CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 giugno 2008
22.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

DL 85/2008: Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo (C. 1250 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato il disegno di legge di conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85 recante disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;
premesso che il provvedimento, attuando la finanziaria 2008, dispone fra l'altro la soppressione del Ministero dell'università e della ricerca, nonché l'accorpamento delle relative funzioni presso il Ministero della pubblica istruzione, che assume la denominazione di «Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca»;
tenuto conto che il provvedimento persegue finalità di risparmio attraverso la previsione della riduzione nella misura tendenziale del 20 per cento dei limiti di spesa previsti per i Ministeri di origine e i Ministeri di destinazione nonché attraverso la riduzione dell'onere relativo ai contingenti assegnati agli uffici di diretta collaborazione nelle strutture interessate dal riordino;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

5-00102 Grimoldi: Problemi di organico nelle scuole primarie della Lombardia, in particolare per il ricorso alle supplenze.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione parlamentare in discussione, l'Onorevole interrogante ripropone questioni già sollevate nella precedente legislatura, in particolare in materia di organici del personale docente e di criteri per la formazione delle classi, ed invoca misure che consentano di derogare ai rigidi criteri stabiliti dall'articolo 1, comma 605 della legge n. 296 del 27 dicembre 2006 - legge finanziaria 2007 - tenendo conto anche delle diverse complessità territoriali.
Per quanto riguarda i criteri e parametri per la determinazione degli organici relativi all'anno scolastico 2007-2008, ha già riferito in questa sede il rappresentante di Governo pro tempore nel dicembre 2007; è da ritenere quindi che l'Onorevole interrogante intenda ora riferirsi alla determinazione degli organici del personale docente per l'anno scolastico 2008-2009.
A tale proposito è opportuno ricordare che la suddetta legge n. 296 del 2006 conteneva una serie dì misure atte a realizzare un più razionale utilizzo della risorse e una maggiore efficienza del sistema dell'istruzione. Tali misure avrebbero comportato, nel biennio 2007-2008, un contenimento degli organici di complessive 47.000 unità tra personale docente e personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA).
Verificata l'impossibilità di conseguire queste riduzioni in soli due anni, con l'articolo 2, comma 412, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (legge finanziaria 2008), si è proceduto ad una rimodulazione del citato intervento con la previsione di una riduzione complessiva di posti, tra personale docente ed ATA, di 14.000 unità per l'anno 2007/08 e di 11.000 unità per ciascuno dei tre anni successivi (2008-09 - 2009-10 - 2010-2011).
Per l'anno scolastico 2008-09, la medesima legge finanziaria ha disposto un ulteriore contenimento nella misura di 2.000 posti, portando in tal modo a 13.000 unità l'intervento riduttivo da attuare nello stesso anno scolastico.
La legge ha inoltre mantenuto la clausola di salvaguardia che prevede la riduzione delle dotazioni complessive dì bilancio del Ministero della Pubblica istruzione, ad eccezione delle competenze spettanti al personale, in misura corrispondente alla quota di riduzioni non operata in ciascun anno.
Le riduzioni da operare nell'anno scolastico 2008-09 sono state suddivise in 12 mila posti per il personale docente e mille per il personale ATA.
Non si può quindi prescindere dai vincoli posti dalla legge e dalla situazione della finanza pubblica. Ciò, comunque, non inciderà sulla qualità del servizio d'istruzione in termini di efficienza ed efficacia in quanto l'Amministrazione intende adottare misure che tendono ad una migliore qualificazione dei servizi scolastici, da un lato, e alla rivalutazione del personale docente, dall'altro, al fine di avvicinare il nostro sistema scolastico agli standard europei. Va dunque compiuto uno sforzo di qualificazione della spesa pubblica, e in questo senso verrà indirizzata la quota del 30 per cento dei risparmi previsti.
È da condividere quanto affermato dall'Onorevole interrogante circa l'esigenza

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che gli interventi in materia richiedono la stretta collaborazione delle Regioni e degli enti locali che, come è noto, hanno competenze proprie nella programmazione dell'offerta formativa e nella definizione della distribuzione della rete scolastica territoriale. La futura applicazione e messa a regime del titolo V della Costituzione rappresenterà l'occasione per ridefinire una materia estremamente complessa.
Ed invero la ripartizione a livello regionale dell'organico globalmente definito tiene conto di tutti i dati ed elementi che concorrono alla definizione delle risorse necessarie per il corretto funzionamento del sistema d'istruzione ai diversi livelli territoriali, comprese le aree esposte a situazioni di disagio e precarietà.
In tale ottica, al fine di assumere scelte il più possibile condivise in materia di adeguamento degli organici alle effettive esigenze delle scuole proseguono gli incontri, già attivati in sede di definizione degli organici di diritto, con le Regioni e gli Enti locali per acquisirne gli orientamenti, in vista di una programmazione integrata dell'offerta formativa, con l'obiettivo di migliorare la qualità del servizio scolastico ed assicurare un più razionale utilizzo delle risorse. È comunque intenzione del ministero, già manifestata dal Ministro in occasione della presentazione delle linee programmatiche, compiere una accurata ricognizione dell'intera materia e formulare proposte in grado di ovviare ai problemi di definizione della pianta organica e di interruzione della continuità didattica giustamente messi in luce dall'interrogante.
Per quanto riguarda poi specificamente la dotazione organica di diritto del personale docente della Lombardia per il prossimo anno scolastico 2008-2009, va fatto presente che sulla base della previsione di un incremento del numero degli alunni di oltre 13.000 unità era stato assegnato un organico maggiorato di 811 posti rispetto a quello determinato per l'anno scolastico 2007-08. Poiché i dati comunicati dalle istituzioni scolastiche attraverso il sistema informativo confermano la previsione in aumento degli alunni, anche se non nelle quantità previste, in data 4 giugno 2008 si è proceduto alla rideterminazione della quota di organico, prevedendo per la Lombardia una diminuzione di 85 posti e portando in tale modo l'incremento a 726 posti e non a 811 come in organico di diritto previsto.
L'Amministrazione si è infatti fatta carico delle realtà regionali per le quali era previsto un incremento della popolazione scolastica, attribuendo un organico maggiorato che per ovvi motivi non poteva però essere a livelli troppo alti per non penalizzare eccessivamente le altre Regioni.
Circa poi la rilevata esigenza che vengano intensificati i controlli in caso di assenza per malattia, è noto che è in corso l'adozione di severe misure per colpire l'assenteismo.
Per quel che riguarda, infine, la scuola primaria di Via Pareto a Milano, come già riferito a suo tempo, il competente dirigente scolastico ha assicurato il pieno rispetto delle procedure previste per l'individuazione del personale supplente e, nei casi di assenza per motivi di salute, il rispetto delle norme sui diritti dei lavoratori.
Per il prossimo anno scolastico, con la biennalità delle graduatorie, il conferimento delle supplenze dovrebbe essere definitivo fin dall'inizio dell'anno scolastico; pertanto le preoccupazioni espresse dall'Onorevole interrogante dovrebbero quanto meno attenuarsi, anche alla luce dei provvedimenti in corso volti a combattere l'assenteismo.

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ALLEGATO 3

5-00111 Bocci: Taglio dei fondi destinati all'Accademia di Belle Arti «Vannucci» di Perugia.

TESTO DELLA RISPOSTA

In Italia abbiamo cinque Accademie non statali di interesse storico: Bergamo, Genova, Ravenna, Verona e la Vannucci di Perugia, tutte finanziate in misura prevalente dagli Enti locali.
Tali Accademie da tempo si trovano in una grave crisi finanziaria, anche a causa della necessità di adeguare il loro assetto strutturale e ordinamentale alla riforma, prevista dalla legge 508 del 1999, delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati.
Un primo intervento economico, operato con la legge n. 306 del 2000, Disposizioni urgenti per l'avvio dell'anno scolastico 2000-2001, ha consentito una contribuzione ministeriale per il triennio 2000/2002; successivamente, la legge n. 43 del 2005, all'articolo 1-quater, ha previsto una contribuzione straordinaria di euro 1.500.000, solo per l'anno 2007.
Anche per quest'ultimo finanziamento è stato necessario provvedere, con la legge di assestamento di bilancio 2007, all'istituzione del capitolo di riferimento nello stato di previsione di questo Ministero.
Nessun intervento era stato previsto per l'anno in corso, ma solo un impegno generico preso dal sottosegretario Nando dalla Chiesa, tanto è vero che il bilancio di previsione 2008 approvato dall'Assemblea il 31 ottobre 2007 non registra contributi da parte del MIUR, né da parte della Regione Umbria, mentre gran parte delle spese sono sostenute dal Comune e dalla Provincia di Perugia, a fronte di un introito per le tasse scolastiche di 160.000 euro.
È evidente che l'impossibilità di rendere stabile il contributo governativo costringe a ripresentare ogni anno pressanti richieste di finanziamenti al Ministero dell'Economia e delle Finanze, per soddisfare le aspettative delle predette istituzioni che, da una stima delle esigenze di funzionalità, si ritiene di poter confermare almeno in 1.500.000 euro.
Ad oggi, mancando uno specifico capitolo di bilancio con relativo stanziamento, pur nella certezza che tali istituzioni sono di grande pregio e che attraggono ed accolgono un gran numero di studenti dal nostro Paese e dall'estero, e impossibile provvedere, da parte di questa Amministrazione, agli stanziamenti auspicati.
D'altronde, non è possibile negare che la costante crisi finanziaria delle cinque Accademie di interesse storico rende più pressante la richiesta di statizzazione delle stesse con conseguenti, prevedibili maggiori oneri per lo Stato e che il taglio delle risorse finanziarie complessive destinate al sistema Alta Formazione Artistica e Musicale, al momento, non consente alcuna ipotesi di compensazione.
Questa Amministrazione, nella considerazione del grande patrimonio culturale del quale sono depositarie le Accademie, non mancherà di adoperarsi al fine di reperire le risorse per risolvere in modo permanente le loro difficoltà finanziarie.
Nel contempo, prosegue l'iter del tanto atteso regolamento sulle statizzazioni ed è

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speranza e impegno del ministero che possa al più presto venire promulgato. Ma è tutto il comparto relativo all'Alta formazione artistica, musicale e coreutica che è intenzione rilanciare. L'Italia è il paese del Bello anche grazie al culto delle Muse, e chi, come il «Vannucci», contribuisce a diffonderlo e a tramandarlo alle nuove generazioni donando al paese nuovi talenti, sì può a buon diritto giudicare benemerito.
Non vuol essere, quest'ultima, una captatio. Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà affrontate dal «Vannucci», come dalle altre Accademie storiche, e del patrimonio che esse rappresentano, non solo per il loro passato spesso glorioso, ma per il presente. Sarà nostra premura tenere l'interrogante e tutta la commissione costantemente informati degli atti che il ministero è intenzionato a prendere.

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ALLEGATO 4

5-00103 Mancuso: Brutalità delle immagini esposte ad una mostra d'arte allestita nel foyer del Teatro comunale di Firenze.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione a quanto rappresentato dall'interrogante, Onorevole Gianni Mancuso, in merito alla mostra allestita all'interno degli spazi del Teatro Comunale di Firenze in occasione della 71ma edizione del Maggio Musicale Fiorentino, ritengo opportuno premettere che la mostra collettiva prodotta dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ed ospitata all'interno degli spazi del Teatro Comunale di Firenze, foyer e II galleria, - denominata Obiezioni - è sorta nello spirito di collaborazione che da anni caratterizza i rapporti con le principali istituzioni culturali e i Musei della città di Firenze e della sua area metropolitana, ben consapevole del valore artistico delle opere scelte in quanto facenti parte della collezione permanente del Centro per l'arte contemporanea, che ha curato direttamente la selezione degli artisti e delle opere.
Reciprocamente il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha allestito nei locali del Museo Pecci una sua mostra dal titolo «Fausto Melotti e Giulio Paolini o della leggerezza del Teatro - La collezione del Maggio Musicale Fiorentino», curata dal professor Moreno Bucci, responsabile dell'Archivio Storico della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino. Nel merito, si porta a conoscenza dell'Onorevole interrogante che «La brutalità delle cose», trittico fotografico di Isabella Gherardi, è stato creato dall'artista nel 2000 ed è successivamente apparso in gallerie e fiere importanti in Italia e all'estero, ed è poi entrato a far parte della collezione permanente del Centro Pecci di Prato.
A seguito delle polemiche e delle denunce sollevatesi per l'opera Maternity, l'artista ha smentito ogni addebito, ribadendo che l'animale non ha subito sevizie né torture, è stato fotografato già morto presso un allevamento e che l'uccisione non è avvenuta né per mano della stessa Isabella Gherardi né per fini di realizzazione dell'opera.
Mi preme anche precisare che in data 28 maggio 2008, l'artista è stata invitata a comparire presso il Nucleo Guardie Zoofile dell'Ente Nazionale protezione Animali di Firenze, unitamente al suo legale, senatore Filippo Berselli.
A seguito delle dettagliate informazioni fornite in quella sede dall'artista, non si sono ravvisati estremi di reato ex articolo 544-bis del codice penale, ed il caso è stato archiviato.
Per completezza di esposizione, appare opportuno sottolineare che, per tali manifestazioni è senza dubbio necessario «legare» la lettura di ciascuna opera d'arte contemporanea, data la complessità del linguaggio espressivo, a specifiche coordinate e parametri che possano spiegarne il senso, anche attraverso un'adeguata attività informativa e didattica in grado di fornire interpretazioni e risposte per il pubblico della manifestazione.
In ogni caso, nell'esprimere il Mio personale disagio per quanto accaduto, assicuro l'Onorevole interrogante che il Ministero per i beni e le attività culturali si adopererà, compatibilmente con i principi di libertà artistica sancita dalla nostra Costituzione, affinché episodi del genere non abbiano più a verificarsi.

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ALLEGATO 5

5-00107 Grimoldi: Elezioni dei rappresentanti degli studenti presso l'università di Bergamo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi sembra opportuno riassumere brevemente gli avvenimenti accaduti all'Università di Bergamo nei giorni precedenti le elezioni di vari organi dell'Ateneo da tenersi il 16 e 17 maggio 2007, indicandoli in successione temporale.
Cinque studenti stranieri hanno presentato la loro candidatura ritenendosi in possesso dei requisiti di eleggibilità previsti dal comma 5, articolo 2, del Regolamento degli studenti, al momento vigente: maggiore età alla data delle elezioni, regolare iscrizione in corso o fuori corso da non più di tre anni, alla data stabilita per il deposito delle candidature.
Il competente Ufficio elettorale, in data 3 maggio, ha dichiarato inammissibili le suddette candidature in quanto gli interessati non avevano dichiarato, nell'autocertificazione prevista dal comma 8 dell'articolo 2 del Regolamento citato, di «godere dei diritti politici» che, attenendo allo status del candidato, devono riferirsi al Paese di appartenenza dello studente; pertanto, nella medesima data, sono stati emanati i cinque relativi decreti.
Il Magnifico Rettore ha ritenuto, con nota protocollo n. 10736/I.008, di investire della questione il Ministero dell'Università e ricerca scientifica, il quale, con una nota del Capo di Gabinetto, Oberdan Forlenza, evidenziava alcuni dubbi interpretativi del predetto Regolamento, e concludeva che «il regolamento degli studenti dell'Università degli Studi di Bergamo, ed in particolare il suo articolo 2, non impediscono l'eleggibilità di studenti non cittadini italiani e che, in particolare, il requisito del «godimento dei diritti politici» di cui al comma 8 del citato articolo 2 non può che essere riferito al paese di appartenenza dello studente.
In conformità al citato parere, pur non vincolante, gli interessati sono stati riammessi nella competizione elettorale, con decreti rettorali del 14 maggio.
Il giorno 11 febbraio 2008 si è riunito il Senato Accademico dell'Università degli Studi di Bergamo con all'ordine del giorno la modifica al Regolamento degli studenti; dal relativo verbale risulta che «... dopo approfondito esame dei temi correlati alla disciplina della partecipazione degli studenti alla vita dell'Università ha proposto di sopprimere la seconda proposizione del comma 8 dell'articolo 2 e propone, pertanto di conservare la sola prima proposizione...», tagliando alla radice ogni motivo di contenzioso interpretativo e orientandosi verso la conferma della coincidenza tra la condizione di elettore attivo e passivo.
Il successivo 18 febbraio il Rettore ha emanato il decreto di modificazione del Regolamento degli studenti.
Si ritiene che, per il futuro, qualora dovessero riproporsi problematiche nel contesto delle elezioni universitarie, pur in presenza di un Regolamento modificato, ogni decisione al riguardo spetterà esclusivamente ai competenti organi di Ateneo, nell'ambito dell'autonomia universitaria costituzionalmente riconosciuta.
L'interrogazione, peraltro, offre l'occasione di ribadire un principio già espresso dall'onorevole Ministro in occasione della presentazione delle linee programmatiche concernenti l'Università, e cioè la «non ingerenza» del ministero in ogni questione attinente la sfera della societas universitaria e del suo diritto di autoorganizzazione.
L'interrogante, giustamente, non chiede al ministero di esprimersi nel merito della vicenda, ma sul «metodo» seguito, rispetto al quale sono in grado di dargli, per il futuro, le più ampie assicurazioni.