CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 luglio 2009
207.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01657 Germanà e Gibiino: Trattamento tributario degli oneri di viaggio, vitto e alloggio dei componenti del comitato nazionale dell'Inarcassa.

TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento alla problematica sottoposta dagli onorevoli interroganti, concernente il trattamento fiscale delle spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute dalla Inarcassa (Cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri ed architetti) per il funzionamento del Comitato nazionale dei delegati (CND), già esaminata dalla Commissione finanze della Camera dei deputati, nella seduta del 1o luglio scorso, in sede di discussione del question time n. 5-01567, l'Agenzia delle entrata ha riferito che è in atto un approfondito esame della questione al fine di dare soluzione ai quesiti segnalati.
Al riguardo, l'agenzia si riserva di assumere le definitive determinazioni in proposito non appena l'analisi in corso sarà ultimata.

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ALLEGATO 2

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013. (Doc. LVII, n. 2).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VI Commissione,
esaminato il Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di bilancio per gli anni 2010-2013 (Doc. LVII, n. 2);
rilevato come la grave crisi economico-finanziaria iniziata negli Stati Uniti e successivamente diffusasi all'intera economia globale abbia determinato un netto peggioramento della congiuntura economica nazionale, che ha costretto a rivedere le previsioni di crescita indicate nel precedente Documento di programmazione economico-finanziaria;
rilevato, in ogni caso, come l'economia italiana appaia meno esposta ai rischi peculiari della crisi finanziaria, in considerazione del livello non particolarmente alto del debito aggregato, inclusivo del debito del settore pubblico e di quello del settore privato;
sottolineato, comunque, come il tessuto produttivo nazionale risulti fortemente colpito, in ragione del suo carattere prevalentemente manifatturiero e del suo orientamento all'esportazione, dalla contrazione degli scambi internazionali;
evidenziato, in particolare, come la recessione economica in essere determini effetti negativi sia sotto il profilo dell'incremento delle spese, sia sotto quello della possibile riduzione delle entrate erariali;
rilevati i, sia pur modesti, segnali di ripresa del ciclo economico, testimoniati dal minore utilizzo della Cassa integrazione negli ultimi mesi e dalle stime relative all'andamento del PIL per il 2010, i quali devono peraltro essere raccolti e valorizzati al fine di porre le basi per il superamento dell'attuale congiuntura;
rilevato come il Governo, fin dalla fase iniziale della crisi, abbia adottato misure volte a salvaguardare la stabilità del sistema creditizio ed a tutelare i risparmiatori;
evidenziato inoltre come il Governo abbia già adottato importanti interventi di sostegno e stimolo all'economia, in particolare con i decreti-legge n. 185 del 2008, n. 5 del 2009 e n. 78 del 2009, le cui misure sono volte principalmente a mantenere il potere d'acquisto delle famiglie, a mantenere un adeguato livello di liquidità per le imprese ed a promuovere gli investimenti produttivi;
rilevato come, in parallelo, il Governo abbia rafforzato gli strumenti di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale, in particolare introducendo misure volte a combattere il ricorso ai cosiddetti «paradisi fiscali» ed agli arbitraggi fiscali internazionali realizzati attraverso il ricorso a forme surrettizie di esterovestizione;
sottolineato come gli interventi del Governo debbano necessariamente tenere conto delle condizioni complessive della finanza pubblica italiana, caratterizzata da un elevato ammontare di debito pubblico, e dei possibili effetti negativi della recessione economica sul gettito tributario, e come essi si siano pertanto ispirati al principio di massimizzare l'efficacia delle misure e di ridurne il più possibile l'impatto sui conti pubblici;

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rilevato come tale impostazione di politica economica sia stata valutata positivamente dall'Unione europea e dall'OCSE, i quali l'hanno giudicata adeguata all'attuale contesto macroeconomico, anche in considerazione dell'elevato livello del debito pubblico nazionale;
sottolineato il rilievo cruciale, nel quadro della politica economica complessiva, del processo di attuazione del federalismo fiscale, il quale costituisce un elemento fondamentale per rafforzare il collegamento tra decisioni di spesa e di prelievo assunte da parte delle regioni e degli enti locali ed indurre in tale modo maggiore responsabilità nell'utilizzo delle risorse pubbliche;
rilevata al riguardo l'opportunità di assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento nel processo di attuazione della delega in materia di federalismo recata dalla legge n. 42 del 2009,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) si richiama l'esigenza che la politica di bilancio dei prossimi anni continui ad essere orientata agli obiettivi di favorire la crescita ed il recupero di produttività del sistema produttivo italiano e di sostenere le famiglie ed imprese che si trovino in una condizione di particolare difficoltà a causa della crisi economica in atto;
b) in tale contesto, si evidenzia la necessità di verificare attentamente la sussistenza di un'adeguata disponibilità di credito per il sistema produttivo, in particolare per le piccole e medie imprese, e di porre in essere tutte le misure, sia di carattere normativo, sia di natura bilaterale, atte ad evitare che il tessuto produttivo nazionale sia gravemente danneggiato da una condizione di insufficiente liquidità;
c) si sottolinea inoltre l'opportunità che le misure di sostegno economico siano volte il più possibile a dotare il sistema economico italiano degli strumenti per cogliere le occasioni di sviluppo che potranno porsi a conclusione dell'attuale fase recessiva;
d) si rileva quindi come ogni misura di sostegno fiscale alle famiglie ed alle imprese, per poter risultare realmente efficace nel lungo periodo, debba inserirsi in un quadro di compatibilità rispetto agli equilibri di finanza pubblica, al fine di consentire il completamento del più complessivo processo di risanamento dei conti pubblici, il quale costituisce a sua volta condizione imprescindibile per un duraturo benessere del Paese;
e) si rileva inoltre la necessità di fare in modo che gli interventi di politica economica escludano un incremento della pressione fiscale a carico dei contribuenti che operano nel rispetto dell'ordinamento tributario;
f) si segnala conseguentemente l'esigenza di proseguire nell'azione di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale, non solo per assicurare il gettito dell'Erario, ma anche e soprattutto per garantire l'equità dell'imposizione ed evitare fenomeni di concorrenza leale in danno dei contribuenti onesti;
g) si sottolinea l'esigenza di procedere, assicurando il più ampio coinvolgimento degli organi parlamentari, all'attuazione della delega fiscale per la riforma in senso federalista del sistema tributario, al fine di assicurare un più stretto collegamento tra responsabilità di spesa e di prelievo, che favorisca comportamenti di spesa più efficienti e che, al tempo stesso, assicuri un adeguato livello di perequazione tra le regioni e gli enti locali, atto a compensare le minori capacità delle aree svantaggiate del Paese e a garantire il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali degli enti;
h) si evidenzia, a tale riguardo, come il completamento della riforma federalista comporterà, tra l'altro, effetti positivi sia sotto il profilo del più corretto uso delle

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risorse pubbliche, sia sotto il profilo del più razionale utilizzo della leva tributaria da parte delle regioni e degli enti locali, sia sotto quello di un maggiore coinvolgimento di tali enti nell'azione di contrasto all'evasione fiscale;
i) si segnala altresì l'esigenza di proseguire nel processo di ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse pubbliche, al fine di ridurre gli sprechi e di massimizzare l'efficacia della spesa pubblica ai fini del rilancio del ciclo economico.