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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 344 di martedì 29 giugno 2010

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 11,05.

EMILIA GRAZIA DE BIASI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 23 giugno 2010.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bindi, Brancher, Brugger, Casini, Cirielli, Consolo, D'Alema, Evangelisti, Leo, Lombardo, Lo Monte, Lusetti, Melchiorre, Meloni, Migliavacca, Mura, Nucara, Arturo Mario Luigi Parisi, Sardelli e Tabacci sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito l'onorevole segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

EMILIA GRAZIA DE BIASI, Segretario, legge:
GIROLAMA POLIFRONI, da Ciminà (Reggio Calabria), e numerosi altri cittadini chiedono la revoca del trasferimento della locale stazione dei carabinieri (1002) - alla IV Commissione (Difesa);
GIUSEPPE CATANZARO, da Tricesimo (Udine), chiede modifiche alle norme di contabilità dello Stato per l'evidenziazione dei profitti e delle perdite delle singole amministrazioni e misure per la riduzione dei «costi della politica» (1003) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e V (Bilancio);
MORENO SGARALLINO, da Terracina (Latina), chiede:
che gli enti o associazioni che impongono o consigliano la castità siano esclusi da ogni forma di finanziamento pubblico e dalle attività di insegnamento (1004) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VII (Cultura);
il divieto di commercializzazione e di utilizzo delle trombette usate negli stadi sudafricani (vuvuzelas) (1005) - alla VII Commissione (Cultura);
misure per assicurare il rispetto delle leggi vigenti da parte dei magistrati (1006) - alla II Commissione (Giustizia);
FRANCESCO DI PASQUALE, da Cancello ed Arnone (Caserta), chiede:
misure per incentivare l'insegnamento delle regole di buona educazione e del concetto di Stato nelle scuole (1007) - alla VII Commissione (Cultura); Pag. 2
l'istituzione di una giornata nazionale dello sport e il ripristino dei Giochi della gioventù (1008) - alla VII Commissione (Cultura);
il potenziamento dei controlli sui prodotti alimentari a tutela della salute dei cittadini (1009) - alla XII Commissione (Affari sociali);
misure di sostegno per le famiglie a basso reddito (1010) - alla XII Commissione (Affari sociali);
provvedimenti legislativi a tutela dei minori (1011) - alla XII Commissione (Affari sociali);
nuove disposizioni a tutela dell'ambiente e per la bonifica dei siti inquinati (1012) - alla VIII Commissione (Ambiente);
la modifica delle norme per l'elezione dei parlamentari nella circoscrizione Estero (1013) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
il potenziamento dei controlli di polizia all'esterno delle discoteche (1014) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
il rafforzamento dei poteri delle istituzioni europee per arrivare a una legislazione comune europea (1015) - alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e XIV (Politiche dell'Unione europea);
nuove norme in materia di controlli sull'attività amministrativa degli enti locali, anche al fine di prevenire fenomeni di corruzione (1016) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
nuove norme in materia di prevenzione del randagismo e di tutela degli animali d'affezione (1017) - alla XII Commissione (Affari sociali);
interventi per promuovere la tutela dei diritti umani nel mondo (1018) - alla III Commissione (Affari esteri);
misure per assicurare l'equità della tassazione in rapporto al reddito o al patrimonio (1019) - alla VI Commissione (Finanze);
l'istituzione presso ogni amministrazione pubblica di un numero verde al quale i cittadini possano rivolgersi per informazioni e chiarimenti (1020)- alla I Commissione (Affari costituzionali);
provvedimenti per favorire l'adeguamento igienico-strutturale del patrimonio abitativo alle norme vigenti (1021) - alla VIII Commissione (Ambiente);
l'incremento delle risorse umane e finanziarie destinate agli Archivi di Stato (1022) - alla VII Commissione (Cultura);
norme volte ad assicurare che, nel periodo pre-elettorale, i responsabili politici nazionali e locali non possano adottare provvedimenti che possano influenzare l'esito elettorale (1023) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
misure per promuovere il rispetto della libertà e dignità delle persone (1024) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VI (Finanze);
misure per garantire maggiore trasparenza e moralità nella politica nazionale e locale (1025) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
la soppressione di qualsiasi limite temporale ai fini dell'erogazione delle pensioni di guerra agli eredi degli aventi diritto (1026) - alla XI Commissione (Lavoro);
modifiche ai collegi elettorali per le elezioni di Camera e Senato e nuove norme per l'ammissione delle liste nelle competizioni elettorali, nonché in materia di esercizio del diritto di voto da parte dei rappresentanti di lista (1027) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
misure per favorire la libertà di informazione (1028) - alla IX Commissione (Trasporti);
misure per agevolare l'accesso alle prestazioni socio-sanitarie da parte dei malati e degli indigenti (1029) - alla XII Commissione (Affari sociali).

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Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni (ore 11,18).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

(Chiarimenti in merito ad una gara per la fornitura di un «centro di fresatura» all'Istituto nazionale di fisica nucleare - sezione di Padova e iniziative per una corretta gestione dei bandi degli enti pubblici di ricerca - n. 2-00641)

PRESIDENTE. L'onorevole Torazzi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00641, concernente chiarimenti in merito ad una gara per la fornitura di un «centro di fresatura» all'Istituto nazionale di fisica nucleare - sezione di Padova e iniziative per una corretta gestione dei bandi degli enti pubblici di ricerca (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni).

ALBERTO TORAZZI. Signor Presidente, l'interpellanza in oggetto si è resa necessaria, perché vi sono due criticità evidenti, che si estendono anche ad altri casi.
Vi è un dettaglio eccessivo per quanto riguarda la macchina in questione, che si unisce con dei termini di scadenza abbastanza stretti, inusuali, per poter analizzare, nel dettaglio, tutte le richieste. Inoltre, tale dettaglio corrisponde, in maniera abbastanza precisa, ad un modello della società giapponese Okuma.
Il problema è che, in questo modo, da una parte, si vincolano eccessivamente le scelte a disposizione degli operatori dell'università e, dall'altra parte, ovviamente, si ha la possibilità di escludere parecchi operatori che sarebbero, invece, in grado di svolgere questo lavoro. Ciò comporta anche la possibilità di eventuali ricorsi, causando, quindi, ulteriori problemi.
Pertanto, la nostra richiesta - mia e degli onorevoli Bitonci, Goisis e Stucchi - è la seguente: quali verifiche intenda portare avanti il Ministero e come intenda procedere per rimuovere questo problema.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza, ha facoltà di rispondere.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, si risponde sulla base degli elementi riferiti dalla presidenza dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.
Il Servizio progettazione meccanica dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, sezione di Padova, e il Servizio officina meccanica hanno la responsabilità della progettazione meccanica, della realizzazione e dell'installazione della cavità RFQ dell'esperimento International fusion materials irradiation facility (IFMIF EVEDA) presso il laboratorio di Rokkasho, Giappone.
La collaborazione IFMIF EVEDA e il comitato di referaggio dell'esperimento (presieduto dal professor Maurizio Vretenar) hanno approvato il progetto meccanico della cavità RFQ, le scelte di tipo costruttivo e l'impostazione del sistema qualità, oltre alla richiesta di costruzione di un prototipo, durante la riunione del Preliminar design review (PDR) del 12 maggio 2008 presso i laboratori nazionali di Legnaro dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.
La sezione di Padova si è impegnata a realizzare presso la propria officina meccanica le parti più critiche e significative della cavità. Il progetto meccanico prevede la realizzazione di diciotto moduli aventi lunghezza utile di 550 millimetri. Il singolo modulo deriva dalla composizione di quattro elementi ricavati dai profili grezzi di rame ultrapuro (CuC2) tramite lavorazione ad elettroerosione a filo.
Ciascun elemento deve essere lavorato sia singolarmente che a seguito delle varie fasi di assemblaggio per brasatura in forno a elevate temperature (rispettivamente 803 Co e 785 Co), secondo una geometria tridimensionale estremamente complessa. Pag. 4A tal fine risulta necessario utilizzare un centro di fresatura con cinque diversi assi utili di lavorazione, tre di tipo traslazionale e due di tipo rotazionale, per minimizzare le operazioni di riposizionamento dei profili che non garantirebbero il rispetto delle tolleranze di lavorazione imposte dal progetto fisico e prestazionale della cavità, sia per la capacità intrinseca di realizzare i profili a modulazione tridimensionale che garantiscano il focheggiamento e l'accelerazione del fascio di deutoni ad altissima intensità.
A tale scopo la giunta esecutiva dell'Istituto ha deliberato di emanare il bando di gara atto GE n. 8512 dell'11 dicembre 2009, cui si fa riferimento, che è stato inviato all'Ufficio pubblicazioni della Comunità europea, per via elettronica, in data 28 gennaio 2010: il termine per la ricezione delle domande di partecipazione è stato fissato in trentadue giorni.
La scelta di indicare nel bando specifiche tecniche il più possibile dettagliate e di chiara interpretazione, è legata alla tipologia di gara per la quale è stata scelta l'aggiudicazione al prezzo più basso e quindi per la definizione della macchina sono state dettagliate tutte le richieste in termini di prestazioni, funzionalità ed allestimento, senza peraltro mai menzionare una fabbricazione o provenienza determinata o una produzione specifica che avrebbe avuto come effetto il favorire o eliminare talune imprese o taluni prodotti.
La definizione del numero di assi indipendenti e delle corse utili relative ad essi è legata alle caratteristiche di lavorazione peculiari previste per la produzione dei moduli della cavità RFQ di IFMIF (quindi essenzialmente la lavorazione di un volume cubico da 1.000 millimetri con la possibilità di lavorare il modulo finale senza necessità di riposizionamento sulla tavola a dividere, ovvero fruendo di due assi rotazionali aggiuntivi ai tre traslazionali). La limitazione è dettata non solo dall'ingombro in pianta, ma anche in altezza, essendo il locale piuttosto basso.
Sono pervenute quattro domande di partecipazione da parte di altrettante ditte, delle quali non vengono forniti gli elementi identificativi ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo n. 163 del 2006; è comunque certo che almeno due di esse non producono e/o distribuiscono il marchio «Okuma».
Tre delle suddette ditte sono state escluse per mancato rispetto delle prescrizioni previste dal bando; l'unica invitata a presentare l'offerta è stata successivamente esclusa, con deliberazione della giunta esecutiva n. 8698 del 14 maggio 2010, per la mancata sottoscrizione da parte del legale rappresentante dell'impresa dell'offerta economica, come previsto a pena di esclusione dalla lettera di invito.
Pertanto, con una nuova delibera GE n. 8721 dell'11 giugno 2010, è stata indetta una nuova gara, con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando e con il criterio del prezzo più basso ai sensi degli articoli 57, comma 2, lettera a) e 82 del già citato decreto legislativo n. 163 del 2006, sulla base delle medesime condizioni capitolari e contrattuali previste nella precedente.
Il successivo 15 giugno, il responsabile del procedimento ha invitato alla nuova procedura le stesse quattro ditte che avevano precedentemente presentato domanda di partecipazione alla gara.
In merito al supposto rischio di ridurre fortemente la partecipazione alla gara, si precisa che, se il riferimento è all'ipotetica individuazione di un solo modello di macchina utensile che soddisfi tutte le specifiche del bando di gara, un'analisi dei fatti sembra escluderlo in quanto esistono almeno tre diverse possibili soluzioni alternative; se, invece, il riferimento è ai vincoli posti nella determinazione degli ingombri massimi e dei campi di lavoro, si conferma che i primi sono dettati dalle caratteristiche della officina meccanica della sezione dell'Istituto nazionale di fisica nucleare di Padova, mentre i secondi dalle caratteristiche peculiari del Progetto RFQ IFMIF EVEDA.

PRESIDENTE. L'onorevole Torazzi ha facoltà di replicare.

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ALBERTO TORAZZI. Signor Presidente, ringrazio il signor sottosegretario perché vedo che ha fatto fare una verifica approfondita. Devo, però, dichiararmi non soddisfatto per quanto riguarda la risposta, perché i signori dell'Istituto di fisica, forse, non sono dotatissimi per quanto riguarda la meccanica. Infatti, per quanto riguarda le macchine utensili, ad esempio, nelle caratteristiche invocate come necessarie mi sarei aspettato il tipo di software, in quanto per ricalcolare ed evitare inversioni esistono alcuni specifici costruttori che possono essere richiesti su una macchina, oppure sui tipi di supporti, sui sistemi di controllo, sul sistema di movimento degli assi e sui materiali utilizzati.
Detto ciò, spero vivamente che alla fine questo appalto non finisca alla società Okuma, perché, se così fosse, rimarrebbe comunque il dubbio che la prima versione del bando non sia stata concepita con la dovuta trasparenza. Ad ogni modo, ringrazio il Governo per l'esauriente risposta, anche se - ripeto - all'Istituto di fisica forse ignorano quali sono le caratteristiche per le macchine di cui hanno bisogno.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Torazzi, abbiamo apprezzato anche l'ironia del suo ultimo passaggio.

(Misure per garantire la continuità della produzione dello stabilimento Vinyls di Porto Torres - n. 3-00835)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Palomba n. 3-00835, concernente misure per garantire la continuità della produzione dello stabilimento Vinyls di Porto Torres (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni).

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, il Ministero dello sviluppo economico ha seguito con grande attenzione la vicenda Vinyls, con l'obiettivo di garantire la continuità del ciclo del cloro nel nostro Paese.
Con sentenza del 19 giugno 2009, il tribunale di Venezia ha dichiarato lo stato di insolvenza della società. Lo scorso mese di gennaio, i commissari giudiziali - nominati per la gestione della fallita società Safin - hanno preannunziato l'interessamento all'acquisto da parte di un'altra impresa, la Ramco del Qatar. Il predetto gruppo ha manifestato l'interesse ad acquisire gli assets di Vinyls, in un'ottica di integrazione della filiera del cloro, da realizzarsi attraverso l'acquisizione anche degli stabilimenti di produzione di proprietà di Eni.
Il 20 gennaio scorso, è stato depositato il documento integrativo al programma di cessione, che quantifica il relativo fabbisogno finanziario (circa 30 milioni di euro), per il quale i commissari hanno richiesto all'Unione europea l'accesso alla garanzia del Ministero dell'economia e delle finanze.
Nelle more della conclusione del procedimento pendente in sede europea, gli stessi commissari sono stati autorizzati, con provvedimento del 18 marzo 2010, a pubblicare sui quotidiani un invito a manifestare interesse all'acquisto e/o all'affitto dei complessi aziendali facenti capo alla società in amministrazione straordinaria.
Con tale invito, non è stata richiesta alcuna indicazione di prezzo, ma sono state fornite le valutazioni patrimoniali dei beni strumentali all'esercizio dell'attività d'impresa di proprietà della società. Con decisione del 25 marzo 2010, la Commissione dell'Unione europea ha concluso l'istruttoria sulla legittimità dell'aiuto concesso alla Vinyls da parte del Governo italiano.
In data 24 aprile 2010, scaduti i termini per la presentazione delle offerte all'affitto e/o all'acquisto, sono pervenute due manifestazioni di interesse, una da parte di Ramco Trading & Contracting Co, l'altra da parte di terzi ma, comunque, non conforme a quanto richiesto nell'invito. Pag. 6
Il Ministero dello sviluppo economico ha aderito alla sollecitazione di Ramco di farsi parte attiva per giungere ad un chiarimento conclusivo sulla parte di ciclo ancora in capo ad Eni, considerandolo propedeutico alla presentazione di una propria offerta nell'ambito della procedura di amministrazione straordinaria. A tal fine, è stato realizzato un incontro presso il Ministero dello sviluppo economico - il 5 maggio - tra i rappresentanti del Gruppo Eni e quelli della società del Qatar. Nello stesso incontro, è stata data da Eni piena disponibilità ad una transazione coerente con le esigenze della Ramco, ribadita anche in recenti colloqui del Governo con i vertici Eni.
Per quel che riguarda il problema delle materie prime e dei servizi, l'ENI ha confermato quanto già concordato con i commissari della Vinyls nell'incontro avvenuto presso il Ministero dello sviluppo economico nel novembre 2009, in cui sono state definite le condizioni di approvvigionamento per gli stabilimenti Vinyls.
In merito alla posizione assunta successivamente dalla Ramco, il Ministero ha rilevato l'incoerenza tra quanto dalla stessa rappresentato con lettera del 12 maggio ultimo scorso e quanto, invece, affermato e sottoscritto nel verbale della precitata riunione. Ne è seguita una richiesta di ulteriori chiarimenti circa l'effettiva posizione della società, con conseguente attivazione degli opportuni canali diplomatici.
Nonostante gli sforzi e le ampie rassicurazioni offerte dal Governo italiano, anche con riferimento al mantenimento dell'approdo alle banchine presso il porto di Venezia per le operazioni di approvvigionamento delle materie prime, la società Ramco, con lettera del 25 maggio, ha confermato il venir meno del proprio interesse all'acquisizione del ciclo del cloro in Italia. La scelta di Ramco è motivata dalla difficile congiuntura economica internazionale, aggravatasi nelle ultime settimane, che ha di fatto impedito il protrarsi del confronto che era stato avviato con ENI e che aveva portato l'azienda del Qatar a dichiararsi interessata.
Al fine di far fronte a questa situazione, il Ministero dello sviluppo economico ha concluso in questi giorni l'istruttoria del programma di cessione presentato dai commissari, in vista di un rapido avvio di un bando di gara internazionale e non escludendo la possibilità di un riavvio delle attività. Si potrà, quindi, procedere celermente all'avvio di una procedura di vendita nelle forme dell'evidenza pubblica, sulla base dei valori della perizia reddituale in corso di acquisizione da parte dei commissari.
Il Ministero dello sviluppo economico sta comunque operando, insieme a tutte le parti interessate, per individuare ogni soluzione per la salvaguardia dell'occupazione, il rafforzamento e il rinnovamento del settore chimico in Italia, confermando l'impegno per una positiva e rapida soluzione della vicenda.
A tal fine si è svolto un tavolo di confronto con i sindacati e le regioni interessate il 15 giugno scorso presso il Ministero dello sviluppo economico. In tale sede è stato comunicato che, in data 8 giugno 2010, con decreto ministeriale, è stata data autorizzazione all'esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali presentato dai commissari straordinari della Vinyls Spa. A seguito della consultazione tra il Governo, i commissari e le parti sociali si è stabilito, inoltre, di emanare il bando di concorso entro il mese di luglio.
Infine, è stata confermata la disponibilità di ENI a collaborare. Infatti, nel prossimo bando saranno contenute condizioni in linea con l'esigenza di rendere conveniente l'acquisto in tempi rapidi di Vinyls. Le parti si rivedranno nuovamente entro la fine del mese di luglio per verificare lo stato di attuazione della procedura.

PRESIDENTE. L'onorevole Palomba ha facoltà di replicare.

FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, signor sottosegretario, devo dichiararmi Pag. 7profondamente insoddisfatto e, anzi, devo esprimere l'indignazione delle centinaia di lavoratori e delle loro famiglie che stanno manifestando in cima alla torre aragonese o nell'ex carcere dell'Asinara. Tuttavia, non si vede uno spiraglio di luce.
Devo fare una denuncia molto grave di irresponsabilità ed insensibilità nei confronti del Governo, dell'ENI e dell'INPS. Nei confronti del Governo perché questa interrogazione è stata presentata il 13 gennaio e soltanto cinque mesi e mezzo dopo trova una risposta. Trova una risposta ad opera dell'incolpevole, naturalmente, sottosegretario Pizza, che si occupa di tutte altre cose. Il Ministero dello sviluppo economico non ha voluto essere presente in quest'Aula, forse perché il Ministero dello sviluppo economico non c'è. Non c'è il Ministro, non c'è politica industriale, non c'è chiarezza di idee, ma il buio profondo su quello che si deve fare.
La ragione è molto semplice. È che questo Governo e questa maggioranza, quando si tratta di uscire fuori dagli affari e dalle questioni che interessano il Capo del Governo e una ristretta cerchia di persone (parlo di affari personali che riguardano loro, come leggi ad personam e così via), di tutte le altre cose non si occupano assolutamente. Basti vedere che il Ministero dello sviluppo economico è vacante oramai da circa un mese.
Questo è il segno del disinteresse totale del Governo per questi problemi. Il Governo deve dire se la chimica è strategica per l'Italia e, se lo è (come noi riteniamo che sia), deve mettere in campo tutte le azioni che sono necessarie per risolvere questo problema e per far funzionare gli impianti in questione.
Che cosa ha fatto, invece? Passa da tentativo a tentativo, senza una chiara linea organica sulla continuazione della produzione della materia prima, oppure sull'eventuale riconversione in attività produttiva. Brancola nel vuoto più assoluto e, in questo modo, danneggia gravemente un'economia del territorio e molto gravemente gli operai.
La storiella del bando internazionale la si può dare a bere a dei bambini, ma non a chi sa che quello che si può raggiungere con un bando internazionale lo si può raggiungere anche con trattative private nei confronti delle imprese. Mi riferisco alle trattative dirette con imprese che ci sono per il mondo; bisogna andare a cercarle e, se ci fosse un Ministero, lo farebbe.
Le trattative con la Ramco obbedivano a quel primo presupposto, e adesso per prendere tempo e per non sapere che fare, vi rifugiate in un bando internazionale che non risolve il problema, ma anzi lo aggrava in maniera rilevante. Vi dovete chiarire le idee su qual è la vostra posizione sulla politica industriale e non menare il can per l'aia, lasciando una situazione di gravissima difficoltà.
La seconda denuncia che voglio fare è nei confronti dell'ENI. Non è che l'ENI va in un territorio, fa profitti rilevanti e poi lo abbandona come una scarpa vecchia e se ne disinteressa. Non diciamo che l'ENI debba continuare quelle produzioni. Sarebbe opportuno che lo facesse, però queste sono strategie industriali che decide l'ENI, ma anche il Governo, perché l'ENI non è qualcosa di diverso o impermeabile rispetto al Governo. L'ENI gira per il mondo ed ha il dovere, una volta che se ne va...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

FEDERICO PALOMBA. La ringrazio, signor Presidente, le chiedo solo un minuto, almeno per par condicio con il sottosegretario Pizza. Se l'ENI se ne va, gira per il mondo, conosce le situazioni e conosce le imprese, ha il dovere di darsi da fare per risolvere il problema e trovare le alternative.
L'ultima denuncia che devo fare è nei confronti dell'INPS. Questi lavoratori sono in cassa integrazione e non percepiscono le indennità di cassa integrazione perché l'INPS irresponsabilmente tarda nel mandare le risorse relative alle sedi territoriali. Ma la gente deve mangiare tutti i giorni, sottosegretario Pizza, lo dica al Presidente Berlusconi: la gente mangia tutti i giorni e le famiglie di questi lavoratori attendono Pag. 8tutti i giorni di poter dare da mangiare ai loro figli!
Come potete consentire una cosa di questo genere? L'INPS avrà anche una sua gestione, però il Governo che cosa fa, è insensibile rispetto a tutto questo? Faccia, invece, tutto quello che deve fare, e cancelli, se è possibile, nel minor tempo possibile la vergogna di un Governo insensibile di fronte a problemi così gravi di un territorio e di un settore produttivo così importante e soprattutto di tante famiglie di lavoratori che oramai sono molto deluse, amareggiate e forse stanche anche di sperare (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

(Disservizi postali nel comune di Guarene (Cuneo) - n. 3-00951)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Delfino n. 3-00951, concernente disservizi postali nel comune di Guarene (Cuneo) (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni).

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, si risponde all'interrogazione in esame sulla base delle informazioni fornite da Poste italiane, la quale ha rappresentato che nel territorio comunale di Guarene sono attivi tre uffici postali: Vaccheria, Guarene e Castelrotto.
La Società ha, inoltre, precisato che l'ufficio postale di Vaccheria, dotato di tre sportelli e un cash dispenser esterno fruibile ventiquattro ore, è aperto dal lunedì al venerdì con orario 8,30- 14,00 e il sabato con orario 8,30-13,00.
L'ufficio di Guarene, dotato di un solo sportello, è aperto il martedì e il giovedì con orario 8,30-14,00 e il sabato con orario 8,30-13,00, mentre l'ufficio di Castelrotto, dotato anch'esso di un solo sportello, è aperto il lunedì e venerdì dalle 8,30 alle 11,00.
Poste Italiane ha assicurato che l'articolazione oraria dei predetti uffici postali è in grado di soddisfare adeguatamente la richiesta della clientela nel rispetto degli standard di qualità previsti e che al momento non vi è alcuna necessità di ampliamento dell'offerta del servizio. Inoltre, tutti gli uffici sottoposti a rimodulazione dell'orario di apertura sono costantemente monitorati dalla società al fine di garantire interventi tempestivi in caso di necessità.
Per quanto riguarda lo svolgimento del servizio di recapito nelle località citate, Poste Italiane ha reso noto che la situazione è stata esaminata con particolare attenzione in occasione di un incontro, svoltosi lo scorso 18 febbraio, tra i responsabili territoriali di Poste Italiane e i rappresentanti del comune di Guarene. In tale sede è stato infatti deciso l'avvio di un monitoraggio costante finalizzato alla verifica della regolarità del servizio nelle zone in esame.
L'iniziativa ha conseguito i risultati auspicati e ad oggi non si registrano criticità né giacenze. I disagi lamentati secondo la società erano comunque riconducibili alle sostituzioni di personale assente per malattia e alle avverse condizioni meteorologiche.
Il Ministero dello sviluppo economico, attraverso gli uffici competenti, non mancherà di vigilare affinché siano in ogni caso rispettati gli obblighi connessi allo svolgimento del servizio universale.

PRESIDENTE. L'onorevole Delfino ha facoltà di replicare.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, la risposta del sottosegretario descrive quello che è avvenuto. Vorrei partire dalla parte finale della sua risposta, laddove fa richiamo all'incontro avvenuto a fine febbraio tra le amministrazioni locali e Poste Italiane in cui si è - come è stato confermato - stabilito di avviare un'azione di costante monitoraggio, perché è indubbio che, a seguito di quelle iniziative, la situazione sia stata presa sotto controllo. Tuttavia, prima di quell'incontro, le difficoltà Pag. 9che erano state esposte nella mia interrogazione, datata 8 marzo 2010, erano evidenti e constatabili.
Oggi riteniamo che l'azione messa in atto abbia consentito di superare le esigenze e le disfunzioni che erano state prospettate. Certamente, il fatto di aver portato in Aula questo problema, che sembra piccolo rispetto alle grandi questioni che attraversano il Paese con la crisi economico-finanziaria, vuole significare, da parte mia e di coloro che lo hanno sollevato, richiedere al Parlamento intero una maggiore attenzione quando si attivano determinati provvedimenti.
Infatti, si registrano sempre inevitabilmente cadute di servizi proprio nelle aree marginali, nelle aree territoriali con popolazione dispersa, nelle piccole comunità e, signor sottosegretario, se pensiamo al provvedimento che discutiamo in questi giorni concernente la Carta delle autonomie, ci si priva ancora delle rappresentanze democraticamente elette.
Credo che si tratti di una linea sbagliata ed anche questi episodi e queste situazioni di cui discutiamo testimoniano come sia un errore indebolire la rappresentanza democratica nei piccoli comuni e nelle piccole realtà della nostra grande provincia italiana.
Comunque, credo che la sua risposta abbia rassicurato l'interrogante. Costantemente monitorerò personalmente l'evolversi della situazione. Debbo comunque dare atto a Poste Italiane che in questa occasione si è fatta partecipe delle difficoltà di questa comunità che è stata rappresentata e alla quale lei ha risposto a nome del Ministero dello sviluppo economico.
Mi auguro che, anziché dover portare qui questi problemi, ci sia una sensibilità da parte di Poste Italiane nel senso di tenere conto delle maggiori problematiche che ci sono sui territori con popolazione sparsa.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16.

La seduta, sospesa alle 11,45, è ripresa alle 16.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bongiorno e Caparini sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

In morte dell'onorevole Enzo Tiezzi.

PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Enzo Tiezzi, già membro della Camera dei deputati nella X legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

FRANCO CECCUZZI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO CECCUZZI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, come è stato appena ricordato il professor Enzo Tiezzi ci ha lasciato in questi giorni. Fu deputato nel corso della X legislatura: la sua presenza in quest'Aula non è stata come tante altre, perché Enzo Tiezzi è stato sicuramente un uomo di grande cultura e di scienza, tra i più brillanti che il nostro Paese abbia espresso negli ultimi anni.
Il suo percorso di studi, iniziato all'insegna delle lettere presso il liceo classico Piccolomini di Siena, lo ha portato poi verso la laurea scientifica in chimica conseguita Pag. 10presso l'università degli studi di Firenze: un cammino apparentemente contraddittorio, ma che in realtà, soprattutto in chi lo ha conosciuto, rivela un'intelligenza non comune, raffinata, capace di unire sensibilità diverse, che lo porteranno ad essere proficuo accademico, ricercatore, acuto politico ambientalista convinto, tanto da aver contribuito a creare negli anni Ottanta, insieme ai più importanti scienziati del mondo, quel concetto di sviluppo sostenibile che oggi rappresenta la chiave interpretativa per delineare un futuro di crescita positiva del pianeta.
La chimica generale è stato il campo in cui si sono sviluppate le sue numerose pubblicazioni, racchiuse in oltre cinquecento pubblicazioni, ma la sua attività di scienziato è andata al di là delle aule di laboratorio e si è ampliata al suo attivismo ambientale, soprattutto in campo energetico.
L'immagine dell'onorevole Tiezzi come scienziato a tutto tondo trova nella prolusione da lui tenuta in occasione dell'inaugurazione del 746o anno accademico dell'Università degli studi di Siena una punta di eccellenza con l'intervento dal titolo «I limiti biofisici della terra e la rilettura delle categorie spazio-tempo», riflessione sui cambiamenti necessari da apportare ad uno sviluppo disordinato e squilibrato del pianeta.
Enzo Tiezzi aveva una grande passione per la politica, un amore che lo conquistò fin da giovanissimo e che non rimase solo un vezzo intellettuale a margine della sua carriera accademica. Nel 1987, infatti, fu eletto nelle fila della Sinistra indipendente, divenne deputato ed entrò a fare parte della Commissione agricoltura. Qui, in un periodo caratterizzato da un grande fermento ambientalista, Tiezzi seppe portare il suo contributo di studioso e profondo conoscitore dei temi ambientali, sollevando l'attenzione sulla tutela dell'ambiente, la salvaguardia della salute dei cittadini e il rispetto per il contesto ecologico nel suo complesso. Colpisce il fatto che molte delle questioni legate alle risorse energetiche e al loro sfruttamento compatibile con le esigenze delle popolazioni locali, che venivano sollevate in quest'Aula da Enzo Tiezzi nel corso della sua attività parlamentare, rappresentino oggi, ancora oggi, questioni irrisolte.
Già nel 1990, precisamente nella seduta del 4 ottobre, nel corso della discussione delle norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale, Enzo Tiezzi rimarcava la necessità, per quanto riguarda in particolare la geotermia, di un controllo diretto da parte dei Ministeri competenti. Un suo emendamento che andava in questa direzione fu respinto, stessa sorte di un recente provvedimento al decreto-legge su energia e sviluppo. Sono passati oltre vent'anni e molto ancora resta da fare nello sfruttamento delle risorse del territorio, in questo caso della geotermia per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini.
Poco meno di due anni fa la città di Siena, la sua città, gli conferì un Mangia d'oro, riconoscimento attribuito ai senesi che le hanno reso onore accrescendone la fama e il prestigio attraverso le loro gesta, la loro professione e la loro persona. Leggo un passaggio della motivazione: «studioso eclettico, punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che vogliono studiare le scienze complesse, la frontiera scientifica che ha cambiato e sta cambiando il nostro modo di interpretare le leggi fisiche e anche le più recenti dottrine filosofiche, così come i nostri costumi sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale».
Concludo, signor Presidente, convinto che Enzo Tiezzi sarà ricordato come un uomo appassionato e colto, grazie alla sua gentilezza d'animo e alla correttezza verso le altre persone, virtù ancora più preziose di quelle, già grandi, che ce lo faranno ricordare come scienziato e rappresentante del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Sull'ordine dei lavori (ore 16,10).

ANDREA SARUBBI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 11

ANDREA SARUBBI. Signor Presidente, intervengo per informare l'Assemblea e lei che in questo momento sono in sciopero della fame, a staffetta con i lavoratori di Agile ex Eutelia, in presidio davanti a Montecitorio.
Si tratta di un'iniziativa volta a ottenere dalla Presidenza del Consiglio la convocazione immediata dei due tavoli già istituiti: il primo per valutare la situazione delle commesse pubbliche per Agile ex Eutelia; il secondo relativo alle politiche industriali dell'information technology ed alle prospettive di questi lavoratori.
Agile ex Eutelia rappresenta un patrimonio importante per il nostro Paese, essenziale se pensiamo che per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di produzione e servizi qualificati e ad alto valore aggiunto. Si tratta di lavoratori di alto livello che hanno bisogno, per continuare ad esserlo, di lavorare e di formarsi.
Agile ex Eutelia, inoltre, è proprietaria di infrastrutture, materiali e immateriali, molto significative per il nostro Paese. Sto parlando di migliaia di chilometri di fibra ottica e del software necessario per la comunicazione. È questa una delle ragioni principali che, assieme alla peculiare vicenda dei passaggi di proprietà di Agile ex Eutelia, hanno indotto molti fra deputati e senatori del Partito Democratico ad aderire a questa iniziativa, che speriamo si allarghi ad altri parlamentari e che riguarda oggi, oltre a me, anche la collega Anna Paola Concia.
Signor Presidente, le chiediamo di informare il Presidente della Camera, che in più occasioni ha espresso consapevolezza e sensibilità verso la situazione di questi lavoratori, e chiediamo alla Presidenza del Consiglio - in particolare al sottosegretario Gianni Letta, che a questo fine si era impegnato - di convocare i tavoli. Chiediamo solo che sia fissata una data: lo abbiamo appena fatto inviando due telegrammi, uno al Presidente del Consiglio dei ministri e uno al sottosegretario Letta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

GIUSEPPE SCALERA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE SCALERA. Signor Presidente, il teatro italiano ha dato ieri l'addio ad un genio del dramma e del sorriso: ha chiuso, infatti, la sua commedia umana, a ottantasei anni, l'attore Aldo Giuffrè. Attore comico e drammatico, capace, con la sua maschera, di animare centinaia di spettacoli di film, non ancora ventenne, Giuffrè fu assunto dalla RAI di Napoli come annunciatore e fu la sua voce, insieme a quella di Arnoldo Foà, ad annunciare, il 25 aprile del 1945, la fine della seconda Guerra mondiale.
Il suo rigore scenico e la nobiltà con la quale frequentava il palcoscenico ebbero tre straordinari maestri: Eduardo De Filippo, che gli insegnò il mestiere nobile dell'attore, Giorgio Strehler, che gli rivelò il rigore del teatro, e Cesco Baseggio, con cui recitò una straordinaria edizione de Il bugiardo di Carlo Goldoni.
Innumerevoli sono state anche le sue esperienze cinematografiche: con Vittorio De Sica in Ieri, oggi e domani, con Sergio Leone, che lo volle e in un importante cammeo de Il buono, il brutto, il cattivo, con Nanni Loi, in Le quattro giornate di Napoli.
Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli ha dedicato, in queste ore, parole intense e toccanti e ha parlato di lui come una figura di rilievo della scuola teatrale napoletana ed italiana.
Lo abbiamo applaudito in mille occasioni e con lui, in questi anni, abbiamo riso e abbiamo pianto.
«Il mestiere dell'attore - sottolineava Aldo Giuffrè - è scritto sull'acqua», ma da oggi ci mancheranno sicuramente il suo talento, i suoi personaggi e la sua straordinaria ironia.
Il teatro italiano si sentirà certamente, da oggi, orfano di un altro dei suoi più importanti e più straordinari protagonisti (Applausi).

Pag. 12

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 16,14).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

GIULIANO CAZZOLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIULIANO CAZZOLA. Signor Presidente, io e lei ci conosciamo da tanti anni, sa che a me non piacciono le polemiche e le prese di posizione che, spesso, si assumono in politica, tuttavia vorrei richiamare in quest'Aula una vicenda sulla quale credo che noi tutti dobbiamo riflettere.
La settimana scorsa, in quest'Aula si è consumata una battaglia parlamentare importante: una parte dell'opposizione ha esercitato il suo diritto di fare l'ostruzionismo, un'altra parte dell'opposizione ha tenuto un atteggiamento diverso, la maggioranza ha resistito, abbiamo votato per più di una giornata intera e credo che alla fine siamo usciti tutti abbastanza soddisfatti della prova che abbiamo dato di noi stessi.
Ebbene, qual è stato l'approccio della stampa? Cosa ha raccontato la stampa di questa vicenda? Non parlo della stampa che vive e campa degli aspetti deteriori della politica, ma anche dei giornali paludati e indipendenti, di quelli che fanno opinione in questo Paese.
Ebbene, la stampa ha guardato alla nostra vicenda - unica in questa legislatura - dal buco della serratura della partita di calcio: ha raccontato agli italiani se noi potessimo o meno guardare la partita di calcio e come qualcuno sia riuscito a guardarla di straforo.
Signor Presidente, credo che la libertà di stampa sia il fondamento di una democrazia e che non si debba nemmeno chiedere agli italiani di scioperare nella lettura dei giornali, tuttavia credo anche che la grande stampa farebbe bene a riflettere e a guardare al nostro lavoro con un po' più di rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

FRANCESCO BARBATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, vorrei richiamare l'intervento dell'onorevole Sarubbi per annunciare, anche a nome del gruppo dell'Italia dei Valori, il sostegno ai lavoratori della ex Eutelia. Vorrei ricordare, peraltro, che - oltre ad aver aderito all'elenco dei parlamentari che farà lo sciopero della fame in questi giorni, ragione per la quale assumerò anche io un turno di digiuno per sostenere, con questa modalità, l'impegno a favore dei lavoratori della ex Eutelia - già in precedenti occasioni ho sostenuto - e lo farò ancora volentieri - tali lavoratori: ricordo la manifestazione svoltasi sotto palazzo Chigi per sostenere i lavoratori della ex Eutelia, per la quale mi è stato notificato a casa, dal prefetto di Napoli, il verbale di una sanzione di 10 mila euro che, se pagata in prima istanza, sarebbe ridotta a 2.580 euro. Ciò perché stavo manifestando con questi lavoratori, che rivendicavano un loro sacrosanto diritto: il diritto al lavoro, ad un salario, ad uno stipendio, che non percepiscono più dall'ottobre scorso a causa dei soliti «furbetti pseudoimprenditori» che svuotano le società, le aziende e mettono sul lastrico tanti lavoratori.
Questa è la ragione per la quale già allora manifestavo con quei lavoratori per chiedere al sottosegretario Letta di svolgere a palazzo Chigi un incontro per mettere a fuoco questa vicenda e per parlare di questa vicenda. Pag. 13
Penso che sia questo il compito di un parlamentare, di un politico e del Governo. Anzi, in un momento come questo, nell'agenda della politica dovrebbe figurare al primo posto la trattazione di questioni che riguardano l'economia ed il lavoro.
Quindi, ribadisco tutto il sostegno e l'impegno dell'Italia dei Valori per i lavoratori dell'ex Eutelia e per tanti lavoratori come quelli della ex Eutelia (penso a quelli della FIAT, della Vinyls del petrolchimico in Sardegna), insomma a tutti quei lavoratori che oggi soffrono, sono in difficoltà e sono poco ascoltati e poco accompagnati dalla politica.
Per la verità, non mi tirerò indietro, anche se dovrò ricevere tanti altri verbali di 2.500 euro, perché ritengo di fare il mio dovere rimanendo al fianco di questi lavoratori. Anzi, con l'occasione, rinnovo l'invito a palazzo Chigi ad ascoltare ed incontrare questi lavoratori e ad avviare subito un tavolo di concertazione, perché in un Paese civile non è possibile tenere così appese queste situazioni e soprattutto tenere in così grave disagio tanti lavoratori come quelli dell'ex Eutelia (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

Seguito della discussione del disegno di legge: Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi decentrati (A.C. 3118-A); e delle abbinate proposte di legge Stucchi; Stucchi; Urso; Mogherini Rebesani ed altri; Angela Napoli; Garagnani; Giovanelli ed altri; Borghesi ed altri; Di Pietro ed altri; Ria e Moffa; Mattesini ed altri; Reguzzoni; Garagnani (A.C. 67-68-711-736-846-1616-2062-2247-2471-2488-2651-2892-3195) (ore 16,20).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge d'iniziativa del Governo: Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi decentrati; e delle abbinate proposte di legge d'iniziativa dei deputati Stucchi; Stucchi; Urso; Mogherini Rebesani ed altri; Angela Napoli; Garagnani; Giovanelli ed altri; Borghesi ed altri; Di Pietro ed altri; Ria e Moffa; Mattesini ed altri; Reguzzoni; Garagnani.
Ricordo che nella seduta del 22 giugno 2010 è stato respinto da ultimo il subemendamento 0.13-bis.07.2.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle 16,30.

La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 16,30.

(Articolo aggiuntivo 13-bis.07 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07 ed ai subemendamenti ad esso riferiti (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Avverto che sono stati ritirati dai presentatori i subemendamenti Donadi 0.13-bis.07.3, 0.13-bis.07.4 e 0.13-bis.07.5
Chiedo al relatore di esprimere il parere della Commissione sull'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07, precisando la proposta di riformulazione al cui accoglimento in subordine è condizionato il parere favorevole.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole della lettera e) con le seguenti: «mantenimento della circoscrizione provinciale quale ambito territoriale di competenza delle prefetture-uffici territoriali del Governo. Soppressione, a decorrere Pag. 14dalla razionalizzazione delle province, delle prefetture-uffici territoriali del Governo non rispondenti ai nuovi ambiti territoriali provinciali conseguenti alla razionalizzazione».

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accedano alla proposta di riformulazione proposta dal relatore.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, accettiamo la proposta di riformulazione.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, non ho compreso se l'onorevole Giovanelli è intervenuto nel merito o se era in discussione la proposta di riformulazione del presidente Bruno.

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, era in discussione la riformulazione.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, siccome vi era un po' di confusione e non avendo potuto vedere il testo, vorrei capire bene dalla Presidenza se, a giudizio della stessa, si tratti di una riformulazione del testo o di un nuovo emendamento, che avrebbe bisogno dei tempi per potere essere eventualmente subemendato.

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, mi sembra che si tratti di una semplice riformulazione. Il presidente della Commissione cosa dice?

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, non solo si tratta di una riformulazione, ma quest'ultima è stata discussa nel Comitato dei nove già da una settimana. È strano che non sia riportata nello stampato, perché credo che il fascicolo degli emendamenti dovesse essere già stampato con la riformulazione, atteso che nel Comitato dei nove il collega Giovanelli aveva già accettato la riformulazione stessa.

PRESIDENTE. Mi pare che esista un consenso generale nel considerarla una riformulazione.

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, intervengo per chiedere se il presidente Bruno può rileggerci la riformulazione, perché non tutti l'hanno compresa appieno.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, vuole leggere di nuovo la proposta di riformulazione?

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole della lettera e) con le seguenti: «mantenimento della circoscrizione provinciale quale ambito territoriale di competenza delle prefetture-uffici territoriali del Governo. Soppressione, a decorrere dalla razionalizzazione delle province, delle prefetture-uffici territoriali del Governo non rispondenti ai nuovi ambiti territoriali provinciali conseguenti alla razionalizzazione».

PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione dell'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07, nel testo riformulato. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà.

Pag. 15

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, colleghe e colleghi, voglio sottolineare l'importanza di questo articolo aggiuntivo. È vero che, un po' irritualmente, siamo noi a proporre una delega al Governo, però è anche vero che ci poniamo un obiettivo molto importante.
Si fa un gran discutere di razionalizzazione e di risparmio ma in verità vi è una strada maestra, quella indicata dal decreto-legge n. 112 del 2008, che dovrebbe portarci alla razionalizzazione degli uffici decentrati dei Ministeri nei nuovi uffici territoriali del Governo: ciò rappresenterebbe un grande risparmio, una riduzione dei costi e soprattutto una semplificazione del rapporto tra il Governo centrale, i suoi Ministeri e gli enti territoriali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lo Moro. Ne ha facoltà.

DORIS LO MORO. Signor Presidente, intervengo anch'io per sottolineare l'importanza di questo articolo aggiuntivo e prendere atto del parere favorevole. L'importanza sta nel fatto che con questo articolo aggiuntivo in realtà, dal punto di vista delle istanze di riordino e di razionalizzazione di cui spesso si parla, si passa dalle parole ai fatti. Qui si parla ovviamente del riordino e della razionalizzazione degli uffici periferici dello Stato. Vorrei sottolineare in particolare un punto compreso tra i criteri che vengono delineati in questa proposta emendativa, quello che prevede l'accorpamento, nell'ambito della prefettura-ufficio territoriale del Governo, delle strutture dell'amministrazione periferica dello Stato le cui funzioni sono conferite all'ufficio medesimo. Sui nostri territori si registra un pullulare di uffici ed è importante che si provveda a tale accorpamento e che vi sia un ufficio unico con funzioni accorpate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo 13-bis ha avuto un percorso un po' strano in Commissione perché il relatore ed il Governo avevano accettato un nostro emendamento soppressivo dell'articolo, mentre poi vi è stata la riproposizione per intero del testo del Governo da parte dell'onorevole Giovanelli e sul suo articolo aggiuntivo, 13-bis.07, sia il relatore sia il Governo hanno espresso un parere favorevole ed ora spunta fuori questa proposta di riformulazione relativa alla lettera e) avanzata dal presidente nonché relatore della Commissione.
La riformulazione fa riferimento agli ambiti provinciali e quindi alle prefetture ed alla razionalizzazione delle province. Signor Presidente, questa è una materia estremamente labile e confusa così come avevamo ravvisato nel testo e per questa ragione non ci sentiamo di esprimere un voto favorevole, ed anche se siamo per il mantenimento delle prefetture ci asteniamo con tutte le preoccupazioni e le perplessità che questa riformulazione suscita e sottopone alla nostra attenzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bossa. Ne ha facoltà.

LUISA BOSSA. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo che abbiamo presentato va nel senso più volte qui ripetuto, quello del riordino, della riorganizzazione e della semplificazione delle funzioni amministrative e certo anche delle prefetture, un istituto importantissimo ma sicuramente suscettibile di innovazione.
In sostanza, il nostro articolo aggiuntivo disciplina definitivamente gli uffici periferici dello Stato sinora non toccati da alcun cambiamento e lo fa delegando il Governo ad emanare decreti legislativi ad hoc tenendo però conto di alcuni principi e di alcune direttive.

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Bossa, vorrei ricordare all'onorevole Saglia che i deputati che intendono parlare con il Governo devono chiedere la parola in Assemblea. Prego, onorevole Bossa, prosegua pure il suo intervento.

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LUISA BOSSA. A leggere bene l'articolo aggiuntivo si capisce che vengono introdotte importanti novità.
Una per tutte, ad esempio, consiste nel fatto che i prefetti possono essere nominati commissari ad acta nei confronti di quelle amministrazioni periferiche che non abbiano provveduto all'accorpamento delle proprie strutture, così come ha stabilito il Consiglio europeo dei capi di Stato e di Governo nell'ambito della strategia di Lisbona.
Vi è dunque intenzione da parte nostra di formare davvero e intervenire sul complesso delle autonomie. Fa piacere che il Governo abbia accettato con la riformulazione la nostra proposta emendativa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pizzetti. Ne ha facoltà.

LUCIANO PIZZETTI. Signor Presidente, in un testo che ormai è quasi del tutto «evaporato», tale articolo aggiuntivo rappresenta un elemento di concretezza, perché affronta nel contempo i temi dell'efficacia della pubblica amministrazione, della semplificazione, della riduzione dei costi e anche del cosiddetto front office da parte delle istituzioni nei confronti dei cittadini e delle imprese.
È un fatto positivo che il Governo abbia accolto tale proposta con una giusta riformulazione, anche se tale accoglimento ovviamente non offre ulteriori o particolari elementi di positività al testo complessivo.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

LUCIANO PIZZETTI. In realtà potrebbe essere un contributo che abbiamo dato anche noi con il nostro lavoro parlamentare sotto il profilo della semplificazione dei testi normativi.
Sulla base di quanto detto, credo che occorre ancora fare altro, ma mi pare che il Governo e la maggioranza siano abbastanza reticenti sul procedere su questa via (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà.

GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, ho sentito leggere dal presidente della Commissione, nel rumore assordante dell'Aula, una riformulazione dell'articolo aggiuntivo, nella quale, se ho capito bene, presidente Bruno, si parla di una razionalizzazione delle province.
La parola «razionalizzazione» mi sorprende molto se proviene da un relatore che è anche presidente della Commissione affari costituzionali. Non credo di avere mai incontrato tale parola nella nostra legislazione. Cosa si intende con essa, signor presidente della Commissione? Intendiamo dire che verrà modificato il numero delle province? Forse ne verranno modificate le funzioni? Oppure intendiamo introdurre un'espressione confusa, che serve a rendere la nostra legislazione inutile e improduttiva?
Pregherei il Governo - il Ministro per la semplificazione normativa è disattento, sta parlando e non ascolta - e il presidente della Commissione e relatore di volere prestare un poco di attenzione a tali domande e di dare delle risposte. La nostra legislazione deve avere infatti un senso compiuto e non possono esservi parole gettate nel vuoto per poi essere approvate senza sapere esattamente cosa significhino.

DONATO BRUNO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DONATO BRUNO, Relatore. Onorevole La Malfa, lei alza la voce, ma non ne capisco il motivo, anche perché il suo microfono funziona e credo che l'Assemblea - almeno chi vuole ascoltarla - sia in condizioni di sentirla. Pag. 17
Lei lamenta l'uso del termine «razionalizzazione», ma se avesse la bontà di leggere l'articolo per intero, noterebbe che tale parola è già presente all'inizio dell'articolo stesso. Credo che lei non abbia seguito il provvedimento e non abbia assolutamente cognizione di quello che dice.
Spiego dunque brevissimamente, anche per rispondere al collega Tassone, qual è l'origine di tale articolo aggiuntivo, su cui sia il Governo che il relatore hanno espresso parere favorevole. Trattasi di proposta emendativa al testo presentata da parte del Governo, a seguito della razionalizzazione delle province che ha avuto l'esito che tutti conosciamo, almeno coloro che hanno seguito l'iter del provvedimento legislativo. Avevamo ipotizzato la soppressione di talune province e successivamente, a seguito dell'approvazione di una proposta emendativa della collega Lorenzin, eravamo arrivati a considerare la soppressione di sole tre o quattro province.
Si è ritenuto, da parte del relatore e del Governo, e anche dei colleghi di maggioranza ed opposizione, di approvare un emendamento soppressivo in maniera tale che il problema delle province venisse rinviato ad altra seduta; anche perché l'opposizione ha sempre ritenuto che il problema della soppressione delle province andasse comunque rivisto con legge costituzionale.
Sopprimere quel testo ha comportato la decisione da parte del Governo e del relatore di eliminare l'articolo aggiuntivo in esame. I colleghi dell'opposizione, in particolare il collega Giovanelli, hanno ritenuto di ripresentare l'articolo aggiuntivo relativo alle prefetture. Il ragionamento che è stato seguito dal relatore, e poi dal Governo, è il seguente: fermo restando che le prefetture rimangono quelle che oggi sono, e che sono numericamente identiche alle province, laddove il Parlamento dovesse intervenire per una soppressione totale o parziale delle province stesse, si farà cura di razionalizzare anche le prefetture. Questo è il senso della riformulazione della proposta emendativa: in questo senso il collega Giovanelli, primo firmatario, ha accettato, ed in questo senso il relatore ed il Governo hanno espresso parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

PIERANGELO FERRARI. Signor Presidente, l'intervento del presidente Bruno conferma i dubbi che nutro. Non certo sull'articolo aggiuntivo in sé (non potrei mai essere in disaccordo con il collega Giovanelli), che condivido nel merito. Tuttavia, esso si colloca all'interno di un provvedimento che, come ha detto l'onorevole Pizzetti poco fa, è largamente «evaporato»: partito con molte ambizioni, questo Codice delle autonomie le ha perse per strada; non soltanto, ma ha rivelato strada facendo l'irresolutezza e la confusione della maggioranza, a proposito proprio del tema delle province in esso richiamato, province che entrano, province che escono.
Afferma lo stesso relatore, rivelando la certezza delle loro convinzioni: ci è stato chiesto di sopprimerne tre o quattro. Come tre o quattro? Cinque, sei, sette, otto! È in questo quadro che giudico soddisfacente l'articolo aggiuntivo, ma ho molta poca fiducia che si collochi all'interno di un quadro riformatore autentico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Causi. Ne ha facoltà.

MARCO CAUSI. Signor Presidente, è positivo che siano state accolte alcune sollecitazioni dell'opposizione in merito ai percorsi di riorganizzazione delle amministrazioni centrali: si tratta di un punto assente nella discussione pubblica, anche pensando ad esempio alla manovra economica in corso di esame al Senato. Vorrei ricordare che le amministrazioni centrali dello Stato hanno visto la loro spesa crescere da 303 a 396 miliardi fra il 2002 ed il 2008, di quasi 93 miliardi, il 30 per cento. Il solo Stato cresce da 297 a 390 Pag. 18miliardi: anche in questo caso più 93 miliardi, quasi il 30 per cento. È quindi certamente vero che le amministrazioni locali hanno avuto tassi di crescita superiori, dovuti essenzialmente al comparto sanitario, anche in relazione alle necessità che cambiano con la popolazione che invecchia, ma è certamente vero che anche nello Stato e nelle amministrazioni centrali vi è la possibilità di risparmiare e di riorganizzare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Favia. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, il gruppo dell'Italia dei Valori voterà a favore dell'articolo aggiuntivo in esame, con la riformulazione che è stata illustrata dal presidente della Commissione e accettata dal presentatore Giovanelli, in quanto condividiamo l'impianto della proposta.
Intervengo però perché sento l'obbligo di ribadire che permane comunque, pur nell'apertura di credito che operiamo col voto a favore, una nostra forte perplessità, anche sulla riformulazione della lettera e), in quanto si continua a parlare di province, alle quali noi, come è noto, siamo contrari, sebbene in termini di razionalizzazione (che non so se, come e quando, vedremo), pur permanendo la nostra proposta di depositare una legge costituzionale per l'abolizione delle province.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, vorrei intervenire per motivare il mio voto di astensione su questo articolo aggiuntivo che è stato presentato dal mio gruppo. L'impianto sarebbe tutto sommato condivisibile, ma c'è un tema forte, politico, che mi induce a votare con un voto di astensione.
Oggi sappiamo benissimo, tanto più a fronte di una mancata razionalizzazione delle province che ancora non è in atto (anzi in questa occasione è stata sostanzialmente persa una sfida), che è solo per prassi che in ogni provincia si trova una prefettura, non è cioè per disposizione legislativa. Questo articolo aggiuntivo, se accolto, fa passare questo principio nella nostra normativa: che ogni provincia deve avere anche una prefettura. dichiaro, quindi, il mio voto di astensione in quanto non ritengo che questo vada nella direzione di razionalizzare gli uffici territoriali del Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giovanelli 13-bis.07, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Servodio, onorevole Contento, onorevole Bossa, onorevole Pagano, onorevole Burtone, onorevole Realacci, onorevole Agostini, onorevole Boccia, onorevole Pili, onorevole Mosella...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 466
Astenuti 40
Maggioranza 234
Hanno votato
466).

Prendo atto che il deputato Burtone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

(Esame dell'articolo 17 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A). Pag. 19
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Quartiani 17.1, nonché sull'emendamento Ciccanti 17.2.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Quartiani 17.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, intervengo per motivare perché sono stato spinto a proporre un emendamento soppressivo dell'intero articolo. Signor Presidente, in particolare le comunità montane, prima ancora che quelle isolane e di arcipelago, sono state oggetto, prima di una razionalizzazione, di una riforma ad opera del Governo Prodi, e, poi, con la legge finanziaria dello scorso anno, il Governo Berlusconi ha tolto tutti i finanziamenti per l'ordinario funzionamento delle stesse. Mi sembra abbastanza irricevibile una norma che rischia di apparire motivata da una certa ignavia costituzionale, perché scrivere, in una norma nazionale di principio o di indirizzo, che le regioni possono sopprimere le comunità montane, significa semplicemente non assumersi le responsabilità né in un senso né nell'altro. Vorrei far presente che anche la giurisprudenza e la dottrina, oggi, indicano nelle regioni il potere su cui si basa la possibilità di funzionamento delle comunità montane. Allora, sarebbe stato meglio scrivere che le regioni possono costituire le comunità montane, meglio ancora nella forma di unioni speciali di comuni montani, anche in riferimento all'articolo 44 della Costituzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Delfino. Ne ha facoltà.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, intervengo per esprimere la mia adesione alla soppressione dell'articolo 17, anche perché ritengo che ci sia un certo sbandamento culturale in questo provvedimento. Veniamo da oltre 60 anni di cultura volta a valorizzare le popolazioni sempre meno presenti sul territorio montano, le quali avevano fatto un percorso, dalla costituzione dei consigli di valle fino alla costituzione delle comunità montane. Francamente, non vedo, in questa soppressione d'autorità, con una decisione centralistica e dirigistica, nessun coinvolgimento degli amministratori, delle popolazioni delle aree montane; vi è un'impostazione che toglie una rappresentanza ad un vasto territorio montano, come di solito è nelle comunità montane. Venendo, inoltre, dalla regione Piemonte, che, in ossequio a precedenti indicazioni date dal Governo e dal Parlamento, ha già drasticamente ridotto il numero delle comunità montane, credo che questa norma sia frettolosa, non corrisponda all'esigenza di andare incontro ai bisogni dei montanari e degli amministratori locali del territorio montano.

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Delfino.

TERESIO DELFINO. Per queste ragioni esprimo piena adesione alla proposta di soppressione di questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Favia. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, noi voteremo contro questo emendamento in quanto riteniamo, pur nella nostra contrarietà all'istituto delle comunità montane, Pag. 20isolane e di arcipelago, che l'articolo in esame sia sufficientemente bilanciato, ovviamente rispondente al dettato costituzionale, nel lasciare alle regioni la facoltà di provvedere in materia. Comunque, ribadisco la nostra contrarietà.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quartiani 17.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Calearo Ciman... onorevole Mazzuca... onorevole Bellotti... onorevole Barbaro... onorevole Fugatti... onorevole Di Virgilio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 511
Votanti 493
Astenuti 18
Maggioranza 247
Hanno votato
198
Hanno votato
no 295).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciccanti 17.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Di Virgilio... onorevole D'Antoni... onorevole Iannaccone si affretti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 511
Votanti 319
Astenuti 192
Maggioranza 160
Hanno votato
52
Hanno votato
no 267).

Prendo atto che il deputato Ruvolo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Luciano Rossi... onorevole Ruvolo... onorevole Lo Monte... onorevole Fassino... onorevole D'Anna... onorevole Cenni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 515
Astenuti 3
Maggioranza 258
Hanno votato
275
Hanno votato
no 240).

(Esame dell'articolo 18 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Cavallaro 18.1 e Marsilio 18.2, nonché sugli emendamenti Borghesi 18.6, 18.7 e 18.4, Favia 18.8 e Borghesi 18.9. La Commissione raccomanda l'approvazione dei sui emendamenti 18.100 e 18.101. La Commissione, infine, esprime parere contrario sull'emendamento Donadi 18.10.

PRESIDENTE. Ricordo, onorevole Bruno, che l'emendamento Donadi 18.10 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento Pag. 2113-bis. 200 (votato ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento).
Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cavallaro 18.1 e Marsilio 18.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cavallaro. Ne ha facoltà.

MARIO CAVALLARO. Signor Presidente, gli identici emendamenti in oggetto sono soppressivi. Il tema è quello concernente le circoscrizioni e il decentramento comunale. Credo che fuor di retorica si debba dire che è felice un Paese che ha il senso profondo delle radici storiche della sua democrazia ed è capace di inverarlo attraverso le strutture della partecipazione democratica.
Da qualche tempo nel nostro Paese questo, che non è soltanto un sentimento, ma è una tensione morale e costituzionale all'esercizio della democrazia, viene appannato da considerazioni e ragioni di carattere economico, che sono fra l'altro di modesto e strumentale significato, in quanto normalmente le questioni che sono presentate come economicamente essenziali riguardano poche decine o poche centinaia di euro per l'esercizio di queste, che sono funzioni fondamentali della democrazia.
Segnalo inoltre che, pur nella versione modificata della Commissione, comunque parliamo di esercizio delle funzioni di decentramento per dimensioni molto elevate (100 mila, 200 mila, 250 mila abitanti), quando invece le funzioni del decentramento e della partecipazione democratica sono proprie e tipiche di tutte le comunità locali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mattesini. Ne ha facoltà.

DONELLA MATTESINI. Signor Presidente, intervengo in appoggio all'emendamento presentato dal collega Cavallaro per dire che purtroppo in quest'Aula, anche sul tema importantissimo del decentramento, non vi è stato un dibattito approfondito: vi è stato un atteggiamento assolutamente generico e anche superficiale, solo incentrato sui costi delle circoscrizioni. Tra l'altro è stata data un'informazione anche sbagliata, perché si sono prese come riferimento unicamente alcune circoscrizioni di alcune zone d'Italia e non si è invece tenuto conto della stragrande maggioranza delle esperienze. Sto pensando alla mia città, Arezzo, dove un consigliere di circoscrizione prende circa 12 euro per seduta, dove un presidente a tempo pieno non prende più di mille euro netti al mese.
Soprattutto, al di là dei costi, il tema su cui non si è riflettuto è su quanto un buon decentramento non rappresenti un costo, bensì un risparmio per la pubblica amministrazione. Infatti stare nel territorio, conoscere in tempi rapidi i bisogni di quel territorio significa anche poter programmare rapidamente gli interventi, quindi anche risparmiare. Sto pensando ai piccoli lavori pubblici, che anziché prolungarsi nel tempo e costare di più, vanno così anche a diminuire le spese stesse.
Ma vi è un altro dato sul quale mi dispiace che nessuno abbia voluto ragionare: su quanto, attraverso le circoscrizioni, si faccia presidio del territorio, si costruisca anche quel senso di appartenenza e di responsabilità che sono una faccia importantissima della coesione sociale e della democrazia. Credo che, in tempi di complessità, sociale ed economica, presidio del territorio, partecipazione e coesione sociale siano non un costo, ma un bene prezioso per la collettività. Penso che colpevolmente questa maggioranza, non solo sulle circoscrizioni e sul decentramento, non abbia riflettuto a sufficienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 22

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marsilio. Ne ha facoltà.

MARCO MARSILIO. Signor Presidente, io non sosterrò l'emendamento che ho pure sottoscritto, anche se uno analogo costringerà comunque l'Aula alla votazione. Però ho presentato un ordine del giorno sulla materia più generale del decentramento e delle circoscrizioni, rispetto alla quale voglio fare una riflessione.
Condivido ovviamente l'intenzione del Governo di diminuire i costi della politica e di tagliare le circoscrizioni, laddove queste non svolgano alcuna reale funzione di governo del territorio, ma diventano organi pletorici, a volte puramente e simbolicamente rappresentativi, che vanno ad appesantire, da un lato, l'azione amministrativa e, dall'altro, i costi generali delle amministrazioni locali. Tuttavia esistono realtà territoriali che hanno dimensioni tali per cui le circoscrizioni svolgono un ruolo ineliminabile e dove la mortificazione del ruolo dei consigli circoscrizionali e dei loro amministratori rischia di provocare un danno irreparabile.
Io ho fatto un'esperienza, anche personale: sono stato consigliere della I circoscrizione del comune di Roma e in tale comune una circoscrizione media ha un numero di abitanti pari a circa 200.000-250.000 unità, che è esattamente il limite che la legge prevede oggi, affinché i comuni possano articolarsi in circoscrizioni. Quindi pensate: una sola circoscrizione del comune di Roma è pari ad una città che a sua volta la legge autorizza a dividersi in circoscrizioni di decentramento.
Quindi, in una città del genere - Roma e, in scala seppure ridotta, ma in termini assolutamente analoghi, anche Milano, Napoli e Torino, città che hanno un milione o un milione e mezzo di abitanti o anche 700 o 800 mila - è impensabile governare con il sindaco e il consiglio comunale e nient'altro, andando - lo ripeto - a mortificare l'azione delle circoscrizioni.
Chiedo, quindi, al Governo di guardare con più attenzione questo aspetto, anche perché, mentre stiamo approvando queste norme, al Senato la manovra economica prevede un ulteriore intervento di mortificazione nei confronti dei consiglieri circoscrizionali, che vengono privati di qualunque provvigione economica. Con tutto il rispetto per la collega che mi ha preceduto e che parla di Arezzo, credo, tuttavia, che vi sia una bella differenza tra una circoscrizione che è grande, per numero di abitanti e per estensione territoriale, quattro volte Arezzo e la stessa Arezzo che si articola in circoscrizioni e municipi.
Ritengo che questa distinzione e questa salvaguardia delle circoscrizioni - o come sono chiamati a Roma, municipi - e, comunque, di realtà di decentramento amministrativo, là dove svolgono una funzione vera ed essenziale di governo del territorio, debba essere valutata con una diversa e più matura attenzione, tanto più da un Governo, che sostengo con piena energia e convinzione, che ha nel federalismo e nel decentramento dei livelli di governo nel territorio uno degli obiettivi principali di questa legislatura. Credo, dunque, che questo aspetto faccia pienamente parte di questa politica e di questo indirizzo (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.

PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, il gruppo dell'Unione di Centro non ha votato il precedente articolo 17, relativo alla soppressione delle comunità montane, perché in quell'articolo non si è raggiunto un buon compromesso, utile a ridurre drasticamente il numero delle comunità montane - comprese quelle fasulle - e, dunque, quella norma è una norma di puro annuncio.
Nell'articolo 18, invece, relativo alla soppressione delle circoscrizioni, ritengo francamente che un buon compromesso sia stato raggiunto. Intendiamoci: nulla è semplice e noi abbiamo il massimo rispetto per tutti gli organismi di rappresentanza democratica sul piano municipale.

Pag. 23

PRESIDENTE. La prego di concludere.

PIERLUIGI MANTINI. Ma, francamente, dobbiamo sviluppare di più una democrazia partecipata attraverso i referendum comunali e la partecipazione al procedimento e meno la democrazia entificata, con i costi e le piccole caste. Dunque, sosterremo questo emendamento e voteremo contro la soppressione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Favia. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, voteremo contro questi emendamenti soppressivi in quanto siamo a favore della soppressione tout court delle circoscrizioni comunali, in quanto crediamo che le funzioni da esse svolte possano essere ugualmente ben svolte da uffici comunali organizzati come le circoscrizioni.
Tuttavia, voteremo a favore dell'articolo, sebbene il limite di 250 mila abitanti ci sembri piuttosto timido, tanto che abbiamo presentato oltre ad emendamenti soppressivi delle circoscrizioni anche emendamenti soppressivi delle circoscrizioni nelle città, per esempio, con meno di 450 mila abitanti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Morassut. Ne ha facoltà.

ROBERTO MORASSUT. Signor Presidente, il tema dell'articolazione del decentramento amministrativo nelle grandi città è un grande problema, soprattutto per le grandi aree metropolitane. Se si va nella direzione della trasformazione dei grandi comuni in città metropolitane, come prevede in prospettiva il nostro orientamento, non ci si può non porre questo tema e, soprattutto, il tema della trasformazione delle attuali circoscrizioni, che già nella loro espressione rappresentano una forma imperfetta di decentramento (quasi una delega), in veri e propri comuni urbani. Questo è, per esempio, il percorso che ha intrapreso la capitale, Roma, che è la più grande area metropolitana d'Europa, cercando di dare rilievo e forza alla prospettiva del decentramento urbano.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ROBERTO MORASSUT. Per questo motivo è opportuno un ripensamento da parte del Governo su questa misura e che, come ha detto l'onorevole Marsilio, si ritorni anche indietro sull'idea di bloccare l'emolumento economico per i consiglieri circoscrizionali e dei futuri comuni municipali, anche per un'altra motivazione, e concludo, signor Presidente. Infatti, quando si è coperti di responsabilità, e comunque caricati di una funzione politica amministrativa pubblica, è bene non lasciare esposto molto personale politico di fronte alle responsabilità, non riconoscendo anche il valore del loro lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, ho trovato molto ragionevoli e logiche le considerazioni dell'onorevole Marsilio e, atteso che aveva anche presentato un emendamento, ho trovato un po' meno logico il fatto che lo abbia ritirato, perché tutti sappiamo perfettamente - lo sa perfettamente anche il Ministro Calderoli che conosce bene non solo gli strumenti parlamentari, ma la loro efficacia - che gli ordini del giorno lasciano sostanzialmente il tempo che trovano e noi ci troviamo invece in una certa condizione; in particolare, faceva bene a fare riferimento alle circoscrizioni di Roma, ma penso non solo a quelle...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ROBERTO GIACHETTI. Concludo, signor Presidente. Si tratta di circoscrizioni che sono spesso e volentieri più grandi di intere città del nostro Paese. Ecco che cosa vuol dire governarle. Casomai il problema Pag. 24è che spesso le circoscrizioni ed i municipi finora hanno avuto pochi poteri per poter poi amministrare territori così vasti.
Voglio semplicemente dire - ho finito, signor Presidente - che non capisco davvero perché quelle considerazioni l'onorevole Marsilio non le traduca in qualcosa di normale. Non si tratta nemmeno di votare un emendamento dell'opposizione, ma di mantenere il suo emendamento ed apportare una modifica ad un provvedimento che non mi pare blindato e che potrebbe tranquillamente trovare una soluzione logica a parole che altrimenti rimangono...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti.
Passiamo ai voti. Ricordo che l'identico emendamento Marsilio 18.2 è stato ritirato dal presentatore.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cavallaro 18.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Gatti, Lo Monte, Binetti, Granata...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 503
Astenuti 12
Maggioranza 252
Hanno votato
209
Hanno votato
no 294).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Borghesi 18.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Favia. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, l'emendamento in esame era già stato in qualche modo da me richiamato nell'intervento precedente. Si tratta dell'emendamento che tende a sopprimere completamente le circoscrizioni dai comuni, di qualsiasi entità essi siano.

PRESIDENTE. Comunico all'Assemblea che mi è giunta notizia del fatto che l'onorevole Biava in questi minuti è diventato padre per la seconda volta. Gli rivolgo l'augurio cordiale di tutta l'Assemblea (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, da tempo sosteniamo che nel nostro Paese vi sia un'eccessiva stratificazione di livelli istituzionali, e quando parliamo di livelli istituzionali ci riferiamo ad una serie di enti che, in qualche modo, vivono grazie a contributi che ricevono dalla politica oppure in forma diretta quando hanno la capacità di imporre tasse o contributi.
Penso, ad esempio, ai consorzi di bonifica che impongono dei contributi obbligatori, e ad altre entità che, invece, godono di addizionali, com'è il caso, ad esempio, dei bacini imbriferi montani che fruiscono di quote di aliquote applicate sull'energia elettrica.
Credo sia ora di porre mano a tali enti e, tra questi, anche circoscrizioni. Per questo motivo, chiedo all'Assemblea di votare a favore del nostro emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zazzera. Ne ha facoltà.

PIERFELICE ZAZZERA. Signor Presidente, vorremmo che con questo vostro provvedimento si potesse finalmente passare dalle parole ai fatti, che chiedono nel Paese la semplificazione della macchina amministrativa perché a ciò dovrebbe corrispondere una riduzione dei costi.
Quindi, con questo emendamento, su cui auspichiamo che venga espresso voto favorevole, chiediamo di agire nel senso di una semplificazione della burocrazia e della macchina amministrativa attraverso Pag. 25l'abolizione delle circoscrizioni soprattutto laddove sono presenti in comuni dove non se ne ritiene la necessità. Infatti, una cattiva semplificazione determina anche un incremento dei costi per il cittadino che li subisce sia in termini di pressione fiscale sia in termini di tempo speso.
Per questi motivi, invito questo Parlamento a sostenere e a votare l'emendamento in esame che rafforzerebbe quel percorso verso il federalismo territoriale di cui si vanta questo Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Scilipoti. Ne ha facoltà.

DOMENICO SCILIPOTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, con riguardo al disegno di legge al nostro esame chiediamo, con questo emendamento, di sopprimere le circoscrizioni di decentramento comunale. Questo, a nostro giudizio, potrebbe essere un intervento migliorativo del provvedimento in discussione e, di conseguenza, potrebbe anche contribuire ad un risparmio e, quindi, a migliorare le casse e l'economia dello Stato.
Perciò preghiamo in modo particolare, oltre ai parlamentari, il Governo a prendere in esame con maggiore attenzione questo nostro emendamento e far sì che venga approvato nell'interesse della collettività.

PRESIDENTE. Comunico che sono esauriti anche i tempi previsti dal contingentamento per interventi a titolo personale.
La Presidenza, su richiesta dei gruppi del Partito Democratico, dell'Unione di Centro e dell'Italia dei Valori, analogamente a quanto fatto in precedenti occasioni e al fine di consentire brevi interventi ai deputati appartenenti ai gruppi che abbiano esaurito i tempi a disposizione, compresi quelli aggiuntivi, dispone un ampliamento del tempo previsto per gli interventi a titolo personale che viene quindi aumentato di un terzo.
Avverto che, una volta esauriti anche tali ulteriori tempi aggiuntivi, la Presidenza di norma non consentirà ulteriori interventi, fatta eccezione per una breve dichiarazione di voto per ciascun gruppo della durata di non più di un minuto su ciascuna proposta emendativa.
Richiamo dunque sin da ora i gruppi e anche i singoli deputati ad un uso attento dei tempi, al fine di non vanificare le previsioni regolamentari in materia di contingentamento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Barbato. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, in un momento come quello attuale nel quale si registra una punta massima delle tasse in capo agli italiani, che svettano ormai al 43,2 per cento, sarebbe il momento di ridurre i costi di una politica inutile e di questo Stato mastodontico ed elefantiaco.
Quindi, con questo emendamento, l'Italia dei Valori, in modo attento soprattutto alle tasche degli italiani sulle quali non vuole far pesare i costi di questa spesa pubblica inutile, propone l'abolizione di codesti apparati per cercare di incidere di meno sulle tasche dei cittadini.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 18.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Saltamartini... Onorevole Rampi... Onorevole Moles... Onorevole Stefani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 513
Votanti 511
Astenuti 2
Maggioranza 256
Hanno votato
28
Hanno votato
no 483). Pag. 26

Prendo atto che la deputata Servodio ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 18.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Drago... Onorevole Cesario... Onorevole D'Anna... Onorevole Tortoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 520
Votanti 518
Astenuti 2
Maggioranza 260
Hanno votato
30
Hanno votato
no 488).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 18.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Caparini... Onorevole Calearo Ciman...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 513
Astenuti 2
Maggioranza 257
Hanno votato
30
Hanno votato
no 483).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Favia 18.8.
Avverto che l'emendamento Favia 18.8 verrà posto in votazione, espungendo la parte consequenziale relativa alla soppressione del comma 6-bis preclusa dall'approvazione dell'emendamento 13-bis.200.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Favia 18.8, nella parte non preclusa, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sbai... Onorevole Trappolino... Onorevole Sereni... Onorevole Mondello...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 520
Votanti 518
Astenuti 2
Maggioranza 260
Hanno votato
32
Hanno votato
no 486).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 18.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Mazzuca... Onorevole Martino... Onorevole Calvisi... Onorevole Damiano... Onorevole Stradella... Onorevole Lussana...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 515
Astenuti 2
Maggioranza 258
Hanno votato
30
Hanno votato
no 485).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 27

Onorevoli Miglioli, Damiano, Mondello, Calvisi ....
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 516
Votanti 514
Astenuti 2
Maggioranza 258
Hanno votato
307
Hanno votato
no 207).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.101 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
279
Hanno votato
no 235).

Prendo atto che il deputato Bosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 17,35)

PRESIDENTE. Avverto che l'emendamento Donadi 18.10 è precluso.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 511
Astenuti 7
Maggioranza 256
Hanno votato
298
Hanno votato
no 213).

Prendo atto che la deputata Petrenga ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

(Esame dell'articolo 19 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).

LORENZO RIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LORENZO RIA. Signor Presidente, intervengo per motivare il ritiro di tre articoli aggiuntivi che ho presentato. Si tratta dell'articolo aggiuntivo 19.07, che ritiro perché sulla materia della composizione dei consigli e delle giunte sono già intervenute la legge finanziaria e la legge n. 42 del 2010 e dell'articolo aggiuntivo 19.08, in quanto so che il Governo con il testo al nostro esame non intende mettere mano alla legge elettorale e penso che su tale materia probabilmente si interverrà con un provvedimento che riguarderà sia i comuni, sia le province, mentre la mia proposta emendativa riguardava soltanto le province.
Mi auguro, pertanto, che il Governo possa accettare un ordine del giorno con il quale si impegnerà ad intervenire anche su questa materia.
Infine, ritiro l'articolo aggiuntivo 19.011, perché, da quanto mi risulta, sulla materia delle incompatibilità e delle ineleggibilità il Senato sta già esaminando le proposte di legge dei senatori D'Alia, Follini e Sanna, o comunque ha avviato la discussione sulle stesse, quindi si tratta di un aspetto sul quale il Parlamento sta intervenendo.

Pag. 28

PRESIDENTE. Sta bene. Sono dunque ritirati gli articoli aggiuntivi Ria 19.07, 19.08 e 19.011.
Nessun altro chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sulle proposte emendative presentate all'articolo 19.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Favia 19.1, mentre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 19.100. Il parere è, altresì, contrario sugli emendamenti Lanzillotta 19.2 e 19.3, Borghesi 19.4 e 19.5, Lanzillotta 19.6 e Giovanelli 19.7.
La Commissione, altresì, esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Borghesi 19.01 e 19.02, Lanzillotta 19.03, Favia 19.06, Lo Monte 19.05 e Borghesi 19.09 e 19.010.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Favia 19.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Calearo Ciman, Dal Lago, Versace, Antonino Russo, Bressa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 516
Votanti 329
Astenuti 187
Maggioranza 165
Hanno votato
23
Hanno votato
no 306).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 19.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Gava, Strizzolo, Traversa, Cirielli, Miglioli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 323
Astenuti 191
Maggioranza 162
Hanno votato
299
Hanno votato
no 24).

Prendo atto che l'onorevole Palumbo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Ricordo che l'emendamento Lanzillotta 19.2 non è stato segnalato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 19.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Palumbo, Mazzuca, Trappolino, Lo Monte, Miglioli, Rao, Capano...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 523
Votanti 331
Astenuti 192
Maggioranza 166
Hanno votato
11
Hanno votato
no 320).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 19.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 29

Onorevoli Mazzuca, Miglioli, Costa, Villecco Calipari, Zacchera, Giorgio Conte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 327
Astenuti 192
Maggioranza 164
Hanno votato
23
Hanno votato
no 304).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghesi 19.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Granata, Colucci...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 521
Votanti 518
Astenuti 3
Maggioranza 260
Hanno votato
23
Hanno votato
no 495).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 19.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Simeoni, Mazzuca, Palumbo, Bongiorno, Rainieri, Pionati...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 515
Astenuti 2
Maggioranza 258
Hanno votato
244
Hanno votato
no 271).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Giovanelli 19.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, abbiamo presentato l'emendamento in esame perché da questo provvedimento uscisse un segnale forte relativamente al «disboscamento» di tutte le agenzie e gli enti che si collocano tra le regioni e le autonomie.
Il punto è questo: dopo la nascita delle regioni nel 1970, si è assistito alla ricerca di un ruolo da parte di questo livello istituzionale. Con la riforma del Titolo V della Costituzione il ruolo risulta chiaro e definito: secondo noi le regioni devono dismettere qualsiasi velleità gestionale e le funzioni fondamentali vanno attribuite ai livelli che hanno la responsabilità della gestione amministrativa, ossia ai comuni e alle province.
Da questo punto di vista, con questo emendamento si prevede un potere sostitutivo al Governo, in modo tale che si possa intervenire per evitare che le regioni perpetuino un atteggiamento neocentralista, assolutamente in contrasto con il Titolo V della Costituzione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 19.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Lehner, Mazzuca, Nola, Calearo Ciman, Romano, Scilipoti, Mantini, Corsini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 511
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato
240
Hanno votato
no 271). Pag. 30

Prendo atto che il deputato Oliverio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Stradella, Moffa, Valducci, De Micheli, Concia, Stefani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 473
Astenuti 44
Maggioranza 237
Hanno votato
272
Hanno votato
no 201).

Prendo atto che i deputati Reguzzoni e Marinello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Borghesi 19.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pugliese, Miglioli, Frassinetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 515
Astenuti 4
Maggioranza 258
Hanno votato
28
Hanno votato
no 487).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Borghesi 19.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Simeoni, Miglioli e Lo Monte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 510
Astenuti 2
Maggioranza 256
Hanno votato
30
Hanno votato
no 480).

Prendo atto che il deputato Cesare Marini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e che il deputato Mecacci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Ricordo che l'articolo aggiuntivo Lanzillotta 19.03 non è stato segnalato.
Prendo atto che l'articolo aggiuntivo Favia 19.06 è stato ritirato.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Lo Monte 19.05.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lo Monte. Ne ha facoltà.

CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, vorrei richiamare brevemente l'attenzione del Governo, se il signor Ministro gentilmente mi vuole ascoltare. Presi dal fervore ragionieristico, a mio avviso, con questo provvedimento, in particolare con questo articolo, stiamo sacrificando in maniera esagerata la rappresentatività degli enti locali.
L'articolo 19 prevede la riduzione, insieme al sindaco, dei componenti il consiglio comunale. È una riduzione che si muove nel solco dell'ultima legge finanziaria e della legge sul riordino degli enti locali, che prevedevano già la riduzione dei consiglieri del 20 per cento.
Con questo nostro articolo aggiuntivo, come Movimento per le Autonomie, sperando che quest'Assemblea possa accoglierlo, intendiamo continuare senza pre Pag. 31giudicare, ma anzi salvaguardando, il sacrosanto principio democratico della rappresentatività, che sarebbe invece mortificato dalla drastica riduzione del numero dei consiglieri. Si prevede, invece, il mantenimento dell'attuale composizione dei consigli, introducendo la gratuità del mandato per i piccoli comuni, con popolazione fino a cinquemila abitanti, e la riduzione del 20 per cento dell'importo dell'indennità di funzione e del gettone di presenza dei consiglieri dei comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti.

PRESIDENTE. Onorevole Lo Monte, la prego di concludere.

CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, mi avvio alla conclusione. Riteniamo che nei piccoli comuni l'attività politica e amministrativa debba essere considerata come un'attività sociale e quindi...

PRESIDENTE. Onorevole Lo Monte, la ringrazio.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Lo Monte 19.05, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Lo Monte, Della Vedova e Saltamartini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 516
Astenuti 2
Maggioranza 259
Hanno votato
36
Hanno votato
no 480).

Prendo atto che il deputato Bachelet ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
Ricordo che gli articoli aggiuntivi Ria 19.08, Borghesi 19.09 e 19.010 e Ria 19.011 sono stati ritirati.

(Esame dell'articolo 23-bis - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23-bis e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Ferranti 23-bis.1, Contento 23-bis.2, Lanzillotta 23-bis.3 e 23-bis.100 della Commissione.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Ricordo che all'articolo 23-bis sono riferiti esclusivamente quattro identici emendamenti integralmente soppressivi e che sugli stessi il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole.
Ai sensi dell'articolo 87, comma 2, del Regolamento, verrà pertanto posto in votazione il mantenimento dell'articolo 23-bis. Chi è favorevole alla soppressione dell'articolo dovrà, quindi, esprimere voto contrario; chi, invece, è contrario alla soppressione dovrà esprimere voto favorevole.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 23-bis.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 32

Onorevoli Laboccetta, Napoli, Torrisi, Terranova, Strizzolo, Perina...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
4
Hanno votato
no 510).

Prendo atto che il deputato Monai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

(Esame dell'articolo 24 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Giovanelli 24.2, nonché sugli articoli aggiuntivi Tassone 24.01, Tassone 24.02, Borghesi 24.03, Ciccanti 24.04 e Favia 24.05 (versione corretta).

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Giovanelli 24.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, con l'articolo 24 entriamo in una materia molto delicata: da una parte, credo che vi sia una consapevolezza diffusa sul fatto che le assemblee consiliari, i consigli comunali, debbano ritrovare un nuovo slancio e una nuova funzione dopo la legge che ha introdotto l'elezione diretta del sindaco e dei presidenti di provincia; dall'altra, bisogna evitare che si torni a fare confusione tra la funzione di indirizzo e controllo, che deve competere al consiglio comunale, e l'interferenza negli aspetti gestionali, che per quanto riguarda la sfera politica attiene alla giunta e al sindaco e per quanto riguarda la parte della gestione amministrativa attiene alla dirigenza.
Crediamo che un approfondimento maggiore avrebbe potuto consentire un lavoro migliore. Abbiamo presentato un emendamento che, secondo noi, migliora questa impostazione; ovviamente, ci auguriamo che l'Assemblea lo accolga. Questo tema comunque rimane e speriamo che esso venga ripreso anche nel dibattito al Senato, perché il tema del ruolo delle assemblee non può essere sottovalutato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 24.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Bressa, Napoli, Mazzuca, Frassinetti, Jannone, Perina, Sereni, Mura...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 510
Astenuti 4
Maggioranza 256
Hanno votato
239
Hanno votato
no 271).

Prendo atto che il deputato Borghesi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario. Pag. 33
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Nola, Marsilio, Veltroni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 511
Astenuti 3
Maggioranza 256
Hanno votato
271
Hanno votato
no 240).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Tassone 24.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, riproponiamo qui la possibilità di travalicare i due mandati per i sindaci dei comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Si tratta di una questione ricorrente proposta più volte anche in quest'Assemblea e pertanto raccomando l'approvazione del mio articolo aggiuntivo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, voteremo contro questo articolo aggiuntivo. La questione è stata più volte oggetto di lunghe riflessioni e discussioni anche nel mondo delle autonomie locali ed il punto è il seguente: la distinzione non sta tra un comune grande ed uno piccolo bensì tra l'elezione diretta o quella da parte del consiglio. Laddove è prevista l'elezione diretta a nostro avviso conviene mantenere il limite dei mandati, a prescindere dalla dimensione del comune.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tassone 24.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mariarosaria Rossi, Marsilio, Santelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 516
Votanti 506
Astenuti 10
Maggioranza 254
Hanno votato
36
Hanno votato
no 470).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Tassone 24.02.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo era stato anche oggetto di una valutazione da parte della Commissione affari costituzionali e vi era stata anzi una mia proposta di legge che avevo poi ritirato. Quindi il relatore di quella proposta aveva indicato un percorso e la maggioranza della Commissione aveva detto che avrebbe preso in esame la materia che suggerivo con quella proposta di legge.
Noi manteniamo un giudizio negativo: con questa proposta emendativa si introduce la possibilità di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e - in questo caso - del presidente della provincia che abbiano legittimi impedimenti anche sul piano personale, lasciando sopravvivere almeno il consiglio comunale o quello provinciale per dodici mesi. Questa ci sembrava ovviamente una valvola di salvaguardia per le assemblee delle autonomie locali ed io propongo nuovamente tale questione, con il rammarico che la maggioranza della Commissione taccia, benché Pag. 34abbia detto cose diverse anche nel corso dell'esame della mia proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, esprimeremo un voto contrario anche su questo articolo aggiuntivo. Il punto è sostanzialmente speculare a quello contenuto nell'articolo aggiuntivo precedente: la sfiducia costruttiva o comunque la modalità prevista in questo articolo aggiuntivo aveva un senso, tant'è che fu prevista dalla legge n. 142 del 1990 anteriore alla legge n. 81 del 1993 che introdusse l'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di provincia, ma nel momento in cui è stata introdotta quella elezione diretta è chiaro che, oggi, questa previsione cozza direttamente con quella norma. Siccome non intendiamo rimettere in discussione l'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di provincia, riteniamo che questo articolo aggiuntivo debba essere respinto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tassone 24.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Pecorella, Iannarilli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 512
Astenuti 5
Maggioranza 257
Hanno votato
31
Hanno votato
no 481).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Borghesi 24.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Iannarilli, Miglioli, Rugghia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 517
Astenuti 1
Maggioranza 259
Hanno votato
236
Hanno votato
no 281).

Prendo atto che il deputato Dell'Elce ha segnalato che non è riuscito ad esprimere, voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Ciccanti 24.04.
Avverto che tale proposta emendativa verrà posta in votazione priva dell'ultimo inciso, che recita «così come avviene con le Commissioni parlamentari che approvano una proposta in sede deliberante», in quanto si tratta di una locuzione priva di portata normativa, citata a mero titolo esemplificativo e comunque attinente all'autonomia organizzativa delle Camere e quindi estranea al contenuto del provvedimento in esame.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Ciccanti 24.04, nel testo testé modificato, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Rossi, Mazzocchi, Marsilio, Miglioli, Napoli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 311
Astenuti 208
Maggioranza 156
Hanno votato
38
Hanno votato
no 273). Pag. 35

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Favia 24.05 nella versione corretta, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Bossi, prego. Fornite la tessera al Ministro, così potrà votare. Onorevoli Miglioli, Gava, Calearo Ciman... Ha votato l'onorevole Saglia? Aspettiamo il Ministro Bossi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 511
Astenuti 4
Maggioranza 256
Hanno votato
46
Hanno votato
no 465).

Prendo atto che i deputati Cavallotto, Dal Lago e Antonino Foti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.

(Esame dell'articolo 25 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'unico emendamento Quartiani 25.1.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Quartiani 25.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà, per un minuto, prego.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, penso sia giusto illustrare ai colleghi almeno la ratio che ha spinto alla presentazione di un emendamento soppressivo di un articolo che, così come nel titolo, andrebbe anche bene, se si trattasse effettivamente di una «definizione di piccolo comune».
In realtà, posto che in norma sarebbe bene considerare che non ovunque sul territorio nazionale i comuni che abbiano una popolazione di 5 mila abitanti possono essere considerati piccoli (ad esempio se consideriamo le zone montane o insulari è difficile che un comune di 5 mila abitanti assurga alla stessa forza, identità territoriale e di relazione con i comuni di altri territori), il problema è che in tutta la norma vi è una indeterminatezza nella definizione delle funzioni e delle competenze, per cui alla fine ci si spinge a presentare una serie di articoli (mi riferisco agli articoli 25, 26 e 27) che sono di fatto regolamentari e che noi proponiamo di sopprimere.
Non si definiscono dunque le funzioni, vi è un'indeterminatezza sulle competenze, però vi sono tre articoli del provvedimento che hanno un valore di carattere regolamentare. Questa è la motivazione per la quale, fondamentalmente, proponiamo la soppressione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quartiani 25.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Bossi e Ginoble.
Dichiaro chiusa la votazione. Pag. 36
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 480
Astenuti 32
Maggioranza 241
Hanno votato
206
Hanno votato
no 274).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Simeoni e Bossi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 513
Votanti 508
Astenuti 5
Maggioranza 255
Hanno votato
321
Hanno votato
no 187).

Prendo atto che i deputati Drago e Scilipoti hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 26 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
Ricordo che l'emendamento Lanzillotta 26.1 non è stato segnalato.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Zeller 26.2.
Sull'emendamento Zeller 26.3 il parere è favorevole, se viene accettata la seguente riformulazione: all'articolo 7-ter sostituire la cifra «1.500.000» con la cifra «1.000.000». Se vuole le leggo il testo risultante: «Nei piccoli comuni i lavori di importo complessivo fino a 1.000.000 di euro possono essere affidati...», ed il resto rimane lo stesso.
Il parere è, infine, contrario sull'emendamento Zeller 26.4.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

KARL ZELLER. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

KARL ZELLER. Signor Presidente, intervengo per ritirare gli emendamenti, a mia prima firma, 26.2 e 26.4.

PRESIDENTE. Sta bene: ritira dunque gli emendamenti, a sua prima firma, 26.2 e 26.4. Accetta la riformulazione relativa all'emendamento a sua prima firma 26.3?

KARL ZELLER. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 26.3, nel testo riformulato accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Lo Monte, Pedoto e Ventura.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 294
Astenuti 220
Maggioranza 148
Hanno votato
274
Hanno votato
no 20). Pag. 37

Prendo atto che i deputati Drago e Scilipoti hanno segnalato che non sono riusciti a votare, che il deputato Vico non è riuscito ad esprimere voto contrario e che il deputato Nunzio Francesco Testa ha segnalato che avrebbe voluto astenersi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mariarosaria Rossi, D'Amico, Stracquadanio, Davico e Rugghia.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 513
Astenuti 2
Maggioranza 257
Hanno votato
274
Hanno votato
no 239).

Prendo atto che i deputati Drago e Scilipoti hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che il deputato Misiti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

(Esame dell'articolo 27 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 e degli articoli aggiuntivi ad esso riferiti (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 27.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gatti, onorevole Ghiglia, onorevole Miglioli, onorevole Benamati, onorevole Rugghia, onorevole Lorenzin, onorevole Misiti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 486
Astenuti 29
Maggioranza 244
Hanno votato
272
Hanno votato
no 214).

Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 27.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Donadi 27.01 e Vannucci 27.05.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Donadi 27.01.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Donadi 27.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Scilipoti, onorevole Miglioli, onorevole Migliori...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 515
Astenuti 4
Maggioranza 258
Hanno votato
240
Hanno votato
no 275).

Prendo atto che il deputato Enzo Carra ha segnalato di aver erroneamente votato contro, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Vannucci 27.05. Ha chiesto di Pag. 38parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vannucci. Ne ha facoltà per un minuto.

MASSIMO VANNUCCI. Signor Presidente, francamente non comprendiamo il parere contrario su questo nostro articolo aggiuntivo. Riteniamo che, per i piccoli comuni, dare all'ente la possibilità di scelta tra un organo monocratico interno o un soggetto esterno all'ente per il nucleo di valutazione, evitando così costi e nuclei spesso pletorici, sia stato positivo. Spesso questi piccoli comuni hanno un solo responsabile del servizio, e dovremmo nominare nuclei di valutazione costosi, composti da più persone per determinare la valutazione. Ci sembrava che ciò fosse nel senso della semplificazione e del risparmio, e non riusciamo a comprendere il parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vannucci 27.05, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sposetti, onorevole Di Virgilio, onorevole Palumbo, onorevole Damiano...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 510
Votanti 508
Astenuti 2
Maggioranza 255
Hanno votato
239
Hanno votato
no 269).

Prendo atto che i deputati Tassone e Tocci hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole e che la deputata Angela Napoli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.

(Esame dell'articolo 28 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Giovanelli 28.1, nonché sugli articoli aggiuntivi Vannucci 28.01 e 28.02.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Giovanelli 28.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà per un minuto.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, solo un minuto? Un minuto davvero è poco per illustrare un emendamento che cerca...

PRESIDENTE. Onorevole Giovanelli, si può fare di tutto con un minuto...

ORIANO GIOVANELLI. Proprio tutto no. Si tratta di un emendamento che cerca di riportare l'attenzione su un tema assai importante proprio nel momento in cui si parla di riorganizzazione della pubblica amministrazione, e soprattutto della necessità di una pubblica amministrazione capace di produrre con meno costi. Abbiamo bisogno di figure manageriali. Qui, con questo provvedimento, andiamo a restringere la possibilità che queste figure vengano introdotte all'interno degli enti locali. Abbiamo presentato un emendamento che consente di introdurre la figura del direttore in comuni sopra i 50 mila abitanti, e soprattutto di dare una serietà Pag. 39all'elenco certificato dei direttori generali che possano essere messi sotto contratto nei comuni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 28.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Miglioli... onorevole Anna Teresa Formisano...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 507
Votanti 503
Astenuti 4
Maggioranza 252
Hanno votato
211
Hanno votato
no 292).

Prendo atto che la deputata Anna Teresa Formisano ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 28.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Anna Teresa Formisano... onorevole Ghiglia... onorevole Costa... onorevole Letta... onorevole Duilio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 506
Astenuti 3
Maggioranza 254
Hanno votato
268
Hanno votato
no 238).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Vannucci 28.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vannucci. Ne ha facoltà per un minuto.

MASSIMO VANNUCCI. Signor Presidente, stiamo arrivando alla fine di questo provvedimento e in nessun articolo abbiamo richiamato il ruolo dei segretari comunali. Abbiamo riproposto, con questo articolo aggiuntivo, un articolo che quest'Aula aveva approvato nel secondo collegato alla legge finanziaria, (approvato definitivamente in quarta lettura, ma non avevamo avuto la possibilità di riesaminarlo dopo che il Senato aveva soppresso il medesimo articolo).
Con questo articolo aggiuntivo prevediamo che, nei piccoli comuni, i segretari comunali debbano essere associati, cioè debbano rappresentare una popolazione complessiva non superiore a 10 mila abitanti o, nel caso dei comuni associati, non essere, quest'ultimi, in numero superiore a quattro. Propongo l'articolo aggiuntivo - signor Presidente, se mi dà due minuti non parlo del prossimo perché sono alternativi - in due versioni: una, con massimo 10 mila abitanti e un numero non superiore a quattro comuni, e una obbligatoriamente con un numero massimo di tre comuni. Inviterei il relatore Bruno e il Ministro Calderoli a rivalutare, su uno dei due articoli aggiuntivi, il proprio parere perché credo che faremmo un errore a licenziare il testo senza dare indicazioni concrete ai piccoli comuni su come associare queste funzioni comunque importanti.

PRESIDENTE. Onorevole Vannucci, purtroppo i tempi non si cumulano.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vannucci 28.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Onorevole Moles... onorevole Alessandri... onorevole Damiano... onorevole Saltamartini...
Dichiaro chiusa la votazione. Pag. 40
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
242
Hanno votato
no 272).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Vannucci 28.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato sì 235
Hanno votato
no 260).

Prendo atto che i deputati Fassino, Anna Teresa Formisano e Calvisi hanno segnalato che non sono riusciti a votare.

(Esame dell'articolo 29 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Tassone 29.1 e Ciccanti 29.2. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.100. La Commissione esprime, invece, parere contrario sull'emendamento Rubinato 29.3, Lanzillotta 29.4 e 29.5. La Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 29.101, 29.105 e 29.102. La Commissione, invece, esprime parere contrario sull'emendamento Rubinato 29.6. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.106, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Lanzillotta 29.7.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, l'emendamento Lanzillotta 29.7 non è stato segnalato.

DONATO BRUNO, Relatore. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.107. La Commissione esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Causi 29.23, Rubinato 29.22, Giovanelli 29.8 e Lanzillotta 29.10. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.103. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Lanzillotta 29.11 e 29.12. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 29.200, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.111.
La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Lanzillotta 29.13, Giovanelli 29.14, Rubinato 29.15, 29.17 e 29.19.
La Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 29.108 e 29.109. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Rubinato 29.20 e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.110.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Tassone 29.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà per un minuto.

Pag. 41

MARIO TASSONE. Signor Presidente, ci troviamo di fronte alla vicenda dei controlli. Non sono più previsti controlli sugli atti dei comuni e con tutte le disfunzioni che abbiamo dovuto registrare, purtroppo questo provvedimento non affronta il controllo di legittimità.
Con l'emendamento in esame proponiamo che gli atti della giunta vengano ad essere sottoposti anche ad un parere di legittimità da parte del responsabile del servizio oppure, se la materia e la delibera è più complessa, da parte del responsabile della ragioneria. C'è la vicenda ovviamente ormai più volte ripetuta, passata e rivista con nostalgia che è quella dei comitati di controllo, dei Coreco. È un problema grosso che in questo momento voglio porre all'attenzione dell'Aula. Caro Giovanelli, non c'entrano né l'elezione diretta o indiretta del sindaco come non c'entra la stabilità e l'efficienza dei comuni e la dignità dell'assemblea dei consigli.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tassone 29.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Fassino l'aspettiamo... onorevole Miglioli... onorevole Lo Monte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 501
Astenuti 5
Maggioranza 251
Hanno votato
231
Hanno votato
no 270).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciccanti 29.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Fassino... onorevole Traversa... l'onorevole Corsaro ha votato?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 511
Astenuti 3
Maggioranza 256
Hanno votato
240
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Moles? Onorevole Farina? Onorevole Miglioli? Onorevole Colucci?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 507
Astenuti 2
Maggioranza 254
Hanno votato
502
Hanno votato
no 5).

Prendo atto che i deputati Mazzarella, Reguzzoni e Antonino Foti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rubinato 29.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà per un minuto.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, vorrei innanzitutto esprimere una profonda contrarietà alla filosofia che è sottesa all'articolo 29. In tale articolo è previsto un parere dei responsabili di servizio obbligatorio per ogni delibera che Pag. 42non sia di mero indirizzo e se giunta o consiglio vogliono disattendere il parere devono motivare compiutamente. Una sorta di commissariamento.
Inoltre sono aggravati i controlli interni, con il tentativo e l'obiettivo di far leva sugli apparati tecnici e di controllo per contenere in generale la spesa, dimostrando grande sfiducia nella capacità degli amministratori di gestire le risorse. Questa non è di sicuro una buona premessa per riconoscere la responsabilità del federalismo fiscale a chi viene eletto dai cittadini. La Corte dei conti ha attestato, anche da ultimo, che gli enti locali sono quelli che hanno fatto lo sforzo effettivo e più serio di risanamento della finanza pubblica e questo grazie a tanti amministratori e anche tecnici che hanno fatto il loro dovere. In questo caso manca completamente, come al solito in questo Paese, il coraggio di passare all'effettività dei controlli e delle sanzioni a chi ha amministrato male per prevedere invece ulteriori controlli e montagne di carta da prodursi, da approvarsi e da inviarsi, senza mai passare all'effettiva sanzione in questo Paese di chi è responsabile della nota gestione pubblica... (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rubinato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Simeoni,? Onorevole Rossi? Onorevole Moles? Onorevole Sposetti? Onorevole Duilio?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 515
Astenuti 4
Maggioranza 258
Hanno votato
242
Hanno votato
no 273).

Prendo atto che la deputata Siliquini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
L'emendamento Lanzillotta 29.4 non è stato segnalato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 29.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Murer? Onorevole Zazzera? Onorevole Miglioli?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 520
Votanti 518
Astenuti 2
Maggioranza 260
Hanno votato
243
Hanno votato
no 275).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.101 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Miglioli? Onorevole Moles? Onorevole Lo Monte? Onorevole Pedoto?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 518
Astenuti 1
Maggioranza 260
Hanno votato
515
Hanno votato
no 3). Pag. 43

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.105 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Luciano Rossi? Onorevole Calearo Ciman? Onorevole Capano? Onorevole Pedoto?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 514
Maggioranza 258
Hanno votato
514).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.102 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
514).

Prendo atto che il deputato Mecacci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rubinato 29.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà per un minuto.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, esaminiamo un'altra norma che, anziché mirare a rendere più effettivi i controlli e le sanzioni nei confronti degli amministratori incapaci, che pure ci sono in questo Paese e sono numerosi, in realtà prevede ulteriori controlli in astratto e, quindi, ulteriore carta da produrre da parte degli uffici, ingolfando la gestione dell'ente. Ebbene, nell'introdurre il controllo strategico per tutti i comuni al di sopra dei 5 mila abitanti - senza fare i conti con il loro funzionamento quotidiano, con le risorse e le competenze di cui dispongono al loro interno, perché un comune di 5 mila abitanti non è un comune di 100 mila abitanti o di un milione di abitanti - siamo dinanzi ad un approccio che, anche in questo caso, ancora una volta, penalizza già chi gestisce con serietà la cosa pubblica, perché si introducono nuovi vincoli che rallentano la capacità di gestione di chi ha bene amministrato sino ad ora, senza incidere effettivamente laddove si gestisce male.
In questo caso, i cattivi amministratori avranno solo un po' più di adempimenti burocratici e controlli da svolgere. Nessuna reale sanzione viene introdotta, né alcuna risorsa per sostenere in modo serio i nuovi controlli introdotti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gottardo, si abbassi un attimo perché ho bisogno di vederla... onorevoli Di Caterina, Scilipoti, Rosato, Traversa... votiamo per sé, ognuno voti per sé... onorevole Boccuzzi, ha votato? Bene!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 515
Astenuti 3
Maggioranza 258
Hanno votato
243
Hanno votato
no 272).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.106 della Commissione, accettato dal Governo. Pag. 44
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gottardo, si ricordi sempre di rimanere seduto... onorevole Lo Monte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 520
Votanti 519
Astenuti 1
Maggioranza 260
Hanno votato
516
Hanno votato
no 3).

Ricordo che l'emendamento Lanzillotta 29.7 non è stato segnalato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.107 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Moles... onorevole Palmieri, può sedersi... dica al collega che bisogna votare per sé... onorevoli Binetti e Madia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 517
Astenuti 1
Maggioranza 259
Hanno votato
517).

Onorevole Lussana, non è riuscita a votare? Ne prendo atto. Si era distratta. Prendo altresì atto che il deputato Cesare Marini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Chiedo ai colleghi di votare per sé e, in particolare, a coloro che siedono nei posti più alti, nelle alte sfere, altrimenti sono costretto a far ritirare la tessera.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Causi 29.23.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causi. Ne ha facoltà per un minuto.

MARCO CAUSI. Signor Presidente, gradirei per un attimo l'attenzione del Ministro e del relatore, perché introduciamo un sistema di controlli innovativo e positivo nei confronti delle società partecipate. Nell'articolo 147-sexies - quindi, da un punto di vista grafico, qualche riga dopo - introduciamo lo stesso sistema di controlli nei confronti di tutti gli organismi gestionali, compresi quelli non costituiti in forma societaria (ad esempio, aziende speciali, istituzioni, fondazioni e associazioni).
A questo punto si pone un problema di coordinamento fra questi due testi: con un successivo emendamento proponete di abrogare l'articolo 147-sexies e di tenere solo l'articolo 147-quater, ma questo significa fare i controlli solo sulle società e non sugli altri organismi gestionali; invece nell'emendamento Causi 29.23 vi proponiamo un intervento effettivo di coordinamento, in cui il sistema di controlli è sia per le società, sia per gli organismi gestionali.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

MARCO CAUSI. Vi invito ad accantonarlo e a rifletterci, perché credo che, nel risolvere i problemi di coordinamento... (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Causi. L'onorevole Causi ha avanzato una proposta di accantonamento.

DONATO BRUNO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, in effetti l'emendamento del collega Causi 29.23 fa riferimento sia all'articolo 147-quater, sia all'articolo 147-sexies. Noi, come Commissione di merito, abbiamo valutato la condizione posta dalla Commissione bilancio, da votare ai sensi Pag. 45dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, di sopprimere l'intero capoverso dell'articolo 147-sexies.
Pertanto, se si tratta di accantonarlo e vedere quale parte dell'emendamento in esame può rimanere in vita - perché in effetti si trattava di un lavoro di pulizia e di raccordo - va bene, però vorrei che tenesse presente, caro collega Causi, che la Commissione bilancio ha ritenuto di sopprimere l'intero capoverso dell'articolo 147-sexies. Quindi se vuole, lo accantoniamo, ma sentiamo anche il Governo.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, io stesso avevo posto attenzione all'emendamento 29.23 del collega Causi perché ne condividevo i contenuti. Dopo la presentazione dell'emendamento derivante da una condizione della Commissione bilancio, credo che francamente non abbia più ragion d'essere, e quindi mi dispiace, ma credo che sia inutile accantonarlo.

MARCO CAUSI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCO CAUSI. Signor Presidente, vorrei che anche i colleghi della Commissione bilancio riflettessero al riguardo, perché questo sistema di controlli innovativo e positivo non lo applichiamo, in questo modo, alle aziende speciali, alle istituzioni, alle fondazioni, e cioè a tutti gli altri organismi gestionali e invece lo applichiamo soltanto alle Spa.
Mi sembra limitativo della portata della riforma. Forse, i colleghi della Commissione bilancio, anche nel tentativo di coordinare il testo, non hanno pensato a questo elemento di restrizione per cui si prevede un sistema di controlli che va, a mio modo di vedere, esteso a tutte le forme (societarie e non) di gestione dei servizi dei comuni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. La situazione mi sembra molto chiara.

DONATO BRUNO, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, viste le precisazioni fatte dal Governo, lo ripeto, un accantonamento, attesa la portata dell'emendamento soppressivo richiesto dalla Commissione bilancio, mi sembra ultroneo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, con tutto il rispetto per l'opinione espressa sia dal mio presidente, sia dal Governo, credo tuttavia che le considerazioni che ha svolto il collega Causi siano molto importanti. Non possiamo perdere questa occasione per introdurre un elemento così innovativo nelle procedure dei controlli relativi a tutto il sistema delle società, delle istituzioni, delle fondazioni e così via. Credo che, a questo proposito, la proposta di accantonamento dovrebbe essere posta ai voti, in modo tale che si possa avere la legittimazione dell'Aula per richiedere la riconvocazione della Commissione bilancio su questo aspetto.

PRESIDENTE. Mi sembrano molto chiare le posizioni. Dovremmo procedere alla votazione ...

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, capisco che lei è pragmatico, tuttavia, se vi è una richiesta formale di accantonamento da parte di un deputato che rappresenta un gruppo, che per quanto di minoranza è pur sempre di una Pag. 46certa consistenza, penso che non vi sia nulla di male a che l'Assemblea si esprima su tale proposta.
Del resto, l'accantonamento non è certo una forma ostruzionistica, ma è la richiesta di poter valutare considerazioni sulle quali in linea di principio è d'accordo anche il Ministro, oltre che il presidente della Commissione, e che pare siano impedite da una decisione della Commissione bilancio.
Se lo accantoniamo magari si materializza - come gli accade spesso - anche il presidente della Commissione bilancio e chissà che non si riesca in un miracolo...

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, lei sa che il Presidente ovviamente può, da un punto di vista formale, decidere in merito ad una proposta di accantonamento. Evidentemente avevo ascoltato, come lei e tutti i colleghi, le motivazioni sia del presidente Bruno che del Governo.
È evidente che se lei chiede di porre ai voti la proposta di accantonamento, lo possiamo certamente fare e non fa male un voto in più. Credo che, se andiamo in questa direzione, allora possiamo votare senza registrazione di nomi perché mi sembrano già evidenti le posizioni.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare a favore.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, intervengo per un chiarimento perché a me è parso che ci siamo trovati di fronte a due posizioni in parte differenti. Una «aperturista» del presidente Bruno, il quale non può rimettersi all'opinione del Governo che invece ha chiuso. Mi sembra che, da questo punto di vista, è il contrario, cioè vi era una disponibilità a riconsiderare la riformulazione dell'emendamento, tenuto conto dell'evoluzione delle votazioni e delle nuove condizioni che si sono determinate.
Questa era la posizione del presidente Bruno. Di fronte a questa posizione - vedo che anche il Ministro per la semplificazione è lì a colloquiare - credo che anche da parte del Governo si possa prendere in considerazione l'eventualità che si riformuli l'emendamento nelle nuove condizioni. Nulla quaestio dal punto di vista dei tempi, signor Presidente, perché credo che dieci minuti di riunione del Comitato dei nove si potrebbero prendere tra oggi e domani mattina o entro questa sera.

PRESIDENTE. Onorevole Quartiani, avevo capito nell'intervento del presidente Bruno, anche a seguito dell'intervento del Governo, che il presidente Bruno aveva a quel punto detto che non era più favorevole all'accantonamento, però per correttezza lo risentiamo anche a seguito delle osservazioni che lei ha appena svolto. Prego onorevole Bruno.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, ho già detto prima che, per quanto riguarda l'emendamento Causi 29.23, io e il Governo avevamo dato un apprezzamento positivo dopo aver avuto sollecitazioni da parte del collega Causi, atteso che comunque il parere originario era contrario.
Quando è pervenuto il parere della Commissione bilancio, che ha posto il rilievo ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, ci siamo fatti carico di avvisare il collega Causi in via informale per pregarlo di ritirare l'emendamento, in seguito alla condizione posta dalla Commissione e che voteremo successivamente.
Oggi si pone nuovamente la questione e ripeto che si tratta di una questione della Commissione bilancio, non della Commissione affari costituzionali, per cui io sono per andare avanti e non credo che serva l'accantonamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento Causi 29.23. Avverto che, in caso di approvazione della proposta di accantonamento, dovremmo anche accantonare gli emendamenti Rubinato 29.22, Pag. 47Giovanelli 29.8, Lanzillotta 29.10 e 29.200, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

(È respinta).

La Camera respinge per 33 voti di differenza.

Passiamo alla votazione dell'emendamento Causi 29.23.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Causi 29.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Calearo Ciman... Onorevole Mazzuca...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 514
Astenuti 3
Maggioranza 258
Hanno votato
241
Hanno votato
no 273).

Prendo atto che il deputato Cimadoro ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rubinato 29.22.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà per un minuto.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, con la nuova formulazione dell'articolo 147-quater si introduce un sistema di controlli molto stringente sulle società partecipate dall'ente locale e le strutture proprie dell'ente locale stesso, ovvero i responsabili dei servizi finanziari dell'ente, diventano i responsabili di questi controlli.
Non si fa alcuna distinzione naturalmente tra i comuni in grado di avere determinate competenze al loro interno e chi non le ha. Immagino poi che cosa significherà questo controllo nella gestione della società partecipate (parlo di quelle che non sono in perdita e che erogano servizi efficienti e di qualità): difficoltà a rapportarsi con l'esterno e con il mercato secondo le relazioni tipiche del privato, mentre dovranno, invece, regolare le loro attività sui tempi e con i modi dell'ente pubblico.

PRESIDENTE. Onorevole Rubinato, dovrebbe concludere...

SIMONETTA RUBINATO. Posso solo pensare al responsabile ragioniere di un comune di 5 mila abitanti: come potrà realizzare con il timore della propria responsabilità personale un sistema di controlli che consenta alle partecipate di svolgere le loro funzioni in modo efficace?

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Gottardo... Onorevole Granata... Onorevole Sposetti... Onorevole Codurelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 512
Astenuti 2
Maggioranza 257
Hanno votato
239
Hanno votato
no 273).

Prendo atto che il deputato Ruvolo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Giovanelli 29.8.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà per un minuto.

Pag. 48

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, il problema che abbiamo davanti quando ci poniamo l'obiettivo del bilancio consolidato (cioè che l'ente sia in grado di mettere in linea il proprio bilancio insieme con quello delle società partecipate) è che abbiamo due sistemi di contabilità diversi. Quindi, questo emendamento ha l'obiettivo di arrivare ad un unico sistema di contabilità in modo tale che sia davvero possibile fare il bilancio consolidato.

FRANCESCO BOSI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, ho già ascoltato un richiamo in questo senso della Presidenza, però francamente sto osservando da varie votazioni come ci siano molte più luci accese rispetto ai colleghi presenti sui banchi della maggioranza. Quindi, non basta un richiamo generico, ma bisognerà che il Presidente si faccia carico di un controllo più ficcante.

PRESIDENTE. Onorevole Bosi, sarà premura della Presidenza agire in tal senso.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 29.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Madia...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 514
Astenuti 3
Maggioranza 258
Hanno votato
242
Hanno votato
no 272).

Prendo atto che i deputati Cimadoro e Cesare Marini hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 29.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Della Vedova ...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 509
Astenuti 3
Maggioranza 255
Hanno votato
240
Hanno votato
no 269).

Prendo atto che il deputato Milo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.103 della Commissione ... Scusate colleghi, revoco l'indizione della votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 29.103 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, credo che lo spirito dell'emendamento della Commissione sia condivisibile, però mi sembra un po' involuta la modalità con cui ci si esprime: «in relazione all'andamento economico-finanziario degli organismi gestionali esterni». Si tratta delle società partecipate o altro? Mi pare un linguaggio che possa prestarsi a qualche interpretazione non corretta, quindi preannuncio che noi su questo emendamento ci asterremo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Causi. Ne ha facoltà.

Pag. 49

MARCO CAUSI. Signor Presidente, anche in questo caso si pone la questione che ho sollevato poco fa: si fa riferimento a tutti gli organismi gestionali, comprese, ad esempio, le aziende speciali oppure solo alle società partecipate? Voglio ricordare che le ASL in Italia sono costituite sotto forma di azienda speciale, quindi estendere questi controlli anche alle aziende speciali fa una grande differenza, perché sottrarle dagli stessi significa privarle di una grande opportunità perché quello è un territorio importante dal punto di vista del controllo finanziario.
Lo ripeto: non capisco il punto di vista della Commissione bilancio che, a mio avviso, dovrebbe essere a favore di tali controlli e anche la formulazione di questo emendamento fa capire che c'è un elemento di coordinamento del testo che produce un impatto che probabilmente non è stato ben valutato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.103 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Simeoni, Mazzuca ...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 296
Astenuti 218
Maggioranza 149
Hanno votato
294
Hanno votato
no 2).

Prendo atto che il deputato Paladini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 29.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Simeoni, Mazzuca, Codurelli, Fassino ...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 508
Astenuti 4
Maggioranza 255
Hanno votato
235
Hanno votato
no 273).

Prendo atto che il deputato Paladini non è riuscito a votare e ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 29.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Paladini... Prego di controllare la postazione dell'onorevole Paladini... Onorevoli Ghiglia, Gava, Gnecchi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 517
Astenuti 1
Maggioranza 259
Hanno votato
242
Hanno votato
no 275).

Prendo atto che il deputato Tassone ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Biava ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 29.200 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causi, al quale ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.

Pag. 50

MARCO CAUSI. Signor Presidente, approvando l'emendamento 29.200 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) si escludono dal sistema dei controlli tutti gli organismi gestionali che non siano società: si escludono, ad esempio, le aziende speciali, come le ASL. Ricordo che, in tutti i casi di deficit sanitari, questi sono emersi per scarsa trasparenza e per ritardi enormi nella trasmissione delle informazioni sui bilanci delle ASL.
Davvero non capisco perché la maggioranza e il Governo non vogliano cogliere questa occasione per introdurre tale sistema di controlli anche sulle aziende speciali. Pensiamoci un attimo, perché aziende speciali sono le ASL, oltre a molte altre: questo sistema di controlli potrebbe garantire, ad esempio, che i bilanci vengano approvati in tempo e che i flussi informativi dei bilanci delle ASL arrivino obbligatoriamente in tempo. Non capisco il motivo per il quale escludere le aziende speciali da tali controlli.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.200 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 518
Votanti 516
Astenuti 2
Maggioranza 259
Hanno votato
277
Hanno votato
no 239).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.111 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Calearo Ciman, Picierno, Giachetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
510
Hanno votato
no 4).

Prendo atto che il deputato Bertolini ha segnalato che non è riuscito a votare.
Ricordo che l'emendamento Lanzillotta 29.13 non è stato segnalato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 29.14, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Calearo Ciman, Moles, Frassinetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 514
Astenuti 3
Maggioranza 258
Hanno votato
243
Hanno votato
no 271).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Rubinato 29.15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato, alla quale ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, il mio emendamento 29.15 concerne i principi di contabilità. Pag. 51
Chiedo al Governo e al relatore di considerare il mio emendamento 29.15, che è molto semplice e di buon senso e propone di spostare la data della deliberazione del rendiconto da parte dell'organo consiliare, dal 30 aprile, come contenuto nel testo al 31 maggio.
Francamente, chiedo attenzione su tale aspetto, perché gli ulteriori adempimenti richiesti dal presente provvedimento che vengono richiesti sono molti e gravosi e complicano l'attività degli uffici, specie negli enti locali sottodotati nel personale. Pertanto, lo spostamento di un mese, dal 30 aprile al 31 maggio, della deliberazione del rendiconto, sarebbe quanto mai importante per consentire ai comuni, un più agevole adempimento, soprattutto a quelli sottodotati nel personale e di dimensioni più contenute.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Compagnon, Sbrollini, Simeoni, Sposetti, Fassino, Grassi, Malgieri...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 511
Astenuti 4
Maggioranza 256
Hanno votato
239
Hanno votato
no 272).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Rubinato 29.17.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, anche questi sono emendamenti di semplice buonsenso, fatti da chi conosce la vita interna degli enti locali, in particolare di quelli di dimensioni più contenute. La norma così com'è scritta prevede che il piano esecutivo di gestione, che è uno strumento molto importante per la programmazione ed il governo dell'ente dal punto di vista gestionale, venga definito prima dell'inizio dell'esercizio relativo al bilancio di previsione annuale.
La mia proposta emendativa mira semplicemente a precisare che il piano di gestione esecutivo possa essere approvato entro trenta giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, sottraendo l'incertezza che invece si rileva nell'attuale formulazione della norma ed è volta, altresì - attesi gli adempimenti che all'inizio dell'anno i nostri enti locali devono sopportare, in particolare l'approvazione del bilancio di previsione, che di solito avviene con ritardo - a fare in modo che la data per la rendicontazione del piano di gestione venga spostata al 30 aprile anziché al 31 marzo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Milanese, Vella, Costa, Mazzuca...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 509
Astenuti 3
Maggioranza 255
Hanno votato
238
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Pag. 52
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Rossi, Frassinetti, Tortoli, Saltamartini, Mura...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 506
Astenuti 3
Maggioranza 254
Hanno votato
236
Hanno votato
no 270).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.108 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Zazzera?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 511
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato
505
Hanno votato
no 6).

Prendo atto che il deputato Razzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.109 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Calearo Ciman, Vincenzo Fontana, Gregorio Fontana, Palumbo, Pionati...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 514
Astenuti 1
Maggioranza 258
Hanno votato
512
Hanno votato
no 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 29.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Rao, Sposetti, Mura, Boccuzzi, Landolfi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 514
Votanti 511
Astenuti 3
Maggioranza 256
Hanno votato
240
Hanno votato
no 271).

Prendo atto che il deputato Enzo Carra ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.110 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Moles, Sbai e Romele...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 517
Votanti 292
Astenuti 225
Maggioranza 147
Hanno votato
289
Hanno votato
no 3). Pag. 53

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Fassino, Pionati, Sposetti, Gregorio Fontana e Giulio Marini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 515
Votanti 510
Astenuti 5
Maggioranza 256
Hanno votato
276
Hanno votato
no 234).

(Esame dell'articolo 30 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Giovanelli 30.1, Causi 30.2, Favia 30.3, Giovanelli 30.7, Rubinato 30.9 e Giovanelli 30.10.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 29.110 della Commissione, risultano preclusi gli emendamenti Giovanelli 30.1 e Causi 30.2.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Favia 30.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Favia. Ne ha facoltà per un minuto.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, su questo emendamento chiederei al relatore e al Governo di riflettere. Come sa chi vive la vita degli enti locali, il problema dei revisori è enorme, nel senso che attualmente sono i controllati che si scelgono i controllori. Inoltre, sia gli organismi monocratici sia quelli composti da tre membri, come negli enti più grandi, sono composti più o meno dalle stesse persone, cioè ci sono figure professionali che vivono sostanzialmente di questo.
Crediamo che sarebbe giusto dare la possibilità a tutti gli iscritti all'albo dei revisori di svolgere questa attività attraverso un sorteggio effettuato dal presidente del tribunale competente e che nessuno possa avere più di un incarico, se non quando tutti gli iscritti all'albo abbiano avuto almeno un incarico. Questo consentirebbe ai controllori di essere svincolati dai controllati e a tutti coloro che sono iscritti all'albo di svolgere questa attività. Pertanto, pregherei il Governo e il relatore di ripensarci e l'Assemblea di votare a favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà per un minuto.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, mi associo anch'io alla richiesta del collega Favia di un ripensamento da parte del relatore e del Governo. Questa materia è davvero difficile da maneggiare. Si direbbe che come si fa, si sbaglia. Però, la scelta del sorteggio, anche da ripetuti confronti fatti con esperti di questa materia, ci convince come quella che può raggiungere meglio lo scopo di evitare che i controllati si scelgano i controllori. Quindi, noi votiamo a favore di questo emendamento, che sceglie la strada del sorteggio per la nomina dei revisori.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Pag. 54
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Favia 30.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Laboccetta, Vella, Granata, Leone, Calearo Ciman, Gregorio Fontana, Lo Monte, Mastromauro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 501
Astenuti 5
Maggioranza 251
Hanno votato
234
Hanno votato
no 267).

Prendo atto che il deputato Zaccaria ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 30.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Migliori, Traversa, Vaccaro, D'Anna...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 507
Votanti 505
Astenuti 2
Maggioranza 253
Hanno votato
235
Hanno votato
no 270).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rubinato 30.9. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rubinato. Ne ha facoltà, per un minuto.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, vorrei solo evidenziare al relatore e al Governo che questo emendamento, tenuto conto dei nuovi stringenti controlli che vi sono sulle società partecipate, introduce, tra le responsabilità dell'organo esterno di revisione contabile, anche quella del controllo periodico trimestrale della regolarità amministrativa e contabile delle società partecipate dall'ente che non abbiano un proprio organo di controllo interno.
Quindi, va nel senso di supportare dall'esterno, in modo oggettivo, il controllo sulle partecipate, coinvolgendo responsabilità del revisore dei conti a supporto dei responsabili dell'ente locale prestando la sua professionalità. Non capisco perché non possa essere accettato un emendamento che rafforza i controlli.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rubinato 30.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Mazzuca, Traversa, Fassino, Gozi, Fava...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 510
Astenuti 2
Maggioranza 256
Hanno votato
238
Hanno votato
no 272).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giovanelli 30.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Esposito, Boniver...
Dichiaro chiusa la votazione. Pag. 55
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 512
Votanti 510
Astenuti 2
Maggioranza 256
Hanno votato
239
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 30.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli De Girolamo, Fassino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 509
Votanti 506
Astenuti 3
Maggioranza 254
Hanno votato
270
Hanno votato
no 236).

(Esame dell'articolo 31 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Quartiani 31.1, mentre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 31.100.

PRESIDENTE. Qual è il parere il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Quartiani 31.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, la nostra proposta di soppressione di questo articolo va ricondotta al fatto che l'articolo 31 abroga una serie di norme e di riferimenti di legge del testo unico sugli enti locali.
In questo caso ci si riferisce soprattutto a norme che riguardano riferimenti alle comunità montane e ai comuni montani. A me sembra, anche per la ratio complessiva del provvedimento, che le abrogazioni al testo unico andrebbero rinviate - almeno per quanto riguarda le comunità montane - alla sede appropriata di esercizio proprio della delega prevista dall'articolo 13, ossia la delega che viene conferita al Governo per l'adozione della Carta delle autonomie locali.
Diversamente, senza l'adozione della Carta si determinerebbe un vuoto legislativo che creerebbe gravi problemi di coordinamento anche con la legislazione regionale in essere e questo è il motivo della nostra proposta di soppressione dell'articolo in esame.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Quartiani 31.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli De Torre, Frassinetti, Menia, Milo, Pedoto...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 510
Votanti 506
Astenuti 4
Maggioranza 254
Hanno votato
233
Hanno votato
no 273). Pag. 56

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 31.100 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Vella, Moles, Traversa, Pini, Bosi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 508
Votanti 302
Astenuti 206
Maggioranza 152
Hanno votato
302).

Prendo atto che i deputati Monai, Fassino e Morassut hanno segnalato che avrebbero voluto astenersi. Passiamo alla votazione dell'articolo 31. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bosi. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, in riferimento a questo articolo posso citare ad esempio l'articolo 29 del testo unico degli enti locali che con questo articolo viene dichiarato abrogato e che invece viene poi chiamato in causa alla pagina 51, quando si dice che queste situazioni verranno disciplinate dall'articolo 29 del TUEL. Intendo dire che vi sono tra le abrogazioni alcuni casi per i quali bisognerà che in sede di coordinamento la Presidenza verifichi la fondatezza o meno dell'abrogazione. Rivolgo dunque al Presidente un invito in tal senso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti...

FRANCESCO BOSI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, le avevo sollecitato una risposta. Avevo domandato se in sede di coordinamento del testo sarà possibile rivedere i capitoli e gli articoli relativi ad alcune abrogazioni che invece risultano attive nel testo che abbiamo approvato con gli articoli precedenti. Avevo chiesto cioè se nel momento dato sarà possibile in sede di coordinamento far eseguire questa verifica.

PRESIDENTE. Lei ha ragione, mi sono distratto. Onorevole Bosi, ovviamente come sempre è consuetudine presso la Camera, alla fine il relatore prima della votazione finale chiederà - se lo riterrà - un intervento per il coordinamento formale del testo ai fini delle diverse concordanze tra gli articoli e gli emendamenti approvati (questo, ovviamente, se il relatore lo riterrà necessario).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, voteremo contro ma non mi sembra che l'obiezione sollevata dal collega sia riconducibile soltanto ad un problema di coordinamento formale perché parliamo di abrogazioni e di aspetti che lui ha detto che sono invece rimasti in vita nel testo.
Non so se sia il caso, prima di passare al voto finale, di riunire il Comitato dei nove per capire che cosa andiamo ad abrogare effettivamente o meno.

PRESIDENTE. Sta bene. Comunque, dal momento che abbiamo concordato con i gruppi che il voto finale è previsto per domani mattina, vi sarà per il relatore il tempo eventualmente necessario di richiedere o meno il coordinamento formale e di verificarne la coerenza nonché, se il relatore lo riterrà opportuno, di convocare una riunione del Comitato dei nove prima della seduta di domani.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 31, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Reguzzoni, Lo Monte, Giachetti... Pag. 57
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).

(Presenti 507
Votanti 502
Astenuti 5
Maggioranza 252
Hanno votato
268
Hanno votato
no 234).

(Esame dell'articolo 32 - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 32 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

DONATO BRUNO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'unico emendamento Lanzillotta 32.1.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Lanzillotta 32.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanelli. Ne ha facoltà (Commenti). Colleghi, per cortesia. Prego, onorevole Giovanelli, ha a disposizione un minuto non c'è problema, lei ormai è esperto e abituato ai rumori dell'Aula. Prego.

ORIANO GIOVANELLI. Signor Presidente, noi votiamo a favore dell'emendamento della collega Lanzillotta, perché, al di là dell'esito del voto, ci preme sottolineare un aspetto che non viene sempre tenuto in considerazione.
Stiamo esaminando un provvedimento, che per quanto insufficiente ed inadeguato, aveva l'ambizione di risistemare l'ordinamento delle autonomie locali, ovvero di affrontare quella riforma economico-sociale che può essere messa in moto da un diverso funzionamento del sistema delle autonomie locali.
Di fatto, nelle regioni a statuto speciale, viviamo un fenomeno di centralismo regionale inusitato rispetto ad un normale funzionamento del sistema delle autonomie nelle regioni a statuto ordinario. I principi che quindi noi andiamo a fissare con tale provvedimento rischiano di essere acqua fresca rispetto ad un blocco...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ORIANO GIOVANELLI.... quello appunto delle regioni a statuto speciale, che non hanno un atteggiamento corretto nei confronti dei comuni e delle province.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lanzillotta 32.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Tocci?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 506
Votanti 501
Astenuti 5
Maggioranza 251
Hanno votato
231
Hanno votato
no 270).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 32.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Pag. 58

Onorevoli Mazzuca, Traversa, Golfo, Concia, Bellotti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazionia ).
(Presenti e votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato
269
Hanno votato
no 238).

Prendo atto che il deputato Reguzzoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3118-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 3118-A).
Avverto che l'ordine del giorno Donadi n. 9/3118-A/7 è stato ritirato dal presentatore.
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Il Governo accetta tutti gli ordini del giorno presentati.

PRESIDENTE. Sta bene. Vi è dunque un parere favorevole, accolto vedo all'unanimità con entusiasmo da tutta l'Assemblea, su tutti gli ordini del giorno.
Prendo atto che nessun presentatore insiste per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, accettati dal Governo.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
A questo punto, come da intese intercorse tra i gruppi, sospendiamo l'esame del provvedimento. Lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale ed il voto finale avranno luogo nella seduta di domani, a partire dalle 9,30.

ANGELO COMPAGNON. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, mi pare che gli accordi intercorsi erano di iniziare la seduta domani alle 10: alle 9 è prevista la Conferenza dei presidenti di gruppo, e vi è quindi sicuramente necessità di un tempo maggiore.

PRESIDENTE. La Presidenza non ha nulla ovviamente da obiettare. L'unica osservazione è che, se gli accordi tra i gruppi vi sono, anche la Presidenza deve esserne informata, per poter poi recepire ed avallare gli accordi in corso.
Secondo allora le intese intercorse, lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale ed il voto finale avranno luogo nella seduta di domani, a partire dalle 10.
Lo svolgimento degli altri argomenti iscritti all'ordine del giorno è rinviato ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori (ore 19,25).

ANNA PAOLA CONCIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANNA PAOLA CONCIA. Signor Presidente, intervengo per informare l'Assemblea e lei che in questo momento sono in sciopero della fame a staffetta con i lavoratori di Agile ex Eutelia, in presidio davanti a Montecitorio. È un'iniziativa per ottenere dalla Presidenza del Consiglio la convocazione immediata dei due tavoli già istituiti: il primo, per valutare la situazione delle commesse pubbliche per Agile ex Eutelia; il secondo, relativo alle politiche industriali dell'information technology ed alle prospettive di questi lavoratori.
Agile ex Eutelia rappresenta un patrimonio importante per il nostro Paese, essenziale se pensiamo che per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di produzioni e servizi qualificati e di alto valore aggiunto. Si tratta di lavoratori di alto livello, che hanno bisogno, per continuare ad esserlo, di lavorare e formarsi. Pag. 59
Agile ex Eutelia, inoltre, è proprietaria di infrastrutture materiali ed immateriali molto significative per il nostro Paese: sto parlando di migliaia di chilometri di fibra ottica e del software necessario per la comunicazione. È questa una delle ragioni principali, insieme alla peculiare vicenda dei passaggi di proprietà di Agile ex Eutelia, che hanno indotto molti fra i deputati e senatori del Partito Democratico ad aderire a tale iniziativa, che speriamo si allarghi ad altri parlamentari.
Signor Presidente, le chiediamo di informare il Presidente della Camera, che in più occasioni ha espresso consapevolezza e sensibilità verso la situazione di questi lavoratori; e chiediamo alla Presidenza del Consiglio - ed in particolare al sottosegretario Gianni Letta, che a ciò si era impegnato - di convocare i tavoli. Chiediamo una data per la convocazione di questi tavoli (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge (ore 19,28).

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, della quale la sottoindicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento:
alla III Commissione (Affari esteri):
Pianetta e Tempestini: «Modifiche all'articolo 1 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e all'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, concernenti la gestione dei fondi dell'Amministrazione degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo» (3400).
(La Commissione ha elaborato un nuovo testo).

A tale proposta di legge è abbinata la proposta di legge: Evangelisti e Leoluca Orlando: «Modifiche all'articolo 1 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e all'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, concernenti la gestione dei fondi dell'Amministrazione degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo, nonché abrogazione del comma 4 dell'articolo 13 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di criteri di priorità nell'individuazione delle aree di intervento» (3448).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Mercoledì 30 giugno 2010, alle 10:

(ore 10 e ore 16)

1. - Assegnazione a Commissione in sede legislativa della proposta di legge C. 3400 ed abbinata.

2. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi decentrati (C. 3118-A).
e delle abbinate proposte di legge: STUCCHI; STUCCHI; URSO; MOGHERINI REBESANI ed altri; ANGELA NAPOLI; GARAGNANI; GIOVANELLI ed altri; BORGHESI ed altri; DI PIETRO ed altri; RIA e MOFFA; MATTESINI ed altri; REGUZZONI; GARAGNANI (C. 67-68-711-736-846-1616-2062-2247-2471-2488-2651-2892-3195).
- Relatore: Bruno.

Pag. 60

3. - Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 20 maggio 2010, n. 72, recante misure urgenti per il differimento di termini in materia ambientale e di autotrasporto, nonché per l'assegnazione di quote di emissione di CO2 (C. 3496-A).
- Relatore: Bonciani.

4. - Seguito della discussione del disegno di legge (previo esame e votazione della questione sospensiva presentata):

Norme in materia di riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili (C. 2505-A).

e dell'abbinata proposta di legge: CATANOSO (C. 1151).
- Relatori: Lorenzin, per la I Commissione; De Nichilo Rizzoli, per la XII Commissione.

5. - Seguito della discussione delle mozioni Carlucci, Rivolta, Mura ed altri n. 1-00261, Livia Turco ed altri n. 1-00393 e Binetti ed altri n. 1-00396 sulla prevenzione e cura del carcinoma al seno.

(ore 15)

6. - Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PROPOSTA DI LEGGE DI CUI SI PROPONE L'ASSEGNAZIONE A COMMISSIONE IN SEDE LEGISLATIVA

alla III Commissione (Affari esteri):
PIANETTA e TEMPESTINI: «Modifiche all'articolo 1 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e all'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, concernenti la gestione dei fondi dell'Amministrazione degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo». (C. 3400)

(La Commissione ha elaborato un nuovo testo).

A tale proposta di legge è abbinata la proposta di legge: EVANGELISTI e LEOLUCA ORLANDO: «Modifiche all'articolo 1 del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, e all'articolo 13 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, concernenti la gestione dei fondi dell'Amministrazione degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo, nonché abrogazione del comma 4 dell'articolo 13 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di criteri di priorità nell'individuazione delle aree di intervento». (C. 3448)

La seduta termina alle 19,30.

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3118-A - articolo agg. 13-bis. 07 506 466 40 234 466 43 Appr.
2 Nom. em. 17.1 511 493 18 247 198 295 43 Resp.
3 Nom. em. 17.2 511 319 192 160 52 267 43 Resp.
4 Nom. articolo 17 518 515 3 258 275 240 42 Appr.
5 Nom. em. 18.1 515 503 12 252 209 294 41 Resp.
6 Nom. em. 18.6 513 511 2 256 28 483 41 Resp.
7 Nom. em. 18.7 520 518 2 260 30 488 41 Resp.
8 Nom. em. 18.4 515 513 2 257 30 483 41 Resp.
9 Nom. em. 18.8 520 518 2 260 32 486 41 Resp.
10 Nom. em. 18.9 517 515 2 258 30 485 41 Resp.
11 Nom. em. 18.100 516 514 2 258 307 207 41 Appr.
12 Nom. em. 18.101 515 514 1 258 279 235 41 Appr.
13 Nom. articolo 18 518 511 7 256 298 213 41 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 19.1 516 329 187 165 23 306 41 Resp.
15 Nom. em. 19.100 514 323 191 162 299 24 41 Appr.
16 Nom. em. 19.3 523 331 192 166 11 320 41 Resp.
17 Nom. em. 19.4 519 327 192 164 23 304 41 Resp.
18 Nom. em. 19.5 521 518 3 260 23 495 41 Resp.
19 Nom. em. 19.6 517 515 2 258 244 271 41 Resp.
20 Nom. em. 19.7 512 511 1 256 240 271 41 Resp.
21 Nom. articolo 19 517 473 44 237 272 201 41 Appr.
22 Nom. articolo agg. 19.01 519 515 4 258 28 487 41 Resp.
23 Nom. articolo agg. 19.02 512 510 2 256 30 480 41 Resp.
24 Nom. articolo agg. 19.05 518 516 2 259 36 480 40 Resp.
25 Nom. manten. articolo 23-bis 515 514 1 258 4 510 40 Resp.
26 Nom. em. 24.2 514 510 4 256 239 271 40 Resp.
INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo 24 514 511 3 256 271 240 40 Appr.
28 Nom. articoloagg. 24.01 516 506 10 254 36 470 40 Resp.
29 Nom. articolo agg. 24.02 517 512 5 257 31 481 40 Resp.
30 Nom. articolo agg. 24.03 518 517 1 259 236 281 40 Resp.
31 Nom. articolo agg. 24.04 519 311 208 156 38 273 40 Resp.
32 Nom. articolo agg. 24.05 515 511 4 256 46 465 40 Resp.
33 Nom. em. 25.1 512 480 32 241 206 274 39 Resp.
34 Nom. articolo 25 513 508 5 255 321 187 39 Appr.
35 Nom. em. 26.3 rif. 514 294 220 148 274 20 39 Appr.
36 Nom. articolo 26 515 513 2 257 274 239 39 Appr.
37 Nom. articolo 27 515 486 29 244 272 214 39 Appr.
38 Nom. articolo agg. 27.01 519 515 4 258 240 275 39 Resp.
39 Nom. articolo agg. 27.05 510 508 2 255 239 269 39 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 28.1 507 503 4 252 211 292 39 Resp.
41 Nom. articolo 28 509 506 3 254 268 238 39 Appr.
42 Nom. articolo agg. 28.01 515 514 1 258 242 272 39 Resp.
43 Nom. articolo agg. 28.02 496 495 1 248 235 260 39 Resp.
44 Nom. em. 29.1 506 501 5 251 231 270 39 Resp.
45 Nom. em. 29.2 514 511 3 256 240 271 39 Resp.
46 Nom. em. 29.100 509 507 2 254 502 5 39 Appr.
47 Nom. em. 29.3 519 515 4 258 242 273 39 Resp.
48 Nom. em. 29.5 520 518 2 260 243 275 39 Resp.
49 Nom. em. 29.101 519 518 1 260 515 3 39 Appr.
50 Nom. em. 29.105 514 514 258 514 39 Appr.
51 Nom. em. 29.102 515 514 1 258 514 39 Appr.
52 Nom. em. 29.6 518 515 3 258 243 272 39 Resp.
INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 29.106 520 519 1 260 516 3 39 Appr.
54 Nom. em. 29.107 518 517 1 259 517 39 Appr.
55 Nom. em. 29.23 517 514 3 258 241 273 39 Resp.
56 Nom. em. 29.22 514 512 2 257 239 273 39 Resp.
57 Nom. em. 29.8 517 514 3 258 242 272 39 Resp.
58 Nom. em. 29.10 512 509 3 255 240 269 39 Resp.
59 Nom. em. 29.103 514 296 218 149 294 2 39 Appr.
60 Nom. em. 29.11 512 508 4 255 235 273 39 Resp.
61 Nom. em. 29.12 518 517 1 259 242 275 39 Resp.
62 Nom. em. 29.200 518 516 2 259 277 239 39 Appr.
63 Nom. em. 29.111 515 514 1 258 510 4 39 Appr.
64 Nom. em. 29.14 517 514 3 258 243 271 39 Resp.
65 Nom. em. 29.15 515 511 4 256 239 272 39 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 29.17 512 509 3 255 238 271 39 Resp.
67 Nom. em. 29.19 509 506 3 254 236 270 39 Resp.
68 Nom. em. 29.108 512 511 1 256 505 6 39 Appr.
69 Nom. em. 29.109 515 514 1 258 512 2 39 Appr.
70 Nom. em. 29.20 514 511 3 256 240 271 39 Resp.
71 Nom. em. 29.110 517 292 225 147 289 3 39 Appr.
72 Nom. articolo 29 515 510 5 256 276 234 39 Appr.
73 Nom. em. 30.3 506 501 5 251 234 267 39 Resp.
74 Nom. em. 30.7 507 505 2 253 235 270 39 Resp.
75 Nom. em. 30.9 512 510 2 256 238 272 39 Resp.
76 Nom. em. 30.10 512 510 2 256 239 271 39 Resp.
77 Nom. articolo 30 509 506 3 254 270 236 39 Appr.
78 Nom. em. 31.1 510 506 4 254 233 273 39 Resp.
INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 82)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 31.100 508 302 206 152 302 39 Appr.
80 Nom. articolo 31 507 502 5 252 268 234 39 Appr.
81 Nom. em. 32.1 506 501 5 251 231 270 39 Resp.
82 Nom. articolo 32 507 507 254 269 238 39 Appr.