CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 dicembre 2008
111.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

DL 185/08: Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale (C. 1972 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminato il disegno di legge n. 1972, recante «Conversione in legge del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale»;
preso atto che esso, al fine di fronteggiare l'eccezionale situazione di crisi internazionale e in conformità con gli indirizzi emersi in sede comunitaria, introduce un insieme di misure volte a:
favorire l'incremento del potere di acquisto delle famiglie attraverso misure straordinarie rivolte in favore di famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti, nonché a garantire l'accollo da parte dello Stato delle eventuali differenze di tasso dei mutui bancari stipulati a tasso variabile rispetto al saggio BCE;
promuovere lo sviluppo economico e la competitività del Paese, anche mediante l'introduzione di misure di carattere fiscale e finanziario in grado di sostenere il rilancio produttivo e il finanziamento del sistema economico, parallelamente alla riduzione di costi amministrativi eccessivi a carico delle imprese;
riassegnare le risorse del quadro strategico nazionale per apprendimento ed occupazione, nonché per interventi infrastrutturali, anche di messa in sicurezza delle scuole, provvedendo nel contempo alla introduzione di disposizioni straordinarie e temporanee per la velocizzazione delle relative procedure;
preso atto positivamente dell'intervento del governo, all'articolo 3, volto a sospendere gli incrementi tariffari autostradali nonché l'incremento del sovrapprezzo sulle tariffe di pedaggio autostradali fino al 30 aprile 2009;
rilevata la necessità di attivare una politica positiva in materia di edilizia privata, in modo particolare sostenendo le fasce sociali economicamente più deboli, con particolare riferimento alle giovani coppie e alle famiglie numerose a basso reddito per l'acquisto della prima casa, anche in considerazione degli effetti positivi in termini di efficienza e di risparmio energetico, sostegno per l'indotto del settore dell'arredamento e, conseguentemente, maggiori entrate al bilancio dello Stato;
valutata favorevolmente, al medesimo articolo 3, la possibilità, per le concessionarie che ne facciano richiesta, di estendere la formula tariffaria semplificata prevista dalla nuova convenzione unica con Autostrade per l'Italia, anche in considerazione della necessità di porre fine ad una evidente disparità di trattamento nel settore, rilevata dalla Commissione europea con una recente procedura di infrazione;
rilevata l'opportunità, confermata anche dall'Antitrust e dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori,

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servizi e forniture, nel corso delle recenti audizioni sui temi relativi alle modalità di regolamentazione delle tariffe autostradali ed ai meccanismi del loro periodico adeguamento, di istituire un'Autorità dei trasporti in grado di svolgere una effettiva funzione di regolazione del mercato delle concessioni autostradali e dei trasporti in genere, posta la difficoltà di regolare la fase contrattuale, anche in considerazione della durata delle concessioni;
valutate altresì favorevolmente le disposizioni contenute agli articoli 18, 20 e 21 in materia di finanziamento degli investimenti e velocizzazione delle relative procedure amministrative, con particolare riferimento agli investimenti infrastrutturali e all'edilizia scolastica;
rilevata, peraltro, l'opportunità di cogliere l'occasione del provvedimento in esame, come richiesto anche dal mondo delle imprese e nel pieno rispetto della normativa comunitaria, per introdurre alcune disposizioni volte a rilanciare i grandi investimenti in grado di rimettere in moto il ciclo economico, ispirandosi ai principi di trasparenza ed efficacia ma soprattutto di efficienza e tempestività del procedimento amministrativo;
ritenuto che tale obiettivo vada perseguito, tra l'altro, semplificando ulteriormente - oltre a quanto già previsto dal provvedimento in esame - alcune procedure amministrative nonché imprimendo un'accelerazione straordinaria dei meccanismi di spesa e di realizzazione degli investimenti;
rilevata, inoltre, l'opportunità di introdurre strumenti e parametri oggettivi di premialità in capo alla stazione appaltante, in relazione all'esigenza dichiarata di accelerare le procedure e ridurre i tempi di realizzazione delle opere - anche se non specificamente contenute tra le opere prioritarie definite dalla legge obiettivo - attraverso una articolazione premiale degli incentivi per la progettazione e dei fondi a disposizione delle stazioni appaltanti;
apprezzate le misure previste dall'articolo 23 in materia di detassazione dei microprogetti di arredo urbano o di interesse locale, che incentivano le piccole e medie imprese e costituiscono una valida attuazione del principio di sussidiarietà;
rilevata, peraltro, la necessità di intervenire sulla disciplina introdotta dai commi da 6 a 11 dell'articolo 29 in materia di detrazioni del 55 per cento dall'imposta lorda per la riqualificazione energetica degli edifici, anche in considerazione degli evidenti benefici che essa ha prodotto finora in termini di sviluppo economico, sostegno alla piccola e media impresa ed emersione del lavoro non regolare;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) all'articolo 2, nell'ambito delle politiche di sostegno all'acquisto della prima casa, valuti la Commissione di merito l'opportunità di richiedere al governo un impegno per promuovere accordi con il sistema bancario affinché le stesse banche si impegnino ad predisporre per i soggetti svantaggiati di cui in premessa le seguenti particolari condizioni di favore nella concessione dei relativi mutui: un tasso d'interesse parificato al tasso ufficiale di sconto della Banca Centrale Europea, maggiorato in misura non superiore allo 0,5 per cento, per un importo comunque non superiore a 200.000 euro; un valore massimo del mutuo pari all'ottanta per cento dell'immobile; la concessione di mutui esclusivamente per le tipologie di immobili che soddisfino i migliori requisiti di risparmio e di efficienza energetica e che siano realizzati con materiali a basso impatto ambientale (classe A+, A e B); il governo individui i parametri per definire la percentuale di incremento del costo dell'immobile rispetto al valore medio degli immobili di edilizia residenziale pubblica nel comune di riferimento;

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b) se necessario, provvedere alla copertura finanziaria degli oneri generati dalle misure di cui al punto a), tramite un fondo specifico alimentato con una quota delle risorse destinate all'edilizia residenziale e convenzionata ovvero, con una quota delle risorse del fondo nazionale per le politiche sociali;
c) all'articolo 3, valuti la Commissione di merito l'opportunità di proporre l'istituzione di una Autorità dei trasporti i cui compiti, a partire dalla situazione di emergenza degli investimenti sulla mobilità, potrebbero essere: a) verificare il rapporto tra concedenti e concessionari, esaminando periodicamente le tariffe e vigilando sulla ripartizione dei benefici derivanti dai miglioramenti di efficienza tra utenti dell'infrastruttura e concessionario stesso. A tal fine l'Autorità procede, tra l'altro, ad una verifica comparativa degli investimenti e dei costi di gestione e manutenzione delle concessionarie volta a stimolare un confronto competitivo tra le medesime; b) indirizzare eventuali guadagni derivanti dai recuperi di produttività e da incrementi di traffico superiori al livello preventivato anche verso benefici tariffari; c) proporre periodicamente al Parlamento elementi di verifica ed una stabile riferimento istituzionale rispetto al sistema concessorio di costruzione e gestione delle autostrade;
d) all'articolo 20, comma 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire il parere delle Commissioni parlamentari competenti, nella procedura di adozione del decreto del Presidente del Consiglio che individua gli investimenti pubblici di competenza statale ritenuti prioritari per lo sviluppo economico del territorio nonché per le implicazioni occupazionali ed i connessi riflessi sociali;
e) al medesimo articolo 20, comma 3, valuti la Commissione di merito l'opportunità di sostituire il primo periodo con i seguenti: «3. Il commissario nominato ai sensi del comma 2, anche avvalendosi dei soggetti attuatori, delle relative strutture nonché utilizzando le risorse assegnate alla progettazione ed esecuzione dell'investimento, provvede all'approvazione dei progetti, ricorrendo, quando previsto, alla conferenza dei servizi, che dovrà comunque concludersi entro trenta giorni dalla sua apertura. La valutazione di impatto ambientale degli investimenti, ove necessaria e non ancora intervenuta, è emessa, trascorsi trenta giorni dall'avvio della procedura, in via sostitutiva dal commissario, che a tal fine si avvale delle figure professionali necessarie nell'ambito del quadro economico dell'investimento stesso. L'approvazione dei progetti da parte del commissario sostituisce ad ogni effetto pareri, autorizzazioni, visti e nulla-osta; essa costituisce, ove occorra, variante agli strumenti urbanistici dei comuni interessati alla realizzazione dell'investimento e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori.»;
f) al medesimo articolo 20, comma 3, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere una più incisiva articolazione premiale degli incentivi per la progettazione e dei fondi a disposizione delle stazioni appaltanti, in particolare mediante l'introduzione di meccanismi che premino l'efficacia e la razionalizzazione della tempistica della procedura;
g) nell'ambito dell'articolo 23, siano adottate misure concrete volte a sostenere ulteriormente le piccole e medie imprese nel mercato dei lavori pubblici, nonché dei servizi e delle forniture;
h) per le motivazioni di cui in premessa, valuti inoltre la Commissione la possibilità di sopprimere i commi da 4 a 11 dell'articolo 29, individuando al contempo, come già annunciato dal governo, le risorse necessarie ad eliminare la retroattività della norma e prevedendo azioni finalizzate ad accogliere le domande presentate per l'anno 2008, nonché la possibilità di individuare le opportune risorse per evitare di porre limiti per gli anni successivi; si raccomanda in ogni caso di prevedere disposizioni utili al superamento del silenzio-rifiuto da parte dell'Agenzia delle entrate di cui al comma 7.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00647 Iannuzzi: ammodernamento e messa in sicurezza dell'autostrada A3.

TESTO DELLA RISPOSTA

Complessivamente, il progetto generale di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria comprende 57 interventi (inclusi i riappalti di lavori stralcio), suddivisi in 11 Macrolotti e 46 lotti, tra cui 4 nuovi svincoli non previsti nell'originario piano di adeguamento, ma successivamente richiesti da Regioni e Enti Locali.
Gli stanziamenti ad oggi resi disponibili ammontano a 6,019 miliardi di euro che, unitamente a quanto previsto dalla Finanziaria 2007 (che ha trasferito all'ANAS le risorse ex Fondo Centrale di Garanzia), consentono di finanziare tutti gli interventi in esecuzione, nonché tutti quelli appaltati in fase di contrattualizzazione ovvero contrattualizzati e non ancora cantierati e quelli in fase di gara d'appalto.
Per la realizzazione delle tratte ancora in progettazione, per un'estesa di circa 84,3 km, sono ancora necessari 2,733 miliardi di euro di nuovi finanziamenti.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento dei lavori sui diversi Macrolotti, per brevità di esposizione, si rimette a disposizione della Commissione un prospetto fornito da ANAS S.p.a. recante una dettagliata rappresentazione dello stato delle opere.

SITUAZIONE DEI LAVORI
SUI MACROLOTTI

Macrolotti ultimati (n. 1).

Ad oggi, risulta sostanzialmente completato l'intervento denominato Macrolotto 1 (dal km 53+800 al km 82+330), per un'estesa di 28,530 km e spesa complessiva pari a 597,04 Milioni di euro, finanziati con fondi CIPE.

Macrolotti in esecuzione (n. 4).

I macrolotti attualmente in esecuzione risultano 4 ed interessano un'estesa complessiva di circa 100 km. In particolare:
il Macrolotto 2 (dal km 108+000 al km 139+000), i cui lavori sono stati consegnati nel mese di febbraio 2008, ha raggiunto una produzione di cantiere pari al 5 per cento. L'ultimazione dei lavori è prevista per il 1o semestre 2011;
per il Macrolotto 4b (dal km 286+000 al km 304+200), consegnato a maggio 2008, l'ultimazione dei lavori è prevista per il 2o semestre 2010;
il Macrolotto 5 (dal km 393+500 al km 423+300) ha raggiunto una produzione di cantiere pari circa al 35 per cento, con previsione di ultimazione al 2o semestre 2011;
per il Macrolotto 6 (dal km 423+300 al km 442+920) si è raggiunta una produzione di circa il 2 per cento, con ultimazione dei lavori prevista per il 1o semestre 2011.

L'importo complessivo dei suddetti lavori ammonta a 2.988,83 Milioni di euro, di cui 2.584,96 Milioni di euro finanziati con fondi CIPE, 240,00 Milioni di euro finanziati con fondi FAS e 163,87 Milioni di euro finanziati con fondi del piano triennale ANAS 2002-04.

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Macrolotti appaltati e non cantierati (n. 1).

Risulta aggiudicata definitivamente la gara per l'affidamento dei lavori (appalto integrato) del Macrolotto 3-III (dal km 173+900 al km 185+000) ed allo stato è in corso la stipula del contratto. L'importo dell'intervento ammonta a 323,04 Milioni di euro, la cui copertura finanziaria fa capo al Fondo Centrale di Garanzia.

Macrolotti in gara (n. 2).

Risultano in gara no 2 interventi (Macrolotto 3-I e Macrolotto 3-II), per un'estesa di circa 30 km ed una spesa complessiva di 1.151,63 Milioni di euro. Le procedure di gara sono attualmente in corso e si prevede l'aggiudicazione provvisoria entro la fine del mese di gennaio 2008. La copertura finanziaria fa capo al Fondo Centrale di Garanzia.

Macrolotti in progettazione (n. 3).

Risultano in fase di progettazione definitiva n. 3 interventi (Macrolotto 3-IV e Macrolotti 4-I e 4-II), con un'estesa di circa 48 km ed un importo di 1.983,78 Milioni di euro, da finanziare. Si prevede di concludere la fase di progettazione entro il primo semestre 2009 per il Macrolotto 3-IV e per il Macrolotto 4-I ed entro la fine del corrente anno per il Macrolotto 4-II, per poi sottoporre i progetti all'esame del CIPE.

SITUAZIONE LAVORI SUI LOTTI SINGOLI

Lotti ultimati (n. 25).

Ad oggi, risultano completati n. 25 interventi, per un'estesa complessiva di circa 143 km (sono comunque fruibili ed aperti al traffico ulteriori tratti riferiti a lotti non ancora ultimati per complessivi km 185,70 - compreso il macrolotto 1 ultimato -). La spesa complessiva ammonta a 1.095,43 Milioni di euro, di cui 936,82 Milioni di euro finanziati con fondi CIPE e 158,61 Milioni di euro finanziati con fondi QCS.

Lotti in esecuzione (n. 10).

Ad oggi, i lotti in esecuzione risultano n. 10 ed interessano un'estesa di circa 62 km. Di questi:
il lotto dal km 359+400 al km 369+800 ha raggiunto una produzione superiore al 90 per cento e risulta, pertanto, sostanzialmente completato (ultimazione prevista entro il 1o semestre 2009);
il lotto dal km 2+500 al km 8+000 si attesta su un avanzamento del 60 per cento circa, con ultimazione prevista al 1o semestre 2009;
il lotto dal km 29+400 al km 30+000 - sv. di Eboli ha sviluppato un avanzamento di poco inferiore al 50 per cento, con previsione di completamento al 2o semestre 2009;
il lotto dal km 4+500 al km 5+500 - sv. di San Mango Piemonte si attesta su un avanzamento del 40 per cento circa, con ultimazione prevista al 1o semestre 2009;
il lotto dal km 47+800 al km 53+800 registra una produzione pari circa al 18 per cento, prevedendone l'ultimazione al 1o semestre 2010;
il lotto - appalto integrato - dal km 222+000 al km 225+800, consegnato a luglio 2008, si prevede l'ultimazione nell'ambito del 2o semestre 2010;
per i lotti dal km 13+000 al 16+890 (consegnato a ottobre 2008), dal km 88+657 al km 103+840 (consegnato a novembre 2008), dal km 206+500 al km 213+500 (consegnato a novembre 2008), si prevede l'ultimazione entro il 1o semestre 2010;
per il lotto dal km 353+000 al km 355+800, consegnato a ottobre 2008, si prevede l'ultimazione nell'ambito del 1o semestre 2011.

L'importo complessivo dei suddetti lavori ammonta a 757,62 milioni di euro, di cui 262,36 Milioni di euro finanziati con

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fondi CIPE, 373,33 Milioni di euro finanziati con fondi FAS e 121,93 Milioni di euro finanziati con fondi del piano triennale ANAS 2002-04.

Lotti appaltati e non cantierati (n. 2).

Risulta aggiudicata definitivamente la gara per l'affidamento dei lavori (appalto integrato) dei lotti relativi allo svincolo di Pagliarone (km 17+750) ed allo svincolo di Battipaglia (dal km 22+400 al km 23+000), per i quali si è già proceduto a consegnare l'attività di redazione del progetto esecutivo. L'importo complessivo dei suddetti interventi ammonta a 43,48 Milioni di euro, la copertura finanziaria fa capo ai fondi CIPE.

Lotti in progettazione (n. 9).

Risultano in fase di progettazione esecutiva con avvio delle operazioni di appalto previsto a breve:
il lotto relativo allo svincolo di Rosarno, per una spesa complessiva di 22,01 Milioni di euro, da finanziare interamente;
il lotto dal km 320+400 al km 331+400, già in esecuzione e successivamente rescisso, per il quale si sta procedendo al progetto di completamento dei lavori (spesa complessiva di 77,39 Milioni di euro, già in parte finanziata per 45,52 Milioni di euro);
il lotto dal km 369+800 al km 378+500, i cui lavori sono stati sospesi in seguito allo scioglimento del contratto con l'Impresa aggiudicataria e per il quale è stata ultimata la redazione del progetto di completamento dei lavori (spesa complessiva di 108,83 Milioni di euro, già in parte finanziata per 56,39 Milioni di euro), di prossima approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione ANAS.

Risulta in corso la predisposizione del progetto definitivo per l'approvazione e l'invio al CIPE per il lotto compreso tra il km 148+000 e il km 153+400 (Gall.Fossino-Laino Borgo), per una spesa complessiva di 113,00 Milioni di euro, da finanziare. Si prevede di avviare la procedura di gara per appalto integrato entro maggio 2010.
Risultano in fase di progettazione definitiva e da finanziare n. 4 lotti, relativi agli svincoli di Eboli, Sala Consilina, Padula e Laureana Borrello, per una spesa complessiva di 94,00 Milioni di euro, con previsione di completamento del livello definitivo della fase progettuale al primo semestre 2009.
Infine, per il lotto compreso tra il km 337+800 e il km 348+600 (Pizzo Calabro-S.Onofrio), di spesa complessiva di 451,84 Milioni di euro, da finanziare, sono in fase di completamento le procedure di gara per l'affidamento della progettazione definitiva (aggiudicazione prevista entro gennaio 2009). Si prevede il completamento delle attività di progettazione definitiva per il mese di novembre 2009.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00064 Caparini: completamento della strada statale n. 42.

TESTO DELLA RISPOSTA

La Legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Finanziaria 2006), all'articolo 1, comma 78, ha autorizzato «un contributo annuale di 200 milioni di euro per quindici anni a decorrere dal 2007 per interventi infrastrutturali».
Tale stanziamento ricomprende, tra l'altro, il finanziamento, di cui alla lettera f) stesso comma, dell'intervento denominato «Completamento del sistema accessibilità Valcamonica, strada statale 42 - del Tonale e della Mendola», per un ammontare non inferiore allo 0,5 per cento delle risorse disponibili.
La Delibera CIPE n. 75/2006 «1° Programma delle infrastrutture strategiche (Legge n. 443/2001) Allegato 1» ha quantificato in euro 825.000,00 il contributo destinato al predetto intervento, inserito nel Piano di Investimenti ANAS 2007-2011 e nel Contratto di Programma 2007.
Il contributo ha l'impegnabilità contabile entro il 31 dicembre 2008; ove non ricorra la disposizione d'impegno da parte del Ministero delle Infrastrutture delle somme stanziate, le medesime costituiscono economie di bilancio.
A tale riguardo, si rappresenta che l'utilizzo delle risorse in questione deve essere autorizzato, ai sensi dell'articolo 1, comma 512 della legge finanziaria 2007, con decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Il decreto interministeriale in questione è stato già firmato dai Ministri delle infrastrutture e trasporti e dell'economia e finanze ed è stato trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione.
In ogni caso, tengo a sottolineare, al fine di evitare che le risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione degli interventi infrastrutturali vadano in economia, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha predisposto un'apposita disposizione da inserire nel decreto-legge di proroga termini che consenta l'utilizzo dei fondi anche nel 2009 e che potrebbe essere approvata già nel Consiglio dei Ministri previsto per oggi.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-00448 Pizzetti: interventi di recupero del ponte sul Po tra Casalmaggiore e Colorno.

TESTO DELLA RISPOSTA

La S.S. 343 «Asolana» è stata trasferita alle Province di Cremona e Parma dal 1o ottobre 2001 nell'ambito del processo di trasferimento delle strade agli Enti Locali in applicazione della legge n. 59/1997 sul decentramento amministrativo.
Il ponte sul Po, ricadente sulla Asolana tra Casalmaggiore e Colorno, è stato oggetto di lavori, anche successivi alla data di trasferimento della predetta strada, al fine di consentire l'utilizzo dell'opera, resa inagibile dagli eventi alluvionali dell'ottobre e novembre 2000, che avevano provocato il collasso di due pulvini.
Attualmente, a seguito dei lavori eseguiti da ANAS, il ponte risulta aperto al pubblico transito - anche pesante - con il limite delle 44 tonnellate. Nel frattempo, in data 12 maggio 2003 veniva stipulato da ANAS, Regione Emilia Romagna, Regione Lombardia, Provincia di Parma, Provincia di Cremona ed i Comuni di Colorno e di Casalmaggiore, un protocollo di intesa per la realizzazione di ulteriori lavori di consolidamento del Ponte, per un importo stimato di 10 milioni di euro di cui 5 milioni a carico di ANAS.
In relazione al suddetto protocollo d'intesa, il Compartimento ANAS di Milano affidava ad un professionista esterno la progettazione esecutiva degli interventi di recupero funzionale del ponte, delle fondazioni delle pile in alveo e dell'impalcato.
La stima aggiornata dell'intervento è risultata di 12,5 milioni di euro. Con note rispettivamente del dicembre 2004, luglio 2005 e maggio 2006, l'ANAS comunicava agli enti interessati che, ai sensi delle disposizioni regolanti il decentramento - la legge 59/97, il decreto legislativo n. 112/98 ed il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 febbraio 2000 - non poteva essere consentito alcun contributo finanziario per un'opera non ricadente su viabilità nazionale di competenza.
Difatti, il richiamato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri testualmente stabilisce che:
le Regioni o gli Enti locali individuati con legge regionale titolari e gestori delle strade, subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi inerenti i beni trasferiti, esercitandone i relativi diritti ed assumendone gli obblighi con le eccezioni indicate al comma 3;

e che:
Resta di competenza ed a carico dell'ANAS l'ultimazione dei lavori per i quali alla data del trasferimento sia stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione ovvero lavori per i quali, entro il 30 dicembre 2000, sia stata definita la progettazione e autorizzata dai competenti organi dell'ANAS la pubblicazione del bando di gara. Resta altresì di competenza ed a carico del medesimo ente il contenzioso instaurato per fatti ed atti antecedenti alla scadenza di cui sopra, relativamente ai beni trasferiti.

L'ANAS ha, comunque, confermato la propria disponibilità a mettere a disposizione delle Amministrazioni locali il progetto esecutivo inerente i lavori di completamento

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per il ripristino e l'adeguamento statico degli elementi strutturali, rinforzi e protezioni antiscalzamento delle fondazioni, che in effetti veniva trasmesso alla Provincia di Cremona il 23 settembre 2005.
Di seguito ad un primo atto di diffida notificato ad ANAS dagli enti locali, la Regione Lombardia proponeva ricorso avanti al TAR Lombardia in relazione alla mancata attuazione degli obblighi dedotti nella Convenzione del 2003.
Nel giudizio, attualmente in corso, sono intervenuti anche gli altri enti locali.
Stante l'instaurato giudizio, si reputa opportuno attendere l'esito del medesimo, prima di adottare qualsiasi determinazione.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-00536 Tommaso Foti: lotta all'inquinamento acustico su alcuni tratti dell'autostrada TO-PC.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione parlamentare in oggetto, relativa agli interventi di contenimento ed abbattimento dell'inquinamento acustico lungo l'autostrada Torino Piacenza in Comune di Calendasco - Frazione la Bonina - si forniscono, per quanto di competenza, i seguenti elementi di chiarimento.
La SATAP p.A. ha elaborato la pianificazione acustica in ottemperanza e secondo i criteri di cui alla legge n. 447/95 e relativo regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2004 n. 142).
Si evidenzia, in via generale, che gli interventi di riqualificazione acustica vengono programmati, così come stabilito dalla normativa di riferimento, in base a due parametri: l'indice di priorità e la tempistica, subordinata al primo.
Nello specifico:
l'indice di priorità è un valore che emerge dall'applicazione del Decreto del Ministero dell'Ambiente 29 novembre 2000 ed è un valore oggettivo che tiene conto di parametri quali la presenza di ricettori sensibili (ospedali, scuole, ricoveri per anziani eccetera), densità abitativa eccetera, che non lasciano spazio a valutazioni discrezionali.
la tempistica, ovvero la pianificazione temporale degli interventi è definita applicando sulla base delle direttive contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2004 n. 142 ed è strettamente connessa all'indice di priorità di cui sopra.

Nel caso particolare sollevato dall'onorevole Foti, le barriere acustiche in località Bonina, nel Comune di Calendasco, presentano indici di priorità diversi: quelle a sud più elevato (interventi più urgenti) rispetto alla prevista barriera lato nord della A/21.
Le barriere che si sviluppano lungo la carreggiata sud proteggeranno abitazioni in fascia A (ovvero entro 100 metri dalla proprietà autostradale) con una densità abitativa decisamente più elevata rispetto alle future barriere lato nord che proteggeranno fabbricati posti in fascia B (tra 100 e 250 metri dall'autostrada) e che presentano una densità abitativa inferiore non solo rispetto alle prime ma anche ad altre numerose aree abitate poste lungo tutta l'A21.
L'intervento oggetto di discussione in località Castellazzo di Sotto è invece stato previsto in una successiva fase così come già comunicato al Comune interessato attraverso l'invio del «Piano di risanamento acustico - Fase 2».

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ALLEGATO 6

7-00065 Martella: strategia organica per la politica della casa.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
premesso che:
una strategia organica destinata alla politica per la casa rappresenta una vera e propria priorità nazionale, anche in considerazione dell'aumento sproporzionato dei valori immobiliari del mercato residenziale privato registrato negli ultimi anni, dell'esaurimento di una adeguata offerta di edilizia residenziale pubblica nonché della progressiva ripresa demografica e dei nuovi apporti migratori;
nell'attuale difficile congiuntura che caratterizza non solo il Paese ma l'intero sistema economico globale, sono infatti numerosi i problemi che talune fasce di cittadini si trovano quotidianamente ad affrontare con riferimento alla situazione abitativa, che rischia spesso di costituire un reale elemento di squilibrio e disomogeneità reddituale, soprattutto per coloro che - per vari motivi - non dispongono di una abitazione di proprietà;
nel nostro Paese la situazione è resa più critica dal fatto che il mercato immobiliare italiano è caratterizzato dalla scarsità di alloggi in affitto e l'edilizia sociale è particolarmente danneggiata e scoraggiata da una fiscalità non adeguata alle reali necessità;
la stessa Unione europea non si dimostra, al momento, all'avanguardia sulle politiche attive di sostegno finanziario all'housing sociale;
tale situazione costituisce anche un freno allo sviluppo economico, è di ostacolo alla naturale formazione di nuovi nuclei familiari, immobilizza gran parte del risparmio delle famiglie sottraendolo ad impieghi che possono alimentare la crescita;
già in occasione dell'esame del DPEF per gli anni 2009-2013 nonché del decreto legge n. 112 del 2008 - che ha previsto l'adozione di un «Piano Casa» rivolto prioritariamente alla prima casa per le categorie sociali svantaggiate - e, infine, dell'esame della legge finanziaria e di bilancio per gli anni 2009-2011, la VIII Commissione ha sollecitato con forza la messa a sistema di politiche di sostegno a favore delle fasce sociali più deboli e di politiche di rilancio dell'offerta abitativa, anche attraverso misure in favore delle locazioni e dei programmi di edilizia residenziale, che devono mirare sia a sostenere le classi sociali svantaggiate e i cittadini in condizione di maggiore bisogno sia a incoraggiare, sotto il profilo della proprietà, una semplificazione delle procedure per ampliare la stessa offerta di case in affitto e facilitare l'emersione del cosiddetto «sommerso»;
occorre quindi ripristinare un flusso di finanziamenti al settore dell'edilizia residenziale pubblica che sia continuo e costante e, ampliando i margini intervento definiti dal decreto legge n. 112 del 2008, rafforzare in generale le politiche abitative, secondo i seguenti criteri direttivi:
a) definizione, in collaborazione con le regioni, le autonomie locali e gli enti

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preposti, mediante una accurata analisi suddivisa per aree territoriali, dei reali fabbisogni abitativi di ciascuna regione;
b) rinnovata capacità di dare fiducia ai soggetti privati, oltre che ai soggetti pubblici, anche attraverso la semplificazione delle norme e delle procedure amministrative, il rilancio delle agevolazioni fiscali e l'abbattimento del tasso d'interesse dei mutui per le categorie sociali interessate (a partire dalle giovani coppie) ovvero mediante la valorizzazione delle disposizioni riguardanti il «Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa»;
c) salvaguardia delle risorse finanziarie al «Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione» (cosiddetto «Fondo sociale»), unico strumento finanziario attualmente utilizzabile dagli enti locali per fronteggiare le emergenze abitative, a cui bisogna affiancare un adeguamento strutturale dell'offerta di alloggi in locazione a canone sostenibile per le famiglie che non riescono ad accedere al libero mercato;
d) predisposizione di nuovi strumenti finanziari (quali fondi rotativi e simili) per il sostegno all'edilizia residenziale da parte degli enti territoriali, nell'ambito del quale prevedere la riserva di una percentuale delle nuove costruzioni per l'affitto a canone sociale o concordato, con eventuale possibilità di riscatto;
e) definizione di un modello di housing sociale inteso come modello di gestione dell'intero ciclo produttivo edilizio, vale a dire comprensivo anche della manutenzione, della gestione, della riscossione degli affitti nonché dei rapporti con gli inquilini;
f) valutazione dell'introduzione - anche in forma sperimentale - di una «cedolare secca» sugli affitti, a partire dai contratti di locazione a canone concordato ai sensi dell'articolo 2 della legge 431/98, ed esentare da ogni imposizione fiscale i canoni dell'edilizia residenziale pubblica pagati dagli assegnatari regolari;
g) incentivazione delle iniziative di recupero e ristrutturazione urbanistica ed edilizia, che affrontino in modo integrato il tema della riqualificazione urbana e della residenza, più sostenibili anche sotto il profilo ambientale e non meno redditizie;
h) promozione di misure a favore delle infrastrutture urbane per la mobilità, soprattutto con riferimento all'edificazione di nuove aree, nelle quali il trasporto pubblico deve essere sostenuto con specifici sistemi premiali;
i) promozione della qualità architettonica e dei livelli di innovazione tecnologica del prodotto edilizio rivolto alle famiglie, con incentivi per le iniziative volte a favorire il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale;
j) incremento e recupero del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, attraverso adeguati programmi di investimento, per assicurare l'accesso all'abitazione in affitto a canone sociale alle numerose famiglie in gravi condizioni di disagio sociale ed in attesa di assegnazione di un alloggio pubblico che, per motivi economici, vengono espulse dal mercato della locazione;
k) alienazione del patrimonio residenziale pubblico alle categorie svantaggiate mediante la promozione di misure agevolative per il riscatto degli alloggi;
l) valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica con interventi di riqualificazione urbana integrata, comprendenti la possibilità di densificazione, demolizione e ricostruzione, inserimento di nuove funzioni ed eventuale cessione di parte degli alloggi agli inquilini regolari non morosi con priorità ai soggetti in area di decadenza, secondo le modalità definite dalle Regioni;
m) adozione di misure di monitoraggio e di risoluzione dei fenomeni di occupazione abusiva degli alloggi pubblici;
n) adozione di misure finalizzate specificamente a risolvere in via definitiva

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- d'intesa con le regioni - la questione delle procedure esecutive di rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo per le categorie svantaggiate di cui al decreto-legge n. 158 del 2008,

impegna il Governo:

1. ad adottare, in piena sintonia con le regioni, le autonomie locali e gli enti preposti nel rispetto delle rispettive competenze, i necessari interventi programmatici e attuativi in materia di politica della casa, assicurando una costante informazione del Parlamento; in tale ambito, nel DPCM di attuazione del Piano casa, che va comunque completato con il pieno coinvolgimento gestionale delle amministrazioni regionali e locali, dovranno essere valutate con le regioni le modalità di riconoscimento degli stanziamenti già impegnati ai sensi degli articoli 21, 21-bis e 41 del decreto-legge n. 159/2007, con particolare riferimento alle risorse destinate agli Istituti autonomi per le case popolari;
2. a realizzare una riforma degli strumenti di edilizia residenziale pubblica, con l'introduzione di modelli innovativi di collaborazione tra pubblico e privato, e ad una fiscalità di vantaggio che incentivi la promozione di nuovi strumenti finanziari finalizzati ad aumentare l'offerta di alloggi in locazione a canone moderato, nonché la graduale estensione della detraibilità delle locazioni a tutte le tipologie contrattuali, a partire dai contratti di locazione a canone concordato ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 431 del 1998, innalzandone il limite massimo;
3. ad assumere iniziative volte a sostenere il «Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione» e il «Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa», come strumenti di base per il riequilibrio delle distorsioni esistenti nel settore abitativo;
4. a promuovere adeguate proposte in sede di Unione europea per la definizione, al pari di altri settori, di progetti di finanziamento dell'edilizia residenziale pubblica;
5. a incentivare, in tale ambito, le iniziative di recupero e ristrutturazione urbanistica ed edilizia, anche con benefici economici in grado di abbattere i costi legati alla bonifica delle aree dismesse da trasformare e ristrutturare, con l'obiettivo, tra l'altro, di alleggerire la mobilità nei centri urbani, evitando di ampliare ulteriormente l'estensione delle periferie;
6. a promuovere il miglioramento della qualità architettonica e dei livelli di innovazione tecnologica del prodotto edilizio rivolto alle famiglie, con particolare riferimento ai progetti in grado di raggiungere elevati livelli di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale;
7. ad incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, attraverso adeguati programmi di investimento e di recupero degli alloggi inagibili, per assicurare l'accesso all'abitazione in affitto a canone sociale alle numerose famiglie in gravi condizioni di disagio sociale ed in attesa di assegnazione di un alloggio pubblico che, per motivi economici, vengono espulse dal mercato della locazione;
8. in tale ambito a valutare la promozione di misure agevolative per il riscatto dei predetti alloggi di edilizia residenziale pubblica;
9. a favorire il rapido utilizzo - per l'edilizia pubblica a canone sociale o concordato - di quota parte del consistente patrimonio immobiliare demaniale, detenuto da enti statali o territoriali, in qualunque forma giuridica costituiti, mediante procedure e accordi specifici tra Agenzia del demanio, enti territoriali, IACP comunque denominati o riformati o altri soggetti interessati;
10. a valutare, in questo quadro, ogni possibile iniziativa che semplifichi la destinazione di immobili del demanio militare al soddisfacimento di esigenze di housing sociale, favorendo i processi di recupero e riqualificazione dei medesimi

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immobili, eventualmente inseriti in programmi di riqualificazione urbana, anche mediante specifici accordi con il Ministero della difesa;
11. a prevedere la destinazione di una quota parte del patrimonio pubblico e militare a servizi pubblici, sociali o culturali;
12. ad individuare - nell'ambito degli accordi da concludere con regioni ed enti locali in materia di alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari previsti dall'articolo 13 del decreto legge n. 112 del 2008 - modalità attuative volte a favorire le categorie maggiormente svantaggiate, mediante la concessione di facilitazioni per l'accesso a finanziamenti agevolati, anche nell'ambito dei Fondi sopra citati;
13. ad adottare, negli interventi volti ad alleviare il disagio abitativo da realizzare con i proventi delle predette alienazioni, di cui alla lettera c) del citato articolo 13 del decreto legge n. 112 del 2008, i criteri d'azione citati in premessa;
14. ad adottare misure di monitoraggio e di risoluzione ai fenomeni di occupazione abusiva degli alloggi pubblici;
15. ad adottare misure finalizzate specificamente a risolvere in via definitiva - d'intesa con le regioni - la questione delle procedure esecutive di rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo per le categorie svantaggiate di cui al decreto-legge n. 158 del 2008.
(8-00024)
«Martella, Morassut, Mariani, Realacci, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Mastromauro, Motta, Viola, Zamparutti, Libè, Piffari e Dionisi».