CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 novembre 2008
97.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE) (Doc. XII, n. 154).

TESTO DELLA RISOLUZIONE N. 7-00084

Le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia,
esaminata la risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE) (Doc. XII, n. 154);
tenuto conto dei pareri espressi sull'atto in esame dalle Commissioni Esteri e Politiche dell'Unione europea;
rilevato che la risoluzione in esame evidenzia lo stato insoddisfacente del processo di attuazione del programma dell'Aja per il 2007, come peraltro già sottolineato nelle conclusioni presentate dalla Commissione nello scorso luglio, in larga parte attribuibile agli ostacoli e alle resistenze delle amministrazioni degli Stati membri;
condivisa la scelta del Parlamento europeo di coinvolgere i Parlamenti nazionali e, per il loro tramite, le opinioni pubbliche degli Stati membri sul processo di attuazione del programma dell'Aja al fine di concorrere al superamento degli ostacoli e delle resistenze sinora registrate in ordine al consolidamento di uno spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia;
ritenuto che solo attraverso il diretto coinvolgimento dei Parlamenti nazionali sia possibile pervenire ad una effettiva cooperazione tra gli Stati membri in materie, come quelle relative alla libertà, sicurezza e giustizia, che incidono sugli stessi assetti costituzionali interni, i quali peraltro in materia di giustizia non appaiono essere ancora tra loro omogenei;
apprezzato lo sforzo del Parlamento europeo di non rinunciare ad esercitare una funzione di sollecitazione alle altre istituzioni comunitarie affinché lavorino alacremente al fine di garantire un più soddisfacente livello di attuazione del programma dell'Aja, senza attendere l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona che pure potrà assicurare, in questa materia, notevoli progressi;
considerato che a tal fine la risoluzione indica una serie di priorità su cui richiama l'attenzione dei Parlamenti nazionali e delle altre autorità degli Stati membri, oltre che delle istituzioni comunitarie,
tenuto conto della necessità che il controllo dell'immigrazione assuma una dimensione comunitaria evitando che a farsene carico debbano essere i paesi europei di frontiera;
ritenuto in proposito necessario sviluppare un intenso dialogo con i paesi di origine e di transito dei movimenti migratori al fine di realizzare a livello comunitario con essi politiche di cooperazione finalizzate al controllo delle frontiere,

impegnano il Governo:

ad adoperarsi affinchè si prosegua lungo la strada intrapresa del più ampio

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coinvolgimento dei Parlamenti nazionali attraverso una stretta interlocuzione con il Parlamento europeo nella individuazione delle priorità da perseguire con riferimento al periodo 2010-2014 e, a tale fine, a garantire che in futuro si riservino ai Parlamenti nazionali tempi congrui per l'esame delle risoluzioni annuali sui progressi compiuti dall'Unione europea nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, attesa la rilevanza e delicatezza delle materie in questione;
ad adoperarsi affinchè si adottino tutte le iniziative idonee a procedere per il completamento dell'assetto della disciplina al fine di definire, a livello dell'Unione, un quadro compiuto ed organico di misure ed interventi idonei a garantire l'integrale attuazione del programma dell'Aja, senza attendere, in tutti i casi in cui ciò risulti possibile, l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, fermo restando che spetterà comunque al nuovo Parlamento e al Consiglio europeo adottare il programma finale;
ad adoperarsi affinchè si attribuisca carattere prioritario alle iniziative volte a rafforzare il dialogo e la collaborazione tra gli Stati membri, oltre che, sul piano amministrativo, lo scambio di informazioni tra le competenti autorità per quanto concerne l'individuazione e l'utilizzo degli strumenti che risultino più idonei a garantire una maggiore efficienza nell'intervento contro i fenomeni criminali e di terrorismo. A tal fine si segnala in particolare l'esigenza della promozione di una interconnessione dei casellari giudiziari; di un aggiornamento dello Statuto di Europol, Eurojust e della rete giudiziaria europea, delle misure dirette alla protezione delle frontiere, a partire dal pieno utilizzo di SIS II e dal rafforzamento dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex);
ad adoperarsi affinchè si assegni, contestualmente, la massima importanza alle iniziative volte a garantire una piena tutela dei diritti degli individui vittime dei crimini e del terrorismo e si proceda con la massima tempestività nella definizione di una disciplina tendenzialmente uniforme in materia di asilo e di immigrazione legale ed illegale;
ad adoperarsi affinchè si adottino le opportune iniziative volte a sviluppare un intenso dialogo con i paesi di origine e di transito dei movimenti migratori al fine di realizzare con essi politiche di cooperazione a livello comunitario finalizzate al controllo delle frontiere;
ad adoperarsi affinchè si realizzi il più ampio coinvolgimento dei Parlamenti nazionali attraverso una stretta interlocuzione con il Parlamento europeo nella individuazione degli strumenti di cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri.
(7-00084)«Bertolini, Paniz».

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ALLEGATO 2

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE) (Doc. XII, n. 154).

TESTO DELLA RISOLUZIONE N. 8-00012 APPROVATA DALLA COMMISSIONE

Le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia,
esaminata la risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE) (Doc. XII, n. 154);
tenuto conto dei pareri espressi sull'atto in esame dalle Commissioni Esteri e Politiche dell'Unione europea;
rilevato che la risoluzione in esame evidenzia lo stato insoddisfacente del processo di attuazione del programma dell'Aja per il 2007, come peraltro già sottolineato nelle conclusioni presentate dalla Commissione nello scorso luglio, in larga parte attribuibile agli ostacoli e alle resistenze delle amministrazioni degli Stati membri;
condivisa la scelta del Parlamento europeo di coinvolgere i Parlamenti nazionali e, per il loro tramite, le opinioni pubbliche degli Stati membri sul processo di attuazione del programma dell'Aja al fine di concorrere al superamento degli ostacoli e delle resistenze sinora registrate in ordine al consolidamento di uno spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia;
ritenuto che solo attraverso il diretto coinvolgimento dei Parlamenti nazionali sia possibile pervenire ad una effettiva cooperazione tra gli Stati membri in materie, come quelle relative alla libertà, sicurezza e giustizia, che incidono sugli stessi assetti costituzionali interni, i quali peraltro in materia di giustizia non appaiono essere ancora tra loro convergenti;
apprezzato lo sforzo del Parlamento europeo di non rinunciare ad esercitare una funzione di sollecitazione alle altre istituzioni comunitarie affinché lavorino alacremente al fine di garantire un più soddisfacente livello di attuazione del programma dell'Aja, senza attendere l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona che pure potrà assicurare, in questa materia, notevoli progressi;
considerato che a tal fine la risoluzione indica una serie di priorità su cui richiama l'attenzione dei Parlamenti nazionali e delle altre autorità degli Stati membri, oltre che delle istituzioni comunitarie,
tenuto conto della necessità che il controllo dell'immigrazione assuma una dimensione comunitaria evitando che a farsene carico debbano essere i paesi europei di frontiera;
ritenuto in proposito necessario sviluppare un intenso dialogo con i paesi di origine e di transito dei movimenti migratori al fine di realizzare a livello comunitario con essi politiche di integrazione e politiche di cooperazione finalizzate al controllo delle frontiere,

impegnano il Governo:

ad adoperarsi affinchè si prosegua lungo la strada intrapresa del più ampio

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coinvolgimento dei Parlamenti nazionali attraverso una stretta interlocuzione con il Parlamento europeo nella individuazione delle priorità da perseguire con riferimento al periodo 2010-2014 e, a tale fine, a garantire che in futuro si riservino ai Parlamenti nazionali tempi congrui per l'esame delle risoluzioni annuali sui progressi compiuti dall'Unione europea nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, attesa la rilevanza e delicatezza delle materie in questione;
ad adoperarsi affinchè si adottino tutte le iniziative idonee a procedere per il completamento dell'assetto della disciplina al fine di definire, a livello dell'Unione, un quadro compiuto ed organico di misure ed interventi idonei a garantire l'integrale attuazione del programma dell'Aja, senza attendere, in tutti i casi in cui ciò risulti possibile, l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, fermo restando che spetterà comunque al nuovo Parlamento e al Consiglio europeo adottare il programma finale;
ad adoperarsi affinchè si attribuisca carattere prioritario alle iniziative volte a rafforzare il dialogo e la collaborazione tra gli Stati membri, oltre che, sul piano amministrativo, lo scambio di informazioni tra le competenti autorità per quanto concerne l'individuazione e l'utilizzo degli strumenti che risultino più idonei a garantire una maggiore efficienza nell'intervento contro i fenomeni criminali e di terrorismo. A tal fine si segnala in particolare l'esigenza della promozione di una interconnessione dei casellari giudiziari; di un aggiornamento dello Statuto di Europol, Eurojust e della rete giudiziaria europea, delle misure dirette alla protezione delle frontiere, a partire dal pieno utilizzo di SIS II e dal rafforzamento dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex);
ad adoperarsi affinchè si assegni, contestualmente, la massima importanza alle iniziative volte a garantire una piena tutela dei diritti degli individui vittime dei crimini e del terrorismo e si proceda con la massima tempestività nella definizione di una disciplina tendenzialmente uniforme in materia di asilo e di immigrazione legale ed illegale;
ad adoperarsi affinchè si adottino le opportune iniziative volte a sviluppare un intenso dialogo con i paesi di origine e di transito dei movimenti migratori al fine di realizzare con essi politiche di cooperazione a livello comunitario finalizzate al controllo delle frontiere e a favorire politiche di rimpatrio volontario;
ad adoperarsi affinchè si realizzi il più ampio coinvolgimento dei Parlamenti nazionali attraverso una stretta interlocuzione con il Parlamento europeo nella individuazione degli strumenti di cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri.
(8-00012)«Bertolini, Paniz».