CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 maggio 2009
172.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Indagine conoscitiva sulle problematiche connesse all'accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano.

PROGRAMMA

Premessa

La VII Commissione, cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, intende approfondire le problematiche connesse all'accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano in relazione alla sua complessità.
La presenza di studenti immigrati o figli di immigrati nella scuola italiana è da diversi anni ormai un dato non passeggero e non irrilevante soprattutto in alcune regioni ed in alcune istituzioni scolastiche di quelle stesse regioni. Anche se la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana (640/650.000 secondo le stime del Ministero dell'istruzione, febbraio 2009) è nettamente inferiore alle percentuali dei maggiori paesi europei, un grande impatto ha avuto in Italia l'aumento consistente di circa 70mila alunni all'anno registratosi nell'ultimo quinquennio e la particolare concentrazione in alcune scuole e territori. Il 35 per cento degli alunni stranieri è nato in Italia, mentre solo il 10 per cento è entrato nel sistema scolastico nazionale nell'ultimo anno.
In particolare, in base all'ultima elaborazione di dati a cura del Servizio Statistico del ministero dell'Istruzione, l'Università e la ricerca, Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi Informativi, del luglio 2008, nell'anno scolastico 2007/08 gli alunni con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico nazionale rappresentava il 6,4 per cento del totale degli alunni, corrispondente a 574.133 unità. Il fenomeno delle immigrazioni, in crescita nel Paese, con particolare intensità nel periodo 2002-2004, anche per effetto dei provvedimenti di regolarizzazione (legge n. 189 del 30 luglio 2002 e legge n. 222 di conversione del decreto-legge 9 ottobre 2002, n. 195), si riflette quindi nella scuola italiana, che in dieci anni ha visto aumentare di oltre 500.000 unità gli iscritti di origine straniera.
In campo scolastico, le leggi emanate, sin dal decreto sull'autonomia scolastica, hanno messo in luce le potenzialità offerte dalle norme stesse per la messa in atto di percorsi che conducano ad una reale integrazione degli alunni di cittadinanza non italiana. Quest'attenzione è stata ripresa nelle Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri, ai sensi della Circolare ministeriale n. 24 del 2006, che, oltre a sottolineare come prioritaria l'accoglienza dei minori, fornisce orientamenti e suggerimenti di carattere organizzativo e didattico per favorirne l'integrazione e il successo scolastico e formativo.
Nonostante la scuola dell'infanzia d'altra parte non rientri nell'obbligo scolastico, la presenza degli studenti non italiani rappresenta una quota significativa del 6,7 per cento; più contenuta è invece l'incidenza nella scuola secondaria di II grado, pari al 4,3 per cento.
Nell'anno scolastico 2008-2009, per esempio, il quadro informativo sugli alunni stranieri si è arricchito, per la prima volta, delle rilevazioni del numero di studenti nati in Italia, noti anche come «seconda generazione», e del numero di iscritti entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano. I bambini e ragazzi stranieri nati nel Paese che risultano iscritti a scuola costituiscono il 35 per

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cento degli alunni stranieri, corrispondenti al 2,2 per cento di tutti gli studenti in totale. La loro maggiore concentrazione si rileva tra i bambini della scuola dell'infanzia e primaria dove rispettivamente il 71,2 per cento e 41,1 per cento degli stranieri iscritti è nato in Italia. La percentuale dei nati di seconda generazione che frequenta una scuola secondaria scende al 17,8 per cento per quella di I grado e al 6,8 per cento per le scuole del II grado. La loro distribuzione all'interno dei diversi livelli scolastici mostra che l'85 per cento di essi converge, per il momento, nei livelli iniziali dell'istruzione: scuola dell'infanzia e scuola primaria.
L'analisi degli iscritti stranieri alla scuola secondaria di II grado per esempio per tipo di scuola, fa emergere il diverso peso della loro presenza nelle varie tipologie. Negli istituti professionali, essi infatti rappresentano l'8,7 per cento del totale degli studenti, mentre negli istituti tecnici raggiungono il 4,8; modesta è invece la presenza nei licei classici e scientifici, con un' incidenza sul totale degli iscritti, rispettivamente, dell'1,4 e dell'1,9 per cento. Dall'analisi degli iscritti in base all'età, inoltre, si può osservare che gli studenti stranieri iscritti ai licei sono più numerosi nella fascia di età considerata «regolare», 14-18 anni, mentre per gli istituti tecnici e professionali la presenza di studenti in ritardo è consistente.
Dai dati indicati emerge un panorama molto complesso, che indica innanzitutto come la mancanza di regolarità scolastica tra gli studenti con cittadinanza non italiana rappresenti un dato particolarmente allarmante dovuto sia a difficoltà legate alla conoscenza della lingua italiana, sia a problemi di integrazione sociale. In media, il 42,5 per cento di alunni stranieri non è in regola con gli studi e il crescere dell'età aumenta il loro disagio scolastico. Al contrario, il fenomeno dell'anticipo è poco rappresentato (solo il 2,5 per cento in totale) ed è relativo soprattutto agli alunni della scuola primaria. L'osservazione a livello territoriale evidenzia che l'incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana è particolarmente significativa in Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto dove essi rappresentano più del 10 per cento della popolazione scolastica regionale. La presenza di studenti stranieri nel Centro-Nord è quindi superiore alla media italiana fino a raggiungere la percentuale di 12 studenti stranieri ogni 100 in Emilia Romagna, mentre nel Mezzogiorno l'incidenza percentuale varia tra l'1,3 e il 2,3 per cento, ad eccezione dell'Abruzzo con il 5 per cento.
Sulla base di queste premesse, la VII Commissione cultura, scienza ed istruzione, intende quindi svolgere un'indagine conoscitiva che approfondisca le questioni più rilevanti.

Obiettivi

Sulla base degli aspetti sopra indicati emerge, infatti, l'esigenza di verificare come le singole istituzioni scolastiche autonome italiane abbiano fino ad oggi affrontato il tema. Appare quindi innanzitutto non solo opportuna, ma necessaria e urgente un'indagine conoscitiva della Commissione cultura della Camera, per acquisire obbiettiva e completa conoscenza del fenomeno da parte del Parlamento in modo da tenerne conto in tutta la sua attività legislativa e ispettiva ed avere competenze non improvvisate per gli indirizzi che è tenuto a dare al Governo. L'indagine conoscitiva intende approfondire, in particolare, i seguenti aspetti:
analisi del fenomeno immigratorio nel sistema scolastico del Paese;
studio delle modalità e delle condizioni di accoglienza dei minori stranieri, in particolare laddove la loro numerosità o l'arrivo ad anno scolastico avanzato rischia di rallentare i Piani dell'offerta formativa e di stravolgere le modalità che si sono dati i consigli di classe per attuarli;
presupposti per la realizzazione un progetto scolastico consolidato per alunni non italofoni, come esistente in altri Paesi, sulla base di quanto indicato dall'indagine Eurydice sui bisogni educativi speciali 2004;

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possibilità di realizzare ottime pratiche di accoglienza, spesso in rete con enti locali, Università e privato sociale, attraverso la messa in circuito a beneficio dell'intero sistema scolastico italiano;
verifica delle diverse modalità praticate per l'accoglienza degli alunni immigrati, comprese le iniziative per far apprendere la lingua italiana come seconda lingua;
conseguenza della riduzione dei docenti nel prossimo anno scolastico 2009/2010, e della presenza di un unico docente nelle scuole primarie, soprattutto negli istituti scolastici e in quelle istituzioni scolastiche che accoglieranno per la prima volta alunni non italofoni;
problematiche connesse alla formazione di docenti e dirigenti scolastici e tecnici sulle problematiche oggetto dell'indagine;
confronto con le politiche scolastiche adottate da altri Paesi dell'Unione europea che hanno già affrontato da tempo criticità e opportunità legate alla scuola multiculturale di oggi, con l'aspettativa che tale confronto metta in evidenza possibili suggerimenti per le scelte da effettuare, eviti di ripetere errori e indichi possibile interazioni a livello comunitario;
rilevanza dei curricula che in tempi di globalizzazione si devono porre l'obiettivo di educare una generazione pienamente inserita nelle tradizioni del proprio luogo di vita ed insieme capace di vivere una cittadinanza ampia.

Audizioni

L'indagine conoscitiva dovrebbe realizzarsi attraverso lo svolgimento delle audizioni dei seguenti soggetti: Commissari europei competenti nelle materie oggetto dell'indagine; rappresentanti di Governo, in particolare del Ministro dell'istruzione, università e ricerca; rappresentanti delle regioni, di ANCI, e di UPI; rappresentanti di istituzioni scolastiche autonome (buone e cattive pratiche); rappresentanti di organizzazioni sindacali e di categoria; rappresentanti di associazioni e centri di ricerca e documentazione che operano nel settore; esperti e studiosi della materia.
Nell'ambito dell'indagine potrà essere previsto lo svolgimento di missioni, che saranno sottoposte, caso per caso, all'autorizzazione del Presidente della Camera.
L'indagine conoscitiva dovrebbe concludersi entro il termine del 30 settembre 2009.

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ALLEGATO 2

5-00972 Ghizzoni: Sulla nomina di commissari straordinari per le aree archeologiche di Roma e di Ostia Antica.

5-01177 Melandri: Sul commissariamento delle aree archeologiche di Roma e di Ostia antica.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alle richieste degli Onorevoli interroganti relative alla nomina del Commissario delegato per le aree archeologiche di Roma e Ostia Antica si fa presente quanto segue.
Il Ministro per i beni e le attività culturali, con nota n. 2385 del 6 febbraio 2009, ha segnalato al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Capo del Dipartimento della protezione civile, l'urgenza e la necessità di intervenire sul patrimonio archeologico di Roma e Ostia Antica ai fini di porre in sicurezza i siti archeologici e provvedere con opere funzionali alla conservazione degli edifici monumentali onde evitare la perdita di un patrimonio culturale di valore eccezionale, nonché al miglioramento della fruizione del patrimonio culturale ed alla celere apertura al pubblico delle aree archeologiche.
In particolare nella suddetta nota sono stati evidenziati i fenomeni di avanzato dissesto e di rischi strutturali del patrimonio archeologico di Roma e di Ostia antica, con una situazione di notevole criticità e in alcuni casi di pericolo di imminente crollo, aggravatasi a seguito degli eventi climatici di natura eccezionale verificatisi nei mesi di novembre e dicembre 2008.
Tale situazione straordinaria ha imposto pertanto l'esigenza di proporre al Sottosegretario di Stato delegato alla protezione civile il ricorso a strumenti operativi extra ordinem che consentano di adottare, attraverso procedure celeri, tutti gli interventi organici e di razionalizzazione necessari per dare la massima efficacia ed efficienza all'azione amministrativa, nel rispetto comunque delle funzioni di tutela del patrimonio archeologico affidate alle competenti professionalità del Ministero.
Alla luce della suddetta richiesta, acquisita l'intesa della Regione Lazio, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3747 del 12 marzo 2009, il Capo del Dipartimento della protezione civile è stato nominato Commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti necessari per il superamento della situazione di grave pericolo in atto nelle aree archeologiche di Roma e Ostia antica.
In tale ordinanza sono ben individuati i poteri straordinari del Commissario delegato e sono espressamente richiamate, all'articolo 1, comma 7, le competenze in materia di tutela dei beni archeologici riservate alla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e alla Soprintendenza per i beni archeologici di Ostia Antica, specificando che «nell'espletamento delle iniziative volte alla tutela del patrimonio archeologico il Commissario delegato provvede d'intesa con i Soprintendenti».
Inoltre il comma 8 dello stesso articolo 1 ha previsto l'istituzione di un'apposita Commissione generale di indirizzo e coordinamento, presieduta dal Soprintendente per i beni archeologici di Roma che ha il compito di approvare il piano degli interventi

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predisposto dal Commissario delegato ed esprimere parere vincolante sui singoli progetti di intervento.
Allo stato attuale la suddetta Commissione ha approvato, nella riunione del 2 aprile 2009, due progetti riguardanti rispettivamente i lavori di bonifica e messa in sicurezza dell'area compresa tra la Basilica Emilia e la via dei Fori imperiali e la predisposizione di un percorso per disabili nell'area archeologica del Palatino-Foro romano.
Con riferimento alle singole questioni sollevate sia nell'interrogazione dell'On.le Ghizzoni sia nell'interrogazione dell'On.le Melandri si rappresenta quanto segue.
Sono state sopra ampiamente illustrate le motivazioni di necessità e di urgenza che sono state alla base dell'ordinanza di n. 3747/2009 di nomina del Commissario delegato per le aree archeologiche di Roma e Ostia antica.
Non vi è alcuna esautorazione né svilimento dei compiti della struttura e del personale tecnico-scientifico che svolge le funzioni di tutela; anzi da quanto sopra illustrato, emerge con evidenza che gli organi del Ministero preposti alla tutela del patrimonio archeologico hanno un ruolo attivo e di diretta responsabilità in stretta collaborazione con il Commissario delegato, esercitando senza alcuna limitazione le funzioni di esclusiva competenza.
Relativamente, poi, alla questione delle risorse finanziarie assegnate al Ministero per i beni e le attività culturali, il ricorso al Commissario delegato consente di utilizzare le risorse assegnate con procedure accelerate che permettono la realizzazione degli interventi per il superamento del contesto emergenziale in tempi rapidi. Si deve, inoltre, evidenziare come per l'attività del Commissario delegato e dei componenti della Commissione generale di indirizzo e coordinamento non è previsto alcun compenso.
Per quanto concerne l'osservazione circa il possibile contrasto tra la condizione di straordinaria emergenza in cui versano le aree archeologiche di Roma e Ostia e la scelta operata dal Ministero di non bandire alcun posto per funzionari archeologi nel Lazio si segnala che lo stato di emergenza delle aree archeologiche è dovuto a situazioni oggettive di degrado e di rischio, a carattere straordinario, ben evidenziate nella nota del Ministro n. 2385 del 6 febbraio 2009 sopra richiamata e che la dotazione organica dei funzionari archeologici del Lazio è già numericamente adeguata alla consistenza ed alla importanza del patrimonio archeologico esistente nella regione.
Nel Lazio, infatti, nell'ambito della dotazione organica complessiva nazionale pari a 349 funzionari archeologi, sono assegnate n. 106 unità, di cui 29 in servizio nella Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e 5 in servizio nella Soprintendenza per i beni archeologici di Ostia antica.
Con riferimento alle singole questioni sollevate nell'interrogazione dell'On.le Ghizzoni si rappresenta quanto segue.
Circa la possibile nomina di un Assessore comunale come Vice Commissario straordinario si evidenzia che l'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3747/2009 non prevede tale figura. L'articolo 1, comma 4, della medesima ordinanza autorizza, invece, il Commissario delegato ad avvalersi di uno o più soggetti attuatori nominati dallo stesso con separato provvedimento.
Si ribadisce, inoltre, che le Soprintendenze archeologiche di Roma e Ostia antica svolgono, nel quadro delle attività della struttura commissariale, le competenze in materia di tutela alle stesse esclusivamente riservate e che non vi sono ambiti di intervento in tale materia affidati all'esclusiva responsabilità del Commissario delegato i cui poteri sono specificamente delineati nell'ordinanza n. 3747/2009 del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Circa il ruolo della Regione Lazio si fa presente che, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 e successive modificazioni, la deliberazione dello stato di emergenza avviene d'intesa con la Regione interessata. Così è stato nel caso in esame

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che ha visto la Regione Lazio pienamente partecipe alla decisione esprimendo il proprio assenso sull'iniziativa.
Circa il paventato rischio di un diverso trattamento del patrimonio culturale si rileva come l'ordinanza è finalizzata alla realizzazione di interventi per il superamento della situazione di grave pericolo che attualmente interessa le aree archeologiche di Roma e Ostia antica senza prevedere alcuna distinzione di sorta tra i beni culturali ricadenti nell'ambito di operatività della stessa.
Con riferimento alle singole questioni sollevate nell'interrogazione dell'On.le Melandri ed altri si rappresenta quanto segue.
Con riguardo alla osservazione circa i poteri straordinari conferiti al Commissario delegato si rileva come i poteri conferiti al Commissario stesso di agire in deroga ai piani urbanistici vigenti siano comunque finalizzati ad una accelerazione e snellimento delle procedure per garantire una efficace e tempestiva realizzazione degli interventi.
Circa poi al paventato rischio di delegittimare le funzioni di tutela con una possibile privatizzazione commerciale dei beni culturali, si ribadisce nuovamente che le funzioni di tutela non sono mai state intaccate o comunque limitate dall'ordinanza e che la stessa non contiene alcuna disposizione che possa in alcun modo far pensare ad una possibile «privatizzazione commerciale dei beni culturali» come ipotizzato dall'interrogante.
Si fa presente infine che, a seguito del tragico evento che ha colpito la Regione Abruzzo il 6 aprile scorso, il Capo del Dipartimento della protezione civile, Commissario delegato per l'area archeologica di Roma e Ostia antica, con nota n. 164 del 29 aprile 2009, indirizzata all'On.le Ministro per i beni e le attività culturali, ha comunicato l'intenzione di rinunciare a tale incarico non ritenendolo più compatibile con il gravoso impegno di assistenza alla popolazione colpita dal sisma ed al fine pertanto di concentrare tutti i suoi sforzi sulla causa della Regione Abruzzo.
È intenzione dell'On.le Ministro, preso atto dell'esigenza rappresentata dal Capo del Dipartimento della protezione civile, al quale va comunque il ringraziamento per l'impegno profuso nell'adempimento dell'incarico fin qui svolto, di proporre al Presidente del Consiglio dei Ministri la nomina di un nuovo Commissario delegato che possa continuare l'opera già avviata per il superamento della situazione di emergenza nelle aree archeologiche di Roma e Ostia antica.

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ALLEGATO 3

5-01012 Grimoldi: Iniziative a sostegno dei giovani musicisti e della musica indipendente.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione dell'on. Grimoldi, in ordine alle eventuali iniziative che il Governo intende intraprendere «per promuovere l'attività delle giovani band e dei giovani artisti e per sostenere la musica indipendente, anche mediante destinazione di appositi fondi», si rappresenta quanto segue.
In tema di «musica italiana e di promozione di giovani talenti» tra i compiti del Ministero della gioventù rientra anche quello di dare impulso al talento dei giovani italiani attraverso iniziative di prestigio e di rilevanza nazionale per realizzare e promuovere attivamente la formazione, l'esercizio e l'esposizione del loro genio.
In particolare, quando si parla di «rivoluzione del merito» uno degli ambiti più rilevanti è certamente quello artistico e musicale, di promozione di giovani talenti.
Il Ministero della gioventù ha da poco realizzato, insieme all'ANCI, una iniziativa per offrire opportunità ai ragazzi che si cimentano nelle più differenti forme artistiche.
Nel corso 2008, infatti, nell'ambito della Convenzione per la realizzazione del progetto denominato «Italia Creativa - sostegno e promozione della giovane creatività italiana», sottoscritta tra il Dipartimento della Gioventù e l'Anci, è stato previsto lo svolgimento di produzioni artistiche su tutto il territorio nazionale, tra le quali anche manifestazioni di carattere musicale.
In particolare, il 16 ottobre 2008 il Ministro della Gioventù e i Presidenti di Anci e Upi hanno firmato un accordo nel quale vengono stanziati euro 3.600.000,00 per la realizzazione del progetto «La Rete dei Festival aperta ai giovani». Particolare attenzione è posta alla dimensione formativa (corsi di canto o di pratica degli strumenti musicali, laboratori di scrittura, laboratori di costruzione di strumenti musicali, incontri con personalità del mondo della cultura eccetera).
L'Anci ha individuato gli eventi nei vari ambiti della produzione culturale in base: alla qualità dell'iniziativa, alla localizzazione nel territorio nazionale (nord, centro, sud) ed alla tipologia delle aree interessate (dall'area metropolitana ai piccoli comuni), chiedendo a questi Festival di attivare nuove iniziative rivolte ai giovani. Le aree culturali interessate sono: il fumetto; la musica, dalla popolare alla classica, dal rock e il jazz all'elettronica; la promozione del libro e della lettura; la poesia; l'arte di strada; il cinema e la produzione audiovisiva.
Gli eventi e le città coinvolte sono le seguenti:
Notte della Taranta (Unione dei Comuni della Grecia Salentina). Il totale del progetto ammonta a euro 160.000,00 ripartito tra il finanziamento nazionale euro 130.000,00 e il cofinanziamento locale di euro 30.000,00;
Sila in Festa che si terrà in diversi Comuni della provincia di Cosenza e prevede lezioni introduttive sulla musica popolare per le scuole, mostre mercato di liuteria, incontri con autori di elevata caratura civile e una rassegna in cui le espressioni musicali saranno un'occasione per conoscere le minoranze linguistiche presenti sul territorio. Il progetto è pari ad

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euro 160.000,00 ripartito tra il finanziamento nazionale euro 130.000,00 e il cofinanziamento locale di euro 30.000,00;
MozartBoxGiovani che si terrà presso il Comune di Ercolano (Napoli) e prevede un costo pari a euro 100.000,00 ripartito tra un finanziamento statale di euro 80.000,00 e un cofinanziamento locale di euro 20.000,00;
Il Veneto jazz al cui interno vi sono progetti che si terranno in varie località della Regione: Progetto «Solevoci Camp» a Cortina D'Ampezzo, Progetto «Synckretismos de las Americas - Requiem felice per la morte del razzismo» a Chioggia, Progetto «Nu fest workshop» a Bassano del Grappa, progetto «New jazz generation» a Vicenza, progetto «GenerAzione jazz» a Verona.
Il totale del finanziamento ammonta a euro 160.000,00 ripartito tra euro 130.000,00 di finanziamento statale e euro 30.000,00 di finanziamento locale.
Il meeting delle etichette indipendenti rivolto al settore musicale nazionale ed internazionale con una convention di due giorni presso il Centro Fieristico di Faenza. Il totale del progetto è di euro 100.000,00 ripartito tra euro 80.000,00 di finanziamento nazionale e euro 20.000,00 di cofinanziamento locale.
Enzimi è l'appuntamento per i giovani a Roma promosso dal Comune che vede il coinvolgimento di diverse sezioni di attività artistiche del mondo giovanile tra le quali la musica. L'evento si terrà nella Capitale a novembre e prevede un finanziamento di euro 100.000,00, (finanziamento statale euro 80.000,00 cofinanziamento locale euro 20.000,00);
Notte noir si svolgerà all'Aquila attraverso una serie di appuntamenti durante l'anno con finale a dicembre 2009 e che vedranno proiezioni di film, concerti, tutto dal tramonto all'alba nella notte più lunga dell'anno (solstizio d'inverno - 21 dicembre). Il progetto di euro 100.000,00 prevede il finanziamento nazionale di euro 80.000,00 e un cofinanziamento locale 20.000,00;
Caffeina Cultura è una rassegna letteraria biennale che vede, durante il festival di Viterbo e nei suoi incantevoli vicoli e piazze medioevali, la realizzazione di scenari per rappresentazioni musicali e di danza. Il progetto ammonta a euro 160.000,00 (finanziamento nazionale euro 130.000,00, cofinanziamento locale 30.000,00).

Nel corso del 2009 il Ministero della Gioventù, attraverso il Dipartimento, pubblicherà un bando dedicato esclusivamente ai giovani talenti musicali.

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ALLEGATO 4

5-01110 Giorgio Merlo: Iniziative volte a tutelare le testate locali da recenti disposizioni di Poste Italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito all'atto in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta, sulla base di informazioni acquisite presso la società Poste Italiane.
I nuovi standard per la postalizzazione di stampe periodiche, in vigore dal 1o aprile 2009, sono il frutto dell'impegno di Poste Italiane di non caricare sugli editori il peso dei tagli alle integrazioni tariffarie, effettuati con il decreto-legge n. 159/2007, (collegato alla Legge Finanziaria), convertito con modificazioni nella Legge n. 222 del 29 novembre 2007.
Tale norma stabilisce, infatti, che a decorrere dall'esercizio finanziario 2008, l'importo delle compensazioni editoriali riconosciute a Poste Italiane a fronte dell'applicazione delle tariffe agevolate è ridotto:
del 7 per cento per gli editori che annualmente maturano compensazioni per un importo complessivo fino ad 1 milione di euro;
del 12 per cento per gli editori che annualmente maturano compensazioni per un importo complessivo superiore ad 1 milione di euro.

Al fine di limitare al massimo l'incremento tariffario a carico degli editori, la Società ha concordato con i «clienti speditori» l'applicazione di un incremento tariffario pari al 4 per cento, a fronte dell'adeguamento da parte di quest'ultimi ad alcuni standard di presentazione ed allestimento dei prodotti da spedire, facendosi, in tal modo, carico della maggior parte del taglio, in termini di minor ricavi.
Per i «clienti speditori» che non avessero scelto questa soluzione è stata prevista l'applicazione integrale dei tagli alle integrazioni tariffarie disposta dal citato decreto-legge.
Poste Italiane ha, inoltre, precisato che per andare ulteriormente incontro alle esigenze degli editori, è stato previsto:
un primo periodo di sei mesi (1o gennaio 2008-30 giugno 2008), nel quale si è agevolato il confronto con i clienti speditori nella ricerca di una soluzione che bilanciasse tutti gli elementi in gioco. Per tutto il periodo non è stato applicato alcun incremento tariffario ed è stata raggiunta una soluzione condivisa dalle principali associazioni di categoria;
un periodo successivo di nove mesi (1o luglio 2008 - 31 marzo 2009) in cui è stato applicato l'incremento tariffario del 4 per cento, in assenza di adeguamento ai nuovi standard di presentazione ed allestimento degli invii editoriali;
l'entrata in vigore del nuovo sistema a partire dal 1o aprile 2009 che prevede la conferma del 4 per cento di aumento a fronte del rispetto dei nuovi standard, ovvero l'applicazione integrale dei tagli previsti dalla citata legge.

Inoltre, per agevolare le esigenze di alcuni clienti è stata prevista anche la possibilità di applicare un incremento limitato al 7,5, qualora fossero rispettati solo alcuni dei determinati nuovi standard richiesti.

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Con riferimento alla problematica della cosiddetta «cellophanatura», la Società, ha evidenziato che quanto previsto dai nuovi standard è coerente ed in linea con la pratica già vigente negli altri principali Paesi europei. Tali specifiche tecniche sono, infatti, funzionali allo sfruttamento degli investimenti tecnologici in impianti e macchinari all'avanguardia di cui la stessa società si è dotata, che permettono di fornire un servizio di alta qualità ed eccellenza a costi più bassi, e che giustificano il ribaltamento solo parziale sugli editori del taglio delle integrazioni tariffarie previste dalla legge.
Poste Italiane ha precisato, infine, che l'eccezione prevista per l'editoria quotidiana trova invece il suo fondamento nel fatto che la particolare tempistica di smistamento dei quotidiani costringe l'Azienda ad operare con delle procedure ad hoc incompatibili con le lavorazioni automatizzate.

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ALLEGATO 5

5-01230 De Biasi: Situazione di crisi delle biblioteche statali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco alla richiesta degli Onorevoli interroganti volta a conoscere lo stato delle biblioteche statali e debbo anzitutto evidenziare che le riduzioni dei finanziamenti per il settore delle biblioteche nel periodo 2006-2009 sono state determinate dalla situazione di graduale e progressiva diminuzione delle disponibilità di bilancio con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, al pari di altri Dicasteri, si è dovuto confrontare.
Fra le varie diminuzioni di risorse, particolare attenzione è stata rivolta dalla competente Direzione Generale a quella riguardante la catalogazione, tenuto conto del fatto che l'attività di catalogazione è ritenuta indispensabile per rendere completo ed efficiente il servizio offerto all'utenza e che un ruolo importante riveste il recupero catalografico del pregresso ovvero l'inserimento nel sistema informatico delle schede dei cataloghi cartacei.
Sottolineo, inoltre, che in sede di predisposizione del bilancio 2009 la competente Direzione Generale ha comunque provveduto ad assicurare le necessarie disponibilità ai capitoli di bilancio relativi al pagamento delle spese di funzionamento consentendo, in tal modo, di far fronte alle giuste richieste degli Uffici.
L'attività della predetta Direzione, peraltro, è rivolta da anni al contenimento della spesa corrente presso gli Istituti dipendenti, con un'attenta azione di monitoraggio degli impegni necessari per il mantenimento delle funzioni basilari delle biblioteche stesse. In particolare, la programmazione per il 2009, è stata effettuata anche sulla base dei costi denunciati dalle strutture dipendenti con i rendiconti di contabilità economica analitica per centri di costo, al fine di ottenere una equilibrata distribuzione delle risorse disponibili.
Per quanto riguarda le spese di investimento, che nel settore dei Beni librari si riferiscono essenzialmente all'acquisto di patrimonio librario, alla catalogazione informatizzata, allo sviluppo del sistema bibliotecario informatico e alla tutela del patrimonio bibliografico, si è in presenza di una riduzione degli stanziamenti che ha, conseguentemente, determinato una flessione degli investimenti. Di fatto, però, le risorse necessarie per il servizio pubblico, inteso come valorizzazione del patrimonio bibliografico, non presenti tra quelle assegnate alla Direzione Generale per i Beni librari, sono state comunque rinvenute utilizzando le disponibilità del cap. 1321 gestito dalla Direzione Generale per il Bilancio, che, in sede di ripartizione dello stanziamento, ha tenuto conto delle esigenze di valorizzazione del patrimonio librario.
Vi è, dunque, un'innegabile flessione dell'impegno di fondi statali nell'incremento degli acquisti del patrimonio bibliografico. Si tratta di un dato costante almeno dall'anno 2005, rispetto al quale sarebbe auspicabile l'individuazione e l'attivazione di forme di contribuzione volontaria dei privati, sotto forma di erogazione liberale o di sponsorizzazione di specifici progetti di valorizzazione del patrimonio bibliografico, sia per il suo incremento, che per la sua catalogazione.
Voglio però evidenziare che dal 1o gennaio 2008, alle Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze è stata attribuita l'autonomia non solo scientifica ma anche amministrativa, gestionale e finanziaria, che consentirà di attingere a varie

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altre forme di finanziamento, introducendo un modello gestionale più moderno e rispondente alle necessità e finalità degli Istituti. Va peraltro sottolineato come i predetti Istituti hanno comunque dato prova di capacità progettuali ed organizzative idonee ad adeguarsi, il più possibile, ad un mutato trend gestionale ed istituzionale. In particolare, la Biblioteca Nazionale di Roma:
ha varato tre progetti per l'utilizzo del Servizio civile, che hanno consentito l'utilizzo di 120 giovani, che si sono formati ed hanno operato nell'ambito della struttura;
è stato progettato e realizzato il sistema di gestione informatizzata dell'attesa, denominato «ERMEG», che ha consentito di abbattere i tempi di erogazione dei servizi al pubblico;
partecipa, a pieno titolo, al progetto «premiamo i risultati» varato dal Dipartimento della Funzione Pubblica ed è stata annoverata tra i Centri di eccellenza del nostro Paese dal 1o rapporto Eurispes sulle realtà operative di alto profilo nell'ambito privato e pubblico.

Voglio infine precisare che, diversamente da quanto rappresentato dagli Onorevoli interroganti in merito alla riduzione degli orari di consultazione dei libri, gli orari stessi sono rimasti, per la gran parte, invariati. È stato, infatti, ridotto, l'orario in cui è possibile richiedere in lettura i libri che devono essere prelevati dai magazzini, a causa della carenza di personale. A tal ultimo proposito voglio però sottolineare che i segnalati problemi relativi all'organico sono tenuti in debita considerazione da questo Ministero, che sta per completare le procedure dei concorsi banditi a seguito della legge finanziaria 2008.
Sulla base di quanto rappresentato, pur comprendendo le preoccupazioni espresse dagli Onorevoli interroganti circa la riduzione degli stanziamenti assegnati al settore, voglio comunque assicurare che il Ministero si impegnerà a mantenere ad un livello adeguato le risorse necessarie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio librario, pur dovendosi confrontare, necessariamente e responsabilmente, con le condizioni del bilancio generale dello Stato e dell'attuale crisi economica.
Il Ministero, inoltre, porrà la massima attenzione affinché nell'utilizzo delle risorse i comportamenti delle strutture operative siano improntati alla necessaria efficienza, efficacia ed economicità, perseguendo obiettivi diretti a garantire, prima di tutto, il sostegno alla cultura in particolare delle Biblioteche.
Ciò anche attraverso l'intensificazione della necessaria cooperazione fra tutti i soggetti pubblici e privati, finalizzata all'individuazione delle migliori strategie per il rilancio del sistema delle Biblioteche pubbliche che, come è noto, costituisce un ruolo importante anche delle autonomie locali.

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ALLEGATO 6

5-01216 Garofalo: Sul volume di offerta televisiva RAI con servizio di sottotitolazione e sulle percentuali di copertura per fasce orarie e generi televisivi.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta, anche sulla base di informazioni acquisite presso la Rai.
L'articolo 8, comma 3, del Contratto di Servizio 2007-2009 prevede l'impegno della Rai ad incrementare, progressivamente, il volume di programmazione sottotitolata nell'arco del triennio di vigenza del citato Contratto «fino al raggiungimento di una quota pari ad almeno il 60 per cento della programmazione complessiva, nonché delle tipologie di generi di programmazione anche con riferimento alle trasmissioni culturali e a quelle di approfondimento e informazione a tema».
Tale disposizione, secondo quanto comunicato dalla Rai, ha rappresentato un impegno di grande rilievo per l'azienda sotto un duplice profilo: sia quantitativo, tenuto conto del fatto che portare la quota di programmazione sottotitolata al 60 per cento di quella complessiva significa raddoppiare l'impegno attuale, sia editoriale, in considerazione del fatto che il raggiungimento della quota del 60 per cento rende necessario ampliare progressivamente le sottotitolazioni anche ad altre tipologie di programmazione (dibattiti, approfondimento, sport, dirette, eccetera) che attualmente non sono sottotitolati.
Tali previsioni hanno, quindi, comportato la riformulazione delle politiche di gestione dei sottotitoli da parte dell'azienda.
Sono state, infatti, definite le linee guida per l'impostazione di uno specifico progetto strategico di sviluppo nel medio-lungo periodo, al fine di superare l'attuale situazione e di conseguire entro il 2009 l'obiettivo previsto nel citato Contratto di Servizio.
In particolare, nell'ambito degli interventi realizzati, si riportano di seguito i principali titoli dei «nuovi» programmi sottotitolati:
nella fascia pomeridiana: La vita in diretta;
nella fascia preserale: Alta tensione, La Botola, Reazione a Catena, L'Eredità;
le cinque serate del Festival di Sanremo ed altri programmi d'intrattenimento di prima serata quali: Dimmi la verità, Morandi Story, Una notte a Sirmione, il Festival di Castrocaro, Miss Italia nel mondo, Napoli prima e dopo e Miss Italia;
gli eventi sportivi, quali le partite dell'Italia, le semifinali e la finale del Campionato Europeo di Calcio (per le quali è stato predisposto un commento giornalistico ad hoc) e i Gran Premi di Formula 1;
gli speciali Porta a Porta Estate in onda il martedì;
i programmi di carattere divulgativo quali: Linea Verde Orizzonti, Agritre, Linea Verde e Meteo Verde;
i programmi di approfondimento giornalistico quali: TG1 Storia, Tg2 dossier, Tg2 Motori, Tg2 Eat Parade, Tg2 Meteo, TGR Buongiorno Europa;
gli eventi istituzionali (tra i quali vanno ricordati la Parata militare del 2 giugno, la Festa della Finanza e l'Anniversario

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della Fondazione dell'Arma dei Carabinieri) ed altri eventi in diretta quali: il Palio di Siena, la Conferenza stampa Bush-Berlusconi del 12 giugno 2008, la visita del Presidente Bush a Sua Santità Benedetto Paolo XVI il 13 giugno 2008, Amalfi - Regata delle antiche Repubbliche Marinare e la Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici.

Si segnala, inoltre, che una particolare attenzione è stata rivolta alla programmazione televisiva per la campagna elettorale 2008, per la quale la Rai ha messo in campo una serie organica di specifiche iniziative.
Infatti, in coerenza con l'articolo 10 del Regolamento, approvato dalla Commissione Parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, le «interviste dei rappresentanti nazionali di lista» sono state diffuse:
con sottotitolazione in diretta attraverso la pagina 777 di Televideo;
con traduzione nella lingua dei segni in diretta sul canale Rai News 24;
con pubblicazione sul portale Rai sottotitolate in differita la mattina successiva.

Si evidenzia, inoltre, che nell'ambito della Sede Permanente di confronto con le parti sociali, istituita dall'articolo 38 del Contratto di Servizio, il tema della qualità dei sottotitoli è stato posto dalla Rai all'attenzione di specifici tavoli tecnici con le associazioni, al fine di monitorare costantemente e migliorare l'offerta qualitativa e quantitativa della programmazione sottotitolata.

Ciò posto, si è rilevato un impegno della Rai a rispettare gli obblighi contrattuali per cercare di venire incontro il più possibile alle legittime esigenze degli audiolesi e, per far si che questi possano seguire buona parte della programmazione.
Gli impegni assunti dalla Rai, relativi allo svolgimento del servizio di sottotitolazione dei programmi televisivi sono, comunque, oggetto di attenzione della Commissione Paritetica di cui all'articolo 37 del citato Contratto di Servizio che, come noto, ha l'obiettivo di definire più efficaci modalità operative per l'applicazione e lo sviluppo delle attività e degli obblighi previsti nel Contratto stesso.
In tale sede il Ministero dello sviluppo economico, potrà verificare che i predetti impegni siano, in ogni caso, rispettati, al fine di garantire non solo l'osservanza alle vigenti normative antidiscriminatorie, ma anche di favorire la promozione culturale per l'integrazione delle persone disabili.

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ALLEGATO 7

5-01242 Marco Carra: Sostegno economico per le celebrazioni inerenti il 50o anniversario della morte di Don Mazzolari.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Carra concernente la richiesta di contributo presentata dalla Fondazione Don Primo Mazzolari per le celebrazioni inerenti il 50o anniversario della morte di Don Mazzolari.
A tal proposito faccio anzitutto presente che la Fondazione in parola ha ricevuto costante sostegno da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ne ha valutato positivamente l'operato contribuendo alla sua attività culturale ininterrottamente dal 1986 al 2005.
In data 26 marzo 2009 la Fondazione ha inoltrato richiesta di contributo ai sensi dell'articolo 8 della legge 534 del 1996, norma che prevede la possibilità di erogare apporti economici annuali alle Istituzioni culturali a sostegno dell'attività svolta complessivamente.
L'istanza, acquisita agli atti della Direzione Generale per i Beni Librari il 10 marzo 2009, sarà valutata dalla Commissione appositamente istituita: a conclusione dei lavori della Commissione stessa, verrà predisposto il piano di ripartizione dei fondi iscritti sull'apposito capitolo di bilancio da sottoporre all'approvazione dell'On. Ministro. Si prevede che il procedimento si concluderà entro la fine dell'anno in corso.

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ALLEGATO 8

5-01284 Cassinelli: Norme riguardanti il contrasto della pirateria on-line.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Cassinelli riguardante la problematica del contrasto alla pirateria on-line e preciso anzitutto che l'Assemblea nazionale francese in data 9 aprile 2009 ha respinto la proposta di legge sulla diffusion et la protection de la création sur internet, che prevedeva il distacco temporaneo della connessione ad internet nei confronti di quegli utenti che venivano sorpresi per più di tre volte a porre in essere, in rete, comportamenti lesivi dei diritti di proprietà intellettuale attraverso il downloading illegale di file musicali e video.
Ciò premesso, è indubbio che in Europa e in Italia sia fortemente sentita la necessità di individuare una posizione di equilibrio tra l'implementazione dei sistemi e delle misure di tutela dei diritti di proprietà intellettuale ed il rispetto dei diritti fondamentali degli utenti della rete e dei cittadini.
Tale sforzo, ovviamente, non può prescindere dalla circostanza, rilevata dallo stesso legislatore comunitario nella Direttiva n. 2001/29 recepita nel nostro ordinamento giuridico con il decreto legislativo n. 68 del 2003, che in ambito digitale i servizi prestati dagli Internet Service Provider sono sempre più utilizzati da terzi per attività illecite e che in molti casi sono proprio siffatti intermediari gli unici soggetti in grado di poter porre fine a dette attività illecite.
A tal fine, in diverse direttive comunitarie - fra cui la direttiva n. 2000/31/Ce, sul commercio elettronico, e la direttiva n. 2004/48/Ce, sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale - è stata evidenziata la necessità che gli Stati membri pongano in essere politiche volte a coinvolgere attivamente gli operatori dei settori economico-industriali nella lotta contro la pirateria e la contraffazione, attraverso la promozione e la sottoscrizione di codici di condotta, ritenuti mezzi complementari agli strumenti normativi per contrastare efficacemente le predette attività illecite.
In tal senso, il Governo italiano, alla luce di tali disposizioni normative comunitarie e di quanto disposto dalla legge n. 43 del 2005, al fine di utilizzare la rete quale strumento per la diffusione della cultura e per la creazione di valore nel rispetto del diritto d'autore, ha istituito, nel settembre del 2008 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un apposito Comitato tecnico per il contrasto della pirateria digitale e multimediale.
Il Comitato in argomento - in seno al quale questo Ministero è rappresentato dal Capo di Gabinetto in qualità di Vice Coordinatore, dal Capo dell'Ufficio Legislativo e dal Direttore generale per il cinema - ha tra i propri fini istituzionali quello di studiare e predisporre sia eventuali proposte normative sia di analizzare e individuare iniziative non normative, ivi compresa l'eventuale stipula di appositi codici di condotta e di autoregolamentazione.
Sulla base di quanto esposto e tenuto conto che è intenzione, non solo di questo Ministero ma dell'intero Governo, di individuare soluzioni idonee a contrastare efficacemente

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violazioni ai diritti d'autore in ambiente digitale, rappresento che, al momento, i lavori del suddetto Comitato non si sono ancora conclusi ma posso assicurare che saranno assunte le opportune decisioni alla luce anche delle risultanze emerse nel corso delle audizioni svolte con i rappresentanti dei settori imprenditoriali interessati, delle esperienze attualmente in essere negli altri Paesi europei e, comunque, sempre nel rispetto dell'ordinamento comunitario.