CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 aprile 2009
170.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01353 Delfino: Crisi occupazionale degli stabilimenti Saint Gobain.

5-01354 Damiano: Crisi occupazionale degli stabilimenti Saint Gobain.

TESTO DELLA RISPOSTA

Passo a trattare congiuntamente le interrogazioni dell'onorevole Delfino e dell'onorevole Damiano in quanto vertenti su analogo argomento ovvero la situazione delle società del Gruppo francese Saint Gobain, situate nelle province di Cuneo e Pisa. La Saint Gobain, che rappresenta uno dei primi 100 gruppi industriali al mondo, produce, trasforma e distribuisce materiale vario in vetro, ceramica, plastica ed è presente, con circa 200 mila dipendenti, in 57 paesi.
La Sekurit Saint Gobain Italia, situata a Savigliano in provincia di Cuneo, opera, in particolare, nel settore delle vetrature per autovetture.
La Regione Piemonte, interessata al riguardo, ha reso noto che i vertici della società in argomento hanno comunicato la decisione di cessare l'attività dello stabilimento di Savigliano, che occupa 226 lavoratori diretti e 70 di una cooperativa di logistica, e la messa in cassa integrazione di 143 lavoratori della Euroveder di Cervasca, appartenente al medesimo Gruppo.
In merito all'annunciata chiusura dello stabilimento della Sekurit di Savigliano i rappresentanti degli enti territoriali, hanno sollecitato un intervento del Governo volto a scongiurare la chiusura dello stesso, chiedendo, nel contempo, un incontro urgente per evitare che nel territorio piemontese, già pesantemente colpito dalla crisi, venga chiuso un presidio così importante.
Per quanto concerne lo stabilimento di Pisa della società Saint Gobain Glass, la competente Direzione del lavoro ha reso noto che il forno float presente presso il medesimo, utilizzato per la produzione del vetro piano usato nel settore dell'edilizia, è stato chiuso, su indicazione della casa madre francese, per ragioni di sicurezza. Il completo spegnimento del forno in questione avverrà a luglio del corrente anno. Tale decisione comporterà un esubero di personale di circa 70-100 unità, per far fronte al quale non sono ancora stati indicati gli strumenti normativi che la società intende utilizzare. Presso la sede dell'Unione Industriale Pisana, si è recentemente svolto un incontro fra i rappresentanti sindacali dei lavoratori e i responsabili della sede pisana della società Saint Gobain Glass, nel corso del quale questi ultimi hanno affermato di essere in attesa di ulteriori indicazioni in merito ad eventuali nuove forme di investimento sul territorio pisano da parte della casa madre francese.
In proposito faccio presente che, ad oggi, non risulta pervenuta, presso i competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, alcuna richiesta di incontro da parte delle Parti Sociali, per l'esame delle situazioni occupazionali descritte né è pervenuta alcun'altra segnalazione al riguardo.
In conclusione sono in grado di informare che è stato fissato per il giorno 11

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maggio 2009 presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro diretto a valutare ogni iniziativa utile ad affrontare le situazioni di cui si è detto.
Nell'assicurare la massima attenzione da parte del Governo per le delicate situazioni aziendali all'attenzione mi impegno, infine, a fornire direttamente agli Onorevoli interroganti le notizie relative agli eventuali sviluppi delle vicende aziendali in parola, a partire dall'esito dell'incontro dell'11 maggio.

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ALLEGATO 2

5-01352 Antonino Foti: Revisione dell'articolo 71 del decreto legislativo n. 81 del 2008.

TESTO DELLA RISPOSTA

La legge 3 agosto 2007, n. 123, recante «Misure in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia», nel perseguire la finalità di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro, attribuisce un ruolo centrale alla formazione ed all'attività di prevenzione realizzata anche attraverso i periodici controlli sulle apparecchiature di lavoro.
Per quanto riguarda, in particolare, gli obblighi cui è tenuto il datore di lavoro con riferimento alle attrezzature di lavoro, il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, attuativo della precitata legge delega, ha previsto, all'articolo 71, specifico punto di interesse dell'onorevole interrogante, una serie di adempimenti diretti a ridurre al minimo i rischi connessi all'utilizzo delle medesime nonché a verificarne la conformità ai requisiti di sicurezza e l'idoneità allo specifico lavoro da svolgere.
L'onorevole Foti ha firmato l'atto ispettivo al quale mi accingo a rispondere il giorno precedente l'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dello schema di decreto contenente le disposizioni integrative e correttive al Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Sono quindi, in grado, tenuto conto del tempo fin qui intercorso, di fornirgli gli aggiornamenti, rispetto alle vicende seguite a quella data, con specifico riferimento alle questioni sollecitate.
Lo schema di decreto di revisione è stato elaborato di concerto con i rappresentanti delle Regioni e Province Autonome che hanno convenuto sulla opportunità di individuare in un unico documento legislativo, avente valenza generale, non solo i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, ma anche una serie di specificazioni sulla loro relativa applicazione che, sulla base delle disposizioni di cui all'articolo 117 della Costituzione, rientrano a pieno titolo tra le materie di legislazione concorrente delegate a tali soggetti.
In tal modo si è inteso evitare il rischio che autonome iniziative regolamentari in materia adottate nel quadro legislativo appena illustrato e non coordinate all'intero territorio nazionale, determinassero una non opportuna differenziazione dei suddetti livelli in fase di applicazione locale.
Il predetto schema di decreto è stato, quindi, sottoposto, lunedì 27 aprile, alla Conferenza Stato-Regioni, in sede tecnica, mentre nella giornata odierna verrà esaminato, dal medesimo organismo in sede politica.
Allo stato attuale della procedura, relativamente all'articolo 71 decreto legislativo n. 81 del 2008, si è optato per una scelta volta, da un lato, a garantire, in via preliminare, un controllo pubblico, dall'altro a consentire, qualora tale controllo non intervenga nei tempi previsti, agli organismi privati di operare alle condizioni di legge.
A ciò si aggiunga che viene prevista l'emanazione di un provvedimento di natura regolamentare, emanato di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico, per la rivisitazione delle modalità di effettuazione delle verifiche in argomento.
Posso, quindi, conclusivamente garantire all'Onorevole Foti che sarà mia cura fornirgli personalmente tutte le informazioni richieste non appena risultino definite le questioni di che trattasi.

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ALLEGATO 3

5-00930 Cazzola: Situazione del personale della IGEI SpA.

TESTO DELLA RISPOSTA

La società I.Ge.I. gestisce il patrimonio immobiliare da reddito dell'INPS fin dal 1992, in virtù di apposita convenzione e procura notarile conferita dall'Istituto medesimo, ed ha proseguito la gestione, sia del patrimonio cartolarizzato che di quello non cartolarizzato, in virtù degli atti suddetti. La partecipazione dell'Inps alla società in argomento è pari al 51 per cento; il restante 49 per cento è in mano a soggetti privati.
In particolare, il Ministero che rappresento, con nota dell'11 maggio 2001, si è espresso a favore della prosecuzione dell'attività della società I.Ge.I. «per il tempo strettamente indispensabile alla dismissione del patrimonio da reddito» dell'INPS, precisando, con successiva nota del 10 gennaio, che «nulla osta» alla prosecuzione della collaborazione con la società I.Ge.I. S.p.A. in liquidazione fino alla completa dismissione del patrimonio da reddito, ferma restando l'aderenza ai contenuti del contratto di gestione sottoscritto in data 19 dicembre 2001.
Per quanto concerne lo specifico punto di interesse dell'Onorevole Cazzola, non può non evidenziarsi che la vigente normativa non consente l'assunzione di personale presso enti pubblici al di fuori del reclutamento ordinario.

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ALLEGATO 4

5-01256 Gatti: Crisi occupazionale degli stabilimenti Continental nell'area di Pisa.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo presentato dall'onorevole Gatti, relativo alla situazione aziendale della Continental (ex Siemens) sede di Pisa, passo ad illustrare le notizie fornite dai competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, dalla Regione Toscana e dal Ministero dello Sviluppo economico.
La predetta società opera nel settore della componentistica, ambito nel quale convivono sia grandi multinazionali, specializzate in produzioni complesse e operanti a livello mondiale, che piccoli fornitori localizzati soprattutto nei territori che vantano una forte tradizione nel settore automobilistico.
In proposito, occorre tener conto che il settore automobilistico, settore strategico per l'economia del nostro Paese, ha subito, nel corso del 2008, in conseguenza della grave crisi che ha colpito i mercati mondiali, una drastica contrazione del mercato ed una netta riduzione dei volumi produttivi e dei livelli occupazionali.
Vorrei ricordare che il Governo, con il decreto-legge n. 5 del 2009 recante Misure urgenti al sostegno dei settori industriali in crisi, convertito dalla legge n. 33 del 2009, ha inteso dare una risposta a tale contingente situazione di difficoltà, coniugando gli obiettivi di tutela ambientale con quelli di qualificazione e di stimolo alla crescita e all'occupazione.
Nell'ambito di tale provvedimento vengono, infatti, proposti incentivi al rinnovo del parco di autovetture ed autoveicoli inquinanti al fine della loro sostituzione con autovetture ed autoveicoli «Euro 4 e Euro 5» a bassa emissione di anidride carbonica, con esiti, a marzo del corrente anno, positivi (dati delle immatricolazioni auto).
La Regione Toscana, interessata al riguardo, ha reso noto che presso Continental è stato aperto, da parte datoriale, un tavolo con le organizzazioni sindacali regionali e locali che ha effettuato una serie di incontri; al momento, in attesa degli sviluppi della discussione in merito a talune richieste dell'azienda in ordine al costo del lavoro, sono stati sospesi i lavori del tavolo che riprenderanno dopo il 10 maggio 2009, una volta acquisito il parere delle rappresentanze dei lavoratori. La Regione Toscana ha reso noto altresì che la parte datoriale ha assicurato che l'azienda non dovrebbe essere coinvolta in problemi di carattere occupazionale, bensì in questioni inerenti esclusivamente la competitività.
La Regione medesima, per quanto riguarda il problema complessivo della componentistica auto nel suo ambito territoriale, al fine di dare una risposta organica all'attuale momento di crisi, ha manifestato l'intento di promuovere, con l'apporto delle parti sociali, azioni di sostegno al reddito dei lavoratori dell'indotto.
Sono in grado di informare che, a tutt'oggi, non risulta pervenuta alcuna richiesta delle Parti Sociali di incontro, presso l'Amministrazione che rappresento, per l'esame della situazione occupazionale, né è pervenuta alcun'altra segnalazione al riguardo. Vorrei aggiungere che, al momento, non risulta pervenuta alcuna richiesta di CIGS per i lavoratori degli stabilimenti della provincia di Pisa, mentre

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è stata richiesta la CIGO per il periodo 24 novembre 2008-10 gennaio 2009 (concessa) e per il periodo 9 febbraio 2009-10 maggio 2009.
In conclusione posso garantire che la situazione è sotto la costante vigilanza del Governo e che sarà mia cura relazionare direttamente all'onorevole interrogante le ulteriori notizie inerenti lo sviluppo della situazione aziendale di che trattasi, ribadendo, nel contempo, la disponibilità dell'Esecutivo ad attivare, ove richiesto, un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte al fine di individuare possibili soluzioni alle problematiche di che trattasi. Ciò nella consapevolezza della necessità di un'azione sistematica che affronti il problema complessivo della componentistica auto e dei settori ad essa correlati.