CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 luglio 2008
45.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
Pag. 30

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00001 Tommaso Foti: Sulla chiusura della via per la chiesa parrocchiale di Vicobarone di Ziano Piacentino.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione dell'On.le Tommaso Foti riguarda le iniziative da adottare per ripristinare il transito - da parte degli abitanti di Vicobarone, frazione di Ziano Piacentino - della «Strada della Chiesa».
Com'è noto all'interrogante, si tratta di un'annosa e complicata vicenda, che vede principalmente la competenza dell'Autorità Giudiziaria, che si è pronunciata più volte e non favorevolmente all'uso pubblico della strada, anche se la decisione non è ancora definitiva. Purtuttavia, in relazione alle funzioni di mediazione e di raccordo tra le istituzioni pubbliche e le varie componenti della società civile, la Prefettura di Piacenza ha tenuto varie riunioni con il Comune di Ziano e le parti interessate, al fine di verificare la possibilità, al di là delle vicende giudiziarie, di trovare un punto d'incontro.
Il Prefetto stesso, nell'ultima riunione del 14 dicembre 2007, ha proposto al proprietario del fabbricato prospiciente la chiesa, nelle more della decisione di merito della Corte d'Appello di Bologna, di consentire l'accesso ai parrocchiani in occasione di particolari celebrazioni religiose, con modalità da concordare e senza pregiudizio del proprio diritto. Quest'ultimo non ha ritenuto di accettare, dichiarando ufficialmente, invece, la propria disponibilità a vendere o a permutare l'intero immobile, per dirimere definitivamente la questione.
Successivamente, con telefax del 19 dicembre 2007, la proprietà ha fatto pervenire in Prefettura una comunicazione con la quale ha informato della decisione di aderire, sia pure parzialmente, all'invito rivolto dal Prefetto, consentendo a chi lo voglia di transitare a piedi sulla porzione di fondo un tempo denominata «via della Chiesa», in occasione delle festività natalizie, per recarsi nella parrocchiale di Vicobarone e partecipare ai riti religiosi che vi saranno celebrati.
Debbo purtroppo rilevare come, allo stato degli atti, non sembra vi siano margini per altri interventi da porre in essere da parte del Prefetto in ordine alla vicenda in parola.
Difatti l'intervento richiesto sul Comune di Ziano, per il reinserimento della strada nell'elenco comunale delle strade a uso pubblico, non è percorribile, atteso che si rientra in un ambito che prevede la piena autonomia dell'ente locale. Com'è noto, il Tribunale di Piacenza, con sentenza del 15 febbraio 2007, ha dichiarato, tra l'altro, inammissibile la domanda riconvenzionale volta ad accertare l'assoggettamento di via della Chiesa in Vicobarone di Ziano Piacentino alla servitù di uso pubblico acquistata per possesso ab immemorabili. Con la medesima sentenza, il Tribunale ha dichiarato che il parroco e un altro privato cittadino che aveva presentato tale denuncia, non hanno titolo per transitare a piedi o con autoveicolo o in altro modo lungo la citata via, ordinando loro di astenersi dal transitare sulla medesima strada.
A seguito di tale sentenza, secondo quanto riferito dal Sindaco, il Comune di Ziano ha ritenuto atto dovuto la cancellazione della strada della Chiesa dall'elenco delle strade a uso pubblico, non emergendo dalla sentenza 80/2007 dei Tribunale di Piacenza alcun elemento idoneo a contrastare le statuizioni di cui alla

Pag. 31

sentenza 17/1999 del Giudice di Pace di Borgonovo, nella quale il magistrato non aveva ritenuto provata la circostanza di un passaggio pubblico sulla strada.
Avverso la sentenza del Tribunale, il Parroco e il privato cittadino hanno proposto atto d'appello alla Corte d'Appello di Bologna e hanno chiesto, tra l'altro, qualora si ritenga la sentenza provvisoriamente esecutiva, di sospenderne l'esecuzione alla prima udienza. La richiesta è stata motivata dall'impossibilità di celebrare i funerali nella Chiesa parrocchiale, il cui altro accesso è rappresentato da una scalinata costituita da 36 scalini.
Tuttavia la Corte d'Appello di Bologna, con ordinanza del 18 settembre 2007, ha rigettato l'istanza di sospensione e ha fissato l'udienza per le conclusioni al 29 maggio 2012.
Per quanto riguarda l'esecuzione delle opere provvisionali ingiunte con l'ordinanza 7 agosto 2006 al proprietario del fabbricato prospiciente la strada perché necessitava lavori di consolidamento, il Comune ha precisato che il 6 aprile 2007 esse sono state completate ed eseguite in conformità alle prescrizioni. Conseguentemente, previo parere positivo del Comando Vigili del Fuoco, sono state rimosse le transenne a suo tempo predisposte per scongiurare pericoli per l'incolumità pubblica, e il tecnico incaricato dal Comune ha confermato che non sussistono più le condizioni di pericolo immediato.
Le relative spese resesi necessarie per l'espletamento delle perizie restano a totale carico del proprietario dell'immobile prospiciente la strada. A tal fine l'amministrazione comunale ha comunicato di non aver sostenuto alcun esborso di somme.
In merito alla sanzione prevista dall'articolo 30 del codice della strada, al di là dei dubbi sull'applicabilità della norma alla fattispecie dato che il tratto in questione non parrebbe rientrare nel concetto di strada accolto dall'articolo 2 del Codice della Strada, è comunque da rilevare la mancanza dei presupposti per l'applicazione della sanzione. Ai sensi dell'articolo 204 del Codice della Strada, infatti, atto d'impulso per l'irrogazione di una sanzione pecuniaria è l'accertamento di una violazione, e quindi l'invio in Prefettura di un verbale o atto compilato da un ufficio o comando accertatore; atto che nel caso in specie non è mai stato prodotto, sicché è mancato il presupposto fondamentale per qualsiasi valutazione di merito sulla fondatezza dell'accertamento.
Allo stato attuale, oltretutto, i presupposti di fatto per l'applicazione della sanzione (fabbricati e muri che minacciano rovina) non sussisterebbero, atteso che le prescrizioni dell'ordinanza sindacale del 7 agosto 2006, come detto, risultano soddisfatte e, dopo l'esecuzione delle opere provvisionali, non sono state evidenziate aree potenzialmente esposte a pericolo di crolli. Conseguentemente il Sindaco di Ziano, con ordinanza n. 39 del 6 dicembre 2007 ha provveduto a revocare l'ordinanza n. 30 del 7 agosto 2006, essendone venuti meno i presupposti di legge che ne avevano determinato l'adozione.
Al momento, come già detto, non sembrano sussistere i presupposti per un intervento prefettizio in qualsiasi altro campo che non sia una mera attività di confronto e ricerca di pacifiche soluzioni tra le parti, che il rappresentante del Governo nella provincia non ha mancato di esperire.

Pag. 32

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00165 Viola: Sul presidio delle forze dell'ordine in alcune località balneari per il periodo estivo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il piano di potenziamento dei servizi di vigilanza per la stagione estiva viene definito annualmente a livello centrale dal Ministero dell'Interno sulla base di una valutazione comparata delle esigenze e delle criticità presenti nelle varie aree territoriali come desumibili dalle segnalazioni e istanze di potenziamento che vengono formulate dai Prefetti delle varie province, tenendo conto ovviamente delle risorse umane e finanziarie effettivamente disponibili.
La manovra di potenziamento avviene prevalentemente sia attraverso una razionale redistribuzione del personale dei reparti territoriali, che viene spostato dalle zone meno impegnate nel periodo estivo verso quelle più interessate dai flussi turistici, sia attraverso l'invio di aliquote di personale provenienti dai reparti d'istruzione che, al termine dell'attività formativa, effettuano il periodo di tirocinio pratico-applicativo.
Proprio la disponibilità di queste ultime aliquote, nella stagione corrente, risulta sensibilmente diminuita per effetto della riduzione delle nuove immissioni in servizio autorizzate negli scorsi esercizi finanziari. In particolare, per quanto riguarda la Polizia di Stato, nel corso del 2008 è stato ultimato solo il 168o corso Allievi Agenti per complessive 90 unità, a fronte delle 1.200 provenienti dai due corsi ultimati nell'anno precedente.
Analoga riduzione si registra nel caso dell'Arma dei Carabinieri, che per questa estate ha potuto impiegare complessivamente 753 unità di rinforzo a fronte delle 1.896 dello scorso anno, con una diminuzione di oltre il 60 per cento per effetto della minore disponibilità di risorse dei reparti addestrativi conseguente alla riduzione delle immissioni ereditata dagli esercizi finanziari pregressi.
Detto questo per chiarire i termini generali del problema, che nel futuro potrà trovare soluzione nei provvedimenti del Governo che autorizzano l'immissione in servizio di nuovo personale nelle forze di polizia, preciso che, nel caso della provincia di Venezia, oggetto dell'interrogazione dell'On. Viola, la Prefettura, d'intesa con i Sindaci del Comune capoluogo nonché di quelli di Jesolo, Caorle, San Michele al Tagliamento, Cavallino, Chioggia ed Eraclea, ha approntato uno specifico piano di potenziamento dei presidi di polizia, approvato in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica il 7 marzo scorso.
Per l'attuazione del piano, è stata avanzata la richiesta d'assegnazione di ulteriori unità di rinforzo i cui oneri finanziari per spese di vitto ed alloggio erano da porre a carico dei Sindaci delle località balneari interessate, così come previsto dal protocollo d'intesa sulla sicurezza urbana del 2003 richiamato anche dall'interrogante.
In fase di definizione del piano nazionale per il potenziamento dei servizi di vigilanza estiva, alla provincia di Venezia sono state assegnate 55 unità di rinforzo della Polizia di Stato per i mesi di luglio ed agosto, destinate al capoluogo; 20 unità di rinforzo della Guardia di Finanza per il periodo dal 25 luglio al 23 agosto; nonché, per quanto riguarda i Carabinieri, 15 unità di rinforzo per il periodo dal 15 giugno al 15 settembre, cui vanno aggiunte altre 25

Pag. 33

unità per il periodo dal 14 luglio al 17 agosto ed una Stazione Mobile attivata nella località di Bibione.
Complessivamente, tali aliquote di rinforzo risultano ridotte rispetto agli anni precedenti a causa, come detto, della minore disponibilità di unità dei reparti addestrativi.
Nel caso dei Carabinieri, pur dovendosi far fronte alla riduzione dei rinforzi provenienti dai reparti d'istruzione, per assicurare comunque il soddisfacimento delle esigenze di vigilanza nelle località turistiche si è agito sull'altra leva di redistribuzione delle risorse cui prima si accennava, cioè lo spostamento stagionale di militari da zone più tranquille verso località interessate da maggiori afflussi di visitatori e villeggianti.
In tal senso, tenendo conto anche di quest'ulteriore tipologia di movimentazione del personale, dai dati forniti dal Comando Generale dei Carabinieri risulta che, per l'attuale stagione, la Stazione di Caorle ha avuto assegnate 22 unità di rinforzo, quella di Jesolo 12, la Stazione di Cavallino 8, quella di Bibione 24 e quella di Chioggia 7; tale dispositivo, che prevede un potenziamento stagionale di 73 unità rispetto alle 96 dell'anno precedente, è stato ulteriormente integrato con la previsione d'impiego, dal 1o luglio al 31 agosto, di altre 15 unità della Compagnia di Intervento Operativo del 4o battaglione «Veneto», poste a disposizione del Comando Provinciale Carabinieri di Venezia.
La riduzione delle aliquote di rinforzo ha determinato preoccupazione nei Sindaci dei Comuni di Caorle ed Eraclea per le possibili conseguenze sui servizi di controllo e di vigilanza nel territorio. Per tale motivo, la questione è stata nuovamente affrontata il 10 luglio scorso in Prefettura nel corso di una riunione tecnica di coordinamento nel corso della quale i rappresentanti delle forze di polizia, nell'evidenziare che attualmente le predette località balneari non presentano particolari criticità sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica, hanno comunque garantito un adeguato dispositivo di sicurezza con il rafforzamento del consueto e collaudato piano integrato di vigilanza e controllo del territorio.
Desidero peraltro sottolineare che, nonostante le difficoltà di ordine generale cui prima accennavo, l'intera manovra di potenziamento dei servizi di vigilanza estivi posta in essere dall'Arma dei Carabinieri, e concordata a livello interforze presso il Dipartimento della polizia di Stato, ha privilegiato le località turistiche del Veneto e della Riviera romagnola, in favore delle quali è stato complessivamente destinato un volume di forze pari ad oltre i 2/3 di quello impiegato nel 2007.