CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 settembre 2009
219.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Interrogazione n. 5-01781 Amici ed altri: Percorso di un corteo in memoria della Breccia di Porta Pia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Le eccezioni sinora opposte dalla Questura di Roma agli organizzatori della manifestazione cui si fa riferimento nell'interrogazione non mettono assolutamente in discussione i diritti costituzionalmente garantiti a tutti di riunirsi pacificamente e di manifestare liberamente il proprio pensiero.
Ne è prova il fatto che la Questura di Roma, nell'opporre formale divieto allo svolgimento della manifestazione così come proposta dagli organizzatori, ha prescritto e consentito che la stessa comunque si svolgesse in forma statica in piazzale di Porta Pia, nel medesimo orario, fatta salva la facoltà di presentare un nuovo preavviso per lo svolgimento dell'iniziativa, con modalità diverse e conformi a uno degli itinerari previsti dal «Protocollo per la disciplina dello svolgimento dei cortei e delle manifestazioni nelle piazze», sottoscritto in data 10 marzo del 2009.
Il divieto della Questura è fondato unicamente su considerazioni che mirano a rendere compatibile l'esercizio delle libertà costituzionali di riunione e di manifestazione del pensiero con i diritti, altrettanto fondamentali e tutelati dalla Costituzione, alla sicurezza e alla libera circolazione delle persone.
Infatti, il percorso del corteo avrebbe determinato grave disagio alla mobilità del centro storico cittadino ed avrebbe interessato importanti obiettivi sensibili, ostacolando l'attuazione dei relativi dispositivi di sicurezza.
Del resto, l'esigenza di perseguire l'equilibrio tra i predetti diritti costituzionali in via generale e in ogni circostanza, in linea con la Direttiva generale del Ministro dell'Interno per le pubbliche manifestazioni, ha costituito il presupposto del citato protocollo.
Con tale atto di intesa, infatti - anche in considerazione delle peculiarità della città di Roma, frequentemente interessata da manifestazioni, per la numerosa presenza di siti istituzionali, politici e di governo del paese - sono stati individuati percorsi e modalità di svolgimento delle iniziative pubbliche in modo tale da poter garantire l'esercizio di tutti i diritti fondamentali parimenti tutelati dalla Costituzione.
Il protocollo, peraltro, offre agli organizzatori anche una serie di servizi a carico del Comune di Roma, finalizzati a pubblicizzare le manifestazioni e ad agevolarne lo svolgimento.
La ragionevolezza degli obiettivi perseguiti con il protocollo è testimoniata dal fatto che allo stesso hanno aderito, sottoscrivendolo, la quasi totalità delle forze politiche (Popolo delle Libertà, Partito Democratico, Unione dei Democratici Cristiani di Centro, Italia dei Valori, La Destra, I Verdi, UDEUR, Sinistra Democratica che ha successivamente ritirato l'adesione al Protocollo) e delle maggiori organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL e UGL nazionali, regionali e provinciali).
Nella circostanza richiamata dagli interroganti, così come in occasione di altre manifestazioni, i provvedimenti prescrittivi o di divieto della Questura sono stati adottati esclusivamente in applicazione del citato protocollo.