CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 gennaio 2009
128.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-00781 Cazzola: Richiesta di mantenimento degli attuali livelli occupazionali da parte della Ales Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

ALES spa è una società a capitale interamente pubblico, partecipata per il 70 per cento da Italia Lavoro S.p.A. e per il restante 30 per cento dal Ministero per i beni e le attività culturali, la cui costituzione era stata autorizzata dall'articolo 20 della legge n. 196 del 1997 (Legge Treu) per «stabilizzare» una parte dei 1.800 lavoratori addetti ai lavori socialmente utili da anni assegnati al MIBAC, in cambio di contratti di sevizio quinquennali, da stipulare, ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 468 del 1997, con i singoli centri di spesa del Ministero, (sia periferici, Sopraintendenze ed Istituti delle Regioni Lazio e Campania, sia dell'Amministrazione centrale).
Dalla costituzione della società, intervenuta nel dicembre 1998, fino al dicembre 2005, i rapporti tra MIBAC e ALES S.p.A. sono stati disciplinati da apposita convenzione quadro, nella quale erano state fissate le modalità per l'esecuzione dei servizi, che venivano dati in affidamento diretto alla società da parte dei singoli committenti, mentre il Ministero garantiva la copertura finanziaria necessaria al pagamento dei servizi resi.
Per il triennio 2006-2008, il MIBAC, in applicazione dei principi dell'in house providing, ha provveduto all'affidamento diretto di servizi alla società, pervenendo alla stipula di un unico contratto di appalto di servizi per un corrispettivo di 14 milioni di euro annui. Il contratto prevedeva la realizzazione di 22 progetti, dei quali 16 presso il Ministero e le sedi periferiche del Lazio e 6 in Campania.
Le attività assegnate con il contratto sono quelle già in precedenza affidate: supporto amministrativo e tecnico agli Uffici; manutenzioni ordinarie, del verde e delle strutture archeologiche; servizi di sorveglianza, accoglienza e biglietteria; servizi di movimentazione presso archivi e biblioteche.
Dal punto di vista economico la società, divenuta operativa nel corso dell'anno 2000, ha registrato risultati positivi fino all'esercizio 2006, tanto da poter effettuare un aumento gratuito del capitale deliberato dall'Assemblea dei soci nell'anno 2002, portandolo da euro 2.600.000 a euro 5.616.000.
Oltre a tale aumento gratuito del capitale, alla data del 31 dicembre 2006 la società era caratterizzata da un valore di Patrimonio netto di euro 10.970.884, di cui euro 4.587.856 a titolo di riserva straordinaria, oltre a riserve legali per euro 764.684.
L'inversione di tendenza nei risultati economici aziendali, fino a quel momento positivi, si registra dal 2004 e da allora i margini di profitto sono andati progressivamente riducendosi.
L'esercizio 2008, appena concluso, vedrà confermate le previsioni economiche del giugno 2008, che indicavano un valore tendenziale di un risultato economico negativo per circa euro 1.700.000 sempre rispetto ad un fatturato di euro 14.000.000.
Sul fronte occupazionale va registrata l'iniziale stabilizzazione, attraverso la costituzione di ALES, di 386 ex LSU per attività svolte presso il MIBAC, che da allora operano presso l'Amministrazione centrale e presso Istituti periferici del Lazio e della Campania, cui se ne aggiunsero

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altri 600 assunti da cinque società private collegate in ATI con ALES S.p.A. e impegnate a loro volta in progetti commissionati dal Ministero.
L'attuale assetto organizzativo di ALES relativamente alle strutture impegnate nelle attività di servizi e di staff per il 2008 è così ripartito: 167 dipendenti operano nel Lazio e 263 in Campania, per un totale di 430 unità.
Il Consiglio di Amministrazione di ALES, a fronte della situazione di grave criticità in cui versa la società, e nell'impossibilità di individuare soluzioni alternative, il 6 agosto 2008 è stata costretto a deliberare la messa in mobilità del personale.
La gravità della situazione ha indotto il Ministero che rappresento a ricercare, sin da subito, ogni possibile soluzione con tutte le parti interessate ovvero il Ministero dell'economia e delle finanze, azionista unico di Italia lavoro S.p.A., la stessa Italia Lavoro e il Ministero dei beni e delle attività culturali, per analizzare le problematiche giuridiche e le prospettive di carattere finanziario del contesto in cui opera ALES S.p.A..
In primo luogo occorre tener conto che, in base ai patti parasociali sottoscritti tra MIBAC e Italia Lavoro S.p.A., all'atto della costituzione di ALES Sp.A., la partecipazione di Italia lavoro doveva essere limitata ad un quinquennio, al termine del quale doveva essere avviata una procedura di evidenza pubblica per l'individuazione di un partner privato, cessionario della quota di Italia Lavoro S.p.A., vincolato da clausole sociali di salvaguardia per l'occupazione, ma questa eventualità è stata resa impraticabile per mancanza di fondi disponibili.
Peraltro, com'è noto, in questi ultimi anni, l'istituto giuridico delle società in house e la possibilità di affidamenti diretti è stata oggetto di ripetute pronunce da parte della giurisprudenza comunitaria, la quale in termini via via più restrittivi ha escluso la possibilità di affidamenti diretti là dove non siano rispettate determinate condizioni. La stessa Corte dei Conti, con una deliberazione del 2008, che ha avuto ad oggetto, tra l'altro, la situazione delle partecipate di Italia Lavoro S.p.A. ha rilevato l'incongruità del caso di ALES, sollecitandone la dismissione da parte di Italia Lavoro e l'acquisizione da parte del MIBAC, che realizza l'affidamento in house nei confronti di ALES S.p.A.
In conclusione, l'impraticabilità di soluzioni alternative, in uno con la necessità di individuare un percorso giuridicamente corretto che, al tempo stesso, consentisse di salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti di ALES, ha indotto il Governo ad elaborare una proposta emendativa (in fase di avanzato iter). La soluzione individuata, in linea con la ratio di contenimento della spesa pubblica, non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato e prevede il trasferimento di ALES S.p.A. al Ministero dei beni e delle attività culturali, soluzione che consentirebbe l'affidamento diretto alla società, ormai in house.
Per parte sua il management aziendale, già dal settembre 2008 e anche su preciso indirizzo dei soci, ha avviato iniziative di contenimento di costi e una procedura di messa in mobilità di tutto il personale, che prevedeva però il contestuale avvio di una procedura di evidenza pubblica per l'assegnazione dei servizi attualmente affidati ad ALES SpA, nella convinzione che non sia più possibile l'affidamento diretto da parte del MIBAC alla società, alla luce delle pronunce comunitarie in materia di in house providing già citate. La tutela dei lavoratori è stata affidata ad una proroga sino al 30 giugno 2009 del contratto di servizi stipulato con ALES SpA, per il tempo necessario a consentire l'espletamento della gara medesima, e all'inserimento della clausola sociale nel bando.
La disponibilità del MIBAC a mantenere ancora per un semestre il valore dei corrispettivi del precedente anno, ha indotto l'assemblea dei soci, all'unanimità, ad approvare un progetto di ristrutturazione aziendale mirato alla ridefinizione degli organici e dei costi aziendali. Rispetto alla precedente ipotesi di messa in mobilità di tutto il personale, il provvedimento dovrebbe limitarsi ad interessare 95 unità lavorative, di cui circa 35 nel Lazio e circa 60 in Campania.

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ALLEGATO 2

5-00841 Fedriga: Sull'incidente nello stabilimento siderurgico Ferriera del gruppo Severstal-Lucchini.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione presentata dall'Onorevole Fedriga, che prende spunto dall'incidente mortale avvenuto nello stabilimento siderurgico della Lucchini S.p.a, voglio, in primo luogo, esprimere il mio personale cordoglio per il lavoratore deceduto, e ribadire che il Governo considera la salute e la sicurezza nei posti di lavoro obiettivo di fondamentale rilevanza, nella consapevolezza della loro inscindibilità per ogni Paese civile.
La società in argomento, nel suo impianto di Servola a Trieste, svolge attività di distillazione di carbon-fossile per la produzione di coke e catrame ed altre connesse con la produzione di ghisa ed acciaio da minerali ferrosi, movimentati mediante nastri trasportatori, con l'impiego di 529 dipendenti (dati di gennaio 2009), di cui 470 (89 per cento) con contratto a tempo indeterminato.
Sulla base delle notizie trasmesse dalla competente Direzione provinciale del lavoro, sono in grado di informare che le indagini sull'incidente medesimo, con l'immediato intervento delle Forze dell'Ordine e della Procura della Repubblica, che ha delegato l'Azienda Sanitaria (SCPSAL ASS 1 Triestina Antinfortunistica) ed il Medico Legale, risultano tuttora in corso.
In proposito appare utile evidenziare che la predetta Azienda sanitaria svolge, attraverso l'organo di vigilanza istituzionale, Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SCPSAL), attività di prevenzione sul territorio della provincia di Trieste.
L'Azienda sanitaria in questione, a fronte dell'elevato rischio infortunistico presente nella società in parola, oltre ad esercitare attività di vigilanza è intervenuta stimolandone l'organizzazione interna nella direzione di una più efficace gestione della sicurezza sul lavoro. In particolare, l'attività di prevenzione primaria svolta dalla azienda medesima, nell'ultimo triennio, si è basata anche su un protocollo d'intesa, vertente sulla principale attività di lavoro della Ferriera che è quella siderurgica, firmato con l'INAIL, OO.SS e RLS/RSU Lucchini SpA, che ha coinvolto i datori di lavoro, i lavoratori tramite gli RLS e RSU, nonché le OO.SS provinciali - ad attuare l'ottica «tripartitica» della gestione della sicurezza sul lavoro.
Con tale Protocollo sono state poste le basi per l'implementazione nell'azienda di un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL).
Il Ministero che rappresento, al fine di garantire in ogni luogo di lavoro, su tutto il territorio nazionale, l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali, ha posto in essere attività e interventi, che passo, sinteticamente ad illustrare, volti a contrastare e prevenire il fenomeno infortunistico.
In particolare, insieme all'INAIL, alle Regioni, all'ISPESL e all'IPSEMA, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, è impegnato nella costruzione del «Sistema Nazionale Informativo Integrato» al fine di condividere metodi di acquisizione e sistematizzazione delle informazioni e relazioni tra operatori

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INAIL, Regioni e Servizi di Prevenzione delle ASL, per orientare azioni ed interventi per la prevenzione sul lavoro.
Al fine di favorire l'efficienza delle attività dei rispettivi uffici in materia di contrasto al fenomeno infortunistico, d'intesa con le Regioni è stato promosso un protocollo in materia di vigilanza e, con direttiva del 23 settembre scorso, sono state fornite specifiche indicazioni agli organi periferici del Ministero medesimo affinché operino in stretto e costante collegamento con le ASL, dando priorità alle verifiche sugli appalti illeciti. Si è, inoltre, proceduto a raccogliere le designazioni dei vari componenti della Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro, alla quale sono riservate importanti competenze in materia (es.: la predisposizione delle procedure semplificate per la valutazione dei rischi nelle Piccole e Medie Imprese e la individuazione dei criteri per la qualificazione delle imprese) e a predisporre il relativo decreto (decreto ministeriale 3 dicembre 2008), pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali n. 12 del 22 dicembre 2008.
Iniziative promozionali in materia di sicurezza sono state attuate anche dall'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) che, in qualità di Focal Point italiano nel Network informativo dell'Agenzia Europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, gestisce il sito WEB e organizza e coordina il Network nazionale di tutte le sorgenti informative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'INAIL, per quanto di competenza, ha reso noto di avere adottato un Piano di settore, per contrastare il fenomeno infortunistico, nel quale vengono esplicitate le linee di azione che si intende intraprendere nel prossimo triennio.
Tali linee di intervento si basano sulla cooperazione interistituzionale volta a consentire alle Amministrazioni e agli Enti preposti al controllo di migliorare i livelli di programmazione e di attuazione degli interventi, con logiche di confronto e di partecipazione con le Parti Sociali. Particolare attenzione viene posta alla promozione della cultura dell'informazione e della formazione dei lavoratori, finalizzata al riconoscimento dei rischi specifici dell'attività lavorativa a cui possono essere esposti, e alla adozione di misure preventive e protettive più efficaci.
Aree privilegiate di intervento sono la promozione della cultura della prevenzione, che sicuramente rappresenta il collante necessario per realizzare concretamente azioni significative e ottenere risultati tangibili di crescita del sistema Paese, l'informazione, la formazione.
In particolare è prevista la collaborazione dell'istituto con i Comitati Paritetici CPNA e Confapi CGIL-CISL-UIL per la realizzazione di un progetto sperimentale di intervento prevenzionale mirato al rischio specifico delle «Cadute dall'alto», in particolare, ma non solo nel settore dell'edilizia, che, com'è noto determina una rilevante incidenza sul fenomeno infortunistico sia in termini di frequenza che soprattutto di gravità, integrato con il Piano nazionale triennale di prevenzione in edilizia del Coordinamento tecnico delle Regioni, in logica sinergica Istituzioni e Parti Sociali.
È, inoltre, in atto una Campagna informativa/divulgativa in collaborazione con il Ministero che rappresento «Attenzione ai comportamenti sicuri», che si prefigge di sensibilizzare in particolare datori di lavoro e lavoratori, e l'opinione pubblica sulla tematica della prevenzione, quale valore essenziale al quale uniformare i comportamenti e sull'importanza di rispettare gli obblighi imposti dalla legge in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
La campagna è partita nel mese di ottobre e si sviluppa in un arco temporale di circa tre mesi e viene veicolata su carta stampata, radio, internet.
L'Inail nel confermare nella sua politica prevenzionale il valore strategico della formazione, è impegnato altresì a sviluppare un piano di azione basato essenzialmente sulla Formazione sul posto di lavoro e sulla Formazione delle figure previste dalla normativa in materia, in particolare

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Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione aziendali e Addetti. I corsi hanno interessato fino ad ora circa 2000 Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione e Addetti.
Un altro versante su cui l'Inail continua a consolidare la progettualità formativa è costituito dalla formazione sui «Sistemi di gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro» con particolare riguardo ai corsi rivolti alla qualificazione di progettisti e consulenti.
Lo sviluppo dell'attività formativa, anche in interazione con altri soggetti operanti in materia, potrà coprire - in un settore il cui andamento infortunistico è particolarmente critico quale l'edilizia - anche aree particolari come:
gli stranieri migranti coinvolgendoli sulle tematiche del lavorare in sicurezza e professionalizzandoli in tale senso prima del loro arrivo in Italia. Nel 2009 si realizzerà una specifica Campagna informativa;
i lavoratori, e in particolare gli RLS.

Il Ministero che rappresento, inoltre, al fine di contrastare, in specifici contesti produttivi caratterizzati da un elevato rischio, il verificarsi di infortuni, si è attivamente adoperato, per l'adozione in sede locale, di protocolli di intesa per la costituzione di nuclei operativi integrati di prevenzione e vigilanza, che operano in maniera coordinata e continuativa, su base annuale o pluriennale, per migliorare l'efficacia degli interventi di prevenzione posti in essere e monitorarne i risultati (ad es. Intesa per ILVA di Taranto).
Sono in grado di informare, da ultimo, che la sede INAIL di Trieste ha già attivato le misure a sostegno della famiglia della vittima. Nel contempo, in adesione alle richieste pervenute dalle parti sociali, la Prefettura di Trieste ha convocato una riunione per il giorno 30 gennaio p.v. cui parteciperanno tutte le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali.
Presso la Prefettura di Trieste, il prossimo 2 febbraio, si terrà un incontro con il Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro.
In conclusione vorrei rassicurare l'Onorevole Fedriga in ordine alla costante attenzione del Governo nei confronti della fondamentale materia della tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro, impegnandomi, fin d'ora, a fornirgli direttamente ogni notizia in merito all'incidente posto all'attenzione, una volta definite le relative indagini.

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ALLEGATO 3

5-00845 Damiano: Sulla salvaguardia del posto di lavoro dei dipendenti di Eutelia.

TESTO DELLA RISPOSTA

La Società Eutelia, con diverse sedi in Italia ed in altri Paesi europei, opera nel settore dei servizi per l'informatica e le telecomunicazioni.
Con decreto direttoriale del 4 agosto 2008, la società in argomento è stata autorizzata, per il periodo dal 1o luglio 2008 al 30 giugno 2009, ai sensi della legge 19 dicembre 1984, n. 863, alla corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale, a seguito del contratto di solidarietà stipulato, in data 23 giugno 2008, in favore dei lavoratori dipendenti delle unità produttive di Arezzo, Bologna, Brescia, Calenzano (Firenze), Firenze, Genova, Ivrea (Torino), Lucca, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Prata di Principato Ultra (Avellino), Pregnana Milanese (Milano), Rende (Cosenza), Roma, Torino, Volpiano (Torino).
Nel contratto citato si prevedeva la riduzione massima dell'orario di lavoro da 40,00 ore settimanali - come previsto dal CCNL del settore servizi di telecomunicazioni applicato - a 25,00 ore medie settimanali, nei confronti di un numero massimo di lavoratori di n. 2182 unità, su un organico complessivo di n. 2308 unità, per un periodo di 24 mesi.
Successivamente, in data 7 gennaio 2009, in considerazione di persistenti criticità finanziarie e produttive, la società con un comunicato rendeva pubblica la delibera del CdA con la quale dava mandato all'Amministratore Delegato per la dismissione del Settore IT, ritenendo che questa scelta aziendale potesse rendere possibile la salvaguardia dei livelli occupazionali, senza ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali.
A seguito di tale decisione, in data 12 gennaio 2009, si svolgeva un incontro con le organizzazioni sindacali presso il Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito del quale la società rendeva pubblica l'intenzione di aprire la procedura di mobilità per i propri dipendenti occupati nel Settore IT.
In particolare la società in argomento ha reso noto che il piano industriale che definirà le linee operative e le scelte aziendali del prossimo triennio risulta attualmente in corso di approvazione e certificazione e sarà reso pubblico solo nel prossimo mese di febbraio.
Da ultimo, il 22 gennaio scorso, si è tenuto, presso gli uffici della competente Direzione Generale dell'Amministrazione che rappresento, un incontro con i rappresentanti della società in parola e i funzionari del Ministero dello sviluppo economico, durante il quale sono state fornite le informazioni richieste in merito alle procedure e ai requisiti, previsti dalla normativa vigente in materia, per accedere all'intervento di CIGS per cessazione totale o parziale dell'attività. Un ulteriore incontro è previsto nella giornata odierna presso l'Assessorato all'istruzione, alla Formazione ed al Lavoro della Regione Toscana.
In conclusione, vorrei rassicurare l'Onorevole Damiano in ordine all'attenzione con la quale il Governo segue la vicenda societaria in questione che, come illustrato in precedenza, non risulta ancora

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definita per mancanza del piano industriale volto a delineare le future scelte aziendali (dovrebbe essere presentato entro la prima decade di febbraio).
L'esame di detto elaborato, che si svolgerà presso il Ministero dello Sviluppo Economico, consentirà di valutare compiutamente la situazione aziendale al fine di prendere in considerazione tutti gli strumenti volti a consentire una gestione non traumatica delle problematiche societarie.
Sarà mia cura informare l'Onorevole Damiano degli sviluppi della delicata situazione descritta che coinvolge, per i suoi riflessi occupazionali, un elevato numero di lavoratori.

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ALLEGATO 4

5-00812 Mosca: Coordinamento del sistema di formazione professionale con i programmi comunitari.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole Mosca, nell'atto parlamentare che passo a discutere, sollecita l'attenzione sul sistema Europass, istituito con Decisione n. 2241/2004/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2004.
Il predetto sistema, messo a disposizione dei cittadini e delle istituzioni formative per accompagnare i titoli acquisiti in ogni Paese membro, è stato concepito con la finalità, appunto, di facilitare la mobilità geografica e professionale dei cittadini europei, attraverso la valorizzazione del patrimonio di esperienze e conoscenze teoriche e pratiche acquisite. Tale obiettivo è in linea con quanto delineato nel «Libro Verde sul Futuro del Modello Sociale», che, coerentemente alla strategia europea, pone l'individuo al centro di un sistema di opportunità che possono accrescersi solo grazie ad un valido riconoscimento delle competenze possedute da ogni soggetto.
In particolare Europass propone un insieme di documenti aggregati in un dossier e pensati con l'obiettivo di rendere più trasparenti e leggibili i titoli, le qualifiche e le competenze maturate nell'ambito dei diversi contesti d'apprendimento.
Ad oggi, l'insieme dei documenti che costituiscono il portafoglio Europass, è costituito come segue:
Europass Curriculum Vitae (ex Curriculum Vitae Europeo): formato standard di Curriculum Vitae che consente di uniformare la presentazione di titoli di studio, esperienze lavorative e competenze individuali e riguarda l'insieme delle competenze personali;
Europass Passaporto delle Lingue (parte dell'ex Portafoglio Europeo delle Lingue): strumento che accompagna l'individuo nel percorso di apprendimento delle lingue straniere lungo tutto l'arco della vita;
Europass-Mobilità (ex Europass-formazione): libretto individuale che conferisce trasparenza e visibilità ai periodi di formazione e di apprendistato all'estero;
Europass Supplemento al Certificato: certificazione integrativa che accompagna l'attestato di qualifica professionale e fornisce informazioni riguardo il contenuto del percorso formativo, il livello della qualifica e le competenze acquisite;
Europass Supplemento al Diploma: certificazione integrativa del titolo ufficiale conseguito al termine di un corso di studi di tipo accademico contenente una descrizione della natura, del livello e del contenuto degli studi superiori intrapresi e completati con successo.
Tutti i predetti documenti sono disponibili in formato cartaceo e in forma elettronica, il loro schema è identico in tutti i Paesi membri dell'Unione europea, e contengono alcune informazioni aggiuntive rispetto a quelle riportate nei certificati o nelle attestazioni rilasciate a livello nazionale.
In particolare, si fa presente che, in base ai dati CEDEFOP (Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale), l'Italia è il primo Paese europeo per rilascio di certificati Europass-Mobilità (6280 Libretti Europass rilasciati solo

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nel 2008), nonché il primo Paese per il download dal sito Cedefop dell'Europass CV.
Al fine di rendere più fruibile il sistema in argomento, presso ogni Paese europeo è stato istituito un apposito centro di promozione e coordinamento denominato NEC-National Europass Centre che si occupa della promozione, dell'implementazione e della gestione del sistema medesimo.
In Italia, il Ministero che rappresento ed il Ministero dell'istruzione, università e ricerca, coordinano il dispositivo comunitario Europass, mentre gli aspetti operativi sono affidati al NEC istituito presso l'ISFOL, nel 2005.
Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in particolare, garantisce la coerenza delle azioni da intraprendere con i processi nazionali di riforma del mercato del lavoro e di ridefinizione dei servizi di incontro domanda/offerta. La sfida è quella di creare uno spazio europeo di libera circolazione dei cittadini per lavorare, studiare, formarsi lungo tutto l'arco della vita, in tutto il territorio dell'Unione.
Nel 2008, l'attività del NEC, nel nostro Paese, si è concentrata principalmente sull'Europass Supplemento al Certificato (Europass Certificate Supplement «ECS»). Attività coerente con le azioni poste in essere, a livello nazionale, che evidenziano l'impegno congiunto di tutti i principali attori istituzionali, per giungere alla definizione di un Quadro Nazionale delle Qualificazioni.
In particolare, il Supplemento al Certificato, che non ha valore legale, rappresenta la «trasposizione», in un format condiviso a livello europeo, dei titoli e delle qualifiche rilasciate dagli organismi competenti nell'ambito di ciascuno Stato membro, con riferimento ai percorsi di istruzione e formazione professionale. La sua funzione principale è, pertanto, quella di rendere visibile, e dunque spendibile, la qualifica rilasciata in ambito nazionale nel territorio dell'Unione.
Nel 2009, invece, l'attività dei NEC si focalizzerà sulle azioni più strutturate di orientamento e promozione alÌEuropass Passaporto delle Lingue. Ciò avviene in un momento particolarmente privilegiato, in quanto la prima valutazione indipendente sui primi tre anni di Europass ha rilevato che i due strumenti in autovalutazione del Portafoglio (ECV ed EPL) sono abbastanza diffusi ed utilizzati ma necessitano di alcuni supporti che li rendano maggiormente fruibili con particolare riferimento all'auto-valutazione delle competenze.
All'interno del NEC opera inoltre, dal 2004, il Punto Nazionale di Riferimento per la trasparenza delle qualifiche e delle certificazioni (PNR Italia).
Le principali funzioni dei PNR sono:
fornire informazioni relative al sistema nazionale di Istruzione e Formazione Professionale e alle certificazioni rilasciate in Italia;
offrire accesso alle principali fonti informative disponibili a livello nazionale sulle qualifiche (supplemento al certificato);
diffondere informazioni sulle politiche della trasparenza nell'Unione europea.

Nell'ottobre 2008, di concerto con il Ministero dell'istruzione, Università e Ricerca è stato inoltre istituito, presso l'Isfol, il Punto Nazionale di coordinamento EQF (Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli per l'apprendimento permanente European Qualifications Framework-EQF), per l'Italia, una griglia di riferimento che consente il raffronto e la corrispondenza dei sistemi e quadri di qualifiche dei diversi paesi e che agisce come dispositivo per renderle più leggibili. A livello nazionale, l'EQF intende promuovere lo sviluppo di Quadri Nazionali di Qualifiche e titoli per l'apprendimento permanente che sostengono la formazione lungo tutto l'arco della vita, facilitando gli spostamenti tra differenti strutture educative e formative.
In linea non solo con le sollecitazioni europee ma anche con l'evoluzione del confronto tra soggetti istituzionali e sociali

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in materia di riconoscimento e certificazione delle competenze europee, è attivo presso il Ministero che rappresento un Tavolo Tecnico per la costruzione del «Sistema nazionale di standard minimi professionali, di riconoscimento e certificazione delle competenze e di standard formativi».
Al Tavolo sono impegnati tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Ministero dell'istruzione, dell'università e ricerca, Regioni e Province Autonome e le Parti Sociali, ANCI e UPI.
Il Tavolo tecnico rappresenta, quindi, una cabina di regia nazionale che, grazie alla partecipazione e al coinvolgimento attivo di tutti le forze istituzionalmente coinvolte, si prefigge l'individuazione e l'identificazione di un quadro comune condiviso di criteri e di standard.
Nel corso del 2009 è prevista la standardizzazione delle figure professionali individuate, nonché la predisposizione di Linee guida e Manuali operativi a livello nazionale.
In conclusione, posso sicuramente affermare che l'Amministrazione che rappresento è attivamente impegnata, insieme a tutte le diverse componenti istituzionali coinvolte, per garantire piena operatività al sistema Europass, nella consapevolezza dell'importanza che assume, in un mercato del lavoro allargato, la valorizzazione delle conoscenze di cui ogni soggetto è portatore.