ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02700/043

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 406 del 12/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: LATTANZIO PAOLO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 12/10/2020


Stato iter:
12/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 12/10/2020
CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 12/10/2020

PARERE GOVERNO IL 12/10/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 12/10/2020

CONCLUSO IL 12/10/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02700/043
presentato da
LATTANZIO Paolo
testo di
Lunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   La Camera,
   premesso che:
    l'atto in esame riporta «Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia». Il provvedimento stanzia ulteriori risorse economiche da utilizzare per proseguire e rafforzare l'azione di ripresa dalle conseguenze negative dell'epidemia da COVID-19 e sostenere lavoratori, famiglie e imprese, con particolare riguardo alle aree svantaggiate del Paese;
    sono molteplici gli allarmi lanciati negli ultimi mesi riguardo la penetrazione delle mafie nel tessuto socio-economico del Paese, fortemente provato prima dal lockdown ed in seguito dalle successive limitazioni. Tale situazione ha portato ad una vera e propria ristrutturazione degli affari illeciti delle consorterie mafiose presenti in Italia, la cui intenzione è quella di adattarsi – ponendo in essere vere e proprie strategie predatorie – a quella che viene correntemente definita economia di guerra, in relazione alle condizioni ed alle conseguenti risposte emergenziali alle problematiche emerse a causa del COVID-19;
    la crisi socio-economica ha colpito duramente tutto il comparto economico del Paese, a partire dalle piccole e medie imprese, dagli artigiani, dai commercianti. In questo scenario estremamente preoccupante, le mafie si inseriscono prepotentemente e prevalentemente, da un lato erogando prestiti ed agendo come usurai – avendo a disposizione grande liquidità – e dall'altro avendo la capacità di intercettare fondi in via di erogazione. Il costo sociale ed imprenditoriale di queste dinamiche risulta essere alto, provocando un'alterazione del mercato, l'estromissione di imprese sane, il riciclaggio, il fallimento di molti imprenditori ma anche l'appropriazione indebita di fondi pubblici destinati ad imprese legali in difficoltà. Appare dunque essenziale implementare una più ampia e celere attività di controllo e monitoraggio;
    in particolare, le attività di monitoraggio e il controllo preventivo del settore bancario e le attività di antiriciclaggio riconducibili all'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) si sostanziano principalmente nelle Segnalazioni di Operazioni Sospette – SOS, che vengono inviate in maniera tempestiva alla Guardia di Finanza ed alla Direzione Investigativa Antimafia. Queste costituiscono fondamentali presidi a tutela della legalità delle citate operazioni di finanziamento, così come evidenziato nel primo rapporto dell'Organismo permanente di monitoraggio ed analisi sul rischio di infiltrazione nell'economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso;
    l'articolo 35 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 – concernente l'attuazione della direttiva 2005/60/CE sulla prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio – impone ad un'ampia platea di soggetti di natura principalmente economica e finanziaria di portare a conoscenza della UIF, attraverso l'invio di una SOS, le operazioni per le quali «sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa»;
    al momento attuale il sistema delle SOS rappresenta uno strumento evoluto e già operativo da impiegarsi con la massima effettività, valutando l'opportunità di apportare ulteriori miglioramenti volti a migliorarne e velocizzarne l'efficacia in relaziona al contrasto alle attività di natura criminale;
    per tale motivo, attraverso appositi strumenti di soft law, si ritiene opportuna la creazione di un canale preferenziale – una sorta di Codice Rosso delle SOS – capace di garantire un approccio ancora più tempestivo mettendo in connessione diretta le articolazioni specialistiche della Guardia di Finanza e della Direzione Investigativa Antimafia con gli uffici giudiziari, permettendo che questi possano avviare direttamente attività investigative oltre che continuare ad alimentare le indagini già in atto;
    nel quadro di un meccanismo aggiuntivo che possa sostenere il sistema delle SOS, si ritiene funzionale la definizione di un obbligo per le imprese – che richiedono accesso al credito – di dichiarare i loro organigramma e creare poi percorsi di verifica nominativa presso i diversi enti per l'emersione di eventuali positività nelle banche dati, così come suggerito nel già menzionato rapporto. Si tratta di controlli non condizionanti né sospensivi e che avrebbero dunque natura di accertamenti ad accompagnamento dell'erogazione del credito,

impegna il Governo

nel quadro del rafforzamento delle misure di prevenzione e di contrasto di attività di riciclaggio e di accesso al credito anche da parte delle imprese che possono essere «inquinate da parte delle organizzazioni criminali», – a porre in essere adeguati strumenti di soft law capaci di rendere le SOS destinate alla UIF capaci di generare indagini e non solo di alimentare indagini già instaurate, e di definire un obbligo le imprese che accederanno al credito di dichiarare i loro organigramma e creare poi percorsi di verifica nominativa presso i diversi enti per l'emersione di eventuali positività nelle banche dati.
9/2700/43Lattanzio.