CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 aprile 2009
166.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00818 Ghizzoni: Criteri di nomina del dottor Bruno Vespa nel CdA della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco alla richiesta dell'onorevole interrogante relativa alla nomina del dottor Bruno Vespa quale rappresentante del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, organo che, com'è noto, a causa della situazione di estrema criticità economico-finanziaria ed amministrativa della Fondazione, è stato sciolto con Decreto ministeriale 3 aprile 2009, con contestuale nomina per un periodo di tre mesi del Sindaco di Roma ing. Giovanni Alemanno.
A seguito delle dimissioni rassegnate dal Maestro Ennio Morricone dall'incarico di Consigliere di amministrazione della Fondazione, il dottor Bruno Vespa, in data 17 dicembre 2008, è stato designato dal Ministro quale nuovo componente del predetto Consiglio di amministrazione.
A tal proposito evidenzio che i componenti del Consiglio di amministrazione, secondo quanto disposto dallo Statuto della Fondazione, devono possedere requisiti di onorabilità, di professionalità ed esperienza, anche con riferimento ai settori di attività rientranti nelle finalità della Fondazione medesima.
La Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, infatti, persegue tra le proprie finalità statutarie, in conformità a quanto disposto dall'articolo 3, del decreto legislativo n. 367 del 1996 in materia di fondazioni lirico-sinfoniche, la diffusione dell'arte musicale, la formazione e la valorizzazione professionale dei quadri artistici e tecnici, nonché l'educazione musicale della collettività.
Nell'ambito di tali finalità, la Fondazione ha il compito, tra gli altri, di realizzare attività ed interventi volti alla diffusione della cultura musicale ed alla promozione della ricerca musicale, anche in funzione di promozione sociale e culturale.
In tale ottica il dottor Bruno Vespa, giornalista di chiara fama e personalità di grande rilievo nel panorama culturale del nostro Paese, è stato ritenuto particolarmente qualificato a ricoprire l'incarico in argomento, anche in virtù della sua comprovata esperienza e dell'alta professionalità acquisita, con particolare riguardo all'attività di informazione, comunicazione e divulgazione culturale.
Il dottor Vespa possiede inoltre competenza nelle materie giuridiche, in coerenza quindi con le specifiche funzioni demandate al Consiglio di amministrazione, connesse alla gestione amministrativa ed economico-finanziaria della Fondazione.

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ALLEGATO 2

5-00882 Picchi: Status e finanziamenti della Biblioteca nazionale centrale di Firenze.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Picchi sulla situazione riguardante la Biblioteca Nazionale di Firenze. A tal proposito rappresento innanzitutto che i segnalati problemi relativi all'organico della citata Biblioteca sono tenuti in debita considerazione da questo Ministero, che sta per completare le procedure dei concorsi banditi a seguito della legge finanziaria 2008.
Per quanto riguarda le preoccupazioni segnalate dell'interrogante circa l'attuale situazione del complesso delle attività svolte dalla Biblioteca di Firenze, evidenzio che, a seguito di una recente riorganizzazione del lavoro operata dal suo Direttore:
sono stati mantenuti i compiti indispensabili di ricezione del deposito legale e di produzione della Bibliografia Nazionale Italiana;
alcuni servizi al pubblico, quali quelli di prelievo, di ricollocazione del materiale bibliografico e di ausilio alla vigilanza, sono stati garantiti fino al 30 settembre 2008 da una Società esterna grazie ad un contributo straordinario dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha permesso l'assunzione a termine di n. 7 unità di personale e ha consentito non solo di dare agli utenti prestazioni efficaci, ma anche di utilizzare alcune unità della Biblioteca, liberate dal lavoro della distribuzione, negli uffici «accessionamento» e deposito legale di monografie e periodici. Il mancato rinnovo della predetta sponsorizzazione e la mancata individuazione, al momento, di altri sponsor la cui ricerca è comunque in costante svolgimento da parte dell'Istituto, ha prodotto come unica conseguenza negativa che, a decorrere dal 9 febbraio 2009, il servizio di prelievo del materiale bibliografico dai magazzini sarà limitato al solo mattino, fermo restando che, comunque, le opere prenotate o in deposito potranno essere distribuite anche in orario pomeridiano.

La situazione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, così come illustrata dall'onorevole interrogante, va peraltro esaminata nel più ampio contesto delle risorse finanziarie a disposizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, come tutte le altre Amministrazioni pubbliche, deve necessariamente e responsabilmente confrontarsi con le attuali condizioni del bilancio generale dello Stato e dell'economia mondiale.
A tal proposito evidenzio che, nonostante ciò, nell'anno 2008 il Ministero ha erogato alla Biblioteca fondi ordinari per il funzionamento per un importo totale di 1 milione 814 mila euro, nonché i seguenti ulteriori fondi destinati:
all'adeguamento della normativa antincendio - euro 1 milione 229 mila;
alle scaffalature dell'ala nuova della Biblioteca - euro 200 mila;

al completamento dei lavori di adeguamento e di ristrutturazione dell'ala nuova della Biblioteca, finanziati con i fondi del gioco del Lotto:
per gli anni 2004-2006 euro 1 milione;

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per gli anni 2007-2009 euro 1 milione 527 mila di cui già accreditati euro 295 mila.

Sono stati, inoltre, stanziati, ma non ancora erogati, euro 700 mila per il restauro di una porzione delle coperture della ex Caserma Curtatone, assegnate per le esigenze logistiche alla Biblioteca.
Oltre alle suddette risorse economiche sono stati altresì erogati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, euro 110 mila per la tutela del patrimonio librario.

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ALLEGATO 3

5-00914 Giulietti: Misure a tutela di Palazzo Labia in vista della sua vendita.

TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento all'interrogazione dell'onorevole Giulietti relativa alla vendita di Palazzo Labia, rappresento che l'immobile in questione, attualmente di proprietà della RAI - Radiotelevisione Italiana s.p.a. - è sottoposto alle disposizioni di tutela di cui alla Parte seconda del Decreto Legislativo 42/2004 (codice dei beni culturali e del paesaggio), in virtù del riconoscimento di bene di interesse culturale particolarmente importante. Evidenzio, inoltre, che sono soggette alle citate disposizioni di tutela anche le opere d'arte pertinenti all'immobile, singolarmente specificate nell'elenco allegato al decreto ministeriale 21 maggio 1964, modificativo del decreto ministeriale 29 febbraio del medesimo anno, provvedimenti tuttora vigenti.
Per quanto concerne la specifica questione dell'eventuale alienazione del Palazzo, faccio presente che tale atto non necessita della previa autorizzazione di questo Ministero ai sensi dell'articolo 56 del citato codice dei beni culturali in quanto la R.A.I., essendo società per azioni, ha qualificazione di persona giuridica con fine di lucro. Evidenzio, però, che sussiste comunque l'obbligo di denuncia di trasferimento del bene da parte dell'alienante previsto dall'articolo 59, comma 2, lettera a), del codice e che trovano altresì applicazione le disposizioni di cui ai successivi articoli 60 e seguenti in tema di acquisto in via di prelazione.
In merito all'ulteriore richiesta dell'onorevole interrogante circa la futura possibilità di effettuare visite guidate al ciclo degli affreschi del Tiepolo e alle altre opere, sino ad oggi garantite dalla RAI, sottolineo che presso la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna, risulta depositato un atto di convenzione con cui si stabilisce l'apertura al pubblico nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 16, previo appuntamento telefonico. Il predetto atto, tuttora efficace, essendo soggetto a trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari, esplica i propri effetti anche nei confronti degli aventi causa dell'attuale proprietario.

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ALLEGATO 4

5-00965 Levi: Sul funzionamento del Centro per il libro e la lettura.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'onorevole Levi concernente la necessità di procedere alla organizzazione del Centro per il libro e la lettura e di assegnare gli stanziamenti essenziali per il suo funzionamento.
A tal proposito rappresento che per la definitiva soluzione della vicenda sono state intraprese una serie di iniziative.
In particolare, per l'anno in corso, al fine di consentire alla Direzione generale per i beni librari, gli istituti culturali ed il diritto d'autore di proseguire la propria attività istituzionale in materia di promozione del libro e della lettura, nonché di onorare gli impegni assunti a tal fine in Italia e all'estero, nella programmazione delle risorse stanziate ai sensi dell'articolo 1, comma 1142, della legge 296/2006 (legge finanziaria 2007) è stato previsto uno specifico progetto con la corresponsione di risorse finanziarie pari a 1 milione e cinquecento mila euro.
Inoltre, sono in corso di definizione specifiche iniziative volte da un lato ad assicurare, a decorrere dal 2010, la provvista finanziaria necessaria per il funzionamento e per lo svolgimento delle attività istituzionali del Centro per il libro e la lettura, dall'altro a provvedere all'organizzazione ed al funzionamento del predetto Centro, con particolare riguardo alla definizione dei compiti, all'individuazione degli organi e delle loro funzioni, alla disciplina dell'autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile.
Tutto ciò, analogamente a quanto già disposto per gli altri Istituti del Ministero dotati di autonomia speciale.

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ALLEGATO 5

5-01030 Carlucci: Iniziative a tutela del patrimonio culturale e storico della città di Ruvo di Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco alla richiesta dell'Onorevole Carlucci e altri riguardante la segnalata iniziativa della Società Vodafone volta ad installare, presso un palazzo adiacente la Cattedrale del Comune di Ruvo di Puglia, un ripetitore di antenna UMTS e videochiamate.
A tal proposito faccio presente che la Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio per le Province di Bari e Foggia ha effettuato un sopralluogo da cui è emerso che sulle coperture dell'immobile in argomento, sito nel Comune di Ruvo di Puglia, Largo Cattedrale n. 15, denominato Palazzo Pirlo-Rubini, non è stata installata alcuna antenna.
Sottolineo, inoltre, che il predetto Organo periferico del Ministero, in applicazione dell'articolo 14 del decreto legislativo 42/2004 (codice dei beni culturali) e degli articoli 7 e 8 della legge 241/1990 (norme in materia di accesso ai documenti amministrativi), ha avviato il procedimento di dichiarazione dell'interesse culturale di Palazzo Pino-Rubini, dandone comunicazione ai proprietari, sulla base del fatto che l'immobile è «esempio particolarmente importante di architettura civile dei secoli XVII-XIX».
Il procedimento avviato, il cui atto conclusivo sarà emesso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia nel termine di 210 giorni, comporta l'applicazione, in via cautelare, delle disposizioni previste dal citato codice dei beni culturali riguardanti la vigilanza, l'ispezione, le misure di protezione e i limiti all'alienazione dei beni culturali. In particolare evidenzio che qualsiasi intervento sull'immobile in argomento dovrà ottenere il preventivo parere di questo Dicastero espresso dalla citata Soprintendenza.

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ALLEGATO 6

5-01053 Tommaso Foti: Chiarimenti sulla sostituzione del lastricato antico di Piazza Cavalli a Piacenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco alla richiesta dell'Onorevole Foti, volta a conoscere quale Amministrazione abbia effettuato la scelta di sostituire il lastricato antico di Piazza Cavalli a Piacenza. A tal proposito, nel rappresentare anzitutto che la Piazza in argomento è sottoposta a tutela, diretta ed indiretta, in virtù delle disposizioni del Codice dei Beni Culturali, preciso che l'architetto Luciano Serchia, funzionario delegato presso la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Parma e Piacenza, nell'articolo pubblicato il 18 febbraio 2009 da «La Cronaca» faceva riferimento all'Amministrazione Comunale di Piacenza, unico Ente proprietario di Piazza Cavalli e titolato alla programmazione di interventi su tale immobile.
Per quanto riguarda le varie fasi e gli aspetti tecnici dei predetti lavori di sostituzione del lastricato antico, rappresento che:
su richiesta del Comune di Piacenza, la citata Soprintendenza, previa attenta valutazione del progetto di manutenzione straordinaria della superficie lapidea della Piazza presentato da quell'Amministrazione Comunale, in data 15 febbraio 2008, ha autorizzato i lavori stabilendo che «....per le lastre, che verranno sostituite con nuovo materiale identico a quello in situ, si dovrà provvedere ad invecchiamento del materiale attraverso un trattamento superficiale adeguato»;
per rassicurare le associazioni culturali e i cittadini che avevano espresso dubbi e perplessità sull'intervento in argomento, i funzionari della Soprintendenza, oltre a precisare in più occasioni che si trattava di un intervento parziale di sostituzione delle lastre (circa il 10 per cento della superficie totale), hanno provveduto ad effettuare, in accordo con l'Amministrazione comunale, visite didattiche al cantiere per spiegare a tutti gli interessati le procedure seguite nel corso della manutenzione straordinaria del lastricato pavimentale della piazza;
il predetto funzionario della Soprintendenza, ha partecipato ad un Consiglio Comunale e ad un dibattito pubblico, relazionando sull'argomento e descrivendo le fasi dell'intervento.

Posso pertanto affermare che l'intervento in argomento è da ritenere compatibile con i canoni conservativi della disciplina di restauro, assolutamente adeguato sotto il profilo tecnico e scientifico nonché rispettoso delle caratteristiche monumentali e delle prescrizioni contenute nei provvedimenti di tutela diretta ed indiretta emanati dal Ministero per la salvaguardia del luogo.

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ALLEGATO 7

5-01135 Zazzera: Nomina dei nuovi componenti del Consiglio superiore dei beni culturali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla richiesta dell'onorevole interrogante relativa alla nomina dei nuovi componenti del Consiglio Superiore dei beni culturali e paesaggistici faccio presente quanto segue.
A seguito delle dimissioni rassegnate dal professor Salvatore Settis dall'incarico di componente e Presidente del Consiglio superiore, nonché delle dimissioni del professor Cesare De Seta, del professor Andrea Emiliani e della professoressa Andreina Ricci da componenti del Consiglio medesimo, si è proceduto alla sostituzione di tali componenti in seno al Consiglio in tempi rapidi, anche al fine di non compromettere la regolare e piena funzionalità dell'Organo che, tra l'altro, è chiamato ad esprimere pareri sui programmi nazionali e su questioni di particolare rilievo concernenti il patrimonio culturale.
Le nomine sono state effettuate in conformità alle disposizioni recate dall'articolo 13, comma 4, lettera b), e comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 2007, che prevede che il Ministro scelga i componenti del Consiglio tra eminenti personalità del mondo della cultura.
In particolare:
con decreto ministeriale 25 febbraio 2009 è stato nominato componente e Presidente del Consiglio il professor Andrea Carandini, professore ordinario di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso l'Università degli Studi di Roma «La Sapienza»;
con decreto ministeriale 27 febbraio 2009 sono stati nominati componenti del Consiglio la professoressa Elena Francesca Ghedini, professore ordinario presso l'Università degli Studi di Padova e direttore del Dipartimento di Archeologia, il professor Emanuele Greco, professore ordinario di Archeologia classica presso l'Università di Napoli «L'Orientale» e direttore della Scuola Archeologica italiana di Atene, e il professor Marco Romano, già professore ordinario di Estetica della città presso le Facoltà di Architettura dell'Università di Venezia e dell'Università di Genova.

Si tratta di illustri docenti universitari ed insigni studiosi che vantano prestigiosi curricula accademici e specifiche competenze di carattere tecnico-scientifico, rispondenti in pieno all'esigenza di assicurare un qualificato contributo di comprovata ed elevata professionalità.
Per quanto concerne in particolare la professoressa Elena Francesca Ghedini, la studiosa ha ricoperto e ricopre tuttora importanti incarichi nel mondo accademico e svolge fondamentale attività didattica e di formazione alla ricerca, come attestato dal curriculum della stessa, di cui, come richiesto dall'onorevole interrogante, si fornisce copia.

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ALLEGATO 8

5-01148 Capitanio Santolini: Strumenti di finanziamento dell'Istituto dell'enciclopedia italiana G. Treccani.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'onorevole Capitanio Santolini con la quale si chiede di conoscere quali misure intenda adottare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il sostegno finanziario dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.
Evidenzio anzitutto che tale Istituto ha sempre avuto la massima considerazione ed attenzione da parte di questo Dicastero, dimostrata dalla pluriennale presenza dell'Ente nella tabella triennale degli Istituti Culturali sino al 2008, ai sensi dell'articolo i della legge n. 534 del 1996.
A tal proposito giova però sottolineare che la Direzione Generale per i Beni librari, articolazione del Ministero competente a svolgere l'attività istruttoria per l'inserimento, a domanda, nella predetta tabella al fine della concessione del contributo ordinario annuale dello Stato, non ha ricevuto dall'Istituto Treccani la domanda per l'inserimento nella tabella 2009-2011. La citata Direzione Generale ha peraltro contattato per le vie brevi l'Ente, che ha però confermato di non aver provveduto alla presentazione dell'istanza.
Faccio comunque presente che l'Istituto in argomento ha comunque avanzato istanza di contributo annuale per l'anno finanziario 2009 ai sensi dell'articolo 8 della predetta legge 534/1996, norma che prevede la possibilità per il Ministro di erogare contributi annuali alle istituzioni culturali non inserite nella tabella triennale di cui al citato articolo 1.