CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 febbraio 2009
135.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00875 Commercio: Risorse destinate alle regioni meridionali nell'ambito del Quadro strategico nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Roberto Commercio pone quesiti in ordine all'ammontare complessivo delle risorse destinate alle Regioni meridionali, nell'ambito del Quadro Strategico Nazionale (QSN) della programmazione 2007-2013.
Al riguardo, il prospetto che segue evidenzia il quadro finanziario del QSN, come approvato dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007, articolato per Fondi strutturali, Cofinanziamento nazionale e Fondo aree Sottoutilizzate (FAS).

Q.S.N. ITALIA 2007-2013

RISORSE FINANZIARIE PER IL MEZZOGIORNO
(in miliardi di euro)

Fondi Strutturali 23,00, Cofinanziamento nazionale 23,90, FAS 54,70, Totale 101,60.

Riguardo ai settori verso cui le predette risorse sono state destinate, nel seguente prospetto sono evidenziate le dieci priorità strategiche previste dal QSN:

Priorità

1 - Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane di cui: istruzione;
2 - Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell'innovazione per la competitività;
3 - Energia e ambiente uso sostenibile ed efficiente delle risorse per lo sviluppo dl cui energia rinnovabile e risparmio energetico (interreg);
4 - Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l'attrattività territoriale di cui sicurezza (PON);
5 - Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività per lo sviluppo di cui attrattori culturali naturali e turismo (interreg);
6 - Reti e collegamenti per la mobilità;
7 - Competitìvità dei sistemi produttivi e occupazione;
8 - Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani;
9 - Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse;
10 - Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci.

Per quanto concerne le risorse del Fondo Aree Sottoutilizzate, con delibera n. 166 del 21 dicembre 2007, il CIPE ha ripartito, con riferimento al periodo di programmazione 2007-2013, le risorse aggiuntive del Fondo per le aree sottoutilizzate autorizzate dall'articolo 1, comma 863, della legge n. 296 del 2006, di un importo complessivo di 63.273 milioni di euro, tenuto conto che con delibera n. 50 del 2007 il Comitato aveva già proceduto ad un'assegnazione di 1.106 milioni di euro. Tali importi sono stati ripartiti, nella misura dell'85 per cento nelle regioni del

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Mezzogiorno e per il 15 per cento nelle aree del centro nord.
Il CIPE, nella riunione preparatoria del 17 novembre 2008, ha preso atto delle riduzioni apportate alle disponibilità del Fondo con disposizioni normative successive alla predetta delibera, ammontanti a complessivi 13,8 miliardi di euro.
Tuttavia, il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, nella legge n. 133 del 2008 contiene le seguenti norme, aventi lo scopo di recuperare risorse FAS già assegnate dal CIPE, ma non ancora utilizzate stabilendone la concentrazione su progetti strategici e la destinazione in favore di interventi infrastrutturali, mantenendo la destinazione, per l'85 per cento, in favore del Mezzogiorno:
a) l'articolo 6-quater, disponendo la revoca delle assegnazioni operate dal CIPE fino al 31 dicembre 2006 relative al periodo 2000-2006 in favore delle amministrazioni centrali non impegnate, consente un recupero di risorse inutilizzate che potranno essere concentrate su interventi di rilevanza strategica nazionale. Il Ministero dello Sviluppo economico sta procedendo alla definizione del quadro finanziario propedeutico alla riprogrammazione delle risorse da parte del CIPE;
b) l'articolo 6-quinquies prevede l'istituzione presso il Ministero dello Sviluppo economico di un fondo per la concentrazione delle risorse della programmazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 su interventi infrastrutturali di rilevanza strategica nazionale, finalizzati a favorire una maggiore competitività per lo sviluppo del Paese. A tale fondo affluiscono gli stanziamenti previsti per l'attuazione del QSN che siano stati assegnati dal CIPE (delibera n. 166 del 2007) alle amministrazioni centrali. Il CIPE, nella riunione del 18 dicembre 2008, ha quantificato le risorse da assegnare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in circa 7,3 miliardi di euro, rinviando ad una determinazione successiva la quantificazione delle risorse di competenza delle altre Amministrazioni.
Il decreto-legge n. 185 del 2008, convertito nella legge n. 2, del 28 gennaio 2009 ha disposto, a valere sulla quota destinata al fondo di cui al punto b), una riduzione del FAS di:
1) 960 milioni di euro per investimenti del gruppo Ferrovie dello Stato;
2) 1.440 milioni in favore di Trenitalia per la stipula dei contratti di servizio dello Stato e delle Regioni a statuto ordinario e per l'acquisto di materiale rotabile;
3) 390 milioni al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate.

Le risorse di cui ai punti 1) e 2) sono, comunque, vincolate territorialmente nella citata misura dell'85 per cento per le aree del Mezzogiorno e del 15 per cento per le aree del Centro-Nord.
Inoltre, in sede di conversione del citato decreto-legge n. 185 del 2008, è stata disposta una copertura a carico del FAS per la definizione agevolata di tributi e contributi afferenti al terremoto in Molise e Puglia del 2002, per un importo complessivo di 265 milioni di euro.
Si precisa, da ultimo, che l'articolo 18 del citato decreto-legge n. 185/2008, come modificato dalla Camera dei Deputati in sede di conversione, prevede che, fermo restando il criterio di ripartizione territoriale sopra richiamato e fatte salve le competenze delle regioni, nonché quanto disposto dai citati articoli 6-quater e 6-quinquies del decreto-legge n. 112/2008, sia destinata dal CIPE una quota delle risorse disponibili del FAS:
al Fondo sociale per l'occupazione e la formazione;
al Fondo infrastrutture di cui all'articolo 6-quinquies, finalizzandolo anche per la realizzazione degli interventi di

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cui al «piano casa» ex articolo 11 decreto- legge n. 112 del 2008;
al Fondo competitività e sviluppo ex articolo 1, comma 841, della legge n. 296 del 2006.

In linea con tali disposizioni, il CIPE ha già adottato, in data 18 dicembre 2008, una delibera in corso di formalizzazione con cui si provvede, ad un primo finanziamento del Fondo infrastrutture per 7.356 milioni di euro.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato di aver presentato una proposta per completare il riparto e la riprogrammazione dei fondi FAS e procedere alla definitiva assegnazione delle risorse FAS restanti, che ammontano a 45.362 milioni di euro, di cui 18.335 milioni per le Amministrazioni centrali e 27.027 milioni per le Regioni, nel rispetto del criterio di riparto territoriale per cui l'85 per cento delle risorse è destinato al Mezzogiorno.

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ALLEGATO 2

5-00977 Misiani: Obiettivi della politica economica e sociale del Governo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Misiani pone quesiti in ordine alle valutazioni che sono, emerse relativamente alla situazione economica e sociale dell'Italia.
In proposito, si fa presente che il 19 gennaio scorso, nell'ambito delle previsioni effettuate dalla Commissione Europea, l'Italia, nel contesto della crisi globale, non risulta il paese con la peggiore performance rispetto agli altri Paesi, dell'area dell'euro né con riferimento alla crescita, né al tasso di disoccupazione. Infatti, il PIL è previsto contrarsi dello 0,6 per cento nel 2008 e del 2,0 per cento nel 2009 per poi registrare una modesta ripresa nel 2010 (0,3 per cento).
In altri paesi dell'area, quali la Germania e l'Irlanda, la contrazione del PIL nel 2009 risulterebbe più intensa (rispettivamente la Commissione prevede che il PIL si contragga del 2,3 per cento e del 5,0 per cento). Per il 2010, in Germania il PIL crescerebbe dello 0,7 per cento mentre in Irlanda è previsto rimanere stazionario rispetto al 2008. In Spagna, il PIL si contrarrebbe del 2,0 per cento nel 2009 e continuerebbe a contrarsi nel 2010 (-0,2 per cento).
Il 6 febbraio, il Ministro dell'Economia e delle Finanze e il Presidente del Consiglio hanno presentato al Consiglio dei Ministri la Nota Informativa e inviato alla Commissione Europea il Programma di Stabilità 2008, che recepisce le stime aggiornate macroeconomiche e di finanza pubblica. Le stime di crescita del PIL sono in linea con quelle rilasciate dalla Commissione Europea.
Nel mese di ottobre 2008 il Governo ha varato due decreti-legge n. 155 e n. 157) contenenti misure urgenti per garantire il risparmio e per questo la stabilità del sistema creditizio e, inoltre, la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, successivamente riuniti in sede di, conversione con la legge n. 190 del 4 dicembre 2008.
Con riferimento alla critica sull'immobilismo evocata nell'interrogazione, si fa notare che il Governo è intervenuto già il 29 novembre 2008 con il decreto anticrisi (decreto-legge n. 185, successivamente convertito nella legge n. 2 del 2009), immediatamente dopo l'European Economic Recovery Plan. Le risorse, pari a circa 40 miliardi, sono così distribuite: 6 miliardi per il sostegno alle persone e alle imprese, 16 miliardi per il finanziamento delle infrastrutture anche con strumenti di project financing, 8 miliardi (stimati) per ammortizzatori sociali, 10 miliardi (stimati) per il finanziamento alle imprese attraverso l'emissione di bond bancari in funzione anti crunch. In particolare, per il bonus famiglie, cumulabile con la carta acquisti, sono stanziati 2,4 miliardi, e 0,350 miliardi per i mutui a tasso variabile.
Nel 2009 circa il 60 per cento del totale mira a restituire fiducia alle famiglie e a riattivare i consumi, attraverso risparmi ovvero riduzioni di costi a favore dei nuclei più deboli del 20 per cento è indirizzato a sostenere il sistema produttivo, sia mediante agevolazioni fiscali, sia attraverso meccanismi di finanziamento. Il restante 20 per cento mira a ridisegnare le

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strategie a livello nazionale in materia dì infrastrutture e politiche sociali, in una prospettiva temporale più ampia e sulla base di un utilizzo più efficace dei fondi nazionali e europei, In particolare, il decreto ha operato un sostanziale timeout dei meccanismi di spesa pubblica concentrandone i flussi su due direzioni principali con la creazione di due fondi di bilancio:
a) un fondo infrastrutturale mirato a finanziare tanto le grandi infrastrutture, per la cui attuazione si prevede una radicale velocizzazione procedurale-amininistrativa, quanto per le infrastrutture più piccole cui si assegna una funzione di stimolo diretto all'economia;
b) un fondo sociale mirato a integrare quantitativamente e a modificare qualitativamente il meccanismo dei cosiddetti ammortizzatori sociali, concentrando a questo fine i fondi nazionali, i fondi regionali, i fondi comunitari.

Come noto, il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 6 Febbraio 2009, ha approvato un decreto-legge in corso di pubblicazione, il quale introduce nuove misure a sostegno dei settori industriali in crisi.
Le finalità del provvedimento sono: affrontare la crisi del settore con interventi urgenti di sostegno alla domanda; far convergere le politiche nazionali con le indicazioni della Commissione europea e con le misure già adottate o in corso di adozione da parte degli altri Paesi europei; orientare le scelte dei consumatori verso prodotti a basso impatto ambientale che vanno nella direzione degli obiettivi di Kyoto.
Queste le misure:
1) Incentivi per acquisto autoveicoli:
Rottamazione: bonus di 1.500 euro per acquisto di auto euro 4 o 5;
incentivi all'acquisto di auto ecologiche senza rottamazione (nel caso in cui ci sia anche la rottamazione l'incentivo si cumula con il precedente):
1.500 euro per auto metano/elettrico/idrogeno;
3.500 euro per le stesse auto con emissioni ridotte al minimo;
1.500 euro per auto GPL.
2) Incentivi per acquisto di veicoli commerciali leggeri:
rottamazione: bonus di 2.500 euro per acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di veicoli euro 0,1 e 2 immatricolati entro il 31 dicembre 1999;
incentivi fino a 4.000 euro per acquisto (senza rottamazione) di veicoli nuovi innovativi a metano/GPL/idrogeno (gli incentivi sono cumulabili con la rottamazione).
3) Rottamazione motocicli, o ciclomotori:
incentivo di euro 500 per acquisto di un motociclo nuovo fino a 400 centimetri cubici di cilindrata di categoria Euro 3, con contestuale rottamazione di un motociclo o di un ciclomotore di categoria Euro 0 oppure Euro 1.
4) Incentivazione all'installazione di, dispositivi antiparticolato sui mezzi pubblici:
finanziamento straordinario (55 milioni di euro, di cui 44 recuperati con maggiore gettito IVA) per i contributi per l'installazione dei dispositivi per l'abbattimento delle emissioni di particolato dei gas di scarico da parte dello aziende del trasporto pubblico locale, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e le Regioni e Province autonome.
5) Meccanismo di erogazione degli incentivi:
gli incentivi, secondo una metodologia consolidata, verranno fruiti direttamente dal consumatore presso i concessionari con uno sconto che lo stesso concessionario recupera attraverso credito d'imposta.

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6) Misure di sostegno alla domanda:
detrazioni fiscali per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici: si estende l'incentivo per le ristrutturazioni domestiche anche all'acquisto di mobili ed elettrodomestici finalizzati all'arredo, con una detrazione del 20 per cento delle spese sostenute fino ad un massimo di 10 mila euro;
intervento della SACE per garantire i finanziamenti finalizzati all'acquisto dei veicoli oggetto degli incentivi.
7) Misure di sostegno alle imprese:
distretti industriali: viene introdotta la fiscalità di distretto, che consentirà alle imprese di optare per la tassazione di distretto ai fini dell'applicazione dell'IRES. Il carico tributario verrà determinato dal distretto secondo criteri di trasparenza, parità di trattamento delle imprese sulla base di principi di mutualità;
Rivalutazione degli immobili: riduzione della misura dell'imposta sostitutiva prevista per ottenere il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio sugli immobili (riduzione dal 7 al 3 per cento per gli immobili ammortizzabili e dal 4 al 1,5 per cento per gli immobili ammortizzabili).
Pertanto, a fronte della crisi il Governo italiano ha agito tempestivamente, prima con la Legge finanziaria triennale e, poi, con provvedimenti mirati sia a tutelare il risparmio che a ridurre l'impatto negativo della crisi sull'economia e sui cittadini.

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ALLEGATO 3

5-00978 Bitonci: Interpretazione del patto di stabilità interno per gli enti locali per il triennio 2009-2011.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli Bitonci ed altri hanno rappresentato le difficoltà finanziarie dei comuni nella loro attività di investimenti in conseguenza dell'interpretazione restrittiva data dalla recente circolare dello scrivente n. 2 del 27 gennaio 2009, relativamente all'applicazione del comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come sostituito dal comma 41, lettera c), dell'articolo 2 della legge n. 203 del 2008.
In particolare, gli onorevoli interroganti, nel segnalare che la citata circolare avrebbe ampliato la portata della norma, fanno presente che l'esclusione dei proventi di cui al citato comma 8 non solo dalla base di riferimento 2007, ma anche dai saldi utili ai fini del patto di stabilità interno 2009/2011, limita fortemente l'opportunità degli enti locali di destinare ad investimenti le risorse conseguite con dismissioni di azioni, quote di società, vendite di immobili e dividendi e rende difficile la programmazione delle spese in conto capitale da sottoporre a revisione ogni anno del triennio 2009-2011 per la verifica del rispetto del patto.
Inoltre, gli onorevoli interroganti rappresentano che l'interpretazione contenuta al punto c.2 della circolare n. 2 contrasterebbe con la volontà espressa dai parlamentari in Commissione bilancio nel corso dell'ultima sessione di bilancio.
Pertanto, chiedono che il Ministro dell'economia e delle finanze modifichi il punto c.2 della circolare n. 2 e apporti le necessarie correzioni al comma 8, onde evitare che gli enti locali risultino penalizzati dall'applicazione della norma secondo l'interpretazione vigente.
Al riguardo, preliminarmente, si fa presente che la citata circolare ha solo esplicitato quanto stabilito dal comma 8 dell'articolo 77-bis in esame.
Infatti, escludere le entrate straordinarie solo dal saldo preso a riferimento per la determinazione degli obiettivi (anno 2007) e non anche dal saldo utile ai fini della verifica del patto comporta un peggioramento dei saldi di finanza pubblica, in quanto verrebbero significativamente ridimensionati gli obiettivi degli anni 2009, 2010 e 2011; peggioramento che richiederebbe una adeguata compensazione finanziaria.
Si segnala, inoltre, che qualsiasi altra interpretazione del citato comma 8 contrasterebbe anche con la formulazione letterale della disposizione, in quanto l'esclusione limitata al 2007 non avrebbe richiesto la necessità di aggiungere le parole «i saldi utili per il rispetto del patto». Sarebbe stato, infatti, sufficiente limitarsi a indicare solo le parole «la base assunta per l'individuazione degli obiettivi». Ne deriva che, il riferimento sia agli «obiettivi» che ai «saldi utili per il rispetto del patto» implica necessariamente che l'esclusione debba essere riferita, alle due tipologie di saldo.
Conseguentemente, qualora si intendesse escludere le entrate in parola dalla sola base di riferimento 2007, occorrerebbe sancirlo con una specifica disposizione normativa che si dovrebbe far carico,

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peraltro, di individuare le necessarie risorse compensative, quantificabili in circa 1.700 milioni di euro.
Occorre, altresì, segnalare che l'onorevole Giuseppe Vegas, nel suo intervento sull'allegato ordine del giorno Misiani ed altri n. 9/1713/95, discusso nella seduta n. 85 del 13 novembre 2008, ha fatto presente che il Governo «...accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Misiani, tenendo conto che l'interpretazione della norma inserita nel testo della legge finanziaria in materia di Patto di stabilità del giorno...».
Coerentemente con la posizione assunta dal Governo in sede di approvazione del citato ordine del giorno, la citata circolare n. 2/2009, al punto c.2, ha chiaramente indicato che l'esclusione delle entrate da alienazioni mobili ed immobiliari e da dividendi «... deve essere applicata sia al saldo finanziario preso a base di riferimento (anno 2007) che al saldo degli anni di gestione del patto (2009/2011).
Infine, ricorda che, il Sottosegretario Vegas ha manifestato la disponibilità a considerare le eventuali modifiche normative necessarie per consentire agli enti locali virtuosi di incrementare la spesa per investimenti attraverso l'utilizzazione dei proventi di cui al comma 8 (derivanti da alienazioni e dividendi).
La questione potrebbe pertanto costituire oggetto di soluzione entro tempi ravvicinati.