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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 259 di mercoledì 16 dicembre 2009

Pag. 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,50.

RENZO LUSETTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gregorio Fontana e Migliori sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1790 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010) (Approvato dal Senato) (A.C. 2936-A) (ore 10,55).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010).
Ricordo che nella seduta del 15 dicembre 2009 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo 2, con le annesse tabelle, nel testo della Commissione (vedi l'allegato A della seduta del 15 dicembre 2009 - A.C. 2936-A; per le proposte emendative riferite all'articolo 2 vedi l'allegato A della seduta del 15 dicembre 2009 - A.C. 2936-A) e che, sempre nella seduta di ieri, si sono svolti, ai sensi dell'articolo 116, comma 2, del Regolamento, gli interventi per l'illustrazione degli emendamenti riferiti all'articolo 2.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo 2 - A.C. 2936-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Ricordo che è stata disposta la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brugger. Ne ha facoltà, per tre minuti.

SIEGFRIED BRUGGER. Signor Presidente, colleghe e colleghi, voglio rilevare innanzitutto che anche questo voto di fiducia non ha alcuna motivazione, sotto il profilo regolamentare, né ragioni politiche che siano estranee al rapporto fra Governo e maggioranza. Le parole del Presidente della Camera sono le nostre.
La fiducia è stata solo formalmente posta in Aula, ma sostanzialmente è stata presentata in Commissione bilancio, con un maxiemendamento composto da centinaia di commi che il Governo ha imposto come inemendabile e tutto ciò in palese contraddizione, peraltro, dei principi di trasparenza e controllo cui si affermò fosse stata ispirata la riforma della legge finanziaria. Pag. 2
Nel merito della manovra vi sono due capitoli che come deputati della Südtiroler Volkspartei consideriamo prioritari. Giudichiamo positivi i progressi ottenuti con il nuovo sistema di finanziamento della nostra autonomia speciale. Con la riforma introdotta rinunciamo effettivamente ad una parte delle risorse, ma otteniamo certezza sui tempi e sull'entità dei trasferimenti. È un modello di governo e di amministrazione più efficiente, che privilegia indirizzi strutturali piuttosto che un rapporto conflittuale, in cui dominante e ricorrente era la trattativa sulle risorse da ottenere. Questo nuovo sistema è del tutto coerente con il federalismo fiscale che possiamo dire di aver raggiunto per primi in Italia.
Questa soluzione è stata ottenuta e inserita nel disegno di legge finanziaria grazie al lavoro delle province autonome di Bolzano e di Trento e dei Ministri Tremonti e Calderoli, nel pieno rispetto, peraltro, delle procedure previste dal nostro Statuto di autonomia, che prevede l'intesa fra Stato e province autonome.
Negativa, invece, è la decisione di prevedere l'avvio della procedura di gara entro marzo 2010 anche per la concessione della A22 Modena-Brennero fra quelle in scadenza alla fine del 2014. Tale decisione non tiene conto della trattativa in corso con l'Unione europea per la proroga della concessione e, piuttosto, rischia di pregiudicarla. Nel caso, però, in cui non vi fosse tale proroga e si dovesse procedere a gara dobbiamo avere da parte del Governo le garanzie affinché la scelta dei nuovi concessionari, per il periodo successivo al 2014, sia vincolata al fatto che una quota prevalente dei profitti dell'autostrada debba essere destinata al finanziamento della galleria del Brennero e delle tratte di accesso. Abbiamo presentato un ordine del giorno a tale riguardo e attendiamo una risposta positiva da parte del Governo.
Non voteremo la fiducia perché presuppone un patto politico che non abbiamo sottoscritto e la cui sottoscrizione non ci è stata nemmeno richiesta dalla maggioranza. Tuttavia, potremo esprimere, nel caso in cui questa risposta fosse positiva, un voto di astensione sul provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melchiorre. Ne ha facoltà, per tre minuti.

DANIELA MELCHIORRE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi Liberal Democratici ringraziamo lei, Presidente Fini, per la dichiarazione che ha reso ieri in quest'Aula. Condividiamo il suo giudizio di deprecabilità sulla posizione della questione di fiducia sul disegno di legge finanziaria, fiducia dettata esclusivamente da ragioni politiche anziché procedurali. È evidente, infatti, che il Governo non si fida più della propria maggioranza.
Le sue parole, Presidente, hanno ridato, sia pure per un istante, dignità e voce a quest'Aula, che il Governo continua a umiliare e a voler rendere muta. La legge finanziaria si poteva e si doveva discutere in quest'Aula senza dover ridurre tutto ad una mera operazione di voto. Segnaliamo, infatti, che la completa assenza di una strategia è risultata evidente già nel momento in cui, re melius perpensa, la finanziaria ha cambiato registro e da light si è trasformata in un provvedimento più ponderoso da circa 9 miliardi di euro lordi.
Pertanto, ci domandiamo quale tipo di politica economica stia seguendo questo Governo, che tipo di manovra finanziaria ci accingiamo a votare. Non è certo una finanziaria di sviluppo, in quanto non vi è traccia, se non molto leggera, di interventi per le infrastrutture; come evidenziato dall'ANCE, c'è quasi un 8 per cento in meno di investimenti. Ma al tempo stesso non è nemmeno una finanziaria di equità, se è vero che coloro che soffrono con maggiore violenza la crisi, cioè le famiglie più numerose e a basso reddito, spesso colpite anche dalla disoccupazione, oppure le piccole e medie imprese che, strette tra credit crunch bancario e perdita di competitività, non trovano in questa finanziaria un efficace sostegno per le loro esigenze.
Noi Liberal Democratici avremmo voluto una manovra che sostenesse la crescita, Pag. 3riducendo le tasse sulle imprese e sul lavoro, sviluppando le infrastrutture, comprese quelle immateriali, liberando la concorrenza, ridisegnando gli ammortizzatori sociali anziché procedere a colpi di deroghe. Sappiamo bene che la parola chiave per il futuro è labour ordering, ovvero il riassorbimento da parte delle aziende dei lavoratori oggi in cassa integrazione, nella prospettiva di una ripresa delle commesse. Ma come faremo? Qui si naviga a vista, si finanziano con le entrate una tantum dell'oggi - scudo fiscale e TFR - gli interventi destinati a rendersi necessari anche per il domani. Sento già parlare di scudo fiscale quater.
Taccio su alcuni provvedimenti che in questa finanziaria non dovevano esserci, come le modifiche al Testo unico degli enti locali o la vendita all'asta dei beni dei mafiosi, e penso alle norme che invece dovevano esserci, come i provvedimenti per incrementare le risorse della giustizia e delle forze dell'ordine e quelli per l'Abruzzo. Il tanto sbandierato modello Abruzzo si sta traducendo in un cumulo di promesse non mantenute oltre che di macerie, e in una notevole e ingiustificata disparità di trattamento tra terremotati, senza contare la follia della distruzione abitativa dei centri storici.
Per questo motivo esprimo il voto contrario dei Liberal Democratici alla fiducia chiesta dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Liberal Democratici-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baccini, per tre minuti. Ne ha facoltà.

MARIO BACCINI. Signor Presidente, rappresentante del Governo, colleghi, il dibattito sulla finanziaria anche in questi giorni ha segnato la presenza di diverse opinioni sull'opportunità o meno che il Governo chiedesse un voto di fiducia sui propri provvedimenti. Voglio ricordare, a me stesso in primo luogo, che la fiducia è il documento più alto di una democrazia, in particolare di una democrazia parlamentare nella quale il Governo proprio con questo documento principe chiede al Parlamento la fiducia per poter governare, il diritto-dovere per poter governare, essendo proprio la finanziaria uno di quegli strumenti dove il Governo rispetta gli impegni con gli elettori, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche politico.
Per questa ragione, signor Presidente, ritengo che davanti a una congiuntura così difficile strategicamente, dal punto di vista della crisi economica e finanziaria, davanti alla straordinarietà degli eventi che sono avvenuti nel nostro Paese - voglio ricordare il terremoto, la questione napoletana, eventi che hanno imposto al Governo un'azione sempre più incisiva - davanti a questi impegni che il Governo ha assunto con i cittadini elettori, noi riteniamo che questo sia l'unico momento nel quale il Governo possa chiedere al Parlamento una maggioranza e un voto di fiducia, proprio per andare oltre e dare una risposta a questo tipo di impostazione.
Allora riteniamo che questa ragione sussista, anche perché nel documento che abbiamo potuto leggere, il documento finanziario, c'è un ingresso deciso sull'economia sociale e di mercato: si è istituito proprio per il terzo settore, per tutte le fasce più disagiate, anche un grande fondo di garanzia per la microfinanza; ci sono interventi decisi nel settore per ridare sostanza e importanza alla persona come essere umano.
Per questa ragione e per le altre che ho citato prima, il nostro sarà un voto favorevole alla fiducia che ha chiesto il Governo (Applausi del deputato Nucara).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lo Monte. Ne ha facoltà, per sei minuti.

CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, i parlamentari del Movimento per le Autonomie considerano questa finanziaria un'ulteriore occasione sprecata per il Mezzogiorno, e quindi per il Paese. Si tratta di un provvedimento largamente insufficiente, il Sud subisce una nuova umiliazione, aggravata dalle Pag. 4speranze che erano emerse un po' negli ultimi mesi. Come dimenticare il piano per il Sud che il Consiglio dei ministri aveva promesso affidandone il coordinamento al Ministro Scajola? Che fine ha fatto e quale ruolo ha assunto in questi mesi il Ministro per lo sviluppo economico? Il suo ruolo per il Sud si è forse concentrato nell'avallare, di fatto, il piano FIAT che porta alla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese?
A questo proposito, vorrei chiedere al Governo se, dopo avere regalato alla FIAT oltre 300 miliardi di vecchie lire con la famosa legge n. 488 del 1992, dopo aver concesso per anni, attraverso gli ecoincentivi, altri generosi finanziamenti pubblici, adesso si concedono ulteriori ecoincentivi come ringraziamento per la chiusura di Termini Imerese e per la riduzione a 600 mila delle auto prodotte negli stabilimenti italiani, di fronte ad un'immatricolazione, invece, di 900 mila auto nel nostro Paese. Stiamo, di fatto, incentivando la produzione FIAT all'estero.
L'intera estate e la ripresa autunnale sono state segnate da un proliferare di impegni verbali e di proposte a favore del Mezzogiorno, poi più nulla. «La questione meridionale è una questione nazionale»: è una frase del 30 ottobre del Ministro Tremonti, nulla però di realmente concreto e innovativo è destinato allo sviluppo del Mezzogiorno nella finanziaria. Nessuna delle proposte da noi avanzate a favore dello sviluppo delle aree meridionali è stata presa in considerazione: fiscalità di vantaggio, credito di imposta, agevolazioni sul credito. Nessuna delle proposte avanzate dallo stesso Ministro dell'economia e delle finanze in questi mesi per lo sviluppo del Sud è stata inserita nel disegno di legge di bilancio. Com'è finita - Ministro Tremonti - la sua proposta di ridurre l'aliquota sui capitali depositati nelle banche che fossero destinati allo sviluppo del Mezzogiorno? Di questa non vi è alcuna traccia.
Vi è solo la Banca del sud, ma non si tratta, però, di un provvedimento definito, bensì di fatto di un semplice auspicio non supportato da alcun finanziamento pubblico, peraltro con il rischio che, non avendo individuato i soci fondatori esclusivamente - come avevamo chiesto noi - negli istituti di credito con sede legale nelle regioni meridionali, si possano determinare, anzi temiamo che si ripeteranno, ulteriori gravi drenaggi di capitale dal Sud al Nord del nostro Paese. Un vero e proprio sport nazionale, da sempre praticato con i risparmi e sulla pelle dei meridionali, come avviene con i capitali raccolti dalla Cassa depositi e prestiti, attraverso il risparmio postale, largamente prevalente nelle regioni del sud. La privatizzazione della Cassa determina adesso un ulteriore risultato: si consente alle banche di accedere a quei capitali per erogare prestiti alle imprese. È un regalo mascherato alle banche che si poteva fare anche con più forza e con più dignità, e che si traduce, peraltro, in un ulteriore svantaggio per il Mezzogiorno.
Noi temiamo che non sia ben compresa la situazione che si sta determinando tra la popolazione delle regioni del Sud: il divario economico, infrastrutturale e di potere aumenta e la tensione, fino ad oggi compressa, potrebbe diventare difficilmente controllabile. Persino con la vendita all'asta dei beni sequestrati alla mafia si rischia di mandare un segnale in controtendenza rispetto a quanto era stato fatto.
La nostra proposta, di prevedere quanto meno il diritto di prelazione per regioni e comuni, per territorializzare questi beni e per non spogliare due volte questi territori, non è stata recepita. Non si può continuare a rispondere con promesse o al più con interventi timidi, equivoci e disorganici, di fronte ad interventi chiari nei confronti di altre aree del Paese. Serve, invece, una scommessa piena, un nuovo slancio, un impegno straordinario. Tutto ciò non si evince in questa finanziaria. Il successo della nostra coalizione al Sud è stato determinato in buona parte dall'impegno di un vero cambio di rotta. Era al punto 5 del programma del Governo il Patto per il Sud. Questo Governo ha rappresentato soprattutto per questo una grande speranza per la gente del Sud. Se non si assumono decisioni in tempi Pag. 5rapidissimi, tutto ciò si trasformerà in un altra speranza delusa. I parlamentari del Movimento per le autonomie hanno un dovere di coerenza con quell'impegno e lo considerano più importante di qualsiasi formula di governo.
Gli interessi del territorio sono per noi l'unico riferimento possibile per le nostre scelte. Il nostro dovere di lealtà non potrà che lacerarsi in presenza della prosecuzione di uno spirito nordista che di fatto ha pervaso l'attività di Governo.

PRESIDENTE. Onorevole Lo Monte, la prego di concludere.

CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, mi avvio alla conclusione. Lo diciamo con serenità, questo Governo continuerà a rappresentarci solo a condizione che l'inversione di rotta promessa avvenga in tempi rapidi e definiti. Crediamo di avere ancora il dovere della speranza. Quel che è certo, però, è che insieme a questo abbiamo il dovere di rappresentare e difendere i diritti dei nostri territori e della nostra gente, a qualunque costo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, signori Ministri, sono un piccolo imprenditore, la mia azienda è sana, ma le banche non mi fanno più credito e le pubbliche amministrazioni non mi pagano. Tra qualche settimana dovrò chiudere, lasciando senza lavoro i miei dieci dipendenti. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non ha fatto nulla per me e per gli altri piccoli imprenditori che, come me, faticano quotidianamente per continuare a sopravvivere.
Sono un lavoratore cassintegrato, ormai vicino alla scadenza delle cinquantaquattro settimane a 700 euro al mese. Fra qualche settimana sarò disoccupato e non so più come potrò mantenere la mia famiglia. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per aumentare gli ammortizzatori sociali, per i lavoratori che come me stanno perdendo il posto di lavoro.
Sono un padre di famiglia con tre figli a carico e sono l'unica fonte di reddito. Non ce la faccio più ad arrivare a fine mese. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per aumentare il potere d'acquisto delle famiglie, non ci sono maggiori detrazioni fiscali per carichi familiari, non c'è neppure una minima detassazione delle tredicesime, non c'è alcuna riduzione delle tasse e nemmeno il recupero del fiscal drag.
Sono un precario della pubblica amministrazione, il cui contratto non è stato rinnovato dopo anni. Non so come mantenere la mia famiglia e dico «no» al Governo Berlusconi, perché per me non ci sono ammortizzatori sociali o, quando ci sono, sono poco più che una mancia.
Sono un agricoltore che vede di giorno in giorno i prezzi dei prodotti agricoli a livelli che non coprono più i costi di produzione. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è alcun sostegno ad un settore vitale per il nostro Paese.
Sono un pensionato che negli ultimi anni ha visto falcidiata la sua pensione dagli aumenti di beni di prima necessità, come la pasta, e che è costretto a pagare costose medicine. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per alleviare la situazione mia e di tutti i pensionati.
Sono un pendolare che vive quotidianamente la drammatica situazione dei trasporti ferroviari in treni vecchi, sporchi e sempre in ritardo. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per investimenti mirati a risolvere la situazione di milioni di italiani.
Sono un giovane e mi sono laureato da poco. La disoccupazione giovanile negli ultimi mesi è salita ormai sopra il 25 per cento. Dico «no» al Governo Berlusconi, Pag. 6perché in questa finanziaria non c'è nulla per aiutare chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro.
Sono un sindaco. Ho i conti in ordine e non devo incassare l'ICI, poiché sulla prima casa l'avevo già tolta.
Il Patto di stabilità mi impedisce di continuare a dare ai miei cittadini i servizi sociali e culturali di cui hanno bisogno. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria neppure per i comuni virtuosi è stato previsto un aumento di risorse.
Sono un terremotato de L'Aquila: dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non mantiene le promesse e non dà gli stessi termini di sospensione delle imposte dati in altre occasioni per gli stessi motivi.
Sono un rappresentante delle forze dell'ordine e dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è praticamente nulla per dare il dovuto a chi rischia la vita tutti i giorni per il bene del Paese e non c'è nulla per permettere al comparto sicurezza e giustizia di svolgere il suo lavoro in modo efficace.
Sono uno speculatore finanziario: dico grazie al Governo Berlusconi, perché ho approfittato della crisi per acquistare titoli a prezzi bassi; ora li rivendo con utili giganteschi, senza pagare alcuna tassa o, al massimo, pagando il 12,50 per cento.
Sono un corruttore di funzionari pubblici per ottenere i grandi appalti delle pubbliche amministrazioni: dico grazie al Governo Berlusconi, perché, facendo falsi in bilancio, ho portato il denaro all'estero e ora, grazie allo scudo fiscale, non sono perseguibile e potrò riportarlo in Italia pagando solo il 5 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Sono un grande evasore fiscale e ho portato i soldi all'estero, sottraendo redditi a una tassazione di circa il 50 per cento: dico grazie al Governo Berlusconi, perché mi permetterà di continuare a farlo, avendo eliminato la tracciabilità dei pagamenti, e mi permette poi di riportare i soldi in Italia, pagando solo il 5 per cento.
Sono l'amministratore delegato di una grande impresa: dico grazie al Governo Berlusconi, perché mi ha dato somme rilevanti attraverso gli incentivi e senza alcun vincolo; così posso investire all'estero e chiudere le fabbriche in Italia. Il Governo mi anche promesso che continuerà a farlo.
Sono un mafioso e ho costituito all'estero il frutto della mia attività criminale, legata principalmente al commercio della droga: dico grazie al Governo Berlusconi, perché ora, con lo scudo fiscale, mi permette di «lavare» il denaro sporco, pagando solo il 5 per cento, e in più, dopo questa finanziaria, con quel denaro potrò riacquistare i beni che le forze dell'ordine hanno sottratto alla mafia, invece che destinarli ad iniziative socialmente utili (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Sono un amministratore siciliano dell'area del Belice: dico grazie al Governo Berlusconi, perché qui il terremoto c'è stato 40 anni fa. Abbiamo ricostruito tutto il possibile, ma con quella scusa ci mandano ancora del denaro. Sono uno speculatore immobiliare: dico grazie al Governo Berlusconi, perché con la vendita dei beni della difesa a trattativa privata farò affari d'oro.
Noi dell'Italia dei Valori non abbiamo dubbi e sappiamo bene da quale parte stare; non dalla parte degli speculatori finanziari, dei grandi evasori fiscali, dei corruttori, delle grandi imprese che prendono gli incentivi e chiudono le fabbriche, dei mafiosi e dei camorristi, degli speculatori immobiliari e dei «furbetti del quartierino».
Noi dell'Italia dei Valori stiamo dalla parte dei piccoli imprenditori, dei lavoratori cassintegrati, dei padri e delle madri di famiglia che non arrivano alla fine del mese, dei precari della pubblica amministrazione, dei pendolari, dei disoccupati privi di sostegno, e in particolare dei giovani privi di qualunque prospettiva, delle donne, che nella crisi pagano sempre più di tutti, dei sindaci virtuosi che devono togliere servizi ai loro cittadini, dei terremotati veri, in particolare di quelli de L'Aquila, delle forze dell'ordine a cui non pagano neanche gli straordinari. Pag. 7
Stiamo, insomma, dalla parte di tutti coloro che, a causa della crisi o delle azioni di questo Governo, stanno soffrendo. Per questo, noi dell'Italia dei Valori diciamo «no» a questo Governo piduista, che si occupa solo degli affari del Presidente del Consiglio e dei poteri forti dell'economia, invece di affrontare e risolvere i problemi del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pezzotta. Ne ha facoltà.

SAVINO PEZZOTTA. Signor Presidente, confesso di vivere con profondo disagio quanto sta accadendo in questi giorni in Italia: sembra si stiano allentando i freni inibitori, e che la ragione e la moderazione siano state messe da parte. Ci sono troppi episodi di violenza senza che si reagisca: a volte si ha l'impressione che vi siano dei compiacimenti.
Faccio queste affermazioni dopo aver vissuto a Milano, nella mia regione, un fine settimana che mi ha provocato molti interrogativi: prima la contestazione durante la manifestazione per la ricorrenza della strage di Piazza Fontana, e poi l'aggressione al Presidente del Consiglio in piazza del Duomo. Perché - mi sono chiesto - questo è potuto accadere? Che cosa muove la nostra società? Le espressioni di solidarietà, di condanna che il nostro gruppo ha espresso sono sincere, chiare ed inequivocabili: non ci sono mai, in nessun caso, giustificazioni alla violenza, non ci sono mai giustificazioni verso ciò che anima comportamenti aggressivi. Le nostre non sono espressioni di circostanza, non me lo potrei permettere: so bene, per averlo sperimentato sulla mia pelle, che cosa significa entrare in una piazza amica e poi essere aggrediti verbalmente e fisicamente. È proprio per questo, per averlo sperimentato, che capisco la voglia di rivalsa che può attraversare gli amici, i sostenitori, ed è proprio per questo che mi permetto di rivolgermi al Presidente del Consiglio ed invitarlo a chiudere in gabbia i falchi che in questa circostanza potrebbero rivelarsi falsi amici, e lasciar volare le colombe, perché ne abbiamo bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro)!
Noi dobbiamo sempre sapere, quando parliamo, quando agiamo, che la violenza genera comportamenti mimetici, è imitativa, è un'epidemia: noi non dobbiamo essere portatori sani di questo virus! Dobbiamo inibirlo sempre, comunque, anche quando pensiamo di stare dalla parte della ragione. Abbiamo l'esigenza di riportare il dibattito politico e il confronto ad un clima nuovo, e noi dell'Unione di Centro l'abbiamo avvertito per tempo. Non è un caso né un qualcosa di strano che nei tempi recenti noi abbiamo avanzato, come via di uscita ad un clima che montava, la proposta sul legittimo impedimento. Non era un cedimento, ma la consapevolezza di dover giocare un ruolo nel bene di questo Paese: per questo l'abbiamo fatto, perché avvertivamo, sentivamo. Forse l'avvertivamo perché siamo una forza temperata, forse perché abbiamo un'idea mite della politica, forse perché non abbiamo mai accettato, e non accetteremo mai, la logica antidemocratica dell'amico-nemico: forse per le nostre ispirazioni culturali e religiose, abbiamo colto meglio di altri quello che stava maturando in questo Paese, quello che stava maturando dentro di noi.
Quanto è avvenuto esige che si determini una situazione nuova per il confronto politico. Bisogna che si abbia rispetto delle idee: devo rispettare di più le idee degli altri che le mie, perché ne ho bisogno, perché la democrazia vive di questo (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro e di deputati del gruppo Partito Democratico)! E soprattutto in un tempo in cui siamo sottoposti a migliaia di occhi, attraverso i giornali, le agenzie, le televisioni, la rete: non è male che vi sia tanta informazione, anzi arricchisce e rende più trasparente il confronto, la dialettica politica; ma data questa pervasività del comunicare, dell'informare, credo che occorre rispettare i codici deontologici, che occorre rispettare le leggi e rendere più Pag. 8trasparente ciò che comunichiamo, senza sempre rincorrere l'emozione, l'enfasi, e le questioni di tal genere.
C'è un'etica anche nel comunicare, che dovrebbe valere in ogni circostanza. Non sempre in questi giorni l'abbiamo riscontrata. Ci si pente dopo, ma è meglio prevenire che pentirsi e lo dico con chiarezza e con onestà. È per questo che sono stato molto colpito dalle parole del Presidente della Repubblica che ha rivolto un invito all'autocontrollo, termine che mi sembra molto appropriato, ma che si rivolge alla responsabilità di ognuno di noi. Fino a quando non ci poniamo dei limiti, fino a quando non sappiamo che svolgiamo comunque, lo vogliamo o meno, un ruolo indicativo ed educativo in questo Paese dobbiamo autocontrollarci, autofrenarci, usare termini e parole che non offendano, non criminalizzino e non demonizzino (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro). Parimenti mi è sembrato condivisibile l'invito dei vescovi italiani a creare condizioni per un clima sereno e rispettoso al fine di realizzare una maggiore coesione sociale. C'è un Paese che si frammenta, si divide. Non possiamo attendere e aspettare inerti, non possiamo contribuire a questa frammentazione.
Per un momento, signor Presidente, ascoltando e leggendo le tante dichiarazioni, ho veramente sperato che fosse possibile trarre dal male qualcosa di buono e avviare una fase nuova. Devo purtroppo confessare di essere rimasto deluso. Ho sperato che il dibattito che si era aperto su un provvedimento importante come quello della legge finanziaria, pur «leggera» come dice il Ministro Tremonti, potesse essere l'occasione per una vera svolta ma, come si sa, i sogni muoiono sempre all'alba, prima che si faccia giorno. Mi domando e domando al Governo e ai Ministri presenti: c'era veramente bisogno di porre la questione di fiducia e restringere il dibattito parlamentare? Da dove nasce questo bisogno? Occorrerebbe capirlo, saperlo. Proprio perché non abbiamo capito e non siamo riusciti a coglierne il significato, abbiamo condiviso e apprezzato le parole del Presidente della Camera, Fini. Credo che il suo sia stato un atto vero di imparzialità e di rispetto del ruolo del Parlamento che noi apprezziamo e che valutiamo serenamente e in modo molto positivo (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro).
Mi domando come mai non si sia voluto tener conto del fatto che l'opposizione avesse ritirato numerose proposte emendative proprio per consentire che il dibattito parlamentare sulla finanziaria si svolgesse nei tempi stabiliti. Sono convinto che le stesse proposte emendative mantenute, se ben valutate, avrebbero potuto essere accolte dal Governo perché non stravolgono la filosofia di fondo del provvedimento, anzi, la arricchiscono e la correggono in alcune parti ma non la mutano, né la cambiano. Ci sono problemi nella maggioranza? Può anche essere, non mi scandalizzo, ognuno ha problemi al proprio interno, ma questi non si risolvono comprimendo il dibattito parlamentare. Bisognerebbe proprio fare il contrario perché è attraverso il dibattito e il confronto che i contrasti si superano e si trovano le soluzioni. Mi sembra che nel dibattito politico sia venuta meno una condizione necessaria: la ricerca sempre e comunque del dialogo, del confronto e della mediazione. Che cos'è la politica se non ha la mediazione al suo interno? Che cosa è (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro)?

PRESIDENTE. La prego di concludere.

SAVINO PEZZOTTA. Penso al problema del lavoro, in proposito c'è troppo poco in questa finanziaria, e al problema della famiglia. Abbiamo promesso quozienti familiari, si è partecipato al family day, invece c'è poco o nulla.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

SAVINO PEZZOTTA. Abbiamo tante altre questioni che riprenderemo. Dico solo di stare attenti alla questione del lavoro: sta crescendo un grande malessere sociale in questo Paese, ci sono tensioni e Pag. 9abbiamo il dovere di dare delle risposte chiare e precise che nel disegno di legge finanziaria non abbiamo trovato. Per tutte queste ragioni voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro e di deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bitonci. Ne ha facoltà.

MASSIMO BITONCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero innanzitutto ringraziare il presidente Giorgetti e i relatori Corsaro e Marinello, il Viceministro Vegas, il Ministro Tremonti, i componenti di maggioranza e opposizione, i tecnici e i funzionari per il lavoro fatto in Commissione. Questa è una finanziaria che viene approvata in un momento di grave crisi economica, e ricordo come questo difficile momento abbia attraversato tutta l'azione economica del Governo.
I dati di ottobre 2009 evidenziano una leggera ripresa del prodotto interno lordo e, nonostante la forte diminuzione delle entrate fiscali nei primi mesi, gli ultimi dati sul gettito tributario rilevano che l'Italia è in Europa il Paese che ha tenuto meglio e con una minore contrazione delle entrate tributarie (pari a meno 3,4 per cento da gennaio a ottobre): quasi tutti gli altri Paesi presentano invece tassi di variazione negativi superiori al 10 per cento.
Questi, cari colleghi dell'opposizione, sono dati e non parole: il nostro Paese ha tenuto meglio di molti altri, questo è un dato incontestabile, e ciò è avvenuto grazie all'efficace azione del Governo, alla solidità del nostro sistema bancario, al minore debito pubblico, al lavoro delle nostre piccole e medie imprese, che fanno della flessibilità e della continua innovazione la loro grande forza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Ma dobbiamo essere coscienti che tutto ciò deve avvenire assieme ad una cauta gestione della cosa pubblica. Una politica che si basi su un considerevole aumento della spesa pubblica, come richiesto a gran voce da parte dell'opposizione, porterebbe ad annullare gli effetti positivi delle manovre anticrisi ed un progressivo aumento degli interessi passivi sul debito, che peserebbero inevitabilmente su tutti i contribuenti.
Allora, ecco come il tema delle riforme diventa essenziale ed indifferibile: il federalismo fiscale ed istituzionale, la riforma della pubblica amministrazione, il codice delle autonomie sono riforme strutturali che devono portare anche ad una diminuzione della tassazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
È una finanziaria comunque snella, con risorse limitate, ma tesa nel suo insieme allo sviluppo e al rilancio dell'economia e alle necessità delle famiglie, dei lavoratori e della società nel suo complesso.
La scelta della maggioranza è stata quella di continuare nel sostegno del lavoro: sì, sostegno del lavoro quando ancora c'è, cari colleghi dell'opposizione, non assegni di disoccupazione che alla fine incentivano l'assistenzialismo, bensì il potenziamento degli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione ordinaria prorogata al 2010, la mobilità, la disoccupazione sociale. Questo significa portare da 52 a 104 settimane la durata della cassa integrazione. E non solo, signor Presidente, i 200 milioni di euro stanziati per i lavoratori a progetto, i 65 milioni per i lavoratori svantaggiati, gli incentivi ai datori di lavoro, i 100 milioni per la formazione e l'apprendistato, la detassazione della produttività e i fondi per l'occupazione, ma questa è una manovra per gli interventi di interesse sociale di quasi un miliardo di euro. Questi sono fatti, questo non è «l'assalto alla diligenza» della maggioranza, come ha ripetuto più volte l'onorevole Bersani (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania): ma quale assalto alla diligenza, sono tutti interventi - cari colleghi dell'opposizione - che avevate richiesto anche voi in Commissione bilancio con i vostri emendamenti, molto simili ai nostri!
Il maxiemendamento del relatore, a dire il vero, contiene infatti molte delle vostre richieste: come si può essere contrari a queste misure necessarie? Nel 2010 Pag. 10questi interventi interessano 45 mila aziende e 250 mila lavoratori e sono, lo ripeto, a favore del mantenimento della forza lavoro e del sostegno delle nostre aziende.
Sempre nel campo del welfare siamo intervenuti con la definizione del Patto per la salute, la pianificazione e la responsabilizzazione dei disavanzi sanitari, che sarà la vera sfida per le regioni. Ricordo come solo alcune regioni garantiscono livelli di eccellenza sanitaria che si situano a livello mondiale (regioni che dovrebbero contare su 106 miliardi, importo che rappresenta la tenuta finanziaria del sistema e che apre la strada alla sfida che si chiama costi standard e federalismo fiscale).
Per le regioni che sforano, che creano i buchi nella sanità, si prevede una maggiorazione delle tasse regionali che pagheranno i loro cittadini, che potranno così, con il loro voto, mandare a casa per sempre i politici che creano per incapacità e in malafede i dissesti sanitari (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Inoltre sono previsti 24 miliardi per l'edilizia sanitaria in un Paese che ne ha sicuramente bisogno e 400 milioni per i fondi per l'autosufficienza.
E che dire degli interventi per la scuola? Non erano anche questi i vostri emendamenti? Quella di oggi è una fiducia sul programma come fondamentale atto di indirizzo politico su temi così importanti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Ed inoltre, la legge finanziaria prevede un Fondo di 300 milioni per la messa in sicurezza dei plessi scolastici che saranno immediatamente disponibili e cantierabili. Abbiamo inserito, sempre in tema di scuola, un finanziamento di 103 milioni per il contributo per i testi gratuiti e 130 milioni di finanziamento per la scuola paritaria (e molte di queste sono scuole cattoliche che svolgono un importante ruolo educativo per i nostri ragazzi e che rappresentano un baluardo dell'autonomia scolastica). Sono previsti 400 milioni per l'università; 370 milioni per gli interventi a supporto dei lavoratori socialmente utili nel comparto della scuola e per la disoccupazione. Abbiamo rifinanziato nella misura di 400 milioni il 5 per mille per le associazioni di volontariato.
Inoltre, in tema di concorrenza sleale, vi è la tutela delle nostre aziende che è un tema a cui la Lega Nord tiene molto e lo abbiamo dimostrato la settimana scorsa con l'approvazione del disegno di legge sul made in Italy che mira alla salvaguardia dei nostri prodotti. Con la legge finanziaria, con un nostro emendamento, siamo riusciti a definire anche che saranno le regioni a condizionare l'esercizio dell'attività dei commercianti all'esibizione del DURC (documento unico di regolarità contributiva) che tutela tutti coloro che adempiono regolarmente ai propri obblighi contributivi, combattendo l'abusivismo che inonda i nostri mercati di prodotti contraffatti, il più delle volte cinesi, di bassa qualità e gravemente nocivi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Abbiamo disposto una serie di interventi in materia di sviluppo economico a muovere da una forte ricapitalizzazione dello strumento del credito d'imposta per l'innovazione, per la ricerca e sviluppo; più di 1 miliardo messo a disposizione del sistema impresa.
Per l'agricoltura, altro settore fondamentale per la Lega Nord, che con il Ministro Zaia ha avuto finalmente l'attenzione che meritava (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania), abbiamo stanziato 300 milioni di euro per il Fondo di solidarietà contro i danni atmosferici, 20 milioni per il Fondo di garanzia, e altri 100 milioni per il Fondo per le infrastrutture.
Per gli enti locali - è vero - non siamo riusciti a dare tutte le risposte, ma non possiamo negare che aver trovato le risorse necessarie per rimborsare l'ICI ai comuni (156 milioni per il 2008, e 760 per il 2009) è stato un importante riconoscimento da parte del Governo del ruolo fondamentale per l'erogazione dei servizi essenziali che svolgono gli ottomila comuni d'Italia.
Anche se, signor Ministro, rimane irrisolto - e lei lo sa bene - il tema del Patto di stabilità degli enti locali. Sul Patto, la Pag. 11Lega chiede con forza che i comuni virtuosi che hanno sforato il Patto di stabilità nel 2010, per pagare infrastrutture e spese necessarie ai cittadini, non debbano essere ulteriormente colpiti da sanzioni illogiche e vessatorie che ne bloccano l'attività (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Non dimentichiamo, inoltre, gli interventi di risanamento ambientale per contrastare il rischio idrogeologico e gli eventi atmosferici eccezionali per più di 1 miliardo di euro. Per ultimo, ma non per importanza, vi è la sicurezza. Sono stati stanziati 500 milioni per far fronte alla grave e urgente emergenza dovuta alla sovrappopolazione delle carceri: altro che indulto, noi scegliamo la strada di costruire nuove carceri (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Per la polizia e per i vigili del fuoco abbiamo previsto l'assunzione a tempo indeterminato per 115 milioni per il 2010, 344 per il 2011 e altri 600 milioni a decorrere dal 2012.
Abbiamo garantito il turnover per le forze di polizia e i vigili del fuoco. Dove sono i tagli alle forze di polizia e alla sicurezza? Cari compagni della sinistra, quelli li avete fatti voi con il Governo Prodi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). E per quanto riguarda la vendita dei beni ai mafiosi, ricordo gli importanti arresti di latitanti grazie al nostro Ministro Maroni, che per la prima volta nella storia di questo Paese ci fa capire che la mafia può essere definitivamente sconfitta (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Tutti questi interventi saranno realizzati nonostante il terremoto in Abruzzo, alle cui popolazioni sono stati giustamente destinate ingenti risorse, nonostante i regali dei vostri amministratori. È una fiducia che voteremo con convinzione, su una finanziaria di rigore che mira ad accompagnare il sistema economico italiano nell'uscita da una crisi che abbiamo saputo prevedere e contenere, prima di altri Paesi in Europa.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MASSIMO BITONCI. Tutto ciò, cari colleghi, è avvenuto senza mettere le mani in tasca agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franceschini. Ne ha facoltà.

DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, siamo alla fiducia numero ventisette. Siamo davanti ad un altro passo verso un silenzioso svuotamento del sistema parlamentare. La fiducia - l'abbiamo utilizzata anche noi quando eravamo al Governo - non è più un modo per garantire la conversione dei decreti-legge nei tempi previsti, e non è più nemmeno un modo per contrastare l'ostruzionismo delle opposizioni; è diventata il modo ordinario di legiferare: un decreto-legge, un maxiemendamento nel quale si inseriscono tutte le cose che non erano state previste per tempo o che potevano incontrare resistenze nella firma del Presidente della Repubblica, e poi su quel maxiemendamento si mette la fiducia, all'inizio del dibattito, senza problemi di tempo, senza nemmeno più - come abbiamo visto ieri - avvertire l'esigenza di motivarla all'Aula.
Questa volta si è fatto qualche cosa di più, perché l'atteggiamento dell'opposizione (dichiarato pubblicamente e privatamente), e dell'opposizione unita, è stato un atteggiamento assolutamente responsabile proprio per togliere ogni pretesto. Abbiamo ridotto gli emendamenti a 49, sulle questioni più essenziali (mai un numero così basso di emendamenti ad una finanziaria) e abbiamo proposto pubblicamente e privatamente al Ministro dei rapporti con il Parlamento e al Ministro dell'economia e delle finanze di concludere in tempi certi il percorso, votando negli stessi tempi che comunque sarebbero stati necessari per il voto di fiducia. Siete fuggiti davanti ad un confronto sul merito.
Cosa c'era nelle nostre proposte, così pericolose al punto da non essere discusse e votate in quest'Aula, dove avreste potuto ascoltarle, accoglierle o respingerle in Pag. 12modo trasparente? C'erano misure per affrontare l'emergenza di questo 2009-2010, misure precise. Eccole qui le proposte pericolose del Partito Democratico, che penso quelli che ci guardano da casa abbiano il diritto di conoscere.
Per le famiglie, 3,4 miliardi per aumentare le detrazioni fiscali ai lavoratori dipendenti e pensionati con redditi fino a 55 mila euro, (quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese) da corrispondere con la mensilità di aprile: bocciata; 600 milioni per aumentare le detrazioni fiscali per i figli: bocciata.
Per quanto riguarda le misure per le imprese, lo stanziamento di ulteriori 500 milioni per il Fondo di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese: bocciata; il rifinanziamento per 500 milioni del credito di imposta per gli investimenti nel Sud e del credito d'imposta per la ricerca: bocciata; il rifinanziamento di 200 milioni della detrazione del 55 per cento per la riqualificazione degli edifici (sarebbe stato utile approvarla in corrispondenza del vertice di Copenaghen): bocciata.
Per i comuni, 800 milioni per compensare i comuni per il minor gettito derivante dalla soppressione dell'ICI sulla prima casa, questa grande misura in linea con il federalismo (togliere risorse agli enti locali e non restituirgliele, una concessione, è stato appena detto): bocciata; un miliardo per consentire alle amministrazioni locali di pagare parte dei debiti che le imprese hanno nei loro confronti, perché i comuni sono costretti dal Patto di stabilità a trattenere soldi delle imprese: bocciata.
Misure per il lavoro: l'estensione della durata della cassa integrazione a centoquattro settimane è bocciata.

MASSIMO POLLEDRI. Bocciata.

DARIO FRANCESCHINI. Esatto. Per quanto riguarda l'assegno una tantum per i lavoratori precari che perdono il lavoro, l'estensione dei benefici, l'innalzamento dal 30 al 60 per cento rispetto al reddito percepito nell'anno precedente, naturalmente anche queste proposte sono state bocciate.
E poi non soltanto questo ma vi è anche il tradimento delle promesse e degli annunci fatti come sempre in modo roboante dal Governo e, dopo, il silenzio. In questo testo non è contenuta la promessa fatta attraverso i titoli dei giornali: l'eliminazione dell'IRAP, non anni fa ma qualche settimana fa. Non c'è la famosa abolizione del bollo auto, l'ultima promessa della campagna elettorale di cui si sono perse le tracce. Non c'è la cedolare secca sui redditi da locazione. Non vi sono risorse per le forze dell'ordine e non c'è nulla per il Mezzogiorno se non ancora l'annuncio della Banca del sud.
Inoltre, penalizzate gli enti locali con una modifica punitiva del sistema di rappresentanza nel luogo più sbagliato, senza ricercare un'intesa, anziché inserirla nel luogo adatto, la Carta delle autonomie. Noi volevamo su questo un confronto parlamentare di merito e voi siete fuggiti.
In un Paese europeo, in una democrazia normale la maggioranza e il Governo ringraziano l'opposizione di fronte ad un atteggiamento costruttivo sulla finanziaria. In un Paese europeo, in una democrazia normale la maggioranza apprezza e ringrazia un'opposizione, come ha fatto il Partito Democratico, che esprime solidarietà senza «se» e senza «ma» al Presidente del Consiglio vittima di un'aggressione. Nella giornata di ieri voi avete risposto alla prima offerta con un voto di fiducia sprezzante anche nei modi e con un intervento inutilmente rancoroso e violento del capogruppo del Popolo della Libertà (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).
Noi insisteremo su questa linea responsabile perché non ci rassegniamo all'idea che anche l'Italia possa essere un Paese in cui il rispetto per gli avversari non è ostacolo alla limpida durezza dello scontro politico. Non ci rassegniamo all'idea che il Parlamento possa restare il luogo del confronto e per questo siamo anche pronti a discutere per oggi e per la prossima legislatura della modifica dei Regolamenti parlamentari. Non ci rassegniamo all'idea Pag. 13che anche l'Italia possa essere un Paese in cui la maggioranza non dimentica che per la nostra democrazia, per la nostra Costituzione, il Parlamento non è la sede in cui si ratificano le scelte del Governo, ma è il Governo ad essere espressione della sovranità del Parlamento che non può essere toccata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Ieri, il Presidente Fini ha correttamente ricordato - lo ringraziamo - che l'opposizione è stata un'opposizione non ostruzionistica né in Commissione né in Aula, e che avrebbe reso possibile l'approvazione della legge finanziaria negli stessi tempi necessari per il voto di fiducia. E ha definito deprecabile la scelta del Governo. È stato un richiamo giusto, di verità, da Presidente della Camera per il suo ruolo istituzionale. Ma noi non possiamo neanche dimenticare che il Presidente Fini è anche un leader del Popolo della Libertà e, quindi, le sue parole qui pronunciate, in particolare quando ha detto che questa decisione è «attinente esclusivamente a ragioni di carattere politico rientranti non già nel rapporto tra Governo e opposizione ma unicamente all'interno del rapporto tra la maggioranza e il Governo», queste parole rivelano in modo formale e definitivo che le tensioni e le fibrillazioni dentro il Popolo della Libertà e la maggioranza sono divenute qualcosa di più profondo, di non più recuperabile che non si può nascondere.
Gli italiani, Ministro Tremonti, vi hanno votato per governare, per risolvere i loro problemi e per farlo vi hanno consegnato una maggioranza fortissima e inedita. Da mesi quella maggioranza è fragile e divisa. È incapace di affrontare le riforme profonde che servono al Paese. È incapace di affrontare i confronti parlamentari, è incapace di stabilire le priorità della propria azione e timorosa di se stessa, pronta soltanto ad usare i voti di fiducia come colla per tenere insieme i vari pezzi.
Quando la malattia diventa così grave, non bastano più né le parole, né gli incontri di circostanza, né il vento dell'emotività, che se ne va con la stessa velocità con il quale arriva, e non bastano nemmeno le minacce di elezioni anticipate, che spaventano soprattutto chi le lancia.
La giornata di ieri ha segnato un altro passo verso una crisi non dichiarata, ma sta arrivando il tempo della chiarezza. Lo chiede un Paese che è stanco di annunci, che è stanco di liti e il giorno dopo di paci ipocrite nella maggioranza. Lo chiedono le persone che nel tempo della crisi non ce la fanno più a vivere dignitosamente e vorrebbero semplici risposte ai loro problemi di ogni giorno. Il Partito Democratico, in quest'Aula e fuori da quest'Aula, sarà la loro voce (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cicchitto. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, questa è un'occasione per un confronto sulla politica economica del Governo, noi ci aspettavamo un confronto su questi temi e su questi temi interverremo. Dobbiamo confessare che alcune analisi del tutto negative che abbiamo sentito sulla situazione economica non ci convincono: non siamo certo nel migliore dei mondi possibili, ma mai come oggi la situazione economica è caratterizzata da una forte contraddittorietà, da luci e da ombre, da chiaroscuri, da potenzialità suscettibili però anche di forti rischi. Il rischio principale è costituito dal fatto che a livello internazionale l'enorme liquidità immessa dagli Stati sui mercati per una parte cospicua è stata presa al volo da nuovi e antichi centri della speculazione finanziaria, con il pericolo che altre bolle speculative si formino, per poi esplodere provocando disastri.
L'economia italiana si muove in questo contesto assai difficile avendo una grande palla al piede, che è l'entità del suo debito pubblico. Finora non solo non abbiamo sbagliato, ma gli ultimi dati confermano la forza relativa del nostro Paese - forse questa è una delle ragioni per cui si sfugge ad una discussione di merito - rispetto ai Pag. 14suoi concorrenti europei ed internazionali. Già la Commissione europea lo scorso mese, nel suo giudizio comparato, aveva espresso apprezzamenti per gli sforzi compiuti «nel riallocare la spesa pubblica a favore dei settori più sensibili ai fini del rilancio produttivo e nel contenere l'impatto della crisi sui gruppi sociali più vulnerabili».
Attualmente l'Italia si trova al primo posto della specifica classifica che riguarda i 44 Paesi che compongono l'organismo intercontinentale. È una posizione che è stata conquistata lo scorso maggio e che si è via via consolidata. A questo dato prospettico si somma quanto già rilevato dall'ISTAT per il terzo trimestre dell'anno in corso: la crescita è stata dello 0,6 per cento, superiore a quella della media europea ed inferiore solo alla Germania. La stessa Francia, che sembrava essere meglio predisposta, ha avuto un ritmo di sviluppo inferiore. Il merito di tutto ciò va a chi ha saputo mantenere i nervi saldi e non si è arreso, non si è piegato di fronte al catastrofismo di chi dipingeva la crisi come ineludibile e al tempo stesso ha saputo respingere l'avventurismo di chi voleva aumentare ulteriormente deficit e debito, nella speranza di eludere le scelte del rigore. Se avessimo seguito una delle due strade proposte avremmo spento sul nascere ogni barlume di ripresa e saremmo incorsi nello stesso rischio che oggi attanaglia la Grecia.
Nel secondo e nel terzo trimestre la spinta principale è venuta dai consumi interni, dopo la caduta rovinosa dei precedenti trimestri. Abbiamo a lungo insistito sulla necessità che si mantenessero le abitudini degli anni passati e la maggior parte delle famiglie italiane lo ha fatto. Le imprese che si sono ingegnate per aumentare le loro esportazioni hanno seguito questa linea e per la prima volta da molti trimestri il peso di queste ultime supera, in relazione al PIL prodotto, quello delle importazioni.
Oggi, non commenteremmo positivamente questi risultati se, in tutti questi mesi, il Governo fosse rimasto - come si è detto - con le mani in mano.
I provvedimenti assunti sono stati numerosi, rivolti soprattutto ad alleviare, per quanto possibile, la condizione di coloro che erano rimasti indietro. Vorrei fornire un solo dato, che fa giustizia di tante polemiche. Secondo le ultime rilevazioni (ottobre 2009), il tasso di disoccupazione in Italia è inferiore di un punto percentuale rispetto alla media dei Paesi dell'OCSE, e questo senza considerare le somme che sono state stanziate per gli ammortizzatori sociali (oltre 30 miliardi di euro), ulteriormente incrementate anche dalla finanziaria in oggetto.
Nei limiti delle nostre possibilità, in questi mesi, abbiamo cercato di caratterizzare l'azione del Governo in tutti i settori sensibili. Siamo intervenuti a favore delle famiglie e dei lavoratori con misure di carattere sociale, abbiamo dato ossigeno alle imprese, realizzato interventi di carattere settoriale, rilanciato gli investimenti pubblici, reimpostato la politica a favore del Mezzogiorno, avviata la modernizzazione della pubblica amministrazione, pressato il sistema creditizio.
Una riprova di questa attenzione viene proprio dall'esame del contenuto normativo della legge finanziaria che stiamo discutendo. L'abbiamo portata a 9 miliardi di euro. Nel nuovo testo, vi sono più soldi per le imprese, di cui si agevolano la ricerca e l'agricoltura, maggiori sgravi per il Mezzogiorno e l'avvio della Banca per il sud. Maggiori risorse sono previste per il cosiddetto pacchetto welfare, detassazione del salario di produttività, aiuti ai co.co.pro., reintegro dei lavoratori over 50, premi per la ricollocazione dei lavoratori in cassa integrazione, proroga ulteriore degli ammortizzatori sociali, nuovi stanziamenti per il settore sanitario, per il comparto delle forze dell'ordine e per l'università.
In sostanza, si tratta di una risposta a nodi della società italiana, nei limiti delle risorse disponibili, senza dare ascolto alle richieste demagogiche, i cui conti non tornano mai.
La legge finanziaria in oggetto completa l'azione fin qui svolta, dopo essersi avvalsa del contributo determinante del dibattito Pag. 15svoltosi in Commissione. Fondata sul maxiemendamento proposto dal relatore, così come richiesto dal Presidente della Camera, essa rappresenta un atto fondamentale della politica del Governo. La richiesta del voto di fiducia sul testo deliberato dalla Commissione è, pertanto, coerente con il vincolo che lega costituzionalmente Esecutivo e Parlamento. Non è un espediente deplorevole, ma una diretta assunzione di responsabilità, alla quale legare un giudizio più complessivo. In discussione è la valutazione dell'attività di Governo e della sua capacità di far fronte ai problemi di prospettiva. Come tale, è una verifica, la cui esistenza richiede la fiducia del Parlamento che, quindi, in questo caso, con il lavoro della Commissione e con il dibattito in Aula, non è affatto umiliato, ma è sottoposto ad una richiesta di verifica che, legittimamente, il Governo e la maggioranza devono dare (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Ho già detto che il tasso di disoccupazione in Italia è più basso rispetto a quello di altri Paesi, ma è impensabile che si possa tollerare, nel tempo, una disoccupazione pari all'8 per cento. Questo implica che vi deve essere - mi rivolgo al Governo e al Ministro dell'economia e delle finanze - una seconda fase dell'attività governativa. Oggi, non vi sono le risorse necessarie, ma occorrono grandi riforme capaci di disegnare una nuova via di sviluppo economico e sociale. Su questi temi richiamiamo l'attenzione del Governo.
Noi riteniamo che il problema essenziale sia di riprendere il sentiero della crescita, ma questo può avvenire solo ripensando la collocazione internazionale dell'Italia nel grande sommovimento degli equilibri mondiali.
Se i rapporti fra Cina e Stati Uniti sono destinati, inevitabilmente, a diventare più stretti, è necessario che l'Europa tutta si ridislochi, proiettandosi nel Mediterraneo, al fine di formare una grande area sempre più integrata dal punto di vista economico e finanziario. Tale operazione richiederà una grande lungimiranza, ma anche una modernizzazione di quelle economie che, negli anni passati, sono state al traino degli eventi, piuttosto che impegnarsi in un grande processo di modernizzazione delle proprie strutture. L'Italia appartiene, in parte, proprio a questa categoria.
Pertanto, la nostra ricetta di politica economica, in continuità con quella che il Governo oggi propone, è di passare dall'intreccio tra rigore e crescita di questi anni, ad un salto di qualità per quello che riguarda anche la crescita.
Noi sappiamo benissimo che i problemi che abbiamo davanti, anche quelli dell'ordine pubblico, così come quelli che in questa sede sono stati evocati, hanno due facce: una faccia della medaglia è rappresentata dalla coesione sociale - e questo Governo ha lavorato in tutti modi su questo terreno - e l'altra è rappresentata dal confronto politico tra le forze in campo.
Pertanto, voglio dire con grande franchezza all'onorevole Franceschini, il quale mi ha chiamato in causa poco fa, che nel mio intervento di ieri vi era una distinzione assai netta tra coloro i quali (e non potevo non indicarne i nomi) hanno fatto una campagna di odio contro il Presidente Berlusconi e quelle forze dell'opposizione, le quali non hanno svolto questa campagna, ma hanno fatto una normale dialettica politica: mi rivolgo all'UDC e a larga parte del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà e di deputati del gruppo Lega Nord Padania)!

PRESIDENTE. La prego di concludere.

FABRIZIO CICCHITTO. Le carte non possono essere cambiate: La Repubblica non può dire di essere stata attaccata da un parlamentare, quando, da alcuni mesi, ci sta massacrando con una campagna stampa (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà e di deputati del gruppo Lega Nord Padania) in cui chiama, per nome e cognome, tutti noi, invitando al linciaggio! Noi rimandiamo questo al mittente perché non ci facciamo intimidire!

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

Pag. 16

FABRIZIO CICCHITTO. Concludo, signor Presidente Fini. Nello stesso tempo, rivolgiamo un discorso positivo alle forze disponibili a questo, ed io ho riconosciuto - l'ho sentito dopo il mio intervento - la pacatezza con cui si è espresso ieri l'onorevole Bersani e anche alcune cose che ha detto l'onorevole Casini.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

FABRIZIO CICCHITTO. Ebbene, io credo che su questo terreno si possa procedere ed andare avanti, purché sia ben chiaro che noi non ci genuflettiamo di fronte a la Repubblica...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cicchitto.

FABRIZIO CICCHITTO. ...e non facciamo passi indietro rispetto a chi ha fatto una campagna di odio in questo Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)!

(Votazione della questione di fiducia - Articolo 2 - A.C. 2936-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della questione di fiducia.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2, sulla cui approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
Avverto che la Presidenza ha accolto alcune richieste di anticipazione del turno di voto di deputati, trasmesse dai presidenti dei gruppi, nonché ulteriori richieste avanzate da membri del Governo.
Estraggo a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.
(Segue il sorteggio).

La chiama avrà inizio dal deputato La Malfa.
Invito, dunque, i deputati segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 12)

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,01).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa votazione della questione di fiducia - Articolo 2 - A.C. 2936-A)

(Segue la chiama).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE (ore 12,07)

(Segue la chiama).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 12,20)

(Segue la chiama).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione sull'articolo 2, sulla cui approvazione senza emendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti 580
Votanti 578
Astenuti 2
Maggioranza 290
Hanno risposto 307
Hanno risposto no 271

(La Camera approva - Vedi votazionia ).

Pag. 17

Si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2.
Hanno risposto sì:
Abelli Gian Carlo
Alfano Angelino
Alfano Gioacchino
Allasia Stefano
Angeli Giuseppe
Angelucci Antonio
Antonione Roberto
Aprea Valentina
Aracri Francesco
Aracu Sabatino
Armosino Maria Teresa
Ascierto Filippo
Baccini Mario
Baldelli Simone
Barani Lucio
Barba Vincenzo
Barbareschi Luca Giorgio
Barbaro Claudio
Barbieri Emerenzio
Beccalossi Viviana
Bellotti Luca
Berardi Amato
Bergamini Deborah
Bernardo Maurizio
Bernini Anna Maria
Bertolini Isabella
Biancofiore Michaela
Bianconi Maurizio
Biasotti Sandro
Biava Francesco
Bitonci Massimo
Bocchino Italo
Bocciardo Mariella
Bonciani Alessio
Bongiorno Giulia
Boniver Margherita
Bossi Umberto
Bragantini Matteo
Brancher Aldo
Brigandì Matteo
Briguglio Carmelo
Brunetta Renato
Bruno Donato
Buonanno Gianluca
Buonfiglio Antonio
Calabria Annagrazia
Calderisi Giuseppe
Caldoro Stefano
Callegari Corrado
Caparini Davide
Carfagna Maria Rosaria
Carlucci Gabriella
Casero Luigi
Cassinelli Roberto
Castellani Carla
Castiello Giuseppina
Catone Giampiero
Cazzola Giuliano
Ceccacci Rubino Fiorella
Centemero Elena
Ceroni Remigio
Cesaro Luigi
Chiappori Giacomo
Cicchitto Fabrizio
Ciccioli Carlo
Cicu Salvatore
Cirielli Edmondo
Colucci Francesco
Comaroli Silvana Andreina
Consiglio Nunziante
Consolo Giuseppe
Conte Gianfranco
Contento Manlio
Corsaro Massimo Enrico
Cosentino Nicola
Cosenza Giulia
Cossiga Giuseppe
Costa Enrico
Cota Roberto
Craxi Stefania Gabriella Anastasia
Crimi Rocco
Cristaldi Nicolò
Crosetto Guido
Crosio Jonny
Dal Lago Manuela
D'Amico Claudio
De Angelis Marcello
De Camillis Sabrina
De Corato Riccardo
De Girolamo Nunzia
Della Vedova Benedetto
Dell'Elce Giovanni
Del Tenno Maurizio
De Luca Francesco
De Nichilo Rizzoli Melania
Desiderati Marco
Di Biagio Aldo
Di Cagno Abbrescia Simeone
Di Caterina Marcello Pag. 18
Di Centa Manuela
Dima Giovanni
D'Ippolito Vitale Ida
Distaso Antonio
Di Virgilio Domenico
Dozzo Gianpaolo
Dussin Guido
Dussin Luciano
Faenzi Monica
Fallica Giuseppe
Farina Renato
Fava Giovanni
Fedriga Massimiliano
Fitto Raffaele
Fogliato Sebastiano
Follegot Fulvio
Fontana Gregorio
Fontana Vincenzo Antonio
Forcolin Gianluca
Formichella Nicola
Foti Antonino
Foti Tommaso
Franzoso Pietro
Frassinetti Paola
Frattini Franco
Fucci Benedetto Francesco
Fugatti Maurizio
Galati Giuseppe
Garagnani Fabio
Garofalo Vincenzo
Gava Fabio
Gelmini Mariastella
Germanà Antonino Salvatore
Ghedini Niccolò
Giacomoni Sestino
Giammanco Gabriella
Gibelli Andrea
Gibiino Vincenzo
Gidoni Franco
Giorgetti Alberto
Giorgetti Giancarlo
Girlanda Rocco
Goisis Paola
Golfo Lella
Gottardo Isidoro
Granata Benedetto Fabio
Grimaldi Ugo Maria Gianfranco
Grimoldi Paolo
Holzmann Giorgio
Iannarilli Antonello
Iapicca Maurizio
Jannone Giorgio
Laffranco Pietro
Lainati Giorgio
La Loggia Enrico
Lamorte Donato
Landolfi Mario
Lanzarin Manuela
La Russa Ignazio
Lazzari Luigi
Lehner Giancarlo
Leo Maurizio
Leone Antonio
Lisi Ugo
Lo Presti Antonino
Lorenzin Beatrice
Lunardi Pietro
Lupi Maurizio
Maccanti Elena
Malgieri Gennaro
Mancuso Gianni
Mannucci Barbara
Mantovano Alfredo
Marinello Giuseppe Francesco Maria
Marini Giulio
Maroni Roberto
Marsilio Marco
Martinelli Marco
Martini Francesca
Mazzocchi Antonio
Mazzoni Riccardo
Mazzuca Giancarlo
Meloni Giorgia
Milanato Lorena
Milanese Marco Mario
Minardo Antonino
Minasso Eugenio
Mistrello Destro Giustina
Misuraca Dore
Moffa Silvano
Moles Giuseppe
Molgora Daniele
Molteni Laura
Molteni Nicola
Montagnoli Alessandro
Moroni Chiara
Mottola Giovanni Carlo Francesco
Munerato Emanuela
Murgia Bruno
Mussolini Alessandra
Napoli Angela
Napoli Osvaldo
Nastri Gaetano
Negro Giovanna Pag. 19
Nicolucci Massimo
Nizzi Settimo
Nola Carlo
Nucara Francesco
Orsini Andrea
Pagano Alessandro Saro Alfonso
Paglia Gianfranco
Palmieri Antonio
Palumbo Giuseppe
Paniz Maurizio
Paolini Luca Rodolfo
Papa Alfonso
Parisi Massimo
Paroli Adriano
Pastore Maria Piera
Patarino Carmine Santo
Pecorella Gaetano
Pelino Paola
Pepe Antonio
Pepe Mario (PdL)
Perina Flavia
Pescante Mario
Petrenga Giovanna
Pianetta Enrico
Picchi Guglielmo
Pili Mauro
Pini Gianluca
Pionati Francesco
Pirovano Ettore
Piso Vincenzo
Pittelli Giancarlo
Pizzolante Sergio
Polidori Catia
Polledri Massimo
Porcu Carmelo
Proietti Cosimi Francesco
Pugliese Marco
Rainieri Fabio
Raisi Enzo
Rampelli Fabio
Ravetto Laura
Reguzzoni Marco Giovanni
Repetti Manuela
Rivolta Erica
Roccella Eugenia Maria
Romani Paolo
Romele Giuseppe
Ronchi Andrea
Rondini Marco
Rossi Luciano
Rossi Mariarosaria
Rosso Roberto
Rotondi Gianfranco
Ruben Alessandro
Saglia Stefano
Saltamartini Barbara
Sammarco Gianfranco
Santelli Jole
Savino Elvira
Sbai Souad
Scalera Giuseppe
Scalia Giuseppe
Scandroglio Michele
Scelli Maurizio
Siliquini Maria Grazia
Simeoni Giorgio
Simonetti Roberto
Sisto Francesco Paolo
Soglia Gerardo
Speciale Roberto
Stagno d'Alcontres Francesco
Stanca Lucio
Stasi Maria Elena
Stefani Stefano
Stracquadanio Giorgio Clelio
Stradella Franco
Stucchi Giacomo
Taddei Vincenzo
Taglialatela Marcello
Terranova Giacomo
Testoni Piero
Toccafondi Gabriele
Togni Renato Walter
Torazzi Alberto
Torrisi Salvatore
Tortoli Roberto
Toto Daniele
Traversa Michele
Tremonti Giulio
Urso Adolfo
Valducci Mario
Valentini Valentino
Vanalli Pierguido
Vella Paolo
Ventucci Cosimo
Verdini Denis
Versace Santo Domenico
Vessa Pasquale
Vignali Raffaello
Vitali Luigi
Vito Elio
Volpi Raffaele
Zacchera Marco
Zorzato Marino

Pag. 20

Hanno risposto no:
Adornato Ferdinando
Agostini Luciano
Albonetti Gabriele
Amici Sesa
Argentin Ileana
Bachelet Giovanni Battista
Barbato Francesco
Barbi Mario
Baretta Pier Paolo
Bellanova Teresa
Beltrandi Marco
Benamati Gianluca
Bernardini Rita
Bersani Pier Luigi
Binetti Paola
Bobba Luigi
Bocci Gianpiero
Boccia Francesco
Boccuzzi Antonio
Boffa Costantino
Bonavitacola Fulvio
Bordo Michele
Borghesi Antonio
Bosi Francesco
Bossa Luisa
Braga Chiara
Brandolini Sandro
Bressa Gianclaudio
Bucchino Gino
Burtone Giovanni Mario Salvino
Buttiglione Rocco
Calearo Ciman Massimo
Calgaro Marco
Calvisi Giulio
Cambursano Renato
Capano Cinzia
Capitanio Santolini Luisa
Capodicasa Angelo
Cardinale Daniela
Carella Renzo
Carra Enzo
Carra Marco
Casini Pier Ferdinando
Castagnetti Pierluigi
Causi Marco
Cavallaro Mario
Ceccuzzi Franco
Cenni Susanna
Cera Angelo
Cesa Lorenzo
Cesario Bruno
Ciccanti Amedeo
Cimadoro Gabriele
Ciocchetti Luciano
Ciriello Pasquale
Codurelli Lucia
Colaninno Matteo
Colombo Furio
Compagnon Angelo
Concia Anna Paola
Corsini Paolo
Coscia Maria
Cuomo Antonio
Cuperlo Giovanni
D'Alema Massimo
Dal Moro Gian Pietro
Damiano Cesare
D'Antona Olga
D'Antoni Sergio Antonio
De Biasi Emilia Grazia
Delfino Teresio
De Micheli Paola
De Pasquale Rosa
De Poli Antonio
De Torre Maria Letizia
Di Giuseppe Anita
D'Incecco Vittoria
Dionisi Armando
Di Pietro Antonio
Di Stanislao Augusto
Donadi Massimo
Drago Giuseppe
Esposito Stefano
Evangelisti Fabio
Fadda Paolo
Farina Gianni
Farina Coscioni Maria Antonietta
Farinone Enrico
Fassino Piero
Favia David
Fedi Marco
Ferranti Donatella
Ferrari Pierangelo
Fiano Emanuele
Fiorio Massimo
Fioroni Giuseppe
Fluvi Alberto
Fogliardi Giampaolo
Fontanelli Paolo
Formisano Aniello
Formisano Anna Teresa
Franceschini Dario
Galletti Gian Luca Pag. 21
Garavini Laura
Garofani Francesco Saverio
Gasbarra Enrico
Gatti Maria Grazia
Genovese Francantonio
Gentiloni Silveri Paolo
Ghizzoni Manuela
Giacomelli Antonello
Ginefra Dario
Ginoble Tommaso
Giovanelli Oriano
Giulietti Giuseppe
Gnecchi Marialuisa
Gozi Sandro
Grassi Gero
Graziano Stefano
Guzzanti Paolo
Iannuzzi Tino
La Forgia Antonio
Laganà Fortugno Maria Grazia
Laratta Francesco
Lenzi Donata
Letta Enrico
Levi Ricardo Franco
Libè Mauro
Lolli Giovanni
Losacco Alberto
Lovelli Mario
Lucà Mimmo
Lulli Andrea
Luongo Antonio
Lusetti Renzo
Madia Maria Anna
Mannino Calogero
Mantini Pierluigi
Maran Alessandro
Marantelli Daniele
Marchi Maino
Marchignoli Massimo
Marchioni Elisa
Mariani Raffaella
Marini Cesare
Marrocu Siro
Martella Andrea
Martino Pierdomenico
Mattesini Donella
Mazzarella Eugenio
Mecacci Matteo
Melandri Giovanna
Melchiorre Daniela
Melis Guido
Mereu Antonio
Merlo Giorgio
Merloni Maria Paola
Messina Ignazio
Meta Michele Pompeo
Migliavacca Maurizio
Miglioli Ivano
Minniti Marco
Miotto Anna Margherita
Misiani Antonio
Misiti Aurelio Salvatore
Mogherini Rebesani Federica
Monai Carlo
Mondello Gabriella
Morassut Roberto
Mosca Alessia Maria
Mosella Donato Renato
Motta Carmen
Mura Silvana
Murer Delia
Naccarato Alessandro
Nannicini Rolando
Narducci Franco
Naro Giuseppe
Nicco Roberto Rolando
Nicolais Luigi
Occhiuto Roberto
Orlando Andrea
Orlando Leoluca
Paladini Giovanni
Palagiano Antonio
Palomba Federico
Parisi Arturo Mario Luigi
Pedoto Luciana
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Pepe Mario (PD)
Pes Caterina
Pezzotta Savino
Piccolo Salvatore
Picierno Pina
Piffari Sergio Michele
Pisacane Michele
Pisicchio Pino
Pistelli Lapo
Pizzetti Luciano
Poli Nedo Lorenzo
Pollastrini Barbara
Pompili Massimo
Porcino Gaetano
Porta Fabio
Portas Giacomo Antonio
Quartiani Erminio Angelo
Rampi Elisabetta Pag. 22
Rao Roberto
Razzi Antonio
Realacci Ermete
Recchia Pier Fausto
Ria Lorenzo
Rigoni Andrea
Romano Francesco Saverio
Rosato Ettore
Rossa Sabina
Rossomando Anna
Rota Ivan
Rubinato Simonetta
Ruggeri Salvatore
Rugghia Antonio
Russo Antonino
Ruvolo Giuseppe
Samperi Marilena
Sanga Giovanni
Sani Luca
Santagata Giulio
Sarubbi Andrea
Sbrollini Daniela
Scarpetti Lido
Schirru Amalia
Scilipoti Domenico
Sereni Marina
Servodio Giuseppina
Siragusa Alessandra
Soro Antonello
Sposetti Ugo
Strizzolo Ivano
Tabacci Bruno
Tanoni Italo
Tassone Mario
Tempestini Francesco
Tenaglia Lanfranco
Testa Federico
Testa Nunzio Francesco
Tidei Pietro
Tocci Walter
Touadi Jean Leonard
Trappolino Carlo Emanuele
Tullo Mario
Turco Maurizio
Vaccaro Guglielmo
Vannucci Massimo
Vassallo Salvatore
Velo Silvia
Veltroni Walter
Ventura Michele
Verini Walter
Vernetti Gianni
Vico Ludovico
Vietti Michele Giuseppe
Villecco Calipari Rosa Maria
Viola Rodolfo Giuliano
Volontè Luca
Zaccaria Roberto
Zampa Sandra
Zamparutti Elisabetta
Zazzera Pierfelice
Zinzi Domenico
Zucchi Angelo
Zunino Massimo

Si sono astenuti:
Brugger Siegfried
Zeller Karl

Sono in missione:
Alessandri Angelo
Berlusconi Silvio
Bindi Rosy
Bonaiuti Paolo
Brambilla Michela Vittoria
Froner Laura
Ghiglia Agostino
Giro Francesco Maria
Lo Monte Carmelo
Margiotta Salvatore
Menia Roberto
Miccichè Gianfranco
Migliori Riccardo
Prestigiacomo Stefania
Russo Paolo
Scajola Claudio

PRESIDENTE. Come concordato, sospendiamo la seduta, che riprenderà alle 15,30 con l'esame degli ordini del giorno presentati al disegno di legge finanziaria e con immediate votazioni.

La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresa alle 15,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, Pag. 23i deputati Albonetti, Angelino Alfano, Bongiorno, Bossi, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, La Russa, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Migliavacca, Molgora, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Stefani, Stucchi, Tremonti e Vito sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantacinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori (ore 15,41).

BASILIO CATANOSO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BASILIO CATANOSO. Signor Presidente, intervengo brevemente per dichiarare, affinché resti agli atti, visto che non sono riuscito a farlo in chiusura di seduta, che non sono riuscito ad esprimere il voto a conferma della mia fiducia al Governo perché in ritardo a causa di un problema fisico, che mi ha consentito di arrivare in Aula solo mentre la seduta sta per essere sospesa.

PRESIDENTE. Onorevole Catanoso, la sua dichiarazione resta agli atti.

IGNAZIO ABRIGNANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

IGNAZIO ABRIGNANI. Signor Presidente, anch'io, come il collega, dichiaro di essere purtroppo arrivato nel momento stesso in cui la seduta sta per essere sospesa e di non aver potuto esprimere il mio voto. Vorrei pertanto anch'io confermare che avrei votato sicuramente «sì» alla fiducia al Governo.

AMEDEO LABOCCETTA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

AMEDEO LABOCCETTA. Signor Presidente, anche io desidero che dal verbale possa risultare il mio voto favorevole sulla questione di fiducia. Il mio brevissimo ritardo è stato determinato, come possono testimoniare i medici e gli infermieri della Camera, da una serie di accertamenti a cui mi hanno sottoposto per problemi di coronarie e sono entrato in Aula quando la seduta stava per essere sospesa.

PRESIDENTE. Onorevole Laboccetta, mi auguro che gli esami abbiano dato tutti risultati positivi (Commenti). Positivi per lui, negativi quanto alle malattie, certo. Ma come siete diffidenti e maligni!

Si riprende la discussione (ore 15,38).

PRESIDENTE. Ricordo che, prima della sospensione della seduta, l'Assemblea ha approvato l'articolo 2 sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2936-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 2936-A).
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, i seguenti ordini del giorno, aventi natura ordinamentale o comunque attinenti a materie del tutto estranee al contenuto della legge finanziaria: Vitali n. 9/2936-A/18, concernente l'equiparazione dei ruoli direttivi del Corpo di polizia penitenziaria a quelli della Polizia di Stato; Migliori n. 9/2936-A/21, volto ad Pag. 24inserire l'area del Mugello-Val di Sieve nel patrimonio culturale dell'umanità; Antonione n. 9/2936-A/46, volto ad escludere dalla responsabilità di esercizio abusivo della professione i medici chirurghi che abbiano esercitato l'attività odontoiatrica prima di superare la prova finale dei corsi di perfezionamento; Patarino n. 9/2936-A/63, finalizzato al riconoscimento dello status di dirigente a favore di alcuni dipendenti dell'amministrazione penitenziaria che rivestono la qualifica di direttore penitenziario; Antonino Foti n. 9/2936-A/71, volto a garantire al personale delle autorità indipendenti passato alla gestione INPDAP la possibilità di esercitare un'opzione relativa al regime previdenziale; Ruggeri n. 9/2936-A/128, riguardante il regime previdenziale dei soci di cooperative artigiane; Dionisi n. 9/2936-A/146, recante proroga al 31 dicembre 2010 dei provvedimenti di sfratto esecutivo; Sereni n. 9/2936-A/163, relativo al riordino dell'ente irriguo umbro-toscano; Porta n. 9/2936-A/216, concernente le situazioni debitorie di pensionati residenti all'estero nei confronti dell'INPS; Bucchino n. 9/2936-A/217, relativo alla ratifica degli accordi di sicurezza sociale con Canada e Cile; Zunino n. 9/2936-A/219, relativo ad un tavolo tra parti sociali e INAIL per risolvere la situazione relativa alle certificazioni sull'esposizione all'amianto dei lavoratori dello stabilimento ILVA di Genova; Rondini n. 9/2936-A/235, concernente l'obbligatorietà della stipula di polizze per la responsabilità civile da parte del personale medico e sanitario di tutte le strutture sanitarie.
Nessuno chiedendo di intervenire per l'illustrazione degli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Mazzuca n. 9/2936-A/1, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Ventucci n. 9/2936-A/2, mentre accetta gli ordini del giorno Fedriga n. 9/2936-A/3 e Landolfi n. 9/2936-A/4.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Bocchino n. 9/2936-A/5, Proietti Cosimi n. 9/2936-A/6 e Mario Pepe (PD) n. 9/2936-A/7, purché riformulati nel senso di premettere al dispositivo le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta inoltre l'ordine del giorno Paglia n. 9/2936-A/8, purché il dispositivo sia riformulato come segue: «a concludere entro l'anno 2010, compatibilmente con le prioritarie esigenze di bilancio, tale improcrastinabile processo di perequazione».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Palumbo n. 9/2936-A/9 mentre accetta gli ordini del giorno Bernardo n. 9/2936-A/10 e Milanese n. 9/2936-A/11.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Fogliato n. 9/2936-A/12 purché il dispositivo sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «ad assicurare», con le seguenti: «a valutare l'opportunità di assicurare».
Il Governo accetta gli ordini del giorno Cazzola n. 9/2936-A/13, Del Tenno n. 9/2936-A/14, Contento n. 9/2936-A/15, Della Vedova n. 9/2936-A/16 e Zacchera n. 9/2936-A/17.
Ricordo che l'ordine del giorno Vitali n. 9/2936-A/18 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Garagnani n. 9/2936-A/19 e Jannone n. 9/2936-A/20.
Ricordo che l'ordine del giorno Migliori n. 9/2936-A/21 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Porcu n. 9/2936-A/22 e Osvaldo Napoli n. 9/2936-A/23, mentre accetta l'ordine del giorno Vignali n. 9/2936-A/24, purché riformulato nel senso di inserire nel dispositivo, dopo le parole «impegna il Governo», le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Divella n. 9/2936-A/25, purché il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole «ad adottare le opportune iniziative al fine» con le parole: «a valutare l'opportunità». Pag. 25
Il Governo accetta gli ordini del giorno Biava n. 9/2936-A/26 e Catanoso n. 9/2936-A/27, purché riformulati nel senso di premettere al dispositivo le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Fedi n. 9/2936-A/28 ed accetta l'ordine del giorno Carlucci n. 9/2936-A/29 a condizione che il dispositivo venga riformulato sostituendo le parole: «ad adottare le opportune iniziative normative per», con le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Di Virgilio n. 9/2936-A/30 a condizione che il dispositivo venga riformulato in ogni capoverso inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di». Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno De Nichilo Rizzoli n. 9/2936-A/31 ed accetta l'ordine del giorno Franzoso n. 9/2936-A/32 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta altresì l'ordine del giorno Gottardo n. 9/2936-A/33 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Di Biagio n. 9/2936-A/34, negli stessi termini dell'ordine del giorno Gottardo n. 9/2936-A/33, ed accetta l'ordine del giorno Germanà n. 9/2936-A/35 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Lovelli n. 9/2936-A/36, Boffa n. 9/2936-A/37 e Fiano n. 9/2936-A/38.
Il Governo accetta altresì l'ordine del giorno D'Amico n. 9/2936-A/39, simile all'ordine del giorno Del Tenno n. 9/2936-A/14, a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/2936-A/40 ed accetta l'ordine del giorno Taglialatela n. 9/2936-A/41 a condizione che il dispositivo venga riformulato eliminando le parole da: «al fine di adottare», sino alla fine.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Minardo n. 9/2936-A/42 ed accetta l'ordine del giorno Nastri n. 9/2936-A/43 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta gli ordini del giorno Bocciardo n. 9/2936-A/44 e Federico Testa n. 9/2936-A/45. L'ordine del giorno Antonione n. 9/2936-A/46 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Stradella n. 9/2936-A/47 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo al primo capoverso, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta altresì l'ordine del giorno Armosino n. 9/2936-A/48 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta altresì l'ordine del giorno Crosio n. 9/2936-A/49 a condizione che il dispositivo venga riformulato sostituendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le parole «ad adottare» con le seguenti: «a valutare l'opportunità di introdurre».
Il Governo accetta inoltre gli ordini del giorno Alessandri n. 9/2936-A/50, Rainieri n. 9/2936-A/51 e Lanzarin n. 9/2936-A/52.
Il Governo accetta altresì l'ordine del giorno Negro n. 9/2936-A/53 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di» ed accetta l'ordine del giorno Caparini n. 9/2936-A/54.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Volpi n. 9/2936-A/55 a condizione che il dispositivo venga riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di» ed accetta altresì l'ordine del giorno Marchioni n. 9/2936-A/56 a condizione che il Pag. 26dispositivo venga riformulato sopprimendo le parole: «a decorrere dal 1o gennaio 2010».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Reguzzoni n. 9/2936-A/57. Il Governo accetta l'ordine del giorno Dal Lago n. 9/2936-A/58 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Vanalli n. 9/2936-A/59, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Brugger n. 9/2936-A/60 a condizione che il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole: «impegna il Governo ad» con le seguenti: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Nicco n. 9/2936-A/61 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «previa verifica della compatibilità comunitaria della proposta». Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Lo Presti n. 2936-A/62. Ricordo che l'ordine del giorno Patarino n. 9/2936-A/63 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Gibiino n. 9/2936-A/64 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Granata n. 9/2936-A/65 a condizione che il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole: «impegna il Governo ad» con le seguenti: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Mazzocchi n. 9/2936-A/66, mentre accetta l'ordine del giorno Garofalo n. 9/2936-A/67 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti:« a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ghiglia n. 9/2936-A/68, mentre accetta l'ordine del giorno Picchi n. 9/2936-A/69 a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di coordinare norme attualmente in contrasto tra loro e quindi estendere i benefici della legge n. 126 del 2008 anche ai cittadini italiani non residenti nel territorio nazionale».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Angeli n. 9/293 6-A/70. Ricordo che l'ordine del giorno Antonino Foti n. 9/2936-A/71 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Berardi n. 9/2936-A/72, mentre accetta l'ordine del giorno Lorenzin n. 9/2936-A/73 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di». Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Piso n. 9/2936-A/74.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Scandroglio n. 9/2936-A/75 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «compatibilmente con le prioritarie esigenze di bilancio». Il Governo accetta l'ordine del giorno Di Pietro n. 9/2936-A/76.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Fugatti n. 9/2936-A/77 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole:«impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di» e accetta l'ordine del giorno Donadi n. 9/2936-A/78.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Evangelisti n. 9/2936-A/79 a condizione che il dispositivo sia riformulato sopprimendo le parole da: «soprattutto per invertire», sino alla fine. Il Governo, inoltre, accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Monai n. 9/2936-A/80 e Cimadoro n. 9/2936-A/81, mentre accetta l'ordine del giorno Di Giuseppe n. 9/2936-A/82.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Rota n. 9/2936-A/83 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di». Il Governo accetta l'ordine del giorno Porcino n. 9/2936-A/84 limitatamente al dispositivo. Il Governo inoltre accetta l'ordine Pag. 27del giorno Paladini n. 9/2936-A/85 limitatamente al dispositivo e a condizione che sia riformulato nel seguente modo: «impegna il Governo a destinare risorse economiche per il rinnovo contrattuale, per il riordino delle carriere e per la previdenza delle forze che costituiscono il comparto della pubblica sicurezza del nostro Paese». In questo caso, eliminando la premessa e con la riformulazione del dispositivo testè illustrata l'ordine del giorno è accettato. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Barbato n. 9/2936-A/86, mentre il Governo, esprimendo parere contrario su tutta la premessa, accetta l'ordine del giorno Borghesi n. 9/2936-A/87 a condizione che il dispositivo sia riformulato nel seguente modo: «impegna il Governo a valutare la possibilità di predisporre ulteriori interventi di sostegno alle piccole e medie imprese che rappresentano l'asse portante della nostra struttura produttiva». Questo dispositivo così riformulato raccoglie il nostro parere favorevole ed è accolto. Il Governo altresì accetta l'ordine del giorno Zazzera n. 9/2936-A/88 a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di introdurre» e premettendo, al secondo capoverso del dispositivo, le parole «a valutare l'opportunità di».

PRESIDENTE. Scusi, signor sottosegretario, l'ordine del giorno Zazzera n. 9/2936-A/88 è accettato se riformulato?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. È accettato se riformulato. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/2936-A/89, mentre accetta gli ordini del giorno Scilipoti n. 9/2936-A/90 e Piffari n. 9/2936-A/91 a condizione che i rispettivi dispositivi siano riformulati inserendo dopo le parole «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di». Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Palagiano n. 9/2936-A/92. Il Governo accetta l'ordine del giorno Aniello Formisano n. 9/2936-A/93 a condizione che venga riformulato nel seguente modo: espungere nella premessa, al penultimo capoverso, le parole: «la manovra finanziaria per il 2010 non contiene nessuna misura di sviluppo in favore del Mezzogiorno, già duramente colpito dai provvedimenti varati sino ad oggi dal Governo (...)» (quindi eliminando questo capoverso della premessa); nel dispositivo dopo le parole «impegna il Governo» inserire le parole «a valutare l'opportunità di». Il Governo con tale riformulazione accetta l'ordine del giorno in esame. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Favia n. 9/2936-A/94, mentre esprimendo parere contrario sulla premessa, accetta l'ordine del giorno Mura n. 9/2936-A/95 limitatamente al dispositivo, a condizione che lo stesso venga riformulato inserendo dopo le parole «impegna il Governo» le seguenti «a valutare l'opportunità di». Il Governo, anche in questo caso esprimendo parere contrario sulla premessa, accetta l'ordine del giorno Razzi n. 9/2936-A/96 limitatamente al dispositivo, a condizione che lo stesso sia riformulato inserendo dopo le parole «impegna il Governo» le seguenti «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Cambursano n. 9/2936-A/97.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Messina n. 9/2936-A/98 limitatamente alla premessa; mentre accetta il dispositivo purché sia riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo a prendere le opportune iniziative al fine di ridurre il carico fiscale sui redditi da lavoro e da pensione».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Leoluca Orlando n. 9/2936-A/99 e l'ordine del giorno Fontanelli n. 9/2936-A/100.
Il Governo accetta l'ordine del giorno La Loggia n. 9/2936-A/101 purché il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole «a disporre» con le parole «a valutare l'opportunità di disporre».
Il Governo accetta l'ordine del giorno De Camillis n. 9/2936-A/102 purché il dispositivo Pag. 28sia riformulato sostituendo le parole «a reperire» con le parole «a valutare l'opportunità di reperire».
Anche in questo caso il Governo accetta l'ordine del giorno Commercio n. 9/2936-A/103 purché il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole «a prevedere che» con le parole «a valutare l'opportunità di prevedere».
Allo stesso modo il Governo accetta l'ordine del giorno Iannaccone n. 9/2936-A/104 purché il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole «a stanziare» con le parole «a valutare l'opportunità di stanziare».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Belcastro n. 9/2936-A/105.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Latteri n. 9/2936-A/106.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Milo n. 9/2936-A/107 purché il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole «a prevedere» con le parole «a valutare l'opportunità di prevedere».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Lo Monte n. 9/2936-A/108 e l'ordine del giorno Sardelli n. 9/2936-A/109.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Lombardo n. 9/2936-A/110 purché sia riformulato sostituendo nel primo capoverso del dispositivo le parole «a valutare la necessità di riproporre» con le parole «a valutare l'opportunità di verificare la necessità di riproporre» e nel secondo capoverso le parole «ad inserire» con le parole «a valutare l'opportunità di garantire in ogni caso».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Maurizio Turco n. 9/2936-A/111.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Mancuso n. 9/2936-A/112 purché sia riformulato sostituendo, nel dispositivo, le parole «ad adottare iniziative» con le parole «a valutare l'opportunità di adottare iniziative».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/2936-A/114 purché sia riformulato premettendo ad ogni capoverso del dispositivo le parole «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Quartiani n. 9/2936-A/115; mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Barani n. 9/2936-A/116.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Strizzolo n. 9/2936-A/117.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Cirielli n. 9/2936-A/118 purché il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole «ad adottare» con le parole «a valutare l'opportunità di adottare».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/2936-A/119 se il dispositivo è riformulato inserendo all'inizio le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Leone n. 9/2936-A/120.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Frassinetti n. 9/2936-A/121.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Zeller n. 9/2936-A/122.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Rao n. 9/2936-A/123.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Drago n. 9/2936-A/124.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ruvolo n. 9/2936-A/125 se riformulato premettendo al dispositivo le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Vietti n. 9/2936-A/126.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Compagnon n. 9/2936-A/127.

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno Ruggeri 9/2936-A/128 è inammissibile. Prego, signor sottosegretario.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo accetta l'ordine del giorno Tassone n. 9/2936-A/129.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ciccanti n. 9/2936-A/130 se così riformulato: «a verificare l'attuazione della disposizione citata in premessa al fine di adottare Pag. 29iniziative normative previste ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 646 del 1950», che va anticipato nel testo del dispositivo.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ria n. 9/2936-A/131 se riformulato inserendo, all'inizio del dispositivo, le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Capitanio Santolini n. 9/2936-A/132 se riformulato premettendo, al dispositivo, le parole: «compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Mantini n. 9/2936-A/133 se così riformulato: «impegna il Governo a valutare la possibilità di adottare, compatibilmente con le politiche di bilancio, misure idonee a sostegno delle professioni nella crisi economica ed in particolare a prevedere forme di garanzie per una rapida riscossione dei crediti professionali dalla pubblica amministrazione, garanzie per l'accesso al credito e confidi per i professionisti, detassazione investimenti, crediti di imposta per la formazione obbligatoria permanente e, con limiti, per l'acquisto di dotazioni informatiche, determinazione certa della soglia di esenzione dell'IRAP, incentivi fiscali per le associazioni professionali, la deducibilità dell'IRAP per i professionisti così come richiesto dall'Unione europea», eliminando quindi la parte che dice «l'eliminazione dell'iniqua doppia tassazione dei contributi per le casse di previdenza».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Volontè n. 9/2936-A/134 se riformulato inserendo all'inizio del dispositivo, le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Poli n. 9/2936-A/135.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Delfino n. 9/2936-A/136.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Occhiuto n. 9/2936-A/137.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Galletti n. 9/2936-A/138 se il dispositivo è riformulato inserendo le parole «a valutare l'opportunità di» e sopprimendo le parole «in tempi rapidi».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Buttiglione n. 9/2936-A/139 se così riformulato: «impegna il Governo ad adottare provvedimenti nei confronti delle famiglie italiane in generale e di quelle numerose in particolare», quindi sopprimendo le parole della parte centrale del dispositivo.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ciocchetti n. 9/2936-A/140, purché venga riformulato, aggiungendo nella parte dispositiva, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Anna Teresa Formisano n. 9/2936-A/141, mentre accoglie come raccomandazione i successivi ordini del giorno Naro n. 9/2936-A/142, Libè n. 9/2936-A/143, Mondello n. 9/2936-A/144 e Mereu n. 9/2936-A/145.
Ricordo che l'ordine del giorno Dionisi n. 9/2936-A/146 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo accetta l'ordine del giorno De Angelis n. 9/2936-A/147.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Brandolini n. 9/2936-A/148 e Cenni n. 9/2936-A/149, purché vengano riformulati, aggiungendo nelle rispettive parti dispositive, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione i successivi ordini del giorno Fiorio n. 9/2936-A/150 e Servodio n. 9/2936-A/151.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Dal Moro n. 9/2936-A/152, purché venga riformulato, aggiungendo nella parte dispositiva, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Trappolino n. 9/2936-A/153, a condizione che il dispositivo sia riformulato aggiungendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti parole: «compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Zucchi n. 9/2936-A/154, a condizione che sia riformulato nel senso di espungere il primo capoverso della parte dispositiva. Pag. 30
Il Governo accetta l'ordine del giorno Cuomo n. 9/2936-A/155, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Marco Carra n. 9/2936-A/156, purché riformulato, nella parte dispositiva premettendo le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Lusetti n. 9/2936-A/157, mentre accetta l'ordine del giorno Motta n. 9/2936-A/158.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Marrocu n. 9/2936-A/159, a condizione che il dispositivo sia riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo a chiarire le prospettive di utilizzo del Fondo per le crisi di mercato delle imprese agricole».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Sani n. 9/2936-A/160, purché venga riformulato, aggiungendo nella parte dispositiva, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Agostini n. 9/2936-A/161, mentre accetta l'ordine del giorno Causi n. 9/2936-A/162, purché venga riformulato, aggiungendo nella parte dispositiva, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Ricordo che l'ordine del giorno Sereni n. 9/2936-A/163 è stato dichiarato inammissibile.
Il Governo non accetta i successivi ordini del giorno Duilio n. 9/2936-A/164 e Capodicasa n. 9/2936-A/165.
Il Governo accetta l'ordine del giorno De Micheli n. 9/2936-A/166, purché venga riformulato, aggiungendo nella parte dispositiva, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Morassut n. 9/2936-A/167.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Genovese n. 9/2936-A/168.
Il Governo accetta i successivi ordini del giorno Ventura n. 9/2936-A/169 e D'Antoni n. 9/2936-A/170, purché vengano riformulati, aggiungendo nelle rispettive parti dispositive, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Boccia n. 9/2936-A/171 e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Lolli n. 9/2936-A/172.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Tenaglia n. 9/2936-A/173 e Ginoble n. 9/2936-A/174, purché siano riformulati prevedendo nel dispositivo le parole: «a valutare la possibilità di». Il Governo accetta, altresì, gli ordini del giorno D'Incecco n. 9/2936-A/175 e Baretta n. 9/2936-A/176, a condizione che nei dispositivi, dopo le parole: «impegna il Governo», siano inserite le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Ferranti n. 9/2936-A/177, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Viola n. 9/2936-A/178.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Rossa n. 9/2936-A/179, a condizione che il dispositivo sia riformulato premettendo le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Siragusa n. 9/2936-A/180 e accetta l'ordine del giorno Realacci n. 9/2936-A/181. Il Governo non accetta, invece, l'ordine del giorno Bocci n. 9/2936-A/182.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Mariani. n. 9/2936-A/183 ed accetta l'ordine del giorno Martella n. 9/2936-A/184, a condizione che il dispositivo sia riformulato, nei due capoversi, premettendo le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Bratti n. 9/2936-A/185 e accetta l'ordine del giorno Oliverio n. 9/2936-A/186, purché sia riformulato inserendo dopo le parole «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Esposito n. 9/2936-A/187, mentre non accetta l'ordine del giorno Gatti n. 9/2936-A/188.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Schirru n. 9/2936-A/189 ed accetta l'ordine Pag. 31del giorno Melis n. 9/2936-A/190, se riformulato inserendo all'inizio del dispositivo le parole: «a valutare la possibilità di». È, altresì, accettato l'ordine del giorno Levi n. 9/2936-A/191, purché il dispositivo sia riformulato nel modo seguente: «ad adottare misure volte a superare incertezza circa l'accesso alla contribuzione...», pertanto togliendo le parole che non ho letto della prima parte del capoverso.
Il Governo accetta l'ordine del giorno De Biasi n. 9/2936-A/192, purché anch'esso sia riformulato premettendo nel dispositivo le parole «a valutare la possibilità», mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Pes n. 9/2936-A/193.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Ghizzoni n. 9/2936-A/194 e accetta l'ordine del giorno Coscia n. 9/2936-A/195, purché il dispositivo sia riformulato nel modo seguente: «a valutare la possibilità di reperire le risorse necessarie per garantire livelli decorosi al funzionamento delle istituzioni scolastiche», con contrarietà sulla premessa.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Nicolais n. 9/2936-A/196, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare la possibilità di individuare nei successivi atti di indirizzo economico risorse aggiuntive nei programmi di ricerca di base e applicata come sostegno dell'economia nazionale e volano per l'uscita dalla crisi».
Il Governo accetta l'ordine del giorno De Torre n. 9/2936-A/197, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di reperire le risorse necessarie per garantire un rifinanziamento...» e successivamente il restante contenuto del dispositivo rimane così come è stato presentato.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Bachelet n. 9/2936-A/198, a condizione che il dispositivo sia così riformulato premettendo le parole: «a valutare la possibilità di...».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Picierno n. 9/2936-A/199.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ginefra n. 9/2936-A/200, a condizione che nel dispositivo sia soppressa la parola «significativa».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Velo n. 9/2936-A/201, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di dare attuazione alle clausole contenute nel richiamato protocollo del 1o dicembre 2009 ...».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Meta n. 9/2936-A/202, a condizione che il dispositivo sia riformulato premettendo le parole: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Melandri n. 9/2936-A/203, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a monitorare gli effetti delle riduzioni degli stanziamenti effettuati».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Verini n. 9/2936-A/204, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a relazionare al Parlamento sullo stato di avanzamento delle procedure di infrazione aperte ex articolo 228».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Fogliardi n. 9/2936-A/205.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Ascierto n. 9/2936-A/206, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di incrementare la dotazione finanziaria da destinare alla copertura degli oneri derivanti dalle missioni internazionali, in modo da consentire il finanziamento delle missioni internazionali per l'intero anno 2010».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Maran n. 9/2936-A/207, a condizione che il dispositivo sia riformulato premettendo le parole: «a valutare la possibilità di ...».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Holzmann n. 9/2936-A/208 ed accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Binetti n. 9/2936-A/209 e Livia Turco n. 9/2936-A/210.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Miotto n. 9/2936-A/211, mentre accoglie Pag. 32come raccomandazione gli ordini del giorno Lenzi n. 9/2936-A/212 e Bossa n. 9/2936-A/213.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Murer n. 9/2936-A/214, a condizione che nel dispositivo sia soppresso il primo capoverso e che il secondo capoverso sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare la possibilità di finanziare il Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati istituito dall'articolo ...». Inoltre, il terzo capoverso dell'ordine del giorno in esame deve essere soppresso. Con tali riformulazioni l'ordine del giorno è accettato.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Pedoto n. 9/2936-A/215, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «impegna il Governo a valutare la possibilità di individuare ed assegnare all'Istituto Superiore di Sanità ...».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Tullo n. 9/2936-A/218.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Aprea n. 9/2936-A/220, a condizione che il dispositivo sia riformulato premettendo le parole: «a valutare la possibilità di ...».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Romele n. 9/2936-A/221, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di ...».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Marinello n. 9/2936-A/222, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo, dopo le parole: «impegna il Governo», le seguenti: «a valutare l'opportunità di ...».
Il Governo accetta gli ordini del giorno Corsaro n. 9/2936-A/223 e Mario Pepe (PdL) n. 9/2936-A/224. Il Governo accetta l'ordine del giorno Fallica n. 9/2936-A/225, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Lulli n. 9/2936-A/226, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di». Il Governo accetta l'ordine del giorno Froner n. 9/2936-A/227, a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «a valutare la possibilità di adottare iniziative normative volte a prevedere quanto prima l'innalzamento del tetto di deduzione forfetaria dell'Irap da applicare alle imprese di piccole dimensioni».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Fadda n. 9/2936-A/228, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Vico n. 9/2936-A/229, mentre accetta l'ordine del giorno Mastromauro n. 9/2936-A/230, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Sanga n. 9/2936-A/231, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Forcolin n. 9/2936-A/232. Il Governo accetta l'ordine del giorno Baccini n. 9/2936-A/233, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Grimoldi n. 9/2936-A/234, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Laura Molteni n. 9/2936-A/236, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di». Il Governo accetta l'ordine del giorno Comaroli n. 9/2936-A/237, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare la possibilità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Polledri n. 9/2936-A/238.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Rivolta n. 9/2936-A/239, a condizione che Pag. 33il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta i successivi ordini del giorno Gioacchino Alfano n. 9/2936-A/240, Ciriello n. 9/2936-A/241 e Pagano n. 9/2936-A/242. Il Governo accetta l'ordine del giorno Nannicini n. 9/2936-A/243, a condizione che il dispositivo sia riformulato premettendo al primo capoverso le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Antonino Russo n. 9/2936-A/244, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di». Il Governo accetta l'ordine del giorno Torrisi n. 9/2936-A/245, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di», e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Narducci n. 9/2936-A/246.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Tocci n. 9/2936-A/247 e accetta l'ordine del giorno Braga n. 9/2936-A/248. Il Governo accetta l'ordine del giorno Cardinale n. 9/2936-A/249, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di», e accetta l'ordine del giorno Cosenza n. 9/2936-A/250.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Codurelli n. 9/2936-A/251, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta gli ordini del giorno Rubinato n. 9/2936-A/252, a condizione che il dispositivo sia riformulato anteponendo prima di ogni capoverso l'espressione: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Graziano n. 9/2936-A/253, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Peluffo n. 9/2936-A/254, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Benamati n. 9/2936-A/255, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Portas n. 9/2936-A/256, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le seguenti: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Vannucci n. 9/2936-A/257 e accetta l'ordine del giorno Garavini n. 9/2936-A/258, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo prima del capoverso le parole: «a valutare l'opportunità di».
Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Andrea Orlando n. 9/2936-A/259 e Damiano n. 9/2936-A/260 e accetta l'ordine del giorno Mazzoni n. 9/2936-A/261.

PRESIDENTE. Sottosegretario Casero, può ripetere il parere sull'ordine del giorno Benamati n. 9/2936-A/255? A me risulta accettato con riformulazione.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Sì, l'ordine del giorno Benamati n. 9/2936-A/255 è accettato con riformulazione.
Segnalo, inoltre, che sull'ordine del giorno Murer n. 9/2936-A/214 ho dato un parere su una precedente versione che mi era stata data. L'ordine del giorno Murer n. 9/2936-A/214 nella versione stampata sul fascicolo è accettato, a condizione che il dispositivo sia riformulato inserendo dopo le parole: «impegna il Governo» le parole: «a valutare l'opportunità di».

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mazzuca n. 9/2936-A/1, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Ventucci n. 9/2936-A/2, accolto dal Governo come raccomandazione. Pag. 34
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fedriga n. 9/2936-A/3, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Landolfi n. 9/2936-A/4, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bocchino n. 9/2936-A/5, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Proietti n. 9/2936-A/6, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Mario Pepe (PD) n. 9/2936-A/7, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Paglia n. 9/2936-A/8, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Palumbo n. 9/2936-A/9, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Bernardo n. 9/2936-A/10 e Milanese n. 9/2936-A/11, accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fogliato n. 9/2936-A/12, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori dei seguenti ordini del giorno non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, accettati dal Governo: Cazzola n. 9/2936-A/13, Del Tenno n. 9/2936-A/14, Contento n. 9/2936-A/15, Della Vedova n. 9/2936-A/16, Zacchera n. 9/2936-A/17, Garagnani n. 9/2936-A/19, Jannone n. 9/2936-A/20, Porcu n. 9/2936-A/22 e Osvaldo Napoli n. 9/2936-A/23.
Prendo atto che i presentatori dei seguenti ordini del giorno accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, accettati dal Governo, purché riformulati: Vignali n. 9/2936-A/24, Divella n. 9/2936-A/25, Biava n. 9/2936-A/26 e Catanoso n. 9/2936-A/27.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fedi n. 9/2936-A/28, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori dei seguenti ordini del giorno accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, accettati dal Governo, purché riformulati: Carlucci n. 9/2936-A/29, Di Virgilio n. 9/2936-A/30.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno De Nichilo Rizzoli n. 9/2936-A/31, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori dei seguenti ordini del giorno accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, accettati dal Governo, purché riformulati: Franzoso n. 9/2936-A/32, Gottardo n. 9/2936-A/33 e Di Biagio n. 9/2936-A/34.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Germanà n. 9/2936-A/35, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Lovelli n. 9/2936-A/36, accolto dal Governo come raccomandazione.

MARIO LOVELLI. Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione del Governo su questo ordine del giorno che viene accolto come raccomandazione per il motivo che adesso spiegherò e per il quale chiedo al Governo di riconsiderare il suo parere.
Innanzitutto, muovo da un'analisi della situazione che in questo ordine del giorno è contenuta in modo dettagliato perché riguarda l'inquinamento ambientale, che Pag. 35dura ormai da molti anni, in un'area, quella della Valle Scrivia, che è interessata periodicamente da altre vicende di carattere ambientale e dove la situazione del sito dell'Ecolibarna è particolarmente a rischio. La stessa, infatti, è stata individuata come sito di interesse nazionale da bonificare, il 7 febbraio 2003, con gravi rischi per l'ambiente e per l'approvvigionamento idrico di un'area che comprende quasi centomila abitanti.
Ora, in quel sito si sta svolgendo - vorrei che il sottosegretario mi ascoltasse - un'attività commissariale gestita direttamente dal prefetto, rispetto alla quale è emerso un quadro degli interventi necessari molto chiaro per la messa in sicurezza del sito, per la bonifica ambientale complessiva e per le azioni di prevenzione che impediscano nel futuro che la situazione di quel territorio influisca negativamente su tutto il contesto ambientale.
A questo proposito, c'è stata di recente una riunione alla prefettura di Alessandria, il 20 novembre scorso, nella quale ai parlamentari presenti - con me c'era anche l'onorevole Stradella - è stata illustrata l'azione condotta dal prefetto e sono state esposte le due relazioni prefettizie, presentate il 20 novembre 2008 e poi il 27 giugno 2009, nelle quali veniva evidenziato lo stato della situazione.
In sostanza, veniva esposta al dipartimento della protezione civile la situazione effettiva dell'area, che richiede due interventi concreti immediati. Il primo riguarda lo sblocco dei finanziamenti pregressi già assegnati. A questo proposito, ci sono poco più di 700 mila euro, quasi 800 mila, già oggetto di una precedente ordinanza, che per ragioni burocratiche non sono più stati attribuiti alla prefettura. Poi, viene evidenziato il fatto che è necessario intervenire con un complesso di interventi del valore di circa 14 milioni di euro, nel breve e medio periodo, per mettere in sicurezza l'area. Successivamente, sarà necessario - si fanno previsioni di spesa complessiva dell'ordine di 40 milioni di euro - intervenire per completare l'opera.
Nel mio ordine del giorno, questa situazione viene evidenziata nel dettaglio e con precisione; mi meraviglio del fatto che venga accolto come raccomandazione e per questo richiamo ancora l'attenzione del Governo. Infatti, un analogo ordine del giorno, giustamente presentato dal collega onorevole Stradella, l'ordine del giorno n. 9/2936-A/47, con lo stesso contenuto, è stato accettato dal Governo e non accolto come raccomandazione.
Quindi, chiedo al Governo di rivedere la posizione sul mio ordine del giorno, cioè di dare un parere favorevole come quello espresso sull'ordine del giorno Stradella n. 9/2936-A/47. Altrimenti, mi pare che verrebbe fuori una posizione confusa del Governo, sulla quale chiedo una spiegazione che credo sia dovuta all'Aula, anche per evitare di avere dei documenti in contraddittorio tra di loro.

PRESIDENTE. Saluto gli studenti della scuola media del comune di Ragalna, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, l'ordine del giorno Stradella n. 9/2936-A/47 era stato riformulato inserendo le parole «a valutare l'opportunità di» prima dei due capoversi. Devo dire che l'ordine del giorno in questione era stato accolto come raccomandazione, quindi dando un parere favorevole. Se il presentatore è disposto ad accettare la stessa riformulazione proposta per l'ordine del giorno Stradella n. 9/2936-A/47, quindi inserendo le parole «a valutare l'opportunità di» prima dei due capoversi, il Governo lo accetta. Quindi, il parere rimane sempre favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Lovelli, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/36?

Pag. 36

MARIO LOVELLI. Signor Presidente, accetto la riformulazione per evitare confusioni nei testi. Peraltro, faccio presente che sia nel mio ordine del giorno che nell'ordine del giorno Stradella n. 9/2936-A/47 il «valutare l'opportunità» è un aspetto secondario. Anche nell'ordine del giorno Stradella n. 9/2936-A/47 non è previsto o almeno non ho sentito la riformulazione. Però, deve essere chiaro che, come ho sentito dal sottosegretario, sul mio ordine del giorno vi è un parere favorevole. Se così è, non chiedo la votazione. Però, deve venir fuori chiaramente che su questo intervento il Governo dà un parere favorevole, quindi si opera di conseguenza.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lovelli n. 9/2936-A/36, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Boffa n. 9/2936-A/37, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Fiano n. 9/2936-A/38, accolto dal Governo come raccomandazione.

EMANUELE FIANO. Signor Presidente, accetto il parere del Governo, ma vorrei, prima di esserne certo, che il Governo se può mi svelasse un dubbio. Con quest'ordine del giorno, come previsto dall'articolo 2, commi 190 e 191 del maxiemendamento, siamo di fronte alla possibilità dell'aumento dei diritti aeroportuali sino a 3 euro per passeggero in partenza.
Oggi alcuni quotidiani riportano il fatto, che sarebbe in contraddizione con quanto previsto nel disegno di legge finanziaria, che, in realtà, il Governo concede una proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2010, per tali tariffe aeroportuali.
Siccome sotto i piedi mi cambia l'assunto dell'ordine del giorno per il quale mi predisponevo ad accettare la proposta del Governo, chiederei, prima di scegliere se far votare l'ordine del giorno o accettare la proposta del Governo, un chiarimento dal Governo proprio su questo punto così specifico.

PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo non intende prendere la parola e fornire ulteriori delucidazioni.
Onorevole Fiano, la Presidenza ha bisogno di sapere se insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/38, accolto come raccomandazione dal Governo.

EMANUELE FIANO. Signor Presidente, non insistiamo per la votazione. Utilizzeremo altri mezzi del sindacato ispettivo per chiarire la posizione del Governo.

PRESIDENTE. Salutiamo gli studenti dell'istituto tecnico commerciale Benedetto Radice di Bronte, in provincia di Catania, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune. Grazie della visita, ragazzi (Applausi).
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno D'Amico n. 9/2936-A/39, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/2936-A/40, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Taglialatela n. 9/2936-A/41, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Minardo n. 9/2936-A/42, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Nastri n. 9/2936-A/43, accettato dal Governo, purché riformulato.

GIANNI MANCUSO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 37

GIANNI MANCUSO. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Nastri n. 9/2936-A/43.

PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bocciardo n. 9/2936-A/44, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Federico Testa n. 9/2936-A/45, accettato dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Antonione n. 9/2936-A/46 è stato dichiarato inammissibile.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Stradella n. 9/2936-A/47, Armosino n. 9/2936-A/48 e Crosio n. 9/2936-A/49 accettati dal Governo, purché riformulati.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Alessandri n. 9/2936-A/50, Rainieri n. 9/2936-A/51 e Lanzarin n. 9/2936-A/52.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Negro n.9/2936-A/53, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Caparini n.9/2936-A/54, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Volpi n. 9/2936-A/55 e Marchioni n. 9/2936-A/56, accettati dal Governo, purché riformulati.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Reguzzoni n. 9/2936-A/57, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Dal Lago n. 9/2936-A/58, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Vanalli n. 9/2936-A/59, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Brugger n. 9/2936-A/60 e Nicco n. 9/2936-A/61, accolti dal Governo come raccomandazione, purché riformulati.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lo Presti n. 9/2936-A/62, accolto dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Patarino n. 9/2936-A/63 è stato dichiarato inammissibile.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Gibiino n. 9/2936-A/64 e Granata n. 9/2936-A/65, accettati dal Governo, purché riformulati.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Mazzocchi n. 9/2936-A/66, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Garofalo n. 9/2936-A/67, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ghiglia n. 9/2936-A/68, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Picchi n. 9/2936-A/69, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Angeli n. 9/2936-A/70, accettato dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Antonino Foti n. 9/2936-A/71 è stato dichiarato inammissibile.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Berardi n. 9/2936-A/72, accettato dal Governo.

ALDO DI BIAGIO. Signor Presidente, non insisto per la votazione, consapevole di non potere intervenire. In ogni caso, Pag. 38chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo del mio breve intervento.

PRESIDENTE. Onorevole Di Biagio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lorenzin n. 9/2936-A/73, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Piso n. 9/2936-A/74, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Scandroglio n. 9/2936-A/75, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Di Pietro n. 9/2936-A/76, accettato dal Governo.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, sull'ordine del giorno Fugatti 9/2936-A/77 avevo proposto, sbagliando, una riformulazione: avevo detto di accettare l'ordine del giorno purché riformulato, invece lo stesso è accettato in modo pieno, cioè senza riformulazione.

PRESIDENTE. Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Fugatti n. 9/2936-A/77, accettato dal Governo sic et simpliciter.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Donadi n. 9/2936-A/78, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Evangelisti n. 9/2936-A/79, accettato dal Governo, purché riformulato.
Onorevole Monai, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/80, accolto dal Governo come raccomandazione?

CARLO MONAI. Signor Presidente, chiederei al Governo di valutare attentamente l'ordine del giorno in esame, che penso sia suscettibile di godere dell'attenzione anche di molti colleghi in Aula.
Il tema è quello dell'assimilazione, quanto all'esenzione IRAP, delle aziende per i servizi alla persona che, come sappiamo, hanno una funzione essenziale nel sistema dell'assistenza pubblica negli enti locali del nostro Paese.
Il problema nasce dalla legge finanziaria del 2006, che ha esteso la possibilità per le regioni di consentire la riduzione o l'esenzione IRAP non solo alle ONLUS, ma anche alle aziende per i servizi alla persona ove fossero costituite dalle ex IPAB. Sono invece rimaste estranee a tale normativa agevolativa tutte le aziende per i servizi alla persona che siano di nuova costituzione: ve ne sono tante in Lombardia, in Toscana, tanto per citare alcuni esempi, e anche in Friuli Venezia Giulia, da dove provengo. In questa mia regione, il consiglio regionale, che - faccio notare - è a presidenza di centrodestra, con il presidente Tondo, ha approvato all'unanimità una mozione tesa a chiedere al Governo italiano di sopprimere tale discriminazione, che ancora oggi è in vigore e che vede penalizzati gli ospiti delle case per anziani delle strutture di aziende per i servizi alla persona di nuova costituzione.
Ricordo che anche il presidente della VI Commissione, il collega Gianfranco Conte, non più tardi del 21 ottobre 2009, presentò al Governo un'interrogazione a risposta immediata e sottolineò in quel contesto una discriminazione a cui chiedeva venisse posto rimedio. In quella sede il sottosegretario Molgora rispose che gli Pag. 39uffici non potevano acconsentire ad un'interpretazione estensiva di tale disciplina, stante la precisa formulazione della legge finanziaria 2006 che si riferiva esclusivamente alle ex IPAB.
Di qui la mia iniziativa politica, di presentare un emendamento alla legge finanziaria sia in Commissione bilancio che poi in Aula; ma per ovvi motivi, legati sia alla copertura sia alla fiducia, il mio emendamento è caduto nel dimenticatoio.
Chiedo quindi al Governo non di accogliere l'ordine del giorno come semplice raccomandazione, ma di impegnarsi effettivamente, nel prossimo provvedimento normativo, ad inserire una «normetta» che ponga rimedio a tale discriminazione, che penalizza molti ospiti delle case per anziani, sui quali ricadono le tasse IRAP relativamente alle quali le regioni possono, come hanno fatto già per le ex IPAB piuttosto che per le ONLUS, decidere di attuare un trattamento fiscale agevolato, o addirittura esente.
Non dovesse esserci questa disponibilità da parte del Governo, chiedo che sull'ordine del giorno in esame venga espresso il voto dall'Aula.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo aveva espresso un parere favorevole. Devo dire, che dal momento che si tratta di un tema conosciuto perché è stato inizialmente affrontato in sede di Commissione e dovrà essere affrontato ancora, dal momento che si parla dello stesso tema, la proposta è quella di riformularne il dispositivo nel senso di sostituire le parole «ad assumere» con le seguenti: «a valutare l'opportunità di assumere». Con questa modifica, il Governo accetta l'ordine del giorno Monai n. 9/2936-A/80.

PRESIDENTE. Onorevole Monai, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/80, proposta dal Governo?

CARLO MONAI. Signor Presidente sottolineo anche per i colleghi dell'Aula che il mio ordine del giorno impegnava il Governo «ad assumere iniziative di carattere normativo al fine di eliminare tale disparità di trattamento fiscale (...)». Quindi, non c'è un termine perentorio; non si chiede un particolare adempimento, bensì un impegno a prendere in esame questo particolare problema che ormai si trascina dal 2006. Pertanto, chiederei che il voto dell'Aula inviti il Governo ad una maggiore concludenza su questo delicato tema che interessa i servizi alla persona. Si tratta di soggetti autosufficienti e non autosufficienti e ce ne sono decine e decine di migliaia in tutta Italia.

GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, in qualità di presidente della VI Commissione com'è stato giustamente sottolineato dal sottosegretario Casero, il tema è all'attenzione della VI Commissione e anche del Governo. Inviterei quindi il collega Monai ad accontentarsi per il momento delle valutazioni perché in effetti tali valutazioni sono in corso; pertanto già un impegno del Governo a portare avanti gli approfondimenti potrebbe essere utile alla causa.

PRESIDENTE. Onorevole Monai, autorevolmente il presidente della VI Commissione le rivolge un invito. Accetta dunque la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/80?

CARLO MONAI. Signor Presidente, avendo grande stima del collega Conte, accetto la riformulazione, mi accontento di questa indicazione del Governo e non insisto per la votazione. Ovviamente ci rivedremo a Filippi!

Pag. 40

PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Cimadoro n. 9/2936-A/81, accolto dal Governo come raccomandazione.

GABRIELE CIMADORO. Signor Presidente, il tema è talmente importante che vorrei pregare il sottosegretario di un minimo di attenzione. La vicenda della rottamazione delle macchine agricole era già stata a suo tempo oggetto di una nostra interrogazione a risposta immediata e il Ministro Zaia, per la verità, aveva risposto dicendo che avrebbe dato in finanziaria riscontro a questa legittima aspettativa. Essa riguarda un settore importantissimo dove noi siamo leader mondiali e che vede impegnata una forza lavoro di 100 mila unità e che sta registrando una contrazione con perdite del 30-40 per cento di posti di lavoro. Credo che questa professionalità non debba andar persa nel Paese. Ci sono già stati appelli e sono previsti incentivi alla rottamazione - ci saranno di nuovo - sulle autovetture, sui televisori e in particolare sui frigoriferi. Credo che, prima dei televisori e dei frigoriferi, al di là del rifinanziamento della FIAT che, ogni qual volta emette un colpo di tosse, riceve subito sostegno, questo settore importantissimo della nostra economia vada salvaguardato da subito con alcune serie prese di posizione da parte del Governo poiché, ripeto, con riferimento allo stesso siamo leader mondiali.

PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cimadoro n. 9/2936-A/81, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Della Vedova, si sbracciava inutilmente, ma ha visto che il dispositivo funziona? Onorevoli Perina, Favia, Amici, Antonione... ci siamo tutti? Onorevole Paladini... fate qualcosa per l'onorevole Antonione, staccate il dispositivo in modo che possa votare... onorevole Vignali... ci siamo tutti? Mancano ancora gli onorevoli Antonione e Vignali... ma non è possibile disattivare i dispositivi degli onorevoli Vignali ed Antonione? Che succede ai loro dispositivi? Disattivate i loro dispositivi... l'onorevole Vignali adesso ha votato, ma l'onorevole Antonione ancora no... abbiate pazienza, colleghi, ma debbo difendere il diritto a votare dell'onorevole Antonione... adesso anche l'onorevole Antonione ha votato!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 527
Votanti 522
Astenuti 5
Maggioranza 262
Hanno votato
251
Hanno votato
no 271).

Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Di Giuseppe n. 9/2936-A/82, accettato dal Governo, e che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Rota n. 9/2936-A/83, Porcino n. 9/2936-A/84 e Paladini n. 9/2326-A/85 (limitatamente al dispositivo), accettati dal Governo, purché riformulati. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Barbato n. 9/2326-A/86, non accettato dal Governo.

FRANCESCO BARBATO. Signor Presidente, in Italia grazie all'ISVAP non è successo ciò che invece è accaduto in democrazie più evolute e più civilizzate, quale quella degli Stati Uniti d'America, dove abbiamo potuto vedere le vicende dell'AIG, il colosso assicurativo americano, e i danni arrecati al mercato finanziario e economico da Lehman Brothers.
In questi Paesi - a differenza di quanto permesso dalla nostra ISVAP - era consentita la circolazione dei cosiddetti titoli tossici (ossia i credit default swap, i mutui Pag. 41subprime, le cartolarizzazioni), insomma di quella finanza d'assalto che invece da noi - grazie all'ISVAP, che non è né di destra né di sinistra, ma è un organismo di controllo che svolge bene il suo lavoro e che ha tutelato soprattutto i cittadini ed i consumatori - non si è manifestata.
In Italia, infatti, non abbiamo avuto quei danni che altrove si sono verificati: i consumatori italiani sono stati protetti da questo organismo di controllo anche per l'immediatezza dell'avvento di Solvency II, con cui si cercano di fornire nuove norme prudenziali a presidio della stabilità del sistema assicurativo, soprattutto per avere un margine maggiore di solvibilità ed una maggiore stabilizzazione del sistema assicurativo che consenta di proteggere, appunto, i consumatori ed i cittadini.
Quando in Italia vi sono organismi che funzionano, puntualmente essi vengono smontati da questo Governo di centrodestra, perché probabilmente non vuol far funzionare gli organismi di controllo che sono a tutela dei cittadini! Chi controlla tutela infatti i cittadini, perché la legalità è soprattutto convenienza per i cittadini.
Ecco perché oggi cade sotto i colpi del Governo di centrodestra anche l'Isvap che preservava il settore assicurativo, tutelando i consumatori e gli assicurati in Italia. Stanno smontando puntualmente tutti gli organi di controllo: oggi l'Isvap, ieri la magistratura e le forze dell'ordine. Insomma, in Italia, si vogliono depotenziare i sistemi di controllo, perché con questo Governo si vuol tenere in piedi il nuovo modello berlusconiano fatto di «furbetti del quartiere», di arrampicatori, di scalatori dei soliti imbroglioni d'assalto (Commenti dei deputati dei gruppo Popolo della Libertà e Lega Nord Padania) che stanno nel sistema italiano e che hanno la copertura del Governo e del PdL. Questo Governo vuole di nuovo far verificare in Italia una nuova Cirio, una nuova Parmalat. Ecco perché non vuole controlli ed organismi che funzionino o istituzioni democratiche ed autonome che facciano il loro lavoro.

PRESIDENTE. Onorevole Barbato, vorrebbe gentilmente attenersi al tema.

FRANCESCO BARBATO. Appunto, signor Presidente, sto parlando di un'economia che stanno cercando di inquinare a danno dei consumatori.
Vorrei solo dare un consiglio: visto che hanno aperto anche le nuove iscrizioni al PdL, consiglierei al PdL di modificare anche il proprio statuto, cambiando la ragione sociale: non chiamarsi Popolo della Libertà, ma popolo della illegalità; probabilmente vi si addice più questo termine (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania) perché state smontando...

PRESIDENTE. Onorevole Barbato, non offenda i colleghi del Popolo della Libertà.

FRANCESCO BARBATO. Scusate, ma posso svolgere delle considerazioni e un ragionamento politico? Questa è la politica in Italia, ma perché si vuole zittire l'Italia e si vuole ogni giorno comprimere chi difende la libertà dei cittadini? Noi come Italia dei Valori vogliamo diventare la legione dei cittadini perché in Italia deve iniziare la rivolta dei buoni (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Noi in Italia dobbiamo davvero mettere in moto la rivolta degli onesti, la rivolta dei buoni, la rivolta dei cittadini perbene, dobbiamo voltare pagina rispetto a questo sistema e a questo modello berlusconiano che ci porterà a considerare eroi l'Impregilo. In questa legge finanziaria che non c'è, che cosa troviamo? Troviamo degli interventi a favore di Impregilo, quella società che ha inquinato e ha avvelenato la Campania. Quella società che è diventata eroe per bocca del Premier (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Impregilo è diventata come un eroe, come eroi sono diventati i vari Mangano; questo è il modello berlusconiano (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Questo è il modello del PdL!

Pag. 42

PRESIDENTE. Onorevole Barbato ha esaurito il suo tempo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Barbato n. 9/2936-A/86, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Lo Monte, De Micheli, Bosi, Zinzi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Applausi dei deputati del Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Vedi votazionia ).

(Presenti 529
Votanti 444
Astenuti 85
Maggioranza 223
Hanno votato
154
Hanno votato
no 290).

Prendo atto che la deputata Carlucci ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Borghesi n. 9/2936-A/87 limitatamente al dispositivo e Zazzera n. 9/2936-A/88, accettati dal Governo, purché riformulati.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/2936-A/89, accolto dal Governo come raccomandazione.

AUGUSTO DI STANISLAO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, è con qualche difficoltà personale e politica che intervengo. Personale, perché sono stato uno dei promotori della mozione unitaria sul terremoto in Abruzzo; politica, perché quella mozione unitaria ha visto protagonisti tutti quanti noi, al di là dell'appartenenza politica, maggioranza e opposizione, nel votarla unitariamente.
Vi è stato rispetto a questa mozione, all'interno di questa finanziaria, un disimpegno del Governo (che peraltro si era solennemente impegnato ad onorare gli impegni contenuti nella medesima mozione con quella votazione). Ero convinto - lo dico al sottosegretario - che il Governo potesse mantenere all'interno della finanziaria quell'impegno, quell'onore, assunto non con il sottoscritto, nemmeno con l'Assemblea, ma, dal punto di vista morale ed etico, direttamente con i terremotati abruzzesi. Così non è stato. Mi sono premurato, per evitare che fosse stata una dimenticanza del Governo, di presentare un emendamento che ricordasse quell'impegno all'interno della mozione unitaria. Anche quell'emendamento è stato disatteso dal Governo. Allora, mi sono premurato ulteriormente, sottosegretario, di presentare un ordine del giorno che evitasse a questo Governo, ma soprattutto ai colleghi della maggioranza e dell'opposizione e alla solennità di quest'Aula, che vi fosse, anche in questa occasione, una memoria a scatti, recentissima, che facesse dimenticare le situazioni ancora aperte all'interno della vicenda aquilana.
Pertanto, cari colleghi e signor Presidente, ho chiesto nell'ordine del giorno un impegno simile, in tutto per tutto, rispetto alle situazioni determinatesi in seguito alla gravità del sisma che ha attanagliato a suo tempo le regioni Umbria, Marche e Molise; ho chiesto gli stessi parametri di soddisfazione. Sto parlando di un dramma, non sto parlando di risorse aggiuntive; sto parlando di un dramma che vuole trovare soddisfazione piena ed intera all'interno di quest'Aula che si era impegnata solennemente attraverso il suo Governo. Così non è stato; pertanto, chiedo al sottosegretario se vi possa essere un ravvedimento del Governo, perché credo - e lo dico ancora ai colleghi della maggioranza e dell'opposizione - che oggi gli aquilani, in ordine alle tasse, ai tributi e alla loro sospensione, non abbiano bisogno di raccomandazioni, ma di impegni seri.
Ritengo che, qualora io e il gruppo dell'Italia dei Valori accettassimo che l'ordine del giorno fosse accolto come raccomandazione, Pag. 43gli aquilani la vedrebbero come un'ulteriore umiliazione. Non solo, vi sarebbe la mortificazione dell'Aula che ha votato unitariamente quell'atto di indirizzo, lavorando insieme a me nell'estensione del testo, ma rappresenterebbe anche un solenne disimpegno da parte del Governo che si era invece impegnato a darne soddisfazione all'interno di questa finanziaria durante l'esame di quella mozione che - badi bene, caro sottosegretario - conteneva lo stesso tipo di impegno contenuto nell'ordine del giorno che ho presentato oggi. L'ho fatto per darvi una chance di ravvedimento che voi non avete colto in tempo.
State perdendo una grande occasione. Le offro un'ultima opportunità - se me lo consente - non per sfidarla, ma perché fino alla fine vi possa essere un ulteriore ravvedimento. Il Governo potrebbe proporre una riformulazione del dispositivo nel senso di aggiungere dopo le parole: «ad assumere» le seguenti: «nei tempi e nei modi che il Governo riterrà più opportuni», mantenendo invariato il resto del testo. In questo modo, penso che non solo salveremmo la faccia, ma anche un impegno solenne che tutti abbiamo messo in campo e rispetto al quale abbiamo dato diretto mandato al Governo per un'ampia e definitiva soddisfazione.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con la riformulazione testè proposta, e aggiungendo anche le parole: «nei limiti delle risorse disponibili», il Governo accetta l'ordine del giorno Di Stanislao n. 9/2936-A/89.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Di Stanislao accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/89, accettato dal Governo, purché riformulato. Prendo atto che l'onorevole Scilipoti accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/90, accettato dal Governo, purché riformulato. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Piffari n. 9/2936-A/91.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, Governo, capisco che in questo momento di crisi finanziaria è difficile impegnare il Governo a utilizzare risorse in modi magari diversi da quelli previsti nel disegno di legge finanziaria. Stiamo parlando del provvedimento sul CIP6, una normativa che prevede, già dal 1992, una tassazione di secondo livello, se così vogliamo chiamarla, sulla bolletta dell'ENEL, di fatto quella tariffa che noi leggiamo come A3. È un provvedimento che ha richiesto investimenti in questi anni di più di 14 o 15 miliardi di euro. Attualmente ogni anno e anche nel 2009 stiamo investendo poco più di 2 miliardi di euro. In realtà un miliardo viene utilizzato per il sostegno delle fonti rinnovabili e 1,3-1,4 miliardi viene utilizzato in questo momento per gli inceneritori. Già a luglio vi ricordo che con il decreto-legge sull'emergenza rifiuti in Campania abbiamo stanziato e vincolato 2,5 miliardi di euro per alcuni inceneritori in Sicilia. In realtà le gare sono andate deserte e le crisi su questo tipo di gestione - l'emergenza rifiuti lo dimostra - non si risolvono con questa forma di sostegno economico peraltro mascherata. Infatti in realtà noi diciamo ai cittadini che facciamo loro pagare tasse per sostenere le fonti rinnovabili e li spendiamo in altro modo. Poiché nei prossimi anni 2010-2011 i contributi assegnati negli anni pregressi su questo tipo di interventi andranno a dimezzarsi in realtà si potrebbe liberare circa un miliardo di euro. Vorremmo che vi fosse un impegno franco e concreto da parte del Governo ad utilizzare i fondi che si libereranno nei prossimi anni solo ed esclusivamente Pag. 44per le fonti rinnovabili o perlomeno accordando ad esse priorità rispetto ad ora.

PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo non chiede di intervenire.
Onorevole Piffari, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/91, accettato dal Governo, purché riformulato?

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, non insisto e accetto la riformulazione anche se ritengo che il Governo accoglierà l'invito che gli ho rivolto verbalmente e nei prossimi provvedimenti valuterà il miglior utilizzo di queste risorse.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Palagiano n. 9/2936-A/92, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Aniello Formisano n. 9/2936-A/93, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Favia n. 9/2936-A/94, accolto dal Governo come raccomandazione.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, il mio sarà un brevissimo intervento rivolto al signor rappresentante del Governo. Come sa, questo bilancio ha effettuato tagli significativi nei trasferimenti agli enti locali. In questo caso noi trattiamo una particolarità che è bipartisan concernente i minori cosiddetti non accompagnati che gravano soprattutto sui comuni che hanno degli oneri rilevanti ed è chiaro che in questa situazione si trovano amministrazioni sia di centrodestra sia di centrosinistra. Noi abbiamo già reso non cogente questo ordine del giorno prevedendo nel dispositivo che il Governo è impegnato a valutare l'opportunità di adottare provvedimenti. Ritengo che si potrebbe fare a meno di aggravarlo ancora di più accogliendolo come raccomandazione. Dunque l'appello che vi rivolgo è di accettarlo così com'è in quanto contiene già la formula che in genere viene utilizzata per rendere meno impegnativo l'ordine del giorno. Le sarei, quindi, grato se potesse rinunciare alla raccomandazione e lasciare la formula così com'è.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, non avevo visto la formula iniziale e, quindi, il Governo accetta l'ordine del giorno Favia n. 9/2236-A/94.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Mura n. 9/2936-A/95, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Razzi n. 9/2936-A/96, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Cambursano n. 9/2936-A/97, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Messina n. 9/2936-A/98, accolto dal Governo come raccomandazione.

IGNAZIO MESSINA. Signor Presidente, noi avevamo evidenziato con l'ordine del giorno in esame il fatto che la tassazione nei confronti dei redditi più bassi in Italia (redditi da lavoro dipendente e pensioni) è la più alta in assoluto in Europa, questo è un dato di fatto. Da questo dato avevamo dedotto che era importante che un Governo che, come dice, è attento ai problemi Pag. 45dei più deboli e alle classi disagiate intervenisse riducendo la tassazione e riequilibrandola rispetto a quella degli altri Paesi europei. Il Governo ha voluto fare una riformulazione, ma di fatto non ha riformulato: di fatto ha totalmente stravolto. Infatti, da un lato, ha tolto la premessa - la premessa era appunto quella che evidenziava questa differenza sostanziale di tassazione rispetto agli altri Paesi - e, dall'altro lato, nel dispositivo, alla fine, ha tolto i suggerimenti e le proposte formulati dall'Italia dei Valori per fare in modo di ridurre il contenuto di questa impostazione. Credo che abbia fatto un errore, non lo so, oppure prendiamo atto della buona volontà e quindi proseguiamo in questo senso. Il Governo propone: «impegna il Governo a prendere le opportune iniziative al fine di ridurre il carico fiscale nel nostro Paese ed in particolare a ridurre il carico fiscale sui redditi da lavoro e da pensione». Non so se il Governo si sia reso conto, io penso di sì. Accogliamo questa riformulazione del dispositivo, perché va oltre quello che avevamo chiesto, chiediamo però che venga sancita da un voto d'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Il Governo?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, la riformulazione escludeva tutta la premessa e diceva (forse mi sono dimenticato di dirlo): «impegna il Governo a valutare l'opportunità di prendere le opportune iniziative».

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Messina n. 9/2936-A/98.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Castagnetti? Onorevole Sanga? Onorevole Grassi? Onorevole Torrisi? Onorevole Barbaro?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 532
Votanti 493
Astenuti 39
Maggioranza 247
Hanno votato
218
Hanno votato
no 275).

Prendo atto che il deputato Monai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che il deputato Antonino Foti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Leoluca Orlando n. 9/2936-A/99, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Fontanelli n. 9/2936-A/100, accolto dal Governo come raccomandazione.

PAOLO FONTANELLI. Signor Presidente, sono disponibile a non insistere per la votazione e ad accettare l'accoglimento come raccomandazione se il Governo dichiara prima, quindi mettendolo a verbale, un impegno chiaro e cogente sui tempi legati all'avvio della discussione in Parlamento della riforma delle autonomie, la Carta delle autonomie locali. Infatti nel testo nostro originario avevamo proprio qui focalizzato l'obiettivo, cioè avevamo detto «entro 30 giorni». Possono essere 30 o 60, ma dovete spiegarmi perché - questo è il punto reale - vengono trattati quei punti in modo secondo noi sbagliato. È stato inserito in finanziaria un pezzo del codice delle autonomie. Questo ha rappresentato anche uno strappo rispetto al modo costruttivo con cui abbiamo discusso al Senato e qui e poi approvato il federalismo fiscale.
Peraltro, ciò ha creato anche uno strappo con le associazioni delle autonomie, basti vedere la posizione dell'ANCI di questi giorni.
Riteniamo che l'eventuale impegno del Governo a portare in tempi rapidi questo Pag. 46tema alla discussione in Parlamento rappresenterebbe un segnale nel senso di rimediare allo strappo nei rapporti politici parlamentari e di dare attenzione a questo problema.
La dizione «in tempi ravvicinati» è troppo generica e, se l'ordine del giorno è accolto solo come raccomandazione, lo è ancora di più. Se il Governo dichiara una scadenza, e accetta i 30 e i 60 giorni come impegno, possiamo non insistere per la votazione dell'ordine del giorno in oggetto accolto come raccomandazione, altrimenti, insistiamo per la sua votazione. Questo provvedimento - cioè, la riforma e il riordino del sistema delle autonomie locali - è fondamentale anche per andare avanti sul federalismo fiscale. Stupisce che non si avverta questa sensibilità, quando si tratta di prendere provvedimenti concreti.
Pertanto, chiedo al Governo di pronunciarsi rispetto a questa tempistica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fontanelli n. 9/2936-A/100, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Cristaldi... onorevole Boniver... onorevole Castagnetti... onorevole Traversa... onorevole Lo Monte... onorevole Zinzi... onorevole Giacomelli... Ci siamo tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 528
Votanti 521
Astenuti 7
Maggioranza 261
Hanno votato
253
Hanno votato
no 268).

Prendo atto che il deputato Damiano ha segnalato che non è riuscito a votare e che il deputato Piso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che l'onorevole La Loggia accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/101, accettato dal Governo, purché riformulato.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Signor Presidente, intervengo soltanto per sottoscrivere l'ordine del giorno La Loggia n. 9/2936-A/101.

PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno De Camillis n. 9/2936-A/102, accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Commercio n. 9/2936-A/103, accettato dal Governo, purché riformulato.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Signor Presidente, chiediamo al Governo di riconsiderare il parere espresso sull'ordine del giorno in oggetto.
Infatti, con lo stesso, si impegna il Governo «a prevedere che, in caso di incentivazioni statali a filiere produttive, non godano di tali benefici quelle imprese che nel corso del triennio 2009-2011 abbiano dismesso propri stabilimenti industriali, ovvero abbiano ridotto in misura rilevante il numero dei lavoratori occupati negli stessi». Inoltre, se non ho capito male, l'ordine del giorno Giorgio Fallica n. 9/2936-A/225, impegna il Governo «a garantire le necessarie risorse finanziarie per salvaguardare gli attuali livelli di occupazione dello stabilimento di Termini Imerese, anche attraverso una riconversione degli impianti per altre produzioni».
In parole povere, se la FIAT di Termini Imerese smetterà di produrre automobili, e produrrà bulloni, con una pesante ricaduta sull'indotto, potrà godere delle incentivazioni Pag. 47statali, rispetto a quegli stabilimenti - questo era il senso del nostro ordine del giorno - che, invece, mantengono i livelli occupazionali.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere espresso dal Governo sull'ordine del giorno in oggetto era favorevole. Vi era solo una riformulazione del dispositivo in ordine all'impegno del Governo nel senso di premettere le parole: «a valutare la possibilità di».

PRESIDENTE. Onorevole Commercio, questo chiarimento le è sufficiente?

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO. Signor Presidente, se ho ben capito il Governo accetta il mio ordine del giorno con una richiesta di riformulazione, vale a dire aggiungendo le parole «a considerare...» e via discorrendo.
No, signor Presidente, chiedo che l'ordine del giorno venga posto in votazione.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fallica. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE FALLICA. Signor Presidente, intervengo solo per specificare all'onorevole Commercio che gli impianti per altre produzioni non sono relativi a bulloni, ma a motori e ad altre componenti delle autovetture. Nessuno ha parlato di bulloni, pertanto, insieme agli altri colleghi che lo hanno sottoscritto, ringrazio il Governo per aver accolto il mio ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Commercio n. 9/2936-A/103, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Coscia... onorevole Scilipoti... l'onorevole Traversa ha votato... onorevole Cenni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 531
Votanti 526
Astenuti 5
Maggioranza 264
Hanno votato
262
Hanno votato
no 264).

Prendo atto che i deputati Sisto, Di Stanislao e Zaccaria hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
Avverto che per un errore materiale non è stato comunicato che il parere del Governo sull'ordine del giorno De Camillis n. 9/2936-A/102 era di accoglimento, ma con riformulazione, pertanto prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Iannaccone n. 9/2936-A/104, accettato dal Governo.

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, intervengo solo perché non vi si debba tornare, ma l'ordine del giorno Iannaccone n. 9/2936-A/104 è stato accolto con riformulazione.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Borghesi, vi è stato un altro errore materiale. Prendo atto, quindi, che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Iannaccone n. 9/2936-A/104, accettato dal Governo, purché riformulato. Pag. 48
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Belcastro n. 9/2936-A/105, accettato dal Governo, e dell'ordine del giorno Latteri n. 9/2936-A/106, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Milo n. 9/2936-A/107, accettato dal Governo.

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, a me risulta che l'ordine del giorno Milo n. 9/2936-A/107 è stato accettato con riformulazione.

PRESIDENTE. Onorevole sottosegretario, qual è il parere sull'ordine del giorno Milo n. 9/2936-A/107?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, è accettato con riformulazione.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Milo n. 9/2936-A/107, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Lo Monte n. 9/2936-A/108 e Sardelli n. 9/2936-A/109, accolti dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lombardo n. 9/2936-A/110, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto, altresì, che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Maurizio Turco n. 9/2936-A/111 e Mancuso n. 9/2936-A/112, accettati dal Governo.

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, non vorrei intervenire di nuovo, ma anche in merito all'ordine del giorno Mancuso n. 9/2936-A/112 a me risulta che il Governo abbia accettato con riformulazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mancuso n. 9/2936-A/112, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113, accolto dal Governo come raccomandazione.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, volevo tentare di convincere il Governo ad accettare l'ordine del giorno in esame senza che lo stesso sia accolto come raccomandazione e senza nessuna riformulazione. Cerco brevemente di illustrarne i motivi.
Signor sottosegretario, come lei sa meglio di noi, la legge finanziaria è fatta di provvedimenti di carattere generale e di provvedimenti che riguardano anche tanti singoli cittadini. In questo caso, si cita il problema degli esuli istriani, fiumani e dalmati, su cui il Parlamento ha già impegnato, nella scorsa legge finanziaria, il Governo a provvedere ai pagamenti di quanto dovuto e di quanto stabilito con una legge del 2001, fortemente voluta dalle associazioni degli esuli e fortemente voluta da tutti i gruppi parlamentari. A quell'epoca vi era un Governo di centrosinistra, ma la legge fu approvata con la stragrande maggioranza dell'Assemblea.
Pertanto, chiederei, signor sottosegretario, di rivedere il parere, anche se vedo che è un po' difficile ragionare con il Governo in questa occasione.
Signor sottosegretario, questo ordine del giorno ...

Pag. 49

PRESIDENTE. Invito gli onorevole colleghi a non disturbare il sottosegretario, che è qui per ascoltare l'Assemblea. Invito l'onorevole collega a non disturbare il sottosegretario che è qui per ascoltare l'Assemblea! Evidentemente il primo ammonimento non è stato sentito e, dunque, l'ho ripetuto con voce più forte. Prego, onorevole Rosato.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, mi auguro che il collega De Angelis fosse lì per perorare la causa dell'ordine del giorno in esame, perché conosco la sua sensibilità. In questo caso si chiede al Governo di accettare quanto già aveva accettato in occasione della scorsa legge finanziaria a cui, poi, non ha dato seguito. Si tratta di un provvedimento che interessa tutta l'Assemblea. La giornata del ricordo delle genti fiumane e dalmate è stata approvata all'unanimità da questa Assemblea e, dunque, un atteggiamento di questo tipo non è comprensibile.
Pertanto, se non vi è un cambiamento di parere da parte del Governo, insisterò perché il mio ordine del giorno n. 9/2936-A/113 sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Sottosegretario Casero?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, dicendo che accolgo l'ordine del giorno in esame, vorrei ricordare che anche l'accoglimento come raccomandazione è, comunque, un parere favorevole. Non stiamo discutendo di un parere favorevole o di un parere contrario. Comunque, il Governo accetta l'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti dell'Istituto professionale per l'agricoltura, l'ambiente e i servizi ristorativi Luigi Einaudi di Canosa di Puglia, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Grazie della vostra visita, ragazzi!

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma all'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113.

ANGELO COMPAGNON. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, anche io intervengo per apporre la mia firma all'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113.

DAVID FAVIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVID FAVIA. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113.

MARCELLO DE ANGELIS. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCELLO DE ANGELIS. Signor Presidente, oltre a scusarmi per il disturbo arrecato voglio apporre la mia firma all'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113, a giustificazione del disturbo precedente.

PRESIDENTE. Onorevole De Angelis, la causa era buona e le fa onore.

DOMENICO SCILIPOTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO SCILIPOTI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame.

ELISABETTA RAMPI. Chiedo di parlare.

Pag. 50

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Rosato n. 9/2936-A/113.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/2936-A/114 proposta dal Governo.

ANTONIO RUGGHIA. Signor Presidente, vorremmo proporre al Governo di rivedere il parere sul nostro ordine del giorno, che è stato accettato con la riformulazione di prammatica attraverso l'inserimento della classica formuletta: «a valutare la possibilità di». Infatti, per quanto riguarda il bilancio della difesa, francamente il disegno di legge finanziaria è piuttosto deludente. Perlomeno noi, con la presentazione di questo ordine del giorno che riguarda uno dei due strumenti attraverso i quali il Governo con la legge finanziaria ha indicato la possibilità di reperire risorse per la funzione difesa, vorremmo che vi fosse la certezza di questi finanziamenti da destinare al comparto.
Nell'ordine del giorno ci occupiamo in maniera specifica dell'area industriale della difesa e dell'esigenza di garantire la funzionalità degli stabilimenti e degli arsenali, che sono naturalmente fondamentali per la manutenzione dei mezzi e dei sistemi indispensabili al nostro strumento militare.
Per questo, più che una formula generica, ci aspettiamo la piena condivisione dell'esigenza di trovare risorse per la difesa, per un settore così importante e per il suo esercizio, sicché chiediamo al Governo di valutare la possibilità di accettare pienamente il nostro ordine del giorno.
Lo ripeto: è molto deludente il disegno di legge finanziaria per la difesa. Abbiamo condiviso questa delusione anche con i colleghi della Commissione difesa durante l'esame del disegno di legge finanziaria e dobbiamo dire che gli stessi rappresentanti della maggioranza hanno espresso un parere favorevole con una serie di condizioni che non sono state rispettate.
Tali condizioni riguardavano la possibilità di avere un finanziamento adeguato per l'esercizio - e siamo in condizioni assolutamente disastrate per garantire l'esercizio della difesa - così come veniva chiesta dai colleghi della maggioranza anche l'eliminazione del taglio alle risorse per il reclutamento, nonché l'adeguamento delle risorse per le missioni internazionali, perché i fondi stanziati coprono solo i primi sei mesi.
Quindi, con questa manovra si confermano i tagli al reclutamento, alle spese per l'esercizio, non si mettono a disposizione del comparto sicurezza e difesa le risorse necessarie per i rinnovi contrattuali, dopo che in quest'Aula si è parlato tanto dell'importanza del provvedimento con il quale è stata riconosciuta la specificità del comparto difesa e sicurezza, e poi vengono presi in giro i lavoratori civili della difesa, come, allo stesso tempo, vengono presi in giro i militari e i rappresentanti delle Forze armate.
Insomma, abbiamo registrato molte delusioni da parte degli operatori e da parte dei COCER. Con questo ordine del giorno proponiamo sostanzialmente di garantire risorse certe all'area industriale della difesa, che è importante per l'esercizio, per l'adeguamento dei mezzi e per l'adeguamento degli strumenti che sono necessari al nostro esercito.
Vi è, tra l'altro, un problema di reclutamento per l'area industriale della difesa. Mettere genericamente, come è stato previsto nel disegno di legge finanziaria, attraverso questo fondo di investimento immobiliare, la possibilità di recuperare risorse, non ci sembra una misura idonea. Tra l'altro, le risorse che sono state previste sono solo quelle che servono per l'area metropolitana di Roma.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ANTONIO RUGGHIA. Naturalmente dare risorse all'area metropolitana di Roma è un obiettivo che condividiamo, ma Pag. 51vengono comunque meno le certezze per la difesa, per l'esercizio della difesa, per il reclutamento e vengono meno le risorse necessarie per le missioni internazionali.
Per questi motivi, pensiamo che almeno un segnale, con un ordine del giorno approvato nella sua completezza, possa arrivare dal Governo dopo la delusione che abbiamo registrato noi dell'opposizione in Commissione difesa, ma che abbiamo anche condiviso, per la verità, con i colleghi della maggioranza. Chiediamo, pertanto, che questo ordine del giorno venga accettato compiutamente senza alcuna riformulazione.

FRANCESCO BOSI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, di fronte a questo ordine del giorno mi sorge qualche perplessità, non tanto per la sollecitazione che rivolge al Governo di farsi carico di questi problemi, ma perché - il collega lo deve capire e anche la collega Calipari, che è bene informata - si tratta di un'esigenza molto complessa, che riguarda un numero enorme di stabilimenti e di strutture, talvolta necessarie, talvolta non più fondamentali o comunque anche dismesse, che richiedono una disamina approfondita, anche a seguito dell'approvazione dell'articolo della finanziaria citato.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI (ore 17,50)

FRANCESCO BOSI. Ritengo più opportuno che una materia così complessa, complicata e difficile sia oggetto di un esame da parte della Commissione difesa e magari di un ordine del giorno da presentare in Aula con maggiori contenuti e maggiori indicazioni, altrimenti rischiamo di lanciare un appello troppo generico che non so quanto possa servire.

PRESIDENTE. Prima di proseguire con eventuali dichiarazioni di voto, chiederei all'onorevole Rugghia se accetti la riformulazione oppure no.

ANTONIO RUGGHIA. Insistiamo per la votazione, signor Presidente.

PRESIDENTE. L'onorevole Rugghia chiede la votazione sul testo originariamente presentato. Il Governo?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. A questo punto il Governo non accetta l'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/2936-A/114, del quale aveva proposto una riformulazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/2936-A/114, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Vico, Di Stanislao, Ferranti, Consiglio e La Loggia.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 528
Votanti 487
Astenuti 41
Maggioranza 244
Hanno votato
222
Hanno votato
no 265).

Prendo atto che la deputata Samperi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Quartiani n. 9/2936-A/115, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Barani n. 9/2936-A/116, accolto dal Governo come raccomandazione.

LUCIO BARANI. Signor Presidente, premetto che ovviamente, se il Governo non dovesse cambiare parere, accetto la raccomandazione. L'ordine del giorno fa riferimento alle associazioni di volontariato Pag. 52storicamente operanti nel settore della protezione civile, dell'assistenza sociale e della sanità: è sulle modalità con le quali il Governo intenda applicare il requisito della marginalità.
Al riguardo ricordo al Governo, mentre sta presiedendo proprio il vicepresidente Lupi, che il 17 giugno 2009 è stato accolto in tal senso l'ordine del giorno Lupi n. 9/2468/15 nel quale, tra l'altro, si individua anche un percorso per la possibile soluzione di questo problema delle marginalità delle associazioni di volontariato.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Barani n. 9/2936-A/116.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Barani n. 9/2936-A/116, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Strizzolo n. 9/2936-A/117, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cirielli n. 9/2936-A/118, accettato dal Governo, purché riformulato.
L'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/2936-A/119 è stato accettato dal Governo...

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, visto che prima si è poi dovuti tornare indietro, le faccio presente che a me risulterebbe che il Governo ha accettato l'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/2936-A/119, purché riformulato.

PRESIDENTE. Onorevole Borghesi, lei aiutava la Presidenza, la ringrazio. Lei si riferisce al fatto che l'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/2936-A/119 è stato accettato, ma con una riformulazione. Prego, allora, l'onorevole Casero di rileggere la riformulazione proposta dal Governo, perché il presidente di turno non c'era nel momento in cui sono stati espressi i pareri e dunque è sfuggita.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il dispositivo riformulato è il seguente: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare i provvedimenti ritenuti più idonei (...)».

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ceccuzzi n. 9/2936-A/119, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Leone n. 9/2936-A/120 e Frassinetti n. 9/2936-A/121, accettati dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Zeller n. 9/2936-A/122, accolto dal Governo come raccomandazione.

KARL ZELLER. Signor Presidente, vorrei chiedere al Governo se non possa modificare il suo accoglimento come raccomandazione in accettazione piena, perché stiamo parlando dell'impegno assunto da parte del Governo, in particolare dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali del cofinanziamento all'ippodromo di Merano. Siccome si tratta di un impegno consacrato in una convenzione scritta e confermato più volte anche da parte del Governo, non vedo per quale motivo questo ordine del giorno non possa essere accettato pienamente.

PRESIDENTE. Sottosegretario Casero, conferma il parere o lo modifica?

Pag. 53

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere può essere modificato, a condizione che il dispositivo dell'ordine del giorno sia riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo a valutare la possibilità di destinare adeguate risorse per la ristrutturazione (...)» e poi proseguendo nel testo formulato dai presentatori. Dunque, il Governo accetta l'ordine del giorno se si inserisce nel dispositivo la possibilità di una valutazione da parte del Governo, altrimenti confermo che è accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Zeller, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/2936-A/122, accettato dal Governo, purché riformulato?

KARL ZELLER. Sì, signor Presidente, e non insisto per la votazione.

GIANCLAUDIO BRESSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANCLAUDIO BRESSA. Signor Presidente, intervengo per chiedere di aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Zeller n. 9/2936-A/122.

PRESIDENTE. Onorevole Bressa, è un piacere farle sottoscrivere l'ordine del giorno.
Prendo atto che anche l'onorevole Holzmann vuole sottoscrivere l'ordine del giorno Zeller n. 9/2936-A/122. I colleghi che intendano sottoscrivere l'ordine del giorno Zeller n. 9/2936-A/122 possono farlo comunicandolo agli uffici.

GABRIELE CIMADORO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Cimadoro, non si può intervenire su questo ordine del giorno.

GABRIELE CIMADORO. Signor Presidente, noi volevamo esprimere tutta la nostra contrarietà...

PRESIDENTE. No, onorevole Cimadoro, dal momento che l'ordine del giorno Zeller n. 9/2936-A/122 non si mette in votazione, su di esso non si può intervenire. Dobbiamo passare all'ordine del giorno successivo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Rao n. 9/2936-A/123, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Drago n. 9/2936-A/124, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ruvolo n. 9/2936-A/125, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Vietti n. 9/2936-A/126, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Compagnon n. 9/2936-A/127, accolto dal Governo come raccomandazione.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, vorrei rivolgermi al rappresentante del Governo non tanto per spiegare il contenuto di questo ordine del giorno, che conosce e che rappresenta un problema serio, un problema vero, ma per provare a vedere se può riconsiderare il parere espresso. Ciò non tanto per le cose che qui sono scritte, ma soprattutto perché - è notizia proprio di ieri uscita su tutte le agenzie di stampa - vi è stato un intervento del sottosegretario Letta, quindi di un autorevole esponente di questo Governo, che sull'argomento affrontato nel mio ordine del giorno ha dichiarato «onoreremo gli impegni presi sulla banda larga e sulla questione in oggetto».
Il mio ordine del giorno impegna il Governo «a provvedere in tempi rapidi allo sblocco dei finanziamenti statali promessi Pag. 54per la realizzazione delle infrastrutture idonee a consentire a tutti gli italiani l'utilizzo della rete con velocità di connessione uguali a quelle utilizzate negli altri Paesi europei».
Quindi, si impegnava a mantenere gli impegni assunti rispetto a questi fondi.
Pertanto, chiedo al sottosegretario di rivedere il suo parere da accoglimento come raccomandazione ad accettazione.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con la seguente riformulazione «impegna il Governo a provvedere allo sblocco dei finanziamenti statali promessi», quindi eliminando le parole «in tempi rapidi», il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Compagnon n. 9/2936-A/127, accettato dal Governo, purché riformulato. Prendo atto, altresì, che l'onorevole Bosi sottoscrive l'ordine del giorno Compagnon n. 9/2936-A/127.
Ricordo che l'ordine del giorno Ruggeri n. 9/2936-A/128 è inammissibile.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Tassone n. 9/2936-A/129, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Ciccanti n. 9/2936-A/130, Ria n. 9/2936-A/131 e Capitanio Santolini n. 9/2936-A/132, accettati dal Governo, purché riformulati.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Mantini n. 9/2936-A/133, accettato dal Governo, purché riformulato.

PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, accetto la riformulazione e quindi non spendo molte parole, pur notando che le politiche sulle professioni sono state completamente disconosciute nella finanziaria. Ora c'è un ordine del giorno accolto favorevolmente e ringrazieremo il Governo per il rispetto. C'è questa cattiveria del rifiuto dell'eliminazione della doppia tassazione sui contributi previdenziali, che il Governo stesso sa che dovrebbe essere almeno un impegno sul futuro. Il fatto che venga rifiutato è incomprensibile.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Ciccanti sottoscrive l'ordine del giorno Mantini n. 9/2936-A/133.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Volontè n. 9/2936-A/134, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Poli n. 9/2936-A/135, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Delfino n. 9/2936-A/136, accolto dal Governo come raccomandazione.

TERESIO DELFINO. Signor Presidente, vorrei ricordare a quest'Aula, ma soprattutto al sottosegretario Casero, se può starmi a sentire, che recentemente al Senato, soltanto il 10 dicembre 2009, il suo collega, senatore Mantica, sottosegretario per gli affari esteri, ha condiviso i contenuti di una mozione sottoscritta dal senatore Bosone ed altri proprio uguale nella finalità. Noi, quindi, ripresentando anche qui quest'ordine del giorno, riteniamo di sollecitare per l'ennesima volta il Governo ad assumere una decisione su questo benedetto accordo di Londra di aiuto alimentare ai Paesi in via di sviluppo.
Sappiamo che la cooperazione in Italia da alcuni anni non passa una bella stagione, perché la tendenza è sempre volta a diminuire gli stanziamenti, anche quando forze politiche della maggioranza sostengono che l'aiuto alle popolazioni ed agli immigrati si fa investendo per difendere il nostro interesse nei Paesi in via di Pag. 55sviluppo. Sappiamo che questo della Convenzione di Londra è un aiuto emergenziale per le popolazione più in difficoltà, alla fame.
Credo però, signor sottosegretario, che occorre tenere fede anche alle conclusioni del vertice del G8 de L'Aquila, dove il tema degli aiuti alimentari e della crisi alimentare ha avuto un ruolo fondamentale, e tenere conto, come dicevo prima, che al Senato, all'unanimità, è stata approvata una mozione su questo argomento.
Cito proprio le parole del sottosegretario Mantica, che ha detto: «credo che il Governo possa assolutamente accogliere la mozione», e che aveva suggerito, come già previsto nel nostro ordine del giorno, di impegnare il Governo ad ottemperare con la necessaria gradualità dettata da esigenze di rigore finanziario.
Signor Presidente, penso che dobbiamo, come Parlamento, ribadire la volontà unanime e forte del Parlamento tutto perché questa questione si sblocchi.
Concludo sottolineando che dal 2004 il nostro Paese è inadempiente rispetto a questo Accordo di Londra. Prego veramente il Governo di ripensarci e di porre mano a una soluzione decisiva e adeguata su questa tematica.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere del Governo era di accogliere l'ordine giorno Delfino n. 9/2936-A/136 come raccomandazione, ma il Governo è favorevole e non ha una posizione diversa rispetto a quella espressa in Senato.
Si propone di modificare l'ordine del giorno, riformulando il dispositivo nel seguente modo: «impegna il Governo ad adottare, con la necessaria gradualità e mantenendo le disponibilità e gli equilibri di bilancio, tutti gli atti necessari al mantenimento degli impegni presi in sede internazionale».

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Delfino n. 9/2936-A/136, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Occhiuto n. 9/2936-A/137, non accettato dal Governo.

ROBERTO OCCHIUTO. Signor Presidente, chiedo un pronunciamento dell'Aula con un voto su questo ordine del giorno, che riguarda la tanto dibattuta questione della vendita dei beni confiscati alla mafia.
Questa è una norma che abbiamo contrastato insieme a tutte le associazioni che si occupano di lotta alla mafia non con le parole, ma con i fatti, spesso gestendo questi beni per fini sociali e dimostrando, anche nelle zone dove il peso delle organizzazioni criminali è più pervasivo, che in quelle aree non c'è solo mafia.
Però con l'ordine del giorno in esame non chiediamo chiaramente, perché non si può fare con tale strumento, la cancellazione di questa norma. Chiediamo soltanto di ridurre, in qualche modo, il danno di questa norma. Infatti, nell'ordine del giorno abbiamo previsto che si disponga che i comuni che dovessero esercitare il diritto di prelazione sull'acquisto di questi beni si impegnino a non rivenderli per 20 anni e a utilizzarli per finalità sociali.
Chi si occupa di lotta alla mafia o chi, più semplicemente, vive in alcune zone del Paese dove è tragicamente presente questo problema sa che una norma, come quella contenuta nel disegno di legge finanziaria, che prevede per i comuni la possibilità di acquistare questi beni potrebbe indirettamente tradursi in una sorta di incentivo alla mafia, affinché si infiltri nei comuni stessi.
Con questo ordine del giorno abbiamo tentato di porre l'attenzione su questa vicenda, almeno temperando la norma contenuta nel disegno di legge finanziaria.
In conclusione, vorrei rivolgermi anche al Governo: chiunque sia in buona fede in quest'Aula e fuori di essa deve riconoscere Pag. 56che i risultati ottenuti dalle forze dell'ordine e dal Ministro Maroni in ordine all'attività di repressione della mafia - mi riferisco alle numerose catture di latitanti, anche di primo piano - sono risultati apprezzabili, che fanno onore alle forze dell'ordine e che credo vadano ascritti anche a merito del Governo e del Ministero dell'interno.
La vostra chiusura, però, rispetto ad un ordine del giorno come quello che abbiamo proposto, che, ripeto, mira semplicemente a temperare la norma, potrebbe dare a chi non è in buona fede la sensazione che questa norma serva indirettamente a fare un grosso favore alle organizzazioni mafiose.
Non credo vi sia malafede, ma solo superficialità, forse un difetto di conoscenza dei problemi che vivono alcune parti del Paese dove questo fenomeno è più presente.
Pertanto, invito il Governo a riconsiderare il parere, perché l'effetto di questa norma, così com'è scritta, rischierebbe davvero di essere devastante dove la mafia, le organizzazioni criminali hanno già dimostrato di tenere particolarmente al patrimonio. Dare la possibilità, attraverso dei prestanome, a tali organizzazioni di entrare di nuovo in possesso di questi beni, significa permettere alla mafia di dire che essa in certe zone del Paese è più forte dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro).

ANGELO CAPODICASA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO CAPODICASA. Signor Presidente, prendo la parola solo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Sta bene. Chiunque voglia aggiungere la firma, lo potrà fare al tavolo della Presidenza.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Occhiuto n. 9/2936-A/137, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Prendete posto. Onorevole Fallica, prego. Onorevoli Razzi, Tanoni, Simeoni. L'onorevole Palumbo ha votato? Complimenti. Vi è qualcun altro che deve votare? Onorevole Vitali? Adesso ha votato. Chi deve votare ancora? Non vedo altri.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 525
Votanti 515
Astenuti 10
Maggioranza 258
Hanno votato
253
Hanno votato
no 262).

Prendo atto che i deputati Mazzarella e Sbai hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Galletti n. 9/2936-A/138, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Buttiglione 9/2936-A/139, accettato dal Governo, purché riformulato.

ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, prendo la parola soltanto per dire che accettiamo la proposta formulata dal rappresentante del Governo e per aggiungere all'ordine del giorno in esame le firme di tutto il gruppo Unione di Centro.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Buttiglione n. 9/2936-A/139, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ciocchetti n. 9/2936-A/140, accettato dal Governo, purché riformulato. Pag. 57
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Anna Teresa Formisano n. 9/2936-A/141, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Naro n. 9/2936-A/142, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Libè n. 9/2936-A/143, accolto dal Governo come raccomandazione.

MAURO LIBÈ. Signor Presidente, sul mio ordine del giorno mi aspettavo un po' più di coraggio da parte del Governo, visto che si tratta di una proposta condivisa in modo bipartisan. Continuiamo a dire che siamo in un Paese dove mancano le infrastrutture: abbiamo un asse di attraversamento unico che passa da Bologna, oggi è stato annunciato l'avvio, forse, dei lavori sulla Livorno-Civitavecchia. Noi chiedevamo un impegno un po' più forte sulla Tirreno-Brennero, che è l'unico vero collegamento tra l'Europa e il nostro mare, l'unico vero collegamento che può dare sviluppo ai nostri flussi, sia turistici che economici.
Accettiamo la raccomandazione come male minore, ma ci aspettiamo dal Governo qualcosa di più (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro).

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Libè n. 9/2936-A/143.

PRESIDENTE. Sta bene. Chi vuole sottoscrivere l'emendamento in esame, può farlo ovviamente al tavolo della Presidenza.
Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Libè n. 9/2936-A/143, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Mondello n. 9/2936-A/144, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Mereu n. 9/2936-A/145, accolto dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Dionisi 9/2936-A/146 è inammissibile.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno De Angelis n. 9/2936-A/147, accettato dal Governo.
Onorevole Brandolini, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/148, accettato dal Governo, purché riformulato?

SANDRO BRANDOLINI. Signor Presidente, accettiamo la riformulazione; vogliamo però sottolineare come sia fondamentale l'utilizzo di questi 100 milioni di euro per le assicurazioni contro le calamità nel comparto agricolo.
Ci auguriamo quindi che tale ordine del giorno si traduca poi - come previsto dal dispositivo, benché riformulato nel senso che il Governo si impegna a valutare l'opportunità di adottare le iniziative ivi previste - in un decreto-legge entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge finanziaria.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cenni n. 9/2936-A/149, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Fiorio n. 9/2936-A/150 e Servodio n. 9/2936-A/151, accolti dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno, Dal Moro n. 9/2936-A/152 e Trappolino n. 9/2936-A/153, accettati dal Governo, purché riformulati.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Zucchi Pag. 58n. 9/2936-A/154, accettato dal Governo, purché riformulato.

ANGELO ZUCCHI. Signor Presidente, chiedo al Governo di rivedere il parere espresso per due ragioni.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Zucchi, aggiorniamo il sottosegretario. Onorevole Casero, l'onorevole Zucchi le sta chiedendo di rivedere il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 9/2936-A/154, accettato dal Governo, purché riformulato. Prego, onorevole Zucchi.

ANGELO ZUCCHI. Signor Presidente, come dicevo, la prima ragione è che il ripristino del finanziamento del fondo bieticolo-saccarifero di 43 milioni di euro è un impegno che si è assunto la settimana scorsa il Ministro Zaia incontrando i lavoratori degli zuccherifici che sono fortemente in crisi e l'intera filiera di produzione dello zucchero.
La seconda ragione è che questo ordine del giorno è simile all'ordine del giorno Divella n. 9/2936-A/25 che, nelle premesse, lamentava il non rifinanziamento del fondo e che è stato accettato dal Governo con riformulazione. La terza ragione è che se togliamo dall'ordine del giorno il rifinanziamento del fondo non rimane praticamente nessun tipo di risultato. Chiedo al Governo di valutare l'ipotesi di mantenere l'impegno a ripristinare il fondo, impegno che peraltro il Governo si è assunto nel 2006 nei confronti dell'intera filiera della produzione di zucchero in Italia.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo accoglie come raccomandazione, limitatamente al primo capoverso, l'ordine del giorno Zucchi n. 9/2936-A/154.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Zucchi n. 9/2936-A/154, accolto dal Governo come raccomandazione limitatamente al primo capoverso e accettato dal Governo limitatamente al secondo capoverso.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cuomo n. 9/2936-A/155, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Marco Carra n. 9/2936-A/156, accolto come raccomandazione dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lusetti n. 9/2936-A/157, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lusetti n. 9/2936-A/157, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Castagnetti, onorevole Lo Monte, onorevole Calderisi, onorevole Aracu, onorevole Pizzolante. Non c'è nessuna altra segnalazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 529
Maggioranza 265
Hanno votato
264
Hanno votato
no 265).

Prendo atto che la deputata Anna Teresa Formisano ha segnalato che non è riuscita a votare.

ANGELO CERA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 59

ANGELO CERA. Signor Presidente, rappresentante del Governo, vorrei comunicare, affinché sia riferito al Governo e al Ministro Zaia, che i coltivatori diretti hanno occupato l'autostrada A14 in corrispondenza delle uscite di Foggia e San Severo. Avendo turlupinato questa categoria nel disegno di legge finanziaria si tratta delle conseguenze della vostra assoluta irresponsabilità.

PRESIDENTE. Questo intervento avrebbe dovuto aver luogo al termine della seduta, comunque faremo quanto di dovere.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Motta n. 9/2936-A/158, accettato dal Governo, e che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Marrocu n. 9/2936-A/159 e Sani n. 9/2936-A/160, accettati dal Governo, purché riformulati.
Passiamo adesso all'ordine del giorno Agostini n. 9/2936-A/161 sul quale a me risulta esservi un parere favorevole, ma per chiarezza invito il rappresentante del Governo a ribadire il parere su di esso già espresso.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Agostini n. 9/2936-A/161.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo pertanto atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Agostini n. 9/2936-A/161, accolto dal Governo come raccomandazione. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Causi n. 9/2936-A/162, accettato dal Governo, purché riformulato.

MARCO CAUSI. Signor Presidente, nell'accettare la riformulazione, chiedo però al Governo ed al suo rappresentante di guardare con attenzione alla storia che viene raccontata nella premessa di questo ordine del giorno, perché si è creata una disparità di trattamento fra le associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero della difesa e quelle vigilate dal Ministero dell'interno: su tale aspetto occorre quindi intervenire, perché si tratta di un problema non soltanto finanziario, ma anche amministrativo. Raccomando quindi al rappresentante del Governo un'attenzione particolare, perché questa disparità di trattamento non è ovviamente prevista dalla legge.

PRESIDENTE. Prendo atto dunque che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Causi n. 9/2936-A/162, accettato dal Governo, purché riformulato. Ricordo che l'ordine del giorno Sereni n. 9/2936-A/163 è stato dichiarato inammissibile. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Duilio n. 9/2936-A/164, non accettato dal Governo.

LINO DUILIO. Signor Presidente, intervengo su questo ordine del giorno chiedendo, se possibile, l'attenzione del Governo. Sinceramente sono molto stupito dal parere contrario su questo ordine del giorno che, come il rappresentante del Governo sa, fa riferimento ad una vicenda che abbiamo cercato di chiarire in Commissione, presentando anche un emendamento che, in qualche modo, rendesse più «digeribile», lo dico tra virgolette, la misura che è stata introdotta a proposito del trattamento di fine rapporto.
Con l'emendamento del relatore in Commissione sostanzialmente si è coperto un terzo della manovra per circa 3 miliardi di euro solamente per il 2010, riversando le somme dal fondo INPS che raccoglie i versamenti relativi al trattamento di fine rapporto per le aziende con più di 50 dipendenti al fondo di tesoreria, peraltro facendo confluire il tutto al fondo «grandi eventi» gestito dalla Presidenza del Consiglio in una situazione che, dal punto di vista procedurale, lascia evidentemente la più ampia libertà di decisione circa la destinazione di tali somme. Chiederei Pag. 60dunque su tale punto un chiarimento da parte del rappresentante del Governo.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, rileggendo meglio l'ordine del giorno Duilio n. 9/2936-A/164, il Governo lo accetta, a condizione che il suo dispositivo venga riformulato nel senso di sopprimere le parole: «con cadenza trimestrale», mantenendo l'impegno al Governo a comunicare al Parlamento in merito all'utilizzo delle disponibilità (...), sopprimendo quindi, ripeto, le parole: «con cadenza trimestrale».

PRESIDENTE. Il parere diventa quindi favorevole se viene accettata la riformulazione proposta dal Governo.
Chiedo dunque ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Duilio n. 9/2936-A/164, proposta dal Governo.

LINO DUILIO. Signor Presidente, ovviamente ringrazio il sottosegretario per quanto ha detto, ma vorrei sapere se può dirci qualche cosa in più - non tanto da inserire nel dispositivo, ma almeno per non lasciare indeterminato il Parlamento - con una dichiarazione di una qualche solennità in quest'Aula, di modo che possiamo capire ogni quanto, più o meno, si riferirà al Parlamento circa l'utilizzo di queste risorse presso la Presidenza del Consiglio; altrimenti, sopprimendo quella periodizzazione, nel dispositivo rimarrebbe solo l'impegno «a comunicare al Parlamento in merito all'utilizzo delle disponibilità (...)».

PRESIDENTE. Mi sembra che il Governo, modificando il parere, abbia già proposto una riformulazione. Le chiedo quindi se accetta tale riformulazione o se insiste per la votazione.

LINO DUILIO. Signor Presidente, non vorrei andare incontro alla ghigliottina per cui alla fine potremmo pure decidere di insistere per la votazione.

PRESIDENTE. Deve decidere lei!

LINO DUILIO. Mi pareva però che l'apertura del Governo fosse tale da andare incontro alle ragioni per le quali era stato previsto quel dispositivo; posso convenire che la cadenza trimestrale è troppo stringente, ma ci dica allora il Governo - non è mia intenzione vincolarlo ad alcunché - quale cadenza prevedere.

PRESIDENTE. Onorevole Casero, conferma la sua riformulazione?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo conferma la riformulazione proposta: senza la cadenza trimestrale, diventa annuale la comunicazione, quindi una volta l'anno.

PRESIDENTE. Onorevole Duilio, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/164, proposta dal Governo?

LINO DUILIO. Si, signor Presidente, con questa precisazione, accetto la riformulazione del Governo e non insisto per la votazione.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, chiedo di poter accantonare l'ordine del giorno Capodicasa n. 9/2936-A/165.

PRESIDENTE. Sta bene, accantoniamo l'ordine del giorno Capodicasa n. 9/2936-A/165.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per Pag. 61la votazione dell'ordine del giorno De Micheli n. 9/2936-A/166, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Morassut n. 9/2936-A/167, non accettato dal Governo.

ROBERTO MORASSUT. Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione dell'Aula e del Governo su questo ordine del giorno, al quale è stato dato parere contrario, in primo luogo per il fatto che questa procedura centralistica di valorizzazione dei beni demaniali e militari è stata già tentata in passato da Governi di diverso segno politico con scarsi risultati, quindi, inutilmente. Si tratta di una materia talmente complessa e diversificata da non poter essere affrontata efficacemente, compilando dei pacchetti unitari come proposto dal testo Governo. La quantità di beni sottoposti a vincolo paesaggistico e monumentale è assolutamente prevalente sulla materia, con vincoli che sono di legge statale e anche di derivazione regionale. In secondo luogo, perché molti di questi immobili sono in realtà aree libere che sono state utilizzate in passato come zone di manovra o di esercitazione e che, quindi, appare del tutto inopportuno sottoporre indiscriminatamente a trasformazione edilizia, con un ulteriore consumo di suolo spesso all'interno delle aree urbane, in virtù di un'esigenza puramente contabile, che pur giusta, finisce però ancora una volta per consumare indiscriminatamente parte del patrimonio pubblico che è una ricchezza, anche se libera da soprasuolo e da consistenze edilizie, e che spesso appartiene a pagine memorabili della storia d'Italia (penso in primo luogo al compendio di Forte Bravetta a Roma e al sacrario militare dei martiri della resistenza).
Infine, questo comma dell'articolo 2, su cui insiste l'ordine del giorno, non consente ai comuni, così come formulato, di garantire il controllo e la sovranità sulla natura della valorizzazioni dei beni militari, la quantità, la destinazione d'uso, la qualità progettuale, le caratteristiche ecompatibili dei progetti, il loro insediamento urbanistico, le connessioni con la mobilità ed anche il rispetto delle procedure di pubblicazione di legge presenti nella legge nazionale urbanistica. Quindi, queste trasformazioni in unità presumibilmente e prevalentemente residenziali sono destinate, se condotte con questa procedura centralistica, a modificare fondamentalmente e sostanzialmente gli equilibri di tessuto urbano sia nelle parti storiche, sia in quelle consolidate, che nella periferia esterna, e a modificare il rapporto tra i pesi insediativi e le dotazioni di servizio pubblico locale e metropolitano, e a farlo senza la dovuta necessaria conoscenza pubblica. Quindi, riteniamo non si possa affrontare una materia così complessa ed autorizzare trasformazioni pesanti senza la consapevolezza dei comuni, almeno sui materiali progettuali e sui piani attuativi che vengono portati nei consigli comunali che debbono essere sottoposti a pubblicazione. È vero che il testo garantisce il voto del consiglio comunale sul protocollo di intesa che elenca i beni, ma si tratta evidentemente di un voto puramente burocratico, amministrativo, che non consente invece la conoscenza della materia e delle trasformazioni. Per questo, chiediamo il voto dell'Aula.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo, valutato quanto detto dal proponente, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Morassut n. 9/2936-A/ 167.

PRESIDENTE. Onorevole Morassut insiste per la votazione del suo ordine del giorno accolto dal Governo come raccomandazione?

ROBERTO MORASSUT. Signor Presidente, non insisto per la votazione del mio ordine del giorno.

Pag. 62

Sull'ordine dei lavori (ore 18,30).

EMANUELE FIANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori perché leggo dalle agenzie di stampa che un pacco bomba, esploso solo in minima parte, è stato piazzato la scorsa notte all'interno dell'Università Bocconi di Milano. L'ordigno, regolato da un timer, era composto da tre chilogrammi di dinamite ed era stato collocato all'interno di uno dei corridoi di transito tra le diverse strutture. Mi pare grave apprendere che gli analisti della Digos di Milano definiscano seria la bomba che è stata reperita. È scoppiato l'innesco di questa bomba. Il timer era sincronizzato per un'ora notturna e quindi, qualora la bomba fosse esplosa completamente, avrebbe probabilmente potuto provocare unicamente danni ingenti ma alle cose. È giunta una lettera di rivendicazione a firma anarchica alla redazione milanese del quotidiano Libero. Chiedo, anche a nome del gruppo del Partito Democratico, che il Governo riferisca alla Camera in maniera circostanziata circa le notizie che ha su questo che ritengo un episodio molto grave.

PRESIDENTE. Va bene, sarà compito della Presidenza ovviamente riferire quanto da lei, anche a nome del gruppo del Partito Democratico, richiesto.

LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo per associarmi a questa richiesta visto che non è la prima volta che a Milano accadono episodi di questo tipo, non ultimo quello di Piazza Fontana.

PRESIDENTE. Sta bene, rafforza ulteriormente la richiesta da parte dell'Assemblea al Governo di riferire su questa accadimenti.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2936-A)

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Genovese n. 9/2936-A/168, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ventura n. 9/2936-A/169, accettato dal Governo, purché riformulato. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno D'Antoni n. 9/2936-A/170.

SERGIO ANTONIO D'ANTONI. Signor Presidente, intervengo soltanto per chiedere al sottosegretario di rivedere la sua valutazione. Infatti, l'ordine del giorno a mia prima firma è molto prudente, perché intende impegnare il Governo ad estendere, mediante ulteriori iniziative normative, a Poste italiane Spa la possibilità di aderire (...); si tratta della sola possibilità. Se il Governo riformula tale ordine del giorno, inserendo l'espressione: «a valutare la possibilità di» lo rende proprio sterile. Siccome su questa vicenda della Banca del sud (che è chiaramente uno spot) l'unico fatto che la rende possibilmente gestibile è che i poteri bancari si estendano alle Poste, perché attraverso i suoi sportelli diffusi in tutto il territorio possa svolgere qualche azione, noi abbiamo ritenuto che almeno un ordine del giorno che impegnasse il Governo ad estendere la possibilità venisse accolto. Se si inserisce l'espressione: «a valutare», vuol dire che si rende veramente sterile.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 63

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, anche con l'espressione «a valutare» il giudizio sull'ordine del giorno era positivo. Possiamo anche togliere tale formula, lasciando la possibilità (...). Anche in questo modo l'ordine del giorno è accettato.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole D'Antoni non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/170, accettato dal Governo.
Passiamo all'ordine del giorno Boccia n. 9/2936-A/171.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente il Governo propone la riformulazione del dispositivo dell'ordine del giorno Boccia n. 9/2936-A/171 nel senso di sostituire le parole: «a provvedere» con le seguenti: «a valutare la possibilità di provvedere», espungendo le parole: «con il primo provvedimento utile», mantenendo invariata la restante parte del testo. Quindi: a valutare la possibilità di provvedere al differimento dell'acconto IVA di dicembre a marzo 2010 da effettuare in sede di dichiarazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione testé illustrata dal Governo e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Boccia n. 9/2936-A/171, accettato dal Governo purché riformulato. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Lolli n. 9/2936-A/172, accolto dal Governo come raccomandazione.

GIOVANNI LOLLI. Signor Presidente vorrei provare a convincere il sottosegretario. Stiamo sempre parlando del trattamento fiscale alle popolazioni terremotate, e si chiede che le popolazioni abruzzesi vengano equiparate per quanto riguarda il trattamento riservato a Umbria, Marche e Molise, cosa sulla quale questa Aula già si è pronunciata più volte. Immagino che tutti i colleghi sappiano - perché ne è stata data ampia notizia sulla stampa - che domani il Governo si prepara a varare un decreto con il quale prolungherà la sospensione del pagamento per il prossimo anno (cosa molto positiva).
Naturalmente tale fatto mi pone qualche considerazione e forse le pone anche a voi. Noi stiamo discutendo il disegno di legge finanziaria: a tutti noi parlamentari di opposizione e di maggioranza è stato impedito di modificare il disegno di legge finanziaria in qualunque parte perché i conti non potevano essere modificati e scopriamo che, invece, domani, contemporaneamente all'approvazione, il Governo vara una norma che costa circa mezzo miliardo di euro. Ma tant'è. Sono abituato a valutare i risultati: questo è un risultato positivo che, in ordine a questo aspetto, accoglie il mio ordine del giorno perché equipara il trattamento a quello di Marche ed Umbria. Mi chiedo dunque, perché non lo accettate? Forse, per l'altra parte nella quale chiediamo che anche la restituzione sia come è avvenuto per Marche e Umbria? Avrei capito la richiesta di una riformulazione con la formula di rito: «tenuto conto» ma se non mi offrite nemmeno una riformulazione devo pensare che ci togliete anche la speranza che, per le istituzioni in Abruzzo, possa avvenire quanto è avvenuto in Marche ed Umbria.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Sentiamo se il Governo le toglie la speranza, onorevole Lolli.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, come per l'ordine del giorno precedente che era simile, il Governo accetta l'ordine del giorno Lolli n. 9/2936-A/172, Pag. 64purché sia riformulato nel senso di sostituire nel dispositivo le parole «ad assicurare» con le seguenti: «a valutare la possibilità di assicurare».

PRESIDENTE. Onorevole Lolli, il Governo non le ha tolto la speranza.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lolli n. 9/2936-A/172, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Tenaglia n. 9/2936-A/173, accettato dal Governo, purché riformulato.

MARCELLO DE ANGELIS. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCELLO DE ANGELIS. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Lolli n. 9/2936-A/172 così com'è stato riformulato.

PRESIDENTE. Sta bene. Chiunque altro lo vorrà potrà farlo al tavolo della Presidenza.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ginoble n. 9/2936-A/174, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno D'Incecco n. 9/2936-A/175, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Baretta n. 9/2936-A/176, accettato dal Governo, purché riformulato.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Ferranti n. 9/2936-A/177, non accettato dal Governo.

DONATELLA FERRANTI. Signor Presidente, dopo questa lista di pareri favorevoli, spero che magari il sottosegretario voglia applicare l'articolo 3 della Costituzione e, quindi, voglia far in modo che vi sia una rivalutazione dell'impegno del Governo sull'ordine del giorno da me presentato. Francamente vorrei che il Governo lo valutasse con maggiore attenzione, in quanto ritengo che il Governo non possa non avvertire la necessità e l'impegno nei confronti dei cittadini di rivedere la disciplina relativa alle spese di giustizia secondo una direzione e un indirizzo che garantisca a tutti e in particolare alle fasce più esposte di poter agire in giudizio per la tutela dei propri diritti. Questo sostanzialmente chiediamo nell'ordine del giorno in questione. In realtà, prendiamo le mosse da una scelta del Governo in questo disegno di legge finanziaria che è molto discutibile e, ritengo, anche dolorosa per il Governo, non condivisibile da parte nostra. Infatti, in questo taglio organizzato della giustizia e delle spese riguardanti i servizi della giustizia in realtà si cerca di far cassa, imponendo un contributo unificato nelle cause di lavoro e nei ricorsi di fronte alla Cassazione.
Vorrei ricordare a tutti che, soltanto per riportarlo alla memoria (infatti talvolta il seguitare dei lavori ci fa dimenticare i principi fondamentali), la nostra Repubblica è fondata sul lavoro e deve tutelare il lavoro e promuovere le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Nell'effettività del diritto si poneva la scelta del legislatore nel 1973 e anche successivamente, quando, in questo contesto, ha previsto che le cause di previdenza e di assistenza obbligatoria fossero gratuite, perché è un'estrinsecazione e una promanazione necessaria del diritto al lavoro anche la tutela del lavoro. Aver quindi tassato con questo contributo unificato e pretendere che il cittadino che già è vittima dei disservizi della giustizia addirittura Pag. 65contribuisca con un ulteriore aggravio delle spese della giustizia, ritengo che sia cosa che non faccia bene a nessuno. Proprio nel momento in cui c'è questo chiodo fisso del Governo sul servizio giustizia e sul miglioramento della giustizia, cerchiamo di far qualcosa di concreto.
Laddove si prevedono in bilancio e in finanziaria dei tagli, cerchiamo di non aggravare ulteriormente con una condizione che è quasi ridicola. Quindi spero e mi auguro che vi sia un equilibrato ripensamento da parte del Governo, un impegno, perché qui si tratta non di abrogare la norma che è in finanziaria, ma di rivedere gli impegni del Governo, cercando di andare in una direzione favorevole ai cittadini.
E volete dirci che questo non è il vostro programma? Volete dirci che questo non deve essere il vostro impegno? Se non vi sarà un parere favorevole sull'ordine del giorno in esame vuol dire che non condividete questi impegni e dunque credo che vi state contraddicendo con le tante affermazioni che invece circolano quotidianamente sulla stampa, nei giornali e così via. Credo che il sottosegretario potrà e dovrà rivedere questo parere, certo lo spero.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ferranti n. 9/2936-A/177, non accettato dal Governo. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ferranti n. 9/2936-A/177, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Barbato? Onorevole Castagnetti? Onorevole Rampelli? Onorevole Traversa? Onorevole Iannuzzi? Onorevole Colombo? Onorevole Sanga? Onorevole Boccia? Onorevole Bachelet? Onorevole Sposetti? Onorevole Berardi?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori e Unione di Centro - Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 531
Maggioranza 266
Hanno votato
267
Hanno votato
no 264).

Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Viola n. 9/2936-A/178, accolto dal Governo come raccomandazione.

RODOLFO GIULIANO VIOLA. Signor Presidente, chiedo al sottosegretario di rivedere il proprio parere e di accettare l'ordine del giorno in esame in modo incondizionato, non come raccomandazione. Il tema che è stato toccato con l'ordine del giorno in esame è assolutamente attuale: dalla lettura della stampa di oggi sappiamo che il Ministro Calderoli si appresta ad emanare un decreto, che è il primo dei decreti in materia di federalismo fiscale, che riguarda proprio i temi del demanio.
Io vengo da una regione che ha una lunga serie di comuni lungo la costa e molte regioni hanno appunto il problema di avere questi canoni pagati dai privati che vengono riversati allo Stato. Noi chiediamo che questi canoni tornino ai comuni da dove provengono per permettere proprio agli stessi comuni di fare quelle opere di intervento necessarie per mantenere le spiagge e le coste e fare in modo di eseguire tutte quelle opere di ammodernamento necessarie per continuare a mantenere l'ambiente prima di tutto e poi naturalmente un bene importante dal punto di vista economico, che vale per tutta quella filiera turistica così importante.
Ecco perché chiedo che vi sia un impegno nel momento in cui il Governo sta facendo proprio sui beni demaniali operazioni molto importanti e che l'impegno sia vero ed effettivo, non accolto come una semplice raccomandazione. Pertanto mi auguro che il sottosegretario possa rivedere la sua posizione ed in questo senso Pag. 66invito anche eventualmente nel voto a voler esprimere un impegno molto più puntuale.

PRESIDENTE. Il Governo?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, l'ordine del giorno in esame contiene le parole: «valutare l'opportunità di riconoscere» e quindi il parere è favorevole, può essere accolto. Non avevo visto questa valutazione iniziale.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Viola n. 9/2936-A/178, accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Rossa n. 9/2936-A/179, accettato dal Governo, purché riformulato.

SABINA ROSSA. Signor Presidente, vorrei sottolineare che questa è la terza finanziaria consecutiva nella quale viene riproposto, sostanzialmente, lo stesso testo degli ordini del giorno precedentemente accolti, ma non esauditi.
La legge n. 206 del 2004, che ha istituito misure agevolative di natura economica, previdenziale e fiscale, che si applicano a tutte le vittime degli atti di terrorismo e delle stragi compiuti sul territorio nazionale ed extranazionale, necessita di aggiustamenti normativi urgenti, da tempo sottoposti dalle associazioni anche all'attenzione dei tavoli tecnici con la Presidenza del Consiglio.
A tutt'oggi, permangono carenze e mancate erogazioni tali da rendere, di fatto, bloccata - in parte, inattuata - tale legge.
Ritengo necessaria da parte del Governo un'attenzione sulle problematiche ancora aperte e irrisolte della legge n. 206 del 2004, una legge bipartisan... signor Presidente, oltre alla sua attenzione, gradirei anche l'attenzione del rappresentante del Governo.

PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Cota e all'onorevole Corsaro di permettere all'onorevole sottosegretario di seguire l'intervento dell'onorevole Rossa.

SABINA ROSSA. Come dicevo, ritengo necessaria da parte del Governo un'attenzione sulle problematiche ancora aperte ed irrisolte della legge n. 206 del 2004, una legge bipartisan, a firma Bornacin-Bielli, una legge di respiro europeo giunta dopo una lunga assenza dello Stato.
Al Governo chiedo un ripensamento sulla riformulazione del dispositivo dell'ordine del giorno in oggetto. Chiedo la stessa riformulazione proposta per l'ordine del giorno Scandroglio n. 9/2936-A/75, nel senso di aggiungere, dopo le parole «impegna il Governo», le parole: «compatibilmente con le esigenze di bilancio», anziché le parole «a valutare l'opportunità di». Ciò vista anche l'autorizzazione di spesa, prevista al punto 9 dell'articolo 2, comma 240, della legge finanziaria, da stanziare in favore degli invalidi e dei superstiti delle vittime di azioni terroristiche e della criminalità organizzata. Questo al fine di rispettare gli impegni assunti negli ordini del giorno precedenti e votati dai due rami del Parlamento, e dare soluzione a problematiche che, da troppo tempo, sono all'attenzione del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Il Governo?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, accolgo la riformulazione suggerita dall'onorevole Rossa. Pertanto, riformulando il dispositivo nel senso di aggiungere, dopo le parole «impegna il Governo», le parole: «compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica», il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno in oggetto.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che l'onorevole Rossa non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Siragusa n. 9/2936-A/180, accolto dal Governo come raccomandazione e che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Realacci n. 9/2936-A/181, accettato dal Governo. Pag. 67
Chiedo all'onorevole Bocci se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/182, non accettato dal Governo.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo cambia il parere espresso e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno in oggetto.

PRESIDENTE. Prendo, dunque, atto che l'onorevole Bocci non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/182, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mariani n. 9/2936-A/183, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Martella n. 9/2936-A/184, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo, altresì, atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bratti n. 9/2936-A/185, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che l'onorevole Oliverio accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/186, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Esposito n. 9/2936-A/187, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Gatti n. 9/2936-A/188, non accettato dal Governo.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, chiedo di accantonare l'ordine del giorno in oggetto per riformulare il parere espresso.

PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Schirru n. 9/2936-A/189, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori dei successivi ordini del giorno Melis n. 9/2936-A/190, Levi n. 9/2936-A/191 e De Biasi n. 9/2936-A/192 accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, accettati dal Governo, purché riformulati.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pes n. 9/2936-A/193, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Ghizzoni n. 9/2936-A/194, non accettato dal Governo.

ROSA DE PASQUALE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con questo ordine del giorno chiediamo una cosa molto importante e pregherei il sottosegretario di porre attenzione a queste mie brevi parole.
Chiediamo la possibilità di una deroga alla disciplina del Patto di stabilità interno per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza ed adeguamento a norma degli edifici scolastici.
Il 24 novembre mi sono recata presso la sede della Protezione civile, qui a Roma, dove la ONLUS Cittadinanzattiva ha presentato per l'anno 2009 la campagna «Imparare -sicuri», perché le nostre scuole siano più sicure. La Campagna Impararesicuri ha scelto questo come suo motivo conduttore fin dalla prima annualità: «perché non accada ad altri» o, come disse Nunziatina la mamma di Luigi, uno dei 27 bambini morti nel crollo della Pag. 68Scuola «Jovine» di San Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002 : «Chiedo una sola cosa, che le nostre scuole siano più sicure» affinché «nessuna mamma e nessun papà pianga più i suoi figli».
San Giuliano, Zagarolo, Rivoli, L'Aquila e le morti bianche della scuola hanno rappresentato un dramma non solo per le famiglie delle vittime, ma per tutto il nostro Paese. Da queste terribili calamità è scaturito un moto popolare nei confronti di questa emergenza, la sicurezza degli edifici scolastici, non solo perché le vittime erano prevalentemente bambini o ragazzi giovanissimi, ma anche perché il crollo ha riguardato edifici scolastici. La scuola, infatti, rappresenta un luogo che deve essere doppiamente sicuro: sicuro per chi la frequenta, per i propri figli, e sicuro per la comunità locale in cui un determinato edificio scolastico è collocato, in quanto, in caso di calamità, rappresenta il rifugio e la protezione per l'intera popolazione, la nostra comunità educante, dopo San Giuliano, Zagarolo, Rivoli e L'Aquila, ma forse non è più così.
Cari colleghi, davvero vi chiedo di intraprendere un percorso insieme, anche se è lungo e complicato, perché comprendo che interrompere il Patto di stabilità può rappresentare un problema per il Governo. All'incontro del giorno 24 era presente anche il sottosegretario Mantovano insieme ad alcuni dirigenti del Ministero e anche loro riconoscevano che era indispensabile poterlo interrompere in questo caso. Vi chiedo davvero la possibilità di intraprendere insieme questo lungo e complicato percorso sul diritto ad avere edifici scolastici sicuri e qualitativamente confortevoli.
Per fare questo, cari colleghi, dobbiamo assumerci la responsabilità di impegnarci fino in fondo, affinché tutti gli edifici scolastici siano messi in sicurezza e questo significa perseguire questo fine anche quando i riflettori della cronaca si sono spenti troppo presto sull'ennesimo lutto nazionale e significa anche continuare ad avere cura della salute e della sicurezza di milioni di cittadini, in prevalenza giovanissimi.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole De Pasquale.

ROSA DE PASQUALE. Concludo signor Presidente. Si tratta di oltre dieci milioni tra studenti, docenti e non docenti, ed è necessario insegnare loro cosa significa non correre più questi rischi.
Signor sottosegretario, mi appello a lei.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il sottosegretario Casero. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, l'onorevole De Pasquale ha rappresentato un tema importante su cui il Governo ha posto attenzione e a cui anche in questo disegno di legge finanziaria sono stati destinati 300 milioni di euro.
Si tratta di una questione che trova assolutamente la sensibilità del Governo, pertanto ritengo che il parere sull'ordine del giorno Ghizzoni n. 9/2936-A/194 possa essere modificato, facendolo diventare un po' più cogente. In tal senso, chiedo che il dispositivo venga riformulato prevedendo le parole «impegna il Governo a valutare la possibilità di predisporre misure volte a consentire la deroga». L'onorevole De Pasquale sa benissimo che la deroga al Patto di stabilità interno prevede un percorso complicato e complesso, però è un percorso che deve trovarci tutti uniti, pertanto ritengo che l'accettazione di questo ordine del giorno così riformulato, oltre che da parte del Governo, possa riscontrarsi in modo unanime nell'Assemblea.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Ghizzoni n. 9/2936-A/194, accettato dal Governo, purché riformulato.

ROSA DE PASQUALE. Sì, signor Presidente, ringrazio il Governo e accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Coscia n. 9/2936-A/195, accettato dal Governo, purché riformulato.

Pag. 69

MARIA COSCIA. Signor Presidente, non ho capito prima qual è la riformulazione proposta dal Governo. Se il sottosegretario...

PRESIDENTE. Facciamo rileggere la riformulazione. Sottosegretario Casero, può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno Coscia n. 9/2936-A/195?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo ha accettato l'ordine del giorno in esame a condizione che sia riformulato nel seguente modo: «impegna il Governo a valutare la possibilità di reperire le risorse necessarie per garantire i livelli decorosi al funzionamento delle istituzioni scolastiche».

PRESIDENTE. Onorevole Coscia, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/195?

MARIA COSCIA. Signor Presidente, mi sembra di aver capito che si omette completamente la premessa. Dire che l'ordine del giorno impegna il Governo senza capire e motivando ...

PRESIDENTE. No! La premessa rimane così come è. Il solo dispositivo viene ad essere riformulato.

MARIA COSCIA. Va bene!

PRESIDENTE. Sta bene!
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione degli ordini del giorno Nicolais n. 9/2936-A/196, De Torre n. 9/2936-A/197 e Bachelet n. 9/2936-A/198.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Picierno n. 9/2936-A/199, non accettato dal Governo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Picierno n. 9/2936-A/199, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Chiedo ai colleghi di prendere posto.
Onorevole Sposetti... se qualcuno deve votare lo segnali! Onorevole Simeoni... ha votato? Perfetto! Non vedo nessun altro che deve votare.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 533
Votanti 530
Astenuti 3
Maggioranza 266
Hanno votato
259
Hanno votato
no 271).

Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ginefra n. 9/2936-A/200.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Velo n. 9/2936-A /201.

SILVIA VELO. Signor Presidente, vorrei sentire nuovamente la riformulazione proposta dal Governo.

PRESIDENTE. Mi sembra giusto. La prego, onorevole sottosegretario.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo propone di sopprimere le parole «immediata e integrale». Pertanto, il testo del dispositivo diverrebbe: «impegna il Governo a dare attuazione delle clausole contenute nel...».

PRESIDENTE. Onorevole Velo, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/201?

SILVIA VELO. Signor Presidente, accetto la riformulazione proposta dal Governo anche se mi sembra singolare la necessità di sopprimere le parole «immediata e integrale» perché l'ordine del giorno in esame fa riferimento a un accordo che il Governo ha sottoscritto lo Pag. 70scorso 1o dicembre con le associazioni dell'autotrasporto. Pertanto, credo che le associazioni abbiano dato per scontato che il Governo, quando firma un accordo, ha intenzione di applicarlo in maniera immediata e integrale. Dico questo non per prassi ma perché già lo scorso anno la legge finanziaria conteneva misure rilevanti per l'autotrasporto che, ad oggi, non sono state ancora completamente attuate e, soprattutto, non sono stati messi a disposizione gli importi iscritti nella legge finanziaria. Il timore è che anche i 400 milioni previsti nel disegno di legge finanziaria di quest'anno siano soldi più teorici che reali. Pertanto, l'incertezza del Governo rafforza questo mio timore.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, devo segnalare una rettifica alla riformulazione. Il Governo propone la soppressione della sola parola «immediata».

PRESIDENTE. Sta bene! Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Velo n. 9/2936-A/201.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Meta n. 9/2936-A /202.

MICHELE POMPEO META. Signor Presidente, il Governo accetta integralmente?

PRESIDENTE. Onorevole Meta, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/202?

MICHELE POMPEO META. Signor Presidente, non accetto la riformulazione proposta dal Governo per una semplice ragione. Stiamo parlando della banda larga e nelle ultime settimane i diversi Ministri - quelli competenti, tra cui il Viceministro Romani, il Ministro della gioventù piuttosto che il Ministro dello sviluppo economico - si sono soffermati sul tema della banda larga.
Stiamo parlando del diritto d'accesso ad Internet. Noi, come Italia, abbiamo ancora preclusa la possibilità di accedere ad Internet per un terzo dei comuni e sei milioni di persone. Avete fatto una manovra finanziaria che, invece di investire, come dice il professor Calabrò, sull'innovazione e sulle nuove autostrade del sapere, investe sul ponte sullo Stretto di Messina; oppure, come ricordava poc'anzi la collega Velo, fate finta di rifinanziare l'autotrasporto che con questa e l'altra manovra ha avuto un miliardo di finanziamenti, ma, come abbiamo visto, sono soldi finti.
Sulla banda larga vi esortiamo semplicemente a chiedere al CIPE come Governo di deliberare gli 800 milioni, se ci sono. Ci assicurate continuamente che questi soldi ci sono, ma a me e a noi è venuto il legittimo dubbio che questi soldi non ci siano. Allora, non prendiamoci in giro: se questi soldi ci sono, gli investimenti sulla banda larga sono una priorità, perché innanzitutto intervengono come misura deflattiva sull'economia.
Ottocento milioni di euro di interventi sono cunicoli, sono fibra, sono lavori per piccole e medie imprese e questo voi non lo fate. Ottocento milioni di investimenti in questa fase, tenendo conto anche della natura della crisi, sono un investimento in direzione di un modello diverso di sviluppo. Voi intervenite, per così dire, a voce e fintamente sulle infrastrutture materiali, ma avete un'allergia alle infrastrutture immateriali, che sono davvero il futuro.
Allora, siccome non più di qualche settimana fa in Commissione il Governo ha espresso un parere favorevole non ad un ordine del giorno, né ad una interrogazione, ma ad una risoluzione, voglio sfidare la maggioranza ad aderire, così come ha fatto precedentemente, a un testo molto semplice che dice: posto che da due anni ci sono 800 milioni di euro a disposizione, Pag. 71alla prossima riunione del CIPE proponiamo di liberare ed investire questi soldi, così come dice metà di questo Governo attraverso le dichiarazioni sulla stampa, anche di questi giorni, quando, per l'appunto, si è parlato di Internet.
Allora, meno attenzione ai decreti sui tetti pubblicitari, meno improvvisazioni sulla regolamentazione dei siti, interveniamo invece su un problema che in Europa ci vede come fanalino di coda, ossia la banda larga, la banda per le sfide nuove e tecnologiche.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, anche in questo caso vorrei far notare che il parere era favorevole. La riformulazione consisteva solo nell'inserire le parole: «a valutare la possibilità di». Potrei modificare il parere riformulando l'ordine del giorno come segue: «impegna il Governo a deliberare, in una delle prossime riunioni del CIPE, il finanziamento». Con questa riformulazione il Governo accetta l'ordine del giorno Meta n. 9/2936-A/202.

PRESIDENTE. Onorevole Meta, accetta la riformulazione proposta dal Governo?

MICHELE POMPEO META. Signor Presidente, siccome il Governo si è impegnato nel mese di gennaio ad intervenire con nuovi provvedimenti sulle questioni che non ha affrontato in questa manovra finanziaria, chiedo al sottosegretario, visto che stiamo parlando del CIPE, di non riferirsi alle prossime riunioni, ma alla prossima riunione del CIPE.

PRESIDENTE. Quindi chiede di votare il suo ordine del giorno nel suo testo originario?

MICHELE POMPEO META. Sì, signor Presidente, oppure inserendo il riferimento non ad una delle prossime, ma alla prossima riunione del CIPE.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Meta n. 9/2936-A/202 non accettano la riformulazione proposta dal Governo ed insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Meta n. 9/2936-A/202, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Prego i colleghi di prendere posto. Onorevoli Latteri, Costa, Zinzi, Leo, Razzi, Iannuzzi e Sposetti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori - Vedi votazionia ).

(Presenti 527
Votanti 522
Astenuti 5
Maggioranza 262
Hanno votato
263
Hanno votato
no 259).

Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Melandri n. 9/2936-A/203.

GIOVANNA MELANDRI. Signor Presidente, non sono soddisfatta della riformulazione proposta dal Governo e chiedo quindi che si voti questo ordine del giorno. Vorrei spiegare all'Aula anche brevemente il motivo (Commenti).

PRESIDENTE. Scusate, l'onorevole Melandri ha tutto il diritto di spiegare all'Aula la sua richiesta. Prego, onorevole Melandri.

Pag. 72

GIOVANNA MELANDRI. Molto rapidamente. La cultura italiana è in debito di ossigeno da mesi: i tagli sono stati sanguinosi e il cinema, il teatro e la musica sono in affanno.
Chiediamo di ripristinare le risorse che sono state tagliate, anche perché il disegno ci sembra chiaro: il disegno sembra essere quello di rendere il nostro Paese più povero nell'identità, nell'autonomia critica e nella creatività. Direbbe il Ministro Brunetta che sono risorse sprecate, ma noi siamo convinti che sono risorse che producono ricchezza, è un investimento che genera ricchezza, ricchezza civile - e Dio sa quanto ce n'è bisogno in questo Paese - spirituale, economica e produttiva.
Pertanto, chiediamo che siano ripristinate le risorse per alimentare una politica culturale degna di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Melandri n. 9/2936-A/203 nella formulazione originaria.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Melandri n. 9/2936-A/203, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Verini n. 9/2936-A/204, accettato dal Governo, purché riformulato.

WALTER VERINI. Signor Presidente, siamo contrari alla riformulazione e insistiamo per la votazione. Il Governo non assume nessun impegno, se non quello ovvio di relazionare al Parlamento sulle conseguenze che potrebbero avere sul bilancio le condanne della Corte di giustizia europea relative alle procedure di infrazione. L'Italia è il Paese che ne ha conteggiate di più.
Quindi si chiede non solo informare doverosamente il Parlamento, ma anche di prevedere l'adozione di provvedimenti con l'imputazione ai capitoli di bilancio, per evitare di trovarsi a brancolare nel buio quando malauguratamente le condanne fossero confermate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, chiedo di accantonare l'ordine del giorno Verini n. 9/2936-A/204.

PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Fogliardi n. 9/2936-A/205, accolto dal Governo come raccomandazione.

GIAMPAOLO FOGLIARDI. Signor Presidente, chiederei al Governo di rivedere il parere sull'ordine del giorno in esame, anche se lo ha accolto come raccomandazione. Questo ordine del giorno sottolinea un problema enorme nel Paese, tra l'altro con una proposta che non creerebbe assolutamente nessun aggravio, ma anzi genererebbe delle entrate.
Mi riferisco al problema delle imprese che, negli ultimi periodi, nel giro di due anni nascono e muoiono. La questione si pone in modo particolare per molti lavoratori orientali che costituiscono società con l'appoggio di professionisti o di centri di assistenza, non versano l'IVA, non versano contributi e nel giro di due anni cessano l'attività e non si trovano più.
L'ordine del giorno impegna il Governo intanto a proporre una normativa che obblighi un'immediata verifica fiscale, amministrativa e previdenziale, perché i contributi previdenziali che quei laboratori Pag. 73non versano si ripercuotono poi sulle imprese che correttamente hanno commissionato loro dei lavori. Chiediamo che vengano corresponsabilizzati i professionisti, i CAF, i commercialisti, i consulenti nel reperire le residenze e i domicili dove vengono spostati gli indirizzi.
Ultimamente, per fare un esempio, è diventato di moda spostare le sedi di società in difficoltà o sorte in breve tempo nel centro storico de L'Aquila, dove non è possibile fare le notifiche di decreti ingiuntivi e di atti intimativi di pagamenti.
Credo pertanto che questo ordine del giorno debba essere accettato pienamente dal Governo, non arrecando alcun danno.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo ha accolto l'ordine del giorno come raccomandazione, perché ha valutato positivamente i punti contenuti nell'ordine del giorno. Da ciò che capisco, il presentatore vuole renderlo più forte. Il Governo, vista anche la complessità dell'ordine del giorno, chiede di modificarlo, inserendo le parole: «valutare la possibilità di» affrontare tutti questi temi. In tal caso, il parere del Governo è favorevole.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fogliardi n. 9/2936-A/205, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ascierto n. 9/2936-A/206, accettato dal Governo, purché riformulato.
Prendo atto che l'onorevole Bosi sottoscrive l'ordine del giorno Ascierto n. 9/2936-A/206.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Maran n. 9/2936-A/207, accettato dal Governo, purché riformulato.

ALESSANDRO MARAN. Signor Presidente, le cose stanno in questi termini. Io sono ovviamente lieto che il Governo accolga l'impegno a ripristinare le risorse destinate all'aiuto allo sviluppo e alla cooperazione internazionale, ma vorrei che evitassimo una sorta di abuso della credulità popolare. Mi spiego: il voto di fiducia sulla finanziaria ha spazzato via le proposte emendative presentate a favore della cooperazione allo sviluppo e ha varato un'altra finanziaria all'insegna del suo azzeramento. È questo il punto, nonostante le mozioni della maggioranza e dell'opposizione, accettate dal Governo e approvate dalla Camera soltanto due mesi fa, e nonostante che il Governo si fosse impegnato a riallineare la cooperazione italiana alla dimensione europea.
Nella legge n. 49 del 1987 sono previsti soltanto 326 milioni di euro. In termini reali, è il valore più basso dal 1996. Ci si allontana sempre di più dagli obiettivi dello sviluppo del millennio. Nel 2010 non solo non si raggiungerà lo 0,51 per cento del PIL, ma non si toccherà neppure lontanamente la soglia dello 0,42, necessaria a far sì che l'Unione europea raggiunga l'obiettivo collettivo dello 0,56. Vorrei che non si ripetesse una sorta di teatrino, che vede il centrodestra e la sua maggioranza a parole appoggiare le dichiarazioni e le proposte dell'opposizione che mirano a dare più fondi all'aiuto allo sviluppo, ma poi nella pratica votare i tagli del Governo.
Così non va, perché il 19 ottobre noi abbiamo promosso un dibattito alla Camera su questo tema, con l'approvazione di impegni significativi non soltanto dell'opposizione, ma anche della maggioranza. Ricordo la mozione dell'onorevole Boniver, anch'essa approvata dalla Camera, che chiedeva al Governo di non interrompere nell'esercizio finanziario in corso il processo di graduale incremento del rapporto tra aiuto pubblico allo sviluppo e reddito nazionale lordo registratosi nel 2008 (solo per dovere di cronaca, grazie al Governo Prodi e alla sua finanziaria del 2007). Pag. 74
Non possiamo continuare con un diluvio di parole e di attestati di comprensione, con conseguenze pratiche pari a zero. Non è serio che il Governo continui a parlare al mondo della cooperazione, come se davvero si impegnasse a fare qualcosa. Per questo, chiedo di votare un ordine del giorno che impegna il Governo al ripristino delle risorse. Insisto perché la cooperazione non è di una parte soltanto, ma è di tutti noi e ci vede impegnati tutti. Insisto perché è l'indirizzo del Parlamento che deve essere vincolante per il Governo e non il contrario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Bossa aggiunge la propria firma all'ordine del giorno Maran n. 9/2936-A/207.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Maran n. 9/2936-A/207 nel testo originario.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Maran n. 9/2936-A/207, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Holzmann n. 9/2936-A/208, accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Binetti n. 9/2936-A/209, accolto dal Governo come raccomandazione.

PAOLA BINETTI. Signor Presidente, mi ha stupito molto che fosse accolto come raccomandazione uno dei pochi ordini del giorno che ci sono in questa sorta di pantomima sostitutiva del dibattito sulla legge finanziaria, anche perché questo ordine del giorno ha come obiettivo concreto e come destinazione le famiglie.
Proprio stamattina leggevo sul giornale, sul Corriere della Sera, che il Ministro Tremonti ha spiegato ieri davanti agli stati generali della CISL e della UIL, ai quali hanno partecipato la presidenza della Confindustria, i vertici di Confartigianato e Confcommercio e il vicesegretario del PD Enrico Letta, che una serie di misure, concretamente il nuovo fisco, dovrà avere un sistema di favore, un bonus per alcune voci e un malus per altre; un malus per la speculazione finanziaria e il consumo dell'ambiente e un bonus per famiglia, lavoro e ricerca. Chiaramente, il discorso del Ministro è stata apprezzato da tutte le parti sociali.
Mi sembra che, in una profferta di buona volontà e di spirito di collaborazione, uno dei pochi ordini del giorno che hanno come punto di riferimento la famiglia, forse, meritava di essere accettato così com'era, anche tenendo conto del basso impatto che queste cose hanno e dell'ulteriore minore rilevanza che possono avere, se, oltretutto, si fanno le pulci agli ordini del giorno che vengono presentati. Approfittando anche di questa, mi sembra, ondata di benevolenza...

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo aveva espresso un parere favorevole su alcuni ordini del giorno accogliendoli come raccomandazione; visto che si chiede la votazione di tali ordini del giorno, il Governo è disposto ad accettarli in toto.

PRESIDENTE. Il Governo, quindi, accetta, nel testo originario, tutti gli ordini Pag. 75del giorno accolti come raccomandazione, mentre il parere contrario rimane tale.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Binetti n. 9/2936-A/209 e Livia Turco n. 9/2936-A/210, accettati dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Miotto n. 9/2936-A/211, non accettato dal Governo.

ANNA MARGHERITA MIOTTO. Signor Presidente, questo è l'unico ordine del giorno che ci consente di parlare di salute in questa finanziaria, perché abbiamo dato per scontato che il recepimento dei 40 commi nella finanziaria del Patto per la salute fosse un fatto esaustivo di tutte le problematiche che riguardano il rapporto tra Stato e regioni.
Sono molto sorpresa che il Governo abbia espresso un parere contrario sul mio ordine del giorno. Signor sottosegretario, la prego, questo ordine del giorno è uguale al comma 57 dell'articolo del disegno di legge finanziaria. Nel comma 57, che recepisce il Patto per la salute, si prevede che il fabbisogno 2010, che è di 2 miliardi e 200 milioni, venga affrontato per 600 milioni nella legge finanziaria e per un miliardo e 600 milioni con successivi provvedimenti; tre quarti, cioè, dell'aumento del finanziamento per l'anno 2010 vengono rinviati a successivi provvedimenti.
Con l'ordine del giorno in esame si chiede semplicemente che questi provvedimenti vengano individuati dal Governo il prima possibile. Il Patto per la salute è stato firmato dalle regioni e dal Governo ed è stato recepito dalla finanziaria; l'ordine del giorno è rafforzativo e non contiene alcun giudizio sull'operato del Governo, anzi, dà atto al Governo di avere firmato il Patto e che questo è un fatto positivo.
Sarebbe davvero sorprendente che l'ordine del giorno non venisse accolto. Signor sottosegretario, la prego di modificare l'orientamento già espresso.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Miotto n. 9/2936-A/211 (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, atteso che gli ordini del giorno sono l'unica cosa che rimane nelle nostre mani per poter fare il nostro mestiere, ovviamente siamo ben lieti che all'improvviso - non riusciamo a capire per quale ragione, ma forse possiamo immaginarlo - il sottosegretario si ravveda e cambi tutti i pareri.
A questo punto forse, se l'idea è generale, è inutile che portiamo avanti questo stillicidio: ci comunichi che vi è un parere favorevole su tutti gli ordini del giorno, e la chiudiamo qui. Mi domando però per quale motivo vi sia questa discriminazione nei confronti dei tanti colleghi che magari non hanno parlato perché davano per acquisito il parere da parte del Governo: si sono trovati nella situazione in cui, all'improvviso, dall'ordine del giorno n. 9/2936-A/1 al n. 9/2936-A/130, il Governo è stato inflessibile; poi dal n. 9/2936-A/130 al n. 9/2936-A/250, forse perché i numeri mancavano da qualche altra parte, improvvisamente il parere del Governo è favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, lei sa purtroppo che quel che è fatto è fatto.
Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Miotto n. 9/2936-A/211, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Lenzi n. 9/2936-A/212 e Bossa n. 9/2936-A/213, accettati dal Governo.
Pag. 76
Ricordo che l'ordine del giorno Murer n. 9/2936-A/214 è stato accettato dal Governo, tout court, senza richiesta di riformulazione, così come ha precisato in precedenza il rappresentante del Governo. Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Murer n. 9/2936-A/214, accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Pedoto n. 9/2936-A/215, accettato dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Porta n. 9/2936-A/216 e Bucchino n. 9/2936-A/217 sono inammissibili.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Tullo n. 9/2936-A/218, accettato dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Zunino n. 9/2936-A/219 è inammissibile.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione rispettivamente degli ordini del giorno Aprea n. 9/2936-A/220, Romele n. 9/2936-A/221, Marinello n. 9/2936-A/222, Corsaro n. 9/2936-A/223, Mario Pepe (PdL) n. 9/2936-A/224 e Fallica n. 9/2936-A/225, accettati dal Governo.

ANGELO CAPODICASA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO CAPODICASA. Prendo la parola per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Marinello n. 9/2936-A/222.

PRESIDENTE. Sta bene. Direi comunque che chiunque voglia aggiungere la propria firma agli ordini del giorno, può segnalare alla Presidenza la propria sottoscrizione all'ordine del giorno interessato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lulli n. 9/2936-A/226, accettato dal Governo (Commenti del deputato Lulli). Ricordo che sono tutti accettati senza riformulazione, così come ha detto il rappresentante del Governo nell'intervento testè ascoltato da tutta l'Assemblea.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Froner n. 9/2936-A/227 e Fadda n. 9/2936-A/228, accettati dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Vico n. 9/2936-A/229, non accettato dal Governo. Prendo atto che il Governo non intende modificare il parere espresso su tale ordine del giorno.

LUDOVICO VICO. Signor Presidente, insisto per la votazione del mio ordine del giorno. Le ragioni di tale richiesta attengono ad un fatto molto semplice: chiudiamo questa manovra con un taglio di 17 milioni di euro su internazionalizzazione e made in Italy, perché di questo si tratta, a cui si somma anche l'intero commercio con l'estero. L'ordine del giorno in esame chiede un ripristino. Non accolgo il giudizio del Governo e chiedo il voto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Vico n. 9/2936-A/229, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Intanto l'onorevole Coscia non riesce a votare, quindi cerchiamo di permetterle di farlo. Onorevoli Castagnetti, Sanga, Vaccaro, De Micheli, Tommaso Foti, Rosato. L'onorevole Franceschini ha votato. Onorevole Zinzi. L'onorevole Milanese ha votato? Onorevole Sposetti, non la vogliono far votare. Da questa parte? Hanno votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 527
Votanti 524
Astenuti 3
Maggioranza 263
Hanno votato
258
Hanno votato
no 266).

Pag. 77

Prendo atto che la deputata Madia ha segnalato che non è riuscita a esprimere voto favorevole.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Mastromauro n. 9/2936-A/230, Sanga n. 9/2936-A/231, Forcolin n. 9/2936-A/232, Baccini n. 9/2936-A/233 e Grimoldi n. 9/2936-A/234, accettati dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Rondini n. 9/2936-A/235 è inammissibile.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Laura Molteni n. 9/2936-A/236, Comaroli n. 9/2936-A/237, Polledri n. 9/2936-A/238, Rivolta n. 9/2936-A/239 e Gioacchino Alfano n. 9/2936-A/240, accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Ciriello n. 9/2936-A/241 e Pagano n. 9/2936-A/242, accettati dal Governo.
Onorevole Nannicini, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/243 accettato dal Governo?

ROLANDO NANNICINI. Signor Presidente, il mio ordine del giorno si riferisce all'uso dei fondi derivanti dallo scudo fiscale e ricorda che il disegno di legge finanziaria, per la terza volta, all'articolo 1, comma 4 prevede il sostegno alle famiglie attraverso l'aumento delle detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti e pensionati.
Il Viceministro Vegas in merito alle nostre osservazioni sull'IRAP nella discussione svoltasi in sede di Commissione bilancio ha fatto presente opportunamente che, se vi saranno risorse, potrebbero essere messe a disposizione di questo obiettivo.
Il mio ordine del giorno, signor sottosegretario, chiede che, all'infuori dei 3 miliardi e 936 milioni derivanti dallo scudo fiscale e già utilizzati per il 2010, l'eccedenza sia messa a disposizione del Fondo per l'aumento delle detrazioni fiscali. Il Governo ha proposto la riformulazione del mio ordine del giorno inserendo nel dispositivo, dopo le parole «impegna il Governo» le parole « a valutare l'opportunità di»... Cosa hanno tolto, onorevole Vannucci?

PRESIDENTE. Onorevole Nannicini la prego di rivolgersi alla Presidenza...

ROLANDO NANNICINI. Il Governo ha modificato il parere espresso? L'ordine del giorno è stato accettato?

PRESIDENTE. Si, onorevole Nannicini, il Governo ha accettato il suo ordine del giorno.
Preciso nuovamente che il parere favorevole si intende espresso dal Governo sul testo originario presentato dal collega deputato.

ROLANDO NANNICINI. Allora mi scuso, signor Presidente...

PRESIDENTE. Prendo dunque atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Nannicini n. 9/2936-A/243 accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Antonino Russo n. 9/2936-A/244 accettato dal Governo.
Prendo altresì atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Torrisi n. 9/2936-A/245 e Narducci n. 9/2936-A/246 accettati dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Tocci n. 9/2936-A/247, non accettato dal Governo.

WALTER TOCCI. Signor Presidente, il senso di questo ordine del giorno si riassume con un vecchio adagio popolare: chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane. Questa è la situazione della ricerca scientifica in Italia. Infatti mancano i fondi per i migliori laboratori di ricerca, i giovani di talento sono costretti a lasciare il Paese, a volte con amarezza e con rabbia. C'è però un unico istituto, ovvero l'Istituto italiano di tecnologia che invece di soldi ne ha proprio Pag. 78tanti: 400 milioni in cassa non spesi e una dotazione annuale di 100 milioni di euro. Non riesce a spenderli perché sono troppi rispetto alle sue potenzialità e possibilità di fare ricerca. Quindi chi ha troppo e chi niente.
Perché succede questo? È uno squilibrio irrazionale, offensivo e antimeritocratico. È irrazionale perché proprio nei momenti di rigore finanziario bisognerebbe avere molta cura nell'allocare con giustizia le poche risorse disponibili. È offensivo perché in questo caso i soldi ci sono e gli scienziati migliori del nostro Paese non riescono proprio a capire perché vengano loro negati. È, infine, anti-meritocratico perché c'è una ragione non bella, non encomiabile in questo squilibrio e deriva dal fatto che a capo dell'Istituto italiano di tecnologia c'è la stessa persona che svolge le funzioni di direttore del Ministero dell'economia. Il dirigente in questione, quindi, finanzia abbondantemente la propria struttura e lascia in agonia tutte le altre strutture pubbliche.
Questo non è un principio bello, non è elegante, è il vecchio principio della raccomandazione, che non ha niente a che fare con la meritocrazia.
Pertanto, chiedo ai colleghi di maggioranza, se hanno davvero a cuore la meritocrazia, di approvare l'ordine del giorno in esame che impegna il Governo a verificare questo squilibrio e ad adottare provvedimenti in modo da definanziare quella struttura che non è in grado di spendere i fondi e finanziare invece gli istituti e i laboratori che sanno fare ricerca di qualità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Tocci n. 9/2936-A/247, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevole Sposetti, provi che ce la fa... è il pollice che non funziona! Onorevoli Porcino, Zinzi, Perina, Palmieri... hanno votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti 519
Votanti 516
Astenuti 3
Maggioranza 259
Hanno votato
252
Hanno votato
no 264).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Braga n. 9/2936-A/248, Cardinale n. 9/2936-A/249, Cosenza n. 9/2936-A/250, Codurelli n. 9/2936-A/251, Rubinato n. 9/2936-A/252, Graziano n. 9/2936-A/253, Peluffo n. 9/2936-A/254, Benamati n. 9/2936-A/255 e Portas n. 9/2936-A/256, accettati dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Vannucci n. 9/2936-A/257, non accettato dal Governo.

MASSIMO VANNUCCI. Signor Presidente, il tema è quello dei crediti delle imprese verso le pubbliche amministrazioni. Chiedo al sottosegretario di rivedere il proprio parere, perché non vorrei che questo provvedimento venisse licenziato senza mandare questo segnale.
Il mio ordine del giorno n. 9/2936-A/257 riprende risoluzioni che abbiamo approvato insieme; comprendo un po' il Governo perché nella stesura siamo stati molto prolissi (il dispositivo di sei colonne è troppo lungo e troppo articolato), ma sarebbe grave non occuparsi di questo tema dopo che nel testo del disegno di legge finanziaria - permettetemi di ricordarlo - figura la norma più illiberale che sia stata mai prodotta da questo Parlamento.
Mi riferisco all'esecutività dei pagamenti delle ASL, che viene prorogata per legge di un anno. Ci provò anche il precedente Governo, come ho detto ieri, ma la sua stessa maggioranza bocciò quel tentativo.
Tra gli errori presenti in questo disegno di legge finanziaria voglio segnalare anche Pag. 79questo: di fronte a 60 miliardi di crediti delle imprese, noi per legge blocchiamo l'esecutività dei pagamenti delle ASL per un anno! Mandiamo almeno questo segnale. Rivolgo dunque al sottosegretario una proposta di riformulazione del dispositivo del mio ordine del giorno, nel senso che segue: ferme le premesse, si «impegna il Governo a procedere alla verifica dei dati relativi ai crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione alla luce delle norme adottate, anche al fine di valutare la possibilità di adottare ulteriori iniziative per affrontare il problema, con particolare attenzione ad un maggior coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti».

PRESIDENTE. Onorevole sottosegretario?

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con questa nuova riformulazione, come ci siamo accordati, il Governo accetta l'ordine del giorno Vannucci n. 9/2936-A/257 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Vannucci n. 9/2936-A/257, accettato dal Governo nel testo riformulato.

SIMONETTA RUBINATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONETTA RUBINATO. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'ordine del giorno Vannucci n. 9/2936-A/257.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Garavini n. 9/2936-A/258, accettato dal Governo.

LAURA GARAVINI. Signor Presidente, è con disappunto che abbiamo sentito dal sottosegretario Casero il fatto che per quanto riguarda questo ordine del giorno abbia proposto una riformulazione, mentre l'ordine del giorno successivo è stato accolto soltanto come raccomandazione.

PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo: i pareri del Governo sono tutti favorevoli nella formulazione originaria.

LAURA GARAVINI. Sì, ma l'ordine del giorno Andrea Orlando n. 9/2936-A/259 è stato accolto come raccomandazione (Commenti).

PRESIDENTE. Chiedo scusa alla collega, ma vi è stato un intervento da parte del Governo per cui, per quanto riguarda gli ordini del giorno che stiamo esaminando, anche se in precedenza erano stati accolti come raccomandazione, il parere ora è stato modificato ed è diventato favorevole.
Quindi, anche il suo ordine del giorno non è stato accolto come raccomandazione, ma accettato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Garavini n. 9/2936-A/258 Andrea Orlando n. 9/2936-A/259, Damiano n. 9/2936-A/260 e Mazzoni n. 9/2936-A/261, accettati dal Governo.
Riprendiamo l'esame dei tre ordini del giorno precedentemente accantonati.
Chiedo al rappresentante del Governo di esprimere i pareri.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Capodicasa n. 9/2936-A/165, a condizione che il dispositivo sia riformulato sostituendo le parole: «impegna il Governo ad» con le seguenti: «impegna il Governo a valutare l'opportunità di interpretare l'autorizzazione...».
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Gatti n. 9/2936-A/188, mentre accetta l'ordine del giorno Verini n. 9/2936-A/204.
Prendo atto che il presentatore non accetta la riformulazione e insiste per la Pag. 80votazione dell'ordine del giorno Capodicasa n. 9/2936-A/165, accettato dal Governo, purché riformulato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Capodicasa n. 9/2936-A/165, non accettato dal Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Onorevoli Sposetti, Capodicasa, Zinzi, Buttiglione, Leone e Pili.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazionia ).

(Presenti e votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato
245
Hanno votato
no 262).

Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Gatti n. 9/2936-A/188, non accettato dal Governo.

MARIA GRAZIA GATTI. Signor Presidente, intervengo perché sono sorpresa e preoccupata del giudizio che ha espresso il Governo (Commenti dei deputati dei gruppo Popolo della Libertà).
In questo ordine del giorno si chiede semplicemente che il Governo, rispetto all'operazione che ha compiuto (ovvero quella di prendere il TFR dal Fondo dell'INPS per metterlo in un Fondo sotto l'esclusiva direzione della Presidenza del Consiglio), dica in modo esplicito in che modi e tempi intende restituire i soldi al Fondo del TFR dei lavoratori dipendenti di questo Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori). Si tratta di un salario differito!. In questo ordine del giorno non vi è alcun giudizio, ma chiediamo semplicemente al Governo di fissare in modo chiaro i tempi e le modalità di restituzione; a questa richiesta state rispondendo esprimendo un parere contrario.
Prego il sottosegretario di ripensarci, perché a questo punto i lavoratori italiani saranno molto preoccupati su che fine faranno i loro soldi, perché sono soldi accantonati dai lavoratori. Non è possibile che voi non diciate quando e in che modo volete restituirli!
L'altra cosa che si chiede è che le Commissioni competenti conoscano e possano discutere le modalità con cui il Governo intende restituire questi soldi, perché deve essere chiaro che questa norma, per come avete gestito questa legge finanziaria, non è stata discussa da nessuna parte, nemmeno in Commissione lavoro (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Realacci. Ne ha facoltà.

ERMETE REALACCI. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno e per pregare il sottosegretario, visto che siamo alla fine di una giornata faticosa, di dirci una parola di chiarezza, perché a noi pare francamente ovvio quello che viene chiesto ed è, peraltro, quello che era stato assicurato più volte a mezzo stampa, ovvero che questi 3 miliardi di euro non erano sottratti e sparivano nel nulla, ma vi era la certezza che sarebbero stati ripristinati nella disponibilità dei lavoratori.
Ora, se non le piace la formulazione, e se il Governo non è soddisfatto, ce ne proponga un'altra, ma mi parrebbe francamente preoccupante se semplicemente respingesse un ordine del giorno con queste caratteristiche.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Signor Presidente, intendo semplicemente aggiungere la mia firma all'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cazzola. Ne ha facoltà.

Pag. 81

GIULIANO CAZZOLA. Signor Presidente, le cose non stanno così; questa norma può essere discutibile, però questo fondo tesoro gestito dall'INPS prevede fin dall'origine che le risorse siano investite in infrastrutture e in grandi opere pubbliche. Tra l'altro, questo è un fondo che ha circa 6 miliardi di gettito all'anno, e per il TFR ne basta la metà. Con i provvedimenti del Governo queste risorse vengono destinate al Patto della salute, quindi - lo ripeto - la norma può essere discutibile, ma non vi è nessun TFR scippato ai lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, mi pare che non possiamo liquidare tale argomento con un paio di interventi fatti a porte aperte, con la maggior parte dei colleghi che hanno i piedi fuori dall'uscio. Si tratta del TFR dei lavoratori italiani. D'altronde, l'onorevole Cazzola è intervenuto per controbattere alle argomentazioni dell'onorevole Gatti. Quindi, credo che vi sarebbe bisogno di una riflessione da parte del Governo, notturna e mattutina. Noi domani abbiamo circa due ore a disposizione. Se ci riconvochiamo un'ora prima delle previste dichiarazioni di voto, possiamo procedere al voto su questo ordine del giorno e dare la possibilità all'Assemblea di discutere, almeno di discutere, visto che poi si voterà, eventualmente sull'ordine del giorno che tratta di un argomento sul quale non solo c'è stato impedito di votare in Aula (dopo che è stata posta la fiducia) ma c'è stato anche impedito di votare in Commissione. Si tratta di un tema verso il quale l'opinione pubblica ha una grande attenzione; quindi, Presidente, le chiederei di accantonare l'ordine del giorno in esame per votarlo domani mattina con un congruo tempo di discussione.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, è stato toccato un tema importante che - devo dire - come giustamente è stato detto in un intervento precedente, è stato travisato sui media e nell'opinione pubblica. Molti per alcuni giorni (alcuni lavoratori) hanno pensato che il Governo effettivamente sottraesse dei fondi del TFR (devo dire che la prima parte dell'intervento stava su questa linea). Il Governo ha garantito in tutte le sedi che questi soldi assolutamente non vengono trafugati, come è stato detto, ma sono nella disponibilità dei lavoratori. Quindi, il Governo è pronto a riformulare l'ordine del giorno in esame, impegnandosi a riferire in Parlamento in riferimento all'utilizzo di questi fondi. Con una riformulazione di questo genere, quindi con un impegno a recarsi in Parlamento (e senza partire da alcune considerazioni contenute nella premessa che sono deformanti in relazione all'uso dei fondi stessi), il parere del Governo su questo ordine del giorno è favorevole.

PRESIDENTE. Allora, dobbiamo sentire, prima di tutti gli altri, l'onorevole Gatti, perché è lui il proponente e quindi deve dirci se accetta la proposta del Governo oppure se chiede di porre in votazione l'ordine del giorno in esame. Poi vedremo quanti deputati vorranno intervenire e quindi la Presidenza deciderà in merito. Onorevole Gatti, accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/2936-A/188?

MARIA GRAZIA GATTI. Signor Presidente, non accetto la proposta del Governo. Vorrei soltanto precisare, onorevole Casero, che c'è un ordine del giorno, con riferimento al quale lei ha appena proposto una riformulazione, sulla stessa questione, penso si tratti dell'ordine del giorno presentato dall'onorevole Duilio, è questa la caratteristica, mentre noi in questo ordine del giorno chiediamo una cosa diversa, che non riguarda l'utilizzo di questi fondi. Noi vogliamo sapere cosa succede ai lavoratori.

Pag. 82

PRESIDENTE. Su questo ordine del giorno vedo che vi sono ancora molte richieste di intervento.
Vorrei, dunque, capire: se i colleghi intendono intervenire sull'ordine del giorno in questione, dobbiamo concludere la seduta di oggi e rinviare ovviamente a domani mattina il voto su questo ed eventualmente sull'ultimo ordine del giorno rimasto. Se, al contrario, vi è la possibilità in cinque minuti di passare al voto, procediamo.
I colleghi chiedono ancora di intervenire? Ho tre richieste di intervento. Chiedo all'onorevole Quartiani se sia ancora valida la richiesta di rinviare a domani il voto su questo ordine del giorno. Prendo atto che l'onorevole Quartiani aderisce alla richiesta. A questo punto direi di terminare la seduta.
L'esame degli ordini del giorno proseguirà nella seduta di domani.
Ricordo che nella seduta di domani, intorno alle ore 12, è previsto lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale con ripresa televisiva diretta cui farà seguito il voto finale sul disegno di legge finanziaria.

Sull'ordine dei lavori (ore 19,45).

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, chiedo scusa ma ho atteso pazientemente per potere intervenire sull'ordine dei lavori. Infatti, vorrei che il Presidente fosse reso edotto di quanto è avvenuto nel pomeriggio in quest'Aula.
Ieri il Presidente Fini ha dichiarato deprecabile il comportamento del Governo. Ritengo che questo pomeriggio il comportamento sia stato altrettanto deprecabile. Abbiamo assistito a circa due ore durante le quali il Governo ha espresso i pareri. Sono naturalmente lieto che da un certo momento in avanti - ed esattamente dopo che la maggioranza era stata battuta su alcuni ordini del giorno - il Governo abbia modificato i pareri.
Tuttavia, poiché mutando il parere sono stati accolti impegni che in precedenza il Governo riteneva di poter accogliere soltanto come possibilità di valutazione e che invece sono divenuti impegni diretti di grande rilevanza anche economica, delle due l'una: o c'è stato un comportamento poco serio prima o c'è stato un comportamento poco serio dopo, nel senso che il Governo intende realmente non dar seguito agli impegni che ha assunto con gli ordini del giorno.
In ogni caso, signor Presidente, una brutta figuraccia del Governo e credo che il Presidente Fini abbia il dovere di sapere cosa è avvenuto qui questo pomeriggio.

FRANCO NARDUCCI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO NARDUCCI. Signor Presidente, ho chiesto la parola per far presente in questa sede alla Presidenza della Camera che da quattro giorni i cittadini italiani di Coira, nel Canton Grigioni, hanno occupato l'agenzia consolare. Il motivo di questa occupazione è dovuto al fatto che il Ministero degli affari esteri ha deciso di chiudere l'agenzia creando enormi difficoltà alla comunità che risiede nel Canton Grigioni che dovrà sobbarcarsi distanze enormi. Basti pensare che dalla parte italiana, da St. Moritz, dalla parte di Poschiavo per recarsi a San Gallo, al consolato cui dovrebbero fare riferimento, occorre praticamente una giornata solo per andare e tornare, date anche le condizioni dei mezzi pubblici di collegamento e considerato inoltre che stiamo parlando del Cantone con la più estesa orografia a carattere montagnoso.
Vorrei dunque chiedere alla Presidenza della Camera di segnalare al Governo quanto sta accadendo e che questa occupazione è destinata probabilmente a protrarsi ancora per giorni e di invitare il Governo ad una soluzione favorevole alla comunità italiana.

Pag. 83

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, torno a sollecitare il Governo a venire in aula per rispondere alle numerose interrogazioni che abbiamo presentato, come Partito Democratico, per segnalare l'emergenza rifiuti in Sicilia: vi sono numerose città, a partire da Palermo, che sono assolutamente in difficoltà. Vi è un'emergenza vera, che potrebbe sfociare in problemi di natura ambientale e vi è una carenza igienica notevole.
Tra l'altro, proprio ieri, il presidente della regione in un quotidiano, la Repubblica, ha parlato riguardo all'emergenza rifiuti e ha anche sostenuto che sui rifiuti è stata creata una vera e propria emergenza. Ho letto l'articolo, che in gran parte però è omertoso: non individua chiaramente quali sono i responsabili; parla di taluni sindaci che, alla vigilia della campagna elettorale, hanno utilizzato gli ATO, le società che operano nell'ambito dei rifiuti, per fare numerose assunzioni; il presidente non dice che il 90 per cento di questi sindaci che hanno strumentalizzato gli ATO è del centrodestra e in modo particolare del suo movimento. A me però non interessa soltanto sottolineare questi aspetti, pur particolari e significativi della vicenda rifiuti.
Mi permetto di invitare il Governo a venire in aula, perché in Sicilia vi è una vera e propria emergenza ambientale. Vi sono problemi di natura igienica: tanti comuni e tanti sindaci hanno dovuto chiudere le scuole. Quindi, vi sia senso di responsabilità. I rifiuti in Sicilia devono essere affrontati: si faccia anche il commissario della protezione civile, come si è fatto in altre realtà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Burtone, la Presidenza sia per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Narducci sia per quanto riguarda il suo trasmetterà i contenuti del vostro intervento al Governo per le dovute considerazioni.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Giovedì 17 dicembre 2009, alle 11:

1. - Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 1790 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010) (Approvato dal Senato) (2936-A).
- Relatori: Corsaro, per la maggioranza; Baretta e Borghesi, di minoranza.

2. - Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 1791 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (Approvato dal Senato) (2937-A).

Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012 (2937-bis).
- Relatori: Marinello, per la maggioranza; Baretta, di minoranza.

3. - Deliberazione in merito alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dal Tribunale ordinario di Roma di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 270 del 2009.

4. - Deliberazione in merito alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte Pag. 84costituzionale dalla Corte d'appello di Milano di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 303 del 2009.

5. - Discussione del disegno di legge:
S. 1850 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia (Approvato dal Senato) (3016).
- Relatori: Stefani, per la III Commissione; Cirielli, per la IV Commissione.

La seduta termina alle 19,50.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL DEPUTATO ALDO DI BIAGIO SULL'ORDINE DEL GIORNO BERARDI N. 72 RIFERITO AL DISEGNO DI LEGGE N. 2936-A

ALDO DI BIAGIO. Onorevoli colleghi, in queste ultime battute dell'esame della legge finanziaria ritengo doveroso ed opportuno un impegno da parte del Governo, egregiamente rappresentato qui dal sottosegretario Casero.
Un impegno direi doveroso rivolto non a me, come parlamentare, ma ad una ampia ed articolata comunità di connazionali, nei cui confronti è ancora troppo poco quello che si sta facendo, anche con questa nuova manovra finanziaria.
In particolare, richiamo l'attenzione di voi tutti sull'esigenza di dare rinnovate garanzie ai nostri lavoratori all'estero, riconoscendo loro il diritto ad usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia anche per gli anni successivi al 2010.
In questa aula si è parlato tanto di detrazioni per carichi di famiglia e dell'esigenza di ridefinirne i termini per dare una forma ulteriore di sostegno alle famiglie.
Se si parte da questo presupposto, diventa ancora più impellente venire incontro ai cittadini che addirittura rischiano di non vedere riconosciuto dal 2011 questo diritto fondamentale. Per questo mi rivolgo proprio al Governo affinché rinnovi ancora l'impegno ad estendere - auspicabilmente nell'ambito di un prossimo provvedimento mille proroghe - il diritto alla fruizione delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia ai residenti all'estero oltre l'anno 2010.
Voglio rivolgere ancora una riflessione che mi auguro trovi riscontro nelle intenzioni del Governo. Dallo scorso anno sopravvive una sorta di incongruenza normativa, resa tale dalla legge n. 136 del 2008. Infatti tale legge ha escluso dall'esonero dal pagamento ICI l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato.
Tale disposizione ha disatteso quanto sancito dalla legge n. 75 del 1993 che prevede che per i cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, si consideri direttamente adibita ad abitazione principale l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata.
Questo mancato coordinamento normativo ha creato non poche amarezze tra i nostri connazionali, che si sono sentiti ancora una volta esclusi dalle misure di sostegno del Governo. Per questo, insieme ai colleghi del Popolo della Libertà eletti all'estero, abbiamo richiesto al Governo di esprimere il suo impegno a rettificare questa normativa, estendendo i benefici della legge n. 126 del 2008 anche ai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato. Un gesto doveroso di coerenza politica oltre che meramente normativa.

VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 2936-A - odg 9/2936-A/81 527 522 5 262 251 271 49 Resp.
2 Nom. odg 9/2936-A/86 529 444 85 223 154 290 48 Resp.
3 Nom. odg 9/2936-A/98 532 493 39 247 218 275 47 Resp.
4 Nom. odg 9/2936-A/100 528 521 7 261 253 268 47 Resp.
5 Nom. odg 9/2936-A/103 531 526 5 264 262 264 47 Resp.
6 Nom. odg 9/2936-A/114 528 487 41 244 222 265 47 Resp.
7 Nom. odg 9/2936-A/137 525 515 10 258 253 262 46 Resp.
8 Nom. odg 9/2936-A/157 529 529 265 264 265 46 Resp.
9 Nom. odg 9/2936-A/177 531 531 266 267 264 46 Appr.
10 Nom. odg 9/2936-A/199 533 530 3 266 259 271 46 Resp.
11 Nom. odg 9/2936-A/202 527 522 5 262 263 259 46 Appr.
12 Nom. odg 9/2936-A/229 527 524 3 263 258 266 46 Resp.
13 Nom. odg 9/2936-A/247 519 516 3 259 252 264 46 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 14)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. odg 9/2936-A/165 507 507 254 245 262 46 Resp.