Legislatura: 16Seduta di annuncio: 289 del 24/02/2010
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/02/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010 BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010 MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010 TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010 ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 24/02/2010 GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) INTERVENTO PARLAMENTARE 24/02/2010 QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 24/02/2010
PARERE GOVERNO IL 24/02/2010
DISCUSSIONE IL 24/02/2010
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/02/2010
CONCLUSO IL 24/02/2010
La Camera,
premesso che:
l'articolo 3, comma 7, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197, ha stabilito la proroga dei Consigli della rappresentanza militare fino al 31 luglio 2011, spostando il termine dell'attuale decimo mandato di oltre un anno dalla data della sua naturale scadenza;
la notizia della proroga degli attuali delegati COCER, COIR e COBAR, diffusa dagli organi di stampa già all'indomani della seduta del Consiglio dei ministri del 28 ottobre 2009, ha suscitato forti proteste da parte di tutti i militari che hanno visto nell'atto d'imperio esercitato dal Governo una effettiva preclusione nell'esercizio di un diritto/dovere, quale è quello di poter esprimere, tramite il proprio voto, il consenso o il dissenso verso l'operato degli attuali rappresentanti in carica, eletti nella primavera del 2006;
il provvedimento di proroga, inoltre, ha contribuito ad accrescere il già evidente malcontento ampiamente diffuso tra gli appartenenti ai differenti ruoli delle Forze armate che, in più occasioni, non hanno esitato, attraverso i delegati di base e dei Consigli intermedi, a manifestare la loro sfiducia nei confronti degli organismi centrali e delle decisioni assunte senza il preventivo confronto con il personale;
il Governo, nel motivare la concessione della proroga, ha sostenuto l'opportunità di proseguire i lavori attualmente all'esame delle Commissioni difesa del Senato e della Camera, sulla riforma della rappresentanza militare e sul riordino delle carriere, con gli attuali delegati COCER;
sono stati ignorati, ad avviso dei presentatori, i principi democratici sanciti dalla Costituzione, pur di evitare ogni possibile azione di protesta da parte dei COCER, in particolare di quello dei carabinieri, che già da tempo aveva manifestato l'intenzione di scendere in piazza assieme ai sindacati di polizia;
è anche evidente che le ragioni di giustizia e i principi democratici di cui devono godere indistintamente tutti i cittadini, militari compresi, non sembra abbiano interessato per le possibili e incontrollabili ricadute sul morale del personale militare;
si auspica, conseguentemente, una correzione di questa politica che, altrimenti, verrebbe a legittimare la sottrazione di un fondamentale diritto al personale delle Forze Armate, con l'ulteriore conseguenza di rendere palese, ad avviso dei presentatori, il disprezzo che un simile provvedimento normativo fa sorgere per la Costituzione ed i principi inalienabili in essa contenuti,
impegna il Governo:
ad assumere ogni necessaria iniziativa legislativa volta a sopprimere il comma 7 dell'articolo 3 del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197, e conseguentemente a rendere effettivi i diritti sindacali per gli appartenenti alle Forze armate, tramite il riconoscimento agli stessi delle facoltà e dei diritti già riconosciuti al personale appartenente alla Polizia di Stato, dall'articolo 82 della legge 1o aprile 1981, n. 121, attuando ogni possibile azione volta ad accelerare il processo di riforma dell'istituto della rappresentanza militare, già all'esame del Parlamento;
ad emanare, in tempi rapidi, al fine di contenere la spesa pubblica ed evitare disparità di trattamento tra militari appartenenti alla medesima Forza armata, ovvero al medesimo Consiglio della rappresentanza militare, gli opportuni provvedimenti finalizzati ad adeguare e rendere omogeneo il trattamento di missione percepito dai delegati dei Consigli centrali della rappresentanza militare con quello, di aggregazione per vitto e alloggio presso le strutture militari, effettivamente percepito dal restante personale delle Forze armate;
ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, volte a prevedere che, nell'ambito delle audizioni dei COCER presso le competenti Commissioni parlamentari, l'organismo audito abbia preventivamente acquisito i pareri dei COIR e COBAR confluenti.
9/3210/3. Farina Coscioni, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.
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