CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 ottobre 2008
72.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della normativa in materia di valutazione di impatto ambientale.

PROGRAMMA

Risale ormai alla metà degli anni '80 l'emanazione del primo provvedimento che - in ambito comunitario - ha sancito l'introduzione nella legislazione degli Stati membri delle procedure di valutazione dell'impatto ambientale, con l'approvazione della Direttiva 337/85/CEE, «concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati». La Direttiva comunitaria, originariamente adottata dall'ordinamento italiano in modo parziale e rimettendo alla competenza statale la valutazione stessa, ha tuttavia avviato un percorso legislativo complesso e articolato, che ha trovato, con il decreto legislativo n. 152 del 2006 e con le relative modifiche e integrazioni di tale provvedimento, una sistemazione organica e una razionalizzazione delle procedure.
In tal senso, la valutazione di impatto ambientale rappresenta, oggi, un fondamentale strumento di supporto per l'autorità decisionale, finalizzato a valutare gli effetti dell'attuazione di un determinato progetto. Essa consiste, pertanto, in una procedura di tipo tecnico-scientifico svolta dalle amministrazioni competenti, diretta a verificare la realizzabilità o meno di un progetto e la sua interazione rispetto alle componenti ambientali in cui esso di colloca. Per queste ragioni, le procedure per la valutazione di impatto ambientale e il funzionamento degli stessi organismi preposti alla sua realizzazione, a livello statale e regionale, hanno assunto sempre maggiore rilevanza e hanno portato, nel corso degli ultimi anni, ad una rinnovata attenzione da parte degli operatori del settore e delle stesse amministrazioni pubbliche.
Basti pensare, in proposito, che la normativa nazionale ha ormai definito un complesso quadro di riparto delle competenze tra livelli di governo statale e locale, rispetto al quale si sta consolidando anche una importante base normativa regionale. Al contempo, le frequenti modifiche avvenute, negli ultimi anni, nella composizione delle strutture statali competenti alla valutazione e l'elevato tasso di complessità tecnica delle procedure esistenti hanno portato alla luce l'esigenza di analizzare in modo complessivo la normativa vigente, sotto il profilo sia della possibile semplificazione dei procedimenti sia della verifica delle complesse attività sinora svolte dagli organismi preposti.
Peraltro, la più recente evoluzione legislativa in materia - in ambito comunitario e nazionale - ha anche visto l'introduzione di una valutazione ambientale di tipo strategico (VAS) e di un procedimento integrato di autorizzazione ambientale (IPPC), che hanno consentito di creare un sistema diretto a rafforzare le garanzie di protezione dell'ambiente, soprattutto nelle fasi di elaborazione, adozione e approvazione di determinati piani o programmi e di verifica degli impianti in esercizio. Tale sistema, peraltro, sottoposto alle forti sollecitazioni provenienti dai diversi settori interessati (non soltanto sul versante delle realtà produttive, ma anche su quello delle strutture amministrative), ha anche registrato talune criticità e difficoltà di funzionamento, con particolare riferimento al difficile «decollo» del sistema delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA).
Si tratta, ora, di comprendere quale sia il grado di efficacia della normativa -

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anche di natura regolamentare - esistente a livello statale e regionale e di registrare l'effettiva capacità di funzionamento che il sistema nel suo complesso ha garantito nel recente passato e potrà assicurare per il futuro.
In relazione a tali questioni, appare pertanto opportuno svolgere un'indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento. L'indagine intende verificare gli elementi positivi delle politiche e delle attività per la valutazione dell'impatto ambientale (VIA-VAS) e dei procedimenti per la verifica e l'autorizzazione degli impianti (IPPC), unitamente alle criticità, nella prospettiva di una valorizzazione del ruolo di programmazione, pianificazione e capacità operativa dei diversi soggetti coinvolti. In tale contesto, peraltro, la Commissione avrà l'occasione di approfondire il quadro normativo di riferimento, come modificato dal citato decreto legislativo n. 152 del 2006, e di valutare eventuali modifiche e integrazioni da apportare alla legislazione vigente, anche in sede parlamentare.
L'indagine si articolerà nelle audizioni dei seguenti soggetti:
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Ministro dello sviluppo economico;
Ministro per i beni e le attività culturali;

e di rappresentanti di:
Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale;
Commissione istruttoria per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale;
Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA);
Conferenza delle regioni e delle province autonome;
Unione delle province d'Italia (UPI);
Associazione nazionale comuni italiani (ANCI);
Confindustria ed associazioni di imprese aderenti;
centri di ricerca, associazioni, istituti e altri organismi, anche di carattere regionale o locale, specializzati nella materia.

Il termine per la conclusione dell'indagine è fissato per il 31 marzo 2009.