CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 febbraio 2009
131.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
Pag. 105

ALLEGATO 1

5-00928 Guido Dussin: Sulla vicenda relativa alla gestione di una cava nel comune di Roncegno in Valsugana.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Dussin e Fugatti, riguardante l'inchiesta svolta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento su una cava sita in località Marter, nel Comune di Roncegno in Valsugana, si riferisce quanto segue.
Il 10 dicembre scorso, personale del Comando Provinciale di Vicenza del Corpo Forestale dello Stato ha eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare, di cui: cinque in carcere e tre agli arresti domiciliari, a carico di altrettante persone, emessi dal CIP su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento, per l'ipotesi delittuosa di traffico illecito di rifiuti che sarebbero stati conferiti nella cava sita in località Marter di Roncegno, di proprietà della «Ripristini Valsugana», S.r.l., sito attualmente sottoposto a sequestro preventivo.
Nei giorni successivi, la stampa locale ha dato ampio risalto alla citata attività, evidenziando l'asserita assenza di controlli da parte dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente di Trento (A.P.P.A.).
In merito, si precisa che il locale Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, a seguito di segnalazione da parte di un Ispettore della predetta Agenzia, in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Trento stava, comunque, svolgendo indagini sulla vicenda, le cui conseguenti attività, in sede di riunione di coordinamento, sono state poi delegate dal Pubblico Ministero al Corpo Forestale dello Stato di Vicenza, ritenendo che tale organo fosse già in possesso di idonei elementi investigativi.
Il procedimento penale, tuttora pendente, coperto dal segreto istruttorio, accerterà anche l'eventuale sussistenza di rischi per la popolazione.
Ad ogni buon fine, si comunica che anche il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare seguirà attentamente tutta la vicenda al fine di garantire la massima tutela per la valute dei cittadini e dell'ambiente.

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ALLEGATO 2

5-00929 Libè: Problematiche relative alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti nella città di Catania.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Libè riguardante l'emergenza rifiuti, in alcuni Comuni della Provincia di Catania, si rappresenta quanto segue.
Premesso che sull'argomento è già stata data ampia risposta nell'ottobre 2008, si tratta di fornire i doverosi aggiornamenti, pur sottolineando allo stato attuale una estraneità delle competenze del Ministero alla materia, non ricorrendo condizioni di grave pericolo per l'ambiente.
Ebbene, come già accaduto a settembre 2008, si è nuovamente verificato, nella zona pedemontana della Provincia di Catania, uno sciopero dei lavoratori delle ditte impegnate nella raccolta dei rifiuti solidi urbani per non aver percepito gli emolumenti spettanti per il mese di dicembre.
Sulla vicenda, presso la Prefettura di Catania, in data 29 e 30 dicembre 2008, si sono tenute delle riunioni a seguito delle quali sono state raggiunte le intese per il pagamento delle spettanze dovute.
Alle riunioni, oltre al Presidente dell'ATO, ai sindacati ed alla Serit Sicilia, hanno partecipato anche i rappresentanti dei sindaci dei comuni interessati dalle vicende, nonché quelli dell'Agenzia Regionale dei Rifiuti e delle acque e rappresentanti dell'Assessorato regionale Territorio e Ambiente.
In particolare, per far fronte al pagamento delle spettanze di dicembre, la maggior parte dei Comuni soci dell'ATO Simeto 3, sono intervenuti in maniera sussidiaria, grazie a trasferimenti regionali, provvedendo a pagare gli emolumenti ai lavoratori impegnati nel servizio di raccolta, mentre per i comuni che non hanno potuto provvedere per carenze di cassa, è intervenuta, su sollecitazione della Presidenza della Regione, la Serit Sicilia, versando quanto dovuto direttamente alle ditte che espletano il servizio di raccolta e smaltimento.
A seguito degli accordi raggiunti, il 31 gennaio il servizio è ripreso, seppure con lentezza causa della notevole quantità di rifiuti accumulatasi, e, proprio ieri, era previsto un ulteriore incontro con le ditte che espletano il servizio, l'ATO e le organizzazioni sindacali per varare piano di interventi di pulizia straordinaria che dovrebbe garantire lo sgombero in tempi celeri dei rifiuti.
Da ultimo, riguardo alle situazioni di pericolo per l'igiene e la salute pubblica, la competente AUSL non ha comunicato situazioni di pericolo.