ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01941/038

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 160 del 27/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 27/01/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/01/2014
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 27/01/2014


Stato iter:
28/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/01/2014
BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 27/01/2014

PARERE GOVERNO IL 27/01/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/01/2014

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/01/2014

CONCLUSO IL 28/01/2014

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01941/038
presentato da
REALACCI Ermete
testo presentato
Lunedì 27 gennaio 2014
modificato
Martedì 28 gennaio 2014, seduta n. 161

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 3 del decreto-legge in esame opportunamente persegue l'obiettivo di rendere più efficace e spedito il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica da attuare anche attraverso operazioni di dimissione di immobili pubblici che in molti casi, per la loro natura e per lo speciale regime giuridico che li caratterizza, risultano carenti dal punto di vista di una piena conformità alle norme urbanistiche ed edilizie;
    i citati obiettivi di finanza pubblica vanno perseguiti con strumenti tali da non determinare il sacrificio e la compromissione di diritti fondamentali e di beni costituzionalmente protetti, a partire dall'ambiente, dal patrimonio storico artistico e dal paesaggio;
    le misure contenute nell'articolo 3 non sembrano soddisfare appieno tale condizione e rischiano, anzi, di tradursi in un segnale negativo ai cittadini sotto il profilo sia della qualità che degli effetti della legislazione, laddove:
     1) al fine di velocizzare le procedure dirette a sanare le eventuali irregolarità edilizie degli immobili da alienare, invece delle specifiche norme del Testo unico dell'edilizia, ripropongono una prolungata riapertura della sanatoria sull'abusivismo edilizio del 1985, il cosiddetto condono Craxi-Nicolazzi;
     2) individuano il raggiungimento del prefissato ammontare degli introiti finanziari come un insuperabile limite alle richieste avanzate dal Ministero dei beni culturali e dal Ministero dell'ambiente (anche su segnalazione dei rappresentanti delle comunità locali e delle associazioni dei cittadini portatrici di interessi diffusi) di conservare la proprietà pubblica degli immobili di più rilevante interesse ambientale o culturale o paesaggistico;
    sottolineata l'importanza del parere espresso sul decreto-legge approvato dalla VIII Commissione della Camera in sede consultiva,

impegna il Governo

   ad adottare, in sede applicativa, iniziative urgenti dirette a garantire che le Commissioni parlamentari competenti per materia siano tempestivamente ed esaustivamente informate in ordine ai beni individuati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Ministero dell'ambiente come meritevoli di essere mantenuti nella proprietà dello Stato, nonché ai progetti per la loro tutela e valorizzazione che le medesime amministrazioni dello Stato sono tenute a predisporre ai sensi dei commi 2-quater e 2-quinquies dell'articolo 3;
   a svolgere una incisiva azione di monitoraggio degli effetti derivanti dall'applicazione delle richiamate norme di sanatoria, a livello delle singole cessioni di immobili, al fine di scongiurare ogni rischio di ulteriori abusi a danno dell'ambiente e del patrimonio culturale e paesaggistico, tenendo costantemente informato il Parlamento dei risultati di tale azione ed adottando, ove necessario, iniziative normative urgenti, dirette a ricondurre le procedure di dismissione degli immobili pubblici al rispetto dell'ordinaria disciplina legislativa.
9/1941/38Realacci, Borghi, Braga, Arlotti, Mariastella Bianchi, Bratti, Carrescia, Tino Iannuzzi, Manfredi, Mariani, Pastorelli, Zaratti, Basso, Gadda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

edificio pubblico

protezione dell'ambiente

abusivismo edilizio

patrimonio culturale

urbanistica