CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 luglio 2009
202.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Interrogazione n. 5-00290 Molteni: Finanziamento e funzioni dell'Istituto nazionale delle conserve alimentari (INCA).
Interrogazione n. 5-00759 Codurelli: Finanziamento e funzioni dell'Istituto nazionale delle conserve alimentari (INCA).

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione alle interrogazioni in esame, che trattano il medesimo argomento, si rappresenta, in premessa, quanto segue.
L'Istituto nazionale per le conserve alimentari (INCA) è un ente di diritto pubblico non economico, posto sotto la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico. L'ente, istituito con il regio decreto-legge n. 501 del 1923, ha assunto l'attuale denominazione con il regio decreto 31 agosto 1928, n. 2126.
L'ente ha, come principale compito istituzionale, la vigilanza, in tutto il territorio nazionale, sugli stabilimenti di produzione di conserve alimentari, sia di origine vegetale che animale, per accertare la corretta applicazione delle norme che disciplinano la fabbricazione delle citate conserve e di quelle che ne fissano i requisiti qualitativi, nonché delle norme concernenti la qualità delle materie prime impiegate e/o dei semilavorati impiegati. L'ente ha poi, in particolare, il compito di accertare l'idoneità all'esportazione dei derivati del pomodoro.
L'attività dell'ente si esplica, essenzialmente, mediante ispezioni, svolte da personale particolarmente qualificato, prelievo e analisi di campioni e rilascio delle certificazioni previste dalla normativa vigente.
L'Istituto, inoltre, adempie agli incarichi affidati dalle amministrazioni pubbliche in materia di conserve alimentari. In particolare, negli anni passati, per incarico ricevuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dall'AGEA, ha svolto, oltre all'attività di vigilanza sulle aziende di produzione di conserve alimentari, numerosi controlli, tra i quali: controlli qualitativi sull'ortofrutta trasformata, controlli sull'ammasso ed il disosso della carne bovina conferita nei centri d'intervento pubblico, controlli nel settore dell'aiuto alla trasformazione del pomodoro nella Regione Campania, controlli sulle forniture di prodotti alimentari in aiuto agli indigenti.
Nel corso del 2008, la tradizionale attività di controllo dei requisiti qualitativi dell'ortofrutta trasformata non è stata svolta dall'ente, in quanto l'AGEA non ha conferito tale incarico. Anche i controlli sui prodotti ortofrutticoli trasformati per la campagna 2008-2009 non sono stati affidati all'INCA, in quanto la normativa comunitaria, recepita dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con propri decreti, emanati nel 2008, prevede solo controlli amministrativi.
Durante l'anno 2008, l'AGEA ha, comunque, conferito all'INCA l'incarico di svolgere controlli sui prodotti destinati agli indigenti. Nel corso del 2008, l'ente ha, inoltre, focalizzato la sua azione nell'attività di vigilanza sugli stabilimenti industriali delle conserve alimentari, in particolare, del pomodoro.
Per quanto concerne le fonti di finanziamento dell'ente, si precisa che le stesse, ai sensi dell'articolo 13 del regio decreto n. 2126 del 1928, sono rappresentate, anche attualmente «dai contributi obbligatori

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degli industriali fabbricanti di conserve alimentari»...»in proporzione dell'importo annuale dei salari risultanti dal libro paga».
Lo stesso decreto, all'articolo 14, stabilisce che «la determinazione della quota di contributo a carico delle singole ditte è fatta dal Comitato esecutivo dell'ente e ratificata dal Consiglio di amministrazione». All'ultimo comma del citato articolo 14 si stabilisce, altresì, che «la riscossione dei contributi sarà fatta dall'ente nelle forme e con i privilegi stabiliti per la riscossione delle imposte erariali».
Inoltre, all'articolo 12, comma 2 del regio decreto 15 ottobre 1931, recante: «Statuto dell'Istituto nazionale per le conserve alimentari», è stabilito che l'accertamento dei contributi dovuti dagli industriali, in difetto della dichiarazione dei salari da rendere nei tempi e con le modalità dettate dal citato articolo 14 del regio decreto n. 2126 del 1928, viene fatto di ufficio.
Tutto ciò premesso, si fa presente che, al fine di operare un significativo riordino delle disposizioni in materia, l'articolo 46 del disegno di legge S. 1195-B (approvato definitivamente dalle Camere e in fase di pubblicazione) prevede il conferimento di delega al Governo per il riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l'industria con la soppressione dell'INCA. Nell'ambito del riordino da attuare con tale delega, l'intendimento principale è quello di trasferire le funzioni già esercitate dall'INCA alla Stazione sperimentale per l'industria avente già competenze in materia, semplificando e razionalizzando sostanzialmente il sistema con l'eliminazione di duplicazioni di incombenze e di oneri e lo snellimento di procedure, anche in tema contributivo.
Nelle more dell'adozione del provvedimento di cui al citato articolo 46, in relazione alla previsione dell'articolo 26 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (convertito nella legge n. 133 del 2008), così come modificato dall'articolo 17, comma 1, lettere a) e b), del recente decreto-legge n. 78 del 2009, è stato predisposto ed è in fase di concertazione interministeriale uno schema regolamentare che, nel rispetto dei limiti e dei criteri di cui all'articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, agisce sul piano del riassetto organizzativo prevedendo la fusione dell'INCA con la Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari in Parma.
L'iniziativa regolamentare di fusione, da attuare entro il 31 ottobre 2009, ai sensi delle norme citate, è ovviamente limitata a un riassetto che, al momento, non può essere che meramente organizzativo.
Occorrerà, pertanto, tenere conto, nella procedura di riordino, delle sopravvenute modifiche alla normativa introdotta dal citato articolo 17 del decreto-legge n. 78 del 2009.
Alle più ampie esigenze di razionalizzazione del sistema, anche per la parte contributiva a carico delle imprese ed alla relativa semplificazione, si procederà in attuazione della citata delega legislativa sul riordino delle stazioni sperimentali e, al riguardo, è intendimento del Ministero dello sviluppo economico coinvolgere, concretamente, anche le rappresentanze associative interessate, in un operoso e costruttivo dialogo per la compilazione del relativo decreto attuativo.