CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 ottobre 2009
234.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01627 Siragusa: Equipollenza fra il diploma universitario e la laurea di primo livello in alcune classi di studio.

TESTO DELLA RISPOSTA

Si risponde agli Onorevoli interroganti in merito ai diplomi rilasciati dalle Scuole dirette a fini speciali ed a quelli universitari e si comunica quanto segue.
I titoli di diploma di cui si tratta, conseguiti ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n 162/82 «Riordinamento delle scuole dirette a fini speciali, delle scuole di specializzazione e dei corsi di perfezionamento» e della Legge n. 341/90 «Riforma degli ordinamenti didattici universitari», dopo la frequenza di un corso biennale o triennale, non sono, come previsto dalla normativa vigente, equipollenti a tutti i fini ad un diploma di Laurea triennale.
Infatti, l'articolo 13, comma 3 del Decreto Ministeriale 509/99 «Regolamento recante le norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei», prevedeva che gli studi compiuti per conseguire i diplomi universitari e i diplomi delle scuole dirette a fini speciali fossero valutati in crediti e riconosciuti dalle Università per il conseguimento della laurea triennale.
La stessa disposizione è prevista dal Decreto Ministeriale 270/2004, che ha sostituito il precedente regolamento del 1999: l'articolo 6, comma 2, infatti, indica la possibilità per i diplomati universitari di accedere direttamente alle lauree magistrali (di secondo livello) senza dover prima conseguire necessariamente una laurea triennale, ma è rimessa alle Università la verifica del possesso dei requisiti curriculari e della adeguatezza della personale preparazione, così come rilevato dal Consiglio Universitario Nazionale, in considerazione della sostanziale diversità dei rispettivi percorsi formativi.
Per quanto riguarda l'equiparazione ai fini concorsuali dei vecchi titoli di diploma universitario con le lauree triennali, in passato e' stata data la possibilità agli Enti pubblici, di bandire tenendo conto delle professionalità formate con i titoli in questione.
In tal senso, infatti, il comma 111 dell'articolo 17 della Legge n. 127/1997 (Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo), aveva rinviato agli accordi di comparto ex articolo 51 del Decreto Legislativo n. 29/1993 l'integrazione delle norme che disciplinano l'accesso al pubblico impiego.
Inoltre, la Legge n. 1 dell'8 gennaio 2002, riguardante disposizioni urgenti in materia di personale sanitario, ha consentito per i diplomi dell'area sanitaria e per quelli di assistente sociale la possibilità dell'accesso diretto alla formazione postbase ed ai corsi di laurea specialistica, ed è stata dichiarata l'equivalenza dei suddetti titoli con le attuali lauree triennali solo ai fini dell'esercizio professionale e non anche accademico.

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ALLEGATO 2

5-01667 Ruvolo: Tagli al personale ATA, in particolare nelle regioni Sicilia e Campania.

TESTO DELLA RISPOSTA

Le richieste di chiarimenti sugli organici del personale scolastico, spesso accompagnate da previsioni di un burrascoso inizio di anno scolastico, sono state più volte affrontate nelle Aule parlamentari.
Si deve preliminarmente rilevare, con soddisfazione, come tali previsioni sono state smentite, nonostante la posticipazione al 28 febbraio delle iscrizioni per il corrente anno scolastico.
Gli interventi finalizzati alla elaborazione delle dotazioni di organico hanno richiesto confronti ed interazioni con le Regioni e gli Enti locali, titolari di specifiche ed importanti attribuzioni in materia di programmazione dell'offerta formativa, di dimensionamento e distribuzione della rete scolastica e dei punti di erogazione del servizio, nonché di fruizione del diritto allo studio.
I motivi a fondamento delle modifiche sono costituiti dalla consapevolezza della mancanza di un adeguato livello qualitativo del sistema scolastico sia in senso assoluto che in relazione ai costi sostenuti dalle finanze pubbliche.
Ricordo come già le leggi finanziarie per il 2007 e per il 2008 prevedevano la revisione dei criteri e dei parametri per la formazione delle classi e per la riduzione della dotazione organica del personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
La necessità di restituire efficienza ed efficacia al sistema scolastico, quale preciso impegno di questo Governo, passa anche attraverso il recupero degli obiettivi fissati dalle citate finanziarie non del tutto conseguiti dal precedente Esecutivo.
L'attuale riorganizzazione dei parametri di riferimento del personale scolastico rientra nel quadro di un riordino complessivo del sistema, evitando interventi settoriali e disorganici dall'esito incerto e dai risultati poco soddisfacenti.
Ciò comporta l'attivazione di un profondo processo di riqualificazione del sistema di istruzione che richiede uno sviluppo pluriennale ed il pieno coinvolgimento delle regioni, degli enti locali e delle istituzioni scolastiche.
È allora importante che i nuovi parametri non solo tengano conto della situazione finanziaria contingente, ma anche, e soprattutto, che siano calibrati sulle necessità delle singole istituzioni scolastiche, consentendo alle stesse, nell'ambito della propria autonomia, di individuare le modalità che meglio soddisfano le loro esigenze gestionali ed operative.
La razionalizzazione del sistema richiede un articolato lavoro di analisi e di elaborazione dati che viene svolto avendo come riferimento la specificità degli ambiti territoriali considerati e le peculiarità strutturali, organizzative e operative delle istituzioni scolastiche.
Il costante confronto con le istituzioni territoriali competenti consente il coordinamento della programmazione dell'offerta formativa e della ripartizione delle risorse umane.
In proposito non vi è alcun dubbio che un ruolo fondamentale è demandato alle istituzioni scolastiche e alla capacità di una piena valorizzazione da parte delle stesse degli spazi di flessibilità ed autonomia organizzativa loro attribuita dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999.
In tale contesto, la tutela delle condizioni di sicurezza per gli alunni e di efficienza del servizio erogato hanno carattere prioritario, tanto che è consentito

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l'accantonamento di una quota parte, pari al 3 per cento della dotazione organica regionale, per far fronte a situazioni di criticità.
Al riguardo, rilevo che l'entità della razionalizzazione di circa 42.000 docenti per l'anno scolastico 2009/2010 deriva in gran parte dalla riformulazione dei quadri orari degli ordinamenti scolastici e solo in parte dall'innalzamento del rapporto alunni/classe, che comunque è tuttora inferiore a quello previsto dalla normativa vigente e agli standard europei.
Ai medesimi principi risponde anche la determinazione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, alla cui consistenza complessiva ha concorso anche il contenimento della spesa previsto dalla finanziaria del 2008.
Comunque, si è fatto fronte alle effettive esigenze organizzative e didattiche delle scuole attraverso l'autorizzazione di 16.647 immissioni in ruolo, di cui 647 dirigenti scolastici, 8.000 docenti e 8.000 amministrativi, nella piena compatibilità con la finanza pubblica.
Tanto premesso, per quanto riguarda la Regione Sicilia, la riduzione dei posti del personale scolastico è dovuta anche alla diminuzione della popolazione scolastica per un numero di 6.776 alunni.
Non risultano essersi verificate particolari disfunzioni. Laddove è stata segnalata qualche difficoltà dovuta all'esigenza di collaboratori scolastici, quali ad esempio le scuole articolate in più plessi, il Direttore dell'ufficio scolastico regionale è intervenuto mediante l'assegnazione di posti in deroga.
In relazione al personale precario l'impatto della razionalizzazione è stato in gran parte attenuato dal collocamento a riposo di un elevato numero di lavoratori del comparto e le proiezioni effettuate autorizzano a ritenere come già nell'anno scolastico 2010/2011 si verificheranno le condizioni per un sostanziale riassorbimento delle attuali posizioni a tempo determinato.
Nell'immediato, il Governo, per venire incontro alle esigenze del personale cui non può essere rinnovato l'incarico a tempo determinato per il corrente anno scolastico, ha predisposto un pacchetto di misure strettamente collegate tra loro.
Nel quadro delle misure predisposte è stato emanato il decreto legge 25 settembre 2009, n. 134, recante disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010 attualmente all'esame delle assemblee parlamentari. Il decreto prevede che per l'anno scolastico 2009/2010 le supplenze temporanee sono assegnate con precedenza assoluta al personale docente ed ATA già destinatario di supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche nel precedente anno.
Lo stesso decreto prevede anche che l'Amministrazione scolastica può promuovere accordi con le Regioni attraverso i quali attivare progetti per attività di carattere straordinario o di arricchimento dell'offerta formativa.
Si evita così che vadano disperse le professionalità acquisite dal personale a tempo determinato e si offrono alle scuole ulteriori strumenti per il rafforzamento delle competenze di base degli alunni previste per l'obbligo di istruzione, dell'integrazione e del sostegno dei soggetti svantaggiati o disabili, del contrasto dei fenomeni di dispersione scolastica nonché dell'allungamento del tempo scuola.
In tale direzione l'intesa con la Regione Sicilia, come con molte altre regioni, tra cui la Regione Campania, è già stata raggiunta e si procederà al riassorbimento degli interessati quanto prima.
Infine faccio presente che in data 29 settembre il Ministro Gelmini ha firmato il decreto applicativo delle disposizioni suddette.

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ALLEGATO 3

5-01728 Zazzera: Questioni relative all'Istituto Marco Gavio Apicio di Anzio (Roma).

TESTO DELLA RISPOSTA

La questione posta dall'Onorevole Interrogante riguarda alcuni aspetti della gestione dell'Istituto Marco Gavio Apicio di Anzio nell'anno scolastico 2008/2009.
Relativamente all'edilizia scolastica, devo premettere che la manutenzione ordinaria e straordinaria, ivi compresi l'adeguamento e la messa a norma, è di competenza dell'Amministrazione provinciale. Pertanto, in linea generale grava sull'Ente locale la responsabilità per la mancata ottemperanza ai requisiti previsti dalla vigente normativa in materia di sicurezza.
Con riferimento all'Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione di cui trattasi, l'Ufficio scolastico regionale per il Lazio comunica che l'intervento degli organismi di vigilanza riguarda esclusivamente la sede principale sita in Via Gramsci e non l'intero Istituto. Tale sede, denominata «Paradiso sul Mare», è un edificio storico costruito agli inizi del '900 dall'Architetto Bazzani per diventare un casinò. Nel 1969 è stato acquistato dal comune di Anzio per essere adibito ad uso esclusivo di istituto alberghiero. Nelle sue sale sono stati girati diversi film, tra cui «Amarcord» di Federico Fellini.
È evidente che l'adeguamento alla normativa in materia di edilizia scolastica e di sicurezza pone problemi tecnici di non facile ed immediata soluzione per un palazzo d'epoca, la cui tutela estetica ed architettonica è sottoposta ai vincoli della competente Soprintendenza.
I rilievi formulati dai NAS e dalla ASL, a seguito dell'ispezione avvenuta in data 18 maggio, vertono principalmente su tali aspetti.
Sono state infatti riscontrate un'altezza delle ringhiere delle scale variabile da un minimo di 87 centimetri ad un massimo di 107 centimetri e quella delle balaustre prospicienti il mare di 90 centimetri, a fronte di un'altezza di 100 centimetri prevista dalla normativa vigente per i nuovi edifici pubblici.
L'unica altra segnalazione attiene a due lavabi delle cucine con i rubinetti non a norma. In particolare nessun rilievo è stato effettuato per gli ambienti che maggiormente sono fonte di potenziale pericolo, quali i laboratori di cucina e sala ed il quadro elettrico, il cui adeguamento sotto il profilo della sicurezza è stato nel tempo assicurato rispettivamente dalla Provincia e dall'ENEL.
Sotto il profilo delle carenze architettoniche si è cercato nell'immediato di limitare il pericolo disponendo il divieto di avvicinarsi alle balaustre. E opportuno sottolineare al riguardo come dai registri degli infortuni risulti che nella scuola non si sia mai verificato alcun incidente causato dalle protezioni non regolamentari.
I problemi strutturali rilevati dall'Azienda sanitaria locale impongono per altro che sia assicurata l'incolumità di tutti coloro che fruiscono dei locali scolastici. Allo stesso tempo è necessario il regolare funzionamento dei laboratori.
In tal senso, l'Ufficio scolastico regionale ritiene possibile valorizzare la nuova sede di via Nerone, sede che soddisfa tutte le esigenze in materia di sicurezza e di didattica.
A seguito degli incontri con i dirigenti della provincia di Roma, è stato incaricato un dirigente tecnico per valutare, in accordo

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con l'Ente locale ed il dirigente scolastico, la possibilità del tempestivo allestimento delle attrezzature necessarie per la piena utilizzazione dei laboratori nel nuovo anno scolastico.
Ciò consente di rispettare la normativa sull'edilizia scolastica e sulla sicurezza ed assicurare più confacenti locali sul piano organizzativo e didattico.
Relativamente all'utilizzo dell'edificio scolastico da parte della società «Cattleya» S.p.a., l'Ufficio scolastico regionale comunica che il dirigente scolastico è stato contattato dalla società cinematografica verso la fine di ottobre per avere la disponibilità della sede «Paradiso sul mare». Le riprese interessavano anche le strade ed i palazzi vicini, in quanto doveva girare il musical «NINE», remake del film «Otto e mezzo» di Fellini. Comunque il comune di Anzio aveva messo a disposizione della «Cattleya» s.p.a gli spazi richiesti per la somma di 3000 Euro.
Il dirigente scolastico, dopo aver preventivamente consultato gli organi collegiali ed aver ottenuto le delibere favorevoli, ha ottenuto il contributo di 10.000 Euro per attrezzare gli apparati elettrici ed informatici della segreteria presso la sede di via Nerone.
Anche il trasporto degli scaffali, degli arredi e del materiale di segreteria è stato svolto dalla società richiedente, senza alcun onere per l'Istituzione scolastica.
Sotto il profilo didattico, viene rilevato come il periodo di interruzione delle attività pratiche, accettato dai docenti, sia stato di sole due settimane, durante le quali gli insegnanti hanno svolto l'attività teorica prevista dal curriculum delle materie pratiche presso la sede di via Nerone. La sostanziale coincidenza con le vacanze di Natale ha comportato che non vi fosse alcuna interruzione dell'attività didattica.
A seguito del trasferimento, nei locali della sede «Paradiso sul Mare» residuavano esclusivamente i laboratori di cucina e sala, di cui era sprovvista la sede di via Nerone, e quattro aule.
È stato così possibile effettuare le esercitazioni pratiche predisponendo la turnazione delle classi nei laboratori e utilizzare gli spazi disponibili come spogliatoi per gli studenti che, fino a quel momento, avevano dovuto far ricorso a locali provvisori.

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ALLEGATO 4

5-01730 Bocci: Iniziative a salvaguardia del Laboratorio di scienze sperimentali di Foligno.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il laboratorio di scienze sperimentali di Foligno dal punto di vista giuridico, è un Consorzio di 15 istituzioni scolastiche umbre, che dieci anni fa decisero di consorziarsi per dare vita ad una struttura che le supportasse nelle attività didattiche e formative delle discipline scientifiche destinate agli studenti e ai docenti, facendosi anche carico, d'intesa con l'Ufficio scolastico, di fornire risorse umane e strumentali per il funzionamento del laboratorio stesso.
Come affermato dall'On. Interrogante, in dieci anni il laboratorio sperimentale di strada ne ha fatta, grazie anche all'impegno dell'Ufficio scolastico regionale che, d'intesa con le istituzioni scolastiche consorziate, negli anni ha sostenuto l'attività del laboratorio stesso con l'utilizzo di personale sia docente che amministrativo, tecnico ed ausiliario.
A partire dall'anno scolastico corrente, l'Amministrazione scolastica regionale, ha dovuto razionalizzare «l'utilizzo» di personale presso il laboratorio di Foligno, avviando fin dal mese di gennaio 2009 contatti con i soggetti istituzionali regionali, provinciali e territoriali, che hanno sostenuto nel tempo l'idea e i progetti del laboratorio sperimentale, per chiedere loro un impegno più significativo volto a salvaguardare l'esperienza e il patrimonio scientifico del laboratorio.
Nel contempo l'azione dell'Ufficio scolastico regionale è andata anche nella direzione di studiare una nuova configurazione giuridica del laboratorio sperimentale di Foligno (es: Associazione culturale senza fini di lucro) che subentrasse al consorzio di scuole per allontanare il rischio di eventuale cessazione del laboratorio stesso.
Per sostenere detta iniziativa, in data 12 ottobre 2009, il consiglio direttivo ha deliberato la prosecuzione dell'attività del laboratorio riconfermando il direttore per un altro anno. In tale periodo il consiglio direttivo si adopererà per individuare personale idoneo ad affiancare l'attività del direttore e dell'Ufficio scolastico regionale per una nuova configurazione giuridica atta a salvaguardarne il patrimonio scientifico e culturale.

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ALLEGATO 5

5-01731 Zampa: Assegnazione di una nuova sezione nella scuola dell'infanzia «Giulio Marchi» di Tredozio (Forlì-Cesena).

TESTO DELLA RISPOSTA

Vorrei ricordare preliminarmente quanto già riferito in questa sede rispondendo ad interrogazioni riguardanti le dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2009- 2010, ed in particolare che gli interventi finalizzati alla elaborazione delle dotazioni di organico hanno richiesto confronti e interazioni con le Regioni e gli Enti locali titolari di specifiche ed importanti attribuzioni in materia di programmazione dell'offerta formativa, di dimensionamento e distribuzione della rete scolastica e dei punti di erogazione del servizio nonché di fruizione del diritto allo studio.
Una volta definita la consistenza della dotazione organica a livello nazionale, in attuazione di quanto stabilito dall'articolo 64 della legge n. 133 del 2008, la sua ripartizione a livello regionale è stata effettuata sulla base dei dati e degli elementi che concorrono alla definizione delle risorse necessarie per il corretto funzionamento del sistema dell'istruzione nelle sue diverse articolazioni, e tenendo conto delle specifiche esigenze quali, tra l'altro quelle dei comuni montani.
Tanto premesso in merito alla dotazione organica di personale docente assegnata alle scuole dell'infanzia e primaria del comune di Tredozio (provincia di Forlì - Cesena) il responsabile dell'ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna ha precisato che la dotazione complessiva di docenti assegnati alla scuola primaria dell'istituto comprensivo di Modigliana è di 22 docenti, cinque dei quali, nello stesso numero del decorso anno scolastico, sono stati assegnati alla scuola primaria di Tredozio ove, da parecchi anni per il modesto numero di iscrizioni non si formano solo classi singole ma anche pluriclassi. Nel corrente anno la scuola primaria di Tredozio funziona pertanto con 5 docenti per un totale di 43 allievi.
Anche nella scuola dell'infanzia del medesimo comune sono stati confermati e consolidati i posti funzionanti nell'anno scolastico precedente, mentre non è stato possibile autorizzare una ulteriore sezione di scuola dell'infanzia statale atteso l'esiguo numero di appena otto allievi.
Come evidenziato, pertanto, nel comune di Tredozio in quanto territorio montano non si è avuta alcuna riduzione di docenti e la razionalizzazione degli organici del personale docente è stata realizzata senza alcuna penalizzazione.
Aggiungo, infine, che nelle scuole del comune in questione non sono inseriti alunni diversamente abili.

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ALLEGATO 6

5-01815 Trappolino: Sullo stato dei lavori di restauro degli interni della Chiesa di San Giovenale a Orvieto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione presentata dall'Onorevole Trappolino con la quale chiede informazioni circa lo stato del procedimento per l'assegnazione dei lavori e l'apertura del cantiere per il restauro degli interni della Chiesa di San Giovenale in Orvieto, faccio anzitutto presente che la particolare complessità delle competenze interdisciplinari che riguarda la materia delle pitture murali e delle superfici architettoniche decorate, ha richiesto la compresenza nell'intervento in argomento di professionalità diverse.
Evidenzio inoltre che sulla tempistica del procedimento ha inciso sia la riorganizzazione degli Uffici del Ministero con la conseguente cessazione delle attività della Soprintendenza mista e sia una serie di necessari avvicendamenti dei vari responsabili del procedimento succedutisi nel tempo per questioni di incompatibilità e collocamento a riposo.
Voglio comunque rappresentare all'Onorevole interrogante che la Direzione Regionale per i beni e le attività culturali dell'Umbria ha comunicato che sono in corso di svolgimento le procedure di affidamento dei lavori che saranno svolte con la massima tempestività ed urgenza.

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ALLEGATO 7

5-01824 Corsini: Sul trasferimento dell'architetto Luca Rinaldi, già soprintendente di Brescia, a sede periferica.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione con la quale l'Onorevole Corsini ed altri chiedono informazioni circa le motivazioni del trasferimento dell'Architetto Luca Rinaldi alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli-Venezia Giulia con sede a Trieste dopo otto anni di permanenza in quella di Brescia, rappresento che al predetto Dirigente è stato attribuita la nuova direzione nel rispetto di un principio generale di rotazione negli incarichi la cui applicazione, da valutare caso per caso, è finalizzata ad impedire un eccessivo prolungarsi delle potestà di un soggetto su un medesimo territorio.
A tal proposito voglio sottolineare che la rotazione dei Dirigenti costituisce un principio fondamentale per il buon andamento della pubblica amministrazione, da applicarsi seguendo non tanto rigide regole di carattere matematico, nel qual caso il legislatore avrebbe espressamente stabilito una tempistica ben definita, bensì ispirandosi al buon senso ed a criteri di logica opportunità.
Peraltro l'assegnazione dell'Architetto Rinaldi alla Soprintendenza con sede a Trieste, ascritta alla seconda fascia retributiva, non costituisce comunque un declassamento in quanto la posizione retributiva dell'Istituto assegnato è la stessa attribuita alla Soprintendenza di Brescia prima del decreto ministeriale del 28 luglio 2009.
Voglio infine sottolineare che la graduazione della retribuzione di posizione dei dirigenti preposti agli Uffici statali, tra cui appunto le Soprintendenze, non ha una necessaria correlazione con la rilevanza della sede né, tantomeno, con l'importanza delle attività che vi si svolgono. Tale gradazione, infatti, è stata effettuata dal Ministero seguendo parametri rigorosamente oggettivi, peraltro condivisi dalle organizzazioni sindacali, quali il numero dei Comuni, l'estensione territoriale, il numero della popolazione residente, il numero dei siti culturali aperti al pubblico e il numero dei visitatori degli stessi, la presenza di siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale UNESCO nonché il valore economico complessivo delle richieste di interventi sul patrimonio culturale.

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ALLEGATO 8

5-01834 Fedriga: Sulla governance della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Trieste.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione con la quale l'Onorevole Fedriga ed altri chiedono informazioni sulla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli-Venezia Giulia con sede a Trieste ed in particolare sul suo ritenuto declassamento, voglio anzitutto rappresentare che il Ministro, nell'ambito della riorganizzazione operata con il decreto del Presidente della Repubblica n. 91 del 2009, ha voluto rafforzare la tutela del paesaggio e del patrimonio architettonico.
Infatti, a fronte di una riduzione di ben 22 posti di funzione dirigenziale imposta per legge, il numero delle Soprintendenze per i beni architettonici e per il paesaggio composto da 33 uffici sul territorio è rimasto invariato.
Voglio inoltre evidenziare, così come già detto nella risposta all'interrogazione n. 5-01824 relativa al trasferimento dell'Architetto Rinaldi, che la graduazione della retribuzione di posizione dei dirigenti preposti agli Uffici statali, tra cui appunto le Soprintendenze, non ha una necessaria correlazione con la rilevanza della sede né, tantomeno, con l'importanza delle attività che vi si svolgono. Tale gradazione, infatti, è stata effettuata dal Ministero seguendo parametri rigorosamente oggettivi, peraltro condivisi dalle organizzazioni sindacali, quali il numero dei Comuni, l'estensione territoriale, il numero della popolazione residente, il numero dei siti culturali aperti al pubblico e il numero dei visitatori degli stessi, la presenza di siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale UNESCO nonché il valore economico complessivo delle richieste di interventi sul patrimonio culturale.
L'utilizzo di tali parametri ha posizionato la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Friuli- Venezia Giulia nella seconda posizione retributiva, così come altri 81 Uffici dirigenziali del Ministero, tra cui la Soprintendenza della Basilicata, di Parma e Piacenza, di Ravenna-Ferrara-Forlì-Cesena-Rimini, del Molise, le due Soprintendenze della Sardegna nonché di Novara-Alessandria-Cuneo.
Voglio pertanto sottolineare che la Soprintendenza in argomento non ha subito alcun declassamento tenuto conto che, in precedenza, il predetto Ufficio si trovava nella medesima posizione in cui si trova attualmente.
Per quanto riguarda, inoltre la richiesta degli Onorevoli interroganti relativa ad una rivisitazione dei criteri di nomina dei dirigenti, voglio evidenziare che quelli già rigorosamente applicati, peraltro concertati con le organizzazioni sindacali, sono da considerare in linea con la normativa vigente.
Voglio infine rappresentare che per arginare la situazione di precarietà delle risorse umane evidenziata dagli interroganti, il 14 luglio 2008 sono stati indetti concorsi pubblici per 500 posti presso l'Amministrazione centrale e periferica del Ministero per i beni e le attività culturali ed in relazione ai quali si prevede, a breve, la conclusione delle procedure.

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ALLEGATO 9

5-01870 Ghizzoni: Insediamento della Commissione esaminatrice delle richieste di accesso ai fondi del bando FIRB «Futuro in ricerca».

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla interrogazione illustrata dalla Onorevole interrogante, premesso che in questa stessa sede è già stato risposto, in data 12 febbraio 2009, ad altra interrogazione, presentata sempre dall'On. Ghizzoni, in merito a varie problematiche riguardanti il Bando FIRB «Futuro in ricerca», si comunica quanto segue.
Con Decreto Direttoriale n. 1463 del 19 dicembre 2008 il Ministero, allo scopo di favorire, attraverso l'apposito programma denominato «Futuro in ricerca», sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e già presenti presso gli Atenei e gli Enti pubblici di ricerca, ha emanato un bando, a valere sul FIRB e con un impegno finanziario di 50 milioni di euro, per giovani ricercatori, distinto in due separate linee d'intervento:
a) Linea d'intervento 1: riservata a dottori di ricerca italiani, o comunque comunitari, di età non superiore a 32 anni, non ancora strutturati presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR;
b) Linea d'intervento 2: riservata a giovani docenti o ricercatori di età non superiore a 38 anni, già strutturati presso le medesime istituzioni.

Il citato Decreto ha affidato la valutazione scientifica dei progetti (che avverrà nel rispetto del criterio della «peer review») ad esperti scientifici, anche di nazionalità non italiana, nominati dal Ministero su proposta della Commissione di cui all'articolo 3 del Decreto Ministeriale n. 378/Ric. del 26 marzo 2004 (la cosiddetta «Commissione FIRB»), fissando inoltre la scadenza dell'iter valutativo al 180o giorno dalla data ultima per la presentazione dei progetti e cioè il 27 febbraio 2009.
In considerazione di quanto sopra, e preso atto dei ritardi operativi, connessi anche con il processo di riorganizzazione del Ministero, che ha avuto inizio nel marzo 2009 e si è concluso nello scorso mese di luglio, si sta provvedendo a porre in essere tutte le possibili iniziative che consentiranno di accelerare al massimo l'iter procedurale, e di giungere alla nomina degli esperti cui affidare la valutazione scientifica entro il corrente mese di ottobre, allo scopo di chiudere tale processo entro il prossimo mese di dicembre.

ELEMENTI DIR. GEN. RICERCA 15 OTTOBRE 2009

In riferimento alla nota 1592/4.5.1/UR/09 con cui è stata trasmessa l'interrogazione dell'on. Ghizzoni si rappresenta quanto segue.
Con D.D. 1463 del 19 dicembre 2008 il MIUR, allo scopo di favorire, attraverso un apposito programma denominato «Futuro in ricerca», sia il ricambio generazionale sia il sostegno alle eccellenze scientifiche emergenti e già presenti presso gli atenei e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, ha emanato un bando, a valere sul FIRB e con un impegno finanziario di 50 milioni di euro, per giovani ricercatori, distinto in due separate linee d'intervento:
a) Linea d'intervento 1: riservata a dottori di ricerca italiani, o comunque comunitari, di età non superiore a 32 anni,

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non ancora strutturati presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR;
b) Linea d'intervento 2: riservata a giovani docenti o ricercatori di età non superiore a 38 anni, già strutturati presso le medesime istituzioni.

Lo stesso D.D. 1463/2008 ha affidato la valutazione scientifica dei progetti (che avverrà nel rispetto del criterio della «peer review») ad esperti scientifici, anche di nazionalità non italiana, nominati dal Ministero su proposta della Commissione di cui all'articolo 3 del Decreto Ministeriale n. 378/Ric, del 26 marzo 2004 (la cosiddetta «Commissione FIRB»), fissando inoltre la scadenza dell'iter valutativo al 180o giorno dalla data ultima per la presentazione dei progetti (27 febbraio 2009).
Premesso quanto sopra, e dato atto dei ritardi fin qui verificatisi (connessi anche con il processo di riorganizzazione del Ministero, che ha avuto inizio nel marzo 2009 e si è concluso nello scorso mese di luglio 2009), il MIUR sta mettendo in essere tutte le possibili iniziative che consentiranno di accelerare al massimo l'iter procedurale, e di giungere alla nomina degli esperti cui affidare la valutazione scientifica entro il corrente mese di ottobre, allo scopo di chiudere tale processo entro il mese di dicembre.