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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 595 di mercoledì 29 febbraio 2012

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15.

GUIDO DUSSIN, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 27 febbraio 2012.
(È approvato).

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per il beni e le attività culturali, il Ministro dell'interno, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

(Elementi in merito agli eventuali danni subìti dal patrimonio artistico e monumentale italiano in occasione della recente ondata di gelo - n. 3-02134)

PRESIDENTE. L'onorevole Scalera ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02134 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata) concernente elementi in merito agli eventuali danni subìti dal patrimonio artistico e monumentale italiano in occasione della recente ondata di gelo.

GIUSEPPE SCALERA. Signor Presidente, l'interrogazione che insieme al collega Baldelli abbiamo rivolto al Ministro Ornaghi sviluppa indiscutibilmente quello che è un quesito di particolare interesse e tende a valutare quelle che sono le conseguenze sul patrimonio artistico, monumentale ed architettonico italiano dopo la straordinaria ondata di gelo che si è abbattuta nelle scorse settimane sul nostro Paese.
Si tratta chiaramente di uno screening certamente difficile e complesso vista la vastità del territorio interessato, ma noi siamo convinti che al Ministro non siano certamente sfuggiti una serie di dati che le cronache hanno avuto modo di sviluppare nell'ambito delle scorse settimane.
Mi riferisco particolarmente ad alcuni aspetti collegati ad Urbino, mi riferisco ad alcuni aspetti connessi anche ai fori romani sui quali credo il monitoraggio rappresenti non soltanto ed esclusivamente un punto di particolare valore, ma certamente un dato importante per quanto riguarda il lavoro del Ministero per i beni culturali.

PRESIDENTE. Il Ministro per i beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, ha facoltà di rispondere.

LORENZO ORNAGHI, Ministro per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, ringrazio lei e gli interroganti.
I recenti eventi meteorologici, in particolare le precipitazioni nevose - certamente più prevedibili in termini scientifici di un tempo, ma non del tutto prevedibili quanto alla vastità delle conseguenze - hanno dato origine a condizioni di rischio per il patrimonio culturale.
Il Ministero, consapevole da subito della gravità della situazione e della necessità di un intervento pronto ha seguito gli eventi con attenzione convocando apposite riunioni di coordinamento presso il segretariato generale già nelle giornate del 1o e 2 febbraio scorso. Pag. 2
È stata inoltre avviata, con circolare del segretario generale del 17 febbraio, una ricognizione completa dei danni occorsi ai singoli beni richiedendo apposite relazioni dettagliate agli uffici periferici. La suddetta attività di ricognizione è attualmente in corso poiché sono stati richiesti dati aggiornati alla data del 29 febbraio. Questo è quel che è stato fatto, ma credo che occorra prevedere quel che accadrà, che potrà accadere.
Nella consapevolezza che l'operatività, nel corso della prima emergenza era affidata ad altri soggetti pubblici quali i vigili del fuoco e la Protezione civile, il Ministero ha ritenuto indispensabile procedere alla costituzione di una propria struttura operativa, possiamo chiamarla unità di crisi, una struttura a rete da attivare in situazioni di emergenza future per il patrimonio culturale.
Tale unità operativa, che farà capo al segretariato generale, si articolerà, a livello territoriale in nodi principali corrispondenti alle direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici.
Ho inoltre ritenuto di incaricare espressamente il segretario generale di avviare tutte le iniziative al fine di formalizzare i rapporti di vertice con il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno, nonché con il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio anche allo scopo di verificare la possibilità di consentire la partecipazione del Ministero alle attività della sala operativa attivate in situazioni di crisi.
Lo stesso segretario generale è altresì impegnato, su mia indicazione, a definire, in accordo con le direzioni generali e regionali del Ministero codici e protocolli di comportamento unitari da adottarsi, da parte di tutti gli uffici periferici, in occasione di eventi che mettano a rischio la sicurezza del patrimonio culturale.
Il sottosegretario, l'architetto Cecchi, il prossimo 9 marzo si recherà in visita nelle aree più colpite, in particolare nelle regioni Marche ed Emilia Romagna, per acquisire ulteriori elementi conoscitivi così completando il monitoraggio in corso.
Infine, è allo studio dell'amministrazione, in accordo con il comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, l'individuazione e la messa a punto di apposite modalità operative attraverso le quali il suddetto comando potrà essere chiamato a svolgere un ruolo attivo, al fine di contribuire a garantire la sicurezza del patrimonio culturale in situazioni di emergenza e di grave rischio.
Da una prima ricognizione - e concludo - nelle regioni Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Veneto, Marche, Lazio e Basilicata i danni più rilevanti risultano essere localizzati nella regione Emilia Romagna per gli eventi sismici e Marche per gli eventi atmosferici. Decine sono i monumenti che hanno riportato danni, spesso lievi, altri più consistenti, soprattutto per quanto riguarda le strutture e le coperture degli edifici di culto. Occorrono quindi interventi di consolidamento strutturale e rifacimenti totali o parziali delle coperture danneggiate.
Al momento non è possibile stimare in misura attendibile le risorse necessarie al ripristino, che dovrebbero comunque rientrare in circa 20 milioni di euro.

PRESIDENTE. L'onorevole Scalera ha facoltà di replicare.

GIUSEPPE SCALERA. Signor Presidente, signor Ministro, sono certamente soddisfatto per la risposta, soprattutto per l'onestà intellettuale con la quale il Ministro ha avuto modo di porsi rispetto alla nostra interrogazione. Ci troviamo, certamente, all'interno di un sistema complesso: tutti sappiamo come l'Italia rappresenti oggi, secondo l'UNESCO, il 50 per cento dell'intero patrimonio storico e monumentale mondiale. In questo contesto, chiaramente, il controllo di questi beni, la necessità di rapportarsi rispetto a realtà architettoniche, monumentali, storiche, artistiche di straordinario significato sottende ovviamente un monitoraggio e uno screening di natura continua, direi di estrema valenza, soprattutto per quella che è la vastità del territorio interessato. Pag. 3
Mi sembra estremamente importante valutare, sotto questo aspetto, l'unità di crisi che il Ministero ha inteso realizzare in questa fase. Esiste, caro Ministro, sotto questo aspetto, un problema vero, collegato non solo all'ondata di gelo che ha caratterizzato in queste settimane l'Italia, ma collegato più complessivamente ad un progressivo decadimento strutturale di tanti e tanti monumenti di straordinaria valenza del nostro territorio.
Penso - e il pensiero, sotto questo aspetto, è anche collegato ad una serie di interrogazioni che con altri colleghi, in quest'Aula, abbiamo presentato - soprattutto ad una realtà delicata e complessa come Pompei, che so vicina ai suoi interessi, e penso, soprattutto, a tutto quello che è il quotidiano triste bilancio che siamo costretti spesso a registrare sui crolli di media entità, per quanto riguarda questo patrimonio archeologico, questo sito archeologico, che rappresenta uno dei più straordinari patrimoni dell'umanità. So che su questo piano vi è la sua attenzione e al tempo stesso l'attenzione del suo Ministero, e mi auguro, sotto questo aspetto, che questa unità di crisi possa rappresentare un primo punto di riferimento qualificante per l'azione del suo Governo.

(Iniziative per assicurare continuità agli interventi di restauro del sito archeologico di Pompei - n. 3-02135)

PRESIDENTE. L'onorevole Nunzio Francesco Testa ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02135 concernente iniziative per assicurare continuità agli interventi di restauro del sito archeologico di Pompei (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).

NUNZIO FRANCESCO TESTA. Signor Presidente, signor Ministro, la nostra interrogazione a risposta immediata di oggi riguarda il sito archeologico di Pompei. Il 27 febbraio scorso, forse a causa del vento forte, si è distaccato un pezzo di intonaco rosso pompeiano di circa un metro e mezzo nella casa di Venere in conchiglia.
Il crollo dell'intonaco dalla casa di Venere in conchiglia - una delle case più belle, per le pitture naturalistiche, le scene di giardini, di fauna e mitologia - segue quella del 22 febbraio scorso, in cui si è registrato, lo stesso, un crollo di un pezzo di intonaco grezzo del paramento esterno della parete orientale del Tempio di Giove.
Secondo il responsabile dell'Osservatorio patrimonio culturale, la situazione è drammatica, in quanto per un crollo reso noto ve ne sono altri nove che non sono resi noti. Il fatto che il crollo sia accaduto nell'intonaco del Tempio di Giove, che si trova nel punto più visitato di Pompei, cioè il Foro, è un allarme che deve richiamare l'attenzione su quanto sta avvedendo nelle altre zone.
Chiedo quali siano le iniziative che lei intende adottare per salvaguardare questo sito archeologico, che è patrimonio unico del mondo.

PRESIDENTE. Il Ministro per i beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, ha facoltà di rispondere.

LORENZO ORNAGHI, Ministro per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, ringrazio in anticipo la Presidenza se avrà la pazienza di tollerare qualche secondo in più - assieme ai parlamentari - della mia risposta.
Il consueto iniziale ringraziamento agli onorevoli interroganti è, in questo caso, niente affatto rituale: è un ringraziamento sentito, giacché confido che, sulla base di questa risposta, ciò che il Governo intende fare e sta facendo per Pompei richiami anche l'attenzione dell'opinione pubblica.
Sono convinto, infatti, che occorra non far crescere il rischio che la dilatazione degli elementi pur reali di allarme produca un senso di ansia diffusa e una domanda di soluzione immediata, così perdendo invece quanto si sta concretamente cercando di fare sulla base anche di un metodo scientifico e operativo che illustrerò tra breve.
I danni, ed anche il detrimento strutturale richiamato poc'anzi, al patrimonio Pag. 4archeologico esposto alle intemperie (quindi a tutto il patrimonio archeologico, non solo dell'area di Pompei) si sono sempre verificati. Nel passato lontano e più recente si è non infrequentemente posto rimedio a tali danni con modalità che l'avanzamento delle tecnologie fa oggi considerare inadeguate e in qualche caso dannose.
Anche Pompei, area scavata di oltre 66 ettari con i resti degli edifici del primo secolo privi di copertura ed esposti agli effetti climatici, da oltre 250 anni subisce danni alle strutture murarie e agli apparati decorativi. A tali danni si è posto rimedio solo prevalentemente con azioni di restauro e per gli interventi di urgenza con azioni immediate e localizzate di messa in sicurezza.
È fuorviante, aggiungo, ritenere che sia esistita una mitica età felice e fortunata in cui consistenti maestranze statali specializzate operavano giorno per giorno la manutenzione programmata del sito, così evitando o riducendo il pericolo di danni irreparabili. Consueto è stato invece l'operare su due piani, quello degli interventi di urgenza su danni localizzati e quello di parziali interventi di consolidamento e restauro di singole aree o domus.
Questi due livelli di azione, pur necessari, tuttavia non bastano più. Ecco allora il programma del Governo che è un progetto complessivo e oltremodo complesso in grado di affrontare in forma interconnessa i principali problemi di Pompei. Li elenco: la riduzione del rischio idrogeologico con la messa in sicurezza dei terrapieni non scavati; la messa in sicurezza delle insulae, il consolidamento e restauro delle murature, il consolidamento e restauro delle superfici decorate, la protezione degli edifici dalle intemperie, il potenziamento del sistema di video sorveglianza.
Tale progetto è sostenuto e accompagnato da un rigoroso piano di studio scientifico e tecnico con il rilievo e la restituzione tridimensionale finalizzato alla diagnosi, all'approfondimento della conoscenza scientifica e al necessario orientamento delle imminenti scelte operative. Il piano presenta numerose e significative novità, novità di metodo innanzitutto.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

LORENZO ORNAGHI, Ministro per i beni e le attività culturali. Esso, infatti, è un modello di cooperazione interistituzionale rafforzata che è stato molto apprezzato dall'Unione europea. Tale piano intende non solo mettere in campo le migliori forze e capacità del Mibac e le competenze internazionali, ma è anche frutto dell'intesa con i Ministeri della coesione territoriale e dell'interno. Insieme con i colleghi di questi Dicasteri, oltreché con il Ministro dell'università e con l'Autorità per la vigilanza, ho già sottoscritto un protocollo di legalità con l'obiettivo di garantire legalità e trasparenza nella gestione delle risorse messe a disposizione dall'Unione europea che ammontano, lo ricordo, a 105 milioni di euro.

PRESIDENTE. Deve concludere.

LORENZO ORNAGHI, Ministro per i beni e le attività culturali. Che cosa si sta facendo e si farà? Chiedo scusa davvero.

PRESIDENTE. Signor Ministro, purtroppo non è nella mia disponibilità raddoppiare il tempo a disposizione, quindi le chiedo scusa, ma deve concludere.

LORENZO ORNAGHI, Ministro per i beni e le attività culturali. Non lo raddoppio e concludo brevemente. Ho indicato una risposta (la pubblicherò) con le tappe che ci apprestiamo a fare e concludo, ricordando che in questo quadro di condivisione, di opportunità e di assunzione di responsabilità, il ruolo degli enti territoriali si rivela cruciale.
A tal fine, insieme con i Ministeri della coesione territoriale e dell'interno si aprirà tra poche settimane un tavolo di consultazione. Alla consapevolezza che la salvaguardia di Pompei è di inestimabile valore per la vitalità della cultura italiana nel mondo si unisce, infatti, la convinzione che Pag. 5una buona e corretta impostazione della annosa questione di questo sito porta necessariamente con sé il fondamentale obiettivo dello sviluppo economico e sociale del territorio circostante.

PRESIDENTE. L'onorevole Nunzio Francesco Testa ha facoltà di replicare.

NUNZIO FRANCESCO TESTA. Signor Presidente, ringrazio il signor Ministro. Naturalmente non sono molto soddisfatto anche perché non ha potuto esprimere tutto quello che voleva ricondurci poi alla soluzione di questo problema. Al momento mi risulta però, signor Ministro, che non esiste una squadra di manutenzione adeguata per questo e che sono solo quattro gli addetti ai lavori tra Pompei e i Campi Flegrei e che i 105 milioni che sono stati promessi dal Commissario europeo Hahn non sono certo sufficienti a garantire gli interventi al sito archeologico, ma questo lo ha detto anche lei.
Conosco bene anche le condizioni economiche del nostro Paese e, quindi, immagino che una ricostruzione del sito che metta in sicurezza tutte le domus, affinché venga ricoperto da qualcosa che lo protegga dalle situazioni meteorologiche avverse, è una spesa veramente importante. Però questo sito rappresenta, credo, la nostra storia, la storia degli antichi romani e quello che ha rappresentato per noi la ricostruzione della nostra storia. Non solo, ma questo sito rappresenta anche, nel campo dell'indotto turistico, una fonte altissima per tanti e tanti lavoratori. Quindi, credo che se magari, anche se per iscritto, lei possa darmi una risposta più adeguata, io sarei soddisfatto.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Nunzio Francesco Testa. Le ricordo che, se lei desidera interloquire con più tempo con il Ministro su questo argomento, può ricorrere allo strumento dell'interpellanza urgente che consente al Governo di avere molto più tempo a disposizione e a lei di disporre di circa mezz'ora.

(Iniziative in relazione alla tassa introdotta a carico dei cittadini stranieri non comunitari per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno - n. 3-02117)

PRESIDENTE. L'onorevole Murer ha facoltà di illustrare l'interrogazione Livia Turco n. 3-02117, concernente iniziative in relazione alla tassa introdotta a carico dei cittadini stranieri non comunitari per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmataria.

DELIA MURER. Signora Presidente, signora Ministro, con questa interrogazione noi abbiamo voluto porre all'attenzione un tema importantissimo. Dal 30 gennaio 2012 i cittadini stranieri non comunitari pagano una tassa per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno di un importo molto rilevante, che varia da 80 a 200 euro. Questo applicando un decreto del precedente Governo.
Noi siamo assai preoccupati per questa tassa, proprio per il suo ammontare, perché interviene in un momento di grave crisi, in cui anche il peso di questo importo grava sui lavoratori stranieri, come sui lavoratori italiani, che comunque soffrono della crisi. Quindi, la domanda è capire come il nuovo Governo intenda affrontare questo tema.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Anna Maria Cancellieri, ha facoltà di rispondere.

ANNA MARIA CANCELLIERI, Ministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, ringrazio l'onorevole Murer, l'onorevole Livia Turco e gli altri deputati che, con l'interrogazione all'ordine del giorno, pongono l'attenzione su un problema che ho subito affrontato non appena assunta la responsabilità di Ministro dell'interno. Il 1o febbraio scorso, rispondendo ad uno specifico quesito posto in Commissione affari costituzionali di questa Camera, ho precisato che il mio obiettivo è perseguire un disegno complessivo di razionalizzazione e semplificazione delle procedure previste dalla legge per il rilascio dei permessi di soggiorno. Pag. 6
Nell'ambito di questo progetto, potrà essere affrontato anche il problema posto dagli onorevoli interroganti senza rimettere in discussione un provvedimento, quello concernente il contributo per il rilascio e il rinnovo dei permesso di soggiorno, da poco entrato in vigore e destinato a sostenere l'attività dei diversi uffici a vario titolo preposti all'espletamento delle istruttorie e, in parte, ad alimentare il Fondo rimpatri. Voglio, a tale proposito, precisare che è mia intenzione fare in modo che con le risorse di tale Fondo vengano finanziati i programmi di rimpatrio volontario e assistito, attuabili dal gennaio di quest'anno per effetto dell'entrata in vigore del decreto interministeriale che ne ha disciplinato l'attuazione.
L'ipotesi di intervento normativo, che si trova in avanzato stato di definizione e che si realizzerà proprio in questi giorni con apposito emendamento al decreto-legge cosiddetto di semplificazione, in corso di conversione, si incentra sull'allungamento della validità, in particolare in fase di rinnovo, delle tipologie dei permessi di soggiorno più diffuse. Mi riferisco soprattutto ai permessi per lavoro e, conseguentemente, a quelli per motivi familiari, la cui durata è commisurata a quella del lavoratore straniero a cui ci si ricongiunge. L'allungamento della validità di questi permessi comporterà una sensibile riduzione degli adempimenti a carico delle questure e, conseguentemente, un risparmio di risorse organizzative e finanziarie per l'amministrazione.
Inoltre, la contrazione dei tempi di rilascio dei titoli e i miglioramenti organizzativi attesi consentiranno una maggiore fruibilità complessiva degli uffici da parte dell'utenza.
Da questa semplificazione deriverà indirettamente anche un alleggerimento degli oneri economici posti a carico degli stranieri per il pagamento del contributo, per la minore frequenza con la quale saranno chiamati a rinnovare il titolo di soggiorno. Questo è lo scenario che abbiamo davanti, dando una giusta risposta alle aspettative dei cittadini stranieri che giungono nel nostro Paese per motivi di lavoro o di ricongiungimento familiare nel rispetto della legge, mantenendo inalterato - e d'altronde non può farsi diversamente - il livello del gettito corrente per assicurare la giusta funzionalità sia degli uffici immigrazione che degli sportelli unici.

PRESIDENTE. L'onorevole Murer ha facoltà di replicare.

DELIA MURER. Signor Presidente, mi dichiaro solo parzialmente soddisfatta, perché credo che il tema meriti anche un approfondimento e un confronto prima di arrivare al voto del disegno di legge sulle semplificazioni. Credo che comunque abbattere il costo intervenendo in varie modalità, ma anche sulla durata e le modalità del rinnovo dei permessi di soggiorno sia proprio una emergenza.
Quindi, la ringrazio. Sono parzialmente soddisfatta e penso che sarebbe utile avere un confronto proprio anche su questa proposta che il Governo si appresta a realizzare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Iniziative per garantire la continuità della produzione dello stabilimento Alcoa di Portovesme - n. 3-02085)

PRESIDENTE. L'onorevole Palomba ha facoltà di illustrare l'interrogazione Di Pietro n. 3-02085 concernente iniziative per garantire la continuità della produzione dello stabilimento Alcoa di Portovesme (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, signori del Governo, noi non possiamo mollare! L'Italia dei Valori è qui ancora una volta per ricordarvi la straordinaria emergenza della questione dell'Alcoa. Sta per scadere il termine dopo la notifica della procedura di mobilità. Se lo stabilimento chiuderà sarà una catastrofe sociale annunciata. Andrebbe in fumo il 15 per cento del PIL del già poverissimo Sulcis. Pag. 7Sarebbe annientata l'intera filiera dell'alluminio e l'indotto, compresa la centrale ENEL.
Ieri avete incontrato l'Alcoa, ma oggi non avete voluto incontrare la RSU e i 50 lavoratori presenti a Roma. Dite, quindi, qui nel Parlamento che cosa vi siete detti e rispondete alle seguenti domande. Alcoa è obbligata a mantenere la produzione fino al 31 dicembre 2012. Cosa fate per imporglielo? Gli impianti non possono essere assolutamente fermati, perché ciò significherebbe la fine della produzione. Cosa fate per impedire la fermata? Ritenete che la produzione dell'alluminio sia strategica per l'Italia, oltre che per il Sulcis? Quali azioni conseguenti e decisive intendete porre in essere?

PRESIDENTE. Onorevole Palomba, la prego di concludere.

FEDERICO PALOMBA. Quali passi intendete fare presso ENEL per imporre accordi bilaterali sulla riduzione della bolletta energetica? Ci aspettiamo finalmente da voi una risposta confacente alla drammatica emergenza e in totale discontinuità rispetto al colpevole immobilismo del Governo precedente (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda, ha facoltà di rispondere.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevole Palomba, in assenza del Ministro dello sviluppo economico, le leggo l'appunto che mi è stato consegnato. Il Governo sta seguendo con grande attenzione la crisi dell'Alcoa, nella piena consapevolezza dell'importanza dell'impianto sull'economia del territorio e per la rilevanza strategica della produzione dell'alluminio. La decisione della multinazionale americana di chiudere l'impianto di Portovesme è giunta improvvisa ed inattesa, avendo il Governo garantito in questi anni e fino al 31 dicembre 2012 condizioni ottimali per l'approvvigionamento di energia elettrica.
Lo scorso 13 gennaio al tavolo di confronto convocato dal Ministero dello sviluppo economico il Governo ha proposto un percorso ragionevole di gestione della grave situazione sociale conseguente all'annuncio della chiusura e del contemporaneo licenziamento di tutti i lavoratori, mentre la direzione di Alcoa dal canto suo ha respinto ogni ipotesi di mediazione. Il lavoro avviato dal Ministero a valle del citato incontro era stato finalizzato a cercare le condizioni per la riapertura del confronto e le iniziative attuate sono state rivolte all'Alcoa e ai potenziali investitori, i quali hanno in vario modo manifestato interesse ad esaminare la possibilità dell'acquisizione dello stabilimento di Portovesme.
Il 7 febbraio ultimo scorso si è svolto presso il Ministero un incontro con la regione Sardegna, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali per un esame dei problemi da affrontare in vista di un possibile accordo.
In particolare, è stato confermato l'impegno del Governo sui punti fondamentali per superare le difficoltà che si sono manifestate nel confronto tra le parti. In primo luogo, la necessità di rimuovere la procedura di mobilità-licenziamenti e di utilizzare, in quanto necessari, altri ammortizzatori sociali. In secondo luogo, la creazione delle condizioni di contesto per rendere la produzione competitiva in termini di costo dell'energia, di adeguamento delle infrastrutture, con particolare riferimento all'area portuale, e di recupero di efficienza dell'impianto. Tutto questo potrà favorire l'ingresso di nuovi investitori in grado di garantire la continuazione della produzione di alluminio nel sito di Portovesme.
Su queste basi il Ministero sta lavorando, anche con le parti coinvolte, nella prospettiva di raggiungere, in tempi brevi, un accordo che, superando la procedura di mobilità, consenta una gestione della crisi in tutti i suoi aspetti, per impedire la chiusura del sito.
Si informa, infine, che è convocato un nuovo tavolo di confronto.

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PRESIDENTE. L'onorevole Di Pietro ha facoltà di replicare.

ANTONIO DI PIETRO. Signor Presidente, signor Ministro Passera che non c'è, è mai possibile che ogni volta che si chiede qualcosa a questo Governo il Ministro competente non c'è mai? Vorrei che si capisse, una volta per tutte, che stiamo parlando della produzione dell'alluminio e lo stesso Ministro per i rapporti con il Parlamento ha detto, bontà sua, di aver letto un documento che gli hanno passato. Lo Stato italiano considera essenziale tale settore e, aggiungo io, è essenziale anche per la sopravvivenza di un territorio intero, quello del Sulcis.
Allora, il problema non è più stare a vedere cosa fa Alcoa, ma stare a vedere cosa fa il Governo per venire incontro a questa realtà e per trovare una soluzione. La soluzione gliel'hanno già detta mille volte le stesse maestranze e gli stessi lavoratori di Alcoa e gliel'avrebbero detta anche oggi al Ministro Passera se invece di fare il latitante, oltre che in Parlamento, non avesse fatto il latitante anche con i 50 lavoratori che, in rappresentanza dei 500 lavoratori, sono venuti qui, pagandosi di tasca propria il biglietto - non dico aereo, perché sarebbero potuti venire anche con la nave - e chiedendo di essere ascoltati.
La soluzione sta in un accordo fra Alcoa ed ENEL. ENEL non è di proprietà del «signor nessuno». Lo Stato lo sa, e deve metterci le mani. Un accordo bilaterale non viola le norme dell'Unione europea. Alcoa deve pagare ancora oggi, è sotto processo nell'Unione europea per 300 milioni di euro che deve pagare come penale, perché, dopo aver ricevuto un mare di contributi dallo Stato italiano e dall'Unione europea, oggi semplicemente si sveglia la mattina, quella del 1o gennaio 2012, e dice: «Buon anno! Me ne vado. Mi sono presa tutti i soldi che mi interessavano e adesso vado altrove». No! Questa volta o paga tutto ciò che deve pagare e restituisce tutto ciò che ha preso - e concludo - oppure lo Stato italiano, il Ministro Passera o chi per lui convochi ENEL e trovi immediatamente l'accordo bilaterale fra ENEL ed Alcoa perché - concludo davvero - non so se vi è chiaro che è inutile parlare di mobilità o meno, perché se si spegne il bruciatore della centrale che produce alluminio non è che domani mattina lo puoi riaccendere. È finita la produzione. Una volta che si spegne quell'impianto, non si può riaccendere più, se non con tanti soldi e tanti mesi, vale a dire non si riaccende proprio più. Allora, prima che si spenga la speranza si riaccenda la buona volontà del Governo! (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

(Intendimenti in ordine alla permanenza in carica dell'attuale commissario straordinario dell'Aero Club d'Italia ed iniziative in tema di limiti all'assunzione di incarichi direttivi presso il medesimo ente - n. 3-02122)

PRESIDENTE. L'onorevole Raisi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02122 concernente intendimenti in ordine alla permanenza in carica dell'attuale commissario straordinario dell'Aero Club d'Italia ed iniziative in tema di limiti all'assunzione di incarichi direttivi presso il medesimo ente (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).

ENZO RAISI. Signor Presidente, poniamo l'attenzione del Governo a questo caso straordinario di questo commissario, peraltro senatore della Repubblica, più volte nominato commissario dell'Aero Club, un importante ente italiano, in spregio a quanto previsto dalla legge nazionale. Tra l'altro, faccio presente che l'ultima volta è stato nominato commissario per adeguare lo statuto alla legge Brunetta. Tuttavia, questo statuto non sta per essere adeguato perché, probabilmente, il commissario si sta allargando e sta cercando di crearsi le condizioni per essere rieletto.
Ultimo, last but not least, la faccenda del peculato che l'ha visto coinvolto recentemente in quanto ha fatto una causa contro un altro consigliere dell'Aero Club d'Italia utilizzando i soldi dell'ente, nonostante Pag. 9la causa fosse fatta come persona privata e non come rappresentante dell'ente. Ce n'è abbastanza per chiedere al Governo cosa intenda fare di questo commissario e se intenda - questo è molto importante per noi, nel rispetto della legge e della Costituzione - che nello statuto sia considerato il fatto che chi ha fatto il commissario non può essere nominato o eletto presidente dell'ente stesso.

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda, ha facoltà di rispondere.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevole interrogante, le trasferisco le informazioni che mi sono state assegnate dal Ministero dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. L'incarico di commissario straordinario dell'Aero Club d'Italia è stato conferito al senatore Leoni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2010 per un periodo di sei mesi e confermato dapprima con decreto ministeriale del 18 luglio 2011 per un periodo di sei mesi e, da ultimo, con decreto del 16 gennaio 2012 per un ulteriore periodo di soli tre mesi, pertanto ad oggi il mandato del senatore Leoni si protrae da un periodo di poco superiore all'anno. Tale nomina è stata disposta ai sensi dell'articolo 52 dello statuto dell'Aero Club d'Italia a causa dell'incompleto esito della procedura di rinnovo del consiglio federale, e si è reso necessario anche per assicurare la continuità amministrativa dell'ente nelle more della revisione dello statuto dell'ente stesso imposta dal decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 188.
Quanto alle criticità segnalate dall'onorevole interrogante, rappresento innanzitutto che le modifiche statutarie proposte dal commissario straordinario sono tuttora all'esame dei Ministeri vigilanti e che è imminente l'approvazione del nuovo statuto. Quanto poi all'azione civile esperita dal commissario straordinario a tutela della propria personale onorabilità, l'ente ha comunicato che nelle scritture contabili non vi è evidenza di somme utilizzate per il pagamento di oneri legali inerenti ad azioni di natura personale del senatore Leoni e che nessun rilievo è stato sollevato al riguardo dal collegio dei revisori dei conti.
In ogni caso, considerata la delicatezza della vicenda sottoposta all'attenzione del Governo dall'onorevole interrogante, assicuro che verranno portati a termine gli approfondimenti del caso al fine di accertare la correttezza dell'operato degli organi dell'ente.

PRESIDENTE. L'onorevole Raisi ha facoltà di replicare.

ENZO RAISI. Signor Presidente, dal tono della risposta ovviamente mi dichiaro soddisfatto, perché quanto da noi sollevato risulta anche al Governo, mi riferisco, nell'ultima parte, soprattutto al tema del peculato e dico che quanto dichiarato dall'ente è falso e lo dimostrerò in questa sede, perché c'è stato un pagamento da parte dell'ente dell'avvocato che ha difeso il presidente dell'Aero Club d'Italia nonostante nella sentenza si dica che l'odierno attore, cioè Leoni, si è costituito in proprio e non anche quale presidente e legale rappresentante dell'Aero Club d'Italia, quindi non poteva essere fatto e ci sono i documenti che dimostrano che l'ente ha pagato. Quindi l'ente ha detto tra l'altro il falso e sarà in questa sede mia volontà a breve riportare questi documenti.
Non solo, io ricordo rispetto a quello che ha detto il Governo - che ringrazio per la risposta, perché ha dimostrato attenzione su un problema che conosce bene - che il commissario oltre ad essere stato più volte riconfermato - già c'è l'anomalia che un senatore venga nominato presidente di un ente, ma questo lo si può riportare ad un'amicizia in particolare che il senatore ha con qualche segretario di partito - è già stato commissario nel 2002-2004. Tra l'altro, l'articolo 7 della legge 29 maggio 1954, n. 340 limita ad un anno la durata massima nei casi di commissariamento dell'Aero Club d'Italia. Pag. 10
Quindi c'è una palese violazione di quella norma e non mi avete risposto su una questione che trovo delicata: è evidente che Leoni sta procrastinando questa sua revisione dello statuto per creare le condizioni per farsi rieleggere, il che è incompatibile con quanto previsto dalla Costituzione. Per cui è chiaro, l'articolo parla molto chiaro di questa sua eleggibilità, è importante che in quello statuto si ponga il fatto che chi è stato commissario non possa essere rieletto presidente dell'Aero Club d'Italia. Questo è il rispetto della nostra Costituzione e ve lo chiediamo da questi banchi.

(Iniziative per la piena attuazione della riforma del federalismo fiscale - n. 3-02136)

PRESIDENTE. L'onorevole Consiglio ha facoltà di illustrare l'interrogazione Dozzo n. 3-02136, concernente iniziative per la piena attuazione della riforma del federalismo fiscale (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.

NUNZIANTE CONSIGLIO. Signor Presidente, signor Ministro, sessanta secondi sono probabilmente molto pochi per manifestare lo sconcerto che il nostro gruppo ha avuto quando ha, purtroppo, verificato che vi è stata una frenata tremenda per quanto riguarda la riforma del federalismo fiscale.
Di nuovo, il decreto «milleproroghe», che avete appena approvato, ne è la forma più chiara. Il recente decreto-legge, tra l'altro, fa slittare al 31 marzo 2013 l'attuazione di un passaggio fondamentale della riforma stessa, che è la determinazione dei costi standard per i servizi di competenza degli enti locali.
Altro provvedimento che non va certo nel senso del federalismo che noi auspicavamo quando abbiamo redatto, in modo serio, il programma elettorale del 2008, è quello che riguarda l'attuazione dell'autonomia finanziaria e l'introduzione della tesoreria unica.
Anche la nuova versione dell'IMU di Calderoli, da voi rivista e peggiorata, prevede niente soldi, e quindi niente risorse, per i comuni. Con questa interrogazione, signor Ministro, chiediamo quali iniziative il Governo intenda assumere per non pregiudicare, ed anzi dare un'accelerazione alla piena attuazione della riforma del federalismo fiscale avviata dal precedente Governo, che rischia di essere vanificata dalle misure illustrate in precedenza.

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda, ha facoltà di rispondere.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Onorevole interrogante, al riguardo delle osservazioni da lei proposte per quanto concerne la determinazione dei fabbisogni standard, ricordo che il termine per la determinazione di questi fabbisogni, relativi ai due terzi delle funzioni fondamentali che sono state definite per i comuni, è stato fissato al 31 marzo 2013. La revisione della tempistica per la determinazione dei fabbisogni standard si è resa necessaria a causa dei ritardi che si sono accumulati nella fase di avvio della relativa attività.
L'iter per l'approvazione e l'adozione della nota metodologica per la determinazione dei predetti fabbisogni si è rivelato difficile, dato il carattere di assoluta novità della materia, la complessità del processo di determinazione di questi fabbisogni e la volontà di garantire la più ampia condivisione della metodologia adottata e da adottare per lo sviluppo dell'indagine.
Inoltre, il rinvio consente la determinazione dei fabbisogni relativi ai due terzi delle funzioni fondamentali rispetto alla dimensione più limitata della versione precedente. Per quanto concerne l'atteggiamento del Governo nei confronti del federalismo fiscale, si ribadisce che il Governo ha, semmai, accelerato il processo in atto, decidendo di fare entrare in vigore nel 2012 un'imposta importante per l'autonomia tributaria dei comuni come l'IMU, che era inizialmente prevista per il 2014. Pag. 11
La tassazione della prima casa rappresenta l'attuazione del federalismo fiscale in senso stretto, in quanto il gettito derivante è destinato alla copertura dei costi e dei servizi indivisibili di cui usufruisce in materia rilevante proprio chi risiede nel territorio comunale. Si deve sottolineare che è estraneo alle finalità della disciplina dell'IMU attribuire agli enti locali il ruolo di esattore dell'imposta. Il contribuente versa il tributo distintamente a favore del comune e dello Stato, e vale la pena di sottolineare che al comune spettano le maggiori somme derivanti dall'attività di accertamento e riscossione della quota erariale in questione.
Per quanto attiene, poi, alla questione della reintroduzione della tesoreria unica, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato evidenzia che le entrate proprie degli enti interessati saranno versate su un sottoconto fruttifero, su cui lo Stato corrisponde, ai sensi del decreto, un interesse pari all'1 per cento, mentre gli investimenti finanziari da smobilizzare saranno individuati con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, da emanare entro il 30 aprile di quest'anno. Il meccanismo della tesoreria unica consente di non penalizzare la normale gestione delle risorse finanziarie, dato che esso prevede la piena ed immediata disponibilità in ogni momento delle somme di loro spettanza giacenti in tesoreria e nelle contabilità speciali fruttifere ed infruttifere.
Quindi, il ripristino di questo meccanismo antico garantisce agli enti interessati la piena ed immediata disponibilità, in ogni momento, delle somme di loro spettanza giacenti in Tesoreria nelle contabilità speciali, somme che, ripeto, sono fruibili immediatamente a richiesta degli enti interessati.

PRESIDENTE. L'onorevole Consiglio ha facoltà di replicare.

NUNZIANTE CONSIGLIO. Signor Presidente, signor Ministro, nel ringraziarla devo essere chiaro sul fatto che non siamo per nulla soddisfatti della sua risposta.
Il fatto che sia lei a rispondermi e non un Ministro per le riforme ed il federalismo, che voi avete abolito, è la prova provata della poca attenzione che avete nei confronti del federalismo fiscale. Senza un Ministro che abbia funzioni di impulso e di progettazione, sarà difficile dare seguito alla riforma avviata con la legge n. 42 del 5 maggio 2009. Al nostro gruppo risulta che lei sia un cultore del federalismo, quindi mi dispiace che abbia dato una risposta di questo tipo. Chiaramente, verificheremo poi il prosieguo dell'atteggiamento che avrete.
Senza l'attuazione di un federalismo fiscale che introduca, in modo serio e definitivo, il concetto di responsabilità a tutti i livelli e, quindi, anche a livello delle amministrazioni locali, non cambieremo mai questo Paese, signor Ministro. Si tratta di una responsabilità che passa soprattutto dalla capacità di individuare le voci di spesa anomale, a volte eccessive, a volte molto eccessive, che portano ad una malagestione e a buchi enormi di bilancio. Credo che il federalismo sia uno dei sistemi con cui ovviare a queste grandissime problematiche. In questa direzione andava la suddetta legge la cui attuazione voi avete spostato di un anno, mentre lei mi risponde che, invece, l'avete accelerata; vi è una dicotomia che non intendo.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Consiglio.

NUNZIANTE CONSIGLIO. Per quanto riguarda la questione dei costi standard, probabilmente chi ha pensato allo slittamento al 31 marzo 2013, previsto dal recente decreto-legge cosiddetto milleproroghe, di questa riforma, non ha valutato l'impatto dirompente che questo rinvio probabilmente avrebbe su alcune amministrazioni, ad esempio quella di Napoli, come anche dimostra la questione dei vigili di cui avrete letto sui giornali questi giorni.
Per quanto riguarda la Tesoreria unica, con essa vi è una gravissima limitazione dell'autonomia finanziaria, e la protesta trasversale, di cui sicuramente avete notizia, Pag. 12ne è la prova perché è talmente trasversale che abbraccia tutti i sindaci e gli amministratori di qualsiasi colore.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Consiglio.

NUNZIANTE CONSIGLIO. Mi avvio alla conclusione, signor Presidente.
Signor Ministro, molti cittadini non comprendevano perché la Lega Nord Padania non sostenesse questo Governo, ma con il passare del tempo sono sempre meno, perché hanno compreso che non volere mettere mano al cambiamento di questo Paese coincide perfettamente con il non mettere in pratica il federalismo.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Consiglio.

NUNZIANTE CONSIGLIO. Chiedo a lei, signor Ministro, un chiarimento su cosa intendesse dire il Presidente della Repubblica quando, recentemente, ha affermato che l'attuazione di misure nel senso del federalismo... (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Consiglio.

(Misure a tutela degli agricoltori e dei pescatori italiani in relazione all'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione di prodotti agricoli e ittici - n. 3-02118)

PRESIDENTE. L'onorevole Ruvolo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02118, concernente misure a tutela degli agricoltori e dei pescatori italiani in relazione all'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione di prodotti agricoli e ittici (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).

GIUSEPPE RUVOLO. Signor Presidente, signor Ministro, l'approvazione dell'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione dei prodotti agricoli e ittici, ha certamente generato grande preoccupazione nel mondo agricolo di tutto il Paese, ma, soprattutto, nell'area del Mezzogiorno.
La preoccupazione è data, chiaramente, dalle difficoltà che oggi vive il settore dell'agricoltura. Ci mancava solo questa; non bastavano gli aumenti sui fertilizzanti, sui carburanti e sugli oneri previdenziali. Spero che il Governo trovi la maniera di dare una risposta ai problemi dell'agricoltura e, in particolare, a quella meridionale.

PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, ha facoltà di rispondere.

MARIO CATANIA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, ritengo opportuno premettere che questo accordo è stato approvato in seno al Consiglio dell'Unione europea alla fine del 2010 e che, in precedenza, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, aveva più volte manifestato, alla Commissione europea, le proprie preoccupazioni dovute all'impatto e alle conseguenze che un siffatto accordo avrebbe avuto per l'agricoltura mediterranea.
Analoga posizione è stata espressa anche dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
Comprendo anche le preoccupazioni che vengono manifestate in merito all'impatto di carattere negativo che il suddetto Accordo potrebbe avere sui nostri agricoltori e vorrei assicurare fin d'ora che il Governo provvederà a sollecitare la Commissione europea ad attuare gli strumenti di monitoraggio e di verifica della corretta applicazione dello stesso, la cui entrata in vigore avverrà presumibilmente già a partire dal prossimo mese di maggio.
In particolare avremo cura di vigilare sulla corretta applicazione di quanto stabilito nell'ambito delle disposizioni sanitarie e fitosanitarie, e sulle norme tecniche di commercializzazione, in conformità con le regole stabilite in materia dall'Organizzazione mondiale del commercio. Pag. 13
Faccio presente, inoltre, che il Governo si sta già muovendo nella direzione di un rafforzamento e di un miglioramento di alcuni strumenti di mercato, che possono costituire un valido sostegno per le nostre produzioni agricole. A tal proposito vorrei evidenziare che queste problematiche saranno oggetto di una discussione nell'ambito di un prossimo incontro con il Commissario Ciolos, unitamente ai ministri dell'agricoltura di Spagna e Francia. Infine, faccio presente che il Governo provvederà altresì ad avviare un'azione di coordinamento con gli altri Stati membri del bacino del Mediterraneo, interessati alle conseguenze dell'Accordo, per valutare possibili eventuali misure compensative da sottoporre all'attenzione degli organi comunitari.

PRESIDENTE. L'onorevole Ruvolo ha facoltà di replicare.

GIUSEPPE RUVOLO. Signor Presidente, grazie signor Ministro. Devo essere sincero: sono soddisfatto della sua risposta, però qualche considerazione va fatta.
Io sono convinto che ormai il modello agricolo europeo non regge più. Va contro l'agricoltura italiana a partire dalla burocrazia. Forse parlare di questi argomenti diventa scandaloso per alcuni, ma la verità assoluta è che il mondo agricolo soffre anche per tutta una serie di questioni, che in Europa hanno certamente creato tanta confusione e soprattutto per una liberalizzazione che ormai non c'è.
Io so come la pensa lei, signor Ministro, e mi auguro che possa procedere su questa strada, soprattutto quando si parlerà della Politica agricola comune (PAC), ma vorrei mettere in evidenza che i prodotti che subiranno maggiore danno nella nostra economia agricola del Mezzogiorno, sono gli agrumi, l'olio e la frutta secca. Là bisogna intervenire in maniera drastica e concreta da parte del Governo italiano, in ordine a quanto lei ha affermato, ma soprattutto creando anche un modello di sostegno a queste tipicità di prodotti dell'area mediterranea.
Vorrei ricordare in questa occasione che il grano duro è stato escluso dalle provvidenze a sostegno dell'economia agricola. Ebbene, anche a tale riguardo, vogliamo capire perché il Governo non dica una parola chiara in sede europea. Questo modello dal mio punto di vista non va più.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Ruvolo.

GIUSEPPE RUVOLO. Il modello va rivisto e soprattutto vanno dati conforto e speranza ad un mondo agricolo, che oggi è in grande difficoltà.
Con l'aumento del costo del gasolio, dei fertilizzanti e di tutti i costi che sostiene, l'agricoltore oggi non riesce ad andare avanti ed a mandare avanti la propria impresa.

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Ruvolo.

GIUSEPPE RUVOLO. In un momento così difficile, in cui si inserisce l'IMU sui fabbricati rurali e gli estimi catastali aumentano e mettono sempre più in difficoltà l'operatore agricolo, vogliamo una speranza certa per l'agricoltura.

(Iniziative in relazione alle possibili ricadute negative per l'agricoltura italiana, con particolare riferimento al settore agrumicolo, derivanti dall'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione di prodotti agricoli e ittici - n. 3-02119)

PRESIDENTE. L'onorevole Commercio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02119, concernente iniziative in relazione alle possibili ricadute negative per l'agricoltura italiana, con particolare riferimento al settore agrumicolo, derivanti dall'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione di prodotti agricoli e ittici (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Signor Presidente, signor Ministro, come è stato detto, è stato approvato dal Pag. 14Parlamento europeo un provvedimento che rischia di mettere letteralmente in ginocchio il comparto agricolo meridionale e che dà il via libera all'Accordo con il Marocco in materia di commercializzazione di prodotti agricoli ed ittici, un Accordo che penalizzerà ulteriormente molte aziende, già duramente provate dalla congiunta economica internazionale, dai costi di produzione e dagli standard normativi imposti dall'Europa riguardo al rispetto dell'ambiente, la sicurezza dei prodotti alimentari e la tutela dei lavoratori.
È pertanto necessario che il Governo si attivi con tempestività al fine di correggere gli effetti distorsivi e fortemente penalizzanti, in particolar modo per il settore agrumicolo siciliano, e di tutelare produzioni tipiche, anche introducendo misure compensative.

PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, ha facoltà di rispondere.

MARIO CATANIA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, l'accordo con il Marocco recentemente adottato dal Parlamento europeo, era già stato in effetti approvato dal Consiglio dell'Unione nel dicembre del 2010, anche a seguito di un negoziato complesso, nei confronti del quale il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali aveva più volte manifestato alla Commissione europea le proprie preoccupazioni. Nel condividere le preoccupazioni manifestate da alcuni comparti del settore ed in particolare da quello ortofrutticolo e da quello agrumicolo specificamente, vorrei rassicurare fin da ora che il Governo provvederà a sollecitare la Commissione europea ad attuare gli strumenti di monitoraggio e di verifica della corretta applicazione dell'accordo, la cui entrata in vigore avverrà presumibilmente nel prossimo mese di maggio.
Il Governo si è già attivato in sede comunitaria nella direzione di un rafforzamento e di un miglioramento di alcuni strumenti di mercato che possono costituire un valido sostegno per le nostre produzioni mediterranee e in primis per i prodotti più esposti, quali gli agrumi. A tal proposito, è previsto un incontro con i ministri dell'agricoltura di Spagna e Francia per rappresentare unitariamente la problematica del settore ortofrutticolo al Commissario per l'agricoltura dell'Unione europea, Dacian Ciolos.
Il Governo provvederà altresì ad avviare un'azione di coordinamento con gli altri Stati membri del bacino del Mediterraneo interessati alle conseguenze dell'accordo, per valutare possibili, eventuali misure compensative da sottoporre all'attenzione degli organi comunitari.

PRESIDENTE. L'onorevole Commercio ha facoltà di replicare.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Signor Presidente, signor Ministro, lo ribadiamo: anche se l'accordo è stato concepito per favorire la risoluzione dei problemi economici e sociali del Marocco, apre a metodi di produzione e a forme di controllo sui prodotti da commercializzare che non sono armonici con la legislazione europea, rendendo difficile, anzi impossibile, la concorrenza per le nostre aziende, che hanno fatto della sicurezza e dell'eccellenza le caratteristiche principali di una cultura di impresa che ci viene riconosciuta in tutto il mondo. L'intesa avrà anche l'effetto di aumentare le importazioni verso l'Italia, tra l'altro negli stessi periodi di massima produzione delle nostre produzioni ortofrutticole meridionali.
Le istituzioni che qui rappresentiamo, dal canto loro, non possono limitarsi ad esprimere solidarietà ai lavoratori e alle aziende che operano nel settore, ma devono avviare azioni e campagne di sostegno alla produzione e alla commercializzazione delle nostre arance, per esempio, DOP e IPG, prodotti ottenuti nel pieno rispetto dei disciplinari di produzione, tutte misure che possono in parte contrastare gli effetti negativi di quell'accordo.
A tal proposito, signor Ministro, preannunciamo la presentazione di una mozione Pag. 15che impegni il Governo ad avviare misure di tutela e promozione delle suddette produzioni. Per concludere, un accordo di questo tipo, non condiviso e non votato dai parlamentari europei dei Paesi mediterranei, fa certamente gli interessi di alcune grandi lobby del Nord Europa e si pone in conflitto con l'economia reale di tutti i Paesi mediterranei.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16.

La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Alessandri, Boniver, Brugger, Bucchino, Casini, Centemero, Cicchitto, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, Dal Lago, Della Vedova, Distaso, Donadi, Dozzo, Gianni Farina, Fava, Ferranti, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Iannaccone, Lucà, Malgieri, Mantini, Mazzocchi, Migliavacca, Misiti, Moffa, Nucara, Paniz, Pecorella, Rigoni, Paolo Russo, Stucchi e Zaccaria sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 16,02).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori (ore 16,03).

FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO EVANGELISTI. Signora Presidente, ieri non ho avuto nessuna difficoltà a nome del gruppo dell'Italia dei Valori ad esprimere solidarietà a Luca Abbà, il giovane leader no-TAV caduto fulminato da un traliccio, e a fare gli auguri di pronta guarigione, cosa che assolutamente riconfermo.
Oggi però in Val di Susa è successo un fatto grave, grave dal punto di vista politico, grave dal punto di vista della democrazia. C'è stato un pesantissimo atto di intimidazione ai danni di una troupe di corriere Tv che ieri aveva ripreso le continue provocazioni di un giovane, che si oppone all'alta velocità, nei confronti di un carabiniere, addirittura provocandolo e insultandolo: «dai pecorella, hai voglia di sparare?».
Intanto faccio i complimenti alla freddezza e alla professionalità mostrata da quel carabiniere e in generale dalle forze dell'ordine. Confermo la necessità di prestare assoluta attenzione al disagio, ai problemi di carattere ambientale che possono subire i valligiani; al tempo stesso bisogna riconfermare con forza la solidarietà non soltanto a Luca Abbà ma anche a tutte le forze dell'ordine impegnate in una situazione davvero difficile.
Per cui vorrei concludere questo mio intervento pregandola di rappresentare al Governo la necessità che il Parlamento venga informato costantemente di quanto sta Pag. 16avvenendo, e dire che insieme al no-TAV bisogna avere anche il coraggio di dire: no violenza, no intimidazione. Aggiungo su tutt'altro aspetto, signora Presidente, un'annotazione.
Oggi è quello che viene definito il blogging day, ovvero c'è un'iniziativa che corre su Internet, sui social network, per la liberazione di Rossella Urru, la cooperante sarda impegnata in un campo profughi Saharawi, al confine tra l'Algeria e il Marocco, di cui non si hanno notizie dal 23 di ottobre scorso. Già la settimana scorsa ho sollecitato un pronunciamento del Governo. Ieri, insieme al collega Federico Palomba abbiamo presentato un'interrogazione a risposta scritta e vorremmo una risposta a questo nostro atto di sindacato ispettivo.

PRESIDENTE. Onorevole Evangelisti, per quanto riguarda il primo punto da lei sollevato il Governo è già informato della richiesta da parte dell'Assemblea di una informativa. Per il secondo punto la Presidenza farà una sollecitazione. Tra l'altro, tra qualche minuto, inizia la Conferenza dei presidenti di gruppo nella quale - penso - ci sarà anche la possibilità di iscrivere all'ordine del giorno l'informativa del Governo.

GIUSEPPE GIULIETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE GIULIETTI. Signor Presidente, intervengo per condividere le domande e la proposta fatta dall'onorevole Evangelisti, e per segnalare, a lei Presidente e all'Assemblea, con molto garbo, una questione delicata perché è al centro dell'attenzione anche dell'unità di crisi del Ministero degli affari esteri e su tali questioni occorre una grande delicatezza. Oggi è una giornata in cui centinaia e centinaia di blog e di siti web italiani stanno re-illuminando la figura di Rossella Urru che - come sa - è una cooperante sequestrata in Algeria.
Ma non c'è solo lei, c'è un'altra donna, Maria Sandra Mariani, che è sempre in Algeria, ormai da oltre un anno. Ci sono altri operatori in Afghanistan e in Pakistan, c'è Lo Porto, ma, al di là dei nomi, perché non è una questione di nomi, oggi c'è questo tentativo di non farli dimenticare, che non significa ostacolare il lavoro serio, svolto in condizioni difficilissime, che stanno facendo le nostre rappresentanze, ma, contestualmente, ci sembra giusto e doveroso che questi nomi restino all'attenzione e anche nei cuori e nella mente di tutti noi. Oggi c'è una grande iniziativa condivisa e mi pareva giusto portarla alla conoscenza dell'Aula. Partecipano anche numerosi parlamentari, in modo tale che in qualche modo ci sia un'adesione rispettosa - sono questioni delicate che non vanno spettacolarizzate - ma continua nei confronti di questi casi.

Convalida di deputati.

PRESIDENTE. Comunico che la Giunta delle elezioni, nella seduta odierna, ha verificato non essere contestabili le elezioni dei seguenti deputati: Luigi Fabbri, proclamato dal Presidente della Camera nella seduta del 10 gennaio 2012, in sostituzione del deceduto deputato Mirko Tremaglia per la lista n. 8 - Il Popolo della Libertà nella IV Circoscrizione Lombardia 2; Angelo Santori, proclamato dal Presidente della Camera nella seduta del 17 gennaio 2012, in sostituzione del dimissionario deputato Giulio Marini per la lista n. 5 - Il Popolo della Libertà nella XVI Circoscrizione Lazio 2.
Concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, la Giunta ha deliberato di proporne la convalida. Do atto alla Giunta di questa proposta e dichiaro convalidate le suddette elezioni.
Onorevoli colleghi, poiché è imminente l'inizio della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, che si soffermerà anche sui lavori della seduta odierna, se non vi sono obiezioni sospendo la seduta fino alla conclusione di tale riunione.

Pag. 17

La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresa alle 17,15.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera in data odierna, il deputato Daniele Galli, già iscritto al gruppo parlamentare Popolo della Libertà, ha chiesto di aderire al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per il Terzo Polo. La presidenza di tale gruppo, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di aver accolto la richiesta.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Angeli; Pisicchio; D'Ippolito Vitale e Carlucci; Renato Farina ed altri: Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti (A.C. 124-859-937-3010-A) (ore 17,16).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Angeli; Pisicchio; D'Ippolito Vitale e Carlucci; Renato Farina ed altri: Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti.
Ricordo che nella seduta del 27 febbraio 2012 si è conclusa la discussione sulle linee generali e la relatrice ed il rappresentante del Governo hanno rinunziato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 124-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato della Commissione.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A - A.C. 124-A ed abbinate).
In particolare, la Commissione Bilancio ha espresso parere contrario sul testo del provvedimento.

ALESSIA MARIA MOSCA, Relatore. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSIA MARIA MOSCA, Relatore. Signor Presidente, a seguito del parere contrario espresso dalla Commissione Bilancio, abbiamo convenuto in Commissione lavoro, in sede referente, di chiedere il rinvio in Commissione del testo unificato delle proposte di legge, nella consapevolezza di poter adeguare il testo al parere della Commissione Bilancio, che esprime la richiesta di apportare alcune modifiche.
Quindi, ci auguriamo che alla prima opportunità utile tale provvedimento possa essere riportato in Aula e, quindi, possa essere chiuso in questo ramo del Parlamento l'esame dello stesso.

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la proposta di rinvio del provvedimento in Commissione si intende accolta dall'Assemblea.
(Così rimane stabilito).

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Nicola Molteni ed altri; Volontè ed altri; Narducci ed altri: Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro (A.C. 3391-3392-3616-A) (ore 17,18).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Nicola Molteni ed altri; Volontè ed altri; Narducci ed altri: Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in Pag. 18favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.
Ricordo che nella seduta del 27 febbraio 2012 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore ed il rappresentante del Governo hanno rinunziato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3391-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del testo unificato della Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 3391-A ed abbinate).
Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A - A.C. 3391-A ed abbinate), che è in distribuzione.
Nell'ambito di tale parere la Commissione Bilancio ha formulato una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Tale condizione sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. Emendamento 1.100 (Vedi l'allegato A - A.C. 3391-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sull'unica proposta emendativa presentata.

MASSIMILIANO FEDRIGA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 1.100, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. Il parere del Governo?

MICHEL MARTONE, Viceministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, il Governo si rimette all'Assemblea.

PRESIDENTE. Nessuno chiedendo di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione... (Commenti)... Colleghi non ho ancora aperto la votazione. D'altra parte, se qualcuno vuole intervenire, chieda la parola.
Prima della sospensione abbiamo dato il preavviso di venti minuti, che sono diventati abbondantemente un'ora e mezza, quindi, se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto...

FRANCESCO BOSI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, intervengo semplicemente per dire che non sono ancora pronti a darci le tessere per votare.

PRESIDENTE. Stia tranquillo, onorevole Bosi, aspetteremo tutto il tempo necessario. Intanto i colleghi ritirino le tessere. La votazione riguarda l'emendamento 1.100, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si è rimesso all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Aspettiamo che i colleghi abbiano ritirato le tessere, che si siano seduti e che abbiano iniziato a provare a votare. Onorevole Muro, non riesce a votare? Onorevoli Scalia, Leo, Calgaro, Testa, presidente La Loggia, Di Biagio, presidente Fava. Onorevole Binetti, si affretti. Onorevoli Palagiano, De Torre, Donadi, Ascierto, Cimadoro, Paglia (Commenti). È singolare che qualcuno dica «basta», magari è uno degli ultimi arrivati. Onorevoli Occhiuto, Antonino Foti, Ronchi.
Dichiaro chiusa la votazione. Pag. 19
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 481
Votanti 480
Astenuti 1
Maggioranza 241
Hanno votato
480).

Prendo atto che i deputati Pionati, Rota e Messina hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Avverto che, consistendo il provvedimento in un solo articolo, si procederà direttamente alla votazione finale, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame di un ordine del giorno - A.C. 3391-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A - A.C. 3391-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di intervenire, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'ordine del giorno Narducci n. 9/3391-A/1.

MICHEL MARTONE, Viceministro del lavoro e delle politiche sociali. Il Governo accetta l'ordine del giorno Narducci n. 9/3391-A/1.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Narducci n. 9/3391-A/1, accettato dal Governo.
È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3391-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fabbri. Ne ha facoltà.

LUIGI FABBRI. Signor Presidente, i deputati di Alleanza per l'Italia voteranno a favore di questo provvedimento che modifica la legge 5 giugno 1997, n. 147.
Si tratta di un provvedimento che si prefigge di sanare un'ingiusta disparità della quale sono vittime i lavoratori transfrontalieri, più precisamente quei lavoratori che dalle province di Como, Sondrio e Varese si recano quotidianamente in territorio elvetico per lavorare. I frontalieri italiani, infatti, al contrario dei lavoratori italiani emigrati e residenti in Svizzera e ovviamente degli stessi svizzeri, non possono fruire degli ammortizzatori sociali svizzeri pur avendo, tutti quanti questi lavoratori, le stesse trattenute nella busta paga. Domani, 1o marzo, tra l'altro, ci sarà il Consiglio europeo proprio su un argomento importante, come il lavoro, ed è emblematico che noi oggi qui ci troviamo a parlare di questi lavoratori.
La crisi economica ha investito anche la Confederazione elvetica causando un aumento della disoccupazione che ha colpito i lavoratori transfrontalieri e gli stessi svizzeri, suscitando rigurgiti di xenofobia che sembravano sopiti da tempo. I settori più colpiti sono quello turistico alberghiero e quello dell'edilizia, dove i nostri connazionali sono più presenti, nell'edilizia soprattutto in modo stagionale.
Un collega, in sede di discussione sulle linee generali, ha ricordato giustamente che, se si ratificasse il regolamento CE n. 883/2004, applicandolo anche ai frontalieri, questo permetterebbe ai nostri di fruire di tre, quattro o cinque mesi di sussidio di disoccupazione svizzero, facendo intervenire più in là l'intervento del fondo INPS dedicato a loro e, quindi, potrebbero fruire per un periodo più lungo del sussidio di disoccupazione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 17,30)

LUIGI FABBRI. Con questo provvedimento, signor Presidente, si tratta di ridare dignità a questi lavoratori che operano in una situazione non facile già in Pag. 20tempi normali, che sono ritenuti spesso dei privilegiati e che oggi oltre al danno hanno anche la beffa. Peccato che, però, questo provvedimento abbia copertura soltanto per quest'anno, ma è già un risultato (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alleanza per l'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paladini. Ne ha facoltà.

GIOVANNI PALADINI. Signor Presidente, la Commissione ha esaminato questo provvedimento in diverse sedute. È stato un provvedimento articolato, naturalmente anche per la questione economica ma soprattutto per quella che era la materia. Il provvedimento affronta una materia molto importante, così come tutte le proposte di legge che sono state presentate dai vari gruppi e che comunque riguardano i trattamenti speciali, anche di disoccupazione, a favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, e anche la materia dell'indennità di disoccupazione per i lavoratori frontalieri che lavorano in Svizzera, che era stata disciplinata appunto dall'Accordo di Berna del 12 dicembre 1978.
Non vorrei entrare naturalmente nel merito del lavoro della Commissione perché il presidente chiaramente si atterrà a quelli che sono gli aspetti del lavoro svolto.
Sono contento e soddisfatto per i lavori in Commissione, naturalmente anche per quanto riguarda il problema della retrocessione finanziaria in materia di indennità di disoccupazione. Per i lavoratori frontalieri era stato stabilito che ciascun Paese doveva versare annualmente, tra l'altro, un montante forfettario, costituito in parte da somme raccolte mediante contribuzione, in modo da permettere all'Italia la copertura di rischio di disoccupazione totale dei propri lavoratori in Svizzera, ma anche viceversa. Quindi, nello specifico i lavoratori frontalieri erano assoggettati anche ad una trattenuta mensile sul salario percepito in Svizzera, poi parzialmente trasferita dalla Svizzera all'INPS su una contabilità separata destinata al pagamento delle indennità di disoccupazione.
Questo è uno dei tanti temi che riguardano, anche in base alla legge n. 147 del 1997, i lavoratori frontalieri che sono stati licenziati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro che non era loro imputabile, che mantenevano il diritto all'istituto, richiamato dalla legge n. 228 del 1984, della corresponsione di un trattamento speciale di disoccupazione erogato dall'INPS, nel caso in cui avessero svolto in Svizzera un'attività soggetta a contribuzione. Soprattutto vi è, naturalmente, il tema che riguarda il regime svizzero di assicurazione contro la disoccupazione per almeno uno dei due anni precedenti l'inizio dello stato di disoccupazione.
Il numero dei lavoratori frontalieri in Svizzera oggi è di circa 50 mila unità, con un forte aumento degli addetti alle attività di servizio, che comprendono tutti i lavoratori frontalieri interinali, ai quali tuttavia non è garantito un reddito nei periodi di inattività, mentre per contro si registra un netto calo degli occupati nei settori tradizionali dell'industria manifatturiera e dell'edilizia. A livello europeo, è in corso da tempo un dibattito su analoghe proposte che sono finalizzate ad omogeneizzare i trattamenti di tutte le realtà simili esistenti nel continente. Da una breve ricerca sulla stampa infatti emerge che i lavoratori frontalieri italiani stanno vivendo una dura fase di aggressione politica, molte volte anche a sfondo xenofobo, promossa proprio dal partito autonomista ticinese.
La ratio di questi interventi, che riguarda sia l'aspetto economico sia l'introduzione di alcune nuove norme, permetterà in sostanza di avere una tenuta diversa da quella che si è avuta fino ad oggi. Il provvedimento riguarda soltanto l'anno in corso, il 2012, ma credo che anche con la volontà del Governo si potrà poi di volta, di anno in anno, intervenire in modo conveniente per tutti i nostri lavoratori. In base a questo, a nome del mio gruppo, preannuncio il nostro voto favorevole.

Pag. 21

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Muro. Ne ha facoltà.

LUIGI MURO. Signor Presidente, con il mio breve intervento vorrei confermare il voto favorevole di Futuro e Libertà. Il collega Di Biagio, nella discussione sulle linee generali, ha ben specificato le motivazioni poste a fondamento di questo voto favorevole. È evidente che oggi, dopo la mediazione necessaria ritrovata in Commissione, si afferma un principio importante, che ovviamente dovrà trovare nei prossimi anni un forte sostegno da parte del Parlamento, ma anche del Governo. D'altronde, il parere favorevole sull'ordine del giorno presentato fa ben sperare perché, oltre a passare il principio secondo il quale questi lavoratori devono trovare giusta e legittima tutela, passa anche il principio dell'impegno internazionale del nostro Governo a far sì che presto, in maniera rapida, venga approvato il regolamento n. 883, in maniera da poter sbloccare, nell'ambito di una armonizzazione delle attività che si svolgono nell'ambito dell'Unione europea, questa difficile situazione, che coinvolge, come detto, 50 mila unità e forse più e che, comunque, coinvolge anche un concetto di equità rispetto ad un cospicuo numero di lavoratori, che svolge un'attività complessa e comunque a vantaggio della nostra nazione.
Quindi, mi pare del tutto evidente che attorno a questi concetti si sia quasi naturalmente formata un'unanimità, perché credo che siano portatori di interessi nazionali ma, soprattutto, di interessi di un'equità nei confronti dei nostri lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, siamo all'ultimo atto e ad un punto fondamentale per molti di noi che si sono impegnati, in questi anni, sul tema del lavoro transfrontaliero. Noi, come UdC, solo in questa legislatura - perché anche nelle precedenti ci eravamo impegnati - fin dall'interrogazione del 2009 e nella mozione accolta nel 2011, abbiamo sottolineato, come tante altre forze politiche, questo grande tema. Dall'ultimo rapporto dell'OCSE sulla situazione del lavoro in Europa emerge una situazione drammatica per ciò che concerne la disoccupazione. A queste difficoltà si aggiungono, poi, quelle di un lavoratore che lavora anche in un altro Paese, e il tema diventa ancora più ricco di riflessioni.
È il caso, infatti, questo di molti lavoratori frontalieri italiani (circa 50 mila lavorano al di là del confine con la Svizzera), gran parte dei quali impiegati con contratti di lavoro interinale nel settore dei servizi, dell'industria manifatturiera e dell'edilizia, ai quali non è garantito completamente il reddito nei periodi di inattività. La presenza di un così grande numero di lavoratori impiegati in Svizzera ha indotto l'Italia e la Confederazione elvetica a negoziare numerosi accordi bilaterali, per regolare soprattutto questioni riguardanti la previdenza sociale, l'imposizione fiscale e l'indennità di disoccupazione.
La perdita del posto di lavoro, accompagnata da un trattamento di disoccupazione speciale disciplinato dalla legge del 1997, crea, tuttavia, non poche difficoltà ai soggetti e alle famiglie coinvolte. La normativa vigente stabilisce che sia lo Stato di residenza a farsi carico del pagamento dell'indennità di disoccupazione. Nello specifico, i lavoratori frontalieri sono assoggettati a una trattenuta mensile sul salario ricevuto in Svizzera che viene poi, in parte, trasferita dalla Svizzera all'INPS sulla contabilità separata destinata al pagamento dell'indennità di disoccupazione. Una disposizione contenuta negli accordi bilaterali tra Svizzera e Unione europea ha previsto che, a partire dal 1o giugno 2009, la Svizzera non sia più tenuta a versare all'Italia i contributi per la disoccupazione, anche se ai frontalieri continueranno ad essere trattenuti sulla busta paga della Svizzera. Pag. 22
Anche dopo l'interruzione del trasferimento dei versamenti da parte della Svizzera, le prestazioni di disoccupazione dei lavoratori frontalieri continueranno ad essere garantite in Italia dalla citata legge n. 147 del 1997, che stabilisce il pagamento dell'indennità speciale di disoccupazione fino all'esaurimento del Fondo giacente nella gestione separata dell'INPS, che oggi ammonta a circa 380 milioni di euro. Quindi, a partire dal mese di giugno 2009 è cessata la retrocessione dei contributi da parte della Svizzera e i lavoratori frontalieri continuano a versare i premi per l'assicurazione di disoccupazione in Svizzera e l'INPS continuerà a pagare le indennità di disoccupazione per i lavoratori frontalieri. Proprio grazie alle iniziative anti-crisi del Governo svizzero è stato favorito il ricorso alla cassa integrazione, utilizzabile anche dai lavoratori frontalieri. Questo intervento ha di certo limitato il numero dei licenziamenti.
Il testo che ci apprestiamo a votare, integrato dall'emendamento della Commissione bilancio, la quale ha chiesto più adeguati approfondimenti di carattere finanziario a causa del parere negativo della Ragioneria generale dello Stato, limitatamente al 2012, è molto positivo e, ovviamente, segna un punto importante e fondamentale per la soluzione di questo tema, che ci vede assolutamente favorevoli.
La situazione dei lavoratori frontalieri è particolarmente difficile ed è resa ancora più problematica non solo dalla crisi in atto, ma anche dal fatto che non è stato rinnovato l'Accordo tra Italia e Svizzera sulla retrocessione finanziaria delle quote di contribuzione versate per la copertura del rischio di disoccupazione dai lavoratori italiani. L'INPS ha precisato che, in merito alla spesa gravante sul Fondo di riserva della gestione separata di quella legge, l'importo complessivo, per l'anno 2010, è stato circa di 40 milioni di euro.
Ritengo che siano fortemente positive le disposizioni contenute nel testo che ci apprestiamo a votare e che ampliano la durata dell'indennità di disoccupazione a favore dei lavoratori frontalieri, destinando in modo esclusivo a tale finalità una parte delle risorse della gestione separata istituita presso l'INPS.
Facendo riferimento a tale previsione normativa è importante evidenziare la neutralità finanziaria, al di là del parere della Ragioneria generale dello Stato, del provvedimento in questione e mi auguro infine che questo provvedimento venga approvato con un'ampia maggioranza, anche perché non dobbiamo stancarci di ripetere che i lavoratori frontalieri costituiscono una risorsa indispensabile per la promozione delle strutture sociali e dei servizi anche sul territorio di residenza. Inoltre, in tal modo si sanerebbe finalmente una sproporzione ingiustificata tra il sistema di ammortizzazione sociale svizzero e quello dei frontalieri, inaccettabile soprattutto in questo periodo di crisi. Certamente l'aver messo in bilancio la copertura per il 2012 è un punto importante per un impegno così ampio da parte di molti di noi, per molti anni a favore dei frontalieri, ma l'approvazione di questo provvedimento implica anche un altrettanto determinante impegno per apporre nei prossimi anni un medesimo stanziamento per coprire l'efficacia di questo provvedimento a favore dei 50 mila frontalieri, soprattutto quelli che lavorano appunto in Svizzera (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. L'onorevole Compagnon mi sta suggerendo, ma lo faccio volentieri, di salutare due classi di terza media dell'Istituto Comprensivo di Faedis, in provincia di Udine, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rivolta. Ne ha facoltà.

ERICA RIVOLTA. Signor Presidente, innanzitutto voglio ribadire come la Lega Nord dedichi da sempre grande attenzione alla problematica dei lavoratori italiani frontalieri, un esercito - lo voglio ricordare - di 55 mila persone occupate soprattutto in campo alberghiero ed edilizio. Pag. 23Su questo tema la Lega Nord ha presentato l'Atto Camera n. 3391, a prima firma dell'onorevole collega Nicola Molteni, che oggi purtroppo non può essere tra noi, perché colpito da un grave lutto, e che comunque voglio a nome del gruppo ringraziare per il buon lavoro svolto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Dopo un esame approfondito che ha impegnato la XI Commissione in sede referente, è ora all'attenzione dell'Aula il testo unificato, composto da un solo articolo, risultato di tre proposte di legge praticamente uguali che prevedevano la modifica della legge 5 giugno 1997, n. 147, in materia di durata dei trattamenti speciali di disoccupazione a favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera, rimasti disoccupati dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Il fine di questo provvedimento è rimediare alla disparità di trattamento subita da questi lavoratori italiani frontalieri, ossia permettere loro di beneficiare delle misure previste a loro vantaggio.
Proprio a tutela di questi lavoratori sottolineo l'urgenza di addivenire all'approvazione della norma della quale stiamo discutendo; il rischio infatti è che le risorse previste dalle normative vigenti possano essere distratte. Questi, signor Presidente, sono soldi dei nostri lavoratori frontalieri (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) e solo loro devono beneficiarne!
In XI Commissione è stato approvato un emendamento del relatore Fedriga che affronta i problemi sollevati dalla Ragioneria generale dello Stato, infatti l'INPS nella sua relazione ha confermato che ci sono consistenti residui di gestione proprio nell'ambito della gestione separata per i lavoratori frontalieri, si tratta circa di 300 milioni di euro. L'articolo unico dispone che la gestione separata istituita presso l'INPS, finalizzata all'erogazione dei trattamenti speciali di disoccupazione a favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera, possa essere utilizzata in via esclusiva per il pagamento dei sopracitati trattamenti di sostegno al reddito. Ricordo che il Governo aveva dato in un primo momento un parere negativo sul provvedimento, che aveva provocato la non espressione del parere da parte della Commissione bilancio.
Questa mattina, invece, la Commissione bilancio ha dato parere favorevole in presenza della copertura finanziaria solo per un anno; quindi, si parla di circa 6 milioni di euro. È un atto di equità e di giustizia quello che dispone che il ricevimento e la valutazione delle domande di trattamento siano a carico dell'INPS, con l'obbligo di comunicazione dell'accoglimento della domanda all'interessato e al centro per l'impiego territoriale, che, a sua volta, dovrà provvedere all'inserimento del nominativo del lavoratore.
È positivo anche il passaggio sulla durata massima del trattamento, che sale da 360 giorni a 18 mesi per i lavoratori tra i 50 e i 55 anni e a 24 mesi per gli over 56. Signor Presidente, annunciando il voto favorevole del mio gruppo, che è parzialmente soddisfatto di questo risultato, poiché l'approvazione del provvedimento in esame è comunque un passo avanti, voglio ricordare a lei e all'Assemblea come si sente la gente che vive e lavora al confine con la Svizzera. Si parla soltanto di 600 chilometri, ma a noi sembrano anni luce, perché da Roma le province di Como, di Sondrio, di Verbano-Cusio-Ossola, di Varese, sono veramente lontane. La Lega Nord rimarrà sempre a garanzia dei lavoratori italiani frontalieri, però le ricordo come noi e i nostri lavoratori ci sentiamo dei cittadini di «serie B» (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
In questi giorni il Governo ha dato parere negativo sulla carta sconto benzina, che era un altro provvedimento in favore delle zone di confine; quest'oggi accoglie solo parzialmente quanto era espresso nei nostri desideri. Quindi, annunzio il voto favorevole da parte della Lega Nord e spero che da ora in poi, da parte di questo Governo, vi sia un po' più di attenzione per il Nord, e in particolare per le zone di confine (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

Pag. 24

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Damiano. Ne ha facoltà.

CESARE DAMIANO. Signor Presidente, voglio sottolineare un punto: con questo provvedimento miglioriamo una tutela sociale a vantaggio dei lavoratori che perdono il lavoro. Mi auguro che sia un provvedimento di buon auspicio per la trattativa in corso tra Governo e parti sociali, che ha per oggetto lo stesso obiettivo, quello di migliorare le tutele sociali, gli ammortizzatori sociali, in un periodo di grave aumento della disoccupazione e di recessione dell'economia. Abbiamo visto come, per portare a termine questo obiettivo, voluto da tutto il Parlamento, un atto unitario importante, vi sia stata una discussione forte e fondamentale su un tema cruciale, quello delle risorse. Abbiamo fatto l'ennesima battaglia per avere delle risorse, una battaglia con la Ragioneria generale dello Stato, con il Governo, dopo un primo parere negativo. Considerato il fatto che nella gestione separata dell'INPS questi lavoratori hanno contributi per 300 milioni di euro, siamo riusciti a strappare, per il momento, una quota minima, che coprirà l'anno 2012. Lo voglio dire ai rappresentanti del Governo: se si vuole intervenire, nel tempo della crisi, per rendere migliori le tutele con gli ammortizzatori sociali, il Governo deve stanziare risorse sufficienti e necessarie per un intervento di copertura, perché, senza le risorse necessarie, è impossibile migliorare le tutele per i lavoratori.
Come è già stato detto, siamo di fronte alla modifica della legge n. 147 del 1997, che si riferisce ai trattamenti speciali di disoccupazione. Abbiamo modificato e migliorato la legge esistente per questi trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei frontalieri italiani che per cause non imputabili alla loro volontà perdono il lavoro in Svizzera.
Come Partito Democratico ci siamo battuti per questo risultato, così come ci battiamo per avere un risultato complessivo per i lavoratori.
Vorrei ancora dire che, come ho ricordato, pur rappresentando il provvedimento in oggetto un passo avanti - e noi voteremo a favore di questa conquista -, abbiamo una copertura soltanto per il 2012. La sperequazione appare evidente se si considera che, a parità di versamenti, i lavoratori residenti in Svizzera hanno trattamenti più favorevoli, mentre i lavoratori frontalieri, purtroppo, pur con gli stessi versamenti, hanno trattamenti meno favorevoli, che adesso abbiamo un po' migliorato.
Ricordiamo anche che non abbiamo ottenuto la possibilità di iscrivere questi lavoratori nelle liste di mobilità italiane nel caso di proseguimento nella disoccupazione, però quello che ci rende convinti del passo avanti compiuto, è che abbiamo aperto una strada.
Credo che come Partito Democratico, insieme agli altri gruppi, non ci fermeremo al 2012. Vogliamo che queste tutele proseguano e combatteremo ancora la nostra battaglia, dopo avere conquistato questo primo risultato, affinché i lavoratori frontalieri possano avere una giusta tutela di fronte alla disoccupazione anche per gli anni successivi.
Avere portato a 18 mesi la tutela per i lavoratori di età compresa tra i 50 e i 55 anni e a 24 mesi per i lavoratori con 56 anni di età e oltre, è sicuramente un fatto positivo, ma sarà ancora più positivo se ritroveremo l'unità che ci ha consentito di conseguire questo risultato, per consentire di avere questa copertura anche dopo il 2012 e di dare continuità ad una battaglia per la tutela dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Antonino Foti. Ne ha facoltà.

ANTONINO FOTI. Signor Presidente, il gruppo del Popolo della Libertà voterà a favore del provvedimento in esame, che si pone l'obiettivo di rimediare al diverso trattamento riservato ai frontalieri italiani, che non possono accedere ai medesimi benefici riconosciuti ai lavoratori oltre confine. Pag. 25Vi è un'obiettiva urgenza di approvare le norme in discussione, poiché da anni è in corso un dibattito a livello europeo su analoghe proposte e, in tempi recenti, si è registrato anche un palese tentativo di sottrarre ai lavoratori frontalieri parte delle risorse previste dalla legislazione vigente.
Siamo convinti che si debba ridare dignità ai lavoratori frontalieri italiani, ma anche mitigare la situazione, in attesa della soluzione del problema della retrocessione fiscale, se necessario anche mediante appositi negoziati. Per questo è molto importante anche l'accoglimento dell'ordine del giorno relativo alla ratifica del nuovo Regolamento n. 883.
Ci rendiamo conto che la mediazione trovata grazie al parere della V Commissione (Bilancio) è limitata, ma intanto portiamo avanti un provvedimento valido per un anno, e dopo vedremo come si potrà procedere per migliorare il testo. Per questa ragione il nostro voto sarà a favore del provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un ringraziamento l'onorevole Narducci, primo firmatario di una delle proposte di legge in esame. Ne ha facoltà.

FRANCO NARDUCCI. Signor Presidente, credo che la discussione sul provvedimento in oggetto, soprattutto in Commissione, abbia consentito al Parlamento di prendere confidenza con il sistema di flexsecurity svizzero, reso obbligatorio per legge dal 1o gennaio 1985, quindi molto prima dei tanto celebrati modelli danese o svedese.
Credo che ai lavoratori non bisogna garantire solo l'indennità di disoccupazione. Bisogna, invece, utilizzare gli strumenti per la ricollocazione, la riconversione e la rioccupazione e, soprattutto, adottare quelle misure, rivolte al mercato del lavoro, che fanno parte di un sistema di flexsecurity. Così renderemo il mercato del lavoro italiano, forse, più performante.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Narducci.

FRANCO NARDUCCI. Vorrei ringraziare il presidente e i componenti della Commissione lavoro, perché veramente hanno svolto un ruolo fondamentale ed importantissimo per portare in Aula, contro il parere della Ragioneria - un parere ingiusto - questo provvedimento, che rende giustizia a 55 mila lavoratori italiani, che contribuiscono al benessere del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 3391-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

(Votazione finale e approvazione - A.C. 3391-A ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge n. 3391-A ed abbinate, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Hanno votato tutti? Onorevoli Compagnon, Pagano, Crosetto, Paladini, Lo Presti, Pizzolante, Vella...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: «Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera Pag. 26rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro» (3391-3392-3616-A):

Presenti 492
Votanti 491
Astenuti 1
Maggioranza 246
Hanno votato 491

Prendo atto che i deputati Messina, Rota e De Girolamo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
(La Camera approva - Vedi votazioni).

Sull'ordine del giorno dell'Assemblea (ore 18).

PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al punto 4 dell'ordine del giorno, che reca la discussione delle mozioni sulla riduzione e razionalizzazione delle spese militari, con particolare riferimento al blocco del programma per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF) F-35.
Come stabilito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, la discussione di tali mozioni deve intendersi rinviata alla seconda settimana del mese di marzo.

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di marzo 2012 e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato predisposto, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di marzo 2012:

Lunedì 5 marzo (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna):
Discussione sulle linee generali del progetto di legge costituzionale n. 4205-B ed abbinati - Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale (ai fini della seconda deliberazione) (Approvato in prima deliberazione dalla Camera, il 30 novembre 2011, e dal Senato, il 15 dicembre 2011);
Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 4940 - Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (da inviare al Senato - scadenza 9 aprile 2012).

Martedì 6 (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 7 e giovedì 8 marzo (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 9 marzo) (con votazioni):
Seguito dell'esame del disegno di legge n. 4940 - Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (da inviare al Senato - scadenza 9 aprile 2012);
Seguito dell'esame del progetto di legge costituzionale n. 4205-B ed abbinati - Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale (ai fini della seconda deliberazione) (Approvato in prima deliberazione dalla Camera, il 30 novembre 2011, e dal Senato, il 15 dicembre 2011).

Esame dei disegni di legge:
n. 4945 - Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione internazionale per il controllo dei sistemi antivegetativi nocivi applicati sulle navi, con allegati, fatta a Londra il 5 ottobre 2001, e sua esecuzione;
n. 4946 - Ratifica ed esecuzione del Protocollo di modifica della Convenzione tra il Governo di Mauritius e il Governo della Repubblica italiana per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte Pag. 27sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatto a Port Louis il 9 dicembre 2010.

Lunedì 12 marzo (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna):
Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 4999 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2012, n. 2, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale (Approvato dal Senato - scadenza 25 marzo 2012)

Discussione sulle linee generali delle mozioni:
Di Stanislao ed altri n. 1-00781, Pezzotta, Sarubbi ed altri n. 1-00408, Gidoni ed altri 1-00861 e Porfidia ed altri 1-00862 sulla riduzione e razionalizzazione delle spese militari, con particolare riferimento al blocco del programma per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF) F-35;
Montagnoli ed altri n. 1-00896 concernente misure a favore delle piccole e medie imprese in materia di accesso al credito e per la tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni;
Palagiano ed altri n. 1-00384, Binetti ed altri n. 1-00874 e Martini ed altri n. 1-00897 concernenti iniziative per il potenziamento della «medicina di genere»;
Servodio ed altri n. 1-00869 concernente iniziative in materia di uso e sviluppo delle agroenergie, con particolare riferimento agli impianti alimentati a biomasse;

Martedì 13 (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 14 e giovedì 15 marzo (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 16 marzo) (con votazioni):
Seguito dell'esame del disegno di legge n. 4999 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2012, n. 2, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale (Approvato dal Senato - scadenza 25 marzo 2012)
Seguito dell'esame delle mozioni Di Stanislao ed altri n. 1-00781, Pezzotta, Sarubbi ed altri n. 1-00408, Gidoni ed altri 1-00861 e Porfidia ed altri 1-00862 sulla riduzione e razionalizzazione delle spese militari, con particolare riferimento al blocco del programma per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF) F-35
Seguito dell'esame della proposta di legge n. 2094 - Modifiche al codice di procedura penale per la definizione del processo penale nei casi di particolare tenuità del fatto.

Seguito dell'esame delle mozioni:
Montagnoli ed altri n. 1-00896 concernente misure a favore delle piccole e medie imprese in materia di accesso al credito e per la tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni
Palagiano ed altri n. 1-00384, Binetti ed altri n. 1-00874 e Martini ed altri n. 1-00897 concernenti iniziative per il potenziamento della «medicina di genere»;
Servodio ed altri n. 1-00869 concernente iniziative in materia di uso e sviluppo delle agroenergie, con particolare riferimento agli impianti alimentati a biomasse.

Nel corso della settimana potrà avere luogo il seguito dell'esame di argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi:
Lunedì 19 marzo (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna):
Discussione sulle linee generali del disegno di legge S. 3110 - Conversione in legge del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (ove trasmesso dal Senato - scadenza 24 marzo 2012);

Pag. 28

Discussione sulle linee generali delle mozioni:
Boccia ed altri relativa alle aste della Banca centrale europea (in corso di presentazione);
Franceschini ed altri n. 1-00880 e Iannaccone ed altri n. 1-00887 concernenti iniziative per favorire gli interventi produttivi e l'occupazione nel Mezzogiorno

Martedì 20 (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 21 e giovedì 22 marzo (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 23 marzo) (con votazioni):
Seguito dell'esame del disegno di legge S. 3110 - Conversione in legge del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (ove trasmesso dal Senato - scadenza 24 marzo 2012)

Seguito dell'esame delle mozioni:
Boccia ed altri relativa alle aste della Banca centrale europea (in corso di presentazione);
Franceschini ed altri n. 1-00880 e Iannaccone ed altri n. 1-00887 concernenti iniziative per favorire gli interventi produttivi e l'occupazione nel Mezzogiorno.

Nel corso della settimana potrà avere luogo il seguito dell'esame di argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi:

Lunedì 26 marzo (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna);

Discussione sulle linee generali dei progetti di legge:
disegno di legge n. 4434 ed abbinate - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato);
proposta di legge n. 4309 ed abbinate - Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e naturale;
proposta di legge n. 4041 ed abbinate - Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici (Approvata dal Senato).

Discussione sulle linee generali delle mozioni:
Esposito ed altri n. 1-00711 e Osvaldo Napoli ed altri n. 1-00804 concernenti iniziative volte a finanziare le opere e gli interventi previsti dal Piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice Torino-Lione
Vincenzo Antonio Fontana n. 1-00855 concernente iniziative in ordine alle modalità di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina;
Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 3466 ed abbinate - Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte delle regioni e degli enti locali

Martedì 27 (antimeridiana/pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna), mercoledì 28 (pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) e giovedì 29 marzo (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 30 marzo) (con votazioni);

Seguito dell'esame dei progetti di legge:
disegno di legge n. 4434 ed abbinate - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato);
proposta di legge n. 4309 ed abbinate - Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e naturale

proposta di legge n. 4041 ed abbinate - Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici (Approvata dal Senato).

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Seguito dell'esame delle mozioni:
Esposito ed altri n. 1-00711 e Osvaldo Napoli ed altri n. 1-00804 concernenti iniziative volte a finanziare le opere e gli interventi previsti dal Piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice Torino-Lione;
Vincenzo Antonio Fontana n. 1-00855 concernente iniziative in ordine alle modalità di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina.
Seguito dell'esame della proposta di legge n. 3466 ed abbinate - Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte delle regioni e degli enti locali.

Nel corso della settimana potrà avere luogo il seguito dell'esame di argomenti previsti nella settimana precedente e non conclusi.
Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time) avrà luogo il mercoledì (dalle ore 15).
Lo svolgimento di interrogazioni e di interpellanze avrà luogo (salvo diversa previsione) il martedì (antimeridiana); lo svolgimento di interpellanze urgenti il giovedì o il venerdì, secondo l'andamento dei lavori.
Il Presidente si riserva di inserire nel calendario l'esame di ulteriori progetti di legge di ratifica licenziati dalle Commissioni e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.
L'organizzazione dei tempi per la discussione degli argomenti iscritti nel calendario dei lavori sarà pubblicata in calce al Resoconto stenografico della seduta odierna.
Per quanto riguarda la discussione dei progetti di legge n. 4434 ed abbinate, n. 4309 ed abbinate e n. 4041 ed abbinate, l'organizzazione dei tempi sarà valutata sulla base del testo che verrà licenziato dalle rispettive Commissioni di merito.
L'organizzazione dei tempi per la discussione della mozione Boccia ed altri relativa alle aste della Banca centrale europea sarà pubblicata successivamente alla sua presentazione.

Il programma si intende conseguentemente aggiornato.

Sull'ordine dei lavori (ore 18,05).

FABIO GARAGNANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, desidero sottoporre alla sua attenzione, perché se ne renda interprete presso il Governo, due fatti particolarmente significativi che, a mio modo di vedere, ledono e comprimono la dignità del Parlamento.
Mi riferisco ad una legge votata all'unanimità e all'indirizzo contenuto in una legge espresso dalle Commissioni V (Bilancio) e VII (Cultura) in riferimento all'edilizia scolastica e, in particolare, alla protezione degli edifici pericolanti, che ovviamente comportano rischi particolarmente significativi per la popolazione scolastica, ma in genere per l'intera collettività, in quanto i comuni non sempre riescono a far fronte a queste emergenze.
Di fronte a questo provvedimento approvato lo scorso anno con il consenso del Governo, un provvedimento largamente condiviso e votato all'unanimità, perdura, nonostante mie richieste continue, il silenzio del Governo, nonostante impegni che tutti noi, componenti delle Commissioni, abbiamo assunto con gli enti locali o con gli enti direttamente destinatari di questi interventi, dopo esserci previamente confrontati, in sede di Commissione fra noi e con il Governo di allora.
L'attuale Governo ha espresso - così mi risulta e ne chiedo conferma ai presidenti delle due Commissioni cultura e bilancio - parere favorevole. Mi chiedo perché si indugi ancora tanto nel dare una risposta precisa al Parlamento, un «sì» o un «no», motivandola, in merito a questo provvedimento che mi pare particolarmente significativo. Pag. 30
La seconda considerazione è che io ho segnalato, già venti giorni fa, all'attenzione del Presidente, un atto di scorrettezza del Governo in carica: mi riferisco all'infrastruttura Civis di Bologna sulla quale stanno indagando la procura della Repubblica e la Corte dei conti.
Al riguardo, ho presentato varie interpellanze ed ho chiesto al Ministero delle infrastrutture la corrispondenza tra il medesimo, il sindaco di Bologna e il presidente di ATC, azienda locale dei trasporti. Da circa un mese e mezzo ho inoltrato la domanda ma non ho ancora avuta una risposta.
Credo che anche questo sia un atteggiamento non degno - sto per concludere, signor Presidente - che chiedo alla Presidenza di sottoporre all'attenzione del Governo, perché è un problema che riguarda i rapporti tra Governo e Parlamento.

PRESIDENTE. Onorevole Garagnani, la Presidenza lo farà volentieri.

LUDOVICO VICO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUDOVICO VICO. Signor Presidente, domani e dopodomani si svolgerà il vertice europeo sul nuovo Trattato per la crescita, e oggi in tutta Europa c'è una mobilitazione dei sindacati europei che chiedono un concreto piano di crescita, una politica industriale coordinata e investimenti nei settori importanti della base manifatturiera.
Voglio segnalare al Presidente e ai colleghi che tra questi settori emerge soprattutto l'industria della siderurgia ferrosa e non ferrosa che deve affrontare rapidamente una serie di sfide economiche, sociali ed ambientali. Perciò, come Partito Democratico, riteniamo che occorre da parte dell'Europa un sostegno ai singoli Stati attraverso i fondi strutturali, quelli europei, per accompagnare gli investimenti in nuove tecnologie e per la riqualificazione degli impianti, e per salvaguardare anche la produzione europea e nazionale dalla concorrenza sleale innalzando i vincoli sociali, quelli ambientali, e gli standard di qualità dei prodotti siderurgici.
Inoltre, signor Presidente, onorevoli colleghi, in Italia è altresì urgente affrontare la crisi degli impianti di Lucchini Severstal, ArcelorMittal, Thyssenkrupp e Beltrame, e perciò chiediamo al Governo e ai Ministeri competenti una iniziativa urgente per avviare una politica industriale per tutto il settore.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Giovedì 1o marzo 2012, alle 9,30:

Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 18,10.

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Progetti di legge cost. nn. 4205-4525-4526-4594-4596-4607-4620-4646-B

Introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione

Discussione generale: 7 ore.

Relatori 30 minuti (complessivamente)
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 1 minuto (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 59 minuti
Popolo della Libertà 42 minuti
Partito Democratico 42 minuti
Lega Nord Padania 46 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 32 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 31 minuti
Popolo e Territorio 31 minuti
Italia dei Valori 43 minuti
Misto: 32 minuti
Grande Sud-PPA 8 minuti
Alleanza per l'Italia 6 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 4 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 3 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 3 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti
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Ddl di ratifica nn. 4945 e 4946

Tempo complessivo: 2 ore per ciascun disegno di legge di ratifica.

Relatore 5 minuti
Governo 5 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 13 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 27 minuti
Popolo della Libertà 13 minuti
Partito Democratico 13 minuti
Lega Nord Padania 14 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 6 minuti
Popolo e Territorio 5 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 5 minuti
Italia dei Valori 13 minuti
Misto: 18 minuti
Grande Sud-PPA 2 minuti
Alleanza per l'Italia 2 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 2 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti
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Mozione n. 1-00781 e abb. - Blocco del programma per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri F-35

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione di ciascuna mozione.

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Mozione n. 1-00896 - Misure a favore delle piccole e medie imprese

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

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Mozione n. 1-00384 e abb. - Iniziative per il potenziamento della «medicina di genere»

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione di ciascuna mozione.

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Mozione n. 1-00869 - Iniziative in materia di sviluppo delle agroenergie

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

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Pdl n. 2094 - Particolare tenuità del fatto

Seguito dell'esame: 6 ore e 30 minuti.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 25 minuti
Interventi a titolo personale 57 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 18 minuti
Popolo della Libertà 58 minuti
Partito Democratico 57 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 24 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti
Pag. 38

Mozioni n. 1-00880 e n. 1-00887 - Iniziative per favorire gli interventi produttivi e l'occupazione nel Mezzogiorno

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione di ciascuna mozione.

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Mozioni n. 1-00711 e n. 1-00804 - Iniziative volte a finanziare le opere e gli interventi previsti dal Piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice Torino-Lione

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione di ciascuna mozione.

Pag. 40

Mozione n. 1-00855 - Iniziative in ordine alle modalità di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 21 minuti
Popolo della Libertà 59 minuti
Partito Democratico 58 minuti
Lega Nord Padania 29 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 25 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 22 minuti
Popolo e Territorio 22 minuti
Italia dei Valori 21 minuti
Misto: 25 minuti
Grande Sud-PPA 6 minuti
Alleanza per l'Italia 4 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 3 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 2 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 2 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Pag. 41

Pdl n. 3466 e abb. - Riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte delle regioni e degli enti locali

Tempo complessivo: 14 ore, di cui:

  • b4 discussione generale: 6 ore;
  • b4 seguito dell'esame: 8 ore.
Discussione generale Seguito esame
Relatore 15 minuti 20 minuti
Governo 15 minuti 20 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 30 minuti
Interventi a titolo personale 59 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 14 minuti (con il limite massimo di 13 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 26 minuti 5 ore e 26 minuti
Popolo della Libertà 39 minuti 1 ora e 14 minuti
Partito Democratico 38 minuti 1 ora e 13 minuti
Lega Nord Padania 32 minuti 36 minuti
Unione di Centro per il Terzo Polo 32 minuti 31 minuti
Futuro e Libertà per il Terzo Polo 31 minuti 28 minuti
Popolo e Territorio 31 minuti 27 minuti
Italia dei Valori 31 minuti 26 minuti
Misto: 32 minuti 31 minuti
Grande Sud-PPA 8 minuti 8 minuti
Alleanza per l'Italia 6 minuti 5 minuti
Liberali per l'Italia-PLI 4 minuti 4 minuti
Fareitalia per la Costituente Popolare 3 minuti 3 minuti
Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud 3 minuti 3 minuti
Liberal Democratici-MAIE 2 minuti 2 minuti
Minoranze linguistiche 2 minuti 2 minuti
Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia 2 minuti 2 minuti
Repubblicani-Azionisti 2 minuti 2 minuti

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 2)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. T.U. 3391 abb.-A - em. 1.100 481 480 1 241 480   48 Appr.
2 Nom. T.U. 3391 abb.-A - voto finale 492 491 1 246 491   43 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.