CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 aprile 2009
168.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01036 Berretta: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori della SAT Spa di Aci S. Antonio.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole Berretta solleva l'attenzione sulla società SAT, con sede a Catania, azienda che produce componenti utilizzati nella microelettronica.
L'azienda in argomento, sulla base delle notizie fornite dai competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, ha usufruito del trattamento di integrazione salariale straordinaria, per crisi aziendale, per il periodo dal 1° gennaio 2008, al 31 dicembre 2008, per un massimo di 100 unità lavorative.
In proposito, vorrei ricordare che l'articolo 2 della legge finanziaria per il 2009 ha previsto lo stanziamento, per il 2009, di 600 milioni di euro, ai fini della concessione della cassa integrazione in deroga alla normativa vigente; con delibera CIPE del 6 marzo 2009, sono stati, inoltre, stanziati, per il biennio 2009-2010, 4 miliardi di euro con la medesima causale e la seguente ripartizione: 2,950 miliardi di euro al Centro-Nord; 1,050 miliardi di euro al Mezzogiorno. Allo stato, è in corso il confronto tra Stato e Regioni, al fine della definizione delle modalità di applicazione della normativa in materia.
Al momento la situazione è quella brevemente riassunta ma voglio aggiungere che il Governo condivide le preoccupazioni, espresse nell'atto parlamentare, per la situazione congiunturale che sta caratterizzando l'apparato produttivo nazionale ed europeo, dedicando particolare attenzione alla situazione del Mezzogiorno.
In conclusione sono in grado di informare che è pervenuta presso l'Amministrazione che rappresento richiesta di esame congiunto per la valutazione della situazione aziendale.
In quella sede saranno valutate tutte le possibili iniziative per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio operativo dell'azienda di che trattasi.
Mi impegno, quindi, a fornire personalmente all'Onorevole Berretta tutte le ulteriori notizie in merito all'esito dell'incontro.

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ALLEGATO 2

5-01038 Pelino: Sul mantenimento delle funzioni della sede INPS di Sulmona.

TESTO DELLA RISPOSTA

Prima di entrare nel merito della questione posta dall'onorevole Pelino desidero esprimere il mio personale sentimento di cordoglio e partecipazione per la grande tragedia che ha colpito la popolazione abruzzese.
Per quanto concerne, quindi, il nuovo assetto organizzativo territoriale dell'Inps, delineato con determinazione commissariale n. 140, del 29 dicembre scorso, mi sembra opportuno anticipare, in premessa, che l'atto citato è, attualmente, all'esame dei competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento per le valutazioni di competenza.
Al riguardo faccio presente che tale determinazione non rientra tra quelle espressamente sottoposte, ai sensi dell'articolo 8, comma 3, della legge n. 88 del 1989, ad approvazione ministeriale; pertanto, la valutazione che compete al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, è relativa unicamente ai profili di legittimità. L'ambito strettamente organizzativo rientra, invece, nella piena autonomia gestionale dell'Istituto.
In questo senso mi riservo, una volta acquisiti ulteriori elementi informativi, di inoltrarli direttamente all'Onorevole Pelino.
Passo, quindi, ad illustrare quanto reso noto, in merito, dall'Inps.
Il Commissario straordinario dell'Inps, con determinazione n. 36 del 23 ottobre 2008, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge n. 133 del 2008, ha adeguato il vigente Ordinamento delle funzioni centrali e periferiche dell'Istituto, delineando un nuovo assetto organizzativo volto ad assicurare la complessiva riduzione delle spese di funzionamento anche attraverso la riduzione degli uffici dirigenziali di livello generale e non generale. L'Istituto, quindi, ha configurato una nuova articolazione organizzativa rispondente al principio che le funzioni e le attività attribuite alle strutture territoriali debbano rispondere alle esigenze di erogazione dei servizi e presidio del territorio, in modo funzionale alle richieste dell'utenza e alla realizzazione degli obiettivi istituzionali.
Con successiva determinazione, n. 140 del 29 dicembre 2008, il Commissario straordinario dell'Inps ha approvato la revisione organizzativa dell'Istituto, nell'ottica di garantire una maggiore vicinanza all'utenza e un maggiore livello dei servizi, attraverso una chiara ripartizione e attribuzione di responsabilità e funzioni.
Pertanto il nuovo Regolamento di Organizzazione, di cui alla determinazione n. 140 del 2008, dispone la strutturazione dell'Istituto, a livello territoriale, nelle seguenti tipologie organizzative:
Direzioni Regionali;
Direzioni Provinciali;
Agenzie;
Punti Inps.

Le Direzioni sub provinciali verranno, di conseguenza, trasformate in Agenzie alle quali verranno affidate i compiti di produzione, consulenza e informazione all'utenza, nonché la gestione e la valorizzazione delle richieste di servizio provenienti dal singolo cittadino. Queste, caratterizzate da un'organizzazione flessibile orientata alla gestione del soggetto/utente,

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saranno deputate a svolgere l'insieme delle attività inerenti i processi primari, privilegiando la lavorazione in front-office a flusso continuo.
A norma di quanto previsto dall'articolo 21 del Regolamento di Organizzazione, le Funzioni di produzione e consulenza di front-office, ubicate presso le Agenzie ed i Punti Inps comprendono le seguenti attività:
gestione del complesso di attività inerenti l'erogazione delle prestazioni pensionistiche legate al conto assicurativo individuale;
gestione delle attività inerenti la diminuzione della capacità lavorativa, sospensione e cessazione del rapporto di lavoro;
gestione della liquidazione delle prestazioni di invalidità civile;
gestione delle attività che riguardano tutti gli aspetti del rapporto con i soggetti contribuenti.

La scelta di accentrare, a livello provinciale, la gestione dei flussi contributivi ed assicurativi risponde alla necessità di un governo ottimale delle anomalie, con l'obiettivo di permettere alle Agenzie di erogare servizi più veloci e di maggior qualità.
In questo senso, la gestione del soggetto contribuente è strettamente connessa alle caratteristiche del territorio, dell'utenza di riferimento e delle possibili sinergie con altre Pubbliche amministrazioni.
Quindi, le Agenzie di maggior rilievo, e tra queste Sulmona, avranno piena competenza sulle problematiche delle aziende.
Rimarrà immutato il rapporto fra le Agenzie e la Direzione provinciale in ordine all'applicazione delle direttive in materia di realizzazione dei piani e degli obiettivi di produzione, delle disposizioni di carattere normativo e procedurale, dei criteri e degli indirizzi in materia di gestione delle risorse umane, nonché in ordine al rispetto degli standard qualitativi e quantitativi di produzione e dei modelli di comportamento nelle relazioni con il cliente.
La responsabilità dell'Agenzia sarà affidata ad un funzionario apicale, responsabile del provvedimento e del procedimento ai sensi della legge n. 241 del 1990.
L'attuazione del riordino delle funzioni, secondo la determinazione commissariale n. 141 del 29 dicembre 2008, avverrà attraverso appositi piani che dovranno attenersi ad una serie di parametri quali la valutazione dei bacini di utenza, dei livelli di servizi attuali/attesi, dei livelli di budget delle strutture, della quantificazione, classificazione e del dettaglio organizzativo delle strutture ai diversi livelli territoriali, nonché della loro ubicazione.

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ALLEGATO 3

5-01084 Delfino: Crisi dell'azienda SAMAR di Mottalciata.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo presentato dall'Onorevole Delfino, relativo alla situazione aziendale della Samar SpA, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di capi di abbigliamento, passo ad illustrare le notizie fornite dai competenti uffici del Ministero che rappresento e delle altre Amministrazioni interessate.
La società citata, sulla base delle notizie trasmesse dalla Regione Piemonte, risulta essere in liquidazione volontaria ed ha presentato al Tribunale di Biella la domanda di concordato preventivo. Il ricorso a tale procedura consente alla stessa, attraverso l'esercizio provvisorio dell'impresa, una seppur ridotta ripresa delle attività, permettendole, nel contempo, di vagliare possibili soluzioni per un rilancio produttivo.
La Samar ha, infatti, subito una situazione di stallo determinata anche dall'impossibilità di accedere alle linee di credito, normalmente utilizzate, per finanziare le produzioni nei tempi necessari, tenuto conto che la stessa conserva un portfolio ordini significativo.
Nell'illustrare la situazione societaria in argomento, non può non farsi cenno alla grave crisi economica, intervenuta in tutti i mercati mondiali, e che ha investito anche il comparto della moda e, in particolare, il settore del tessile, dell'abbigliamento, delle pelli, dei cuoio, delle calzature, degli occhiali. Le imprese del sistema «Moda», peraltro, ricoprono un ruolo fondamentale per il sostegno produttivo del nostro Paese (circa 70 miliardi di euro di fatturato di cui oltre il 50 per cento di export) ed occupazionale (circa 800 mila addetti).
Il settore ha fortemente risentito, quindi, della crisi generale, le cui principali ragioni si possono ricondurre ai noti aspetti congiunturali e ad un insieme di aspetti strutturali, legati all'indebolimento della posizione competitiva mondiale ed anche alla variazione del comportamento del consumatore. Per tali ragioni la società in parola ha richiesto l'intervento della CIGS per crisi aziendale per 12 mesi, con decorrenza dal 25 febbraio 2009 al 24 febbraio 2010, per un numero massimo dì 95 lavoratori su 120 lavoratori occupati presso l'unità produttiva di Mottalciata (BI).
Il Governo è sicuramente intenzionato a sostenere e velocizzare, il più possibile, gli interventi a sostegno del comparto; in particolare, il Ministero dello sviluppo economico ha istituito un tavolo di iniziativa per le piccole e medie imprese (PMI), in attuazione dello Small Business Act; inoltre ha promosso un «Tavolo sulla moda».
L'obiettivo che si persegue è quello della salvaguardia di un settore fondamentale del Made in Italy nonché la creazione di condizioni che consentano, alle imprese dei comparto, di presentarsi più competitive sui mercati internazionali.
In conclusione, nel fare presente che, ad oggi, non risulta pervenuta, presso l'Amministrazione che rappresento alcuna richiesta di incontro per l'esame della situazione occupazionale, ribadisco la piena disponibilità dei Governo a valutare, anche attraverso l'apertura di un Tavolo di confronto, ogni possibile soluzione volta al superamento delle difficoltà evidenziate.

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ALLEGATO 4

5-01169 Damiano: Salvaguardie occupazionali a seguito della cessione di stabilimenti Nestlè.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla questione sollecitata dall'onorevole Damiano con il presente atto, passo ad illustrare le notizie ricevute in merito.
La Regione Toscana ha reso noto che, a seguito della notizia di cessione di Buitoni da parte della multinazionale Nestlé (maggio 2008), di concerto con le altre Istituzioni locali interessate, ha convocato, ad un tavolo di confronto, i vertici dell'azienda per conoscere i termini dell'operazione medesima.
In particolare, la multinazionale di che trattasi ha individuato TMT GROUP quale miglior acquirente. In conseguenza di tale scelta le Regioni Toscana e Umbria, con il sostegno delle istituzioni locali, hanno evidenziato ai rappresentanti della Nestlè, l'opportunità di individuare altri soggetti industriali interessati a rilevare le attività, anche tra coloro che avevano manifestato interesse nella prima fase di «investigation» della società, in considerazione delle vicende giudiziarie che, nel frattempo, avevano visto coinvolto il Presidente dei Gruppo.
Tuttavia la multinazionale ha confermato che la trattativa era da considerare conclusa e, pertanto, non risultava possibile modificare le decisioni già assunte.
TMT Group ha, quindi, fornito le garanzie richieste relativamente all'attuazione degli impegni assunti nell'ambito dell'accordo raggiunto il 24 giugno 2008, presso l'Associazione industriali di Arezzo, ovvero, sostanzialmente, il mantenimento dei livelli occupazionali per 3 anni e l'effettuazione di investimenti produttivi presso lo stabilimento toscano.
Per quanto attiene alle esternalizzazioni, le Organizzazioni Sindacali hanno raggiunto un'intesa con la proprietà che prevede l'azzeramento delle stesse; in tal senso la cooperativa L&L, che effettuava operazioni di magazzinaggio per l'azienda, ha cessato il proprio incarico alla naturale scadenza del contratto di appalto.
La Regione Toscana ha reso noto che continuerà a monitorare la situazione, anche attraverso il rapporto con le altre Istituzioni locali, al fine di verificare il rispetto di quanto garantito da TMT Group in merito al mantenimento dei processi produttivi e dei livelli occupazionali.
Per quanto concerne la richiesta in ordine agli ammortizzatori per i lavoratori di che trattasi, faccio presente che l'attività esercitata dalle aziende operanti nel settore dei servizi logistici per conto terzi, seppure espletata nelle forme e con le modalità imposte dalla terziarizzazione dei rami aziendali delle grandi imprese, deve ritenersi di natura commerciale. Pertanto le aziende medesime possono considerarsi destinatarie della disciplina in materia di CIGS.
Aggiungo che con decreto ministeriale del 20 agosto 2002, sono stati stabiliti i criteri e i requisiti per l'accertamento delle condizioni per gli interventi di CIGS in favore dei dipendenti e dei soci delle imprese appaltatrici dei servizi di pulizia; in presenza, quindi, dei previsti requisiti le società di cui al presente atto parlamentare possono accedere a interventi di CIGS.
In conclusione, sono in grado di informare, che, ad oggi, le Parti sociali non hanno richiesto alcun incontro per l'esame

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della situazione occupazionale né è pervenuta alcun'altra segnalazione al riguardo.
Ribadisco, infine, la più ampia disponibilità ad aprire, ove richiesto, un confronto con le parti istituzionalmente coinvolte al fine di valutare possibili positive soluzioni ai profili di criticità evidenziati, impegnandomi, nel contempo, a fornire personalmente all'Onorevole Damiano tutte le ulteriori notizie sulla situazione aziendale sollecitata.