ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02648/045

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 395 del 09/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: OCCHIONERO GIUSEPPINA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 09/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 09/09/2020
D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 09/09/2020


Stato iter:
10/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 09/09/2020
MARGIOTTA SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 09/09/2020

PARERE GOVERNO IL 09/09/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/09/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 10/09/2020

CONCLUSO IL 10/09/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02648/045
presentato da
OCCHIONERO Giuseppina
testo di
Mercoledì 9 settembre 2020, seduta n. 395

   La Camera,
   premesso che:
    la Proposta di Piano nazionale integrato per l'Energia ed il Clima (PNIEC) riguardo alle fonti rinnovabili prevede al 2030 una produzione di energia elettrica pari a 187 Terawattora (TWh);
    il maggior contributo a questo obiettivo di produzione è focalizzato sul comparto del fotovoltaico per il quale il PNIEC stima necessario aumentarne gli impianti fino ad arrivare ad una potenza installata di circa 51 Gigawatt(GW), rispetto agli attuali 20;
    per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe procedere con più azioni sinergiche e concomitanti:
     ammodernare da un punto di vista tecnologico gli impianti esistenti per aumentarne la produzione;
     favorire l'installazione di nuovi impianti sia attraverso iniziative che promuovano l'installazione su coperture (edificato, tettoie, parcheggi, aree di servizio), sia attraverso grandi impianti a terra privilegiando zone improduttive comprese superfici agricole non utilizzate;
    la normativa vigente non consente agli impianti fotovoltaici realizzati su area agricola di poter essere ammessi a beneficiare di una tariffa incentivante come quella del Decreto ministeriale Fonti energie rinnovabili (FER) che prevede un criterio di priorità di accesso agli incentivi per gli impianti fotovoltaici nel caso in cui vengano realizzate su cave, discariche, aree siti di interesse nazionale (SIN), purché bonificate e ripristinate;
    le cave e discariche bonificate e ripristinate acquisiscono la destinazione d'uso originaria, che è quella di area agricola; impianti realizzati su tali aree (almeno nel 95 per cento dei casi) non possono essere ammessi al Decreto ministeriale Fonti energie rinnovabili (FER);
    per indirizzare la diffusione della significativa capacità incrementale di fotovoltaico prevista per il 2030, occorrerà oltre che ispirarsi alla riduzione del consumo di territorio promuovendone l'installazione innanzitutto su edificato, tettoie, parcheggi, aree di servizio, ecc., anche prevedere la diffusione di grandi impianti fotovoltaici a terra, privilegiando zone improduttive, non destinate ad altri usi, quali le superfici agricole non utilizzate;
    il nostro Paese ha conosciuto negli ultimi anni un forte rallentamento, che, se mantenuto, risulterebbe ampiamente insufficiente per il raggiungimento degli obiettivi 2030 ed è quindi fondamentale che si prosegua con un'applicazione della normativa organica e coordinata e che si superino i problemi delle diverse disposizioni applicate in maniera non uniforme sul territorio o sulla scorta delle specifiche competenze dei singoli enti preposti, garantendo la certezza dei termini e introducendo laddove possibili tempistiche accelerate,

impegna il Governo

   a valutare l'opportunità di:
    a) fissare delle tempistiche certe per l'emanazione del decreto attuativo che definirà gli interventi di modifica sostanziale degli impianti da assoggettare ad autorizzazione unica, al fine di consentire anche agli interventi di revamping e repowering più articolati di essere realizzati aumentando le volumetrie di servizio più di quanto previsto dal provvedimento in esame, legandole all'adeguamento degli impianti esistenti, onde promuovere lo sviluppo delle nuove tecnologie fotovoltaiche;
    b) adottare procedure semplificate per l'installazione di sistemi di accumulo all'interno del perimetro dell'area degli impianti, dal momento che il PNIEC prevede entro il 2030 la realizzazione di 4,5 GW di sistemi di accumulo distribuiti, cioè abbinanti ad impianti a fonte rinnovabile intermittente;
    c) prevedere la disciplina di una nuova modalità abilitativa, ancor più semplice della procedura abilitativa semplificata: la «dichiarazione di inizio lavori asseverata», per alcuni interventi su impianti esistenti, a bassissimo o nullo impatto ambientale e senza effetti di natura urbanistica;
    d) relativamente agli impianti FV realizzati su area agricola, consentire che vengano ammessi a beneficiare di una tariffa incentivante come quella del Decreto ministeriale FER che prevede un criterio di priorità di accesso agli incentivi per gli impianti FV nel caso in cui vengano realizzate su cave, discariche, aree SIN, purché bonificate e ripristinate;
    e) tenuto conto dell'attuale stallo degli iter autorizzativi che blocca la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, come è evidente degli esiti dei primi due bandi del DM FER 4 luglio 2019 e dalla non saturazione dei contingenti di potenza del secondo bando, intervenire per sbloccare, nel breve periodo, gli investimenti al fine di realizzare gli obiettivi al 2030, consentire agli impianti fotovoltaici e ai sistemi di accumulo aggiudicatari dei bandi del capacity market di rispettare gli impegni presi, rispondendo positivamente alla necessità del gestore della rete di trasmissione nazionale di disporre di tecnologie abilitate al servizio di regolazione di frequenza ultra rapida.
9/2648/45Occhionero, Fregolent, D'Alessandro.