reale; 2006 Torino, Biblioteca Reale, Olimpiadi della Cultura). Le uniche valutazioni contrarie sono quelle di James Beck, da considerarsi alla stregua di un'impressione sommaria, del tutto irrilevante per essere una mera dichiarazione di poche parole. La seconda, quella di Margarit Lisner, pur essendo di tutt'altro tenore, attribuisce l'opera a Jacopo Sansovino. Le altre valutazioni contrarie sono state espresse a partire dal 2008 e solo dopo la divulgazione dell'acquisto dell'opera da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, apparendo peraltro tardive oltre che non propriamente riconducibili ad un concreto dibattito culturale.
sul piano finanziario, l'opera è stata acquisita al patrimonio dello Stato ad un prezzo conveniente e comunque in linea col parere espresso dal Comitato tecnico scientifico per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico.
sul piano amministrativo, l'operazione è stata condotta secondo le procedure e la prassi amministrativa corrente attraverso codificati passaggi amministrativi, fino ad arrivare alla registrazione dell'atto di acquisto da parte della Corte dei Conti.

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ALLEGATO 3

5-01831 Marco Carra: Tagli di risorse alle scuole d'infanzia, in particolare nella provincia di Mantova.

TESTO DELLA RISPOSTA

Vorrei precisare, preliminarmente che tutti gli interventi previsti dall'articolo 64 del decreto legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008 sono finalizzati al riordino dell'intero sistema d'istruzione e consentiranno di riqualificare l'offerta formativa secondo criteri e soluzioni coerenti con gli obiettivi di Lisbona e con le politiche europee sull'istruzione.
Questi interventi di razionalizzazione e di riordino hanno interessato anche le dotazioni organiche del personale della scuola, docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario; comunque la consistenza numerica nazionale è stata ripartita prestando la dovuta attenzione a tutte le realtà territoriali.
Con riguardo alla scuola dell'infanzia, la cui frequenza non è obbligatoria, faccio presente che, pur in presenza di esigenze di contenimento di posti di insegnamento, il decreto interministeriale sugli organici dell'anno scolastico 2009-2010 ha confermato in tutte le Regioni il contingente di posti assegnato a tale settore nel decorso anno scolastico per un totale di n. 80.157 unità.
Dalle informazioni acquisite in sede locale risulta che in provincia di Mantova la ottimizzazione delle risorse assegnate in organico di fatto ha consentito di utilizzare 18 posti aggiuntivi per soddisfare gran parte delle esigenze relative ai bambini in lista d'attesa; d'altra parte, occorre considerare anche che i bambini frequentanti la scuola dell'infanzia nella provincia in parola nell'anno scolastico 2008-2009 sono stati 8.742, mentre risultano iscritti nel corrente anno scolastico 9.007 allievi, con un incremento, quindi, di 265 unità.
In merito poi alle assunzioni in ruolo di personale docente ed ATA, in provincia di Mantova le relative nomine sono avvenute, nel rispetto del contingente provinciale stabilito dal decreto ministeriale n. 73 del 4 agosto 2009 definito in coerenza al reale fabbisogno di personale risultante dalla complessiva revisione dell'ordinamento scolastico, dalla modifica dei curricula e dei relativi quadri orario di tutti gli ordini di scuola e in relazione alle disponibilità dei posti residuati dopo l'espletamento delle operazioni di mobilità, tenendo anche conto dell'esigenza di non creare soprannumero. I posti rimasti vacanti dopo le operazioni di nomina sono stati coperti da personale supplente garantendo in tal modo il normale avvio dell'anno scolastico.
Quanto al ripristino dei fondi necessari a garantire il diritto alla scuola ed allo studio faccio presente che per l'anno 2007 il fondo di istituto di competenza delle scuole della provincia di Mantova, al quale fa esplicito riferimento l'Onorevole interrogante, ammonta a euro 7.141.408,40 ed è stato integralmente erogato.
Inoltre gli stanziamenti per l'anno 2009 relativi alle spese di funzionamento delle scuole della provincia di Mantova ammontano a euro 497.195,70 contro euro 204.717,00 dell'anno 2008 con un incremento quindi di euro 292.478,70 mentre per le spese relative alle supplenze brevi lo stanziamento per l'anno 2009 è pari ad 3.618.456,21 contro 2.422.332,26 erogati nell'anno 2008, con un incremento quindi di euro 1.196.123,95.

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ALLEGATO 4

5-01956 Motta: Riduzione del personale docente e non docente presso le scuole della provincia di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito ai recenti provvedimenti in materia di organici del personale della scuola si è più volte riferito in questa sede rispondendo ad interrogazioni di analogo contenuto.
Anche in questa circostanza ribadisco che le misure di razionalizzazione degli organici del personale docente, previste dall'articolo 64 del decreto legge n. 112 del 2008 convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, derivano principalmente dalla revisione dei modelli e dei quadri-orario degli ordinamenti scolastici oltre che dall'elevamento del rapporto alunni-classe; le riduzioni operate per l'anno scolastico 2009-2010 sono state comunque in gran parte temperate dal consistente numero di pensionamenti.
La ripartizione delle dotazioni organiche a livello regionale ha tenuto conto della specificità degli ambiti territoriali interessati, con riferimento, in particolare, alla peculiarità delle strutture organizzative ed operative delle istituzioni scolastiche e alle diversità legate alle situazioni ambientali e socio economiche. È stata riservata anche particolare attenzione ai contesti territoriali ove sono presenti fenomeni migratori, nonché alle istituzioni scolastiche situate nelle zone di montagna o nelle piccole isole.
Per quanto riguarda in particolare la scuola dell'infanzia, la quale, vorrei ricordare, non è obbligatoria e va quindi garantita nei limiti delle disponibilità finanziarie e di organico previste dalle vigenti disposizioni, pur in presenza di esigenze di contenimento dei posti, il decreto interministeriale sugli organici, per l'anno scolastico 2009-2010, ha confermato in tutte le realtà regionali il contingente di posti assegnato nell'anno scolastico 2008-2009.
Anche in provincia di Parma, sono stati confermati e consolidati quindi tutti i posti funzionanti nel precedente anno scolastico, con un incremento dunque sull'organico di diritto 2008-2009 e la garanzia di una maggiore stabilità e continuità didattica.
Concorre a fornire una risposta alla domanda delle famiglie per servizi della prima infanzia l'accordo intervenuto in data 29 ottobre 2009 tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, province, comuni e comunità montane per sostenere il processo di diffusione e il rafforzamento del servizio educativo integrato destinato ai bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, aggregato alle attuali strutture delle scuole dell'infanzia e degli asili nido (sezioni primavera) che è previsto dall'articolo 1, comma 630 della legge n. 296 del 2006 ed al quale è stata già data attuazione per gli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009.
Con riguardo alle esigenze segnalate dall'Onorevole interrogante relative alla scuola primaria della provincia in parola, faccio presente che è stata soddisfatta la richiesta di ulteriori n. 15 classi iniziali a tempo pieno, in parte dall'Amministrazione attraverso l'attivazione di n. 4 classi a tempo pieno e in parte dagli stessi dirigenti scolastici, attraverso la flessibilità e l'organizzazione interna ed anche con il contributo degli enti locali.
Con riguardo alla scuola secondaria di primo grado, in data 8 ottobre 2009 l'ufficio scolastico regionale ha assegnato alla provincia di Parma ulteriori 4 posti che

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sono stati utilizzati in via prioritaria per soddisfare le richieste di attivazione di corsi serali e scuole carcerarie.
Quanto al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola va ricordato che la riduzione della consistenza complessiva di detto personale era stata già prevista dalla legge finanziaria del 2008. Il già citato articolo 64 del decreto legge n.1 12 ha poi disposto la revisione dei criteri e dei parametri per la determinazione della consistenza complessiva dei posti dei vari profili professionali di questo personale alla luce delle misure contenute nella medesima norma.
Il decreto del Presidente della Repubblica n. 119 del 22 giugno 2009, che contiene il regolamento per la determinazione dei criteri e dei parametri che presiedono all'assegnazione delle risorse di detto personale, tutela nella misura massima possibile le figure amministrative necessarie per lo sviluppo dell'autonomia scolastica.
Ricordo anche che per l'anno scolastico 2009-2010 si è proceduto ad assumere, con contratto a tempo indeterminato, n. 8.000 unità di questo personale.
Con riguardo in particolare alla provincia di Parma, tutte le assunzioni di personale ATA sia con contratto a tempo indeterminato che a tempo determinato sono state effettuate nei tempi previsti al fine di consentire alle istituzioni scolastiche un ordinato avvio dell'anno scolastico.
Alcune difficoltà che sono state segnalate dai dirigenti scolastici derivanti da carenze di collaboratori scolastici in alcuni plessi scolastici sono state risolte d'intesa tra gli Uffici scolastici territoriali (regionale e provinciale).
Quanto al servizio mensa l'ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna ha riferito che non sono stati segnalati dagli uffici provinciali specifici ritardi riguardo al funzionamento di questo servizio.
Infine, in merito al fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, faccio presente che gli stanziamenti per l'anno 2009 ammontano complessivamente a livello nazionale ad euro 675.896.750,00 contro euro 538.221.356,00 dello scorso anno, con un incremento quindi di euro 137.675.394,00.
Analogamente, i finanziamenti per le spese relative alle supplenze brevi sono stati incrementati di euro 267.752.080,00 in quanto da euro 607.215.113,00 erogati nell'anno 2008 per il 2009 ammontano ad euro 874.967.193,00.

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ALLEGATO 5

5-01958 Giachetti: Indagine conoscitiva sull'esistenza di una convenzione stipulata dall'Università Parthenope di Napoli e il sindacato Uil Campania.

TESTO DELLA RISPOSTA

Si risponde alla interrogazione illustrata sulla base degli elementi riferiti dalla competente Direzione Generale e dal Rettore dell'Università degli Studi di Napoli «Parthenope».
La Convenzione tra l'Unione Italiana Lavoratori (UIL) e l'Università in parola è stata stipulata in data 16 febbraio 2009 ai sensi dell'articolo 5, comma 7, del decreto ministeriale n. 270/2004 e dell'articolo 4, comma 3, del decreto ministeriale del 16 marzo 2007, i quali rispettivamente recitano: «le Università possono riconoscere come crediti formativi universitari, secondo criteri predeterminati, le conoscenze ed abilità professionali certificate ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello postsecondario alla cui progettazione e realizzazione l'Università abbia concorso» e «gli Atenei possono riconoscere le conoscenze e le abilità professionali certificate individualmente ai sensi della normativa vigente in materia, nonché le altre conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello postsecondario alla cui progettazione e realizzazione l'Università abbia concorso. Il numero massimo di crediti formativi universitari riconoscibili è fissato per ogni corso di laurea nel proprio ordinamento didattico e non può comunque essere superiore a 60».
Sulla materia in argomento l'Ateneo ha adottato apposito Regolamento, emanato con Decreto Rettoriale n. 98 del 6 febbraio 2007.
Tale Regolamento ha previsto l'adozione, da parte di ciascuna Facoltà, con riferimento alle peculiarità dei propri corsi di studio, di un proprio regolamento ai fini dell'individuazione dei criteri generali per il riconoscimento di CFU, nonché dei soggetti ammessi al riconoscimento dei crediti stessi.
Nell'ambito di tale previsione, la Facoltà di «Giurisprudenza» ha adottato un proprio Regolamento che, all'articolo 2, individua i soggetti ammissibili al riconoscimento dei crediti, tra i quali «professionisti e lavoratori dipendenti aderenti ad Istituzioni, associazioni e fondazioni di diritto privato, che abbiano stipulato apposite convenzioni con l'Università, ed, all'articolo 3, i criteri predeterminati per il riconoscimento dei crediti stessi.
La Convenzione in parola, stipulata, come già detto, in data 16 febbraio 2009, e quindi in data antecedente alla nota del Ministro dell'Università del 4 settembre 2009, è stata redatta in perfetta aderenza alle richiamate disposizioni normative, ed ai suddetti Regolamenti in quanto prevede:
il riconoscimento di crediti in misura non superiore a 60 e non già il riconoscimento tout-court di 60 CFU;
individua i criteri per l'eventuale valutazione, nel limite massimo di cui sopra, delle esperienze, conoscenze ed abilità possedute dal dipendente iscritto alla UIL, in misura non eccedente «60 CFU al personale impegnato in attività di tipo tecnico, gestionale o direttivo con responsabilità di risultati relativi ad importanti e diversi processi produttivi e/o amministrativi, e svolgente mansioni richiedenti conoscenze plurispecialistiche ed un grado di

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esperienza pluriennale, con frequente necessità di aggiornamento; 50 CFU al personale impegnato in attività caratterizzate da conoscenze monospecialistiche e un grado di esperienza pluriennale, con necessità di aggiornamento e svolgenti mansioni di concetto con responsabilità di risultati relativi a specifici processi produttivi e/o amministrativi»;
richiede la produzione di certificazioni, a cura dei lavoratori, delle mansioni, funzioni, attività suscettibili di valutazione;
demanda esclusivamente al Consiglio della Facoltà la disamina della documentazione, l'ammissione con relativa, eventuale valutazione della stessa,
non contempla assolutamente il coinvolgimento dell'Associazione sindacale in tale processo di verifica e valutazione;
esclude qualsiasi forma di automatismo nel riconoscimento di CFU;
prevede unicamente la collaborazione della UIL «nell'individuazione dei requisiti nella fase istruttoria delle richieste degli iscritti, tenendo conto del numero delle stesse» come riportato nel testo dell'interrogazione, e cioè nella mera assistenza della UIL ai propri iscritti nella predisposizione e nell'istruttoria delle domande, risultando il Sindacato estraneo all'accertamento, alla valutazione ed alla certificazione dei requisiti valutabili.

Si precisa, comunque, che la suddetta collaborazione, pur prevista nella Convenzione, non ha mai avuto luogo, anche in considerazione del numero estremamente esiguo dei candidati; sono, infatti, 4 i soggetti lavoratori che hanno personalmente provveduto ad istruire le proprie pratiche presso la Presidenza della Facoltà e di questi soltanto uno ha conseguito - sulla base di quanto idoneamente certificato - il numero massimo di CFU consentito.
Risultano, quindi, prive di ogni fondamento le notizie di stampa alle quali fa riferimento l'On. interrogante.
Per completezza di informazione si rileva che non esiste un corso di laurea triennale con denominazione «giurisprudenza», mentre esistono corsi di laurea triennale afferenti alla classe L-14 Scienze dei servizi giuridici. Il corso di studi in Giurisprudenza è un corso di laurea magistrale, a troncone unico o ciclo unico, di natura quinquennale, afferite alla LMG/01-Classe delle lauree magistrali in Giurisprudenza.

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ALLEGATO 6

5-01977 Nicolais: Verifica del corretto svolgimento del concorso pubblico per esami a 145 posti di dirigente tecnico indetto dal Miur.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'emanazione del bando per il concorso a dirigente tecnico ha richiesto una complessa istruttoria attesa l'esigenza di individuare la corretta linea normativa su cui tracciare la procedura.
Nella consapevolezza che tale concorso avrebbe coinvolto un ingente numero di possibili candidati, si è reso indispensabile prevedere prove selettive in conformità di quanto previsto dall'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 272 del 2004 recante «Regolamento di disciplina in materia di accesso alla qualifica di dirigente ai sensi dell'articolo 28, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165».
Lo svolgimento di tale fase della procedura ha subito una serie di rinvii già a far data dal 18 marzo 2008, cioè nel corso della precedente legislatura.
Non si condividono le osservazioni espresse dall'Onorevole interrogante che ritiene le cause dei rinvii poco plausibili; si ricorda che tra queste cause vi è il terremoto d'Abruzzo (dove risultava la presenza di 300 candidati) la ricostituzione della commissione (nominata dal precedente titolare del Dicastero in composizione non conforme alla normativa) e l'esigenza di definire le prove.
Quanto alla mancata pubblicazione dei quesiti, come richiesto dalla FLC.CGL appare necessario premettere che non esiste alcun obbligo a rendere pubblici i contenuti delle prove di preselezione né prima dello svolgimento delle stesse, né dopo il loro espletamento.
Le argomentazioni della citata organizzazione sindacale, richiamate dall'Onorevole interrogante, sono prive di supporto normativo e differiscono ampiamente dalle valutazioni del Ministero in ordine all'opportunità di dare, in questo momento, prima delle verifiche degli esiti delle prove medesime, pubblicità ai quesiti.
In ossequio al principio di legalità e correttezza, i quesiti sono stati formulati esclusivamente dai componenti della commissione che sta attualmente procedendo alla correzione. Gli uffici dell'Amministrazione hanno offerto il proprio supporto ai lavori della commissione medesima senza mai aver avuto conoscenza dei contenuti dei lavori stessi, neanche in fase di stampa e, pertanto, tutt'ora li ignorano.
Ad avviso dell'Amministrazione la pubblicità dei quesiti non appare opportuna per l'inevitabile scia di polemiche e controversie che susciterebbe, atteso che già, voci e illazioni si spandono, ancorché prive di alcun fondamento, come emerge dalla lettura dei forum presenti in Internet.
Al momento, non sono pervenuti né esposti né denunce sottoscritte dai candidati presenti alle prove che riferiscano di «gravi fatti» si da indurre all'adozione di iniziative volte all'accertamento degli stessi.
Si deve invece attestare la correttezza, legalità, trasparenza ed imparzialità che permeano l'azione dell'Amministrazione nello svolgimento del concorso. Trasparenza ed imparzialità che saranno ben manifestate quando, all'esito della correzione delle prove preselettive, ogni candidato potrà accertare, attraverso tutti gli strumenti consentiti dalla normativa di cui alla legge n. 241 del 1990 e successive modifiche ed integrazioni, la corretta e la puntuale valutazione della propria prova.

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ALLEGATO 7

5-01963 Gatti: Sull'espletamento del concorso per ricercatore universitario previsto dalla legge finanziaria per il 2006.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'oggetto dell'interrogazione appena illustrata, cioè il conferimento degli assegni per la collaborazione ad attività di ricerca, come è noto all'On. interrogante, trova la sua fonte normativa nell'articolo 51, comma 6, Legge 27 dicembre 1997, n. 449, che prevede quanto segue: «...Gli assegni hanno durata non superiore a quattro anni e possano essere rinnovati nel limite massimo di otto anni con lo stesso soggetto, ovvero di quattro anni se il titolare ha usufruito della borsa per il dottorato di ricerca. Non è ammesso il cumulo con borse di studio a qualsiasi titolo conferite, tranne quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con soggiorni all'estero, l'attività di ricerca dei titolari di assegni....»
Il Ministero ha più volte ribadito, rispondendo ai diversi quesiti pervenuti dagli atenei, che la durata massima di quattro anni (rinnovo per un massimo di quattro anni) per coloro che hanno usufruito della borsa di dottorato, non si riferisce esclusivamente all'ipotesi di rinnovo dello stesso contratto bensì si estende anche al caso di assegni conferiti a seguito di concorsi diversi. Ciò è in linea con lo spirito della legge che ha voluto porre un tetto massimo di otto anni all'attività di «assegnista», proprio al fine di evitare l'insorgere di una nuova forma di precariato universitario.
Quanto sopra per rilevare che l'attenzione del Governo nei confronti dei giovani ricercatori è elevata, tanto che nel Disegno di Legge, recante norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e di reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario, è stata prevista una revisione della materia, al fine di poter definire in modo chiaro e puntuale i requisiti dei soggetti interessati, la durata degli assegni e la relativa rinnovabilità, nonché le incompatibilità.
Si assicura, infine, che il Ministro sta assumendo tutte le iniziative utili allo scopo di utilizzare le risorse destinate all'espletamento del concorso relativo alla terza tranche di posti di ricercatore.

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ALLEGATO 8

5-01839 Ciocchetti: Sui risultati prodotti dalla società Cinecittà Luce.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione presentata dall'On.le Ciocchetti con la quale chiede informazioni sui risultati prodotti da Cinecittà Luce s.p.a. nonché sulla trasferta a Venezia del suo management in occasione dell'ultimo Festival del cinema.
A tal proposito voglio premettere che, come noto all'Onorevole interrogante, in data 11 maggio 2009 è avvenuta la fusione per incorporazione dell'Istituto Luce in Cinecittà Holding che ha dato vita alla nuova società Cinecittà Luce S.p.A. la quale assorbe al proprio interno anche le competenze della ex controllata Filmitalia S.p.A., che era preposta all'attività di promozione internazionale.
La creazione della società unica è stato l'ultimo passo, in ordine di tempo, di un percorso di riorganizzazione e ristrutturazione societaria che ha consentito di chiudere il bilancio al 31 dicembre 2008 con un risultato positivo per 704 mila euro rispetto ai dati fortemente negativi dei due esercizi precedenti: oltre 7 milioni di euro di perdita nel 2007 ed oltre 10 milioni di perdita nel 2006.
Ciò premesso, voglio altresì rappresentare che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, che esercita i diritti dell'Azionista ai sensi dell'articolo 5 bis della legge 202 del 1993, ha emanato in data 3 aprile 2009 un atto di indirizzo in cui ha definito le linee programmatiche e di intervento per gli anni 2009 e 2010.
Nel predetto documento il Ministro ha richiamato l'esigenza di perseguire obiettivi che rivestano funzioni di interesse generale mediante una revisione delle proprie attività che, pertanto, non si limitano alla sola produzione e distribuzione cinematografica di opere prime e seconde ovvero di cortometraggi, ma spaziano, altresì, tra la conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico fotocinematografico, la promozione della cinematografia italiana classica e contemporanea, l'erogazione di servizi agli operatori del settore.
Per quanto concerne l'ulteriore richiesta di informazioni circa la partecipazione del management alla recente Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ritengo opportuno segnalare quanto segue.
L'attività della società è stata, mai come in questa occasione, caratterizzata da una pluralità di iniziative aventi non solo carattere strettamente cinematografico ma anche istituzionale e di servizio.
In tale direzione si è diretta tutta l'attività svolta a servizio degli operatori del settore attraverso l'allestimento e l'assistenza di uno spazio dedicato ad incontri, dibattiti e iniziative promozionali fra le quali hanno avuto risalto:
la presentazione del concorso on-line sul tema della violenza sulle donne promosso dalla Camera dei Deputati e dal Consiglio d'Europa e realizzato da Cinecittà Luce, Centro Sperimentale di Cinematografia e You Tube;
la presentazione dell'iniziativa Venezia a l'Aquila del 16 settembre 2009, d'intesa con la Protezione Civile Nazionale, il Ministero, gli Enti locali, il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Biennale di Venezia;
l'iniziativa in difesa dei diritti umani con proiezione di film e conferenza stampa, realizzata d'intesa con La Biennale

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di Venezia che ha visto la partecipazione dell'On.le Granata e on.le Giulietti;
il convegno «Difficoltà dell'home video, il ruolo delle tv» a cui hanno partecipato i principali esponenti del settore cinematografico e audiovisivo;
l'attività di informazione giornalistica garantita con la redazione del quotidiano on-line Cinecittà News;
il workshop ANICA sulle misure di incentivo fiscale «tax credit» e «tax shelter»;
la consegna del premio SIAE;
la presentazione del premio «Pasinetti»;
numerose interviste ed incontri con i protagonisti italiani ed internazionali della Mostra.

A tutto ciò si aggiunga anche la presenza in cartellone dei seguenti film e documentari in relazione ai quali Cinecittà Luce s.p.a. ha svolto le attività di produzione e/o distribuzione:
«Lourdes», in concorso, fortemente apprezzato dalla critica nazionale ed internazionale;
«Di me cosa ne sai» presente nella sezione «Giornate degli autori - Venice Days»;
«Good Morning Aman» presente nella sezione «Settimana della critica»;
ed infine il documentario di Carlo Lizzani su Giuseppe De Santis nonché quello di Marco Spagnoli «Hollywood sul Tevere» interamente realizzato con materiale d'archivio, entrambi presenti nella sezione «Controcampo Italiano».

Ciò detto, voglio sottolineare che la presenza del management della società è stata valutata preventivamente e quindi dimensionata rispetto alle numerose iniziative in programma, sia sotto il profilo istituzionale che strettamente operativo, nel pieno rispetto non solo degli obiettivi di economicità dettati dalle regole di sana gestione aziendale ma anche dell'indirizzo ministeriale di sostenibilità economica e finanziaria delle attività.
A tal proposito rappresento, in particolare, che l'intervento finanziario, pari a circa 350 mila euro comprensivo delle quote di affitto ed allestimento spazi, a supporto delle attività rese nel corso della Mostra di Venezia è stato, per dati comparabili, sostanzialmente in linea con l'anno 2008 e drasticamente ridotto rispetto all'anno 2007 (-35 per cento), pur in considerazione dell'indiscusso miglior risultato in termini di supporto e sostegno al settore cinematografico.

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ALLEGATO 9

5-01929 Centemero: Uniformità di trattamento per gli studenti dell'Unione europea che si iscrivono nelle facoltà universitarie italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

Come è noto la vigente normativa di riferimento in materia di accessi ai corsi universitari è la legge 2 agosto 1999, n. 264, che prevede all'articolo 4 lo svolgimento di una prova i cui contenuti e modalità sono definiti annualmente con decreto del Ministro, per coloro che intendono immatricolarsi ai corsi a numero programmato, tra i quali quello in medicina e chirurgia.
Pertanto, gli studenti che sono iscritti al corso di laurea in medicina e chirurgia, presso sedi universitarie straniere, possono essere trasferiti ad anni successivi al primo presso università italiane, soltanto laddove vi siano posti vacanti nell'anno di interesse e dopo aver sostenuto e superato la relativa prova di ammissione, unica e nazionale. Nel qual caso, l'Università richiesta effettua l'eventuale convalida degli esami superati nel Paese straniero e provvede alla relativa iscrizione.
Quanto sopra risponde all'esigenza sia di rispettare la programmazione definita dal Ministero a livello nazionale, in modo che la stessa non venga alterata da un incontrollato ingresso di studenti ad anni successivi al primo, e che sia garantita una selezione svolta a parità di condizioni con gli studenti immatricolati in Italia.
Il superamento di detta prova viene richiesto, anche se gli studenti interessati al trasferimento ne abbiano già superato una nel Paese di origine, in quanto non si è a conoscenza del tipo e della difficoltà di detto esame; elementi, questi, che potrebbero creare disparità di trattamento, anche notevole, nei confronti di quegli studenti che affrontano e superano la prova medesima in Italia.
Inoltre, si ritiene doveroso sottolineare che la domanda di trasferimento in questione, senza la condizione fin qui considerata, potrebbe costituire una modalità per aggirare le difficoltà incontrate nel concorso nazionale.
Si rappresenta, infine, che il Ministero ritiene di rivedere tutta la materia degli accessi e, pertanto, in tale sede, si potrà prendere in esame la previsione che disciplini le varie tipologie di studenti che chiedono il trasferimento a corsi a numero programmato, quale quello in medicina e chirurgia, a seconda che abbiano o meno superato una prova di accesso ed a seconda delle modalità di svolgimento della stessa.

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ALLEGATO 10

Sulla missione svolta in Estonia, dall'8 al 10 novembre 2009.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

1. Una delegazione della VII Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, guidata dalla presidente Valentina Aprea e composta dai deputati Emerenzio Barbieri e Sabina Rossa, ha svolto una missione in Estonia dall'8 al 10 novembre scorsi, a completamento dell'attività istruttoria compiuta durante l'esame delle proposte di legge C. 2131 e abbinata, in materia di abrogazione dell'equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia. Si è inteso così completare anche le risultanze acquisite nel corso dello svolgimento di un'indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione sullo stesso argomento. La missione è stata finalizzata in particolare ad approfondire la conoscenza del sistema educativo estone sull'argomento.
Nel corso della prima giornata di domenica 8 novembre 2009, la delegazione ha potuto altresì acquisire elementi utili di conoscenza della realtà lettone. Al suo arrivo a Riga è stata infatti accolta dall'Ambasciatore d'Italia in Lettonia, Francesco Puccio, il quale, nel corso della cena offerta alla delegazione, ha indicato le principali attività della comunità italiana in Lettonia. Durante l'incontro, al quale ha partecipato anche il primo segretario d'Ambasciata, dottor Gabriele De Stefano, la Presidente Aprea a nome di tutta la delegazione ha sottolineato l'importanza di diffondere la cultura e soprattutto la lingua italiana in quel Paese, anche attraverso un potenziamento dei sistemi educativi in lingua italiana nel territorio lettone. Ha quindi ringraziato l'Ambasciatore Puccio per l'incontro svolto, assicurando la disponibilità della Commissione a collaborare alla realizzazione di progetti culturali e educativi italo-lettoni a Riga.
Al termine dell'incontro, la delegazione si è quindi trasferita a Tartu, dove è stata accolta dal primo segretario dell'Ambasciata d'Italia a Tallinn, dottor Andrea Pompermaier.
2. Nel corso della giornata successiva, lunedì 9 novembre, la delegazione si è quindi recata all'Università Ulikol di Tartu, dove ha incontrato il preside della Facoltà di Scienze dell'esercizio e dello sport, professor Mati Pääsuke, il dottor. Jaan Kõrgesaar, capo dipartimento dell'istruzione del Ministero della pubblica istruzione, nonché altri docenti del medesimo corso di laurea.
Nell'ambito dell'incontro, il dottor Kõrgesaar ha prospettato il quadro dei finanziamenti relativi ai programmi di formazione universitaria, precisandone l'ammontare a carico dello Stato e soffermandosi, in particolare, sulle professioni sanitarie, di interesse della visita dei componenti la Commissione. Ha, al riguardo, osservato che le professioni sanitarie sono finanziate dallo Stato e che il corso di laurea in fisioterapia, presente a Tartu, è stato istituito nel 1990. Ha quindi ricordato che è possibile studiare le discipline afferenti alle professioni sanitarie sia nelle scuole professionali che all'università e che l'esame di qualifica previsto al termine - che si configura quale esame di Stato - si articola in una parte teorica e una pratica. Durante l'incontro è stato altresì rilevato che la crisi economica si sta ripercuotendo in senso negativo anche sul settore in questione, tanto che, a differenza del passato, gli attuali laureati in tali

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discipline incontrano serie difficoltà a trovare sbocchi occupazionali. Il dottor Korgeesar ha quindi sottolineato che sussiste una criticità, nella preparazione in campo sanitario, relativa alla tecnica riabilitativa post-acuta, che pone il problema del rapporto con il medico. Ha evidenziato inoltre che, allo stato attuale, mancano i fisioterapisti specializzati per gli anziani, figure professionali di grande utilità.
Il professor Pääsuke è intervenuto a sua volta per presentare l'attività svolta dal Corso di laurea in scienze motorie, di cui è responsabile, aprendo così il dibattito ai quesiti dei deputati presenti. È, infatti, intervenuto l'on. Barbieri per chiedere chiarimenti in merito alla durata del corso di laurea, se triennale o basato sulla formula «tre più due», e l'onorevole Sabina Rossa la quale ha richiesto ulteriori precisazioni sull'organizzazione del corso di laurea in Scienze dello sport.
Ha quindi preso la parola la dottoressa Kadri Pill, direttore del Programma fisioterapico di Ateneo, la quale ha illustrato i contenuti dell'attività svolta in materia presso l'Università di Tartu. Rispondendo ai quesiti posti dai deputati, ha rilevato in proposito che la Facoltà di Scienze dell'esercizio e dello sport in Estonia costituisce un punto di riferimento per la formazione accademica, nonché un centro di ricerca di alto livello nel settore della fisioterapia e della educazione fisica e sportiva. Si è soffermata, quindi, sulla strutturazione dei curricoli di studio proposti e sul Bachelor Programme in Physiotherapy, mirante a fornire allo studente, tramite una preparazione che coniuga le necessarie conoscenze teoriche con le abilità pratiche richieste, una formazione integrale sul ruolo e sull'importanza della fisioterapia nel sistema di assistenza sociale e alla salute. È stato osservato che tale percorso di studio garantisce ai discenti una preparazione sufficiente per continuare a specializzarsi nel Master in fisioterapia o in una disciplina affine, o ancora proseguire gli studi nel Doctoral programme, attraverso un programma di studi che prevede un primo corso triennale, al quale segue un biennio di specializzazione, come richiesto a livello comunitario. Ha, infine, affrontato gli aspetti più tecnici dell'esame di ammissione al Bachelor dell'Università di Tartu, prendendo in considerazione analiticamente i requisiti richiesti per il suo superamento.
La delegazione della Commissione ha, quindi, potuto visitare il centro sportivo di Ateneo visionando gli impianti e i macchinari utilizzati per le cure motorie e di riabilitazione. Con l'occasione, la presidente Aprea e l'onorevole Rossa in particolare hanno potuto sperimentare direttamente la funzionalità delle apparecchiature, alcune delle quali realizzate in collaborazione con il Politecnico di Milano.
3. Prima di trasferirsi a Tallinn, la delegazione è stata ricevuta dal Ministro dell'educazione e della ricerca, Tonis Lukas, insieme ad altri rappresentanti del medesimo dicastero, nel corso di un pranzo ufficiale. Il Ministro Lukas ha inteso esprimere la soddisfazione per la visita svolta dalla delegazione della Commissione cultura della Camera, ringraziando in particolare la presidente della Commissione per la sua visita. A nome della delegazione, la Presidente Aprea ha quindi manifestato il senso della più alta stima nei confronti del Ministro Lukas che ha inteso ospitare la delegazione nella città, Tartu, della quale era stato sindaco. La presidente Aprea ha voluto sottolineare poi, tra le altre affinità comuni, quella di aver svolto entrambi la professione di maestro che si è dimostrata un'eccellente palestra di vita e di conoscenza delle rispettive realtà educative.
Subito dopo la colazione ufficiale, la delegazione si è quindi trasferita a Tallinn, per svolgere altri incontri istituzionali con gli omologhi rappresentanti del Riigikogu, il Parlamento estone.
4. Nel pomeriggio di lunedì 9 novembre 2009 la delegazione della Commissione cultura ha infatti avuto un incontro con il presidente dell'omologa Commissione affari culturali dell'Assemblea nazionale estone, on. Peter Kreitzeberg, insieme ad altri rappresentanti del medesimo organo parlamentare, rivolgendo un saluto di benvenuto alla delegazione italiana. È stata

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quindi manifestata l'opportunità di procedere ad una riforma dei licei e della scuola dell'obbligo estone, separando i primi nove anni del curricolo scolastico dagli ultimi tre, quelli del liceo. Il presidente Kreitzeberg ha altresì espresso l'auspicio che le materie obbligatorie possano essere ridotte, a vantaggio delle scelte opzionali, che andrebbero invece incrementate.
È quindi intervenuta la presidente Aprea, che ha rilevato che anche in Italia vige una situazione analoga, con piani di studio molto dilatati, che pertanto necessitano di modernizzazione e semplificazione. Ha illustrato quindi le modifiche che la riforma della scuola, voluta dal Ministro Gelmini, introduce proprio in tale direzione. È intervenuta altresì l'on. Rossa, la quale ha chiesto chiarimenti sulle differenze esistenti tra il sistema scolastico italiano e quello estone. L'on. Kreitzeberg ha osservato in proposito che in Estonia sono previsti solo una decina di indirizzi scolastici e vi è molta libertà nella scuola. Si è quindi svolto un dibattito che ha registrato gli interventi a più riprese della presidente Aprea e dell'on. Barbieri sul tema del numero di ore previste dai curricoli scolastici, sia in ambito liceale che negli istituti professionali; una particolare attenzione è stata rivolta alla materia dello sport rientrante tra le ore curricolari. A tali osservazioni l'on. Kreitzeberg ha replicato che nel sistema estone quasi tutte le scuole dispongono di impianti sportivi ad uso degli allievi, con la previsione di un cospicuo numero di ore per lo svolgimento dell'educazione fisica. Si è, quindi, trattato il tema dell'apprendimento della seconda lingua, in riferimento al quale l'on. Kreitzeberg ha rilevato che, date le ridotte dimensioni territoriali dell'Estonia, si rende indispensabile lo studio delle lingue straniere sin dall'infanzia. La presidente Aprea ha auspicato, in questo senso, che possa trovare spazio in Estonia anche un liceo italiano, in cui gli studenti abbiano l'opportunità di condividere anche la cultura per la musica e le arti che l'Estonia coltiva con passione come l'Italia. L'on. Barbieri ha, quindi, proposto che la presidente Aprea possa assumere a tal fine contatti con il Ministro Gelmini, con il supporto - come osservato dall'on. Kreitzeberg - dell'Ambasciata, di cui è stato ribadito il prezioso ruolo di ponte tra i due Paesi.
Dopo un breve saluto di presentazione dell'Ambasciatore d'Italia a Tallin, Rosa Maria Chicco Ferrari, i componenti la delegazione hanno, quindi, risposto ad alcune richieste di chiarimento rivolte loro dall'on. Kreitzeberg con riguardo l'organizzazione della scuola italiana e il reclutamento del corpo docente. L'ambasciatore Chicco Ferrari ha quindi salutato con favore la prima visita della Commissione cultura della Camera dei deputati in Estonia, ricordando che la città di Tallin sarà capitale europea dal 2011, un traguardo importante e impegnativo.
5. Nel corso della serata di lunedì 9 novembre 2009, si è quindi svolta una cena presso la residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Tallinn, nel corso della quale sono intervenuti rappresentanti italiani del mondo culturale e imprenditoriale presenti a Tallinn. La delegazione è quindi rientrata in Italia nella mattinata di martedì 10 novembre 2009.